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Java
Fuori dalle città si scoprono paesaggi meravigliosi, risaie iridescenti, villaggi con le case
rivestite di mattonelle di terracotta, spumeggianti corsi d’acqua e colline ricoperte da una fitta
giungla. Verdeggiante e rigogliosa, Java è una delle regioni più fertili del mondo, in grado di
garantire in alcune zone fino a tre raccolti l’anno. E con oltre 40 vulcani situati lungo la dorsale
dell’isola, non c’è viaggio a Java che non consenta di vedere giganteschi coni, spesso fumanti.
La rete dei trasporti è migliore che in altre parti del paese, anche se gli spostamenti su strada
possono essere lenti. I treni sono affidabili e frequenti, spaziando da convogli molto spartani a
quelli più confortevoli dotati di aria condizionata.
In generale i javanesi sono tra gli indonesiani più istruiti e mondani, il che rende Java il posto
ideale per godere la vera Indonesia e scoprire cosa la rende così vitale. I giovani javanesi più
intraprendenti hanno avviato imprese per la promozione del turismo locale, l’occasione ideale
per i viaggiatori per stringere rapporti con la gente del posto.
da non perdere
nIl magnifico tempio di Borobudur (p189) all’alba, quando la bruma del mattino avvolge la corona
di colline circostanti
nLe vaste caldere del Bromo (p282) e del
Semeru viste dall’altissimo punto panoramico
del Gunung Penanjakan
nUn’escursione sui sentieri montani che
portano al lago vulcanico di Kawah Ijen
(p288) in compagnia di un esercito di
minatori diretti alle miniere di zolfo
nUn viaggio nel tempo all’epoca d’oro di
Java visitando la sua capitale culturale,
Yogyakarta (p194)
nI meravigliosi parchi nazionali di Java: Ujung
Kulon (p139), Meru Betiri (p291), Alas
Purwo (p292) e Baluran (p295)
n Popolazione: 134 milioni
nsuperficie: 132.007 KMq
ncima più alta: gunung
semeru (3676 M)
java
Cuore della nazione indonesiana, Java è fatta di grandi metropoli, incantevoli bellezze naturali
e complesse tradizioni nei campi di arte, danza, spiritualità e insegnamento. In genere le città
non sono particolarmente invitanti, giacché l’inquinamento ha raggiunto livelli molto elevati
e ci sono molti altri gravi problemi ambientali. A parte questo, però, i rischi per la sicurezza
personale sono rari, al punto che molte città javanesi sono perfettamente sicure anche di notte.
Inoltre, dopo Bali, Java è la parte dell’Indonesia con la vita notturna più vivace e il panorama
musicale più entusiasmante.
java
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storia
maggiore splendore ed ebbe inizio la costruzione di Borobudur (p189). In questo periodo
l’hinduismo e il buddhismo continuarono a
coesistere pacificamente e, meno di un secolo
dopo la costruzione del sito di Borobudur,
venne edificato il gigantesco complesso hindu
di Prambanan (p217).
Dopo la caduta del regno di Mataram, forse
a opera del regno di Sriwijaya di Sumatra, nel
1019 d.C. ebbe inizio la rinascita javanese
con il regno di Airlangga, un sovrano semileggendario che instaurò il primo legame
dinastico con Bali e divise il territorio del
regno tra i due figli Janggala e Kediri.
All’inizio del XIII secolo salì al trono il
leggendario Ken Angrok, un comune suddito
che riuscì a unificare per un breve periodo
gran parte dei territori centrali e orientali
di Java, sconfiggendo Kediri e imponendo
la propria autorità a Janggala. Sotto il regno
di Ken Angrok la cultura javanese conobbe
una straordinaria fioritura e vennero costruiti
diversi splendidi templi buddhisti dedicati a
Shiva (v. p272). Nello stesso periodo quasi
tutta la zona occidentale di Java era però ancora sotto l’influenza del regno di Sriwijaya.
Java vanta una storia di proporzioni epiche,
con tracce di insediamenti umani risalenti
a ben 1,7 milioni di anni fa, quando lungo
le sponde del Sungai Bengawan Solo, nella
parte centrale dell’isola, comparve ‘l’Uomo di
Java’ (per ulteriori informazioni in merito, v.
lettura p98). In seguito si verificarono diverse
ondate migratorie di popoli provenienti dal
Sud-est asiatico.
I primi regni javanesi
Favorita dall’eccezionale fertilità del suolo
vulcanico ricco di minerali, Java ha offerto fin
dai tempi più antichi le condizioni ideali per
lo sviluppo intensivo dell’agricoltura sawah
(coltura irrigua del riso), che richiedeva una
stretta collaborazione tra i villaggi. Da queste
alleanze nacquero piccoli principati, tra cui
il regno hindu di Mataram, fondato dal re
Sanjaya nell’VIII secolo. Alla religione di
Mataram, incentrata sull’adorazione di Shiva,
si devono alcuni dei primi templi hindu sorti
a Java sul Dieng Plateau (p185).
Durante la successiva dinastia dei Sailendra il buddhismo conobbe il suo periodo di
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I regni islamici
L’islam si diffuse a Java in concomitanza con
il declino del regno di Majapahit, fino all’affermazione dei regni musulmani di Demak
(p243), Cirebon (p177) e Banten (p134)
avvenuta tra il XV e il XVI secolo.
Le incursioni militari effettuate dal regno
di Demak nella zona orientale dell’isola co-
strinsero molti hindu e buddhisti a spostarsi
verso est, a Bali, fino alla caduta del porto di
Banten avvenuta nel 1524 e poi di Sunda Kelapa (l’attuale Jakarta), prima dell’invasione
di Cirebon. Alla fine del XVI secolo il regno
musulmano di Mataram (p200) controllava
vastissime regioni situate nelle parti centrale
e orientale di Java. Al contrario, Banten riuscì
a conservare la sua autonomia e si sviluppò
fino a diventare una potenza marinara in
grado di controllare buona parte della parte
occidentale di Java. Nel XVII secolo Mataram e Banten erano le uniche due forze
rimaste a Java a fronteggiare l’arrivo degli
olandesi.
Il periodo olandese
L’arrivo degli olandesi e la conquista di
Java sono trattati brevemente nel capitolo
Storia (p31); di seguito riportiamo solo un
succinto resoconto della resistenza opposta
dai javanesi.
Dopo l’insediamento degli olandesi a Batavia (Jakarta), sotto il governo del sultano
Agung Banten rimase un regno potente,
destinato però a crollare a causa della sangui-
java
L’affermazione di una nuova potenza
espansionistica, il famoso regno di Majapahit,
determinò il progressivo tramonto dei regni
di Sriwijaya e di Singosari. Dalla sua capitale
Trowulan (p260), il regno di Majapahit divenne la più importante potenza commerciale
javanese, dotato di porti a cui attraccavano
numerose navi dirette in Cina e in gran parte
dei paesi del Sud-est asiatico e nel giro di poco
tempo crebbe fino a rivendicare la sovranità
su tutto l’arcipelago indonesiano. La sua
fama è sopravvissuta fino a giorni nostri e,
in quanto simbolo dell’epoca d’oro di Java,
i colori bianco e scarlatto di questo regno
campeggiano ancora oggi sulla bandiera
indonesiana e il suo nome continua a essere
invocato a gran voce dai nazionalisti.
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java
l’uomo di java
Nella seconda metà del XIX secolo il libro L’origine della specie di Charles Darwin (1859; Bur Rizzoli,
Milano 2008) spianò la strada a una nuova generazione di naturalisti e le sue idee aprirono un acceso
dibattito in tutto il mondo. Antropogenia o storia dell’evoluzione umana (The History of Natural Creation,
1874) di Ernst Haeckel sviluppò ulteriormente la teoria evoluzionistica di Darwin, ipotizzando l’evoluzione degli ominidi primitivi da un antenato comune, una scimmia antropomorfa che rappresenterebbe il famoso ‘anello mancante’.
Nel 1889 uno studioso delle nuove teorie, il medico olandese Eugene Dubois, si recò a Java dopo
essere venuto a conoscenza del ritrovamento di un teschio a Wajak, località situata nei pressi di Tulung
Agung, nella parte orientale dell’isola. Dubois partecipò agli scavi, portando alla luce altri fossili che
presentavano caratteristiche molto simili a quelle dell’uomo moderno. Nel 1891 Dubois scoprì a Trinil,
località situata nel distretto di Ngawi, nella parte orientale di Java, una calotta cranica ancora più antica, oltre a un femore e a tre denti che in seguito classificò come appartenenti al Pithecanthropus erectus, un ominide dalla fronte bassa e dalla mascella prominente vissuto nel corso del Pleistocene medio.
Le pubblicazioni di Dubois sui ritrovamenti del cosiddetto ‘Uomo di Java’ sollevarono in Europa polemiche talmente roventi da costringerlo addirittura a risotterrare le sue scoperte per altri trent’anni.
Da quando Dubois fece i suoi primi ritrovamenti, a Java sono stati portati alla luce molti esemplari
più antichi di Homo erectus, nome che venne in seguito attribuito al Pithecanthropus erectus. Le scoperte più importanti e numerose hanno avuto luogo a Sangiran, dove negli anni ’30 Ralph von Koenigswald riportò alla luce fossili risalenti a circa un milione di anni fa; nel 1936 a Perning, località situata nei
pressi di Mojokerto, fu ritrovato il teschio di un bambino che risulterebbe databile a un’epoca addirittura precedente. La maggior parte dei reperti è venuta alla luce lungo il corso del Sungai Bengawan
Solo, nella regione centrale e in quella orientale di Java.
