La danza espressione
del corpo in preghiera
ABITI, GESTI, SIMBOLI
Nelle funzioni religiose essa ha una valenza culturale e folcloristica, ma anche
classica ed interpretativa. Obiettivo su alcuni rituali del mondo asiatico. Le danze estatiche dei dervisci mussulmani. L’esperienza dell’Induismo: contemplazione. La danza nel Cristianesimo. Un documento dei Vescovi del 1978. L’offerta
dell’incenso. Azione collettiva, ma spesso uomini e donne danzano separatamente. In alcune feste novizie e postulanti celebrano i Salmi con la danza.
IL TUO AMORE MI FA
DANZARE CON GIOIA
“Davide danzava con tutte le
sue forze davanti al Signore.
Ora Davide era cinto di un
efod di lino.” (2 Samuel, 6:12
-14)
Mi accingo a scrivere questo
articolo da Religiosa Domenicana con l’impegno di essere
aperta e comprensiva e la volontà di vedere la verità dovunque
si trovi. Prima di tutto dico che
osservo il mondo con le lenti
della mia fede in Cristo e della
mia esperienza cristiana. Prima
di scrivere sulle espressioni
rituali influenzate da fattori
socio-culturali e religiosi, vorrei
fornire una visione generale, di
quella vasta estensione territoriale chiamata Asia.
Si tratta senza dubbio del più
grande continente e circa la
metà della popolazione del
mondo vive in Asia. Vi sono molti popoli con una varietà di
costumi, culture e lingue. Non è
possibile definire il popolo asiatico perché ciò che è vero per
una sua parte non è ugualmente
vero in altre parti.
Come si vive in Asia? Pochi sono
ricchissimi (principi, nobili e
mercanti), mentre tutti gli altri
sono poveri (illetterati, disoccupati, malati e miserabili). Le
malattie uccidono milioni di
bambini, uomini e donne, ma la
gente è laboriosa. Le condizioni
di vita vanno migliorando ogni
anno.
Esploriamo alcune delle più
grandi religioni del mondo:
Induismo, Islam e naturalmente
il cristianesimo.
- La maggioranza della popolazione indiana segue la religione
Indù
- In Arabia, Asia Minore, Afghanistan e Pakistan quasi tutti
sono Mussulmani
- Pochissimi cristiani sono sparsi
qua e là: i Missionari hanno portato il cristianesimo in molte
parti di questo vasto continente.
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Cercherò di evidenziare, attraverso la presentazione della
danza e del canto, le loro tradizioni, i vari riti, credi e modi di
pregare. La danza è la più chiara
espressione del corpo in preghiera: essa è un modo di esprimere gioia e letizia. Dio ci creò
come esseri corporei, perciò è
molto appropriato che le nostre
relazioni con il Signore siano
espresse anche con il corpo. La
preghiera è un’esperien-za fisica
del nostro amore e della gratitudine verso Dio nostro creatore.
Nel 1978, la commissione dei
Vescovi per la liturgia emise una
dichiarazione, affermando che
“i cristiani non devono esitare di
fronte all’uso di ogni arte umana
nelle celebrazioni della missione
salvifica di Dio in Cristo”. Questo include la danza dalle primitive espressioni giudaiche ad
oggi. Vi sono due modi speciali
di danza nelle funzioni religiose:
• come espressione culturale e
folclorista
• come espressione classica ed
interpretativa
Alcune posizioni durante le preghiere sono il più comune uso
culturale di danza orante. Le
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danze in circolo
sono espressioni comuni e
condivise di sentimenti religiosi.
Le danze sacre vanno poi acquistando varie forme lungo i secoli e in tutto il mondo:
• Forme estatiche
• Rituali
• Liturgiche
ESTATICHE
Portano chi danza ad un diverso
stato di coscienza come nel
caso delle rapide rotazioni dei
dervisci (uomini santi) in Islam.
In questa religione ci sono stati
grandi murshid e dervish (uomini santi, mistici quali i Sufi…) che
dedicavano la loro vita alla preghiera, alla penitenza e carità.
Dopo la morte, le loro tombe
divennero luoghi di culto chiamati Mazars o durbars. Molti
mussulmani visitano tali luoghi
per:
- ottenere quanto chiedono
- offrire doni e gratitudine
- raccogliersi nel silenzio dell’Itkaf (una specie di ritiro)
I Mussulmani si recano nei
Mazars (luoghi sacri) danzando
con grande
zelo ed entusiasmo,
ma in atteggiamento meditativo. Durante la danza essi si
sbandano, specialmente, quando girano la testa e tutto il corpo.
Essi godono, pregando e danzando, quando i bambini o le
bambine imparano a memoria
(hifze) tutto il Santo Corano, e
mentre essi danzano distribuiscono le caramelle ai parenti e
agli amici. Prima di andare alla
Mecca/Marina per il prescritto
Hajj o Umra, e al loro ritorno,
eseguono grandi celebrazioni.
Questi sono i gesti rituali di danza nella preghiera Islamica.
DANZE RITUALI
La danza è detta rituale quando
è espressione di tutta la cerimonia (perché la danza stessa è un
rito). Esempi culturali di questa
forma di danza abbondano in
tutto il mondo come espressione religiosa dei popoli tribali.
