Al Sindaco di Rimini Dott. Alberto Ravaioli Rimini 28 marzo 2006 Allergia Respiratoria nell’area urbana di Rimini La pollinosi da Cupressacee e generi correlati è una particolare forma di “pollinosi invernale” in netto aumento in tutta l’area mediterranea. (Panzani 1962, 1986, R. Ariano 1988, Caiaffa 1993, G. Di Felice 1994, Guerra 1996, Caballero 1996). La famiglia delle Cupressacee (Cipresso, Tuja, Cedro del Giappone, Tasso, Ginepro) appartiene, assieme alle Taxodiaceae, Cephalotaxaceae, Pinaceae, Podocarpaceae, Auracardiaceae, alle Conifere. Sono piante monoiche con strutture riproduttive maschili e femminili presenti nella stessa pianta, ma separate in rami diversi; le strutture maschili sono costituite da piccoli coni terminali, quelle femminili sono formate da macrosporofilli riuniti in un cono tondeggiante (galbulo, conosciuto popolarmente come coccole, contenenti semi alati). Le Cupressaceae sono piante tipicamente anemofile; i granuli pollinici sono apolari, inaperturati, sferoidali di dimensione di 25-30 micron, possono essere trasportati dal vento per molti chilometri di distanza. Le Cupressaceae sono piante utilizzate a scopo ornamentale e paesaggistico e come frangivento. Da un punto di vista allergologico i pollini della famiglia delle Cupressaceae cross reagiscono tra loro e con quelli di altre due famiglie appartenenti alla classe delle Coniferae, ovvero le Taxodiaceae e le Podocarpaceae. Il Cipresso presente in tutta l’area mediterranea, venne importato in Italia ai tempi degli Etruschi, è una pianta longeva può arrivare a deuemila anni di vita, raggiungendo e talvolta superando i 30 metri di altezza. La pollinosi occupa un vasto arco di tempo che va da dicembre fino a maggio ed è clinicamente caratterizzata da oculorinite ed asma bronchiale (Panzani 1991). Studi aerobiologici ed allergologici mostrano che le mappe polliniche sono in via di cambiamento anche come risultato di fattori culturali: importazione di piante come betulle e cipressi nei parchi urbani; colonizzazione della Ambrosia nel nord Italia favorita dai viaggi internazionali. Uno studio italiano ha evidenziato che nel 1960 la prevalenza della sensibilizzazione al polline delle Cupressaceae era praticamente nulla (Serafini, 1960), mentre nel 1991 era passata al 25% (Panzani 1991). Nella nostra area, all’allergia primaverile causata dalle Graminacee ed Olivo, e all’allergia estiva dovuta all’Assenzio e Parietaria si è negli ultimi dieci anni aggiunta l’allergia al polline di Cipresso. L’inquinamento atmosferico causato da NO2, O3 e da particolato solido contribuisce a causare l’allergia respiratoria maggiormente in chi vive in città rispetto agli abitanti di zone rurali. In un recente studio in Italia è stato documentato un progressivo aumento dei pollini totali di Cupressaceae ed aumento contemporaneo di sensibilizzazioni (A. Mari 1997; Ariano e coll. 2000; D’Amato Gennaro 2003; D. Charpin 2003) Le misure da adottare nella prevenzione della pollinosi da Cupressaceae, molto importanti per i cittadini sono: Evitare di piantare gli alberi in prossimità delle zone residenziali Potatura delle piante in autunno, prima della fioritura Selezione di cloni erborei poco allergizzanti Abbattimento degli alberi malati, che producono fino al triplo dei pollini rispetto alle piante sane. Le piante, per importanza allergologica, possono essere schematicamente divise in tre gruppi: 1. Piante ad elevata capacità allergizzante: Cupressaceae (Cipresso, Tuja, Cedro del Giappone, Tasso, Ginepro); Oleaceae (Olivo, Frassino, Ligustro). Betullaceae (Betulla, Ontano, Nocciolo, Carpino bianco, Carpino nero). 2. Piante a media capacità allergizzante: Platano, Salice, Pioppo, Ippocastano, Mimosa, Noce. 3. Piante a bassa capacità allergizzante: Abete, Pino, Faggio, Quercia, Leccio, Rovere, Tiglio, Olmo, Acero, e tutti gli alberi da frutta.