Gli esperti di geocronologia fanno risalire le ossa del più antico Homo erectus di Java a 1,7 milioni di
anni fa, sostenendo però che gli esemplari più recenti potrebbero essere vissuti meno di 40.000 anni
fa. Questo significa che a Java l’Homo erectus sarebbe coesistito con l’Homo sapiens, arrivato sull’isola
circa 60.000 anni fa, e riaccende il dibattito tra l’ipotesi che l’umanità si sia evoluta in Africa migrando
altrove in un secondo tempo e quella secondo cui l’evoluzione della specie umana sarebbe invece
avvenuta contemporaneamente in più continenti. Per approfondire l’argomento vi consigliamo di
leggere l’avvincente saggio Java Man di Carl Swisher, Garniss Curtis e Roger Lewin.
nosa guerra civile scatenatasi in seguito alle
lotte dinastiche e al conseguente intervento
degli olandesi.
Diversa fu la sorte del regno di Mataram,
che cominciò a sgretolarsi di pari passo con
il consolidamento del potere olandese e che
verso la fine del XVIII secolo era ormai dilaniato da dure lotte intestine. Le prime due
guerre di successione javanesi si conclusero
con il trattato del 1743, che riportò il sovrano
Pakubuwono sul trono di un regno devastato,
ma il prezzo pagato in termini di concessioni
coloniali fu altissimo.
Pakubuwono II spostò la corte a Solo
(Surakarta; p222), ma ben presto riemersero
le antiche rivalità, che nel 1746 sfociarono
nella terza guerra di successione javanese. Gli
olandesi non rimasero a guardare e divisero
il regno in tre parti, creando le casate reali
di Solo e di Yogyakarta (p195) e il piccolo
principato di Mangkunegaran (p225), situato
all’interno del territorio di Solo.
Il risentimento e l’intolleranza nei confronti degli olandesi si inasprirono sempre
di più, scoppiando nella guerra di Java del
1825-30, quando il principe ribelle Pangeran
Diponegoro sfidò i colonizzatori, senza però
riuscire a sconfiggerli. In seguito le corti
javanesi si ridussero a poco più di semplici
istituzioni rituali, concentrate sulle cerimonie
tradizionali e sul patrocinio delle arti sotto
la supervisione di un residen (governatore)
olandese, ma quasi del tutto prive di reali
poteri politici.
Java oggi
Per ulteriori informazioni sulle lotte compiute da Java – e da tutta l’Indonesia – per
conquistare l’indipendenza dal dominio
olandese e le complesse problematiche che ne
conseguirono, v. il capitolo Storia (p31).
Java continua a essere il cuore politico e
sociale dell’Indonesia, in quanto vanta la
maggior parte dell’industria del paese, è di
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da Java sono partiti gli attentati terroristici
compiuti contro obiettivi stranieri a Jakarta
nel 2003 e nel 2004 e contro diversi alberghi
internazionali nel 2009.
Nonostante questo, quando si tratta di
andare alle urne i javanesi continuano a preferire i partiti laici rispetto a quelli religiosi,
come dimostra il fatto che nelle elezioni del
2009 i partiti islamici hanno visto calare
sensibilmente i loro consensi.
Cultura
La cultura javanese è un miscuglio esotico
e incredibilmente variegato di usi e di costumi che risalgono alle credenze animiste
dell’epoca hindu. Sull’isola usanze antichissime coesistono armoniosamente con
le tradizioni musulmane locali, che sotto la
predominante cultura islamica ortodossa e
conservatrice conservano alcuni elementi
della mistica sufi.
Il mondo javanese è costituito da diverse
fedi, che traggono origine dal misticismo
più antico e tollerante, dalla cultura di corte
hindu e da radicate credenze popolari nei
fantasmi e negli spiriti benevoli e malvagi.
Nonostante il codice islamico, continua a
resistere la convinzione dell’esistenza di
poteri magici attribuiti ad amuleti e a cimeli
di famiglia (con particolare riguardo al pugnale javanese chiamato kris), a certe parti
del corpo umano (come le unghie e i capelli)
Top Five – libri da leggere
A chi viaggia soltanto in poltrona e a chi desidera conoscere un po’ più a fondo il paese che visiterà,
consigliamo le seguenti letture.
nJakarta Inside Out di Daniel Ziv. Questa raccolta di racconti umoristici prende di mira il frizzante
sottobosco della capitale indonesiana.
nKrakatoa di Simon Winchester (Longanesi, Milano 2004). Questo libro propone un’eccellente – per
quanto un po’ prolissa – ricostruzione storica degli eventi che portarono a una delle più grandi
eruzioni che il mondo ricordi.
nJava Man di Garniss Curtis, Carl Swisher e Roger Lewin. È uno dei saggi più esaustivi sull’incessante
dibattito scaturito dal ritrovamento dei teschi preistorici avvenuto nel 1936 nella parte centrale di
Java.
nThe Religion of Java di Clifford Geertz. Pur essendo piuttosto datato (si basa su ricerche condotte
negli anni ’50), questo classico sulla religione, la cultura e i valori javanesi resta una lettura
affascinante.
nJavanese Culture di Koentjaraningrat. Considerato uno degli studi più approfonditi sulla società, la
storia, la cultura e le credenze javanesi, questo libro costituisce un’ottima opera di consultazione
per gli argomenti più disparati, dall’educazione dei bambini, all’uso del vasino, ai vincoli di
parentela.
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gran lunga l’isola più sviluppata e nel corso
degli anni ha catalizzato su di sé gli investimenti stranieri.
La crisi economica verificatasi alla fine
degli anni ’90 si è abbattuta duramente
sull’economia locale: nelle città moltissime
persone hanno perso il lavoro e la rabbia è
esplosa contro le comunità cinesi, anche a
Solo (p222) e a Jakarta (p99). Per sua fortuna,
Java si è risollevata abbastanza in fretta e
all’inizio del XXI secolo ha beneficiato di
un periodo di relativa stabilità e di crescente
prosperità. Gli sfavillanti centri commerciali
e una nuova rete autostradale costituiscono
i segni più evidenti (per quanto poco suggestivi) del costante processo di modernizzazione di Java.
Se si esclude Bali, Java è l’isola indonesiana
con la più forte apertura verso l’esterno,
vantando una popolazione colta e istruita
più vicina al resto del mondo. Le influenze
esterne si fanno sentire sotto diversi aspetti:
Java è infatti allo stesso tempo l’isola più
occidentalizzata del paese, ma anche quella
maggiormente condizionata dall’ideologia
radicale panislamica. Se quasi tutti i javanesi
sono musulmani moderati, nella popolazione
esiste una parte conservatrice che si fa sentire
sempre di più (oltre a un esiguo numero di
fanatici pronti a portare morte e distruzione
in nome della jihad). I responsabili dell’attentato di Bali erano tutti originari di Java e
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e agli strumenti musicali sacri. Ancora oggi
per curare le malattie molti javanesi fanno
ricorso al dukun (guaritore spirituale, medico
che utilizza erbe officinali oppure mistico)
e assumono preparati prescritti dalla jamu
(medicina tradizionale) per gli scopi più
disparati, dall’aumento del desiderio sessuale
alla cura dell’asma.
La raffinatezza nel comportamento e la
gentilezza dei modi sono tenute in grande
considerazione dagli abitanti di Java, mentre la manifestazione pubblica delle proprie
emozioni, il turpiloquio, la volgarità e
l’esuberanza sono reputati kasar (disdicevoli). La cultura javanese halus (raffinata)
fa parte della tradizione di corte hindu, che
resiste ancora nelle regioni centrali di Java.
A differenza dell’islam, la tradizione di corte
esprime una visione gerarchica della società,
basata sui privilegi e spesso dominata dalle
divinità o dagli spiriti della natura.
Uno dei tratti più caratteristici dei javanesi
è costituito dalla tendenza a esprimersi in
maniera indiretta, che si spiega con il desiderio di non mettere a disagio l’interlocutore.
In particolare, è considerato scortese sia far
notare gli errori e le debolezze delle persone
con cui si parla sia criticare apertamente le
autorità.
A Java sono presenti tre gruppi etnici
principali, ognuno dei quali vanta una propria lingua: i javanesi delle regioni centrale
e orientale (dove la cultura halus viene presa
molto sul serio), i sundanesi di Java occidentale e i maduresi di Pulau Madura (noti
per i loro modi schietti e informali). A Java
vivono anche piccole comunità hindu, tra
le quali meritano di essere citati i tenggeresi
stanziati nella zona di Bromo e i badui di Java
Ovest, che nella loro religione conservano
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molti elementi della fede animista. Persino la
cosmopolita Jakarta fa risalire l’origine della
sua tradizione poliglotta ai betaxi, i primi
abitanti della città.
Arti
La cultura javanese è costituita da un cocktail di influenze prehinduiste, hinduiste e
islamiche.
Wayang
Il teatro wayang (marionette) ha rivestito
una funzione di importanza fondamentale
nella conservazione del patrimonio culturale
hindu-buddhista di Java.
Wayang kulit
Il wayang kulit è una forma di teatro delle
ombre nel quale sagome di cuoio traforate
vengono manovrate dietro uno schermo di
tela illuminato per narrare storie che di solito
si rifanno ai principali poemi epici hindu, il
Ramayana e il Mahabharata. Com’è facile
immaginare, il wayang kulit deve moltissimo
alla tradizione indiana.
Nelle rappresentazioni tradizionali un
lakon (spettacolo) può durare anche tutta
la notte. Molti personaggi e molte storie
del wayang kulit rivestono una specifica
funzione mistica, come dimostra il fatto che
alcune storie vengono rappresentate con lo
scopo di proteggere il raccolto, un villaggio
o singoli individui.
