Caratteristiche di monumentalità

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COSA RENDE UN ALBERO MONUMENTALE?
La "monumentalità" è individuata da una o più motivazioni o caratteristiche, che contraddistinguono gli esemplari arborei dagli altri,
rendendoli meritevoli di essere censiti e tutelati.
Le caratteristiche di monumentalità sono le seguenti:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Grandi dimensioni
Portamento e forma particolari
Rarità botanica
Valore storico-culturale
Valore paesaggistico
Valore architettonico
Dal censimento sono esclusi:
gli arbusti, ad eccezione delle rarità botaniche, o di esemplari con forma o dimensioni ragguardevoli
gli alberi, la cui forma è stata pesantemente compromessa dalle potature
gli alberi gravemente ammalati.
Oltre ai singoli esemplari, possono essere censiti anche filari o viali alberati e gruppi arborei, particolarmente interessanti da un punto di
vista paesaggistico, storico-culturale, architettonico, ecc.
DIMENSIONI MONUMENTALI
Circonferenza (cm):: la circonferenza del tronco dovrà essere rilevata a 1,3 m (a petto d’uomo) dal suolo con nastro metrico. Se la
misura viene presa in un punto diverso dovrà essere specificata l’altezza di misurazione. La circonferenza, è uno dei dati che
individuano le dimensioni, e quindi definisce la monumentalità della pianta, solo gli alberi con i valori di circonferenza riportati nella
tabella sottostante, vanno misurati e segnalati.
SPECIE
CIRCONFERENZA cm
Acero campestre, Albero di Giuda, Alloro, Carpini, Cornus spp, Gelsi, Maggiociondolo, Malus spp,
Nespolo, Olea fragrans, Olivo, Ornello, Palme, Prunus spp., Pyrus spp., Roverella, Sorbi, Noci, Tasso.
150
Latifoglie varie (tranne faggio, castagno e platano e quelle di cui al punto precedente) Pino Cembro, Pino
Nero, Pino silvestre, Cipresso.
300
Conifere (tranne quelle ai punti precedenti e i Cedri).
350
Castagno, Cedri, Platani.
400
ALTRI CRITERI DI MONUMENTALITA’
Un esemplare arboreo, pur non avendo i valori di circonferenza indicati nella tabella sopra riportata, può essere definito monumentale,
secondo i criteri sotto elencati, che ne definiscono la vocazione monumentale. Questi campi indicano qualitativamente i criteri di
monumentalità, trattasi di motivazioni che implicano una valutazione soggettiva:
forma o portamento particolari. Ad esempio piante isolate localizzate su versanti soggetti ai venti dominanti, le cui chiome
assumono quelle tipiche forme sbilanciate, ecc.
rarità botanica: si riferisce a specie non tipiche dell’ambiente in cui crescono (es. piante ben sviluppate fuori dalla fascia
bioclimatica di crescita), esempio: quercia da sughero, eucalipto, pino cembro, ecc.
valore storico-culturale: se l’importanza della pianta è legata a particolari eventi della storia locale, a tradizioni, a leggende, ecc.
A tale proposito è importante riuscire a reperire, laddove esistente, la documentazione che testimonia il valore storico-culturale.
Esempio: il faggio del Funtanin dell’Avucat di Cuvio, gli alberi (in genere faggio, acero montano, frassino maggiore o carpino)
piantati attorno alle giazere e/o nevere usate per conservare il cibo.
valore paesaggistico: piante collocate in un contesto territoriale ad elevato valore estetico, o la cui presenza caratterizza e
connota un certo luogo.
valore architettonico: esemplari legati ad edifici ad elevato valore storico-culturale
♦
Descrizione monumentalità (storia, leggende, forma particolare,…): descrivere brevemente il motivo/i per cui si è attribuito la
monumentalità.
COSA INDICARE NELLA SEGNALAZIONE?
