I.T.I.S. Enea Mattei Sondrio ESAME DI STATO A.S. 2011/2012 Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Foppoli Andrea Classe 5° E - INFORMATICA Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 Indice - 1: Introduzione ---------------------------------------------------------------------- 2 o 1.1: Comunicazioni wireless --------------------------------------------- 3 o 1.2: Protocollo di comunicazione -------------------------------------- 8 o 1.3: Trasmissione seriale ------------------------------------------------- 9 - 2: Automobilina radiocomandata --------------------------------------------- 15 o 2.1: I microcontrollori: Arduino --------------------------------------- 16 o 2.2: Progettazione ---------------------------------------------------------- 18 - 3: Approfondimento: standard ZigBee e serie XBee -------------------- 24 o 3.1: Antenne e Onde Elettromagnetiche ----------------------------- 30 - 4: Fonti -------------------------------------------------------------------------------- 41 1 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 1. Introduzione Le reti wireless sono un’importante forma di comunicazione per molte attività, e con il continuo miglioramento dei relativi sistemi ci si aspetta lo saranno sempre più, soprattutto per le imprese. Il mercato dei dispositivi wireless è stimato in continua crescita e il giro d’affari, di 300 milioni di dollari nel 1998, è passato ad 1,6 miliardi nel 2005. Un tempo, a causa del costo degli apparecchi wireless, questa tecnologia veniva utilizzata solo in caso di condizioni in cui l’uso di cavi era problematico o impossibile. Man mano che i prezzi diminuiscono, però, le reti WLAN stanno entrando anche nelle case, permettendo la condivisione di dati e dalla connessione internet (mediante router e acces point) tra i computer di una famiglia. Molti ritengono che la tecnologia wireless rappresenti il futuro della connettività. Nella seguente trattazione andrò a presentare i principali protocolli e il funzionamento dei sistemi di comunicazione wireless soffermandomi sul controllo remoto di un dispositivo, un’automobilina radiocomandata. 2 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 1.1 Comunicazioni wireless In informatica e telecomunicazioni il termine wireless indica una comunicazione tra dispositivi elettronici che non fa uso di cavi, differenti dai tradizionali dispositivi basati su connessioni cablate detti wired. Ogni sistema wireless è composto da un trasmettitore, un ricevitore e dagli elementi incaricati alla trasmissione: antenne, laser, foto rilevatori. La comunicazione può essere monodirezionale, bidirezionale half-duplex o bidirezionale full-duplex: - monodirezionale: se il flusso dei dati trasmetti passa dal trasmettitore al ricevitore; - half-duplex (bidirezionale non simultaneo): fornisce una comunicazione in entrambe le direzioni (da trasmettitore a ricevitore e viceversa), ma con la possibilità di usare soltanto una direzione alla volta (non simultaneamente); - full-duplex (bidirezionale simultaneo):come l’half-duplex permette la comunicazione in entrambe le direzioni, ma diversamente la permette simultaneamente. Comunicazione Half-duplex Comunicazione Full-duplex La motivazione che spinge alla realizzazione di reti wireless è l’abolizione del cablaggio che può risultare fastidioso, nei dispositivi a corto raggio per sovraccarico di fili, oppure estremamente oneroso nel cablaggio di reti informatiche nel medio/lungo raggio. Un singolo dispositivo si ricetrasmissione radio può invece coprire un’ampia zona di utenza ad un presso di impianto notevolmente più basso. 3 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 I principali standard di riferimento per la comunicazione wireless sono: - Bluetooth : è uno standard di trasmissione dati per reti personali senza fili (WPAN: Wireless Personal Area Network). Fornisce un metodo standard, economico e sicuro per scambiare informazioni tra dispositivi diversi attraverso una frequenza radio sicura a corto raggio. Bluetooth ricerca dispositivi coperti dal segnale entro un raggio di qualche decina di metri e li mette in comunicazione tra loro. Questi dispositivi possono essere ad esempio palmari, telefoni cellulari, personal computer, portatili, stampanti, fotocamere digitali, console per videogiochi. - IrDA (infrarosso): è la radiazione elettromagnetica con una frequenza inferiore a quella della luce visibile, ma maggiore di quella delle onde radio. L’infrarosso è utilizzato come mezzo di trasmissione dati: nei telecomandi dei televisori (per evitare interferenze con le onde radio del segnale televisivo), tra computer portatili e fissi, palmari, telefoni cellulari e altri apparecchi elettronici. IrDA è lo standard di trasmissione dati dati; telecomandi e apparecchi IrDA utilizzano diodi emettitori di radiazione infrarossa, questa viene messa a fuoco da lenti di plastica e modulata (accesa e spenta molto rapidamente) per trasportare i dati. Il ricevitore usa un fotodiodo al silicio per convertire la radiazione infrarossa incidente in corrente elettrica. - IEEE 802.11 per le reti WLAN (Wi-Fi): Ilsimbolo Wi-Fi, termine con cui