Assinform: economia digitale motore della crescita nel mondo, non

annuncio pubblicitario
Assinform: economia digitale motore della crescita nel mondo, non in Italia
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 19 mar - "Internet, il mobile, l'economia dei social network stanno
velocemente trasformando il mondo e anche in Italia la pressione dell'evoluzione tecnologica sta
producendo effetti positivi sui segmenti piu' legati al web e al mobile. Sviluppo dei contenuti digitali e
della pubblicita' on line, del segmento software e nuove soluzioni ICT, della musica e dell'editoria
online, il boom di smartphone, eReader e tablet e dei servizi innovativi associati, dimostrano che questi
segmenti non solo non risentono della crisi, ma sono gia' dentro l'economia italiana, crescendo
mediamente del 7,5% e contribuendo a significative trasformazioni nei modelli di consumo e di
business. Ma cio' sta avvenendo in un contesto nazionale ancora poco sensibile all'innovazione, in cui
per un'impresa ogni nuovo investimento rappresenta un vero e proprio azzardo, cosi' che le best
practice rimangono fenomeni isolati e non acquisiscono la dimensione necessaria a incidere sui trend
negativi e a compensare la crisi dell'IT tradizionale. Da qui le ragioni del ritardo con cui si va
affermando l'economia digitale in Italia rispetto al resto del mondo e il continuo calo di fatturato del
settore IT che, per il quinto anno consecutivo, chiude i conti in rosso con - 4% di calo di fatturato, spinto
verso il basso dalla crisi delle componenti tradizionali, che rappresentano ancora la quota
preponderante del mercato". E' quanto affermato da Paolo Angelucci, presidente dell'Associazione
nazionale delle imprese IT, nel presentare le anticipazione del Rapporto Assinform 2013, coadiuvato da
Giancarlo Capitani e Annamaria Di Ruscio, rispettivamente ad e dg di NetConsulting. "In assenza di
interventi specifici tesi a cambiare questi trend - ha continuato Angelucci - le stime per il 2013 non
possono non essere segnate da un profondo pessimismo: ci attendiamo, infatti, un'ulteriore discesa del
Global Digital Market del -3,6%, con l'It tradizionale in caduta libera a -5,8%, fatto che avra' pesanti
ricadute soprattutto sull'occupazione essendo un settore labour intensive che attualmente impiega circa
400 mila addetti
Se, al contrario, si dara' avvio a un vero cambiamento del quadro di riferimento, introducendo elementi
di correzione degli assetti attuali , fra i quali una forte accelerazione per il raggiungimento degli obiettivi
dell'Agenda Digitale, portando il suo braccio operativo, l'Agenzia per l'Italia Digitale sotto la massima
responsabilita' politica, ovvero Palazzo Chigi; rendere il credito di imposta per la ricerca e l'innovazione
una misura strutturale; dare una rapida ed equa soluzione al grave problema dei debiti della PA verso
le imprese, aprire linee di finanziamento alle aziende che investono in innovazione, allora si potra'
iniziare a vedere una luce in fondo al tunnel della crisi e l'inizio di un'inversione di tendenza del GDM,
che stimiamo potra' attestarsi a -1,5%" .
Com-red
(RADIOCOR) 19-03-13 15:13:41 (0338) 5 NNNN
9COL, martedì 19 marzo 2013, 14.57.10 ASSINFORM: ECONOMIA DIGITALE MOTORE CRESCITA MA NON IN
ITALIA (1) ZCZC {9CO487135 4 ECO ITA R01 ASSINFORM: ECONOMIA DIGITALE MOTORE CRESCITA MA
NON IN ITALIA (1) (9Colonne) Milano, 19 mar - "Internet, il mobile, l' economia dei social network stanno
velocemente trasformando il mondo, spingendo gli investimenti ad aprire nuovi orizzonti tecnologici e
applicativi, generando nuove opportunità di crescita per quei paesi, quei settori economici, quelle imprese
che accettano la sfida del cambiamento attraverso l' innovazione digitale. Anche in Italia la pressione dell'
evoluzione tecnologica sta producendo effetti positivi sui segmenti più legati al web e al mobile. Sviluppo
dei contenuti digitali e della pubblicità on line, del segmento software e nuove soluzioni ICT, della musica e
dell' editoria online, il boom di smartphone, eReader e tablet e dei servizi innovativi a essi associati,
dimostrano che questi segmenti non solo non risentono della crisi, ma sono già dentro l' economia italiana,
crescendo mediamente del 7,5% e contribuendo a significative trasformazioni nei modelli di consumo e di
business. Ma ciò sta avvenendo in un contesto nazionale ancora poco sensibile all' innovazione, in cui per
un' impresa ogni nuovo investimento rappresenta un vero e proprio azzardo, così che le best practice
rimangono fenomeni isolati e non acquisiscono la dimensione necessaria a incidere sui trend negativi e a
compensare la crisi dell' IT tradizionale. Da qui le ragioni del ritardo con cui si va affermando l' economia
digitale in Italia rispetto al resto del mondo e il continuo calo di fatturato del settore IT che, per il quinto
anno consecutivo, chiude i conti in rosso con - 4% di calo di fatturato, spinto verso il basso dalla crisi delle
