Biodiversita Fauna PNAB Fondovalle

•Iniziamo dalla fascia situata a quota minore: gli ambienti di fondovalle
•Per motivi gestionali i confini del parco perlopiù escludono i fondovalle, in genere
pervasi dalla presenza antropica: abitazioni, coltivazioni, centri produttivi
•Ma qui sono presenti boschi ed altri ambienti che possono ospitare gli animali come
siepi, pascoli, margini di coltivi e così via
immaginiamo di fare una passeggiata nei territori del Parco, passando per le diverse
tipologie ambientali, dal fondovalle (dai 600 ai 1300), fino alle quote maggiori.
per ogni ambiente incontreremo animali diversi.
cominciamo con le quote inferiori, dove predominano i boschi di latifoglie
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Volpe (Vulpes vulpes)
Ordine Carnivori – Famiglia Canidi
•Una specie molto comune dai fondovalle fino ai 3000 m slm è la volpe
•E’ il carnivoro più abbondante
•Secondo i cacciatori ce ne sono troppe
•Secondo gli ambientalisti stanno diminuendo soprattutto alle quote basse
•Secondo gli scienziati: non si sa; non ci sono studi scientifici aggiornati alla situazione attuale
•In ogni caso nelle nostre zone è uno dei mammiferi che si vedono più di frequente, anche per le
notevoli capacità di adattamento anche ad ambienti antropizzati
Frequenta molte tipologie ambientali, dai fondovalle alle alte quote
individui stabili più individui itineranti, vivono in gruppi, solo la femmina dominante si riproduce,
le altre aiutano nell’allevamento
è il carnivoro più frequente, infatti è quello di cui più spesso si incontrano indici di presenza
(parentesi sull’importanza degli indici per verificare la presenza degli animali elusivi), in
particolare le fatte (in mezzo al sentiero, territorialità, dieta)
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Volpe (Vulpes vulpes)
Ordine Carnivori – Famiglia Canidi
•E’ una specie che si definisce opportunista, perché è in grado di nutrirsi con quello che
l’ambiente mette a disposizione: vegetali, piccoli mammiferi, insetti, carogne, rifiuti
umani, ecc.
•(varie fatte dalla traccioteca con visibili resti diversi: peli, semi, ossa, ecc.)
è onnivoro, nonostante il nome dell’ordine cui appartiene. può mangiare
dall’animale vivo predato, alle carogne, alla frutta, ai rifiuti. infatti frequenta
spesso i paesi o le periferie dei centri più grossi dove rovista nei cassonetti. non è
raro vederla di notte, aggirarsi furtiva in cerca di cibo vicino ai paesi.
si dice che è un opportunista alimentare
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Lunghezza testatesta-corpo (cm)
5555-85
Lunghezza coda (cm)
3030-55
Altezza alla spalla (cm)
3535-40
Peso (kg)
6-10
•Animale che conduce vita solitaria
•Accoppiamenti sul finire dell’inverno
•Gestazione: 50 giorni
•Le femmine partoriscono 3-8 cuccioli che restano nella tana per due mesi, curati dalla
madre
•A fine estate si sciolgono le famiglie
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Tasso (Meles meles)
Ordine Carnivori Famiglia Mustelidi
Lunghezza
testatesta-corpo
(cm)
606090
Lunghezza
coda (cm)
1111-20
Altezza alla
spalla (cm)
30
Peso (kg)
6-10
•Ambienti preferiti: boschi fitti e ricchi di arbusti, alternati a radure e coltivi (può
arrivare a 2000 m slm)
•Evita terreni umidi in cui lo scavo delle tane diventerebbe problematico
•Animale onnivoro: carne, piccoli mammiferi, anfibi, rettili, nidiacei, carogne, lombrichi,
miele, frutta, semi, tuberi, cereali, ecc.
