una via della seta: la cina islamica dello xinjian

UNA VIA DELLA SETA: LA CINA ISLAMICA DELLO XINJIAN
1° giorno
Italia-Pekino
Partenza con il volo di linea notturno per Pekino.
2° giorno
Pekino-Urumqi
In mattinata arrivo all'aeroporto di Pekino e coincidenza col volo interno per Urumqi, dove si arriva
nel tardo pomeriggio. Pranzo a bordo. Urumqi, città di circa due milioni di abitanti e capitale della
Regione autonoma uigura dello Xinjiang, è fieramente radicata al suo passato storico ma lanciata
nella corsa al cambiamento, come testimoniano i suoi quartieri di grattacieli, negozi e pubblicità al
neon. Simbolo della città è la pagoda che si erge sulla collina rossa, costruita per sbarrare la via alle
tempeste di sabbia che la leggenda vuole siano causate dal dragone. La città vanta un guiness dei
primati: è la più continentale al mondo, poiché dista 2.500 km dal mare… Visita del bazar e cena
presso ristorante uiguro. Pernottamento in hotel 4*.
3° giorno
Urumqi-Turpan
Partenza in direzione sud est verso la catena dei monti Tian Shan per giungere al bacino desertico
dove sorge la verde città-oasi di Turpan. I karez, acquedotti sotterranei di derivazione persiana la
cui costruzione risale al periodo degli Stati Guerrieri, diramandosi per più di 4500 km e distribuendo
l'acqua delle montagne hanno permesso di trasformare il deserto in terra fertile su cui le vigne
hanno attecchito da 1400 anni. Ovunque in città si vedono pergolati coperti da vigne, l’uva prodotta
è particolarmente dolce e si presta ad essere seccata e conservata: chi si immaginerebbe una “città
dell’uva” in queste lande lontane? Ed ecco donne dal viso celato che vendono infinite varietà di uva
passa nei pressi del minareto in terra di Emin, dall'essenziale ed elegante architettura, e della
moschea che custodisce all’interno incisioni arabe ornate da dragoni cinesi. Non lontano dalla città
si visitano le rovine di Jiaohe, capitale del regno Qiushi (dinastia Han), che sorge a strapiombo sul
fiume Yarnaz con le possenti mura di argilla segnate e distrutte dai secoli. Qui Iagatai, figlio di
Cinghis Khaan, fu inviato dal padre per controllare i confini dell'impero. Cena e pernottamento in
hotel 4*.
4° giorno
Turpan
Il mattino ci si dirige verso la valle Murtuk per addentrarsi nella depressione del bacino del Tarim
che qui scende a circa 70m sotto il livello marino. Si giunge alle grotte Bezeklik, databili attorno al
4° secolo d.C., che custodiscono affreschi risalenti alla prima età del buddismo cinese, quando gli
insegnamenti venivano impartiti ricorrendo a metafore animali. Sovrani e principesse uigure pregano
rivolti verso figurazioni del Budda a cui le popolazioni locali nel 14° secolo hanno deturpato il viso e
cancellato gli occhi. Poi il villaggio di Toyugou (Touyq) rimasto sospeso nel tempo ed uguale a se
stesso da 1800 anni. Passeggiare tra i suoi vicoli e le case con i muri in mattoni di argilla cruda è un
flash back nel medioevo. Il pranzo presso una famiglia locale ci permetterà di vivere un frammento
di vita quotidiana di questa popolazione e apprezzare la spontanea semplicità della loro
accoglienza. Nel pomeriggio visita della città fortezza di Gaochang appartenuta al regno Loulan.
Maestose rovine di mura che furono alte 12 m conservano edifici in puro stile arabo. Rientro in hotel
a Turpan. Cena e pernottamento.