si identificano i dispositivi 802.11, indica l’appartenenza del dispositivo stesso alla Wi-Fi Alliance, che raccoglie numerosi costruttori di hardware (Cisco, Netgear, Nokia, Intel, Broadcom, Philips, Asus). Wi-Fi indica la tecnica, e i relativi dispositivi, che consente a terminali di utenza di collegarsi tra loro attraverso una rete locale in modo wireless (WLAN) basandosi sullo standard IEEE 802.11. A sua volta, la rete locale ottenuta può essere allacciata alla rete Internet tramite un router ed usufruire di tutti i servizi di connettività offerti da un ISP (Internet Service Provider). Qualunque terminale di utenza (computer, cellulare, palmare) può connettersi a reti di questo tipo se integrato con le specifiche tecniche del protocollo Wi-Fi. IEEE 802.11 definisce un insieme di standard per le reti WLAN. 4 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 La prima versione venne presentata nel 1997 e venne chiamata 802.1y (802.11legacy) , specificava velocità di trasmissione comprese tra 1 e 2 Mb/s e utilizzava i raggi infrarossi o le onde radio nella frequenza di 2.4 GHz per la trasmissione del segnale. La trasmissione infrarosso venne eliminata dalle versioni successive dato lo scarso successo. Venne invece promossa la trasmissione radio. Poco dopo questo standard vennero realizzate delle evoluzioni che riunite e migliorate portarono alla definizione dello standard 802.11b. la capacità di trasmissione del nuovo standard arrivava fino a 11Mb/s e utilizza il Carrier Sense Multiple Access (CSMA/CA) ; nessuna stazione trasmette se il canale è occupato, se non lo è trasmette tutto il frame, a differenza del CSMA/CD che rimane invece in ascolto, il protocollo utilizza frequenze nell’intorno dei 2.4GHz. In pratica il massimo trasferimento ottenibile è di 5,9 Mb/s in TCP e di 7,1 Mb/s in UDP. Nel 2001 venne ratificato il protocollo 802.11a approvato nel 1999. Questo standard utilizza lo spazio di frequenza nell’intorno dei 5 GHz e opera con una velocità massima di 54 Mb/s. La velocità massima può essere ridotta a 48, 36, 24, 18, 9 o 6 se le interferenze elettromagnetiche lo impongono. Lo standard definisce 12 canali non sovrapposti, 8 dedicati alle comunicazioni interne e 4 per le comunicazioni punto a punto. Quasi ogni stato ha emanato una direttiva diversa per regolare le frequenze ma dopo la conferenza mondiale per la radiocomunicazione del 2003 l'autorità federale americana ha deciso di rendere libere secondo i criteri già visti le frequenze utilizzate dallo standard 802.11a. Lo standard 802.11g venne ratificato nel giugno del 2003. Utilizza le stesse frequenze dello standard 802.11b cioè la banda di 2,4 GHz e fornisce una banda teorica di 54 Mb/s che nella realtà si traduce in una banda netta di 24,7 Mb/s, simile a quella dello standard 802.11a. È totalmente compatibile con lo standard b ma quando si trova a operare con periferiche b deve ovviamente ridurre la sua velocità a quella dello standard b. Prima della ratifica ufficiale dello standard 802.11g avvenuta nell'estate del 2003 vi erano dei produttori indipendenti che fornivano delle apparecchiature basate su specifiche non definitive dello standard. 5 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 I principali produttori comunque preferirono aderire alle specifiche ufficiali e quando queste vennero pubblicate molti dei loro prodotti furono adeguati al nuovo standard. Alcuni produttori introdussero delle ulteriori varianti chiamate g+ o Super G nei loro prodotti. Queste varianti utilizzavano l'accoppiata di due canali per raddoppiare la banda disponibile anche se questo induceva interferenze con le altre reti e non era supportato da tutte le schede. Nel gennaio 2004 IEEE ha annunciato di aver avviato lo studio di un nuovo standard per realizzare reti wireless di dimensioni metropolitane. La velocità reale di questo standard dovrebbe essere di 100 Mb/s (quella fisica dovrebbe essere prossima a 524 Mb/s), quindi dovrebbe essere 5 volte più rapido del 802.11g e 40 volte più rapido dell'802.11b, 802.11n. La versione definitiva dello standard è stata approvata l'11 settembre 2009 e la pubblicazione è avvenuta il 29 ottobre 2009. 802.11n include anche la possibilità di utilizzare la tecnologia MIMO (multiple-input multiple-output). Questo consentirà di utilizzare più antenne per trasmettere e più antenne per ricevere incrementando la banda disponibile utilizzando una multiplazione di tipo spaziale. La specifica 802.11n ha la possibilità di operare sia nell'intorno dei 2.4 GHz sia nell'intorno dei 5 GHz. I prodotti che permettono questa possibilità vengono chiamati "dual band" proprio perché trasmettono dai 2.4 GHz ai 5 GHz. Standard Frequenza 802.11 legacy FHSS, 2,4 GHz, IR Velocità di trasferimento ( Mbit/s) 1, 2 802.11° 5,2, 5,4, 5,8 GHz 6, 9, 12, 18, 24, 36, 48, 54 802.11b 2,4 GHz 1, 2, 5.5, 11 802.11g 2,4 GHz 1, 2, 5.5, 6, 9, 11, 12, 18, 24, 36, 48, 54 802.11n 2,4 GHz, 5,4 GHz 1, 2, 5.5, 6, 9, 11, 12, 18, 24, 36, 48, 54, 125 Tabella riassuntiva degli standard IEEE 802.11 6 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 - WPAN (ZigBee): ZigBee è il nome di una specifica per un insieme di protocolli di comunicazione ad alto livello che utilizzano piccole antenne digitali a bassa potenza e basati sullo standard IEEE 802.15.4 per WPAN (Wireless Personal Area Network, la WPAN è una PAN, Personal Area Network, che utilizza come mezzo di trasmissione le onde radio). La relazione tra ZigBee e IEEE 802.15.4 è simile a quella che c’è tra Wi-Fi e IEEE 802.11. I protocolli ZigBee sono progettati per l’uso in applicazioni embedded (sistemi elettronici di elaborazione a microprocessore progettati appositamente per una determinata applicazione ovvero non riprogrammabili) che richiedono una bassa velocità di trasmissione e bassi consumi. 