Come costruire un astrolabio Nel nostro laboratorio interculturale "A riveder le stelle...”: viaggio tra terra e cielo alla scoperta delle costellazioni”, abbiamo costruito un astrolabio, un pratico strumento che consente di individuare le costellazioni visibili nel cielo in un particolare giorno, ad una particolare ora, ad una determinata latitudine. Materiale: occorrono alcuni fogli di cartoncino bianco e un disco rigido di cartone (per esempio un sotto torta da pasticceria), sul quale incolleremo il nostro planisfero celeste. anteriore stelle Ritagliate i tre pezzi (attenzione al foro ovale dell'anteriore) ed unite i fogli, anteriore e posteriore, mediante le linguette e la colla in modo da formare una busta. Fate il foro al centro del cerchio con le stelle (in corrispondenza della polare) e sul posteriore; inserite il disco nella "busta" e fissatelo con un fermacampione. Fatto! Evidenziamo ora le caratteristiche di questo astrolabio: sono rappresentate stelle e costellazioni è valido per latitudini comprese tra 40° e 50° NORD il cerchio rosso è l'eclittica il cerchio blu è l'equatore celeste il cerchio tratteggiato rappresenta il limite delle costellazioni visibili durante tutto l'anno (costellazioni circumpolari) le frecce gialle permettono di fare il salto tra le stelle il buco ellittico rappresenta l'orizzonte il centro di questo buco rappresenta il nostro zenit Adesso dobbiamo solo imparare ad usarlo. Ruotate il disco in modo da far corrispondere l'ora con il mese dell'anno (punta la freccia dell'ora al tratto corrispondente alla parte del mese). La figura precedente mostra ad esempio una regolazione per i primi di gennaio alle ore 23:00 (ma come potete vedere è lo stesso cielo che si può osservare alle ore 22:00 verso il 20 gennaio o alle ore 21:00 dei primi di febbraio ecc...) Inoltre ricordate che se c'è l'ora legale dovrete sottrarre un'ora. Una volta regolato l'astrolabio, potete guardare il cielo attraverso l'ovale; ma...c'è un errore! I punti cardinali non tornano! (es. cielo della mezzanotte del 20 dicembre) Niente paura, va tutto bene. Infatti l'astrolabio va osservato ponendolo sopra la testa e poi il tutto va ruotato in modo da far corrispondere le direzioni segnate con i punti cardinali. Ora potete cercare le stelle ricordando che la linea dell'ovale corrisponde all'orizzonte mentre il centro dell'ovale rappresenta lo zenit, il punto che è proprio sopra la nostra testa. Sull'astrolabio troviamo le stelle fisse ma mancano la luna e i pianeti; la luna si riconosce facilmente, mentre per i pianeti possiamo procedere in questo modo: i pianeti sono tutti sull'eclittica (all'incirca) e che quindi devono occupare all'incirca una posizione compatibile con quest'ultima. Inoltre i pianeti non “luccicano” in cielo, come le stelle, ma presentano una luce fissa. I pianeti che più facilmente si possono vedere sono Venere, Marte e Giove; anche Mercurio è luminoso ma è sempre "attaccato" al sole e pertanto lo possiamo vedere o subito dopo il tramonto o appena prima dell'alba. Come utilizzarlo: L’Astrolabio è composto da due parti: una base su cui è rappresentata una carta celeste e un disco girevole fissato alla base con un perno infisso nella Stella Polare. Il disco girevole ha una finestra ovale trasparente attraverso la quale è possibile consultare la carta celeste sottostante. Su due lati della finestra sono indicati il Nord e Sud e che servono a puntare l'Astrolabio nella corretta direzione. Lungo il bordo esterno della mappa si trova un "calendario" circolare in cui sono elencati i mesi e i giorni dell'anno; sul bordo esterno del disco girevole, sono inoltre rappresentate le ore del giorno. Girando il secondo disco in modo da allineare l'ora e la data dell'osservazione che si compie, la finestra ovale rende visibili solo le stelle che si trovano in quel momento al di sopra dell'orizzonte. Un punto di riferimento molto importante è lo Zenith dell'osservatore esattamente sulla nostra testa. Per aiutarci a determinare quali stelle passano in un dato momento allo Zenith corrediamo il nostro strumento di un indice trasparente girevole che ci sarà