Gli spettacoli wayang con marionette di
cuoio erano diffusi a Java già nell’XI secolo e
nel XVIII secolo il wayang kulit assunse una
forma molto simile a quella odierna. La tradizione attribuisce la standardizzazione delle
marionette al re Raden Patah di Demak, un
sovrano islamico vissuto nel XVI secolo.
ambasciatori di java
Negli ultimi tempi a Java sono state inaugurate nuove imprese turistiche locali, sorte su iniziativa di
giovani javanesi pieni di passione ed entusiasmo desiderosi di far conoscere ai viaggiatori stranieri il
meglio della loro isola. Per entrare nello spirito dell’isola più popolosa del mondo non c’è modo migliore che condividere un paio di giorni (e qualche risata) con una persona del posto. Oltre alle visite
turistiche, ci sono anche altre possibilità, come viaggi di studio, lavoro volontario, corsi di cucina e
visite alle imprese domestiche, per esempio alle cucine in cui si prepara il tofu.
A Cianjur (v. p158) l’offerta di soggiorni in famiglia è davvero eccellente. A Borobudur l’associazione
di promozione turistica Jaker (p192) vi farà conoscere la vita rurale javanese e i suoi usi e costumi,
mentre presso la Rumah Guides (p202) nella vicina Yogyakarta troverete guide locali giovani e ben informate. Nella parte orientale di Java ci si può invece rivolgere ai Malang Tourism Ambassadors (p268),
perfetti padroni di casa in questa regione.
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musica e danza suNdanesi
La realizzazione delle marionette costituisce una vera e propria arte. Per prima
cosa si abbozza la sagoma con un coltello,
poi si intagliano i particolari utilizzando un
piccolo cesello e un martello. Terminato il
lavoro di intaglio, vengono applicati gli arti
mobili e si dipinge la marionetta. Quindi
si definiscono le linee e i contorni usando
inchiostro nero e infine si fissa il cempurit, la
bacchetta di corno che serve a tenere diritta
la marionetta.
Il kayon, la sagoma a forma di foglia che
rappresenta l’‘albero’ o la ‘montagna della
vita’, viene utilizzata per chiudere il sipario
o per simboleggiare il vento, le montagne, gli
ostacoli, le nuvole o il mare.
I personaggi del wayang sono animati da
un solo dalang (burattinaio), che nel corso
di una rappresentazione può arrivare a
manovrare decine di marionette. Il dalang
deve essere capace di parlare sia la lingua del
pubblico sia l’antica lingua kawi dei personaggi aristocratici, di differenziare le voci dei
personaggi e deve anche dirigere l’orchestra
gamelan (per ulteriori informazioni in merito,
v. p102) che accompagna lo spettacolo.
Wayang golek
Diffuse soprattutto nella parte occidentale di
Java, le marionette tridimensionali in legno
del wayang golek sono dotate di testa e arti
mobili e vengono manovrate nello stesso
modo del teatro delle ombre.
Usato per la prima volta nelle città della
costa settentrionale dell’isola per favorire
la diffusione dell’islam, il wayang golek costituisce una pungente parodia di matrice
popolare dell’aristocratico e stilizzato teatro
wayang kulit. Nei primi anni del XIX secolo
un principe sundanese di Sumedang fece
realizzare una serie di marionette in legno
perfettamente identiche a quelle del wayang
kulit utilizzate nelle corti javanesi allo scopo
di mettere in scena i poemi epici hindu.
Il wayang golek si basa sulle stesse storie
del wayang kulit, pur avendone di proprie
ispirate ai miti islamici.
A volte alla fine di uno spettacolo di wayang kulit entra in scena una marionetta del
wayang golek per simboleggiare il ritorno dal
mondo bidimensionale alla realtà.
Altre forme di wayang
Diffuso soprattutto nella parte orientale
di Java, il weayang klitik o kerucil si serve
di marionette piatte in legno intagliate in
bassorilievo. Questa forma di wayang viene
rappresentata senza lo schermo di tela. Il
wayang orang (conosciuto anche con il nome
di wayang wong) vede protagonisti attori in
carne e ossa che interpretano danzando la
parte dei personaggi del wayang.
java
Gli artigiani sundanesi specializzati nella costruzione di strumenti musicali sono estremamente
innovativi e in grado di produrre suoni melodiosi pressoché da qualsiasi cosa. Il loro strumento più
caratteristico è il kecapi (un tipo di liuto a corde pizzicate), spesso accompagnato dal suling, un flauto
dolce di bambù dalle sonorità che salgono e scendono d’intensità sulle note lunghe e vibrate del kecapi. Esteticamente meno gradevole, l’angklung è formato da una serie di pezzi di bambù di lunghezza
e diametro variabili lasciati pendere da una cornice dello stesso materiale, che vengono percossi per
produrre suoni simili a echi rauchi.
Un altro genere musicale tradizionale è il gamelan degung. Come il gamelan della parte centrale di
Java, questo genere viene eseguito da una piccola orchestra, con l’aggiunta di una serie di piccoli gong
(degung) e di un suling. Questo genere – diffuso soprattutto nell’entroterra – è una sorta di via di mezzo
tra il soporifero gamelan di Java Centrale e la più vivace forma balinese.
Danza contemporanea più in voga nella parte occidentale di Java, il jaipongan è un turbinio di
tamburi e di movenze sensuali arricchito da una buona dose di pencak silat (arti marziali indonesiane)
e un tocco di break dance newyorkese. Il jaipongan è una derivazione recente di una forma tradizionale
di danza sundanese chiamata ketuktilu, che vede protagonista un gruppo di ballerine professioniste (a
volte prostitute) di fronte a un pubblico esclusivamente maschile.
Tra le altre forme di danza sundanesi meritano di essere citati il longser, il joker e l’ogel. Il longser
e il joker prevedono il passaggio di una fusciacca tra due coppie di danzatori, mentre l’ogel è un ballo
lento e molto elaborato, che richiede movimenti studiati e molte prove, alle quali oggi molti giovani
ballerini non hanno più né il tempo né la pazienza di dedicarsi.
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Il wayang topeng è molto simile al wayang
orang, con la differenza che i ballerini indossano maschere.
java
Gamelan
Il gamelan è un’orchestra tradizionale composta da un numero di strumenti musicali
compreso tra 60 e 80, tra i quali spicca una
folta sezione di percussioni – quali ‘timpani’
in bronzo, xilofoni e gong – che viene accompagnata da ‘violini’ e flauti in bambù.
Il suono prodotto dal gamelan può variare
da toni melodiosi ad atmosfere lugubri (mantenendo comunque un tratto ipnotico), con
tempi e intensità sonore che ondeggiano su
una base regolare; è normale che un vigoroso
fortissimo venga seguito da passaggi eseguiti
da un solo strumento.
Le orchestre gamelan si esibiscono spesso
durante gli spettacoli di wayang, tuttavia in
ogni parte di Java è possibile assistere facilmente a veri e propri concerti.
per/da java
Aereo
L’aeroporto di Jakarta (p127) è lo scalo
internazionale più trafficato dell’Indonesia,
servendo numerosi voli di operatori low cost
nazionali diretti verso moltissime località
asiatiche e di altri continenti. Nel corso degli
ultimi anni i voli internazionali diretti verso
gli aeroporti regionali di Java sono aumentati
in maniera esponenziale, offrendo utili rotte
alternative che permettono di saltare Jakarta
a pie’ pari. L’aeroporto di Surabaya (p257)
è raggiunto da qualche volo internazionale,
così come quelli di Solo (p229), Bandung
(p161), Yogyakarta (p211) e Semarang
(p240).
Negli ultimi anni le tariffe dei voli nazionali sono diminuite sensibilmente, rendendo
l’aereo un mezzo molto conveniente per
spostarsi in Indonesia. Per essere sicuri
di trovare posto, nei periodi di vacanza è
necessario prenotare con un certo anticipo.
Da Jakarta è possibile raggiungere qualsiasi
località dell’Indonesia e i principali aeroporti
regionali stanno espandendo sempre più la
propria rete in tutto l’arcipelago.
Via mare
Jakarta è lo scalo principale delle navi passeggeri Pelni (v. p128) che effettuano servizio in
tutta l’Indonesia, ma non è servita da alcun
collegamento internazionale. Si può (ma con
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tempi lunghi) navigare per/da Singapore
utilizzando i traghetti che fanno capo a Pulau
Bintan, nell’arcipelago di Riau (al largo della
costa di Sumatra). Da Pulau Bintan partono
battelli Pelni per/da Jakarta.
per/da Bali
Il porto di Banyuwangi/Ketapang (p295),
situato nella parte orientale di Java, e Gilimanuk, a Bali, sono collegati da numerosi
traghetti in servizio 24 ore su 24. Da Ketapang
partono numerosi autobus e treni per tutte
le località principali dell’isola. Un’alternativa
più pratica consiste nel prendere gli autobus
che da Denpasar raggiungono direttamente
le principali città javanesi, nel cui biglietto
è compreso anche il prezzo del passaggio
in traghetto.
per/da Sumatra
Il porto javanese di Merak (p135) e quello di
Bakauheni, situato sulla costa meridionale di
Sumatra, sono collegati da traghetti in servizio 24 ore su 24. Da entrambi i porti partono
regolarmente autobus diretti verso le località
principali delle rispettive isole. Jakarta (p127)
è collegata a tutte le città principali di Sumatra da autobus a lunga percorrenza. Nel 2012
dovrebbe iniziare la costruzione di un nuovo
ponte sul Selat Sunda (Stretto della Sonda)
che collegherà Sumatra e Java; la conclusione
dei lavori è prevista per il 2025.
Percorrere lunghe distanze in autobus a
Sumatra può essere faticoso e, dal momento
che la maggior parte dei luoghi d’interesse
si trova nella parte settentrionale dell’isola,
i viaggiatori stranieri preferiscono quasi
sempre spostarsi in aereo.
trasporti locali
L’itinerario est-ovest seguito dalla maggior
parte dei viaggiatori stranieri in visita a Java
è Jakarta-Bogor-Bandung-PangandaranYogyakarta-Solo-Surabaya-Gunung Bromo,
proseguendo poi per Bali. Tenete comunque
presente che i nuovi collegamenti aerei
offrono molti altri punti d’ingresso (e di
uscita); per fare un solo esempio, è possibile
raggiungere Semarang in aereo e proseguire
verso Yogyakarta.