7 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 1.2 Protocollo di comunicazione Un protocollo di comunicazione è un insieme di regole formalmente descritte, definite al fine di favorire la comunicazione tra una o più entità. Tutte queste regole sono implementate mediante specifici protocolli, a seconda delle entità interessate e il mezzo di comunicazione. Determinati protocolli, di rilevanza strategica internazionale, sono gestiti da organismi quali il World Wide Web Consortium (W3C), oltre che da organismi internazionali per gli standard, quali ISO/OSI. I protocolli più utilizzati sono: - Transmission Control Protocol (TCP): è un protocollo di rete a pacchetto a livello di trasporto; - HTTP e HTTPS: principale sistema per la trasmissione di informazioni sul web; - Internet Protocol (IP): un protocollo di rete a pacchetto su cui si basa la rete Internet; - User Datagram Protocol (UDP): è un protocollo a livello di trasporto a pacchetto, usato di solito in combinazione con il protocollo IP. 8 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 1.3 Trasmissione seriale La trasmissione seriale è una modalità di comunicazione tra dispositivi digitali nella quale le informazioni sono comunicate una di seguito all'altra e giungono sequenzialmente al ricevente nello stesso ordine in cui le ha trasmesse il mittente. Nonostante la maggior complessità architetturale e gestionale rispetto alla trasmissione parallela, la modalità seriale è una delle più diffuse in ambito informatico perché: - richiede un minor numero di fili con conseguente riduzione dei costi - è più tollerante rispetto alle interferenze e agli errori di trasmissione Ovviamente, il circuito trasmissivo più semplice ha come contropartita una maggior complessità di gestione. - USB: La connessione tipo USB, Universal Serial Bus, è stata progettata negli ultimi anni ed ha avuto una gran diffusione quale sistema di connessione a breve distanza (massimo 5 m) fra le varie periferiche di un Personal Computer. - SATA: La connessione tipo SATA, Serial ATA (ATA: Advanced Technology Attachment standard) è uno standard di connessione seriale per connettere dischi rigidi (Hard Disk) all'interno di un computer. - FireWire: La connessione tipo FireWire (IEEE 1394) viene comunemente usata per collegare dispositivi di archiviazione o dispositivi di acquisizione video I dispositivi digitali, come memorie e microprocessori, di norma lavorano con unità minime di 4 o 8 bit. Nell'architettura dei primi processori, il meccanismo di trasmissione dei dati da un dispositivo all'altro è stato quindi spontaneamente progettato per trasportare i dati utilizzando un filo per bit, a cui vanno aggiunti una connessione di massa e il segnale di clock per il coordinamento di tutte le operazioni. 9 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 - Modalità Sincrona: Come prima alternativa alla trasmissione parallela, è possibile trasmettere su un singolo filo tutti i bit in sequenza sincronizzandoli con un segnale periodico (clock) trasmesso con un altro filo. Questa modalità, detta sincrona, richiede tre fili (segnale, clock e massa) e permette alte velocità, ma, seppur potendo eliminare il filo di massa, usando la terra, l'uso di un filo di sincronizzazione non la rende adatta, ad esempio, all'uso di impianti già esistenti, come la rete telefonica o quella elettrica. Per ovviare a questo devono venir usati dei MODEM (DCE) adatti alla trasmissione dati in modo sincrono e connessi al terminale dati (DTE) tramite una linea seriale sincrona tipo EIA RS232 o equivalenti. - Modalità asincrona: Nella modalità asincrona il trasmettitore ed il ricevitore si sincronizzano usando i dati stessi: il trasmettitore invia inizialmente un bit di "partenza", poi il dato vero e proprio (tipicamente da cinque a otto bit, con il bit meno significativo per primo), un bit opzionale di "parità", e infine un tempo di "stop" che può avere diverse lunghezze tipiche (uno, uno e mezzo o due tempi di bit). Il bit di partenza è di polarità opposta alla condizione normale (space o 0). Il bit di stop è di polarità normale (mark o 1) e crea uno spazio prima della partenza del carattere successivo. La modalità asincrona, in caso di trasmissioni di una certa lunghezza, usa i segnali in modo molto meno efficiente della modalità sincrona, in cui, dopo un preambolo di sincronizzazione, tutti i bit trasportano dati. I primi dispositivi seriali, usati nelle telescriventi, erano dei commutatori meccanici rotanti, che inviavano i caratteri codificati a 5 bit in formato Baudot al posto del codice Morse. Più tardi, i caratteri vennero codificati usando 7 bit nel formato ASCII. Quando l'IBM realizzò il primo computer, agli inizi degli anni '60, basato su un'architettura a 8 bit, estese anche il codice per utilizzare i 128 caratteri aggiuntivi disponibili: EBCDIC (Extended Binary Coded Decimal Interchange Code). Nelle telescriventi meccaniche il bit di stop è spesso esteso a due tempi di bit, per dare al meccanismo più tempo per terminare la stampa di un carattere. Il bit di parità può essere dispari o pari o omesso. Il bit di parità dispari è più affidabile in quanto assicura che vi sarà sempre una transizione o un passaggio di dati, consentendo ai dispositivi di risincronizzarsi. 