REGIONE EMILIA ROMAGNA AUTOSTRADA REGIONALE CISPADANA dal casello di Reggiolo-Rolo sulla A22 al casello di Ferrara Sud sulla A13 VARIANTI AL PROGETTO PRELIMINARE A SEGUITO DELLA CONFERENZA DI SERVIZI PREDECISORIA CDSP-FE-04 VARIANTE ALLA BONDENO-CENTO (CONFIGURAZIONE CON VARIANTE PARTECIPANZE DI CENTO) ARCHEOLOGIA Relazione INDICE 1. INTRODUZIONE.......................................................................................................................................2 2. INDAGINE ARCHEOLOGICA BIBLIOGRAFICA E D’ARCHIVIO ............................................................3 2.1. METODOLOGIA OPERATIVA 3 2.2. ANALISI DELL’AMBIENTE ANTROPICO 5 2.3. SCHEDE DEI SITI ARCHEOLOGICI 7 3. INDIVIDUAZIONE DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO ASSOLUTO .........................................................9 4. INDIVIDUAZIONE DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO RELATIVO .........................................................10 5. BIBLIOGRAFIA .......................................................................................................................................11 Codice documento: CDSP-FE-04.04.01 1 di 13 REGIONE EMILIA ROMAGNA AUTOSTRADA REGIONALE CISPADANA dal casello di Reggiolo-Rolo sulla A22 al casello di Ferrara Sud sulla A13 VARIANTI AL PROGETTO PRELIMINARE A SEGUITO DELLA CONFERENZA DI SERVIZI PREDECISORIA CDSP-FE-04 VARIANTE ALLA BONDENO-CENTO (CONFIGURAZIONE CON VARIANTE PARTECIPANZE DI CENTO) ARCHEOLOGIA Relazione 1. INTRODUZIONE Il presente documento sostituisce ed integra quanto contenuto nella relazione archeologica (elab. PP.03.04.05) relativa al Progetto Preliminare dell’Autostrada Regionale Cispadana, in relazione al tratto della viabilità di adduzione al sistema autostradale “Raccordo Bondeno-Cento-Autostrada Cispadana” (CDSP-FE-04) nella configurazione plano-altimetrica individuata a seguito della conferenza dei servizi predecisoria. Rispetto al Progetto Preliminare, nel nuovo tracciato le modifiche più sostanziali riguardano i tratti A2 e B, che corrono più ad Ovest, così come i rami di raccordo all’autostazione di Cento, variati contestualmente alle modifiche apportate a quest’opera nella Variante nord delle Partecipanze rispetto alla fase preliminare. Inoltre, il tratto C si discosta notevolmente dal tracciato di progetto preliminare, deviando circa 1 km verso Est. Codice documento: CDSP-FE-04.04.01 2 di 13 REGIONE EMILIA ROMAGNA AUTOSTRADA REGIONALE CISPADANA dal casello di Reggiolo-Rolo sulla A22 al casello di Ferrara Sud sulla A13 VARIANTI AL PROGETTO PRELIMINARE A SEGUITO DELLA CONFERENZA DI SERVIZI PREDECISORIA CDSP-FE-04 VARIANTE ALLA BONDENO-CENTO (CONFIGURAZIONE CON VARIANTE PARTECIPANZE DI CENTO) ARCHEOLOGIA Relazione 2. INDAGINE ARCHEOLOGICA BIBLIOGRAFICA E D’ARCHIVIO 2.1. METODOLOGIA OPERATIVA L’articolazione dello studio, che rispecchia la sequenza delle attività operative svolte, può essere così schematizzata: 1. Ricerca bibliografica e d’archivio Consiste nel reperimento dei ritrovamenti archeologici editi nella letteratura specializzata o di cui si conserva documentazione negli archivi di Musei e Soprintendenze. La ricerca è stata effettuata presso gli Archivi della Soprintendenza competente territorialmente ed utilizzando specifiche fonti bibliografiche. In particolare, ci si è avvalsi dell’Atlante dei Beni Archeologici della Provincia di Modena e della Carta Archeologica medievale del territorio ferrarese, nonché di lavori per i quali si rimanda al paragrafo BIBLIOGRAFIA alla fine del testo. I siti individuati sono stati cartografati con simbologie e colori differenti secondo le epoche (età del Bronzo, età del Ferro, età romana, età medievale, età post-medievale, ecc.). Si veda a tal riguardo la legenda nella Carta dei Siti allegata (Tav 1.1-1.4). 