componenti tradizionali, che rappresentano ancora la quota preponderante del mercato"- è quanto
affermato oggi da Paolo Angelucci, presidente dell' Associazione nazionale delle imprese IT, nel presentare
a Milano le anticipazione del Rapporto Assinform 2013, coadiuvato da Giancarlo Capitani e Annamaria Di
Ruscio, rispettivamente ad e dg di NetConsulting. (SEGUE) }191451 MAR 13 ~
NNN
9COL, martedì 19 marzo 2013, 15.02.30 ASSINFORM: ECONOMIA DIGITALE MOTORE CRESCITA MA NON IN
ITALIA (2) ZCZC {9CO487138 4 ECO ITA R01 ASSINFORM: ECONOMIA DIGITALE MOTORE CRESCITA MA
NON IN ITALIA (2) (9Colonne) Milano, 19 mar - "In assenza di interventi specifici tesi a cambiare questi
trend - ha continuato Angelucci - le stime per il 2013 non possono non essere segnate da un profondo
pessimismo: ci attendiamo, infatti, un' ulteriore discesa del Global Digital Market del -3,6%, con l' It
tradizionale in caduta libera a -5,8%, fatto che avrà pesanti ricadute soprattutto sull' occupazione essendo
un settore labour intensive che attualmente impiega circa 400 mila addetti. Se, al contrario, si darà avvio a
un vero cambiamento del quadro di riferimento, introducendo elementi di correzione degli assetti attuali ,
fra i quali una forte accelerazione per il raggiungimento degli obiettivi dell' Agenda Digitale, portando il suo
braccio operativo, l' Agenzia per l' Italia Digitale sotto la massima responsabilità politica, ovvero Palazzo
Chigi; rendere il credito di imposta per la ricerca e l' innovazione una misura strutturale; dare una rapida ed
equa soluzione al grave problema dei debiti della PA verso le imprese, aprire linee di finanziamento alle
aziende che investono in innovazione, allora si potrà iniziare a vedere una luce in fondo al tunnel della crisi
e l' inizio di un' inversione di tendenza del GDM, che stimiamo potrà attestarsi a -1,5%" . I dati emersi dall'
indagine confermano che, a fronte di un' economia reale che a livello mondiale è cresciuta nel 2012 del
3,2% rispetto all' anno precedente, l' economia digitale, definita come Global Digital Market, ha marciato
alla velocità di +5,2%, giungendo a coprire quasi il 6% del PIL mondiale. In Europa il tasso medio di crescita
del GDM si è attestato a +0,6%, ma il peso dell' economia digitale è giunto al 6,8% del PIL europeo. Nello
stesso periodo, in Italia l' economia reale è calata del -2,4%, mentre il Global Digital Market, che
rappresenta il 4,9% del PIL nazionale con un valore di 68.141 milioni di euro, ha registrato una dinamica del
-1,8%. Tale trend, pur essendo in attenuazione rispetto all' anno precedente (-2,1%nel 2011/10), segnala la
crisi dei servizi ICT tradizionali(-4,7%), che rappresentano in valore oltre la metà del mercato, a cui si
oppone la crescita dei contenuti e pubblicità digitale (+7,2%) e del software e soluzioni ICT (+2,4%).
(SEGUE) }191456 MAR 13 ~
NNN
9COL, martedì 19 marzo 2013, 15.37.48 ASSINFORM: ECONOMIA DIGITALE MOTORE CRESCITA MA NON IN
ITALIA (3) ZCZC {9CO487148 4 ECO ITA R01 ASSINFORM: ECONOMIA DIGITALE MOTORE CRESCITA MA
NON IN ITALIA (3) (9Colonne) Milano, 19 mar - "In Italia - ha precisato il presidente di Assinform - si va
approfondendo il digital divide fra chi intraprende la strada dell' innovazione e chi, suo malgrado perché
costretto dalla crisi, o per vera e propria miopia, sceglie di non scegliere, di resistere, siano essi imprese,
pubbliche amministrazioni o anche famiglie e cittadini che sottovalutano i vantaggi del web. In realtà siamo
a un bivio perché, data la velocità del cambiamento in atto, resistere vuol dire arretrare e zavorrare ancora
di più l' economia, il Paese, su assetti ormai sterili incapaci di offrire soluzioni alla crisi e ai problemi
strutturali. Al contrario, nel clima di grande incertezza in cui viviamo, l' unica certezza è che la scelta di
colmare il gap d' innovazione che ci separa dalle principali economie rappresenta la vera opportunità per
aprire un nuovo percorso di sviluppo". "Dal nuovo Parlamento e dal nuovo Governo - ha concluso
Angelucci - ci aspettiamo piena consapevolezza sul fatto che intraprendere questa scelta significa
impegnare il Paese in uno sforzo corale, che va sostenuto sulla base di quadro di riferimento istituzionale e
normativo organico e favorevole all' innovazione. Occorre creare le condizioni affinché per le imprese e le
Pubbliche Amministrazioni sia possibile valorizzare tutte le novità e sfruttare le enormi potenzialità che le
nuove tecnologie offrono, riorganizzare e razionalizzare i processi, innovare prodotti e servizi, dotarsi di
nuove competenze, creare nuova occupazione". }191531 MAR 13 ~
NN
ASCA, martedì 19 marzo 2013, 15.38.29 Ict: Assinform, 2012 ancora negativo ( - 1, 8% ) , pessimismo per
2013 ZCZC ASC0151 1 ECO 0 R03 / +TLK XX ! 1 X Ict: Assinform, 2012 ancora negativo (-1,8%), pessimismo
per 2013 = (ASCA) - Milano, 19 mar - Ancora un anno con il segno meno per il mercato italiano dell' Ict.