10 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 Attualmente il controllo di parità non è più usato, poiché il sistema è inaffidabile, specialmente perché, con l'aumentata velocità di trasmissione un possibile disturbo elettromagnetico può avere durata superiore al tempo stesso di trasmissione di un bit. In questo caso il sistema di controllo di parità darà falsi riscontri di "parità soddisfatta", quando si ha la perdita (errore) di due bit aventi stesso valore (0 o 1). Il controllo di esattezza dei flussi di dati è ora affidato al protocollo di trasmissione e a verifiche di tipo CRC. La maggior parte delle comunicazioni seriali asincrone oggi vengono effettuate con un formato carattere di 8N1 (8 bit dati, nessuna parità, 1 bit di stop). In questo caso ogni carattere sarà trasmesso usando un totale di 10 bit (1 Start, 8 dati, 1 Stop).La velocità standard per un dispositivo seriale asincrono dipende dal tipo di linee dati e si misura in bit per secondo (bps) o, in alternativa, in simboli per secondo (baud). Le trasmissioni seriali utilizzano differenti cablaggi e tensioni standard. Nella modalità Full duplex sono consentite la trasmissione e la ricezione in simultanea (es. telefono). Nella modalità Half duplex si consente invece una trasmissione per volta, in una sola direzione (es. walkie-talkie). Nel caso che andremo ad analizzare ci interessa creare un protocollo che traduca i comandi che passiamo da tastiera e li invii (tramite antenna XBee) al microcontrollore (Arduino); quest’ultimo invierà i segnali elettrici necessari al funzionamento della automobilina. Computer ed Arduino utilizzano due moduli a onde radio (XBee): - emettitore: si collega al computer con una presa USB e viene riconosciuto, come Arduino, come una porta seriale (nel nostro specifico caso la COM3). - ricevitore: collegato direttamente sull’arduino tramite la sua shield. Modulo XBee Arduino XBee shield USB XBee shield 11 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 Quello riportato è il programma in C# che invia il comando ricevuto ad Arduino: namespace WindowsFormsApplication1 { public partial class Form1 : Form { public Form1() { InitializeComponent(); serialPort1.PortName = "COM3"; serialPort1.BaudRate = 9600; serialPort1.Handshake = System.IO.Ports.Handshake.None; serialPort1.Parity = System.IO.Ports.Parity.None; serialPort1.StopBits = System.IO.Ports.StopBits.One; serialPort1.Open(); } private void Form1_KeyDown(object sender, KeyEventArgs e) { serialPort1.Write(e.KeyCode.ToString()+'$'); label1.Text = e.KeyCode.ToString(); } } } - PortName: nome porta seriale (COM3); - BaudRate: velocità di comunicazione seriale in baud (n° di simboli inviati in un secondo); - Handshake: scambio di dati all’apertura della comunicazione per regolare i parametri di connessione; - Parity: bit di parità (controllo e prevenzione errori); - StopBits: intervallo di tempo per separare, temporizzare la connessione; - serialPort1.Write(e.KeyCode.ToString()+'$'): l’emettitore invia il codice del tasto premuto, più un carattere jolly ($) che servirà per far capire all’Arduino che il segnale inviato è finito.; - label1.Text = e.KeyCode.ToString(): visualizza a video il tasto premuto. 12 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 Riportiamo invece ora la funzione che permette ad Arduino di ricevere il segnale: String leggi_stringa() { String text; byte temp; Serial.flush(); text = ""; do { if (Serial.available() > 0) { temp = Serial.read(); text += temp; } } while ( temp!='$'); { return text.substring(0,text.length()-1); } } La funzione leggi_stringa() legge la stringa ricevuta dal PC carattere per carattere fino a leggere il carattere $, quindi smette (altrimenti rimarrebbe in costante attesa di caratteri da leggere). 13 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 Il programma caricato su Arduino è il seguente: #include <Servo.h> Servo motore1; Servo motore2; String s; String before = 0; void setup() { Serial.begin(9600); motore2.attach(13); motore1.attach(12); } String leggi_stringa() { String text; byte temp; Serial.flush(); //svuota il buffer text = ""; do { if (Serial.available() > 0) { temp = Serial.read(); text += temp; } } while ( temp!