la stella pitagorica - Euclide. Giornale di matematica per i giovani

LA STELLA PITAGORICA
Alunni: BARBIERI MARIA ROSARIA, MARCHESE SARA, ARTURI CHIARA, STRAFACE TERESA, SPOSATO MARIA ELISABETTA, BROSIO ANGELO, SEMERARO PIERPAOLA.
( classe IIA Liceo Scientifico “E.Siciliano”, Bisignano CS)
Referente: Prof.ssa FRANCA TORTORELLA
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Pitagora e la stella a cinque punte
L’enigmatica figura di Pitagora, vissuto intorno al VI sec. a. C. in antica Grecia,
ha influito molto nella storia antica e continua oggigiorno ad essere rilevante.
Su di lui circolano tante storie e aneddoti, avvolti in un alone di mistero: molti
lo definiscono matematico, alcuni mago, altri filosofo e si pensa addirittura che
egli non sia mai esistito! Comunque un dato probabilmente importante è il suo
trasferimento dalla Grecia in Italia meridionale dove fondò, a Crotone, una celebre scuola filosofica, considerata l’origine della cosiddetta “filosofia italica”,
con intenti di miglioramento morale e politico della società. Alla base di tutto
ciò veniva preso in considerazione il numero, l’essenza di tutte le cose. In linea
generale il pitagorismo è sinonimo di scienza dei numeri, i quali sono le idee e i
modelli geometrici d’ogni forma e manifestazione.
A proposito di Pitagora, avete mai sentito parlare della stella pitagorica? Forse
questo termine vi è nuovo ma essa non è altro che la classica stella a cinque
punte, detta anche pentacolo.
Significato e origini
Il pentacolo consiste in un simbolo considerato magico a forma di stella, di solito inscritta in un cerchio. Si tratta invece di un pentagramma se la stella è inscritta in un pentagono. Esso è forse uno dei più antichi simboli della storia
dell’umanità dopo la svastica. Il termine indica un qualsiasi amuleto, gioiello o
ornamento appeso al collo, con possibili origini confluenti con il verbo "pendere”. E’ un simbolo antichissimo di cui non si riesce a risalire alla sua origine certa ma era già presente nelle civiltà antiche quali quella egiziana dove rappresentava il Sole (Horus). C’era anche un’associazione con la dea Sothis, diventata
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poi Iside, dea della fertilità riconosciuta nella stella Sirio, una delle più importanti. Sirio divenne quindi il simbolo dell’uomo perfetto che risplende di luce
propria sopra tutte le altre stelle. Anche Pitagora, secondo la tradizione, si recò
a studiare proprio in Egitto, dove apprese grandi segreti. Scoprì tra l’altro che il
Pentagono era la f orma geometrica su cui in primis si poteva calcolare la sezione aurea.
Il geroglifico “Duat”, che si trova sul famoso libro denominato “Libro dei Morti”
dell’antico Egitto, rimanda al pentacolo e ne dimostra la sua importanza mantenutasi nel tempo.
Anche gli antichi Druidi, i sacerdoti celtici, utilizzavano il loro sapere come simbolo di luce spirituale, mandata da divinità superiori, e credevano che le cinque
punte rappresentassero i doni che questa divinità avevano fatto all’uomo per
poter vivere sulla terra. I doni erano: una pietra del destino, una spada invincibile, una lancia magica e il calderone del dio del mare. Il pentacolo in questo
caso può essere considerato un simbolo precristiano legato al culto della natura.
Con il passare del tempo gli elementi diventarono cinque e il loro rapporto è
considerato la rappresentazione delle interazioni nel cosmo.
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Sono inclusi quattro elementi naturali intesi come stati di aggregazione della
materia:
- il fuoco (stato ardente),
- l’aria (stato gassoso),
- l’acqua (stato liquido),
- la terra (stato solido).
Abbiamo infine l’ultimo elemento cioè lo spirito (stato distinto da tutto ciò che
è materiale).
Tutti questi elementi sono detti “costruttivi” del cosmo.
SPIRITO
ARIA
TERRA
ACQUA
FUOCO
Il vertice superiore rappresenta lo Spirito, dal quale deriva tutta la creazione. Il
primo elemento a manifestarsi, scendendo verso il basso a destra è l’Acqua,
fonte essenziale per la vita. Risalendo poi a sinistra troviamo l’Aria dalla quale
nascono le prime forme di vita che hanno coscienza di sé. Abbiamo poi la Terra,
che genera le forme di vita più evolute. Infine troviamo il Fuoco, che rappresenta la degenerazione finale degli esseri viventi i quali però risaliranno allo Spirito
e ricomincerà sempre un nuovo ciclo.
