Sonetto - sorsi di cielo e stelle

Sonetto
Io voglio del ver la mia donna laudare
ed asembrarli la rosa e lo giglio:
più che stella dïana splende e pare,
e ciò ch' è lassù bello a lei somiglio.
A
Verde river' a lei rasembro e l'âre,
tutti color di fior', giano e vermiglio,
oro ed azzurro e ricche gioi per dare:
medesmo Amor per lei rafina meglio.
A
B
A
B
B
A
B
Passa per via adorna, e sì gentile enjambement C
ch' abassa orgoglio a cui dona salute,
D
e fa 'l de nostra fé se non la crede;
E
e no lle pò apressare om che sia vile;
ancor ve dico c'ha maggior vertute:
null'om pò mal pensar fin che la vede.
C
D
E
Guido Guinizzelli
Prof.ssa Tamola a.s. 2010/2011
2 Liceo "Mary Ward"
Rima alternata
La rima B risulta imperfetta;
originariamente, infatti, i termini in
rima erano “geglio”, “someglio”,
“vermeglio”, “meglio”. Tali forme
emiliane originarie hanno subito il
fenomeno della toscanizzazione.
Rima ripetuta
sineresi
apocope = caduta di una vocale o sillaba alla fine di parola
troncamento = caduta della parte finale di una parola
I o vo glio del ver la mi a don na lau da re
ed a sem brar li la ro sa e lo gi glio:
sinalefe
più che stel la dï a na splen de e pa re,
e ciò ch' è las sù bel lo a lei so mi glio.
dieresi
elisione = perdita della vocale finale atona di una
parola davanti alla vocale iniziale della parola
seguente. È sempre segnalata dall’apostrofo.
Prof.ssa Tamola a.s. 2010/2011
2 Liceo "Mary Ward"
Figure retoriche di parola
Io voglio del ver la mia donna laudare iperbato
ed asembrarli la rosa e lo giglio:
più che stella dïana splende e pare, anastrofe
e ciò ch' è lassù bello a lei somiglio.
Verde river' a lei rasembro e l'âre,
tutti color di fior', giano e vermiglio,
oro ed azzurro e ricche gioi per dare:
medesmo Amor per lei rafina meglio.
Passa per via adorna, e sì gentile
ch' abassa orgoglio a cui dona salute,
e fa 'l de nostra fé se non la crede;
epifrasi
Enumerazione per polisindeto
ellissi: “a lei rasembro”
ellissi: “di colui”
e no lle pò apressare om che sia vile;
ancor ve dico c'ha maggior vertute:
null'om pò mal pensar fin che la vede.
Prof.ssa Tamola a.s. 2010/2011
2 Liceo "Mary Ward"
Tropi
Io voglio del ver la mia donna laudare
ed asembrarli la rosa e lo giglio:
più che stella dïana splende e pare, paragone
e ciò ch' è lassù bello a lei somiglio.
metonimia
Verde river' a lei rasembro e l'âre,
tutti color di fior', giano e vermiglio,
oro ed azzurro e ricche gioi per dare:
medesmo Amor per lei rafina meglio.
iperbole
Passa per via adorna, e sì gentile
ch' abassa orgoglio a cui dona salute,
e fa 'l de nostra fé se non la crede;
e no lle pò apressare om che sia vile;
ancor ve dico c'ha maggior vertute:
null'om pò mal pensar fin che la vede.
Prof.ssa Tamola a.s. 2010/2011
2 Liceo "Mary Ward"
Figure retoriche di pensiero
Io voglio del ver la mia donna laudare
ed asembrarli la rosa e lo giglio:
più che stella dïana splende e pare, similitudine
e ciò ch' è lassù bello a lei somiglio.
Verde river' a lei rasembro e l'âre,
tutti color di fior', giano e vermiglio,
oro ed azzurro e ricche gioi per dare:
medesmo Amor per lei rafina meglio.
Passa per via adorna, e sì gentile
ch' abassa orgoglio a cui dona salute,
e fa 'l de nostra fé se non la crede;
e no lle pò apressare om che sia vile;
ancor ve dico c'ha maggior vertute:
null'om pò mal pensar fin che la vede.
personificazione
antitesi
chiasmo
Prof.ssa Tamola a.s. 2010/2011
2 Liceo "Mary Ward"
QUARTINE: lode della bellezza fisica della donna attraverso similitudini
riprese dal mondo naturale divisibili in due gruppi:
1. colori: rosa, giglio, verde, giano, vermiglio, oro, azzurro
Rosa: simbolo della bellezza;
Giglio (bianco): simbolo della purezza;
Giano e Vermiglio: colori caldi e intensi;
Il rosa e il bianco sono i colori del viso femminile secondo il modello di
bellezza femminile dell’epoca: l’incarnato pallido e appena rosato.
Il giano e il vermiglio suggeriscono un intenso ritratto di donna.
2. luce: stella, are, oro, azzurro, ricche gioi
Stella: è la stella che annuncia il giorno, il pianeta Venere che appare in cielo
all’alba e che per questo è chiamato Lucifero, in quanto porta la luce.
Paragonata alla stella del giorno e agli altri astri del cielo, la donna sfolgora
di una bellezza pura e luminosa, ma impalpabile ed evanescente.
Prof.ssa Tamola a.s. 2010/2011
2 Liceo "Mary Ward"
TERZINE: lode del potere spirituale della donna.
Dopo aver descritto indirettamente, per mezzo di paragoni, la
sua donna, il poeta descrive i benefici effetti che ella produce
sugli uomini che hanno la fortuna di incontrarla.
Lo strumento attraverso cui la donna dona i suoi benefici, oltre
allo sguardo, è il saluto che non si caratterizza come un semplice
saluto vòlto ad augurare la salute fisica a colui al quale è rivolto,
ma è un saluto che purifica e porta la salvezza dell’anima, la
salvezza spirituale.
Prof.ssa Tamola a.s. 2010/2011
2 Liceo "Mary Ward"
TEMATICHE
Il componimento racchiude in sé il senso dell’esperienza poetica
stilnovistica.
Il ritratto di donna che Guinizzelli delinea è quello di una donna dalla
bellezza tanto eccezionale quanto evanescente: una bellezza che è priva di
qualsiasi tratto fisico e materiale e che si risolve in una vaga immagine di
luce e di colori.
Tipicamente stilnovistico, oltre al motivo della lode della donna amata, è
anche il motivo della benefica influenza che la donna produce sugli uomini
che incontra e che saluta, uomini che dal contatto con lei escono rigenerati
e resi migliori.
Prof.ssa Tamola a.s. 2010/2011
2 Liceo "Mary Ward"
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2 Liceo "Mary Ward"