Secondo quanto emerge dai dati diffusi da Assinform, l' Associazione nazionale che rappresenta le imprese
attive nel settore, l' economia digitale italiana nel 2012 ha fatto segnare un trend negativo per l'1,8%,
incidendo comunque per il 4,9% sul pil nazionale. Un calo meno marcato rispetto a quello fatto registrare a
fine 2011 (-2,1%) e trainato soprattutto dalla crisi dei servizi Ict tradizionali(-4,7%) solo in parte
controbilanciata dalla crescita dei contenuti e pubblicita' digitale (+7,2%) e da quella del comparto software
e soluzioni Ict (+2,4%). Numeri che pongono l' Italia indietro rispetto alla media europea, dove il tasso
medio di crescita del mercato digitale si e' attestato nel 2012 allo 0,6% e il peso dell' economia digitale ha
raggiunto il 6,8% del Pil dell' area euro, e lontana rispetto ai dato mondiale che nel 2012 ha vito l' economia
digitale marciare al tassi di crescita del 5,2%.
Le stime per il 2013 sono legate all' azione di governo.
Perche' se non ci saranno interventi specifici finalizzati a invertire questa tendenza, ha spiegato il
presidente di Assinform, Paolo Angelucci, '' le stime per il 2013 non possono non essere segnate da un
profondo pessimismo: ci attendiamo, infatti, un' ulteriore discesa del Global Digital Market del -3,6%, con l'
It tradizionale in caduta libera a -5,8%, con pesanti ricadute soprattutto sull' occupazione. Se, al contrario, si
dara' avvio a un vero cambiamento del quadro di riferimento, introducendo elementi di correzione degli
assetti attuali, allora si potra' iniziare a vedere una luce in fondo al tunnel della crisi e l' inizio di un'
inversione di tendenza del Global Digital Market, che stimiamo potra' attestarsi a -1,5%''. In cima alla
scaletta delle priorita', secondo Angelucci, il raggiungimento degli obiettivi dell' Agenda Digitale, l'
assegnazione dell' Agenzia per l' Italia Digitale alla responsabilita' del governo, l' introduzione di un credito
di imposta '' strutturale'' per la ricerca e l' innovazione. Assinform sollecita inoltre una rapida soluzione al
problema dei debiti della Pa verso le imprese e chiede l' apertura di piu' linee di credito per le aziende che
investono in innovazione. fcz/sam/bra 191532 MAR 13 NNN
Ict/ Assinform:Economia digitale motore mondo,no in Italia(-1,8%)
19/03/2013
Roma, 19 mar. (TMNews) - L’economia digitale è un motore di crescita nel mondo (+5,2%) ma non in Italia
(-1,8%). E senza interventi si stima un ulteriore calo. L’allarme lo lancia Assinform, in occasione della
presentazione del rapporto sull’Ict, sottolineando come il nostro Paese rischi di essere in ritardo sulla
sfida rappresentata da un mercato che sta velocemente trasformando il mondo con internet, il mobile, i
social network e che sta spingendo gli investimenti ad aprire nuovi orizzonti tecnologici e applicativi.
Secondo Paolo Angelucci, presidente Assinform, lo sviluppo dei contenuti digitali e della pubblicità on
line, il segmento software e nuove soluzioni Ict, la musica e l’editoria online, il boom di smartphone,
eReader e tablet e dei servizi innovativi associati, “sono già dentro l’economia italiana, crescendo
mediamente del 7,5% e contribuendo a significative trasformazioni nei modelli di consumo e di business”,
ma “ciò sta avvenendo in un contesto nazionale ancora poco sensibile all’innovazione, in cui per
un’impresa ogni nuovo investimento rappresenta un vero e proprio azzardo, così che le best practice
rimangono fenomeni isolati e non acquisiscono la dimensione necessaria a incidere sui trend negativi e a
compensare la crisi dell’IT tradizionale”. Da qui, prosegue Angelucci, le ragioni del ritardo con cui si va
affermando l’economia digitale in Italia rispetto al resto del mondo e “il continuo calo di fatturato del
settore IT che, per il quinto anno consecutivo, chiude i conti in rosso con -4% di calo di fatturato, spinto
verso il basso dalla crisi delle componenti tradizionali, che rappresentano ancora la quota preponderante
del mercato”, oltre la metà. Il Global digital market (che ingloba il perimetro dell’Ict tradizionale, e i
nuovi prodotti nati dalle convergenze fra It e tlc) rappresenta il 4,9% del Pil nazionale con un valore di
68.141 milioni di euro, crescono i segmenti legati al web e al mobile (con un vero e proprio boom per
tablet +69,1%, smartphone +38,9%, smart tv +31,9%) ma non abbastanza per compensare il calo dell’Ict
tradizionale. Con un risultato complessivo appunto di -1,8%. Tanto che per il 2013, in assenza di
interventi, Assinform prevede un’ulteriore discesa del global digital market del 3,6%, con l’It tradizionale
in caduta libera a -5,8%, “fatto che avrà forti ricadute soprattutto sull’occupazione essendo un settore
labour intensive che attulmente impiega 400mila addetti”, ha aggiunto Angelucci. Tra le misure,
Assinform indica l’accelerazione nel raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda digitale, portando il suo
braccio operativo sotto la regia unica di Palazzo Chigi; rendere il credito di imposta per la ricerca e
l’innovazione una misura strutturale; dare una soluzione al problema dei debiti della PA verso le imprese;
aprire linee di finanziamento alle aziende che investono in innovazione. Solo così, conclude Assinform, si
potrà iniziare a vedere una luce in fondo al tunnel della crisi e l’inizio di un’inversione di tendenza del
Global digital market in Italia, con un più contenuto -1,5% nel 2013.