L’uomo può essere anche iscritto nel pentacolo e nel cerchio che lo circonda
(con le braccia aperte e le gambe divaricate, come dimostrato nel celebre
“Uomo Vitruviano” di Leonardo Da Vinci). E’ giunta a noi, a proposito di questo
argomento, la testimonianza di Agrippa di Netteshein che in“De Occulta Philosophia” afferma: “Si descriva ora a partire da questo centro un cerchio che passi appena sopra la testa, si allarghino le braccia finché le punte delle dita non
tocchino la circonferenza, mentre la distanza che separa i piedi deve essere uguale a quella che intercorre tra la sommità del capo e la punta delle dita, in
modo che il cerchio risulti suddiviso in cinque parti uguali e dia luogo a un pentagono così come la linea che unisce i due piedi sarà la base di un triangolo equilatero il cui vertice è situato all’altezza dell’ombelico”.
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Se portata con una punta in alto, la stella simboleggia la vittoria dello spirito
sulla materia, e viceversa, con due punte in alto la vittoria della materia sullo
spirito.
Secondo le tradizioni, infatti, il simbolo di perfezione numerica, il 5, poteva avere poteri curativi, per richiamare le forze sovraumane e per allontanare il
male. Ma il fatto interessante è che allo stesso tempo esso poteva diventare
simbolo del male assoluto: se rivoltato materialmente verso il basso richiamava
proprio il Demonio proprio perché questo antico simbolo rappresentava le unioni fra il Dio e l’uomo (buone e cattive), tra lo spirito e la materia, fra Macrocosmo e Microcosmo.
Da queste informazioni possiamo sicuramente dedurre che il potere simbolico
viene trasmesso dall’Uomo al simbolo e non al contrario e che il pentacolo aveva un forte valore che andava oltre la forma geometrica. Anche i Pitagorici davano al pentacolo il significato mistico di perfezione, esprimente l’armonia tra
corpo e anima: lo usavano come segno di riconoscimento e come segno della
salute fisica: fu infatti il segno usato dagli allievi della scuola mistica di Pitagora
per identificarsi a vicenda perchè al suo interno proponeva il rapporto aureo,
cioè l’unità di misura del creato.
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Anche la Massoneria ha come simbolo un pentacolo fiammeggiante che in questo caso simboleggia il risveglio dell’uomo, l’essere che vuole espandere il proprio dominio nel cosmo divaricando le gambe ed innalzando le braccia al cielo,
l’uomo nel suo percorso di elevazione.
Invece il significato che viene attribuito al simbolo dai Satanisti è del tutto diverso: nel satanismo la punta dello Spirito è rivolta verso il basso, per rappresentare in questo secondo caso la “vittoria” della materia sullo spirito e quindi
del Demonio su Dio (forma di protesta verso il Cristianesimo).
Il Satanismo mirava ad una chiara dichiarazione di intenti la quale rivelava la
predilezione verso gli aspetti più inferiori dell’essere, più materiali, bestiali e
psichici, ovviamente in contrapposizione con l’elevazione spirituale. Nel “Dictionary of Mysticism” è riportato che il pentacolo è considerato dagli occultisti
il mezzo più potente per l’evocazione degli spiriti.
Abbiamo inoltre letto alcuni articoli su internet nei quali si pensa addirittura
che sia stata la Chiesa stessa a “dare notorietà” a questo simbolo, da un lato satanico e pagano, rappresentandolo sulle facciate di alcune chiese. Su questo
argomento rimangono tutt’oggi molti dubbi e perplessità ma allo stesso tempo
è ciò che rende la stella a cinque punte affascinante e misteriosa, anche ambigua in alcuni casi. Forse proprio per questi motivi affascina le civiltà da sempre
e ha influenzato la nostra cultura con il passare dei secoli. Contrariamente a
quanto si crede però, il simbolo non era direttamente collegato alla figura di
Satana e al mondo della stregoneria: questa credenza popolare è nata
nell’ultimo periodo solo per il fatto che se ne sono appropriate le sette sataniche che, anche attualmente lo usano diffusamente nei loro riti.
Il valore odierno della stella
La stella a cinque punte è ormai divenuta uno dei simboli più ricorrenti
dell’iconografia moderna.
