SOMMARIO 1.0 - Premessa 2.0 – Inquadramento ambientale e territoriale con individuazione di siti Natura 2000. 3.0 – Regime vincolistico sul territorio comunale 4.0 – Descrizione degli elementi integrativi su base cartografica ALLEGATI - Tav. 2 - Carta degli habitat scala 1:10.000 - Tav Z04/Inc – Carta Sovrapposizione zone territoriali e la carta degli habitat scala 1:10.000 - Tav Z05/Inc – Carta Sovrapposizione zone territoriali e la carta degli habitat scala 1:10.000 - Tav Z07/Inc – Carta Sovrapposizione zone territoriali e la carta degli habitat scala 1:10.000 - Tav Z08/Inc – Carta Sovrapposizione zone territoriali e la carta degli habitat scala 1:10.000 1.0 – Premessa In riferimento alle fasi istruttorie ed agli incontri congiunti, nonché all’incontro avvenuto presso l’Assessorato Territorio e Ambiente in data 12/06/2009, alla presenza della Dott.ssa Tardo e Dott.ssa Sortino Servizio 2/V.A.S.-V.I.A., il Sig. Sindaco del Comune di Piazza Armerina Ing. Nigrelli e l’Assessore Ing. Guccio e alla successiva nota del 17.06.2009 prot. 45733 trasmessa dal Responsabile dell’U.O. del Servizio 2 V.A.S. V.I.A. dell’Assessorato Territorio Ambiente e notificatami dal Comune di Piazza Armerina 4° Settore Collettività e Territorio, Servizio Urbanistica recante Prot. N° 16913 del 29.06.2009, la sottoscritta ha provveduto a redigere elaborati cartografici ad integrazione della Valutazione di incidenza ambientale ex Art. 5 D.P.R. 357/97 e ss.mm.ii, del Piano Regolatore di Piazza Armerina. 2.0 – Inquadramento ambientale e territoriale con individuazione di siti Natura 2000 Il sito di interesse comunitario identificato nel territorio di Piazza Amerina e per cui si rende necessaria sviluppare un’analisi è il: ITA 060012 BOSCHI DI PIAZZA ARMERINA LONGITUDINE E 14 20 20 LATITUDINE 37 24 41 L’AREA è di 44.13 KMQ REGIONE BIO GEOGRAFICA MEDITERRANEA Gli habitat riscontrati sul territorio ricadente all’interno della zona SIC sono. Habitat 5330 THERMO – MEDITERRANEAN AND PRE – DESERT SCRUB Habitat 6220 PSEUDO – STEPPE WITH GRASSES AND ANNUALS OF THE THERO – BRACHIYPODIETEA Habitat 9340 QUERCUS ILEX AND QUERCUS ROTUNDIFOLIA FORESTS Per quanto riguarda le varie specie vegetali particolare attenzione hanno meritato le specie endemiche, le specie considerate prioritarie negli allegati della direttiva Habitat, le specie rare, quelle a rischio di estinzione e presenti in liste rosse regionali o nazionali. Per quanto riguarda la fauna, l’analisi dei siti SIC fa riferimento alla presenza di elementi di particolare pregio conservazionistico e/o biogeografico, di fattori di minaccia e di azioni gestionali e/o di conservazione. Per quanto concerne gli aspetti ecologici, sono presi in esame gli ecosistemi, ovvero l’insieme degli organismi e dei fattori abiotici che sono presenti in un certo spazio fisico, nonché l’insieme delle relazioni che li legano e dei processi dinamici ai quali essi sono soggetti. Analizzare gli ecosistemi significa riconoscere e studiare le proprietà emergenti del sistema rispetto a quelle delle sue singole componenti. 5330 – Arbusteti termomediterranei predesertici sono formazioni caratteristiche delle zone termo meditteranee, si formano su substrati di natura silicea e calcarea. La macchia mediterranea, spesso considerata invasiva, è formata per lo più da specie sempreverdi e legnose, con habitus arbustivo e grandi fioriture. Questa formazione vegetale è caratterizzata da un elevato grado di biodiversità e dalla capacità di ospitare specie animali selvatiche. Le piante presenti nella macchia mediterranea riescono a sopravvivere anche a condizioni estreme di aridità grazie a dei meccanismi sviluppati per evitare fenomeni di stress idrico: caduta delle foglie (euphorbia), riduzione dell’apparato vegetativo, chiusura stomatica. Esistono anche delle strategie di tolleranza delle piante allo stress idrico legate a fenomeni cellulari che evitano la disidratazione fogliare. La schleroffillia è invece una caratteristica legata alla morfologia della pianta e consiste nell’ispessimento delle foglie come risposta adattativa ai climi caldi. La foglia appare coriacea e con un mesofillo molto denso in modo da ridurre al minimo gli spazi intercellulari ed evitare scambi gassosi con l’esterno. Ciò significa ridurre l’eccessiva traspirazione della pianta ma di contro significa anche ridurre la capacità fotosintetica e quindi la crescita che appare lenta. In casi estremi la crescita estiva si arresta completamente per poi riprendere nei periodi più freschi. Specie molto diffusa nel territorio è l’Ampelodesma mauritianica ( “disa”) che caratterizza e colonizza le zone più scoscese favorendo la protezione dei pendii. L’ampelodesmeto rappresenta una fitocenosi di sostituzione del querceto, è una pianta rustica e vigorosa e caratterizza fortemente i contesti naturali in cui si