TMNews, martedì 19 marzo 2013, 16.09.10 Ict/ Assinform: Economia digitale motore mondo, no in Italia ( 1, 8% ) ZCZC eco Cos PN_20130319_00420 Ict/ Assinform:Economia digitale motore mondo,no in Italia(1,8%) Crisi It tradizionale (fatturato -4%) e tlc (-3,5%) Roma, 19 mar. (TMNews) - L' economia digitale è un
motore di crescita nel mondo (+5,2%) ma non in Italia (-1,8%). E senza interventi si stima un ulteriore calo.
L' allarme lo lancia Assinform, in occasione della presentazione del rapporto sull' Ict, sottolineando come il
nostro Paese rischi di essere in ritardo sulla sfida rappresentata da un mercato che sta velocemente
trasformando il mondo con internet, il mobile, i social network e che sta spingendo gli investimenti ad
aprire nuovi orizzonti tecnologici e applicativi. Secondo Paolo Angelucci, presidente Assinform, lo sviluppo
dei contenuti digitali e della pubblicità on line, il segmento software e nuove soluzioni Ict, la musica e l'
editoria online, il boom di smartphone, eReader e tablet e dei servizi innovativi associati, "sono già dentro l'
economia italiana, crescendo mediamente del 7,5% e contribuendo a significative trasformazioni nei
modelli di consumo e di business", ma "ciò sta avvenendo in un contesto nazionale ancora poco sensibile
all' innovazione, in cui per un' impresa ogni nuovo investimento rappresenta un vero e proprio azzardo, così
che le best practice rimangono fenomeni isolati e non acquisiscono la dimensione necessaria a incidere sui
trend negativi e a compensare la crisi dell' IT tradizionale". (Segue) Cos 19 MAR 2013 160313 NNN
TMNews, martedì 19 marzo 2013, 16.09.36 Ict/ Assinform: Economia digitale motore mondo, no in Italia... 2 - ZCZC eco Cos PN_20130319_00421 Ict/ Assinform:Economia digitale motore mondo,no in Italia... -2Boom per tablet, smartphone, smart Tv ma non compensa calo Roma, 19 mar. (TMNews) - Da qui,
prosegue Angelucci, le ragioni del ritardo con cui si va affermando l' economia digitale in Italia rispetto al
resto del mondo e "il continuo calo di fatturato del settore IT che, per il quinto anno consecutivo, chiude i
conti in rosso con -4% di calo di fatturato, spinto verso il basso dalla crisi delle componenti tradizionali, che
rappresentano ancora la quota preponderante del mercato", oltre la metà. Il Global digital market (che
ingloba il perimetro dell' Ict tradizionale, e i nuovi prodotti nati dalle convergenze fra It e Tlc) rappresenta il
4,9% del Pil nazionale con un valore di 68.141 milioni di euro, crescono i segmenti legati al web e al mobile
(con un vero e proprio boom per tablet +69,1%, smartphone +38,9%, smart Tv +31,9%) ma non abbastanza
per compensare il calo dell' Ict tradizionale. Con un risultato complessivo appunto di -1,8%. Tanto che per il
2013, in assenza di interventi, Assinform prevede un' ulteriore discesa del global digital market del 3,6%,
con l' It tradizionale in caduta libera a -5,8%, "fatto che avrà forti ricadute soprattutto sull' occupazione
essendo un settore labour intensive che attulmente impiega 400mila addetti", ha aggiunto Angelucci. Tra le
misure, Assinform indica l' accelerazione nel raggiungimento degli obiettivi dell' Agenda digitale, portando il
suo braccio operativo sotto la regia unica di Palazzo Chigi; rendere il credito di imposta per la ricerca e l'
innovazione una misura strutturale; dare una soluzione al problema dei debiti della PA verso le imprese;
aprire linee di finanziamento alle aziende che investono in innovazione. Solo così, conclude Assinform, si
potrà iniziare a vedere una luce in fondo al tunnel della crisi e l' inizio di un' inversione di tendenza del
Global digital market in Italia, con un più contenuto -1,5% nel 2013. Cos 19 MAR 2013 160338 NNN
TMNews, martedì 19 marzo 2013, 16.28.00 Ict/ Assinform: Boom tablet +139% , smartphone +62% , smart
Tv +31% ZCZC eco Cos PN_20130319_00439 Ict/ Assinform:Boom tablet +139%, smartphone +62%, smart
Tv +31% Prosegue calo vendite Pc, cellulari e ' chiavette' Roma, 19 mar. (TMNews) - E' boom in Italia per
tablet, smartphone e smart Tv. Il numero di questi dispositivi nel 2012 ha registrato significativi incrementi,
secondo quanto emerge dal Rapporto Assinform sul mercato Ict. Per contro si registra il calo di computer,