='$'); { return text.substring(0,text.length()-1); } } void loop() { s = leggi_stringa(); if(s=="Up") //avanti { motore1.write(180); motore2.write(2); before = "Up"; } if(s=="Down") //indietro { motore1.write(2); motore2.write(180); before = "Down"; if(s=="Space") //fermo { motore1.write(94); motore2.write(94); } if (s=="Right") //destra { if(before == "Up") { motore1.write(98); motore2.write(84); } else { motore1.write(89); motore2.write(104); } } if (s=="Left") //sinistra { if(before == "Up") { motore1.write(104); motore2.write(89); } else { motore1.write(84); motore2.write(98); } } } 14 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 2. Automobilina radiocomandata Presenterò ora il mio progetto: le varie fasi di costruzione e programmazione; prima formulerò alcune osservazioni relative al mondo dei microcontrollori, in particolare su Arduino. 15 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 2.1 I microcontrollori: Arduino I microcontrollori sono dei sistemi che integrano in un solo dispositivo tutti i circuiti necessari alla realizzazione di un sistema digitale programmabile completo. In un microcontrollore sono integrati oltre al microprocessore o ALU (Aritmetic Logic Unit) anche altri componenti quali l’oscillatore (regola il CLOCK temporizzando il microprocessore), il convertitore A/D (convertitore Analogico/Digitale), la RAM e la memoria di programma o ROM ( può essere PROM, EPROM, EEPROM o FlashROM) e una serie di interfacce di I/O standard. Queste sue caratteristiche lo rendono particolarmente adatto per risolvere sistemi di automazione; tali sistemi non necessitano di grandi velocità di calcolo, ma piuttosto preferiscono la stabilità di lavoro, la robustezza e le dimensioni ridotte. I microcontrollori sono quindi progettati per ottenere la massima autosufficienza funzionale ed ottimizzare il rapporto prezzo-prestazioni per una specifica applicazione, a differenza dei microprocessori impiegati nei personal computer, adatti per un uso più generale. 16 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 Fino a poco tempo fa costruire un circuito elettronico e programmare uno di questi microcontrollori richiedeva conoscenze pari a quelle di un ingegnere elettronicco ma nelgi ultimi anni si sono fatti sforzi continui per rendere questa operazione semplice. Un esempio è Arduino. Arduino ti permette di creare applicazioni che si interfacciano con la realtà. Puoi ad esempio accendere led, comandare motori ed interfacciarti con altri componenti elettronici. Arduino è una piccola scheda elettronica che rende facile ed accessibile imparare a programmare un microcontrollore. Arduino Oltre alla scheda elettronica, Arduino include anche un ambiente di sviluppo che ti permette di creare e caricare i programmi (sketch) sul tuo Arduino collegato al PC tramite una porta USB. L’ambiente di sviluppo è compatibile con PC, MAC, Linux ed utilizza il linguaggio C. 17 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 2.2 Progettazione Come carrozzeria utilizzo quella di una vecchia automobilina, modificata opportunamente per ospitare Arduino, i motori, la batteria e i pannelli solari. Per muovere l’automobilina utilizzo due motori passo-passo a rotazione continua alimentati direttamente da Arduino. 18 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 La scelta è ricaduta su questo tipo di motori perché molto semplici da controllorare e sono inoltre disponibili sul mercato a prezzi modesti. Con una pila da 9V sarà possibile alimentare Arduino e, quindi, i motori. Visione dei due motori passo-passo e dell’ impianto di alimentazione. 19 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 Il comando ,trasmesso da Arduino, viene ricevuto dai motori tramite un cavetto (giallo) mentre gli altri due sono la massa (nero) e l’alimentazione (rosso). Il “cofano” ospita Arduino e l’antenna XBee. 20 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 Ho deciso di utilizzare una batteria ricaricabile, direttamente dall’automobilina; utilizzando due pannelli solari fotovoltaici da circa 6V l’uno, collegati in serie, ottenendo quindi un totale di 12V, è possibile ricaricare la batteria. Pannelli solari. Non è possibile utilizzare direttamente i pannelli perché i tempi di carica e utilizzo sono diversi; mentre Arduino ha bisogno subito di 9V, la batteria impiega diverse ore di sole per ricaricarsi. 21 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 Per impedire che la batteria ricarichi i pannelli ho utilizzato un diodo collegato tra il positivo dei pannelli ed il positivo della batteria l’1N4007. Collegamenti tra pannelli e batteria. 22 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 I comandi vengono inseriti da tastiera e tramite il modulo XBee inviati all’Arduino. 