2. Analisi dell’ambiente antropico antico, che valuta le modalità del popolamento dalla preistoria fino al medioevo utilizzando i dati disponibili nella letteratura di ambito scientifico-archeologico. 3. Gli esiti dell’indagine bibliografica ed archivistica sono confluiti in schede normalizzate in un database. Per la descrizione e le particolarità dei singoli campi, vedasi di seguito nel paragrafo “Schede dei Siti”. 4. Definizione dei criteri di individuazione del livello di rischio archeologico assoluto. Ai fini della valutazione del rischio di un determinato territorio è di grande utilità il grado di conoscenza del tessuto insediativo antico, intendendo con questo un complesso ecosistema che si sviluppa nelle varie epoche preistoriche e storiche, composto da reti viarie, empori commerciali, centri religiosi, impianti produttivi, centri minori, tutti inseriti in un contesto geomorfologico di riferimento. I fattori di valutazione per la definizione del rischio archeologico si possono riassumere in analisi dei siti noti e della loro distribuzione spazio-temporale, riconoscimento di eventuali persistenze abitative, grado di ricostruzione dell’ambiente antico. Tutto questo processo deriva dalle capacità del ricercatore di riunire e valutare le notizie, dal livello di precisione delle informazioni raccolte e dalla quantità delle stesse. Per alcune aree si può avere una gran quantità di rinvenimenti, che possono farci propendere ad interpretare quel territorio come fortemente antropizzato, ma anche come un’area più studiata o tutelata. L’assenza di informazioni, nella ricerca archeologica, infatti, non può essere sempre considerata anche assenza insediativa. Altri aspetti che vengono valutati sono l’ambito geomorfologico e le persistenze toponomastiche. Occorre inoltre tenere presente l’attuale utilizzo del territorio, l’eventuale presenza di Codice documento: CDSP-FE-04.04.01 3 di 13 REGIONE EMILIA ROMAGNA AUTOSTRADA REGIONALE CISPADANA dal casello di Reggiolo-Rolo sulla A22 al casello di Ferrara Sud sulla A13 VARIANTI AL PROGETTO PRELIMINARE A SEGUITO DELLA CONFERENZA DI SERVIZI PREDECISORIA CDSP-FE-04 VARIANTE ALLA BONDENO-CENTO (CONFIGURAZIONE CON VARIANTE PARTECIPANZE DI CENTO) ARCHEOLOGIA Relazione nuclei storici, o la presenza massiccia di aree edificate. E’ evidente che aree ad alta densità abitativa moderna possono rappresentare un minor rischio archeologico rispetto a quelle con bassa densità. Infatti una maggiore urbanizzazione è indice di un degrado più rilevante degli insediamenti antichi, sia in termini di livelli di conservazione del giacimento sia in termini di potenzialità distruttiva espressa. In questa fase dello studio di valutazione archeologica, ciò che conta è capire per grandi categorie e per tratti omogenei, il tipo di potenziale rischio, in termini di sensibilità archeologica, espresso da un determinato territorio. Il grado di rischio assoluto è pertanto definito su tre livelli differenziati: BASSO - aree con scarse presenza di rinvenimenti archeologici, assenza di toponimi significativi, con situazione paleoambientale difficile, aree ad alta densità abitativa moderna. MEDIO - aree con scarsità di rinvenimenti archeologici, ma che hanno goduto di una condizione paleoambientale e geomorfologica favorevole all’insediamento antico, presenza di toponimi significativi, magari in zone a bassa densità abitativa moderna. ALTO - aree con numerose presenze attestate di siti archeologici, incluse in un contesto paleoambientale favorevole all’insediamento antico con presenza di toponimi significativi e relitti significativi di persistenze viarie. 