Aereo
A Java si stanno moltiplicando le nuove rotte
aeree e volare può risultare molto conveniente. La rotta tra Surabaya e Jakarta, utiliz-
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zata da molti viaggiatori stranieri, è coperta
da AirAsia e da altre cinque compagnie aeree.
Per avere informazioni dettagliate sui voli,
v. più avanti in questo capitolo e il capitolo
Trasporti (p1007).
Gli autobus costituiscono il mezzo di trasporto principale di Java. In genere è sufficiente raggiungere la stazione degli autobus
e prendere il primo mezzo in partenza; di
solito, per le principali rotte interurbane non
si deve aspettare più di mezz’ora. I mezzi
utilizzati dalla autolinee di Java spaziano dai
surriscaldati autobus di classe economica ai
mezzi di lusso dotati di aria condizionata.
I biglietti vengono venduti a bordo, ma
quelli degli autobus patas (espresso) e dei
mezzi deluxe possono essere acquistati in
anticipo nelle stazioni degli autobus, presso
gli uffici delle compagnie situati nei centri
cittadini e in qualche albergo.
I piccoli minibus che vengono utilizzati
per le rotte più brevi e servono le località di
minore importanza si chiamano angkot e non
vanno confusi con gli utilissimi minibus che
effettuano il servizio porta a porta (travel).
Questi ultimi – dotati di aria condizionata
– viaggiano in ogni parte dell’isola, prelevando i passeggeri in albergo e facendoli
scendere in qualsiasi punto a loro richiesta
nella città di destinazione.
Tenete presente che in diverse città (come
Jakarta, Surabaya e Bandung) le stazioni
degli autobus si trovano piuttosto lontano
dal centro cittadino. Per questo motivo, in
molte città il treno rappresenta di solito
l’alternativa migliore.
Automobile e motocicletta
Guidare a Java non è consigliabile alle persone deboli di cuore, in quanto quasi tutte
le grandi città sono costantemente macet
(intasate dal traffico) e sulle strade principali
regna spesso un caos infernale. In molti casi
gli incidenti stradali vengono risolti con ingenti risarcimenti sottobanco o con costose
cause legali e ogni anno si registrano diverse
vittime a causa di veri e propri linciaggi
da parte della folla inferocita che, dopo un
incidente, ricorre a metodi sommari per
farsi giustizia.
A Java troverete poche agenzie che noleggiano automobili senza autista. È infatti
molto più comune (e sicuro) noleggiare
Imbarcazioni
Gli arcipelaghi di Pulau Seribu (p132) e di
Karimunjawa (p248) sono serviti da un gran
numero di traghetti e di battelli. L’isola di
Krakatau (p137) può essere raggiunta solo
in barca.
Treno
Java è dotata di una buona rete ferroviaria che
attraversa tutta l’isola, anche se i collegamenti
non sono velocissimi. I treni sono piuttosto
puntuali e in coincidenza con i traghetti che
raggiungono Bali (Banyuwangi/Ketapang)
e Sumatra (Merak). Il servizio è abbastanza
efficiente e alcune classi sono piuttosto
confortevoli, se paragonate agli standard dei
paesi in via di sviluppo.
Nelle stazioni ferroviarie più grandi dovrebbe essere disponibile la guida completa
degli orari, l’InfoKA, ma noi non ne abbiamo
mai vista una. Per avere informazioni sugli
orari e sulle tariffe dei treni che prestano
servizio a Java, vi consigliamo di informarvi
online all’indirizzo www.infoka.kereta-api.
com, un sito rudimentale ma utile. Gli orari
sono esposti sui tabelloni delle stazioni e in
quelle principali si trovano anche le guide
cartacee jadwal, che riportano gli orari riferiti
alla singola stazione.
Se possibile, scegliete treni che abbiano
origine nella città dalla quale partite, in
modo da essere sicuri di trovare posto a
java
Autobus
un mezzo con conducente, una soluzione
che consente di risparmiarsi un bel po’ di
seccature. Sebbene le tariffe partano da appena 275.000Rp al giorno, il prezzo medio
(comprensivo del carburante e del vitto e
dell’alloggio per l’autista) si aggira intorno
a 500.000Rp. Il noleggio di un’automobile
con conducente costituisce il modo ideale
per esplorare i siti più isolati della regione
orientale di Java oppure i templi situati nei
dintorni di Solo.
Gli scooter rappresentano il mezzo di
trasporto preferito dalla maggior parte dei
javanesi e noleggiarne uno può costituire una
buona soluzione per raggiungere gli angoli
più tranquilli dell’isola, come la fascia costiera
situata nei pressi di Pangandaran. Le tariffe
– che dovrebbero comprendere anche il casco
– partono da circa 40.000Rp al giorno. Tenete
comunque presente che le strade di Java non
sono il posto più indicato per provare a guidare uno scooter per la prima volta.
java
104 j a k a r ta
sedere, in quanto trovarne uno salendo in
una stazione intermedia potrebbe risultare
un’impresa ardua.
Per avere ulteriori informazioni sui treni
che prestano servizio a Java, vi consigliamo di
rivolgervi al Train Information Service (%0361-227
131; www.kereta-api.com); tenete presente che nel
sito web la parola jadwal significa ‘orario’.
classi
In cima alla graduatoria figurano i treni di
prima classe, abbastanza veloci, che prestano
servizio per/da Jakarta. Identificati generalmente dal prefisso Argo, questi treni sono
in buone condizioni e molto confortevoli,
essendo dotati di sedili reclinabili, spazio in
abbondanza per le gambe e aria condizionata,
servendo pasti e bevande e proiettando film
per tutta la durata del tragitto. In ogni caso,
tenete presente che le carrozze di questi treni
cominciano a essere piuttosto datate, per cui
non aspettatevi ambienti di lusso. Le tariffe
dei treni di prima classe sono abbordabili:
un viaggio da Jakarta a Yogyakarta costa
circa 230.000Rp.
I treni espresso – suddivisi in carrozze
di classe business (bisnis) ed executive (eksekutif) – si collocando un gradino più in
basso. Nei vagoni bisnis può fare molto caldo
(non sono dotati di aria condizionata), ma i
sedili sono comodi e le tariffe contenute. Le
carrozze di classe executive dispongono di
aria condizionata, sedili reclinabili e a volte
propongono la proiezione di film e servono
spuntini. I convogli adibiti a queste due classi
sono però piuttosto vecchi e la pulizia lascia
alquanto a desiderare.
La classe più utilizzata a Java è la economy
(ekonomi). Poco costosi, spartani, lenti, pieni
di fumo, sovraffollati e stipati di animali,
venditori ambulanti, musicisti e prodotti
agricoli di ogni genere, questi treni-formicaio fanno muovere il paese e fermano in
tutte le stazioni (eccetto, molto spesso, la
stazione principale). Tenete presente che i
posti a sedere (con sedili duri) sono difficili
da trovare e non possono essere prenotati.
Alcuni convogli – denominati ‘economy plus’
– sono stati rinnovati: si tratta di (pochi) treni
espresso dotati di sedili imbottiti e per i quali
è possibile prenotare.
prenotazioni
Di solito l’acquisto dei biglietti agli sportelli
non presenta alcuna difficoltà. Nelle città più
l o n el y p l an et . c o m
grandi ci sono utili sportelli informazioni, in
mancanza dei quali le informazioni vengono
fornite dall’autoritario kepala stasiun (capostazione) e dai suoi sottoposti.
Nel caso dei treni di classe business ed
executive i biglietti possono essere prenotati
con settimane di anticipo rivolgendosi all’apposita biglietteria. Anche alcune agenzie di
viaggi e alberghi possono acquistare i biglietti
per vostro conto.
Per quanto riguarda i treni di classe economica, la vendita dei biglietti viene aperta
un’ora prima della partenza: in questo caso
bisogna dirigersi verso lo sportello, acquistare
il biglietto e sperare di trovare un posto a
sedere. Per i treni di classe economy plus
è possibile prenotare una settimana prima
pagando un modesto supplemento.
Di solito, è possibile trovare senza problemi i biglietti dei treni di qualsiasi classe
che viaggiano nei giorni feriali anche il
giorno stesso della partenza, mentre nei
weekend è preferibile prenotare in anticipo.
Tenete presente che è pressoché impossibile
trovare posto in concomitanza con le festività principali, quando intraprendenti calo
(bagarini) si accaparrano grandi quantità
di biglietti, che poi rivendono ai passeggeri
disperati con un largo margine di profitto.
Evitate di spostarvi durante la festività
dell’Idul Fitri, quando tutta l’isola si mette
in movimento e i biglietti sono rari come la
neve a Jakarta.
JAKARTA
%021 / pop. 8,9 milioni
Jakarta è una città difficile da amare. Tra le
megalopoli più grandi del mondo, la capitale
dell’Indonesia è infatti una grigia e caotica
conurbazione che si estende per decine di
chilometri su una pianura soggetta alle alluvioni e con pochissimi parchi a interrompere
la monotonia del cemento.
Va comunque detto che sotto la facciata
poco invitante fatta di grattacieli, bassifondi
e traffico perennemente convulso, Jakarta è
una città piena di sorprese e dai mille volti.
Il ‘Big Durian’ (‘grande durian’) è in effetti
una città per nulla minacciosa e i suoi abitanti sono persone di buon carattere, con un
atteggiamento ottimista e positivo. Rispetto
a molte altre capitali, il tasso di criminalità è
molto basso, come il costo della vita, al punto
j a k a r ta 105
l o nely p lanet ita l ia.it
stradali continuino a tenere in scacco la città,
negli ultimi anni una rete di mezzi pubblici
moderna e sempre più ramificata ha migliorato notevolmente gli spostamenti.
