G.Cerulli, A.Caraffa, S.Palladini, P.Ceccarini Università di Perugia Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia Medicina Fisica e Riabilitazione Direttore: Prof G. Cerulli Clinica Ortopedica e Traumatologica Direttore : Prof A. Caraffa Biomechanical Lab. “Let People Move” - Perugia • Totale: 26 ossa(1/4 delle ossa del corpo umano sono localizzate nel piede) • 33 articolazioni • Più di 100 muscoli, tendini (strutture fibrose che connettono i muscoli all’osso),e legamenti (strutture fibrose che connettono le ossa tra di loro); • Un network di vasi sanguigni, nervi Retropiede: Talo-Astragalo Calcagno Mesopiede Scafoide tarsale Cuboide Cuneiformi (mediale, intermedio, laterale) Avampiede 14 Falangi 5 Metatarsi (ARTICOLAZIONE TRASVERSA DEL TARSO) • Unisce la filiera posteriore a quella anteriore del tarso • Comprende una articolazione mediale o astragalo-navicolare e una laterale o calcaneocuboidea Fig pag 320 TARSOMETATARSALI) •Sono artrodie che connettono i tre cuneiformi e il cuboide alle basi delle cinque ossa metatarsali •Il 1° metatarso si articola con il cuneiforme mediale •Il 2° metatarso si articola con i tre cuneiformi •Il 3° metatarso si articola con il cuneiforme laterale •Il 4° e d il 5° metatarso si articolano con la faccia anteriore del cuboide Archi del piede: Struttura tridimensionale a 3 archi Arco Longitudinale mediale Arco longitudinale laterale Arco trasverso Arco Longitudinale Mediale Ossee: Calcagno,Talo, Osso naviculare,1-3 cuneiformi,1-3 MT Strutture capsulo-legametose di supporto: Legamento Plantare Calcaneonaviculare, Legamento Plantare lungo, Deltoideo, Fascia plantare Suporto muscolare: Abduttore alluce, Flessore delle dita breve; Tibiale Posteriore, Flessore allucis Lungo, Flessore delle dita Lungo, Tibiale Anteriore, Flessore delle dita lungo Arco longitudinale laterale: Ossee: Calcagno,Cuboide, 4-5° MT Supporto legamentoso: legamento plantare lungo e breve, Fascia plantare Supporto muscolare: Abduttore corto delle dita, Flessore breve delle dita, Peroneo lungo, breve e terzo Arco trasverso: Ossee: Navicolare, cuneiformi, cuboide e metatarsi Supporto legamentoso:Legamenti Intermetatarsali, Fascia plantare Supporto muscolare: Tutti I muscoli intrinseci; Muscoli estrinseci: Tibiale Posteriore, Tibiale Anteriore, Peroneo Lungo A partire dal piede si organizza l’equilibrio statico e dinamico del corpo poichè si trova alla base del sistema di controllo antigravitario (sistema tonico posturale) che consente all'uomo di assumere la postura eretta e di spostarsi nello spazio. Ricevere informazioni propriocettive dal suolo durante la stazione eretta e la deambulazione per attuare pattern del passo adeguati Nel controllo della posizione del corpo e dello svolgersi del movimento i flussi di informazione ambientale penetrano attraverso i recettori del piede (piede, organo propriocettivo) e le forze derivanti dalla risposta interna vengono ad esercitarsi sulla sua superficie di appoggio (piede, organo di moto). Peso della massa corporea attraverso la superficie di appoggio, espresso dalla relazione uguale e contraria generata dal suolo in opposizione alla gravità Il piede è assurto ad organo di controllo antigravitario tale da trasformare la forza di gravita, fattore intrinseco di instabilità, in meccanismo efficiente della stazione eretta e della deambulazione. Il piede, nel corso dell'evoluzione che dura da circa 350 milioni di anni, anni per le esigenze sorte nell'assunzione della stazione eretta e della deambulazione bipede, ha acquisito, quale caratteristica umana peculiare e differenziale, l'attitudine all'irrigidimento ovvero alla coesione intersegmentale. Tale coesione podalica è realizzata dalle formazioni capsulo-legamentose e aponeurotiche a cui si aggiungono le formazioni muscolari con funzioni di "legamenti attivi" e posturali. posturali All'afferramento prensile si sostituisce l'aggrappamento antigravitario. Il piede è così il dispositivo di gran lungo più valido che l'uomo possiede per il controllo dell'ambiente sottoposto alle legge di gravità Piede astragalico: Astragalo+Scafoide+3 Cuneiformi+1°-2°-3° metatarso (struttura dinamica) Piede calcaneare: Calcagno+Cuboide+4°-5° Metatarso (struttura statica) Il piede possiede una struttura ad elica a passo variabile, le cui pale sono rappresentate dal piede astragalico e calcaneare, che si intersecano a livello dell’articolazione sottoastragalica Si avvolge e si svolge durante le fasi del passo è l'applicazione dei principi della meccanica agli organismi viventi. In particolare, la biomeccanica analizza il comportamento delle strutture fisiologiche quando sono sottoposte a sollecitazioni statiche o dinamiche. CINEMATICA : ANALISI DELLA “GEOMETRIA DEL MOVIMENTO” PRESCINDENDO DALLE FORZE CHE LO CAUSANO DINAMICA : ANALISI DELLE “CAUSE DEL MOVIMENTO” (FORZE) CHE AGISCONO SULL’ ARTICOLAZIONE PIEDE SENZA CARICO: CATENA CINETICA APERTA il piede fuori-carico si muove sui tre piani dello spazio,il complesso peri-astragalico e’ assimilabile ad uno snodo cardanico. PIEDE SOTTO CARICO: CATENA CINETICA CHIUSA Il piede sotto-carico fa si’ che il complesso peri-astragalico si trasformi in un organo di trasmissione conica angolare. Le articolazioni talari astragalo-tibio-peroneale e astragalo-calcaneare nonostante