5. Definizione dei criteri di individuazione del livello di rischio archeologico relativo. I fattori che possono costituire fonte di rischio relativo sono costituiti senza dubbio dalla presenza di interferenze dirette da sito bibliografico-archivistico e/o traccia viabilistica, dalla distanza fra queste emergenze e l’opera in progetto, nonché dal numero di tali presenze in un tratto di territorio limitrofo all’opera in progetto. Anche la presenza di aree vincolate, sia interferenti, sia nell’ambito del territorio circostante, rappresentano indicatori del fattore di rischio. Sono inoltre da considerare in questo livello di rischio anche rapporti di relazione e correlazione fra le varie qualificazioni dei siti individuati. Appare evidente che l’informazione della presenza di una necropoli o tomba isolata presso un importante relitto viario nei pressi del tracciato progettato possa far supporre la presenza nelle immediate vicinanze di un’area sepolcrale riferibile all’insediamento stesso. Diversi livelli di rischio sono generati inoltre dalla tipologia di opera in progetto. Per la valutazione delle relazioni tra il tracciato stradale e il rischio archeologico relativo si è resa necessaria una prima identificazione delle potenziali azioni di progetto - da cui poter far discendere i fattori di impatto associate a tratti omogenei o elementi tipologici, in cui si articola il progetto (caratterizzazione del progetto). Si sono quindi identificate le azioni di progetto significative che possono essere comprese nelle seguenti categorie: Rilevato: riporto di materiale prima del quale occorre eseguire l’asportazione del terreno arativo superficiale fino ad una profondità di circa 50-60 cm. Viadotto/Ponte: realizzazione di un manufatto poggiante su piloni posti a distanze regolari fra loro onde poter superare eventuali ostacoli naturali, artificiali o aree antropizzate. Codice documento: CDSP-FE-04.04.01 4 di 13 REGIONE EMILIA ROMAGNA AUTOSTRADA REGIONALE CISPADANA dal casello di Reggiolo-Rolo sulla A22 al casello di Ferrara Sud sulla A13 VARIANTI AL PROGETTO PRELIMINARE A SEGUITO DELLA CONFERENZA DI SERVIZI PREDECISORIA CDSP-FE-04 VARIANTE ALLA BONDENO-CENTO (CONFIGURAZIONE CON VARIANTE PARTECIPANZE DI CENTO) ARCHEOLOGIA Relazione Galleria artificiale/Trincea/Sottovia: scavo a cielo aperto in profondità per la realizzazione di un manufatto che può essere quasi completamente interrato, ovvero tutto fuori terra. Galleria naturale: scavo a sezione trasversale costante, mediante il quale si assicura la continuità della via di comunicazione attraverso una massa montagnosa o altro ostacolo, realizzato con metodo di scavo meccanizzato (frese) o con metodologie tradizionali. Tali azioni, che rappresentano evidentemente dei livelli di rischio differenziato rispetto alla possibilità di rinvenimento archeologico, vengono così definiti: TRATTO OMOGENEO PER TIPOLOGIA OPERA CIVILE AZIONE DI PROGETTO LIVELLO DI RISCHIO IN BASE ALLE AZIONI DI PROGETTO Scotico superficiale del terreno arativo. Scavi limitati in estensione, ma a profondità oltre i 5 m. Le pile sono realizzate con trivellazioni di pali spinte fino a profondità superiori ai 50 m MEDIO Galleria artificiale / Sottovia Trincea Scavi profondi a cielo aperto con eliminazione soprassuolo. ALTO Galleria naturale Scavi in sotterraneo con frese o trivelle, possibilità di opere di sostegno agli