Se desiderate conoscere l’Indonesia al di
là delle apparenze, non si può prescindere
da una visita a questa gigantesca città (la
conurbazione metropolitana conta oltre 20
milioni di abitanti).
storia
La storia più antica di Jakarta ruota intorno
al porto di Sunda Kelapa, situato a nord
della città moderna. Quando nel 1522 vi
giunsero i portoghesi, Sunda Kelapa era già
una fiorente città portuale della dinastia dei
Pajajaran, l’ultimo regno hindu che dominò
i personaggi dei Wayang
I personaggi dei wayang si ispirano spesso ai protagonisti dei poemi epici hindu del Mahabharata e del
Ramayana. Nel Mahabharata i Kaurava simboleggiano le forze dell’avidità e del male, mentre i Pandava
rappresentano la raffinatezza e l’illuminazione.
Negli spettacoli wayang e nelle esibizioni di danza i personaggi halus sono quasi sempre più piccoli
ed eleganti nelle proporzioni e hanno gambe snelle e il capo chino, in segno di umiltà. I kasar sono
invece figure muscolose e villose, con la testa alzata.
Anche i colori rivestono una grande importanza. Il rosso è spesso associato all’aggressività, alla
cupidigia e alla rabbia, il nero e l’azzurro indicano calma, consapevolezza spirituale e maturità, l’oro e il
giallo sono riservati ai nobili di rango più elevato, mentre il bianco simboleggia la virtù.
I personaggi del Mahabharata
Secondogenito dei Pandava, Bima è grande, corpulento e aggressivo. Sa volare ed è il guerriero più
forte sul campo di battaglia, ma è dotato anche di un’infinita nobiltà d’animo e di una salda rettitudine
morale.
Arjuna è un personaggio dalla figura slanciata ed elegante, di bell’aspetto e con un grande senso
delle virtù, caratteristiche che lo rendono il rappresentante ideale della classe nobiliare. Sebbene
a volte si riveli piuttosto volubile, Arjuna resta sempre halus. L’auriga di Arjuna è Krishna, un’incarnazione del dio Vishnu, che ricopre il duplice ruolo di consigliere spirituale e di politico spietato e
machiavellico.
Il pagliaccio nano Semar è l’incarnazione di un dio. Sebbene rappresenti per Arjuna una grande
fonte di saggezza e di consigli, Semar è di corporatura tarchiata, ha un sedere enorme, la pancia prominente e la tendenza a emettere rumorose flatulenze.
Gareng, Petruk e Bagong, i tre figli di Semar, sono personaggi maldestri e comici. Nonostante
l’aspetto poco attraente, sono portatori di verità e di saggezza.
Per quanto riguarda i Kaurava, Duryudana è il capo bello e potente, che però si lascia influenzare
troppo facilmente dai malvagi disegni dello zio Sangkuni. Karna è in realtà un Pandava allevato dalla
famiglia rivale ma, nel rispetto del codice dei guerrieri, resta fedele al suo re, morendo tragicamente
per mano di Arjuna.
I personaggi del Ramayana
I personaggi del Ramayana hanno una caratterizzazione un po’ più rigida. Come Arjuna, Rama rappresenta l’ideale umano e sua moglie Sita (o Shinta) la sposa perfetta. Il fratello guerriero di Rawana, Kumbakarna, è invece più complesso. Sa che Rawana è malvagio, ma è costretto dai princìpi dei guerrieri
Ksatria a dargli il suo appoggio fino alla sua tragica fine.
java
che ci sono alberghi a quattro stelle che praticano tariffe di appena US$50 a notte.
Spaziando dalle odorose vie di Chinatown
a una vita notturna sfrenata e sofisticata,
Jakarta è piena di scorci inaspettati. In questa
città è possibile trovarsi fianco a fianco con i
futuri leader, artisti, pensatori e opinionisti
del paese in un caffè bohémien o in un elegante lounge bar e poi passare da un locale
all’altro fino all’alba (e oltre).
Sebbene Jakarta non sia una delle località
turistiche più famose del mondo, alcune zone
dell’affascinante città vecchia (Kota) costituiscono uno spaccato di grande interesse
della lunga storia della capitale e vantano
diversi musei e decine di centri commerciali
alla moda. Per quanto i famigerati ingorghi
java
106 j a k a r ta
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l o nely p lanet ita l ia.it
CHE COSA VEDERE E FARE
Ancol Marina...........................................(v. 16)
Bikram Yoga......................................... 11 B5
Complesso polisportivo
Bung Karno...................................... 12 B4
Quartiere fieristico di Jakarta......... 13 C2
Jin de Yuan............................................ 14 B2
Museum Pancasila Sakti................... 15 D6
Petak Sembilan.......................................(v. 14)
Taman Impian Jaya Ancol................ 16 C1
Taman Mini Indonesia Indah.......... 17 D6
PERNOTTAMENTO
Dharmawangsa................................... 18 A5
Kemang Icon........................................ 19 B5
PT Pulau Sepa Permai....................... 20 B3
PASTI
Anatolia.................................................. 21 B5
Blowfish................................................. 22 B4
Casa......................................................... 23 B5
Kemang Food
Festival.................................................(v. 27)
Kemang Food Square....................... 24 B5
Kinara...................................................... 25 B5
Payon.........................................................(v. 27)
Puro............................................................(v. 22)
Santong Kuo Tieh 68............................(v. 14)
Toscana.................................................. 26 B5
WWWok................................................. 27 B5
LOCALI
Eastern Promise.................................. 28 B5
Red Square...............................................(v. 37)
Tabac....................................................... 29 B5
DIVERTIMENTI
Centro..................................................... 30 B5
Embassy................................................. 31 B4
Erasmus Huis.............................................(v. 5)
la parte occidentale di Java. Nel 1527, quando
i portoghesi avevano ormai consolidato il
loro dominio sulla città, furono scacciati
da Sunan Gunungjati, santo musulmano
e signore di Demak, che ribattezzò la città
con il nome di Jayakarta, che significa ‘città
vittoriosa’, trasformandola in un feudo del
sultanato di Banten.
All’inizio del XVII secolo gli olandesi e
gli inglesi si contesero il dominio della città
e, alla fine del 1618, l’esercito di Jayakarta,
con l’appoggio dei britannici, prese d’assedio
la fortezza della Vereenigde Oost-Indische
Compagnie (VOC; Compagnia Olandese
delle Indie Orientali). Gli olandesi riuscirono
a respingere gli aggressori fino al maggio del
1619, quando giunsero i rinforzi guidati da
Jan Pieterszoon Coen che rasero al suolo la
città. Sulla linea di costa fu eretta una fortezza
ancora più possente e la città fu ribattezzata
Batavia, dal nome di una tribù che in epoca
romana occupava una parte dei Paesi Bassi.
Nel giro di pochissimo tempo Batavia
divenne la capitale delle Indie Orientali
Olandesi.
All’interno delle mura di Batavia gli
olandesi più ricchi si fecero costruire case
alte e strette e malsani canali di scolo nel
tentativo di ricreare una seconda Amsterdam ai Tropici. All’inizio del XVIII secolo
la popolazione cittadina era aumentata a
dismisura, soprattutto grazie ai numerosi
Nine Muses Club................................. 32 B4
Periplus.....................................................(v. 37)
Stadium.................................................. 33 B2
SHOPPING
Blok M Mall........................................... 34 B5
FX Mall.................................................... 35 B4
Mangga Dua Mall..................................(v. 36)
Pasar Pagi Mangga Dua.................... 36 B2
Pasar Seni.................................................(v. 16)
Grandi magazzini
Pasaraya...............................................(v. 34)
Plaza Senayan...................................... 37 A4
TRASPORTI
Stazione degli autobus
di Blok M..............................................(v. 34)
Stazione degli autobus
di Kampung Rambutan............... 38 D6
Stazione degli autobus
di Lebak Bulus................................. 39 A6
Merpati................................................... 40 C2
Terminal passeggeri Pelni............... 41 D1
Biglietteria Pelni.................................. 42 C2
Stazione degli autobus
di Pulo Gadung.............................. 43 D3
Sriwijaya Airlines................................. 44 B2
Trac Astra............................................... 45 D2
javanesi e cinesi attratti dalle prospettive
commerciali.
Nel 1740 nei quartieri cinesi si verificarono
sanguinosi disordini etnici e il 9 ottobre
nelle strade di Batavia esplose la violenza,
che sfociò nel massacro di circa 5000 cinesi.
Un anno più tardi gli abitanti di etnia cinese
vennero trasferiti a Glodok, villaggio situato
al di fuori delle mura cittadine. Spaventati
dalle gravi epidemie scoppiate tra il 1735 e il
1780, anche altri abitanti di Batavia decisero
di lasciare le loro case e la città cominciò a
espandersi sempre più a sud del porto.
Il dominio coloniale olandese si concluse
con l’occupazione giapponese del 1942, che
restituì alla città il nome attuale, ma si dovette attendere fino al 1950 perché Jakarta
diventasse ufficialmente la capitale della
nuova repubblica.
Nel corso dei successivi quarant’anni la
capitale dovette fronteggiare un incessante
afflusso di immigrati poverissimi, ma negli
anni ’90 la situazione economica subì finalmente una svolta, destinata tuttavia a un
nuovo ribaltamento con la crisi del 1997. In
quel periodo la città divenne un campo di
battaglia politico e l’epicentro delle proteste
che chiedevano le dimissioni di Suharto.