console, smart-box e stampanti. Nel nostro Paese, infatti, si ripropone la polarizzazione del mercato che c'è
a livello mondiale e vede da una parte il calo delle componenti tradizionali e la spinta di quelle nuove. Sul
fronte dispositivi e sistemi (17.292 milioni di euro), le vendite di PC diminuiscono a 5,34 milioni di unità (13,8%, con un calo ancora più vistoso nella componente dei portatili), mentre quelle dei tablet crescono del
139,2% superando 2 milioni di pezzi, anche se con un incremento in valore (798 milioni, +69,1%) contenuto
per effetto del progressivo calo dei prezzi. Internet key e cellulari calano in unità vendute del 13,2% a 15,9
milioni, mentre quelle di smartphone crescono del 62% a 8,6 milioni; e anche in valore il contrasto è
evidente, con i cellulari che scendono del 25,9% a 815 milioni egli smartphone che salgono 38,9% a 2.320
milioni. Calano gli home/office device (console, smart-box e stampanti) in valore del 19,7% a 738 milioni,
mentre le smart TV salgono del 31% a 910 milioni. I sistemi enterprise scendono dell'8,7% a 4.103 milioni,
con cali pronunciati per le due compenti chiave, dei sistemi specializzati (-9,1% a 1.526 milioni) e dei sistemi
di comunicazione (-8,8% a 1.805 milioni); invece le infrastrutture ICT crescono del 3,2% a 5.021 milioni, con
spinte significative per la componente mobile (+4,3% a 1.930 milioni). Cos 19 MAR 2013 162156 NNN
ANSA, martedì 19 marzo 2013, 16.37.35 INFORMATICA: ASSINFORM, MERCATO MONDIALE +5, 2% , ITALIA
- 1, 8% ZCZC6236/SXA OMI10092 R ECO S0A QBXB INFORMATICA: ASSINFORM, MERCATO MONDIALE
+5,2%, ITALIA -1,8% PREVISTO CALO 3,6% GLOBALE E 5,8% NAZIONALE IN 2013 (ANSA) - MILANO, 19 MAR
- L' economia digitale globale e' cresciuta del 5,2% nel 2012, mentre l' Italia e' scesa dell'1,8%. E' lo scenario
a due velocita' tracciato da Assinform (Confindustria) nel rapporto di fine anno, che ha visto scendere del
4% i settori tradizionali dell' informatica e del 3,5% le telecomunicazioni. Al contrario, sono cresciuti a due
cifre i settori legati al web e al mobile (tablet +69% e smartphone +38,9%), mentre per il 2013 e' previsto un
calo globale del 3,6% e del 5,8% per l' Italia.
VE 19-MAR-13 16:30 NNN
Assinform: economia digitale motore crescita, non in Italia
IT “tradizionale” chiude il 2012 a -4,0%; le TLC registrano un calo del 3,5%
di d- 19 marzo 2013 15:40fonte ilVelino/AGV NEWSRoma
“Internet, il mobile, l’economia dei social network stanno velocemente trasformando il mondo, spingendo gli investimenti
ad aprire nuovi orizzonti tecnologici e applicativi, generando nuove opportunità di crescita per quei paesi, quei settori
economici, quelle imprese che accettano la sfida del cambiamento attraverso l’innovazione digitale. Anche in Italia la
pressione dell’evoluzione tecnologica sta producendo effetti positivi sui segmenti più legati al web e al mobile. Sviluppo
dei contenuti digitali e della pubblicità on line, del segmento software e nuove soluzioni ICT, della musica e dell’editoria
online, il boom di smartphone, eReader e tablet e dei servizi innovativi a essi associati, dimostrano che questi segmenti
non solo non risentono della crisi, ma sono già dentro l’economia italiana, crescendo mediamente del 7,5% e
contribuendo a significative trasformazioni nei modelli di consumo e di business. Ma ciò sta avvenendo in un contesto
nazionale ancora poco sensibile all’innovazione, in cui per un’impresa ogni nuovo investimento rappresenta un vero e
proprio azzardo, così che le best practice rimangono fenomeni isolati e non acquisiscono la dimensione necessaria a
incidere sui trend negativi e a compensare la crisi dell’IT tradizionale. Da qui le ragioni del ritardo con cui si va
affermando l’economia digitale in Italia rispetto al resto del mondo e il continuo calo di fatturato del settore IT che, per il
quinto anno consecutivo, chiude i conti in rosso con - 4% di calo di fatturato, spinto verso il basso dalla crisi delle
componenti tradizionali, che rappresentano ancora la quota preponderante del mercato”. È quanto affermato oggi da
Paolo Angelucci, presidente dell’Associazione nazionale delle imprese IT, nel presentare a Milano le anticipazione del
Rapporto Assinform 2013, coadiuvato da Giancarlo Capitani e Annamaria Di Ruscio, rispettivamente ad e dg di
NetConsulting.