imbocchi. Rilevato / Viabilità connessa Viadotto / Ponte MEDIO BASSO 2.2. ANALISI DELL’AMBIENTE ANTROPICO Il canale Burana, che attraversa il territorio esaminato, va forse identificato con il Po Messianico attivo durante il neo-eneolitico. Siti riferibili a questo orizzonte cronologico sono noti in località Prospera e Fornaci Grandi, dove nel 1956 durante gli scavi di una cava di argilla si identificarono “fondi di capanne” a 8 mt di profondità. Il popolamento dell’età del Bronzo Medio e Recente, distribuito lungo i dossi rilevati rispetto alla pianura, è delineato dalla presenza di insediamenti di cultura terramaricola, quali quelli di Falconiera, Pilastri, La Tesa e, in comune di Bondeno, Fornaci Grandi e S. Maddalena dei Mosti. Nel secondo, individuato durante gli scavi del 1955 per la costruzione del ponte sul Cavo Napoleonico, si indagò per un lunghezza di circa 133 mt tra -3.30 e -3.90 mt dal p.c., un abitato databile dal Bronzo Medio agli inizi del Bronzo Recente. La prima età del Ferro appare scarsamente testimoniata. Attestazioni sporadiche sono quelle di: fondo Marchesa (vaso biconico di IX secolo a.C.); fondo Colletta (frammenti di olle); S. Maddalena dei Mosti dove, nel sito già occupato dall’insediamento dell’età del Bronzo e forse alla stessa quota, si indagò una necropoli lungo la spalla destra del cavo Napoleonico, con materiali databili al Villanoviano IV B. La massima espansione dei siti risulta databile fra VII e V secolo a.C., quando appaiono fiorenti i contatti con l’area veneta, la zona umbra e l’Emilia occidentale. Da attribuire alla seconda età del Ferro, sono i siti individuati in loc. Barchessa (SITO 8 FE), Perocca, fondo Zoccolino (ceramiche di IV-II secolo a.C., quindi di età imperiale), frazione Gavello - tutti in comune di Bondeno - nonché due statuette in bronzo da Ca’ Rossa di Finale Emilia (SITO 7 FE). Codice documento: CDSP-FE-04.04.01 5 di 13 REGIONE EMILIA ROMAGNA AUTOSTRADA REGIONALE CISPADANA dal casello di Reggiolo-Rolo sulla A22 al casello di Ferrara Sud sulla A13 VARIANTI AL PROGETTO PRELIMINARE A SEGUITO DELLA CONFERENZA DI SERVIZI PREDECISORIA CDSP-FE-04 VARIANTE ALLA BONDENO-CENTO (CONFIGURAZIONE CON VARIANTE PARTECIPANZE DI CENTO) ARCHEOLOGIA Relazione Dopo la fondazione di Ariminum nel 268 a.C., le assegnazioni di terre a cittadini romani e latini - e forse anche a genti romanizzate - sono precedute da interventi resi necessari dalle caratteristiche ambientali di un territorio poco popolato e ricoperto da un’originaria boscaglia. Le rete stradale vede tracciata nel 132 a.C. la via Popilia costiera da Ariminum/Rimini a Forum Popilii/Forlimpopoli, lungo l’antico lido “etrusco” fino ad Adria, prolungata nel 131 a.C. dalla via Annia, che consentiva l’allacciamento alla via Postumia. Le bonifiche di prima età imperiale, come la fossa Augusta e la fossa Flavia (PLIN., NH III 16, 119-120), dovevano rendere efficiente la navigazione interna a nord di Ravenna, che sotto Augusto diviene sede della flotta militare per le operazioni nel Mediterraneo orientale. In particolare, la fossa Augusta doveva essere affiancata da una strada selciata, in modo da rendere efficiente anche la viabilità terrestre. A Ferrara, via Garibaldi, si rinvenne a inizi ‘900 un tratto di strada su palificazioni ad andamento parafluviale lungo la riva sinistra del Po, identificabile con un tratto della via ad Hostilia per Padum (Tab. Peut. IV 5). Rami minori assicuravano la navigazione da/per Mutina/Modena, facendo perno su Bondeno dal cui territorio provengono vari materiali di età romana, raccolti in particolare lungo il canale