•Per questo simile all’orso (anche la dentatura) e per il fatto di essere plantigrado
•Molto robusto
•Notturno
ORARI IN CUI È PIÙ FACILE INCONTRARE GLI ANIMALI
è poco studiato quindi poco conosciuto, in Trentino è stata svolta una ricerca soltanto
nel Parco delle Pale di Martino
si spartisce il territorio con la volpe, alle quote inferiori, addirittura utilizza le tane
abbandonate dalla volpe. segnalato un caso estremo in cui un grosso complesso di tane
veniva utilizzato da entrambi.
onnivoro, importante nella dieta mais e lombrichi
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Tasso (Meles meles)
Ordine Carnivori Famiglia Mustelidi
•Ecco alcune delle tracce tipiche
•Trascorrono il dì all’interno delle loro tane scavate nel terreno
•Le tane hanno diversi ingressi e numerose camere di cui la principale imbottita di foglie
ed erbe viene occupata preferibilmente
•Le feci sono disposte in latrine, piccole buche scavate spesso in gran numero in
prossimità della tana
•Durante i mesi invernali trascorre lunghi periodi dormendo all’interno della tana, anche
se non in un letargo vero e proprio
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Faina (Martes foina)
Martora (Martes martes)
Donnola (Mustela nivalis)
Ordine Carnivori – Famiglia Mustelidi
Faina
Martora
Donnola
Lunghezza testatesta-corpo (cm)
40--49
40
40--55
40
13--24
13
Lunghezza coda (cm)
22--26
22
20--28
20
3-7
Peso (g)
1300--2300
1300
900--2000
900
40--170
40
•Altri Carnivori della famiglia dei Mustelidi sono 3 specie, abbastanza simili
•Si nutrono di micromammiferi (forma adatta a seguirli nelle tane), uova, nidiacei e la
faina si adatta anche a frutta e altro cibo di origine antropica
•Martora e faina sono di dimensioni analoghe
•Solitamente la martora è più legata ad ambienti boschivi e più schiva, mentre la faina è
più confidente all’uomo ed occupa anche quote basse
•La donnola è di dimensioni inferiori
faina: più filantropica, si trova anche nelle città, fa tane nei sottotetti pieni di piccioni, si
nutre dei nidiacei
martora: preferisce le foreste più fitte, è molto più schiva. si pensava non ci fosse più in
pianura, ma l’anno scorso (2004) hanno trovato nel pavese, in un bosco, piccoli di
martora e due individui morti a Valenza Po.
donnola: abbastanza antropofila, da meno di 100 a 250 grammi. Sembra un topo
allungato, da cui mustela (mus = topo, tela = lancia). Si sono evoluti per cacciare i piccoli
roditori nelle loro tane (testa grossa come il corpo)
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•Macchia golare bianca nella faina che prosegue fino alle zampe, gialla e a margini
variegati nella martora
•La donnola sull’arco alpino è presente in due forme: quella di pianura di colore
marrone e quella alpina più piccola e con livrea invernale bianca ed estiva marrone
•Fatte indistinguibili
•Impronte di martora con peli
•Nascita dei cuccioli in aprile-maggio
differenze morfologiche
dimensioni, coda donnola-ermellino, pelo, zampe e orecchie in faina-martora
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Lepre comune (Lepus europaeus)
Ordine Lagomorfi– Famiglia Leporidi
Lunghezza testatesta-corpo (cm)
4040-68
Lunghezza coda (cm)
7-11
Peso (kg)
2.52.5-6.5
•Specie in crisi, forse perché legata al prato, al pascolo, agli ambienti ecotonali. Forse
per il rilascio di lepri non autoctone.