“In assenza di interventi specifici tesi a cambiare questi trend - ha continuato Angelucci - le stime per il 2013 non
possono non essere segnate da un profondo pessimismo: ci attendiamo, infatti, un’ulteriore discesa del Global Digital
Market del -3,6%, con l’It tradizionale in caduta libera a –5,8%, fatto che avrà pesanti ricadute soprattutto
sull’occupazione essendo un settore labour intensive che attualmente impiega circa 400 mila addetti. Se, al contrario, si
darà avvio a un vero cambiamento del quadro di riferimento, introducendo elementi di correzione degli assetti attuali , fra
i quali una forte accelerazione per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale, portando il suo braccio operativo,
l’Agenzia per l’Italia Digitale sotto la massima responsabilità politica, ovvero Palazzo Chigi; rendere il credito di imposta
per la ricerca e l’innovazione una misura strutturale; dare una rapida ed equa soluzione al grave problema dei debiti della
PA verso le imprese, aprire linee di finanziamento alle aziende che investono in innovazione, allora si potrà iniziare a
vedere una luce in fondo al tunnel della crisi e l’inizio di un’inversione di tendenza del GDM, che stimiamo potrà attestarsi
a -1,5%” .
ADN Kronos, martedì 19 marzo 2013, 17.46.32 INTERNET: IN 2012 GLOBAL DIGITAL MARKET +5,
2% NEL MONDO, - 1, 8% IN ITALIA ZCZC ADN1107 7 ECO 0 ADN ETC NAZ INTERNET: IN 2012
GLOBAL DIGITAL MARKET +5,2% NEL MONDO, -1,8% IN ITALIA = RAPPORTO ASSINFORM 2013,
SENZA INTERVENTI NEL NOSTRO PAESE ULTERIORE CALO Roma, 19 mar. (Adnkronos)- Nonostante
si scontino ancora gli effetti della crisi, il mercato digitale globale nel mondo corre registrando
segnado il passo solo nel nostro Paese. A fronte di un' economia reale che a livello mondiale e'
cresciuta nel 2012 del 3,2% rispetto all' anno precedente, l' economia digitale, definita come
Global Digital Market (Gdm), ha infatti marciato nel 2012 alla velocita' di +5,2%, giungendo a
coprire quasi il 6% del Pil mondiale. In Europa il tasso medio di crescita del Gdm si e' attestato a
+0,6%, ma il peso dell' economia digitale e' giunto al 6,8% del Pil europeo. Nello stesso periodo, in
Italia l' economia reale e' calata del -2,4%, mentre il Global Digital Market, che rappresenta il 4,9%
del Pil nazionale con un valore di 68.141 milioni di euro, ha registrato una dinamica del -1,8%. A
rilevarlo e' il Rapporto Assinform 2013 sui dati del mercato Ict, presentanti oggi in anteprima a
Roma e Milano dall' associazione delle imprese dell' information technology. Il trend italiano, pur
essendo in attenuazione rispetto all' anno precedente (-2,1% nel 2011-10), segnala la crisi dei
servizi Ict tradizionali(-4,7%), che, rileva il Rapporto Assimform, rappresentano in valore oltre la
meta' del mercato, a cui si oppone la crescita dei contenuti e pubblicita' digitale (+7,2%) e del
software e soluzioni Ict (+2,4%). Sempre in Italia, prosegue il Rapporto, continua la crisi dell' It '
tradizionale' che rappresenta oltre la meta' del mercato e chiude il 2012 a -4,0%, mentre le Tlc
registrano un calo del 3,5%. Nel Global Digital Market crescono invece i segmenti legati al web e al
mobile, sia come infrastrutture: tablet +69,1%, smartphone +38,9%, Smart Tv +31,9%, Internet
delle cose +18%, eReader +16,5%, che come contenuti +7,2% di cui e-book +84,6%, musica +29%,
editoria online +13,4%, software e soluzioni applicative +2,4%. (segue) (Ada/Ct/Adnkronos) 19MAR-13 17:39 NNNN
ADN Kronos, martedì 19 marzo 2013, 17.52.43 INTERNET: IN 2012 GLOBAL DIGITAL MARKET +5,
2% NEL MONDO, - 1, 8% IN ITALIA (2) ZCZC ADN1118 6 ECO 0 ADN ETC NAZ INTERNET: IN 2012
GLOBAL DIGITAL MARKET +5,2% NEL MONDO, -1,8% IN ITALIA (2) = (Adnkronos)- Nelle previsioni
per il 2013, il Rapporto Assinform sottolinea che se lo scenario italiano rimane invariato, il Global
Digital Market scendera' del -3,6% e l' It del -5,8%. Situazione che potrebbe essere modificata "se
si interverra' con un cambiamento strutturale del quadro di riferimento", come l' applicazione dell'
Agenda Digitale, interventi sui ritardati pagamenti della P.a., i finanziamenti alle imprese, il credito
d' imposta, gli incentivi all' innovazione. Con queste iniziative, rileva il Rapporto, il Gdm nazionale
potra' nel 2013 iniziare un' inversione e ridurre la distanza a -1,5%. "Siamo a un bivio perche', data
la velocita' del cambiamento in atto, resistere" alla web economy "vuol dire arretrare e zavorrare
ancora di piu' l' economia ed il Paese" ha affermato il presidente di Assinform, Paolo Angelucci, nel
presentare il Rapporto con Giancarlo Capitani e Annamaria Di Ruscio, rispettivamente ad e dg di
NetConsulting. "Dal nuovo Parlamento e dal nuovo Governo ci aspettiamo quindi piena
consapevolezza sul fatto che intraprendere questa scelta significa impegnare il Paese in uno sforzo
corale, che va sostenuto sulla base di quadro di riferimento istituzionale e normativo organico e
favorevole all' innovazione" ha concluso Angelucci sottolineando che "occorre creare le condizioni
affinche' per le imprese e le Pubbliche Amministrazioni sia possibile valorizzare tutte le novita' e
sfruttare le enormi potenzialita' che le nuove tecnologie offrono, riorganizzare e razionalizzare i
processi, innovare prodotti e servizi, dotarsi di nuove competenze, creare nuova occupazione".