Burana (fra cui C.I.L. XI 6689, 61). Quest’ultimo si diramava a monte di Bondeno verso la Perocca a nord e Redena a sud; il ramo sud va identificato forse con l’antico corso del Gabellus/Gabello sicuramente affiancato da una strada, identificata a tratti presso la località Fienili Bruciati e presso la fossa Puglia. Un’altra importante via fluviale - con strada affiancata - era quella del Volano, la più importante secondo Polibio ed ancora attiva nel Medioevo. La centuriazione appare labilissima: alcuni relitti sono leggibili nella zona di Pilastri, in comune di Bondeno. Il paesaggio di età romana doveva dunque caratterizzarsi per una preponderanza dei saltus imperiali, con un’economia basata su pascoli e boschi, limitate attività “industriali” (produzione di laterizi), importanti produzioni quali il sale, il garum e la pescicoltura, nonché intensi traffici commerciali di legname e altri prodotti. Indicatori di produzioni sono le probabili figlinae Pansiana (forse sull’argine di Agosta ed attivo dall’età repubblicana al II secolo d.C.) e Solonas, nonché la fornace da laterizi nota a Casino delle Suore (SITO 11 FE). Centri demici di tipo vicinale sono noti su base toponomastica: suffissi come -anus e -aticus rappresentano relitti di prediali rispettivamente di età romana e tardoantica. Oltre a vicus Varianus/Vigarano Mainarda, è verosimile abbia preso vita fin dall’età augustea il municipium dei Padinates posto nelle “terre alte” di Bondeno. Un importante abitato al centro del saltus ferrarese è vicus Aventinus/Voghenza, in posizione nevralgica rispetto alle arterie fluviali, e che diverrà la diocesi paleocristiana vicoabentina. Il popolamento, ricostruibile mediante i dati forniti da segnalazioni di siti, toponomastica, microrilievo e aerofotografia, appare sparso e rarefatto, con fattorie rustiche dove prevale l’allevamento suino e bovino. Gli insediamenti si distribuiscono lungo il dosso del Gavello, circa dalla loc. Luia (S. Martino Spino) fino a Bondeno. Si datano a partire dal II-I secolo a.C. i materiali rinvenuti in comune di Bondeno nelle loc. Pedocca, Scarafina, Pilastri (mosaico a tessere bianche e nere; ceramiche dall’età augustea al IV-V secolo Codice documento: CDSP-FE-04.04.01 6 di 13 REGIONE EMILIA ROMAGNA AUTOSTRADA REGIONALE CISPADANA dal casello di Reggiolo-Rolo sulla A22 al casello di Ferrara Sud sulla A13 VARIANTI AL PROGETTO PRELIMINARE A SEGUITO DELLA CONFERENZA DI SERVIZI PREDECISORIA CDSP-FE-04 VARIANTE ALLA BONDENO-CENTO (CONFIGURAZIONE CON VARIANTE PARTECIPANZE DI CENTO) ARCHEOLOGIA Relazione a.C.), Prospera (SITO 9 FE), Barchessa (SITO 8 FE), Marchesa, Quaranta (SITO 10 FE). Altri pavimenti in esagonette fittili sono noti in loc. Redenta e loc. Porcara, sul dosso di via Argine Campo, già in comune di Seramide. Sugli assi di traffico - fiumi, canali, strade - si moltiplicano le villae, anch’esse caratterizzate da un assetto commerciale piuttosto che agricolo. Ne sono esempio le ville di La Tesa e La Baia (comune di Mirandola), quella di Cassana tra Vigarano e Ferrara e la “villa” in loc. Rotta delle Vezzane (segnalazione dubbia in comune di Bondeno). Nel corso dell’altomedioevo, lungo i principali corsi d’acqua ed in corrispondenza delle cuspidi alluvionali, vari insediamenti vicinali e pagansi di età romana continuano ad essere abitati (Voghenza, Vigarano). Tuttavia, tra fine VI e VII secolo d.C., importanti attività alluvionali sconvolgono l’assetto idrografico ed ecologico del territorio. L’inagibilità di alcuni corsi d’acqua determina il declino dei centri che sorgevano sulle sponde di essi, come ad esempio Voghenza