5° giorno
Turpan-Korla
Visita del museo locale che espone un padiglione con rare mummie risalenti ad un periodo
compreso tra il 770 a.C. e il 220 d.C.. Il clima secco della regione ha permesso una conservazione
in alcuni casi persino migliore di quella delle mummie cilene o peruviane. Partenza in tarda
mattinata per Korla, antica capitale dell'ovest, oggi frenetica città in continua espansione. Pranzo on
the road. Arrivo a Korla. Cena e pernottamento in hotel 4*.
6° giorno
Korla-Minfeng
Partenza di buon mattino per l'attraversamento del deserto del Taklamakan, nome che significa "se
entri non esci", da solo basta a fornire un'idea del luogo. Due rotte della “via della seta” ne
seguivano i confini, a nord e a sud. E’ un deserto increspato da dune alte anche un centinaio di
metri che si rincorrono con un bell’effetto scenico. “E tutta questa provincia è sabione”, scriveva
Marco Polo… Oggi un serpente di asfalto taglia in due il deserto dove solerti squadre di operai
impediscono la sparizione della strada proteggendola dalla sabbia con migliaia di cespugli, arbusti e
canne in una lotta senza fine col vento. Numerose soste consentiranno di fotografare ma anche
godersi il silenzio e i colori del Taklamakan. Pranzo al sacco on the road. Arrivo presso la cittadina
di Minfeng. Sistemazione nell’unico, modesto hotel locale. Cena in ristorante locale.
7° giorno
Minfeng-Hotan
Colazione in hotel con provviste acquistate preventivamente. A Minfeng il tempo si è fermato a
qualche decennio fa, gli altoparlanti si rivolgono al popolo come ai tempi del grande timoniere. Le
due uniche vie principali si perdono verso il deserto interminabili e quasi prive di traffico. Nella zona
occidentale della cittadina il suk con il quartiere musulmano sono rimasti pressoché intatti,
indifferenti al passare del tempo. Solo i negozi di cellulari si sono fatti spazio tra le bancarelle che
vendono uva passa e pistacchi. Possibilità di organizzare un giro in risciò (motorizzato) attraverso il
quartiere. Continuazione su Hotan, città delle tre giade. Pranzo on the road. Hotan è un centro noto
per la lavorazione della seta e la confezione di tappeti. Giovanissime donne lavorano alacremente ai
grandi telai, vicino ai quali non è raro veder dormire neonati e bimbi… Visita del suk. Cena in
ristorante locale. Pernottamento in hotel 3*.
8° giorno
Hotan-Kashgar
Microscopici villaggi intersecano la strada; carretti trainati da asini trasportano famiglie e merci;
facce tagike, kirghise, kazake incorniciate da barbe musulmane si lasciano fotografare con
l'indolenza di chi conosce il lento fluire del tempo. Numerose le soste per fotografare, assaggiare il
pane nan e comprendere che Italia, Europa, Occidente qui sono poco più che impressioni. Pranzo
on the road. Nel pomeriggio arrivo a Kashgar, dove si può respirare l'atmosfera unica di questa città:
il bazar, i quartieri vecchi, la piazza di Mao. Sembra di aver cambiato continente, di aver lasciato la
Cina per trovarsi in Africa o in Medio Oriente, tanto il luogo è diverso… Cena in ristorante
folkloristico. Pernottamento in hotel 4*.
9° giorno
Kharakorum High Way
Dopo aver ritirato i permessi necessari per inoltrarsi nelle zone di confine ci si dirige verso sud
salendo progressivamente di quota attraverso il corso scavato dal fiume Ghez Darya che si stringe
in profondi canyon per poi aprirsi in ampie vallate. Continuando la salita si giunge al lago Karakul
situato a circa 3.800 metri di quota circondato dai contrafforti dell'altopiano del Pamir la cui parte
orientale fa parte dello Xinjang. Qui le catene del Tian Shan e Kunlun convergono e si incontrano.
Pranzo al sacco. Rientro a Kashgar nel tardo pomeriggio. Cena in ristorante. Pernottamento in
hotel.
