GIORNATA MONDIALE PER LA LOTTA ALL'AIDS 1 DICEMBRE 2012 LETTERA APERTA La giornata mondiale per la lotta all'HIV / AIDS è la giusta occasione per riflettere su una infezione che è ben lontana dal controllo suggerito dall’Unione Europea, per il quinquennio 2009/2013 , che aveva auspicato nuovi casi 0 nel 2014. Se in Italia purtroppo ancora molto poco si fa sul tema dell'informazione e della prevenzione, nella nostra realtà meridionale dobbiamo segnalare che ancor meno si fa per le persone malate. In qualità di Presidente di una associazione per la difesa dei diritti dei sieropositivi, devo ancor oggi, denunciare le difficoltà dei pazienti nell'accesso alle cure. La patologia HIV è oggi una patologia cronica con un' attesa di vita quasi analoga al resto della popolazione e consente alle persone di vivere bene, ma purtroppo, il pregiudizio e lo stigma insieme ad una legislazione regionale ed ad un'organizzazione sanitaria sbagliata costringono le persone, per qualunque altra patologia, al ricovero presso i reparti di Malattie Infettive, negando loro il DIRITTO alle CURE e LI VEDONO inoltre DISCRIMINATI nei percorsi di trattamento anche per le patologie correlate all'HIV ( epatiti etc..). Nella nostra realtà salernitana il Reparto Ospedaliero ed il D.H. di Malattie Infettive , è l'unico punto di riferimento dei pazienti sieropositivi per qualunque patologia.. Si coglie l'occasione quindi per DENUNCIARE le criticità rilevate presso il reparto ed il D.H. di malattie Infettive dell' A. Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi D'Aragona di Salerno, centro di Riferimento Regionale specifico per l'assistenza ai sieropositivi che gestisce l'accesso e la cura dei pazienti di tutta la provincia. Questa struttura si è sempre rifiutata di accettare sia collaborazioni con la nostra associazione sia con le altre realtà che operano sul territorio. Presso i loro servizi non si garantisce nei fatti ai pazienti né una comunicazione appropriata , né l'informazione sulla situazione clinica, né vengono attivati i percorsi di cura e diagnostici necessari che si ci aspetterebbe presso un centro di ricovero giornaliero, in particolare nella gestione dei coinfetti. ( Di fronte alle richieste dei pazienti per percorsi diagnostici e specialistici diversi dal controllo di routine, che riguarda esclusivamente l'HIV, si rimanda alle visite successive e ciò accade a volte anche per mesi) . L'anonimato dei pazienti non viene rispettato, con cartelle cliniche lasciate esposte all'attenzione degli utenti e delle altre persone che accedono. Manca assolutamente l'integrazione con gli altri specialisti ospedalieri né è stata creata alcuna rete operativa. Non viene rilasciato al termine del D.H, alcuna documentazione clinica di aggiornamento per il paziente ed il suo Mmg, né viene assicurata al paziente una comunicazione efficace con condivisione dei percorsi di cura. Ancor oggi inoltre l'accesso al Pronto Soccorso di un paziente sieropositivo , in trattamento presso il D.H., viene già segnalato come tale nel videterminale, ed indipendentemente dalla patologia per cui lo stesso si presenta, viene avviato al reparto di Malattie Infettive, a volte senza neppure verificare la sua situazione clinica. Questo causa ancor oggi ed ha causato nel passato gravi danni alle persone ricoverate, per ritardo di diagnosi e cura. OGGI CHEDIAMO UNA MAGGIOR TUTELA DELLA SALUTE ED IL DIRITTO A CURE APPROPRIATE ED EROGATE TEMPESTIVAMENTE NELLE SEDI ADEGUATE E NEI REPARTI SPECIALISTICI DI COMPETENZA. Per i pazienti portatori di patologie non correlate infatti la situazione diviene addirittura tragica,. Si ritiene infatti di poter gestire direttamente la maggior parte delle patologie delle persone sieropositive dando false rassicurazioni sulla loro evoluzione e portando le situazioni cliniche dei pazienti , a volte fragili anche dal punto di vista sociale, fino all'evoluzione più sfavorevole per la loro salute e per la loro vita . I pazienti sono quindi costretti a cercare, pur con le loro difficoltà, altre vie per l'accesso alle cure e per poter vivere più a lungo. Spesso sono costretti a migrare in altri ospedali regionali od extra regionali che assicurano ( al contrario dell'A.O. di Salerno) la possibilità di essere curati adeguatamente e seguiti in modo globale con la risoluzione delle loro patologie od almeno la chiarezza sulla corretta gestione futura delle stesse. Ciò è causa non solo di aggravio di spese per i pazienti, ma anche per l'intera comunità. Si denuncia tale situazione come grave inadempienza all'art. 32 della costituzione che vede uguali i diritti garantiti a tutti nella tutela della salute. La discriminazione silenziosa e strisciante, mai combattuta nell'Azienda Ospedaliera di Salerno, vede innanzitutto i dirigenti del D.H. e del Reparto di malattie infettive come i principali responsabili della situazione, in quanto tenuti, da norme e regolamenti a promuovere una corretta informazione ed a combattere i pregiudizi e lo stigma, facendo valutare che oggi, i soggetti sieropositivi in trattamento vengono curati in tutte le realtà regionali italiane, per le loro patologie di riferimento nei reparti e nelle strutture di elezione, e solo nella nostra realtà si parla ancora di ISOLAMENTO per tali pazienti, non rispettando la loro privacy e nel contempo non consentendo agli stessi di accedere alle cure più adeguate. Infatti a loro sta la la responsabilità di gestire correttamente i percorsi in D.H,.evitando ricoveri impropri, ma anche quella di favorire la conoscenza negli altri reparti della situazione attuale delle persone sieropositive, che con le cure odierne vedono la loro patologia divenuta cronica , perfettamente gestibile in ogni situazione di cura o di salute, migliorando così l' accoglienza negli altri reparti. NON PARLIAMO PIU' DI AIDS, OGGI BISOGNA PUNTARE L'ATTENZIONE SULLA SITUAZIONE DELLA PATOLOGIA HIV; LA SIEROPOSITIVITA' E' UNA CONDIZIONE DI CRONICITA' che deve essere trattata come tutte le patologie croniche garantendo informazione, prevenzione e cure IL PRESIDENTE Luigi Scongnamiglio ASSOCIAZIONE ESSEOESSE SIEROPOSITIVI