Per ogni pianta individuata (gruppo arboreo, filare o viale alberato) dovranno essere fornite, ove possibile, le seguenti
informazioni.
Le prime sette informazioni sono indispensabili per l’individuazione dell’albero o del filare.
♦
Nome albero (nome scientifico, comune o locale): in questo campo va indicato il nome (volgare o dialettale) con cui è conosciuta
la pianta, es. acero, platano, tiglio, ecc. Di grande utilità, se conosciuto, è anche il nome scientifico, di cui si chiede di riportare
genere e specie es. Fagus selvatica, Acer pseudoplatanus, Tilia platyphillos, Platanus acerifolia, ecc.
♦
Comune: indicare il Comune dove è radicato l’esemplare/i che viene/vengono segnalato/i.
♦
Località: se conosciuta agevola nel ritrovamento dell’esemplare.
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Indirizzo (via / piazza / corso): campo da compilare solo se all’interno degli abitati.
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Ambiente urbano / extraurbano: indicare se l’esemplare si trova in area urbanizzata o in ambiente extraurbano.
♦
Tipologia ambiente: riportare la tipologia del contesto di radicazione della pianta/e, quali: ambiente prossimo a fiumi o laghi,
arbusteto, bosco di latifoglie, di conifere, bosco misto di conifere e latifoglie, coltivi, incolto, radura, prato/pascolo, altri ambienti,
giardino, parco, cortile, ecc.
♦
Numero esemplari: indicare il numero d’individui arborei se essi compongono il gruppo o il filare.
♦
Altezza: va stimata in metri. Per agevolare la misurazione, fare riferimento all’altezza di una persona (posizionata a fianco
dell’albero) o ad un edificio, se in ambiente urbano.
Ulteriori informazioni che, qualora vi fosse la possibilità di conoscerle, possono tornare utili
♦
N. fusti: riportare il numero dei fusti nel caso in cui l’albero sia policormico.
♦
Età approssimativa: se conosciuta riportare l’età o l’intervallo entro cui potrebbe collocarsi il soggetto arboreo. A tale proposito, di
grande aiuto possono essere le informazioni fornite dagli anziani e da persone locali.
♦
Sezione CTR: indicare se conosciuta la sezione della Carta Tecnica Regionale (scala 1:10.000) in cui è radicato l’albero (es.
B4b3).
♦
Dati catastali: specificare il numero del foglio e della particella catastale, soprattutto se alberi radicati all’interno di parchi e/o
giardini.
Saranno molto gradite note aggiuntive
♦
NOTE: questo spazio è dedicato alle informazioni aggiuntive, non citate precedentemente, che si vuole comunicare, quali:
−
breve descrizione del percorso per raggiungere l’albero/i segnalato
−
presenza di minacce, tra cui: rischio di abbattimento, presenza di cantieri che possono pregiudicare la stabilità meccanica e/o
la salute della/e pianta/e; instabilità del sito di radicazione dovuto a terreno incoerente; o ad altre motivazioni (es. zone
soggette ad esondazione di fiumi o di lago, ecc.); presenza di manufatti sotterranei (linee gas, acquedotto, ecc) e/o aerei
(elettriche, ecc.); zone soggette a frequenti incendi; errata gestione e manutenzione dell’albero o del luogo di radicazione, tra
cui: tagli di potatura eccessivi (es. capitozzi), danni arrecati da mezzi meccanici, presenza di ancoraggi (cavi in materiale
sintetico che uniscono due branche ed evitano, in caso di rottura di una di esse, lo schianto a terra) che strozzano la branca o
il ramo a cui sono agganciati, presenza di ringhiere, cordoli, muretti o altri manufatti, vicini all’albero che minano la sua
crescita e presenza di materiale edile inglobato dalla pianta/e, ecc.
−
portamento dell’albero (chioma di forma cilindrica, espansa, colonnare, pendula, ecc.).
INDICAZIONI UFFICIALI DI REGIONE LOMBARDIA
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