insedia. Resiste molto bene agli incendi ricacciando dopo poco tempo. Viste le condizioni edafiche in cui vive il contesto floristico in cui è presente non è molto ricco di essenze vegetali. Altra specie presente è Genista 6220 – Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero – Brachypodietea. Questo è considerato un habitat prioritario I siti di questa tipologia sono dominati da vegetazione erbacea annuale e sono caratterizzati da aspetti vegetazionali che rappresentano diversi stati dinamici, essendo presente oltre alle praterie con terofite, la macchia mediterranea e i querceti mediterranei. Tra le graminacee più frequenti si trovano Brachipodium ramosus, Brachipodium dystachium, sono frequenti anche le leguminose come scorpiurus muricatus, Coronilla scorpioides , trifolium campestre e altre specie come Reichardia picroides, Hypochoeris achyrophorus. Questi siti sono legati alla presenza di affioramenti rocciosi, carbonatici, spesso queste fitocenosi si presentano in contatto ampelodesmeti e con cenosi camefitiche riferibili alla Rosmarinetea. Le praterie con terofite (Terofite sono piante che svolgono il loto ciclo biologico entro un anno, germinano in autunno, si accrescono durante l’inverno e si riproducono in primavera. Questo ambiente è caratterizzato da una scarsa copertura arborea e per la conseguente limitata capacità di trattenere il terreno agrario visto che queste aree sono caratterizzate da affioramenti di roccia calcarea. Il substrato privo della copertura vegetale, subisce con maggiore influenza dei fattori ambientali e climatici. I siti del gruppo sono interessati da clima tipicamente mediterraneo, e la vegetazione risulta minacciata da incendi, pascolo non controllato , erosione ed degradazione del suolo. Per la gestione di questi siti è necessario mantenere i processi e gli usi che ne hanno permesso la presenza, controllare il pascolo, evitare gli incendi, controllare il traffico veicolare e pedonale e nelle zone interessate da fenomeni di erosione ridurre le cause . 9340 – Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia Le specie caratteristiche sono Acer campestre, Fraxinus ornus, Quercus ilex, Quercus suber Quercus ilex L. Pianta arborea sempreverde con chioma fitta e densa che può raggiungere notevoli dimensioni (fino a venti metri), a chioma tondeggiante e corteccia liscia e grigiastra, le foglie sono ovate-intere o con il margine leggermente seghettato, lucide nella parte superiore e tormentose in quella inferiore. I frutti sono delle ghiande ovoidali di colore scuro con una cupola di brevi squame appiattite sulla parte superiore. I fiori sono piccoli, unisessuati sulla stessa pianta; quelli maschili sono raccolti in amenti penduli, quelli femminili sono solitari. La lecceta si può considerare la piú caratteristica formazione dell'orizzonte mediterraneo. Tollera condizioni di aridità anche molto spinte. Il leccio, come comunemente viene chiamato, è presente nel bosco frammentato della zona su altezze di 500-700 metri s.l.m. e rappresenta insieme alla roverella la componente tipica dello strato arboreo sempreverde. Quercus pubescens La roverella è un albero a foglie caduche che può arrivare anche a venti metri di altezza, presenta una chioma ampia e irregolare. Il tronco ha un colore scuro e delle fessurazioni sulla corteccia. Le branche si dipartono a breve altezza dal tronco principale e spesso hanno una crescita irregolare. Le foglie sono ovali e presentano tre o quattro lobi per lato. Caratteristica è la presenza delle foglie secche sull’albero per tutto l’inverno. La pagina superiore delle foglie è verde lucido, mentre la parte inferiore è grigia per la presenza di una fitta peluria. 3.0 Regime vincolistico sul territorio comunale Nell’area oggetto di studio sussistono dei vincoli territoriali e sono: - Aree di criticità geologica e rischio PAI - Riserva Naturale Orientata “Rossomanno – Grottascura – Bellia L.R. 98/81 con zone di pre riserva B e zone di riserva A - Vincolo Archeologico Per quanto concerne gli usi posti all’interno delle aree in studio essi riguardano principalmente: - Zona E- Parti del territorio destinate ad attività agricole e zootecniche ad esse connesse e di sfruttamento a carattere artigianale di risorse naturali locali. - Zona F2 – Attrezzature di interesse generale . Aree occupate da attrezzature esistenti e le aree destinate ad ampliamenti. - Zona F3 – Verde pubblico. - Zona F7– Parco territoriale del Lago Olivo Si rimanda la visualizzazione dei vincoli nelle tavole dei vincoli del Piano regolatore Generale. 