Colubro leopardino Zamenis situla (Linnaeus 1758)

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Colubro leopardino
Zamenis situla (Linnaeus 1758)
Riportata in all. II e IV della Dir. 92/43/CEE.
Sistematica
Attualmente la specie è considerata monotipica. Come in altre parti dell'areale, in Italia sono
presenti due fenotipi, uno con disegno dorsale striato, ed uno con disegno dorsale chiazzato, ai quali
un tempo veniva attribuito valore sottospecifico, rispettivamente con i nomi Z. s. situla (Linnaeus,
1758) e Z. s. leopardinus (Bonaparte, 1834). I due fenotipi, talvolta, coesistono nella medesima
popolazione.
Distribuzione geografica
La specie è un'entità trans-ionica presente nell'Italia meridionale, Sicilia, Malta, Dalmazia e
numerose isole antistanti, Albania, Macedonia, Grecia, Isola di Eubea, Bulgaria meridionale,
Turchia occidentale, Crimea, isole Ionie, isole di Cerigo e Creta, Sporadi, Cicladi e Rodi.
In Italia la specie è nota in Puglia, Basilicata e Sicilia; la sua presenza in Calabria non è stata
confermata di recente.
In Puglia la specie raggiunge il limite settentrionale dell'areale italiano: manca nella provincia di
Foggia e la stazione più settentrionale è Castel del Monte (Andria, Bari). In Basilicata Z. situla
sembra presente solo ad Est lungo il confine con la Puglia. In Sicilia è diffusa quasi esclusivamente
nel settore orientale; sull'Etna appare localizzata nella fascia pedemontana; nella Sicilia Sudorientale (Monti Iblei) è più diffusa e da questo settore proviene il maggior numero di osservazioni.
In tutto l'areale di distribuzione, a partire dagli anni settanta del Novecento, si è osservato un
regresso delle popolazioni di questa specie, a causa di attività antropiche e prelievi a scopi
commerciali.
Morfologia
I maschi possono raggiungere i 100 cm, ma raramente superano gli 80. Le femmine raggiungono
lunghezze maggiori (fino a 120 cm). E' un serpente dalla corporatura slanciata e dal disegno
difficilmente confondibile con le altre specie europee. Il capo è stretto e slanciato, l'occhio è di
medie dimensioni, con pupilla rotonda e iride arancio.
Biologia
La specie è di regola attiva dalla seconda metà di Marzo a Novembre inoltrato, ma è possibile
osservarla in attività anche in pieno inverno, durante giornate particolarmente calde.
L'attività riproduttiva si concentra in primavera-estate. In Giugno-Agosto vengono deposte in
genere 3-5 uova, più raramente 2-8. La maturità sessuale è raggiunta a tre-quattro anni dal maschio
e a quattro anni dalla femmina. L'età massima raggiunta in cattività è di circa 25 anni.
Habitat
La tipologia degli habitat di Z. situla è molto varia. Spesso si riscontra in ambienti rocciosi con
vegetazione a macchia mediterranea (Murge, Iblei), ma anche in aree boschive (pinete, leccete e in
Puglia anche in fragneti). Sugli Iblei è molto frequente nelle “cave”, caratteristici valloni calcarei,
talora molto profondi, formatisi per fenomeni di erosione fluviale, spesso interessati da ricca
vegetazione arborea ed arbustiva, dove la specie si rinviene sia nel fondovalle (vegetazione
ripariale) sia sulle pareti (leccete, vegetazione rupicola). La specie abita con una certa frequenza
anche gli ambienti coltivati, ad esempio gli agrumeti, molto diffusi nella Sicilia orientale o gli
uliveti, trovando riparo nei caratteristici muretti a secco che delimitano i poderi; è frequente anche
nei parchi e giardini urbani e sub-urbani come ad esempio a Bari e Catania.
Zamenis situla nel SIC-ZPS “Gravine di Matera”
Il colubro leopardino è di certo uno dei più rappresentativi vertebrati presenti nel SIC-ZPS Gravine
di Matera. Anche se la specie è abbastanza diffusa in tutto il territorio, Z. situla risulta specie
alquanto criptica e di difficile individuazione, sia a causa del carattere sospettoso, che a causa della
grande capacità mimetica della sua livrea.
Diverse segnalazioni di presenza del Colubro leopardino in zone periurbane, indicano la presenza
diffusa della specie e confermano il dato bibliografico di presenza in aree urbane e peri-urbane.
Di notevole rilievo risulta il ritrovamento di sei esemplari adulti di questa specie, durante operazioni
di manutenzione e ripristino di 200 metri di muratura a secco presente presso il CEA (Centro di
Educazione Ambientale) del Parco della Murgia Materana di Jazzo Gattini, situato in una zona
ampiamente caratterizzata da questi tipici manufatti. Nella stessa occasione sono state trovate
ovature della stessa specie all'interno dei muri a secco, dimostrando che tali manufatti fungono non
solo da riparo e da luogo di svernamento per le specie, ma costituiscono un fondamentale habitat
riproduttivo della stesse.
Nell'area del SIC, in condizioni ecologiche tra loro paragonabili, sono stati mappati 105 km di
muretti a secco che tuttavia non costituiscono la totalità di tali manufatti nel SIC. Pertanto, dato il
ritrovamento di sei esemplari di Colubro leopardino in 200 metri di muretto a secco, è lecito
presupporre, pur ammettendo densità spazialmente variabili, la presenza di una abbondante
popolazione della specie nel territorio considerato.
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