Atomo: Particelle elementari. Capitolo 7 Le particelle dell’atomo 1. La natura elettrica della materia 2. La scoperta delle proprietà elettriche 3. Le particelle fondamentali dell’atomo 4. La scoperta dell’elettrone 5. L’esperimento di Rutherford 6. Il numero atomico 7. Il numero di massa e gli isotopi 8. Le trasformazioni del nucleo 9. I tipi di decadimento radioattivo 10. Misura, effetti e applicazioni delle radiazioni 11. L’energia nucleare 12. Fissione e fusione nucleare Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 1. La natura elettrica della materia Lo strofinio di qualsiasi oggetto provoca la comparsa su di esso di una carica elettrica che può attrarre piccoli oggetti. La carica elettrica può essere positiva o negativa. Cariche di segno opposto si attraggono, cariche di segno uguale si respingono. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 1. La natura elettrica della materia Un corpo è elettricamente neutro quando presenta un uguale numero di cariche positive e negative. Lo strofinio fa migrare da un corpo ad un altro cariche negative chiamate elettroni. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 2. La scoperta delle proprietà elettriche Il termine elettricità deriva dalla parola elektron che gli antichi Greci utilizzavano per spiegare il fenomeno dell’elettrizzazione dell’ambra per strofinio con un panno di lana. Fino alla fine del Settecento l’elettricità era conosciuta solo la forma di elettricità detta statica. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 2. La scoperta delle proprietà elettriche Fu l’americano Benjamin Franklin il primo a parlare di fluido elettrico, costituito da particelle repulsive, distinguendo l’elettricità positiva e l’elettricità negativa. Grazie all’invenzione della pila di Volta, nell’Ottocento, si comprese che l’elettricità è una corrente lenta capace di provocare trasformazioni chimiche. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 2. La scoperta delle proprietà elettriche Si deve poi al chimico svedese Berzelius il collegamento tra elettrochimica e teoria atomica: egli suggerì l’idea che ogni atomo possedesse sia la carica positiva che la carica negativa e che atomi diversi combinandosi neutralizzassero le residue cariche elettriche. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 3. Le particelle fondamentali dell’atomo Gli atomi sono formati da tre particelle fondamentali: • l’elettrone con carica negativa; • il protone con carica positiva; • il neutrone privo di carica. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 3. Le particelle fondamentali dell’atomo Neutroni e protoni non sono particelle elementari, ma sono composte da altre particelle: i quark. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica particelle elementari Higgs boson particelle elementari (fermioni) 3. Le particelle fondamentali dell’atomo Nel Novecento si è scoperto che l’atomo contiene una zona piccola e densa, il nucleo, in cui si trovano neutroni e protoni (i nucleoni). Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica http://www.youtube.com/watch?v=CsjLYLW_3G0 L’esperimento didell’elettrone Thomson con i tubi di Crookes ha 4. La scoperta portato alla scoperta, nel 1897, degli elettroni, particelle cariche negativamente che costituiscono le radiazioni definite raggi beta o raggi catodici. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica raggi catodici 4. Le scoperta dell’elettrone Thomson riuscì a determinare il rapporto carica/massa dell’elettrone (1,75x108 C/g), misurando la deviazione che i raggi catodici subivano al variare dell’intensità del campo magnetico. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica http://www.youtube.com/watch?v=U1iWE2SVjEc& ture=related http://www.youtube.com/watch?v=0aXc34rcTi0&fe ure=related 4. La scoperta dell’elettrone Nei laboratori dell’Università di Cambridge Thomson dimostrò quindi la natura corpuscolare dei raggi catodici. Il fisico George FitzGerald propose il nome elettrone per la particella. Nel 1909 Robert Millikan calcolò la carica elettrica dell'elettrone, fu quindi possibile calcolare la massa dell'elettrone . Gli elettroni sono contenuti negli atomi di tutti gli elementi. Quando vengono separati dagli atomi, gli elettroni sono tutti uguali tra loro. Fu presto chiaro che all’interno dell’atomo doveva esistere una carica elettrica positiva corrispondente a quella negativa degli elettroni. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 5. L’esperimento di Rutherford Thomson propose come modello una sfera carica positivamente con gli elettroni sparsi al suo interno. Nel 1910 Rutherford dimostrò che questo modello era errato. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica Wilhelm Roentgen Nel 1895 Roentgen osservò che in un tubo di Crookes l’anodo colpito dai raggi catodici emetteva raggi in grado di illuminare schermi a fluorescenza a metri di distanza. A questi raggi ad alta energia che attraversavano la materia fu dato il nome di raggi X. • La prima radiografia eseguita da Roentgen il 22 dicembre 1895 Henry Becquerel Nel 1896 Becquerel osservò che Sali di Uranio (conservati su una scrivania) erano in grado di impressionare una lastra fotografica (conservata sulla stessa scrivania) ben protetta in un contenitore di metallo. • La “Croce di Malta” impressa sulla lastra fotografica Pierre Curie e Marie Sklodowska-Curie • I coniugi Curie coniarono il termine “radioattività” per indicare le radiazioni osservate da Bequerel, e ne osservarono la natura (alcuni atomi sono instabili e decadono, trasformandosi). Decadimento U 238 –Pb 206 periodo di dimezzamento di circa 4.5 miliardi di anni 8. Le trasformazioni del nucleo Rutherford giunse a definire la natura dei diversi tipi di radiazioni: • raggi , corrispondenti a nuclei di elio (carica 2+, massa 4); • raggi , fasci di elettroni veloci (carica –1,); • raggi , radiazioni elettromagnetiche a grande energia. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 8. Le trasformazioni del nucleo Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 5. L’esperimento di Rutherford Per comprendere la natura degli atomi, essendo ormai chiaro che erano capaci di dividersi ed emettere radiazioni, li si incominciò a bombardare con particelle radioattive. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica Hans Geiger e Ernest Rutherford Rutherford determinò la natura delle particelle 5. L’esperimento di Rutherford (atomi di elio privi di due elettroni) con le quali poi bombardò una sottilissima lamina d’oro: le particelle dopo l’urto con gli atomi d’oro venivano raccolte ed evidenziate su un apposito schermo. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica http://www.youtube.com/watch?v=5pZj0u _XMbc&feature=related Studiando il comportamento delle particelle , 5. L’esperimento di Rutherford Rutherford poté stabilire che: • gran parte di esse non subiva deviazioni e attraversava la lamina; • alcune particelle subivano una deviazione con angolature diverse rispetto alla direzione iniziale; • un numero molto esiguo rimbalzava, tornando indietro, violentemente. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica « Era quasi incredibile quanto lo sarebbe stato sparare un proiettile a un foglio di carta velina e vederlo tornare indietro e colpirti. Pensandoci, ho capito che doveva essere il risultato di una sola collisione, e quando feci il calcolo vidi che era impossibile a meno di considerare un sistema nel quale la maggior parte della massa dell'atomo fosse concentrata in un nucleo molto piccolo.» Ernest Rutherford Thomson Rutherford Il raggio di un nucleo è dell'ordine di grandezza di 10-15 metri, l’atomo di 10-10 metri. La materia è quasi del tutto “vuota”. Se il nucleo assumesse la dimensione di una arancia, l'elettrone, con la dimensione di una lenticchia, si muoverebbe intorno ad esso in un'orbita con un raggio di una trentina di chilometri. 5. L’esperimento di Rutherford Modello planetario dell'atomo l’atomo è composto da un nucleo in cui sono concentrate carica positiva e massa; • • gli elettroni occupano lo spazio vuoto intorno al nucleo e vi ruotano intorno come pianeti; • il numero di elettroni è tale da bilanciare la carica positiva del nucleo. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica • Il modello atomico di Rutherford, pur rappresentando un notevole balzo in avanti, ebbe comunque vita breve, in quanto non si accordava con altre osservazioni sperimentali: soprattutto non era in grado di giustificare la stabilità degli atomi. • Secondo le leggi dell'elettromagnetismo, una carica elettrica in movimento irradia energia sotto forma di radiazione elettromagnetica, e l'elettrone, dotato di carica elettrica, nella sua orbita intorno al nucleo avrebbe dovuto perdere continuamente energia e finire col cadere sul nucleo. • La contraddizione del modello atomico planetario di Rutherford venne risolta nel 1913 dal fisico danese Bohr, secondo le leggi della nascente fisica quantistica formulate da Planck. Henry Moseley • Nel 1913 Moseley scopre una legge fisica che lega la frequenza dei raggi X emessi con il numero di cariche positive contenute in un metallo, il “numero atomico”. Protone • Nel 1919 Rutherford riesce a spezzare nuclei di azoto, bombardandole con particelle alpha, e mostra che vengono emessi nuclei di idrogeno, per cui viene coniato il termine protone, in quanto si pensava si trattasse di particelle prime della materia. James Chadwick - Neutrone • Nel 1932, Chadwick dimostra con un’esperimento l’esistenza, finora solo ipotizzata, della particella del Neutrone. Numero atomico (Z) e Numero di Massa (A) 6. Il numero atomico I nuclei di atomi diversi presentano diversa carica positiva, quindi contengono un diverso numero di protoni. Il numero di protoni presenti nel nucleo di un atomo è detto numero atomico (Z). Se l’atomo è neutro il numero dei protoni è uguale al numero degli elettroni. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 6. Il numero atomico Il numero atomico è caratteristico di ogni elemento ed è la grandezza fondamentale che lo identifica. La posizione degli elementi nella tavola periodica dipende dal numero di cariche positive presenti nel nucleo, ovvero dal numero di protoni. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 7. Il numero di massa e gli isotopi Il numero di massa (A) è uguale alla somma del numero di protoni (Z) e del numero di neutroni (n°) contenuti nel nucleo A = Z + n° Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 7. Il numero di massa e gli isotopi Conoscendo il numero atomico e il numero di massa di un elemento si può calcolare il numero di neutroni contenuti nel suo nucleo: n° = A - Z Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica isotopi Gli isotopi sono atomi dello stesso elemento aventi le stesse proprietà chimiche ma masse diverse, perché contengono un diverso numero di neutroni. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica massa atomica relativa La massa atomica relativa di un elemento che si legge sulla tavola periodica è la media ponderata delle masse dei suoi isotopi, calcolati secondo la loro abbondanza percentuale, espressa in unità di massa atomica (u). Oggi le masse atomiche si determinano attraverso lo spettrometro di massa. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica I due principali isotopi stabili del cloro, 35Cl (75,77%) e 37Cl (24,23%), conferiscono al cloro una Massa Atomica Relativa di 35,5 u. I principali isotopi dell’ossigeno e la loro abbondanza percentuale in natura: 16O 99,8% 17O 0,03% e 18O 0,2 % Conseils Solvay 1911 “La théorie du rayonnement et les quanta” Radioattività ed energia nucleare 8. Le trasformazioni del nucleo Il decadimento radioattivo è un processo che trasforma il nucleo di un elemento nel nucleo di un elemento diverso. II decadimenti radioattivi sono determinati da instabilità interne dei nuclei. La radioattività è il processo di emissione di una particella o di una radiazione dal nucleo. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 8. Le trasformazioni del nucleo Alcuni isotopi sono instabili ed emettono spontaneamente una particella, trasformandosi nel nucleo di un altro elemento. In una trasformazione nucleare, ovvero quando cambia la struttura del nucleo, gli atomi di un elemento cambiano la propria identità. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 8. Le trasformazioni del nucleo Tutti i nuclei con Z > 83 sono instabili, cioè radioattivi. Sono inoltre instabili nuclei con eccesso o difetto di neutroni, o con troppa energia. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 8. Le trasformazioni del nucleo 3 diversi tipi di radiazioni: • raggi , corrispondenti a nuclei di elio (carica 2+, massa 4); • raggi , fasci di elettroni veloci (carica –1,); • raggi , radiazioni elettromagnetiche a grande energia. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 9. I decadimento tipi di decadimento Nel radioattivo il numero atomico del nucleo di partenza diminuisce di due unità e il suo numero di massa di quattro unità. Il decadimento è tipico dei nuclei con numero elevato sia di protoni che di neutroni. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica - il numero Nel decadimento 9. I tipi di decadimento radioattivo atomico del nucleo che si forma è superiore di un’unità rispetto al nucleo di partenza, ma rimane inalterato il numero di massa. Il decadimento è tipico dei nuclei troppo ricchi di neutroni rispetto ai protoni. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica Nell’emissione + (positroni) e nella 9. I tipi elettronica di decadimento radioattivo cattura il numero atomico del nucleo che decade diminuisce di un’unità rispetto al nucleo di partenza, ma rimane inalterato il numero di massa. Il nuovo nuclide si trova spostato di una posizione a sinistra nella tavola periodica. L’emissione + e la cattura elettronica si verificano quando il numero di protoni è troppo elevato rispetto a quello dei neutroni. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 9. I tipi di decadimento radioattivo Nell’emissione rimangono inalterati sia il numero atomico che il numero di massa. Il nuovo nuclide rimane nella stessa posizione nella tavola periodica. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 9. I tipi di decadimento radioattivo Il tempo di dimezzamento è il tempo occorrente per ridurre della metà la quantità di un isotopo radioattivo. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 10. Misura, effetti e applicazioni delle radiazioni Il contatore Geiger è lo strumento che misura la radioattività. Nel SI, l’unità di misura di una sostanza radioattiva è il becquerel (Bq) che corrisponde a una disintegrazione al secondo. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 10. Misura, effetti e applicazioni delle radiazione Le radiazioni trasportano una grande quantità di energia e perciò hanno potere ionizzante: questo può provocare, per esempio, gravi alterazioni nei tessuti corporei. Le radiazioni provocano danni 20 volte maggiori rispetto alle radiazioni e . Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica Energia nucleare 11. L’energia nucleare L’energia nucleare è l’energia che si dovrebbe spendere per separare fra loro i nucleoni. La stessa quantità di energia viene ceduta nel processo inverso di aggregazione dei nucleoni. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 11. L’energia nucleare Il difetto di massa è la differenza tra la somma delle masse dei nucleoni che si devono aggregare per formare un nucleo e la massa nucleare effettiva. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 11. L’energia nucleare La relazione che calcola l’energia nucleare a partire dal valore di difetto di massa del nucleo, deriva dalla teoria della relatività di Einstein ed è: Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 11. L’energia nucleare L’energia in gioco in una trasformazione nucleare corrisponde alla differenza tra l’energia dei nuovi nuclei prodotti e quella dei nuclei reagenti. L’energia nucleare è circa un milione di volte superiore all’energia di legame. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 12. Fissione e fusione nucleare La fissione e la fusione nucleare sono le reazioni nucleari di maggior interesse per la produzione di energia. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 12. Fissione e fusione nucleare La fissione nucleare è la divisione di un nucleo instabile in due nuclei più piccoli con liberazione di neutroni e di energia. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica 12. Fissione e fusione nucleare Le reazioni di fissione sono sfruttate nei reattori per produrre energia. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica Trinity, New Mexico, 16/07/45 12. Fissione e fusione nucleare Nella reazione di fusione nucleare due nuclei leggeri si fondono per dare luogo a uno più pesante. Copyright ©2009 Zanichelli editore Le idee della chimica