sul Sandalo. Allo stesso tempo, ciò determina la nascita di nuovi centri, come Ferrara, sorta su insule alla diramazione fra Volano e Primaro, in posizione difensiva sia da un punto di vista naturale sia per la minaccia longobarda da nord-ovest. Alla tradizionale demografia “lineare” lungo i dossi fluviali, le vicende bizantine portano a notevoli variazioni del popolamento, promovendo la formazione di due centri urbani (Ferrara e Comacchio), dove erano assenti insediamenti di rilievo per tutta l’età romana. Il coagulamento poleografico a Ferrara, ad esempio, è dettato dall’esigenza di fruire dei benefici dei traffici della navigazione interna, nel punto di diffluenza dei rami deltizi. Nel corso del VII secolo, l’allargamento verso nord dei centri dipendenti da Ravenna con la provincializzazione dei funzionari e dei militari bizantini divenuti proprietari terrieri, determina la formazione di nuclei fondiari (basilice e monasteria) poi elevati a plebes in ragione dell’aumentato accentramento demico, fino al sorgere di complessi ecclesiastici (curtes, masse) a partire dal X secolo. 2.3. SCHEDE DEI SITI ARCHEOLOGICI 30 MO Provincia Comune Località Anno di rinvenimento Modalità di rinvenimento Grado di ubicabilità Tipologia Descrizione Cronologia Bibliografia Modena Finale Emilia Cabianca, Fondo Torre Villa 1983 Fortuito, da lavori di costruzione Certo Insediamento di tipo imprecisabile Durante lo scavo per la fondazione di pilastri di un capannone ad uso artigianale, alla profondità di 3,50 m dal p.c. si rinvenne un suolo con manufatti di epoca romana. Età romana Atlante Modena 2003, 99 sito FE 28 (con bibliografia). Codice documento: CDSP-FE-04.04.01 7 di 13 REGIONE EMILIA ROMAGNA AUTOSTRADA REGIONALE CISPADANA dal casello di Reggiolo-Rolo sulla A22 al casello di Ferrara Sud sulla A13 VARIANTI AL PROGETTO PRELIMINARE A SEGUITO DELLA CONFERENZA DI SERVIZI PREDECISORIA CDSP-FE-04 VARIANTE ALLA BONDENO-CENTO (CONFIGURAZIONE CON VARIANTE PARTECIPANZE DI CENTO) ARCHEOLOGIA Relazione 7 FE Provincia Comune Località Tipologia Cronologia Descrizione Anno di rinvenimento Modalità di rinvenimento Grado di ubicabilità Bibliografia Modena Finale Emilia Ca’ Rossa Reperto sporadico Età del Ferro Due statuette in bronzo, ora perdute, attribuite con cautela ad età preromana. 1958 Segnalazione di G. Venturini Certo Atlante Modena 2003, FE 23 (ma in cartografia indicato come FE 22: sito età del Bronzo). 8 FE Provincia Comune Località Tipologia Cronologia Descrizione Grado di ubicabilità Bibliografia Ferrara Bondeno Barchessa a) Abitato b) Materiali vari dal II-I sec. a.C. al III d.C. a) Età del Ferro b) Età romana a) Insediamento della seconda età del Ferro, con continuità fino al II-I secolo a.C. b) Probabile edificio rustico lungo il paleoalveo del Po attivo durante il neolitico (Po Messianico ?). Approssimativo GELICHI-STEFFÉ-BERTI 1988; Alto ferrarese 1989. 9 FE Provincia Comune Località Tipologia Cronologia Descrizione Grado di ubicabilità Bibliografia Ferrara Bondeno Prospera Materiali vari dal II-I sec. a.C. al III d.C. Età romana Probabile edificio rustico. Certo GELICHI-STEFFÉ-BERTI 1988; Alto ferrarese 1989. 10 FE Provincia Comune Località Tipologia Cronologia Descrizione Grado di ubicabilità Bibliografia Ferrara Bondeno Quaranta Materiali vari dal II-I sec. a.C. al III d.C. Età romana Probabile edificio rustico sul dosso del Gavello. Certo GELICHI-STEFFÉ-BERTI 1988; Alto ferrarese 1989. 