Il cuore pompa circa 5 l di sangue al minuto (gittata cardiaca) con una pressione di 125 mm Hg a livello dell’aorta che, nelle arterie pre - capillari, scende a 35-40 mm Hg. www.slidetube.it PICCOLA CIRCOLAZIONE L’ostruzione di un arteria polmonare da parte di un embolo (trombo, grasso, bolla d’aria) provoca una tromboembolia polmonare; se l’embolo è di grosse dimensioni si ha insufficienza respiratoria acuta che può portare alla morte in pochi minuti www.slidetube.it La parete di arterie e vene è formata da tre strati: tonaca intima, media, avventizia. Nei capillari (circa 6 micron) solo endotelio che poggia sulla membrana basale. Arterie elastiche (grosso calibro > di 7 mm): attenuano le oscillazioni di pressione fra diastole e sistole grazie al ritorno elastico della loro parete: il flusso da intermittente diventa continuo. Nelle arterie di tipo muscolare e nelle arteriole (< di 2,5 mm), la parete offre resistenza che si può regolare (vasocostrizione o vasodilatazione). Arterie anastomotiche: i rami si anastomizzano tra loro, quindi se un ramo si occlude il tessuto riceve sangue deviato nei rami collaterali. Arterie di tipo terminale: da ciascuno dei rami si forma una rete capillare, quindi se un ramo si occlude il tessuto non vascolarizzato va in necrosi. Ad es. a. centrale della retina, aa. coronarie. Arteriosclerosi = “indurimento delle arterie” (fibre collagene sostituiscono la componente elastica e muscolare deteriorate. Nell’endotelio si possono accumulare depositi di lipidi (colesterolo) che ostacolano il flusso del sangue = aterosclerosi > ischemia e infarto (cuore), ictus (cervello), gangrena (arti). Piaghe da decubito La pressione è la forza esercitata dal sangue sulla parete delle arterie. La sistole ventricolare provoca la distensione delle pareti elastiche, segue la retrazione dell’arteria che corrisponde alla diastole ventricolare. L’alternanza di espansione e retrazione dell’arteria è una pulsazione ritmica che viene percepita in arterie superficiali. La parete delle vene è più sottile ed il lume più ampio rispetto alle arterie Le vene sono più numerose delle arterie (rapporto di 2:1), al taglio collassano. Malattie delle vene: flebiti Le vene profonde generalmente decorrono con le arterie Le vene superficiali non sono accompagnate da arterie e si versano nelle vene profonde La vena cubitale mediana è la vena di elezione per le iniezioni endovenose e per i prelievi I seni venosi della dura madre Capillare a parete continua Capillare a parete fenestrata Con l’età le pareti dei capillari si modifica e si riduce l’apporto di O2 a livello cutaneo, il DIABETE accelera questo processo Ricorda le piaghe da decubito Edema = ristagno di liquido interstiziale per ipertensione, insufficienza cardiaca, danni epatici, infiammazione, tumori La linfa torna nel sistema venoso attraverso: 1) Il dotto linfatico destro 2) Il dotto toracico La linfa contiene poche proteine, cataboliti, chilomicroni, CO2, microrganismi, c. tumorali. La circolazione linfatica è una via accessoria di deflusso che permette di rimuovere proteine e cellule non drenate dai capillari sanguigni. I linfonodi rimuovono dal circolo linfatico batteri, c. tumorali e producono linfociti per le risposte immunitarie Area nuda> permette di arrivare al pericardio evitando il polmone Il mediastino è il compartimento centrale della cavità toracica (spazio compreso tra i due polmoni) e contiene tutti i visceri toracici eccetto i polmoni. E’ diviso in mediastino superiore ed inferiore dal piano teso tra angolo sternale e T4. Quelloinferiore viene ancora suddiviso in: mediastino anteriore, mediastino medio o cardiaco mediastino posteriore. La faccia sternocostale, la faccia diaframmatica, la base, l’apice, il margine destro, il margine sinistro Nota il solco coronario ed i solchi longitudinali anteriore e posteriore con i rami delle arterie coronarie Il pericardio contiene il cuore e l’origine dei grossi vasi. Nella cavità pericardica il fluido pericardico impedisce l’attrito del cuore nel suo continuo movimento. Accumulo di sangue o liquido compromette espansione cardiaca (tamponamento cardiaco); con la pericardiocentesi si eliminano i fluidi in eccesso. Infiammazione del foglietto parietale del pericardio sieroso = pericardite (dolore precordiale ed epigastrico). I seni del pericardio si formano durante lo sviluppo del cuore, quando il tubo cardiaco primitivo si ripiega. Abbiamo il seno trasverso (importante nella cardiochirurgia) ed il seno obliquo. Il pericardio è vascolarizzato principalmente