Dopo mesi di tensioni, il 12 maggio del
1998 l’esercitò aprì il fuoco su un gruppo
di studenti, uccidendone quattro. A Jakarta
si verificarono tre giorni di gravi disordini,
java
INFORMAZIONI
Australian Cultural Centre....................(v. 1)
Ambasciata australiana.......................1 B4
British Council.........................................2 B4
Ambasciata canadese..........................3 B4
Ufficio centrale dell’immigrazione.4 C4
Ambasciata olandese.............................(v. 5)
Erasmus Huis...........................................5 B4
Ambasciata malaysiana......................6 B4
Ambasciata neozelandese.................7 B4
Ambasciata di Papua
Nuova Guinea....................................8 A4
QB World Books.....................................9 B5
Ambasciata di Singapore......................(v. 5)
SOS Medika Klinik............................... 10 B5
X2................................................................(v. 37)
java
108 j a k a r ta
con migliaia di manifestanti nelle strade e
saccheggi di centri commerciali. Stando agli
sconvolgenti racconti di stupri e di omicidi
riferiti dopo i disordini, la comunità cittadina
colpita più duramente fu quella dei cinesi.
Negli ultimi anni Jakarta ha dovuto affrontare problemi su diversi fronti. Gravi
alluvioni (che si verificano in ogni stagione
delle piogge) hanno provocato ingenti danni
sia alle case sia alle infrastrutture e i terroristi
hanno cominciato a colpire duramente gli
interessi occidentali presenti in città. Nel luglio del 2009 alcuni attentatori suicidi si sono
fatti saltare in aria negli alberghi americani
Ritz-Carlton e J.W. Marriott, dopo che nel
2004 e nel 2003 erano già stati presi di mira
rispettivamente l’ambasciata australiana e
il Marriott.
Oggi Jakarta deve affrontare molte sfide.
Milioni le persone vivono in condizioni di
intollerabile povertà, in molti casi nelle zone
più soggette a inondazioni. La rete dei mezzi
pubblici è migliorata con l’avvento delle
corsie riservate agli autobus, ma resta tristemente inefficiente rispetto alle metropolitane
che oggi funzionano in molte città cinesi, a
Bangkok e a Kuala Lumpur. Bisogna ancora
risolvere molti problemi prima che Jakarta
possa essere considerata a tutti gli effetti una
metropoli moderna.
orientamento
Jakarta si estende per circa 30 km dal porto
fino ai sobborghi meridionali, coprendo una
superficie complessiva di 661 kmq. Il centro si
irradia dai dintorni di Merdeka Sq (Lapangan
Merdeka), dove si trova una delle più famose
icone cittadine, il Monumento Nazionale
(Monas) voluto da Sukarno e sormontato da
l o n el y p l an et . c o m
una cuspide d’oro. Merdeka Sq è solo uno dei
punti focali della città, che presenta diversi
altri centri, tutti separati da vasti ingorghi
stradali immersi in un’afa soffocante.
Pochi passi a sud del Monas si estende
Jl Jaksa, punto di riferimento tradizionale
dei backpackers, grazie alla sua comoda
posizione per raggiungere la parte vecchia
della città che si estende a nord e alla facilità
di spostamento garantita dalla presenza di
numerosi autobus e della stazione ferroviaria
centrale di Gambir.
A nord del Monas si trova Kota, la città
vecchia, dove si concentrano quasi tutte le
poche attrattive turistiche della città, mentre
a breve distanza è situato il porto delle golette
di Sunda Kelapa. Il porto moderno, Tanjung
Priok, sorge diversi chilometri più a est, lungo
la costa, dopo il parco dei divertimenti di
Taman Impian Jaya Ancol.
La principale arteria stradale del centro di
Jakarta è Jl Thamrin, un viale fiancheggiato
da grandi alberghi e centri commerciali che si
estende a sud del Monas e di Merdeka Sq fino
alla rotatoria in cui si trova il Monumento
del Benvenuto.
Proseguendo verso sud, Jl Thamrin prende
il nome di Jl Jenderal Sudirman e ospita altri
alberghi, grandi banche e palazzi di uffici.
Ancora più a sud si estendono le ricche zone
periferiche di Kebayoran Baru, Pondok Indah
e Kemang, ognuna dotata di un proprio
centro e di affollati quartieri commerciali. Kemang, in particolare, pullula di bar, ristoranti
e boutique, ma possiede pochi alberghi.
Le stazioni degli autobus a lunga percorrenza – Kalideres a ovest, Kampung Rambutan a sud e Pulo Gadung a est – si trovano
nella periferia della città, ma sono servite in
Obama a Jakarta
Barack Obama si trasferì a Jakarta nel 1967, dopo le seconde nozze della madre con Lolo Soetoro, un indonesiano conosciuto alle Hawaii. Obama visse quattro anni nella capitale indonesiana, trascorrendo
un periodo anche nell’esclusivo quartiere centrale di Menteng, dove frequentò la scuola statale SDN
Menteng 1 (cartina p114) e studiò la lingua indonesiana. Sulla facciata della scuola – ancora oggi molto
rinomata – è affissa una targa che ricorda il suo ex studente più famoso.
Molto amato dai compagni, Obama era soprannominato ‘Barry’. Si dice che abbia manifestato per
la prima volta l’intenzione di diventare presidente quando frequentava questa scuola. Obama abitava
in una bella villa olandese rivestita con mattonelle di terracotta e con finestre in stile art déco situato
nella vicina Jl Taman Amir Hamzah.
Alla domanda se ci fosse qualcosa di cui avesse nostalgia del periodo trascorso in Indonesia, Obama,
che parla il bahasa indonesia, ha risposto che continua a sognare il ‘bakso (minestra con polpettine), il
nasi goreng (riso saltato) e il rambutan’.
j a k a r ta 109
l o nely p lanet ita l ia.it
maniera molto efficiente da numerosi autobus che raggiungono il centro.
in inglese effettua visite generiche, cure dentistiche e
assistenza sanitaria sia specialistica sia d’emergenza.
Cartine
Cambio
informazioni
Accessi a internet e wi-fi
In ogni parte della città troverete internet bar,
che per un’ora di collegamento in rete applicano in genere tariffe comprese tra 4000Rp e
10.000Rp. Quasi tutti i centri commerciali di
lusso mettono gratuitamente a disposizione
dei loro clienti punti di accesso a internet,
sempre più diffusi anche nei caffè, nei bar
e nei ristoranti (è possibile riconscerli dal
cartello ‘Hot Spot’).
Virtual Net (cartina p118; Jl Jaksa 33).
Agenzie di viaggi
Le agenzie di viaggi situate nella zona di Jl
Jaksa costituiscono un comodo punto di
partenza per la ricerca di biglietti per i voli
internazionali e gli autobus a lunga percorrenza. Di solito i biglietti aerei nazionali sono
venduti allo stesso prezzo sia dalle agenzie di
viaggi sia dalle compagnie, salvo eventuali
sconti.
Crystal Tours (cartina p118; %390 2929; Jl Wahid
Hasyim 45) Questa agenzia nuova e molto professionale
è gestita da personale in grado di esprimersi in inglese e
propone tariffe aeree molto vantaggiose.
Robert Kencana Travel (cartina p118; %314 2926; Jl
Jaksa 20B) In questa efficiente agenzia di viaggi è possibile
fare buoni affari.
Smailing Tours (www.mysmailing.com) Jl Majapahit
28 (cartina p114; %380 0022; Jl Majapahit 28); Jl
Thamrin 9 (cartina p118; %331 994; Jl Thamrin 9) La
Smailing Tours dispone di uffici sparsi in tutta la città.
La sede di Jl Majapahit è una delle agenzie di viaggi più
grandi di Jakarta, mentre l’ufficio di Jl Thamrin è ospitato
all’interno dell’edificio Skyline, situato accanto all’ufficio
turistico.
Assistenza sanitaria
Cikini Hospital (cartina p114; %2355 0180; Jl Raden
Saleh Raya 40) Dotato di personale in grado di esprimersi
in inglese, questo ospedale fornisce assistenza sanitaria ai
viaggiatori stranieri.
SOS Medika Klinik (cartina p106; %750 5980; www.
internationalsos.com; Jl Puri Sakti 10, Kemang) Questa
clinica in cui lavorano medici in grado di esprimersi
A Jakarta troverete banche ovunque: in qualsiasi posto vi troviate non sarete mai lontani
da uno sportello bancomat.
Bancomat BCA (cartina p118; Jl Haji Agus Salim) Questo
sportello bancomat si trova a pochi passi dal Jakarta Visitor
Information Office.
BII (cartina p114; Jl Thamrin) Questa banca situata nel
seminterrato del Plaza Indonesia dispone di uno sportello
bancomat.
Centri culturali
I centri culturali stranieri presenti in città
sono dotati di biblioteche e/o organizzano
regolarmente mostre, proiezioni cinematografiche e conferenze.
Australian Cultural Centre (cartina p106; %2550
5555; Jl HR Rasuna Said Kav 15-16).
British Council (cartina p106; %252 4115; www.
britishcouncil.org/indonesia.htm; Widjoyo Centre, Jl
Jenderal Sudirman 71).
Erasmus Huis (cartina p106; %524 1069; www.
mfa.nl/erasmushuis; Jl HR Rasuna Said Kav S-3) Questo
centro culturale organizza regolarmente proiezioni
cinematografiche, mostre ed eventi culturali.
Emergenze
Polizia turistica (cartina p118; %566 000; Jl Wahid
Hasyim 9) Si trova al secondo piano del Jakarta Theatre.
Informazioni turistiche
Jakarta Visitor Information Office (cartina p118;
%315 4094, 316 1293; www.jakarta.go.id; Jl Wahid
Hasyim 9; h9.30-19 da lunedì a sabato, 9.30-17
domenica) Ospitato all’interno del palazzo del Jakarta
Theatre, questo efficiente ufficio turistico è gestito
da personale gentile e molto disponibile, anche se le
informazioni pratiche che è in grado di fornire sono piuttosto
lacunose. In ogni caso è disponibile un buon assortimento
di opuscoli e di pubblicazioni e c’è anche uno sportello
all’aeroporto.