11 FE Provincia Comune Località Tipologia Cronologia Descrizione Grado di ubicabilità Bibliografia Ferrara Bondeno Casino delle Suore Fornace Età romana Fornace da laterizi, alla cuspide del dosso del Gavello Certo GELICHI-STEFFÉ-BERTI 1988; Alto ferrarese 1989. Codice documento: CDSP-FE-04.04.01 8 di 13 REGIONE EMILIA ROMAGNA AUTOSTRADA REGIONALE CISPADANA dal casello di Reggiolo-Rolo sulla A22 al casello di Ferrara Sud sulla A13 VARIANTI AL PROGETTO PRELIMINARE A SEGUITO DELLA CONFERENZA DI SERVIZI PREDECISORIA CDSP-FE-04 VARIANTE ALLA BONDENO-CENTO (CONFIGURAZIONE CON VARIANTE PARTECIPANZE DI CENTO) ARCHEOLOGIA Relazione 3. INDIVIDUAZIONE DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO ASSOLUTO La variante in esame si inserisce nell’area dell’alveo e delle conoidi del Fiume Panaro, fascia che mostra un’occupazione protostorica precoce, legata al transito strategico verso il delta del Po e gli empori adriatici. Ricognizioni archeologiche effettuate nel Bondenese (Fondo Marchesa e Fondo Colletta) hanno documentato insediamenti della prima età del Ferro, con evidenti rapporti economici e culturali con l’area veneta, l’Emilia occidentale e la Romagna. Tuttavia va considerato anche che in età medievale, le divagazioni del Panaro e del Reno depositarono un consistente spessore di sedimenti alluvionali, pertanto le evidenze archeologiche si trovano generalmente a profondità comprese fra 2,00 e 6,00 m. La stessa viabilità antica - le strade romane che da Modena e Bologna giungevano ad Aquileia attraversando Vigarano Mainarda, in un’area centuriata - è ad oggi rintracciabile solo a livello topografico. Nell’area in esame, in base ai dati raccolti, la geomorfologia definisce un basso rischio archeologico assoluto, che però può aumentare nell’eventualità di scavi che oltrepassino 1,50-2,00 m di profondità. Codice documento: CDSP-FE-04.04.01 9 di 13 REGIONE EMILIA ROMAGNA AUTOSTRADA REGIONALE CISPADANA dal casello di Reggiolo-Rolo sulla A22 al casello di Ferrara Sud sulla A13 VARIANTI AL PROGETTO PRELIMINARE A SEGUITO DELLA CONFERENZA DI SERVIZI PREDECISORIA CDSP-FE-04 VARIANTE ALLA BONDENO-CENTO (CONFIGURAZIONE CON VARIANTE PARTECIPANZE DI CENTO) ARCHEOLOGIA Relazione 4. INDIVIDUAZIONE DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO RELATIVO La nuova configurazione del tracciato della viabilità di adduzione al sistema autostradale “Raccordo Bondeno-Cento-Autostrada Cispadana” (CDSP-FE-04) non muta sostanzialmente la valutazione del rischio archeologico relativo espressa in fase di Progetto Preliminare per il tratto interessato. Nella seguente tabella si delinea il rischio relativo secondo i manufatti previsti in progetto per la Variante CDSP-FE-04: Via Nuova Tenuta Spada Reno Contese Canale di Cento Cavamento Palata Fiume Panaro Cavo Porretto Canale Burana Tipo opera Rilevato Rilevato Rilevato Rilevato Cavalcavia Ponte Cavalcavia Rilevato Cavalcavia Ponte Cavalcavia Cavalcavia Ponte Cavalcavia Cavalcavia Ponte Cavalcavia Rilevato BASSO BASSO BASSO BASSO MEDIO BASSO MEDIO BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO MEDIO BASSO MEDIO BASSO RISCHIO Tipo di opera Tipo di opera Tipo di opera Tipo di opera Tipo di opera Tipo di opera Tipo di opera Tipo di opera Forte prossimità SITO 11 FE Tipo di opera Tipo di opera In prossimità del tracciato in oggetto, troviamo solo il SITO 11 FE, che localizza lo scavo di una fornace di età romana. Altri siti documentati dalla ricerca bibliografica-archivistica (8 FE, 9 FE, 10 FE), si trovano rispetto al progetto ad una distanza maggiore di 4 km. Si è ritenuto di poter attribuire un rischio relativo di grado medio nella fascia di tracciato in prossimità del SITO 11 FE, e nei tratti in cui sono previste opere che presuppongono lavori di scavo (ponti