possano essere considerate monoassiali garantiscano una mobilità tridimensionale ALLO SQUILIBRIO S’ALTERNA L’EQUILIBRIO 1.Presa di contatto col suolo Fasi del Passo 2.Contatto massimo 4.Secondo impulso motore 3.Primo impulso motore Fasi del Passo Come emerge dall'analisi biomeccanica, il movimento essenziale del piede è l'eversione attiva che stabilizza le strutture mediali in funzione di carico. E’ il gioco tra le forze estrinseche e le forze intrinseche ad indurre nel piede le variazioni del suo atteggiamento funzionale. Forma e funzioni propriocettiva e biomeccanica del piede sono correlate Fasi del Passo FASE di Contatto al suolo :le ossa tarso-metatarsali si svolgono con moto elicoidale RILASSANDOSI=Pronazione del piede e rotazione interna di gamba. FASE di Propulsione : le ossa tarsometatarsali si avvolgono con moto elicoidale. IRRIGIDENDOSI=il retropiede ruota all’interno,l’avampiede all’esterno; supinazione del piede e rotazione esterna di gamba FASE DI APPOGGIO DEL TALLONE 1. I m.tibiale anteriore, estensore comune delle dita ed estensore proprio dell’alluce dorsiflettono il piede sulla gamba e permettono al tallone di prendere contatto con il suolo ammortizzando il carico FASE DI APPOGGIO COMPLETO 2.Si crea a seguito del rilassamento dei muscoli del compartimento anteriore della gamba un equilibrio con quelli posteriore. E’ una fase di equilibrio gravitario e azione muscolare nulla INIZIO FASE DI DISTACCO TERMINE FASE DI DISTACCO 3. Il gastrocnemio e il soleo sollevano il tallone dal suolo sposando il carico sull’avampiede. Il m.peroneo lungo entra in azione caricando la regione mediale dell’avampiede, in corrispondenza del 1° metatarso 4.Il m. Adduttore, Abduttore e flessore breve dell’alluce flettono il primo dito e danno la spinta finale allo stacco dl piede dal suolo Piede struttura dinamica complessa risultato dell’unione di piu’ unità funzionali che devono lavorare in coordinazione all’unisono per evitare squilibri Conoscenza dell’anatomia e della biomeccanica Fondamentali per comprendere la fisiologia e la patologia Two phases: Stance or support phase which starts at initial heel strike and ends at toe-off Swing or recovery which represents time from toeoff to heel strike Foot serves as shock absorber at heel strike and adapts to uneven surface during stance At push-off foot serves as rigid lever to provide propulsive force Initial heel strike while running involves contact on lateral aspect of foot with subtalar joint in supination Ideato da Root misura i gradi di deviazione tra avampiede e retropiede a sottoastragalica neutra 80% of distance runners follow heel strike pattern Sprinters tend to be forefoot strikers With initial contact there is obligatory external rotation of the tibia with subtalar supination As loading occurs, foot and subtalar joint pronates and tibia internally rotates (transverse plane rotation at the knee) Pronation allows for unlocking of midfoot and shock absorption Also provides for even distribution of forces throughout the foot Subtalar joint will remain in pronation for 55-85% of stance phase occurring maximally as center of gravity passes over base of support As foot moves to toe-off, foot supinates, causing midtarsal lock and lever formation in order to produce greater force Excessive or prolonged pronation or supination can contribute to overuse injuries Subtalar joint allows foot to make stable contact with ground and get into weight bearing position Excessive motion, compensates for structural deformity Structural Deformities Forefoot and rearfoot varus are usually associated with overpronation Forefoot valgus causes excess supination May interfere with shock absorption Excessive Prontation Major cause of stress injuries due to overload of structures during extensive stance phase or into propulsive phase Results in loose foot, allowing for more midfoot motion, compromising first ray and attachment of peroneus longus Negative effect on pulley mechanism of cuboid relative to peroneal, decreasing stability of first ray Causes more pressure on metatarsals and increases tibial rotation at knee Will not allow foot to resupinate to provide rigid lever = less powerful and less efficient force produced May also result in 2nd metatarsal stress fracture, plantar fascitis posterior tibialis tendinitis, Achilles tendinitis, tibial stress syndrome and media knee pain Excessive Supination Causes foot to remain rigid decreasing mobility of the calcaneocuboid joint and cuboid Results in increased tension of peroneus longus and decreased mobility in first ray causing weight absorption on 1st and 5th metatarsals and inefficient ground reaction force absorption Limits internal rotation and can lead to inversion sprains, tibial stress syndrome, peroneal tendinitis, IT-Band friction syndrome and trochanteric bursitis Excessive Supination Causes foot to remain rigid decreasing mobility of the calcaneocuboid joint and cuboid Results in increased tension of peroneus longus and decreased mobility in first ray causing weight absorption on 1st and 5th metatarsals and inefficient ground reaction force absorption Limits internal rotation and can lead to inversion sprains, tibial stress syndrome, peroneal tendinitis, IT-Band friction syndrome and trochanteric bursitis