Internet
http://metromad.blogspot.com Questo sito
appartiene a un blogger e giornalista che vive a Jakarta da
vent’anni e ha davvero il polso della città.
www.expat.or.id Questo sito si rivolge soprattutto
agli stranieri che si trattengono in città per molto tempo,
offrendo di tutto, dalle informazioni sugli alloggi alle chat.
www.jakarta.go.id Il sito ufficiale del Jakarta City
Government Tourism Office fornisce molte informazioni utili,
ma purtroppo la sezione in inglese è spesso inattiva.
java
Il Jakarta Visitor Information Office (v. più
avanti) fornisce gratuitamente una buona
cartina a colori della città con dettagli di Jl
Thamrin, Jl Jenderal Sudirman e Kota.
110 j a k a r ta
www.jakchat.com Questo sito ospita forum in lingua
Jakarta Globe (www.thejakartaglobe.com; 7500Rp)
Questo eccellente giornale dalla grafica molto accattivante
fornisce informazioni di buona qualità e notizie molto
interessanti.
Jakarta Kini (www.jakartajavakini.com; 35.000Rp) Il
Jakarta Kini è una rivista mensile in lingua inglese che
pubblica recensioni di ristoranti e di locali e articoli sulla vita
cittadina; di solito negli alberghi più grandi viene distribuita
gratuitamente.
Jakarta Post (www.thejakartapost.com; 7500Rp) Questo
famoso quotidiano in lingua inglese pubblica notizie,
opinioni e approfondimenti culturali, ma nelle preferenze
dei lettori è ormai stato superato dal Jakarta Globe.
Time Out (www.timeoutjakarta.com; 33.000Rp)
Considerata di gran lunga la migliore rivista in lingua inglese
con recensioni di locali, notizie e approfondimenti culturali,
Time Out tende però a focalizzare la propria attenzione sui
locali più esclusivi.
reputazione, Jakarta è sorprendentemente
sicura. I crimini violenti sono rarissimi e i
viaggiatori stranieri vengono presi di mira
solo in poche circostanze. In ogni caso, va
detto che rispetto al resto del paese Jakarta è
la città con il tasso di criminalità più elevato.
Di notte è necessario essere molto prudenti,
in particolare a Glodok e a Kota. Dal momento che ci sono stati riferiti alcuni casi
di aggressioni da parte dei tassisti, di notte
servitevi solo di compagnie affidabili, come
la Bluebird, presente in tutta la città.
Gli autobus e i treni di Jakarta sono spesso
tremendamente affollati, soprattutto nelle ore
di punta, e i borseggiatori ne sono assidui
frequentatori, come potrà confermarvi la
gente del posto.
Sebbene alcune ambasciate straniere
sconsiglino ai loro connazionali di recarsi
in Indonesia e a Jakarta in particolare, nel
complesso i rischi che corrono i viaggiatori
stranieri sono bassissimi. Nonostante questo,
si sono effettivamente verificati attentati
contro obiettivi stranieri e può succedere che
le manifestazioni di protesta – generalmente
pacifiche – degenerino in atti violenti senza
particolari avvisaglie. In questo senso, quanto
accade in Medio Oriente può costituire un
esempio molto valido.
Per finire, tenete presente che alcuni
bar e locali notturni sono stati devastati
dall’autoproclamata polizia morale della
città, il Front Pembela Islam (FPI; Fronte
dei Difensori Islamici), soprattutto durante
il Ramadan.
Posta
che cosa vedere
posta centrale di Jakarta ha sede all’interno di un edificio
ottagonale situato nei pressi di Lapangan Banteng.
La città di Batavia – corrispondente all’attuale
Kota – costituiva in passato il centro della
presenza coloniale olandese in Indonesia,
mentre oggi rappresenta il triste ricordo di un
glorioso passato, con decine di edifici storici
in stato di completo abbandono, crollati o demoliti. Sebbene sia stato elaborato un grande
progetto per la riqualificazione di questa
zona, fino a oggi è stato fatto ben poco, a parte
chiudere al traffico qualche via e restaurare
un paio di edifici. Tra le ragioni principali
che scoraggiano interventi più articolati c’è
il fatto che la zona di Kota è particolarmente
soggetta alle alluvioni.
In Taman Fatahillah (cartina p111), la piazza
acciottolata del centro di Kota, è ancora possibile percepire l’antico splendore di Batavia,
inglese in cui potrete discutere di tutto, dai locali notturni
della città alla politica.
Librerie
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Gramedia e Gunung Agung, le due principali
catene di librerie indonesiane, dispongono di
negozi in ogni parte della capitale.
Periplus (cartina p106; %718 7070; 3rd fl, Plaza
Senayan, Jl Asia Afrika; h9-19) Questa libreria dispone di
un vasto assortimento di libri in inglese, comprese le guide
Lonely Planet e le cartine Periplus.
QB World Books (cartina p106; %718 0818; Jl Kemang
Raya 17) La QB World Books possiede una buona scelta di
libri e di riviste in lingua inglese.
Media
Posta centrale (cartina p114; Jl Gedung Kesenian 1) La
Telefono
Nei dintorni di Jl Jaksa ci sono parecchi
wartel (uffici telefonici privati).
Wartel Bhumi Bhakti (cartina p118; Jl Wahid Hasyim).
Ufficio immigrazione
Ufficio centrale dell’immigrazione (cartina p106;
%654 1209; Jl Merpati Kemayoran 3) Il personale di
questo ufficio è in grado di fornire informazioni aggiornate
sull’estensione e sul rinnovo del visto.
pericoli e contrattempi
Per essere una città di grandi dimensioni
con evidenti problemi sociali e una cattiva
Kota
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l o nely p lanet ita l ia.it
CHE COSA VEDERE E FARE
Balai Seni Rupa.............................1 B3
Ponte del Mercato dei Polli......2 A3
Gereja Sion.....................................3 B4
Museum Bahari............................4 A2
Museum Sejarah Jakarta..........5 B4
Museum Wayang.........................6 B4
Pasar Ikan.......................................7 A2
Toko Merah...................................8 A4
Torre di guardia............................9 A2
PASTI
Café Batavia................................10 B3
VOC Galangan...........................11 A3
Museum Wayang
Il museo delle marionette (cartina p111; %692 9560;
Taman Fatahillah; ingresso 2000Rp; h9-13.30 da martedì
a venerdì e domenica, 9-12.30 sabato) vanta una delle
migliori collezioni di marionette wayang
di tutta Java e nelle sue teche polverose
sono esposti innumerevoli personaggi. La
collezione non comprende solo marionette
indonesiane, ma anche cinesi, vietnamite,
indiane, cambogiane ed europee e un gran
numero di maschere usate dai ballerini. Ogni
domenica alle 10 si tengono spettacoli gratuiti
di teatro wayang.
Fino a qualche tempo fa sede del Museo
dell’Antica Batavia, questo edificio venne costruito nel 1912. Nel cortile del piano terreno
è possibile vedere i cippi commemorativi
dei governatori generali olandesi che furono
sepolti a Jakarta, tra cui Jan Pieterszoon Coen,
fondatore dell’antica Batavia.
Alcuni viaggiatori ci hanno riferito di una
truffa messa in atto da guide indipendenti
che, dopo aver accompagnato i turisti nella
visita del museo, esercitano pressioni per
indurli a fare acquisti costosissimi, per cui
state molto attenti.
Museum Sejarah Jakarta
Il Museo Storico di Jakarta (cartina p111; Taman Fatahillah; ingresso 2000Rp; h9-15 da martedì a domenica)
è ospitato all’interno del vecchio municipio
di Batavia, un imponente palazzo in stile
olandese che in passato fu l’epicentro di un
impero. Costruito nel 1627 e dotato di una
bella torre campanaria, fu sede dell’amministrazione cittadina e anche del tribunale.
Oggi il Museum Sejarah Jakarta incarna
l’immagine del tipico museo municipale
scarsamente curato, al cui interno sono
esposti plastici scrostati e massicci mobili
intagliati in ebano e teak risalenti al periodo
olandese, oltre a un’eterogenea collezione di
reperti provenienti da ogni parte del paese. Va
comunque detto che questo museo possiede
java
grazie alla presenza di imponenti palazzi
coloniali, tra i quali merita di essere citato il
Taman Fatahillah, l’ex municipio.
Un isolato a ovest della piazza si trova
Kali Besar, il grazioso canale che costeggia il
Sungai Ciliwung. In passato prestigiosa zona
residenziale, Kali Besar conserva sulla sponda
occidentale alcune case risalenti all’inizio del
XVIII secolo. Una delle più interessanti è il
Toko Merah (Negozio Rosso; cartina p111; Jl Kali Besar
Barat), la residenza del governatore generale
van Imhoff, caratterizzata da una vistosa
facciata in mattonelle rosse, che secondo i
progetti dovrebbe ospitare al suo interno un
museo di grande interesse dedicato al dominio olandese. Nell’estremità settentrionale
di Kali Besar si trova l’ultimo ponte levatoio
spagnolo giunto fino ai giorni nostri, il Ponte
del Mercato dei Polli (cartina p111), costruito
nel XVII secolo.
Per raggiungere Taman Fatahillah, si può
prendere l’autobus Korridor I dal Blok M o
da Jl Thamrin fino alla stazione ferroviaria di
Kota e poi proseguire a piedi. Anche i treni
provenienti da Gondangdia, vicino a Jl Jaksa,
fermano in questa zona.