ATTENZIONE = durante questa giornata si raggiungeranno quote prossime ai 4000 metri; è quindi
opportuno prevedere nei propri bagagli anche un equipaggiamento consono.
10° giorno
Kashgar
Siamo nella città vecchia di Kashgar: vicoli e case di argilla, raffinate architetture islamiche, vecchi
palazzi in stile uzbeko, botteghe e bottegucce, donne colorate e velate, uomini in abiti tradizionali,
una folla di gente socievole ed aperta. Dal grande centro si dipartono le vie che conducono,
attraverso i vari passi montani, a occidente. Siamo in un’oasi felice il cui suolo, sabbioso e pietroso,
è coltivato e produttivo: grano, mais, cotone, sesamo e frutti di vario tipo. Il Bazar: tutto il mondo che
gravitava lungo la Via della Seta passava per il Bazar. Broccati indiani venivano acquistati da
mercanti veneziani o genovesi per raggiungere poi i fondaci sul Mar Caspio ed essere acquistati,
forse, dalla corte scaligera. Spezie da Bukkara prendevano da qui la via del nord per arrivare mesi
dopo in Russia. Questa atmosfera d’altri tempi permea ancora la città vecchia con i suoi caffè dove
solo gli uomini possono entrare e spendere il tempo intenti al gioco della dama e degli scacchi.
Ovunque mercati all’aperto dove, come secoli addietro, si scambiano e si smerciano i prodotti che
giungono a Kashgar sia da Oriente che da Occidente: cammelli, stoffe, cavalli, asini, frutta, uva
secca, copricapi, capre… Tutta la mattinata sarà dedicata alla visita della città e alla moschea Id Kan
dove da più di 500 anni ogni venerdì migliaia di fedeli si raccolgono in preghiera. Pranzo in un
ristorante caratteristico. Nel pomeriggio visita al mausoleo Apak Hoja dove riposa Yiparhan, “la
concubina profumata” dell'imperatore Qianlong, in una delle cinquantotto tombe di taglia diversa.
Cena in ristorante tipico. Pernottamento in hotel.
11° giorno
Kashgar-Urumqi-Pekino
Giornata dedicata al trasferimento, con voli interni di linea. Nel pomeriggio arrivo a Pekino. Cena in
ristorante. Pernottamentoin hotel 4*.
12° giorno
Pekino
Chi lo desidera ha la possibilità di assistere al cambio della guardia in Piazza Tiananmen al levar del
sole. L’ intera giornata sarà dedicata alla visita della “città purpurea”: così gli abitanti di Pechino
chiamavano la Città Proibita col nome che in Cina descrive la stella polare. La residenza di 24
Imperatori va osservata con passo lento per poter carpire alcuni degli infiniti particolari che la
rendono unica, come ad esempio: le colonne decorate con i draghi d’oro del Palazzo della
Suprema Armonia; la lastra del drago dietro al Palazzo dell’Armonia Preservata scolpita in un solo
blocco di marmo bianco raffigurante 9 draghi che giocano volando in un mare di nuvole; la statua in
bronzo dorato di Xie Zhi, mitologico simbolo di giustizia… e mille altri particolari, tralasciandone
purtroppo altrettanti perché gli occhi e la memoria non sono in grado di fissarli tutti. Cena in
ristorante. Pernottamento in hotel.
13° giorno
Pekino
Colazione in hotel. Ci si immerge nell’atmosfera della “Pechino che fu” andando a visitare gli
Hutong nel distretto della Torre del Tamburo che durante la Dinastia Ming batteva il cambio delle
ore. Pranzo in ristorante tipico all’interno dei vicoli Hutong. Pomeriggio a disposizione per lo
shopping. Cena in ristorante. Pernottamento in hotel.
14° giorno
Pekino-Italia
Colazione in hotel. Trasferimento all’aeroporto di Pekino. Arrivo all’aeroporto di destinazione in
Italia in serata.
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