LE LINEE AEREE 1. Gli Isolatori 1.1 Generalità Gli isolatori servono a separare elettricamente i conduttori in tensione dai sostegni. Debbono essere realizzati in materiale isolante quale Porcellana, o Vetro. Il vetro è del tipo Pyrex, resistente ad alta temperatura. Negli anni quest’ultimo ha preso il so pravvento poiché la trasparenza rende più facile l’identificazione visiva dei guasti e per via della possibile presenza di microcavità di aria [vacuoli] in quelli di porcellana. Un materiale isolante viene selezionato tenendo conto delle seguenti caratteristiche: 1) Bassa resistività (per gli isolanti non è espressa in [W mm2/m], bensì in [W m]) 2) Elevata Rigidità Dielettrica (espressa in KV/mm). Essa è il massimo valore del campo elettrico che l’isolante può sostenere senza dar luogo a scarica. L’aria pura a temperatura ambiente ha rigidità dielettrica pari a ca. 3 kV/mm; per un buon dielettrico essa è intorno a 100 kV/mm. 3) Resistenza alle altee temperature 4) Fragilità ridotta 5) Possibilità di lavorare il materiale in modo da conferirgli la forma desiderata 1.2 La forma degli isolatori Nei primi anni del secolo scorso fu concepita la forma a uovo (v. figura). In tal modo le linee di forza del campo elettrico partono dal conduttore e arrivano al sostegno metallico su cui l’isolatore è vincolato avvolgendo l’isolatore a uovo, senza mai attraversane la superficie. Se ci fosse attraversamento, si verificherebbe il fenomeno della rifrazione: le linee di forza del campo elettrico sarebbero deviate e si concentrerebbero in punti dell’isolatore, compromettendone la durata. Nei punti in cui si dovessero concentrare eventualmente le linee di forza, sarebbe elevato il rischio di superare la rigidità dielettrica. Gli isolatori a uovo, tuttavia, non sono idonei per l’installazione all’esterno: la pioggia metterebbe in contatto elettrico il conduttore con il sostegno metallico. Allora furono introdotti gli isolatori piatti., magari disposti in cascata, l’uno vincolato a quello sottostante (figura a sinistra). In figura si nota la sede per ospitare il perno dell’isolatore che si inserisce in sommità e in basso il perno che si inserisce nella sede dell’isolatore sottostante. Tutta la catena di isolatori è flessibile, così da rendere inoffensive le eventuali sollecitazioni di flessione indotte dal vento. 1.3 Il problema dei Vacuoli Per schematizzare il fenomeno della presenza dei vacuoli, si consideri un condensatore con dielettrico 2 strati. Uno strato è costituito da vetro, mentre lo strato sottostante, assai più piccolo, è costituito da aria. Con ciò si intende simulare la presenza di un difetto di fabbricazione: il vacuolo, aria presente all’interno dell’isolatore. E’ come se fossimo in presenza di 2 condensatori in serie. I condensatori in serie sono caratterizzati dall’avere una carica identica sulle armature. Si chiamino: Varia= Tensione applicata alle armature con all’interno aria (il vacuolo) Vvetro= Tensione applicata alle armature con all’interno vetro. V= Tensione totale applicata fra le armature. EAria= Campo elettrico all’interno dell’aria EVetro= Campo elettrico all’interno del vetro S= Superficie delle armature (eguale per entrambi i condensatori) eAria= Costante dielettrica dell’aria eVetro= Costante dielettrica del vetro dAria= spessore del dielettrico aria dVetro= spessore del dielettrico vetro Volendo verificare che il vacuolo con aria costituisce una criticità per il sistema, si può scrivere che V = VAria + VVetro Inoltre, i campi elettrici all’interno dei due materiali, trattandosi per semplicità di condensatori piani, valgono (espressi in kV/mm) E Aria = VAria d Aria EVetro = VVetro dVetro Poiché si tratta di capacità, valgono le formule: VAria Q = C Aria VVetro Q = CVetro da cui si esprime il rapporto fra le tensioni (la carica Q è uguale per tutti i due condensatori, poiché