23 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 3. Approfondimento: standard ZigBee e serie XBee Lo standard ZigBee si differenzia dal WiFi e dal Bluetooth principalmente per le sue finalità. Più che per trasmettere dati o suoni, è concepito per il telecontrollo e il monitoraggio ambientale, più in generale per applicazioni di Intelligent Building (edilizia intelligente; è possibile, per esempio, controllare porte, finestre, luci, allarmi di sicurezza e temperatura della nostra “casa intelligente” da un singolo dispositivo di controllo remoto). Non interessa più la velocità di trasmissione ma l’affidabilità e la costanza del collegamento a consumi ridotti. I dispositivi ZigBee hanno la capacità di autoorganizzarsi, configurandosi automaticamente in reti a maglia, in cui i vari nodi possono passarsa “a staffetta” i messaggi (routing Multi-Hop, instradamento a salto multiplo) , permettendo così di raggiungere portate molto più grandi di quelle del singolo dispositivo. Lo standard ZigBee è uno stack di vari protocolli. La specifica IEEE 802.15.4 definisce il livello fisico (PHY) e quello di accesso ai mezzi di comunicazione (MAC). Configura un sistema wireless con velocità 250 Kd/s e portata intorno ai 10m, che può adottare 3 diverse bande: - 868.0-868.6 MHz, un unico canale, in Europa; - 902-928 MHz, fino a 10 canali, nel Nord America; - 2400-2483.5 MHz, fino a 16 canali, in tutto il mondo. Dal punto di vista hardware è un sistema DSSS (sistema di trasmissione a frequenza diretta), in modulazione QPSK, con sistema anticollisione CSMA/CA (specifiche simili a quelle delWiFi 802.11.b) . Di particolare, l’ 802.15.4 aggiunge un controllo CRC a 16 bit ai pacchetti dati: il destinatario richiede la trasmissione di un pacchetto corrotto fino a 3 volte, prima d’ informare la sorgente della presenza di un errore di trasmissione. Lo ZigBee è uno strato superiore ai protocolli che si innesta sull’802.14.4 e realizza i livelli, a partire dal 3 in su, dello stack ISO/OSI. I protocolli ZigBee comprendono un sistema di crittografia AES con chiave a 128 bit, che garantisce un’elevata protezione dei dati. 24 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 I moduli ZigBee operano su tre funzioni: - ZigBee Coordinator (ZC): uno per rete, la definisce scegliendo il canale da utilizzare e l’id di rete. Manda richieste all’intorno per scoprire se ci sono altri moduli nelle vicinanze e se sono già inseriti in una rete; in questo modo può scegliere un identificatore che non si confonde con quelli di altre reti a portata di collegamento ( funge anche da router) . - ZigBee Routers (ZR): nodi che “passano” i pacchetti lungo la rete e permettono agli altri dispositivi di agiungersi alla rete se permesso. - ZigBee End-Devices (ZED): costituiscono la periferia della rete, non partecipano al routing. Se la loro funzione è tramettere, anziché ricevere (se per esempio sono collegati a dei sensori) , possono stare in “sonno” e quindi comunicare solo quando hanno qualche cosa da trasmettere,rendendo possibile un forte risparmio energetico. Il consumo dei moduli ZigBee è particolarmente basso, grazie al fatto che l’allargamento della banda permette di lavorare con rapporti segnale/rumore bassi, quindi con basse poenze irradiate. Inoltre nelle applicazioni di telecontrollo e sensoristica ambientale non è necessario mantenere il collegamento perennemene,maingenere bastano pochi secondi di funzionamento intervallati da lunghi periodi di inattività. Questo permette di mantenere in stand-by i moduli che non devono funzionare da router, e attivarli solo sul verificarsi di un evento esterno o su temporizzazione di un timer interno. 25 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 La serie XBee è il nome commerciale di una implementazione molto diffusa dello ZigBee. Sono moduli dotati di 9 linee di input/output digitale, 5 di queste linee possono essere, in alternativa, usate come ingressi analogici e interfacciarsi direttamente ai sensori. Funzionano in banda ISM 2,4 MHz. possono essere di tre diverse tipologie: - antenna a baffo; - antenna integrata; - connettore di uscita in radiofrequenza, per connetterlo a sistemi d’antenna più elaborati. Il modulo XBee soddisfa la necessità di una rete a basso costo e a basso consumo, pensata soprattutto per l'utilizzo con sensori. 26 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 I moduli i possono trovare attualmente tre versioni dei moduli: la Serie 1, la Serie 2 e la Serie Pro con caratteristiche crescenti. Questi moduli lavorano con una frequenza operativa di 2.4GHz e permettono di raggiungere, a seconda del modello, coperture che vanno da 30mt (all’interno di locali) oltre a 1500mt all’esterno per la versione XbeePRO; per un confronto delle varie versioni dei moduli fare riferimento alla Tabella sotto riportata. Con i moduli XBee è possibile compiere trasmissioni di tipo: Point-to-Point, Point-toMultipoint, Peer-to-Peer sia in modo Unicast che Broadcast; con velocità che arrivano fino a 250Kbps. Le ridotte dimensioni permettono altresì un notevole risparmio di spazio e cosa più importante implementano una comunicazione seriale come quella presente sulla porta RS232. Fisicamente tutte e tre le tipologie presentano una doppia fila di 10 pin con passo 2 mm, la cui funzione è riportata in tabella: Indoor/Urban range Outdoor RF line-of-sight range Transmit Power Output RF Data Rate Receiver Sensitivity Supply Voltage Transmit Current (typical) Idle/Receive Current (typical 3.3V) Power-down Current Frequency Dimensions Operating temperature Antenna Options Number of Channels Filtration Options XBee Serie 1 XBee Serie 2 XBee Pro Up to 30m Up to 100m Up to 40m Up to 120m Up to 90 m, Up to 1600 m 1 mW (0dbm) 2 mW (+3dbm) 250 Kbps -98dbm (1% PER) 63mW (18dBm) -92dbm (1% PER) 2.8 - 3.4 V 45 mA (3.3 V) 50 mA 10 uA -100 dBm (1% PER) 2.8 - 3.6 V 40 mA (3.3 V) 40 mA 250mA (3.3 V) 55mA 1 uA ISM 2.4 GHz < 10 μA 2.4cm x 2.8cm -40 to 85 C Chip, Integrated Whip, U.FL 16 Direct Sequence Channels PAN ID, Channel & Source/Destination 2.4cm x 3.3 cm 12 Direct Sequence Channels PAN ID, Channel and Addresses 27 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 Piedinatura del modulo XBee Tabella con indicazione dei pin Pin # Nome Input/output Descrizione 1 VCC - Alimentazione +3.3V 2 DOUT O UART Data Out I UART Data In 3 DIN / CONFIG 4 DIO12 I/O Digitale I/O 12 5 RESET Input Pin di Reset del modulo (impulso di reset deve essere di almeno 200 ns 6 PWM0 / RSSI / DIO10 I/O PWM Output 0 / Indicatore intensità del segnale RX / Digitale I/O 10 7 PWM / DIO11 I/O Digitale I/O 11 8 [riservato] - Non connesso 9 DTR / SLEEP_RQ/ DIO8 I/O Pin Sleep Control Line or Digitale I/O 8 10 GND - Terminale di massa 11 DIO4 I/O Digitale I/O 4 12 CTS / DIO7 I/O Clear-to-Send Flow Control or Digitale I/O 7 13 ON / SLEEP / DIO9 Output Module Status Indicator or Digitale I/O 9 14 [riservato] - Non connesso 15 Associate / DIO5 I/O Associated Indicator, Digitale I/O 5 16 RTS / DIO6 I/O Request-to-Send Flow Control, Digitale I/O 6 17 AD3 / DIO3 I/O Input analogico 3 o Digitale I/O 3 18 AD2 / DIO2 I/O Input analogico 2 o Digitale I/O 2 19 AD1 / DIO1 I/O Input analogico 1 o Digitale I/O 1 I/O Input analogico 0 o Digitale I/O 0 oppure Commissioning Button AD0/DIO0/ 20 Commissioning Button 28 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 Diversi sono i vantaggi di questi moduli: - Il primo grande vantaggio consiste nel fatto che i moduli XBee sono bidirezionali, parecchi sistemi economici a 433MHz sono unidirezionali, con questo sistema il trasmettitore non ha idea se il ricevitore stia ricevendo i dati o meno. I moduli XBee trasmettono e ricevono i dati in entrambe le direzioni, in questo modo e' possibile testare facilmente (da entrambe i lati) se il sistema sta funzionando correttamente. - Il secondo vantaggio consiste nell'indirizzamento univoco di questi moduli. Ogni XBee ha un numero seriale univoco, questo significa che 2 o più unità possono essere settate per parlare esclusivamente tra loro, ignorando tutti i segnali di altri moduli. - Il terzo vantaggio consiste nella logica precostruita all'interno dei moduli XBee, infatti sono già implementati tutti i necessari controlli tipici di una trasmissione wireless, quali ad esempio l'error checking. Infine il protocollo XBee consente diversi numeri di canali, settando differenti unità in differenti canali, possono essere minimizzate eventuali interferenze. 29 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 3.1 Antenne e Onde Elettromagnetiche - Onde Elettromagnetiche Consideriamo un conduttore filiforme percorso da corrente i, per la legge di Ampere si origina un campo magnetico nel piano perpendicolare al conduttore. Per la legge di Faraday la variazione del campo magnetico genera un campo elettrico concatenato e perpendicolare al flusso magnetico. E= ∆ α / ∆ t E: campo elettrico [V/m] H: campo magnetico [A/m] 30 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 Se si effettua il prodotto vettoriale tra campo elettrico e campo magnetico si ottiene un terzo vettore S; vettore di pointing. S=EɅH La direzione e il verso indicano la propagazione nello spazio, il valore S [W/m2] la potenza elettromagnetica. I due campi , sono legati dall’impedenza caratteristica del mezzo attraversato: Z0 = E/H Z0 dipende dalle proprietà elettriche e magnetiche del mezzo attraversato: Z0 = √(µ/Ɛ) µ: permeabilità magnetica Ɛ: costante dielettrica Z0 nel vuoto vale 377Ω. Avendo la stessa natura della luce, le onde elettromagnetiche, si propagano nello spazio a una velocità di: C = 1/√(Ɛ µ) = 1/√(Ɛ0 Ɛr µ0 µr) = [1/√(Ɛ0 µ0)] [1/√(Ɛr µr)] [1/√(Ɛ0 µ0)]: velocità della luce; C0 = 3 10^8 [√(Ɛr µr)]:indice di rifrazione; n Ɛ0: 8.85 10^(-12) [F/m] µ0: 1.25 10^(-6) [H/m] C = C0 / n 31 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 - Classificazione delle onde elettromagnetiche 32 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 - Propagazione delle onde Elettromagnetiche nell’Atmosfera Idealmente, nello spazio, le onde elettromagnetiche si propagano in maniera rettilinea, mentre nell’atmosfera terrestre la propagazione dipende dalle frequenze e dagli strati, d’atmosfera, attraversati. L’atmosfera si divide quindi nel seguente modo: 33 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 - Antenne I dispositivi che permettono di irradiare le onde magnetiche nello spazio sono le antenne. Esse, sono in grado di intercettare le onde e trasformarle in segnali elettrici. Per le antenne valgono due principi fondamentali: o Reciprocità: la proprietà di radiazione di un’antenna rimane inalterata in trasmissione e in ricezione. o Immagini elettriche: il piano di massa, o un piano conduttore, posto perpendicolarmente rispetto all’antenna raddoppia l’effetto di radiazione. 