•Specie poco studiata
non fa tane, ma usa covi: conche nel terreno, vicino ad alberi o cespugli, ma anche nei
campi arati
solitaria, non ci sono gruppi stabili né gerarchie (come avviene nel coniglio). possono
esserci combattimenti tra maschi per l’accesso alle femmine
vista: non molto sviluppata, ma riescono a vederci meglio al buio, hanno campo visivo
molto ampio, ma poca visione binoculare, perciò percepiscono poco le distanze; miopia:
percepiscono meglio i movimenti (tipico da prede, i predatori hanno occhi frontali)
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Lepre comune (Lepus europaeus)
Ordine Lagomorfi– Famiglia Leporidi
•Si può confondere con la lepre alpina, che vive solo sopra i 1000 m slm e con il coniglio
selvatico (non autoctono in Trentino e a distribuzione estremamente localizzata) che è
più tozzo, con orecchie più corte e senza punta nera
•Si riproduce 3 – 4 volte l’anno tra gennaio e settembre
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Lepre comune (Lepus europaeus)
Ordine Lagomorfi – Famiglia Leporidi
•Hanno una dieta vegetariana, ma, a differenza dei ruminanti possiedono un solo
stomaco
•Ovviano alle difficoltà digestive facendo fare “2 giri” al cibo nel loro apparato
digerente: ciecotrofia= mangiano le loro feci (pallottole fecali molli) e ottengono feci
2rie (pallottole fecali definitive)
ciecotrofia: tratto dell’intestino molto sviluppato, contiene più dello stomaco (erbivori,
ma non ruminanti) qui il cibo è trattenuto a lungo per essere aggredito dai batteri; viene
espulso poi rimangiato, così possono essere assorbite le sostanze nutritive ottenute
dalla demolizione della cellulosa (pseudoruminazione)
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Scoiattolo comune (Sciurus vulgaris)
Ordine Roditori – Famiglia Sciuridi
Lunghezza testatesta-corpo (cm)
1818-29
Lunghezza coda (cm)
1414-34
Peso (g)
260260-480
•Nella nostra zona sono di colore nero, ma è la medesima specie dello scoiattolo rosso,
diffuso in tutta l’Italia
•Oltre ad essere, specialmente in questi anni, particolarmente visibili in quanto le
popolazioni sono in un momento di boom demografico, lasciano vari tipi di tracce…
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•Modalità di alimentazione delle varie tipologie di cibo e differenziazione da quelle dei
roditori di più piccole dimensioni come topi ed arvicole
tracce lasciate
importanti per la dispersione dei semi di varie specie arboree, mangia funghi, sia ipoche epigei (attaccati a rametti per farli seccare); importante per dispersione delle spore
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•Sciuruscarolinensis è più grosso, più grigio e dove è presente mette a rischio le
popolazioni endemiche
•differenze con il grigio, che qui non c’è, competizione, vantaggio del rosso in
montagna, su conifere, del grigio in pianura su latifoglie
grigio portato nel Parco di Stupinigi nel ‘46, 2-3 coppie, ma fino agli anni ‘70 la presenza
era limitata
subisce grosse fluttuazioni di numerosità, legate alle disponibilità trofiche, normali, ora
sono molto abbondanti
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Capriolo (Capreolus capreolus)
Ordine Artiodattili – Famiglia Cervidi
•Specie di interesse sociale (venatorio e no)
•In regresso nel Pnab ed in tutto il Trentino
•Da 3000 annui da potere abbattere si è passati a 1500
•Ecotonofilia: margini
•Brucatore selettivo a causa delle dimensioni del rumine…
•Contrapposto ad altri ruminanti pascolatori
•si nutre di germogli su alberi e cespugli, mangiucchia un po’ poi alza la testa e si guarda
intorno, poi cambia sito
•frequenta ambienti con molto sottobosco, boschi stratificati e diversificati, radure e
fasce ecotonali (evolutosi in ambienti con più boscaglia, più fitti: spalle strette, palco
piccolo)
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Capriolo (Capreolus capreolus)
Ordine Artiodattili – Famiglia Cervidi
•molto bello da vedere e di grande interesse venatorio, ma ora nel territorio del parco è
in regresso
territoriale: maschio difende un territorio e copre le femmine che lo frequentano,
migliore la qualità del territorio, più femmine lo visiteranno, più discendenti ci saranno
schivo, abitudini crepuscolari (mattina presto e sera), ma quando è in fregola è possibile
vederlo anche da vicino, durante le “giostre”: maschio insegue la femmina, in una sorta
di corteggiamento
Impianto ritardato, nascite in maggio-giugno
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