Insieme alle molte tradizioni di
rito e di precetti, vediamo nell’Induismo la fede in un Essere
Supremo che è immanente e
trascendente, creatore e realtà
non manifestata. Gli Indù credono nella bellezza della musica,
dell’arte, della danza, del dramma e della letteratura Indù.
Devono danzare in atteggiamento contemplativo per il loro
dio e per ottenere la felicità dai
loro dei (Daves). La danza è parte della loro cultura; quella classica proviene fondamentalmente dalle dee (Davis) ed è parte
della preghiera contemplativa
che offrono nei loro templi
(Mandars). Generalmente i vergini danzano per rallegrare il
Davis da cui ricevono le benedizioni, si legano una corona di
campanelli ai piedi (gungaroo) e
si perdono nella danza fino a
che i piedi sanguinano.
Durante la preghiera molto
comunemente essi offrono a
Daves e Davis incenso, fiori e
sandure (un timbro settario chiamato Tilaka da imprimere sulla
fronte come simbolo sacro) in
un piatto decorato. Questo rito
è chiamato Arthi ed è compiuto
per ricevere benedizioni, per
ringraziamento, lode e preghiera (Prathana). Lo eseguono danzando
e cantando ad occhi chiusi, in
estasi.
È molto originale in questa religione il motivo che essi danzano
per rallegrare gli dei, per esprimere amore e gioia, come pure
per rendere il loro culto completo e perfetto. Essi credono
anche nella preghiera quotidiana fatta nel sacrario della famiglia con riti, canti, yoga, ecc.
Durante la preghiera ognuno
esegue una danza contemplativa che eleva e ottiene la rivelazione (darshan) come pure la
benedizione degli dei.
Con la danza raccontano le loro
storie, fanno le petizioni e rendono grazie. Senza danza
l’adorazione (puja) e la preghiera (prathana) non sono troppo
apprezzate.
DANZA LITURGICA
Quando è parte di una struttura
rituale più ampia, la danza è ritenuta liturgica, penetra profondamente e mette a fuoco la
coscienza dell’intera comunità.
Com’è sentita la danza nel cristianesimo?
È un mezzo di godimento? Ha
caratteristiche ri-creative e religiose? Nell’Antico Testamento
troviamo molti esempi di danza
per le varie occasioni.
Noi cristiani come viviamo oggi
questa dimensione estatica,
rituale e liturgica della preghiera
in una nazione totalmente Mussulmana?
L’assemblea liturgica deve avere
un’atmosfera di sacrificio e di
lode. L’incenso ci aiuta ad assumere una posizione sacrificale,
facendo nostra l’offerta di Cristo
al Padre. L’uso dell’incenso simboleggia anche il valore della
purificazione e il suo profumo
neutralizza i cattivi odori (il potere del male).
- A volte, come una specie di
Arthi (fiori e incenso come gli
indù) offriamo le nostre preghiere danzando e cantando al Dio
Onnipotente. È una melodia
ineffabile di supplica e di lode
che
esprime
l’amore
e
l’abbandono della comunità a
Dio. Questo rito non è mai un
semplice gesto, ma proviene
spontaneo e vivo dalla parteci-
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pazione di tutti i presenti.
L’elevarsi di questo profumo
simboleggia l’anima che si muove verso Dio e rivolge il cuore
verso l’Assoluto.
- Spesso per le feste e le celebrazioni durante la Celebrazione Eucaristica, abitualmente
all’offertorio, gli alunni a livello
parrocchiale, le aspiranti, le
postulanti e le novizie, nelle
nostre funzioni, rappresentano
quadri plastici in forma di danza,
con ceri accesi e fiori. Essi offrono lodi a Dio; con i vari gesti
esprimono i loro sentimenti
d’amore all’Altissimo.
- Per le feste mariane, particolarmente per la natività di Maria, la
festa del Santo Rosario e
l’Assunzione, gruppi di fedeli si
accalcano verso i sacrari danzando, rallegrandosi e pregando. Essi vanno alla grotta in pellegrinaggio a piedi scalzi, danzando (dimensione contemplativa) e offrendo alla Beata Vergine
Maria suppliche, richieste, ringraziamenti e doni, specialmente le coppie sterili che finalmente ricevono il dono e la benedizione di dare alla luce dei figli.
Esse vanno alla grotta cantando,
danzando e pregando.
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- Le danze sono per lo più collettive, a volte uomini e donne
danzano insieme, ma più spesso
gli uomini danzano separatamente, come pure le donne.
- Qualche volta durante la liturgia delle ore, come per la festa
di San Domenico e quella di
Santa Caterina, le novizie e le
postulanti celebrano i salmi con
la danza.
- Nelle chiese anche dei villaggi,
secondo le proprie risorse, vi
sono i cori di cantori, naturalmente non ben organizzati
come quelli della città.
Noi cristiani cerchiamo di capire
le altre confessioni anche se nel
nostro piccolo, e ci chiediamo
quali sono le differenze e le
somiglianze tra loro. Speriamo
di servirci di tale conoscenza per
poter costruire ponti e così crescere nella nostra fede, implorando la pace nel mondo,
l’amore del prossimo e vie positive per la condivisione del Vangelo.
L’amore si rivela con le parole.
Se le parole non bastano,
si rivela con le opere,
e quando le opere non bastano,
l’amore fa ricorso alla musica.
Tutto il creato è la musica di Dio.
(Proverbio indiano)
Sr. M. Robina Victor o.p.
Sr. M. Robina Victor o.p.