dall’a. pericardico-frenica della mammaria interna, l’innervazione sensitiva è a carico del nervo frenico. Dai ventricoli originano le arterie: dal destro l’arteria polmonare dal sinistro l’aorta Negli atri arrivano le vene: nel destro le vene cave ed il seno coronario nel sinistro le vene polmonari La valvola AV destra o tricuspide La valvola AV sinistra o mitrale Il ciclo cardiaco inizia con la fase di rilasciamento ventricolare (diastole) e termina con la contrazione ventricolare (sistole). I toni cardiaci (TUM-TAC) sono prodotti dalla chiusura delle valvole AV (suono più lungo e più forte) e delle valvole semilunari (suono breve e acuto). I rumori anormali sono chiamati soffi. Se le cuspidi sono danneggiate si ha rigurgito di sangue con rumore caratteristico. La valvola mitrale è più soggetta a patologie La coronaria destra irrora: l’atrio destro e gran parte del ventricolo destro, la parte posteriore del setto atrioventricolare, il nodo senoatriale e atrioventricolare (nella maggior parte degli individui) Fattori predisponenti l’aterosclerosi: Fumo di sigaretta, diabete mellito, ipertensione, stress, ipercolesterolemia. Spesso, gli alti livelli di colesterolo sono dovuti agli enzimi epatici che regolano il trasporto e l’eliminazione dell’eccesso di colesterolo, quindi ci può essere familiarità. Prima della menopausa, gli estrogeni abbassano i livelli ematici di lipidi, ecco perché gli attacchi cardiaci tra i 30 e i 50 anni sono più frequenti nei maschi Il miocardio si contrae in modo indipendente: grazie al sistema di conduzione si ha la depolarizzazione ( frequenza di contrazione di circa 70 battiti al minuto). La contrazione dei ventricoli inizia dall’apice e risale spingendo il sangue nelle arterie. Il sistema nervoso autonomo aumenta o diminuisce la frequenza cardiaca. Il nodo SA si depolarizza circa 70 volte al minuto. Il nodo AV si depolarizza circa 40 volte al minuto. Serve a sincronizzare la depolarizzazione ventricolare, inizia a depolarizzarsi dopo il nodo SA, perciò gli atri si contraggono completamente prima dei ventricoli. La frequenza è più alta nel bambino (100 battiti) e nel neonato (140): più piccolo è l’individuo >è il metabolismo > è la frequenza. Negli atleti la frequenza è inferiore (40-50 battiti) perché il cuore è più potente e pompa più sangue a ciascun battito Un danno alle vie di conduzione causano aritmie; nella fibrillazione contrazioni rapide e scoordinate si possono correggere con il defibrillatore (shock elettrico che depolarizza l’intero miocardio). Una lesione del nodo SA determina bradicardia. Si può correggere con un pacemaker artificiale. La frequenza viene regolata dal parasimpatico (tramite il nervo vago) e dall’ortosimpatico (nervi cardiaci) in seguito ad afferenze provenienti dai pressocettori e chemocettori situati in posizione strategica (non appena il sangue lascia il cuore!) 3 5 L’apice del cuore corrisponde al V spazio intercostale. Le valvole atrio-ventricolari e semilunari si trovano sul piano del solco coronario. Il suono della mitrale (M) proietta nel V spazio intercostale. Il suono della tricuspide (T) si sente a destra dello sterno nel IV o V spazio intercostale. Il suono della valvola aortica (A) proietta a destra dello sterno nel II spazio intercostale Il suono della valvola polmonare (P) proietta a sinistra dello sterno nel II spazio intercostale La pressione del sangue corrisponde alla forza esercitata sulle pareti dei vasi. La pressione sistolica indica la pressione al culmine della contrazione ventricolare, la pressione diastolica quella durante il rilasciamento dei ventricoli e la retrazione elastica delle arterie. I linfociti entrano nel linfonodo sia con la linfa dei linfatici afferenti (10%) che con il sistema vascolare. Nella zona paracorticale troviamo le venule postcapillari ad endotelio alto (HEV) che permettono il passaggio dei linfociti. Le superfici delle HEV hanno particolari molecole di adesione (addressine) che vengono riconosciute da recettori presenti sulla superficie dei linfociti. Una risposta umorale è evidenziata dalla comparsa di molti follicoli secondari. Una risposta cellulo- mediata è evidenziata da un ispessimento della zona paracorticale che può invadere l’intera midollare (reazione paracorticale) Cr = zona corticale largamente occupata da linfociti B aggregati in follicoli P = zona paracorticale territorio T dipendente (Th). Troviamo APC (dendritiche interdigitanti) e venule a endotelio alto M = zona midollare CM = cordoni midollari occupati da linfociti B attivati e plasmacellule