per attraversamento di corsi d’acqua). Nei tratti restanti, il rischio archeologico relativo è stato considerato di grado basso. Codice documento: CDSP-FE-04.04.01 10 di 13 REGIONE EMILIA ROMAGNA AUTOSTRADA REGIONALE CISPADANA dal casello di Reggiolo-Rolo sulla A22 al casello di Ferrara Sud sulla A13 VARIANTI AL PROGETTO PRELIMINARE A SEGUITO DELLA CONFERENZA DI SERVIZI PREDECISORIA CDSP-FE-04 VARIANTE ALLA BONDENO-CENTO (CONFIGURAZIONE CON VARIANTE PARTECIPANZE DI CENTO) ARCHEOLOGIA Relazione 5. BIBLIOGRAFIA ALFIERI N., BOVINI G., MANSUELLI A. (a c. di) 1976, Insediamenti nel Ferrarese, Firenze. Alto ferrarese 1989 = Insediamenti e viabilità nell’alto ferrarese dall’età romana al medioevo (Convegno Nazionale di Studi, Cento 8-9 maggio 1987), Ferrara. 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POLETTI M., BONINO M. 1999, Vetro decorato dal territorio di Massa Finalese (Modena), “Archeologia dell’Emilia-Romagna”, III, pp. 103-107. Romanità della Pianura 1991 = CREMONINI S. (a c. di), Romanità della Pianura. L’ipotesi archeologica a S. Pietro in Casale come coscienza storica per una nuova gestione del territorio (giornate di Studio, S. Pietro in Casale 7-8 aprile 1990), Bologna. SCARANI R. 1963, Repertorio di scavi e scoperte dell’Emilia Romagna, “Preistoria dell’Emilia Romagna” II, Bologna. Codice documento: CDSP-FE-04.04.01 12 di 13 REGIONE EMILIA ROMAGNA AUTOSTRADA REGIONALE CISPADANA dal casello di Reggiolo-Rolo sulla A22 al casello di Ferrara Sud sulla A13 VARIANTI AL PROGETTO PRELIMINARE A SEGUITO DELLA CONFERENZA DI SERVIZI PREDECISORIA CDSP-FE-04 VARIANTE ALLA BONDENO-CENTO (CONFIGURAZIONE CON VARIANTE PARTECIPANZE DI CENTO) ARCHEOLOGIA Relazione ALLEGATI GRAFICI Tav. 1.1 Carta dei siti archeologici – 1:25.000 Tav. 1.2 Carta dei siti archeologici – 1:25.000 Tav. 1.3 Carta dei siti archeologici – 1:25.000 Tav. 1.4 Carta dei siti archeologici – Legenda Tav. 2.1 Carta archeologica con individuazione del rischio relativo – 1:25.000 Tav. 2.2 Carta archeologica con individuazione del rischio relativo – 1:25.000 Tav. 2.3 Carta archeologica con individuazione del rischio relativo – 1:25.000 Tav. 2.4 Carta archeologica con individuazione del rischio relativo – Legenda Codice documento: CDSP-FE-04.04.01 13 di 13 LEGENDA TERRITORIO ++++++ INFRASTRUTTURE ESISTENTI Confini regionali Confini provinciali Confini comunali Comune di Finale Emilia Comune di Cento Comune di S. Agostino Comune di Bondeno ROLO (RE) PADOVA Autostrade Ferrovie Asse viario Cispadano INFRASTRUTTURE DI PROGETTO Tracciato autostradale di progetto autostradale Interventi locali di collegamento viario al sistema autostradale Denominazione Comune Corsi d'acqua e presenze idrografiche principali SIMBOLOGIA ARCHEOLOGICA 1MO Numero identificativo del sito, seguito dalla sigla della provincia di appartenenza, corrispondente alle schede di rinvenimento TIPOLOGIA DEI REPERTI Tomba isolata Necropoli Edificio cultuale Materiale sporadico Fornace Castrum Abitato/ Insediamento Villa Miliare Strada Edificio rustico Paleosuolo Area dispersione materiale Torre DISTINZIONE ETA' LEGENDA TERRITORIO ++++++ INFRASTRUTTURE ESISTENTI Confini regionali Confini provinciali Confini comunali Comune di Finale Emilia Comune di Cento Comune di S. Agostino Comune di Bondeno ROLO (RE) Denominazione Comune Corsi d'acqua e presenze idrografiche principali RISCHIO ARCHEOLOGICO Rischio alto Rischio medio Rischio basso PADOVA Autostrade Ferrovie Asse viario Cispadano INFRASTRUTTURE DI PROGETTO Tracciato autostradale di progetto autostradale Interventi locali di collegamento viario al sistema autostradale