Gli Ashram hindu-cristiani

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Gli Ashram hindu-cristiani
"L'Incontro fra religioni, che costituisce uno dei grandi eventi del nostro tempo, dà luogo a un
duplice dialogo: quello interreligioso, che si attua nello scambio di conoscenze e di esperienze
tra credenti di diverse religioni, e quello intrareligioso, che si attua nell'intimo di ogni singola
persona che entra in contatto con altre espressioni religiose diverse dalla sua " Raimundo
Panikkar
Il 24 Gennaio 2001 il teologo gesuita Jacques Dupuis cedette: firmò la capitolazione che da
quel momento doveva comparire in ogni ristampa del suo libro finito sotto processo, "
Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso
" Queriniana, 1997. La notifica dell'ex Santo Uffizio pervenuta all'anziano gesuita era firmata
dall'allora Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto, e dall'arcivescovo emerito di Vercelli Tarcisio
Bertone, Segretario.
La vicenda di Dupuis e di coloro che l'avevano preceduto e affiancato, era stata narrata nel
2000 da Sandro Magister , proprio a partire da un ashram cristiano nell'India profonda del
Tamil Nadu, dove, secondo le sue parole,
si preparava una rivoluzione mondiale. Di fede, di cultura, d'umanità
. Una rivoluzione che, appunto, a Roma non piacque affatto.
«Il problema fondamentale della fede dei nostri giorni è divenuto il relativismo», aveva detto il
Supremo Inquisitore Ratzinger già nel 1996. «
E quindi la questione fondamentale per la Chiesa diventa la cosiddetta teologia pluralista delle
religioni. Da un lato essa è un prodotto tipico del mondo occidentale, ma dall'altro si pone in
contatto con le intuizioni filosofiche e religiose dell'Asia, soprattutto dell'India, ed è proprio il
legame tra questi due mondi ciò che determina la sua particolare influenza sul momento storico
che stiamo vivendo
». Un'influenza che andava contrastata.
Nella tesi che gli era costata la condanna, Dupuis infatti pur rifiutando di mettere tutte le religioni
alla pari e pur tenendo fermo Gesù Cristo come unico volto umano in cui Dio si è rivelato in
pienezza, riconosceva che lo stesso Dio è da sempre presente e operante anche in altre
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figure salvifiche
e
vie di salvezza
, tutte
convergenti
e
complementari
con quella cristiana. E portava l'India ad esempio. Non solo nel senso che le religioni indù
possono essere l'ombra imperfetta della suprema Rivelazione cristiana, che tutte illumina e
invera, ma anche nel senso opposto: con la fede indù capace di «
scoprire nel cristianesimo nuove profondità
».
Ma com'era nato quest'incontro interreligioso e intrareligioso in India? Fu grazie alle
esperienze pionieristiche di
Jules
Monchanin
,
Henri Le Saux
e
Bede Griffiths
( fondatori e guru di quel primo ashram hindu-cristiano in India) e anche, a partire dalle sue
radici familiari indo-ispaniche, dall’originalissimo percorso spirituale e teologico di
Raimundo Panikkar
. Monaci benedettini, sacerdoti e teologi che si inserirono naturalmente nel contesto
cristiano autoctono indiano
, assai differente per sensibilità e riti da quello latino importato e imposto a partire dall'arrivo dei
portoghesi a Goa, e che nei millenni era fiorito in maniera del tutto armoniosa, alla pari, tra le
altri fedi indiane.
Ma l'evoluzione interreligiosa sviluppatasi nella Chiesa cattolica dopo il Concilio Vaticano II basti ricordare, ad esempio, il sostanziale riconoscimento rilasciato dal magistero nel 1991, nel
documento " Dialogo e annuncio ", alla possibilità di salvezza dei non cristiani in virtù della
loro appartenenza alle rispettive tradizioni religiose - era stata sin dal principio oggetto di rifiuto
netto da parte dei circoli tradizionalisti, sulla scia dello scismatico monsignor
Marcel Lefebvre
, e di riserve più o meno larvate di ambienti teologici e cardinalizi ancorati all'intransigentismo
ed esclusivismo delle posizioni preconciliari.
Il procedimento aperto sul libro del gesuita Jacques Dupuis o la critica riservata a quello di P.
Knitter
,
Nessun altro nome? Un esame critico degli atteggiamenti cristiani verso le religioni mondiali
oltre alle discussioni intrattenute allora particolarmente con i vescovi dell'India, hanno costituito
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altrettante tappe verso una sostanziale presa di distanza dalle proposte di revisione pluralista
della cristologia, e che ha visto il suo culmine nell'ascensione al soglio pontificio di Joseph
Ratzinger.
“Un giudizio equo delle altre tradizioni religiose presuppone normalmente uno stretto contatto
con esse [...] Queste tradizioni devono essere avvicinate con grande rispetto per i valori
spirituali e umani che contengono. Esse richiedono la nostra considerazione perché, attraverso
i secoli, hanno testimoniato gli sforzi impegnati a trovare risposte “agli enigmi nascosti della
condizione umana” ( Nostra aetate 1) e sono state il luogo di espressione dell’esperienza
religiosa e delle più profonde aspirazioni di milioni di loro membri: esse continuano a farlo e ad
esserlo oggi
” Dialogo e Annuncio, 1991
Per saperne di più: Sonia Calza
La contemplazione, via privilegiata al dialogo cristiano-induista.
Sulle orme di J. Monchanin, H. Le Saux, R. Panikkar e B. Griffiths
Ed. Paoline 2001
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Gli Ashram hindu-cristiani
Pgg. 376
€ 19,63
( purtroppo abbastanza introvabile ma si può leggere su Google Books )
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