4.0 Descrizione degli elementi integrativi su base cartografica Gli habitat naturali vengono definiti nella Direttiva 92/43/CEE "Habitat" quali " zone terrestri o acquatiche che si distinguono in base alle loro caratteristiche geografiche, abiotiche e biotiche, interamente naturali o seminaturali" e l'habitat di una specie come "ambiente definito da fattori abiotici e biotici specifici in cui vive la specie in una delle fasi del suo ciclo biologico". La Carta degli habitat a scala 1:10.000 TAV 2 mostra una distribuzione degli habitat all’interno dell’area Sic che ricade nel territorio comunale frammentato, anche da cause antropiche ed di esigua estenzione. L’area Sic per la maggior parte della sua estensione è costituita da boschi artificiali di conifere e eucalipti. Gli habitat presenti all’interno del territorio sono: L’habitat 5330 – Arbusteti termomediterranei predesertic è presente nell’area limitrofa al vivaio forestale per un estensione ridotta e un'altra piccola parte è presente nei pressi di casa Cutrera, sul versante meridionale di Rocca di Maggio, sul versante settentrionale di M. Manganello e in contrada Rabottano . Si tratta di piccole distribuzioni di habitat frammentate. L’habitat 6220 – Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero – Brachypodietea è presente in contrada Bellia a monte della strada statale sicula , in località Casa Pergola e in contrada Rabottano. L’habitat 9340 – Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia è presente nella contrada Vallegrande. La Tavola Z04/INC “Carta sovrapposizione delle zone territoriali e la carta degli habitat a scala 1:10.000” ricadente nella porzione di territorio comunale nei pressi del lago Olivo a settentrione del perimetro comunale mostra che la pianificazione che ricade all’interno dell’area Sic è quasi esclusivamente Zona F7– Parco territoriale del Lago Olivo; vi sono anche Aree di criticità geologica. L’habitat presente è il 5330 Praterie ad ampelodesma in corrispondenza delle Case Salomone. La Tavola Z05/INC “Carta sovrapposizione delle zone territoriali e la carta degli habitat a scala 1:10.000” ricadente nella porzione di territorio comunale a nord – est del perimetro comunale mostra nella parte a ovest la pianificazione territoriale ricadente all’interno dell’area Sic è quasi esclusivamente Zona F7– Parco territoriale del Lago Olivo e Zona E- Parti del territorio destinate ad attività agricole e zootecniche ad esse connesse e di sfruttamento a carattere artigianale di risorse naturali locali; sono presenti numerose Aree di criticità geologica. L’habitat presente è il 6220– Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero – Brachypodietea in località Casa pergola e l’habitat 9340 – Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia nella contrada Vallegrande. Nella parte orientale della carta l’area Sic coincide quasi perfettamente con la Riserva N.O. Rossomanno Grottascura Bellia gli habitat presenti sono il 5330 – Arbusteti termomediterranei predesertici presenti nell’area limitrofa al vivaio forestale per un estensione ridotta e un'altra piccola parte nei pressi di casa Cutrera e l’habitat 6220 – Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero – Brachypodietea è presente in contrada Bellia a monte della strada statale sicula.. La pianificazione prevede l’utilizzo e la riqualificazione dell’ex area SIACE finalizzata all’uso fieristico, di protezione civile, agrario e/o altro compatibile e di alcuni plessi limitrofi quali centri operativi di VV.FF e aree a verde attrezzato. Tavola Z07/INC ricadente nella porzione centrale di territorio comunale mostra nella parte a ovest all’interno dell’area sic la Zona F7– Parco territoriale del Lago Olivo e Zona E- Parti del territorio destinate ad attività agricole e zootecniche, aree di criticità geologica e aree sottoposte a vincolo archeologico. Gli habitat presenti sono il 5330 – Arbusteti termomediterranei predesertici presente sul versante settentrionale di M. Manganello e in contrada Rabottano e l’habitat 6220 – Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero – Brachypodietea Tavola Z08/INC ricadente nella porzione centro orientale del territorio comunale qui la perimetrazione del sic coincide con quasi completamente con la Riserva N.O. Rossomanno Grottascura Bellia, non ci sono habitat natura 2000. Va comunque evidenziato che nel complesso le scelte di utilizzazione del territorio appaiono compatibili con le situazioni esistenti sia dal punto di vista ambientale che naturalistico, tenuto conto che eventuali interventi sulle aree già in uso riguardano il miglioramento, la salvaguardia del contesto anche circostante, per altro nella considerazione della posizione marginale e della presenza di elementi antropici (strade di collegamento etc.) significative. Alla luce delle informazioni e dei dati in possesso, appare rispettata la rete “Natura 2000” per gli aspetti generali che riguardano la pianificazione esaminata. Occorre tuttavia, eseguire valutazioni di incidenza specifiche per gli interventi posti all’interno delle aree seppur marginali. Tusa Luglio 2009 Il Professionista