(Ada/Ct/Adnkronos) 19-MAR-13 17:46 NNNN
DJ, martedì 19 marzo 2013, 17.48.39 It: Assinform, in 2012 fatturato settore tradizionale cala del 4%
MILANO (MF-DJ)--Continua il calo del fatturato del settore It tradizionale italiano che per il quinto anno
consecutivo chiude i conti in rosso con una flessione del 4% nel 2012. E' quanto emerge dal Rapporto
Assinform presentato oggi a Milano nel quale si precisa che il settore delle Tlc registra un calo del 3,5%. "Lo
sviluppo dei contenuti digitali, della pubblicita' online, del segmento software, della musica, il boom degli
smartphone, tablet e eReader, dimostrano che questi segmenti non solo non risentono della crisi, ma sono
gia' dentro l' economia italiana, crescendo mediamente del 7,5% e contribuendo a significative
trasformazioni nei modelli di consumo e business", ha spiegato Paolo Angelucci, presidente di Assinform
(associazione nazionale delle imprese It), "Ma cio' sta avvenendo in un contesto nazionale ancora poco
sensibile all' innovazione, in cui per un' impresa ogni nuovo investimento rappresenta un vero e proprio
azzardo, cosi' che le best practice rimangono fenomeni isolati e non acquisiscono la dimensione necessaria
a incidere sui trend negativi e a compensare la crisi dell' It tradizionale. Da qui le ragioni del ritardo con cui
si va affermando l' economia digitale in Italia rispetto al resto del mondo". "In assenza di interventi specifici
tesi a cambiare questi trend", spiega ancora il presidente, "le stime per il 2013 non possono non essere
segnate da un profondo pessimismo. Ci attendiamo infatti un' ulteriore discesa del Global Digital Market
del 3,6%, con l' It tradizionale in caduta libera a -5,8%, fatto che avra' pesanti ricadute soprattutto sull'
occupazione essendo un settore labour intensive che attualmente impiega circa 400 mila addetti. Se, al
contrario, si dara' avvio a un vero cambiamento del quadro di riferimento, introducendo elementi di
correzione degli assetti attuali, fra i quali una forte accelerazione per il raggiungimento dell' Agenda
digitale, portando il suo braccio operativo, l' Agenzia per l' Italia Digitale sotto la massima responsabilita'
politica, ovvero Palazzo Chigi; se si riuscira' a rendere il credito di imposta per la ricerca e l' innovazione una
misura strutturale e si riuscira' a dare una rapida ed equa soluzione al problema dei debiti della Pa verso le
imprese, allora si potra' iniziare a vedere una luce in fondo al tunnel della crisi e l' inizio di un' inversione di
tendenza del Gdm che stimiamo potra' attestarsi a -1,5%". I dati che emergono dallo studio confermano
che, a fronte di un' economia reale che a livello mondiale e' cresciuta nel 2012 del 3,2% rispetto all' anno
precedente, l' economia digitale, definita come Global Digital Market, ha marciato alla velocita' di un +5,2%,
giungendo a coprire quasi il 6% del Pil mondiale. In Europa il tasso medio di crescita del Gdm e' pari allo
0,6%, ma il peso dell' economia digitale si e' attestato al 6,8% del Pil europeo. Nello stesso periodo, in Italia
l' economia reale e' calata del 2,4%, mentre il Global Digital Market che rappresenta il 4,9% del Pil nazionale
con un valore di 68.141 mln euro, ha registrato una dinamica del -1,8%. Questo trend, pur essendo in
attenuazione rispetto all' anno precedente (-2,1% in 2011/10), segna la crisi dei servizi Ict tradizionali (4,7%) che rappresentano in valore oltre la meta' del mercato, cui si oppone la crescita dei contenuti e della
pubblicita' digitale (+7,2%) e del software e soluzioni Ict (+2,4%). "Nel clima di grande incertezza in cui
viviamo", ha concluso Angelucci, "l' unica certezza e' che la scelta di colmare il gap d' innovazione che ci
separa dalle principali economie rappresenta la vera opportunita' per aprire un nuovo percorso di
sviluppo". lab (fine) MF-DJ NEWS 1917:42 mar 2013 NNN
DJ, martedì 19 marzo 2013, 17.50.25 L' INTERVISTA: Angelucci; settore It in difficolta', serve intervento
immediato MILANO (MF-DJ)--Anche nel 2012 il settore dell' It in Italia ha registrato un calo e il 2013 non e'
iniziato nel migliore dei modi. Serve un intervento mirato e immediato. E' quanto sostiene Paolo Angelucci,
presidente di Assinform, in una intervista rilasciata a Mf-Dowjones, in occasione della presentazione del