utile anche per facilitare la concordanza oragiorno dell'osservazione. Per osservare le stelle: prendere nota dell'ora e della data in cui si effettua l'osservazione. L'Astrolabio è stato disegnato in base all'ora solare; pertanto, se si utilizza questo strumento nel periodo in cui vige l'ora legale, bisogna ricordarsi di effettuare una correzione spostando "l'orologio" indietro di un'ora; girare il secondo disco in modo da allineare l'ora e la data dell'osservazione; individuare nel cielo la Stella Polare e porre l'Astrolabio sopra la testa tenendolo rivolto a faccia in giù. Ruotarlo in modo che la freccia indicante il Nord disegnata sul bordo della finestra del secondo disco sia rivolta verso la Stella Polare; le stelle e le costellazioni che appaiono nella finestra dell'Astrolabio corrispondono esattamente a quelle che si trovano nel cielo sopra di noi. Ora il vostro astrolabio è pronto. Si solleva in alto contro il cielo orientandolo in modo corretto rispetto ai punti cardinali (cioè il Nord segnato sull'orizzonte del nostro strumento deve corrispondere al Nord reale) e si deve trovare in basso quando osserviamo il cielo verso Nord. Esiste un'altra alternativa all'utilizzo dell'astrolabio che permette di avere a disposizione un maggior dettaglio; si tratta dell'uso delle carte stellari mensili. Sono 12 carte, una per ciascun mese calcolate per le ore 23:00. Per utilizzarle proficuamente occorre comunque tener conto della rotazione (antioraria) della volta celeste pari a ~15° ogni ora (fissato il luogo) e ~30° ogni mese (fissata l'ora). La visione è del tutto analoga a quella illustrata sopra per l'astrolabio. Per saperne di più L’astrolabio è uno degli strumenti astronomici più interessanti del passato: un vero e proprio capolavoro dell'ingegno umano, una miscela di scienza ed arte che ancora oggi ci affascina. Esso è semplicemente una rappresentazione del cielo visibile da una data latitudine. Su di esso sono riportate le posizioni delle principali stelle, in media una ventina, ma i modelli più sofisticati e di maggiori dimensioni ne contenevano anche una cinquantina; farle stare tutte, nel limitato spazio dello strumento, era un capolavoro di artigianato che rendeva l‘astrolabio, oltre che bello, anche prezioso. A colpo d'occhio lo strumento permetteva di capire quali astri fossero visibili, quali vicino al sorgere e quali al tramonto. Inoltre, consentiva la risoluzione di una notevole gamma di problemi di astronomia sferica, in modo immediato e senza la necessità di effettuare complicati calcoli. Era praticamente come un moderno computer portatile analogico. Lo strumento ha avuto una lunga vita, quasi mille anni (gli ultimi esemplari arrivano al XVIII secolo), e salvo qualche modesta variante è rimasto sostanzialmente immutato per tutto questo arco di tempo, a testimonianza della sua efficienza, e della sua validità. I più antichi esemplari in nostro possesso risalgono al IX secolo e furono realizzati dagli Arabi. Non si sa però chi abbia materialmente inventato l’astrolabio. In genere è associato alla figura del matematico ed astronomo arabo Al–Fazari, vissuto nell’ottavo secolo, ma la presenza dello strumento in periodi precedenti è testimoniata e documentata da numerosi scritti di studiosi dell'antica Grecia. I primi a cogliere il seme gettato dal mondo della cultura e della scienza greca furono dunque gli Arabi stimolati probabilmente anche da motivazioni di ordine religioso: con l'astrolabio si poteva determinare con certezza l'ora delle preghiere, tanto che sui loro strumenti erano quasi sempre riportate le curve orarie relative a questa esigenza. Dalla Spagna musulmana l'astrolabio non tardò a diffondersi nel resto dell'Europa. Il periodo di massimo splendore dello strumento fu tra il XIII ed il XVI secolo. In tutti i paesi nacquero botteghe di costruttori che si tramandavano il mestiere di padre in figlio. La famiglia più nota in Italia è probabilmente quella dei Volpaia che lavorarono a Firenze nei primi anni del 1500 dedicandosi in particolare alla costruzione di notturlabi. Dopo il 1600 l'astrolabio cominciò rapidamente a declinare.