Una corsa in taxi da Jl Thamrin costa circa
30.000Rp.
java
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anche qualche pezzo interessante, come la
splendida scultura in granito nero raffigurante Kali, la dea hindu associata alla morte
e alla distruzione.
Nel cortile situato sul retro sorge un
bizzarro monumento in pietra dedicato a
Pieter Erbervelt, un uomo che nel 1722 venne
condannato a morte con l’accusa di aver cospirato per il massacro degli abitanti olandesi
di Batavia, e il gigantesco Cannone Si Jagur, che
un tempo faceva bella mostra di sé in Taman
Fatahillah. Portato a Batavia come trofeo di
guerra dopo la caduta di Melaka avvenuta nel
1641, questo cannone bronzeo portoghese a
un’estremità si restringe in una grande pugno
chiuso, con il pollice che spunta tra il dito
indice e il medio. Per le sue fattezze, il pugno
è considerato dagli indonesiani un simbolo
sessuale e molte donne che non riescono ad
avere figli offrono fiori e si siedono a cavalcioni del cannone, nella speranza che il loro
desiderio di maternità venga esaudito.
Balai Seni Rupa
Costruito tra il 1866 e il 1870, l’edificio un
tempo adibito a Palazzo di Giustizia è oggi
sede del Museo di Belle Arti (cartina p111; Taman
Fatahillah; ingresso 2000Rp; h 9-13.30 da martedì a
domenica), che espone dipinti di artisti contem-
poranei di grande prestigio come Affandi,
Raden Saleh e Ida Bagus Made. Una parte
dell’edificio ospita un museo della ceramica,
con manufatti cinesi e terrecotte risalenti al
periodo majapahit.
Gereja Sion
Situata nelle immediate vicinanze della stazione ferroviaria di Kota, questa chiesa (cartina
p111; Jl Pangeran Jayakarta) del 1695 è il più antico
edificio di culto cattolico rimasto a Jakarta.
Chiamata anche Gereja Portugis (Chiesa
Portoghese), questa chiesa fu costruita pochi
passi fuori dall’antica cinta muraria per gli
schiavi catturati nei porti controllati dai portoghesi. Sebbene la facciata sia estremamente
lineare, l’interno vanta suggestivi lampadari
di rame, un imponente pulpito barocco e
l’organo originale.
Sunda Kelapa
Situato 1 km a nord di Taman Fatahillah, il
vecchio porto di Sunda Kelapa (cartina p111; ingresso
2000Rp) è pieno di magnifiche golette (pinisi)
di Makassar. La vita del porto sembra non
essere cambiata molto nel corso dei secoli e
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ancora oggi è possibile vedere gli scaricatori
che trasportano a terra i carichi dalle navi servendosi solo di braccia e carrelli. Purtroppo
oggi le strutture portuali sono fatiscenti e le
acque molto inquinate.
Purtroppo gli ambiziosi progetti per la
riqualificazione dell’intera zona di Sunda Kelapa e l’apertura di nuovi musei al posto degli
edifici in rovina sono bloccati da anni.
Museum Bahari
Alcuni magazzini fatti costruire dalla VOC
nel 1652 nelle immediate vicinanze dell’ingresso di Sunda Kelapa sono stati trasformati
nel Museum Bahari (cartina p111; %669 3406; www.
museumbahari.org; ingresso 2000Rp; h9-15 da martedì a
domenica), un museo di grande interesse che
consente di approfondire le proprie conoscenze sulla storia marittima della città. Anche
se i magnifici edifici (alcuni dei quali restaurati) che lo ospitano sono talmente vuoti da
produrre l’eco, l’esposizione è corredata da
interessanti pannelli informativi in inglese
e in bahasa indonesia. Sotto le pesanti travi
di legno degli ampi magazzini sono esposti
reperti di vario genere, tra cui un sestante
(un antico strumento astronomico usato per
la navigazione), diverse imbarcazioni tradizionali provenienti da ogni parte del paese,
la valva di un mollusco gigante, molti pesci
conservati nella formalina e alcune lampade
di fari. Le garitte collocate all’esterno facevano
parte dell’antica cinta muraria.
Pochi passi prima dell’ingresso del museo
si trova una torre di osservazione (cartina p111;
ingresso 5000Rp) costruita nel 1839 per avvistare
e dirigere il traffico navale in avvicinamento
al porto. Da questa torre è possibile ammirare
incantevoli panorami sul porto, ma gli orari
di apertura sono variabili; nel caso fosse
chiusa, provate a rivolgervi al custode.
Proseguendo lungo la stessa via del museo,
pochi passi più avanti incontrerete il luogo in
cui al mattino presto si tiene il Pasar Ikan (mercato del pesce; cartina p111). Si tratta di un ambiente
pieno di vita e di colori, che alle prime luci
dell’alba brulica sempre di gente desiderosa di
acquistare il pesce appena pescato. Negli altri
orari in questa zona è possibile acquistare
articoli per la casa e una quantità sempre
maggiore di souvenir.
Glodok
Enclave tradizionale della comunità cinese,
il Glodok è il classico quartiere centrale, con
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tina p106; Tempio di Dharma Bhakti; www.jindeyuan.org; Jl
Kemenangan III 13), un grande tempio buddhista
cinese costruito nel 1755 considerato tra i più
importanti della città. La struttura principale
è caratterizzata da un insolito tetto sormontato da due draghi intenti a mangiare perle,
mentre gli interni sono ricchi di atmosfera,
con un denso fumo di incenso e candele che
avvolgono le statue del Buddha, le antiche
campane e i tamburi e magnifiche opere
calligrafiche.
Centro
Se si dovesse individuare un centro per
questa gigantesca città, con ogni probabilità
la scelta cadrebbe su Merdeka Sq (Lapangan
Merdeka). In questa vasta distesa erbosa,
circondata da alcuni musei e da qualche
imponente edificio coloniale, sorge il monumento alla nazione di Sukarno.
Museum Nasional
Nel lato occidentale di Merdeka Sq si trova
il Museo Nazionale (cartina p114; %381 1551; www.
museumnasional.org; interi/bambini 750/250Rp; h8.3014.30 da martedì a sabato), che, costruito nel 1862,
è considerato di gran lunga il migliore del
paese nel suo genere e l’unico di Jakarta da
visitare assolutamente. Nel 2007 nella parte
settentrionale del palazzo coloniale in stile
neoclassico che lo ospita è stata aggiunta una
nuova ala molto interessante. Tenete presente
che è vietato scattare fotografie.
Il Museum Nasional ospita al suo interno
una collezione ricchissima. Intorno al cortile
aperto sono disposte alcune magnifiche
sculture, tra le quali spicca una statua alta
4,5 m proveniente da Rambahan, nell’isola
di Sumatra, che raffigura un re di Bhairawa
mentre calpesta teschi umani. La sezione
etnologica è veramente superba, vantando
tra le altre cose suggestivi burattini dayak,
statue lignee di Nias caratterizzate dalla
presenza della barba, che indica saggezza, e
magnifici tessuti.
Nei quattro piani dell’ampia ala nuova è
stata collocata una serie di mostre e di reperti
relativi alla comparsa dell’uomo in Indonesia,
tra i quali merita di essere citato un modello
dello ‘hobbit’ di Flores (v. p631). Una doverosa citazione spetta anche alla splendida
esposizione di tesori aurei provenienti dal
Candi Brahu, a Java Centrale, che comprende
sfavillanti collane, bracciali e una ciotola
decorata con scene del Ramayana.
All’esterno si può vedere una statua di un
elefante in bronzo donata dal re di Thailandia nel 1871; per questo motivo, il Museum
Nasional è anche conosciuto con il nome di
Gedung Gajah (Casa dell’Elefante).
L’Indonesian Heritage Society (%572 5870; www.
heritagejkt.org) organizza visite guidate gratuite
in inglese al museo con partenza alle 10.30
tutti i martedì e giovedì e ogni secondo sabato
e ogni ultima domenica del mese. Vengono
effettuate visite guidate anche in francese,
giapponese e coreano; per avere ulteriori
informazioni in merito, vi consigliamo di
consultare il sito internet.
Monas
Poco dignitosamente soprannominato
‘l’ultima erezione di Sukarno’, il Monumento
Nazionale (Monumen Nasional, Monas; cartina p114;
h8.30-17, chiuso l’ultimo lunedì del mese) svetta su
Merdeka Sq dall’alto dei suoi 132 m e costituisce allo stesso tempo il principale punto
di riferimento di Jakarta e la più famosa
stravaganza architettonica dell’ex presidente.
Iniziata nel 1961, la costruzione della colonna
fu portata a termine nel 1975, anno in cui
venne ufficialmente inaugurata da Suharto.
Costruito con marmo italiano, questo monumento è sormontato da una scultura a forma
di fiamma, rivestita da una lamina d’oro del
peso di 35 kg.
java
vicoli brulicanti, mercati di strada, qualche
centro commerciale di medio livello e una
delle vite notturne più vivaci del mondo.
Nei mesi di maggio e di novembre del 1998
il Glodok fu teatro di terribili disordini, che
ridussero vaste zone del quartiere a un ammasso di cenere e detriti.
A Glodok buona parte del divertimento
consiste semplicemente nella possibilità
di immergersi nella sua atmosfera (molto)
cinese, mangiando ravioli al vapore e passeggiando tra innumerevoli negozi e bancarelle
che vendono di tutto, dalle medicine tradizionali ai DVD contraffatti. Non mancate
di fare un giro nel mercato di Petak Sembilan
(cartina p106), una strettissima via situata
nei pressi di Jl Pancoran fiancheggiata da
case storte con il tetto di tegole rosse. In
questa zona i vostri sensi verranno letteralmente presi d’assalto, con rane spellate e
insetti vivi in vendita vicino a una fognatura
a cielo aperto.
Nell’estremità occidentale del mercato
sorge il grande complesso del Jin de Yuan (car-
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