Ad esempio, avete mai pensato alla stella cometa usata durante le festività natalizie? La stella a cinque punte, tra l’altro, è anche chiamata “stella dei Magi” ,
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in riguardo al segno di potenza e di luce che illumina il cammino spirituale; per
questo motivo viene messa sui presepi e sugli alberi di Natale.
Inoltre la sua prima fase di diffusione nella società moderna (oltre al fatto che
è diventata uno dei simboli più utilizzati nel campo commerciale, essendo presente in svariati loghi e pubblicità) è stata resa possibile grazie agli stemmi e alle bandiere degli Stati che in quel periodo si stavano formando, nella maggior
parte dei casi attraverso processi e conflitti sociali che venivano fortemente
appoggiati dalla Massoneria. Il grande contributo dato da essa nella costituzione di questi nuovi Stati oggi non rappresenta un mistero o qualcosa di occulto.
L’utilizzo della stella in molte bandiere ed in numerosi sigilli degli stati
moderni ne è una naturale conseguenza.
Anche l’utilizzo di stelle in campo militare nasce proprio all’interno del mondo
massonico.
Alla base di questi rapporti vi erano sicuramente gli stessi ideali di laicità, eguaglianza e fratellanza (concetti sviluppati per lungo tempo soprattutto nelle logge massoniche più radicali).
Il gioco della stella nascosta
Samuel Loyd fu un noto compositore di scacchi e creatore di enigmi matematici. Il particolare, la sua “Cyclopedia of Puzzles” è una raccolta che contiene
5000 problemi e rompicapi. Tra questi abbiamo quello della stella nascosta
(“hidden star”). Alcune persone impiegano pochi minuti ma per altre è necessario qualche giorno. Alla fine però tutti trovano la stella. La stella in realtà non
è nascosta, è sotto i nostri occhi.
Basta osservare attentamente l’immagine. Facendo questo giochetto che può
sembrare banale ci siamo divertiti davvero tanto!
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Approfondimento sul pentagono e la stella nell’arte
Alchimia, biologia, esoterismo e matematica.
Tutti mescolati dentro un grande calderone di forma pentagonale, una figura
che da millenni è stata caricata di ogni simbolismo possibile.
Il pentagono, infatti, presenta delle proporzioni abbastanza particolari che
hanno colpito filosofi, artisti e scienziati.
Si parla della sezione aurea: la divisione di un segmento in due parti in modo
tale da ottenerne una porzione che sia media proporzionale tra l’intero segmento e la parte restante.
Il rapporto aureo è collegato allo studio del pentagono e della stella a cinque
punte. La geometria pentagonale è molto presente in natura e in arte e dimostra l’origine scientifica e biologica della sezione aurea.
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Fortezza da Basso di Firenze
Castel Sant’Angelo a Roma
Cittadella di Torino
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Isola - città nelle Marche
Il perché tutte queste costruzioni hanno forma pentagonale potrebbe essere
collegato ai suoi angoli maggiori di 90° che resistono meglio allo “scantonamento”, ma è anche legato a questioni simboliche e di stile.
Gli angoli di 90° erano muniti di bastioni e circondati da un fossato con acqua.
Invece è molto più raro trovare questo poligono in altre manifestazioni artistiche. Come faccia del dodecaedro (semplice o stellato) il pentagono fa capolino
ogni tanto nelle arti figurative. Appare all’interno di veri e propri capolavori come la quattrocentesca tarsia marmorea del pavimento della Basilica di
San Marco a Venezia. Tuttavia il dodecaedro comparve molti anni prima in età
romana con una funzione incerta.
Altri esempi di pentagono si possono trovare nell’arte del Novecento con autori
molto noti come Salvador Dalì che, in particolare, ha ripreso questa figura geometrica in alcuni dipinti rendendoli tipicamente surrealisti e a dir poco inquietanti !
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Conclusioni
“La matematica è come la dama: è adatta ai giovani, non troppo difficile, divertente, e senza pericoli per lo Stato. ”
Questa famosa citazione di Platone è, secondo noi, molto significativa ed adatta al nostro lavoro e a noi ragazzi, perché è molto importante apprendere il significato della matematica e capire che essa ci può fare solo del bene e non è
“pericolosa”.
Grazie a questo concorso siamo venuti a conoscenza di innumerevoli curiosità
sul mondo di Pitagora ma in particolar modo sul “Pentacolo”, e di questo ne
siamo felici.
Abbiamo partecipato in prima persona alla realizzazione della stella a cinque
punte per un progetto scolastico e siamo rimasti affascinati informandoci sulla
storia di questo antico simbolo, ricco di mistero.
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