34 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 - Antenne a Dipolo Hertziano e Marconiano Se si aprono i due conduttori di 90°, le onde di corrente I e di tensione V generano a loro volta delle onde di campi magnetici ed elettrici. Le onde generate si diffondono in tutto lo spazio con conseguente diminuzione della densità di potenza. Se, viceversa, la medesima antenna viene investita da un flusso di onde elettromagnetiche, nei conduttori si otterranno segnali di corrente I e tensione V, proporzionali alla potenza dei campi magnetici ed elettrici ricevuti. Per massimizzare la corrente I che percorre l’antenna, occorre dimensionare la lunghezza di ciascun conduttore ad ¼ della lunghezza d’onda λ. Quindi la lunghezza totale L dell’antenna sarà λ/2. Questa antenna si chiama dipolo Hertziano o dipolo a λ/2. Guadagno G = 1.65 Si definisce resistenza di radiazione Rr il rapporto tra la potenza irradiata dall’antenna ed il quadrato della corrente I efficace fornita dal generatore. Rr = Pr / Ieff2 = 73Ω Mediante lo studio della propagazione si ricava che per il dipolo Hertziano la resistenza di radiazione Rr vale 73Ω. 35 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 Un’altra antenna filiforme è il dipolo Marconiano o dipolo a λ/4. Guadagno G = 3.3 36 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 - Antenna Isotropica Se emette radiazioni in maniera omogenea in tutte le direzioni dello spazio, un’antenna, si dice Isotropica. In questo caso, il fronte delle onde ha la forma di una sfera avente il centro presso un’antenna. Più l’onda si propaga, più la potenza P si distribuisce su una sfera più grande, per cui ad una distanza α dall’antenna, si ha una densità di potenza pari a: S = Pr / 4πd2 Pr: potenza trasmessa 4πd^2: superficie S=EɅH Ogni antenna reale ha delle direzioni privilegiate in cui i campi elettromagnetici sono più intensi. Queste caratteristiche vengono descritte mediante diagrammi di radiazione che rappresentano l’intensità del campo ad una distanza fissa, al variare dell’angolo di propagazione. λ/2 -> 78° λ/4 -> 39° L’apertura dell’angolo entro cui la densità di potenza emessa non scende al di sotto di 3dB (al di sotto del 50%) rispetto al suo valore massimo, si dice angolo di radiazione o apertura del fascio. 37 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 La maggior potenza emessa nella direzione di massima propagazione viene calcolata mediante il guadagno di antenna, indicato con G, definito come rapporto tra la potenza isotropica (potenza che dovrebbe avere un’antenna isotropica per irradiare con la stessa densità di potenza dell’antenna considerata) e la direzione trasmessa nella direzione di massima propagazione. G = Piso / Pr Piso: è chiamata EIRP (Equivalent Isotropic Radiated Power) e viene espressa in dBW (dBW = dBm - 30dB) Analizzando i diagrammi di radiazione delle antenne a dipolo si ricava che, per il dipolo Hertziano il guadagno G vale 1.65, mentre per il dipolo Marconiano è il doppio, G = 3.3 . Per avere guadagni maggiori si utilizzano tipologie di antenne di forme diverse o formate da un allineamento di più dipoli. 38 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 - Collegamento tra Antenne Per calcolare quanta potenza viene ricevuta si utilizza l’area o apertura efficace Ae dell’antenna che esprime una superficie fittizia all’interno della quale il fronte d’onda trasmesso viene captato. La sua ampiezza dipende sia dalla direttività G dell’antenna che dalla lunghezza d’onda λ del segnale intercettato. Ae = (λ2 / 4π) G La potenza ricevuta dall’antenna posta ad una distanza d dall’antenna trasmittente è uguale alla potenza trasmessa fratto la superficie della sfera moltiplicato per il guadagno dell’antenna trasmittente e l’area equivalente. Pr = (Pt / 4πd2) Gt Ae = (Pt / 4πd2) Gt (λ2 / 4π) Gr = (λ / 4πd)2 Pt Gt Gr λ=C/f (λ / 4πd)2: attenuazione dello spazio libero (ASL) ASL = Pt / Pr = (λ / 4πd)2 = (4π / C)2 d2 f2 39 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 - Antenna Parabolica La sua caratteristica è di avere una superficie di forma parabolica che, per le sue proprietà geometriche, riflette nel fuoco tutte le onde parallele al suo asse e/o viceversa. Poiché l’antenna è molto direttiva e dotata di un elevato guadagno è utilizzata per la trasmissione satellitare dove i disturbi e le attenuazioni dovute allo spazio libero sono elevate. Il guadagno dipende dal diametro D del disco riflettente, dall’apertura del fascio emesso dal riflettore e la levigatezza o rugosità della superficie. Rugosità < 1/8 λ Ageometrica = πd2 / 4 = πr2 Aefficace = η πr2 0,4 < η < 0,7: efficienza di riflessione (eta) Ae = (λ2 / 4π) G G = Ae (4π / λ2) = η π D2 / λ2 σ = 70° λ/d: apertura del fascio (Att = ASL / G2) 40 Foppoli Andrea Sistemi di comunicazione wireless Automobilina radiocomandata Esame di Stato A. S. 2011/2012 Bibliografia - Appunti lezioni di Elettronica sulle Antenne e le Onde Elettromagnetiche - Testo “Telecomunicazioni” edizione: Tramontana; autori: E. Ambrosini, P. Maini, I. Perlasca: o capitolo sullo standard ZigBee e serie XBee. - It.wikipedia.org : o comunicazioni wireless; o protocollo di comunicazione; o trasmissione seriale. - www.arduino.cc: o homepage del sito ufficiale di Arduino. 41