Rapporto 2013 del mercato Ict. Secondo Angelucci occorre riportare l' Agenzia Digitale sotto un' unica
guida, con dei poteri reali e mettere sul piatto pochi soldi ma destinati esclusivamente a processi di
dematerializzazione nel settore pubblico. La decisione dell' Ue sul pagamento dei debiti della Pa, e'
sicuramente un passo importante per uscire dalla crisi ma, sostiene il presidente, c' e' il rischio che i tempi
per renderla effettiva siano estremamente lunghi. Domanda: Partiamo dai dati presentati oggi per il settore
It. Quale e' lo scenario del 2012? Risposta: Lo scenario del Global Digital Market nel 2012 ha segnato una
decrescita dell'1,8%. Questo e' frutto di una polarizzazione su due segmenti: uno innovativo, che cresce di
circa il 6% e uno tradizionale che decresce del 4%. E' un mercato a due velocita'. I segmenti innovativi
crescono parecchio, mentre quelli tradizionali diminuiscono molto e purtroppo i secondi non compensano i
primi. Siamo ancora nella fase negativa della curva. C' e' una grande crescita legata a Internet e al web,
mentre tutto cio' che e' classico (pc classici e stampanti, per esempio) e' in forte diminuzione. Ovviamente
questa polarizzazione si riflette anche sulle infrastrutture. D.: Alla luce di questi dati che 2013 bisogna
attendersi? R.: Per il 2013 diamo due scenari: uno statico e uno dinamico. Il primo e' estremamente
negativo perche' da' prevede per il Gdm un calo del 3,6%, una perdita doppia rispetto a quella del 2012; lo
scenario dinamico ha una perdita dell'1,5%. Occorre intervenire con dei provvedimenti anche semplici ma
immediati come per esempio il pagamento dei crediti della Pa verso le imprese, un' attuazione veloce di
alcuni interventi a costo zero sull' Agenda digitale. Occorre poi rendere obbligatorie una serie di innovazioni
di internet economy. D.: Come giudica la decisione dell' Ue in merito al pagamento dei debiti delle Pa? Puo'
essere un passo verso l' uscita dell' Italia dalla recessione? R.: Non posso che valutare questa decisione in
modo estremamente positivo ma temo per i tempi che la burocrazia impieghera' per renderla effettiva. L'
Europa ci ha dato il via libera ma bisogna operare perche' le aziende possano incassare i soldi in breve
tempo. Emettere dei titoli di stato dedicati potrebbe non essere difficile ma il problema e' poi capire entro
quanto tempo questi soldi verranno ridati alle imprese. Siamo ancora una volta al problema delle regole.
Serve velocita' e obbligatorieta', pena le sanzioni. D.: Quanto secondo lei sta incidendo questa incertezza
politica sullo scenario economico del nostro Paese? R.: Dovrebbe incidere molto ma poi abbiamo esempi
come il Belgio che e' stato per due anni senza governo e le cose hanno funzionato lo stesso. D.: Cosa
dovrebbe fare il nuovo governo per il settore dell' It? R.: Sicuramente serve riportare l' Agenzia Digitale
sotto un' unica guida, con dei poteri reali e mettere sul piatto pochi soldi ma destinati esclusivamente a
processi di dematerializzazione nel settore pubblico e occorre che si realizzi davvero l' amministrazione
digitale perche' e' l' unica che garantisce la velocita' di esecuzione e di risposta. Con questo strumento ci
sarebbe una certezza nei tempi. La burocrazia sta uccidendo l' Italia, serve meno Stato e piu' mercato. D.:
Dopo il caso di Cipro c' e' un rischio contagio anche per l' Italia? R.: Alla data odierna ancora no ma se non
facciamo qualcosa per rimettere in piedi la macchina il rischio c' e'. Oggi non lo vedo ma occorre invertire la
tendenza. D.: Cosa ne pensa della possibilita' di realizzare una rete europea? R.: Sicuramente il problema di
una rete europea migliorerebbe l' integrazione dell' Europa. E' chiaro che in un ambiente in cui le regole
sono chiare il mercato si sviluppa meglio. Il vero problema da risolvere pero' sono gli over the top perche'
utilizzano strutture che di fatto non vengono piu' pagate dai semplici accessi. E' una strada sicuramente da
analizzare. In un mondo a cosi' rapido cambiamento non bisogna avere pregiudizi di sorta su nessuna
soluzione. Va analizzata con serenita' e poi prendere una decisione a livello europeo. lab
[email protected] (fine) MF-DJ NEWS 1917:44 mar 2013 NNN
Scarica