sono in serie VAria CVetro = VVetro C Aria E’ possibile, dunque, scrivere il rapporto fra i campi elettrici: E Aria VAria dVetro dVetro VAria dVetro CVetro = ∗ = ∗ = ∗ EVetro d Aria VVetro d Aria VVetro d Aria C Aria Ma si sa che per un condensatore piano vale: C Aria = ε Aria ∗S d Aria e CVetro = ε Vetro ∗ S dVetro Sostituendo nel rapporto fra i campi elettrici: E Aria dVetro d Aria ε Vetro ε Vetro = ∗ ∗ = EVetro d Aria dVetro ε Aria ε Aria Poiché lo eVetro vale 5-6 volte quello dell’aria, ecco che il campo elettrico che caratte- rizza l’aria del vacuolo è 5-6 volte più intenso di quello presente nel materiale dell’iso latore. Purtroppo, l’aria ha una rigidità dielettrica che è almeno 30 volte minore di quella del vetro. Si rischia che nel vacuolo si verifichino scariche che a lungo andare compromettano il resto dell’isolatore. 2. Le linee aeree I conduttori sono realizzati in rame (resistività pari a 17.8 W mm2/km a 20°C). Essi vengono issati mediante carrucole e tesati in modo da evitare di avere un assetto orizzontale. Difatti, se così fosse, gli isolatori e i tralicci sarebbero sollecitati in modo indebito meccanicamente. Il conduttore si adagia dunque su una curva chiamata catenaria. Questo fatto comporta una lunghezza del rame superiore di almeno il 10 % rispetto al caso della tesatura perfettamente orizzontale. Occorre che venga mantenuta una distanza di rispetto fra il conduttore e qualsiasi corpo che da terra fronteggia la linea. La linea è sormontata da una fune (fune di guardia; nella foto ci sono 2 funi di guardia) con il compito di creare un cono di protezione dai campi elettrici creati da scariche atmosferiche. Sulla fune di guardia si posa anche una fibra ottica con scopi di comunicazione. Nella figura a sinistra si nota che ogni fase è in realtà costituita da 3 conduttori ravvicinati (conduttori trinati). In tal modo, la sezione del conduttore di fase è come se fosse più grande: certo, non ai fini di abbassare la resistenza (la quale dipende dalla effettiva sezione del rame) ma di abbassare il campo elettrico. Se infatti il campo elettrico assumesse valori elevati, si innescherebbe il cosiddetto EFFETTO CORONA per il quale si rompe la rigidità dielettrica dell’aria, si generano rumori (come di aria che frigge) e aloni luminescenti. Questo fenomeno è causa di indesiderate dispersioni di corrente ed è più sensibile in caso di alte temperature, umidità e inquinamento dell’atmosfera. Nelle linee ad altissima tensione i conduttori non sono realizzati in rame, ma hanno un’anima in acciaio, con scopi di resistenza meccanica, circondata da un rivestimento di lega di alluminio, con scopi di conduzione elettrica. Va anche precisato che in corrente alternata la corrente tende a distribuirsi in periferia del conduttore (effetto pelle – v. oltre) ed è giusto che in periferia si trovi lega di alluminio. L’alluminio in questo caso viene preferito al rame per via della sua densità – 3volte più bassa. Le linee aeree trovano sempre maggiore opposizione nelle popolazioni, le quali le reputano dannose per la fruizione del paesaggio, nonché per via dell'esposizione ai campi elettromagnetici (v. apposita sezione in IMPIANTI V ANNO, argomento da svolgersi al 5° anno). L’alternativa è la linea in cavo (isolato in SF 6 – esafluoruro di zolfo), ma questa soluzione costa 10 volte di più. 2.1 Effetto Pelle L’effetto pelle fa sì che nei conduttori di grande sezione in c.a. la corrente tenda a distribuirsi nella superficie esterna, un po’ trascurando di passare dal centro della sezione. Si consideri il cavo illustrato a sinistra,. in cui la corrente alternata sta fluendo da destra verso sinistra e che in quell’istante assuma valore crescente. Essa genera nello stesso conduttore un campo magnetico la cui induzione B è uscente dal lato inferiore della figura e entrante nel lato superiore. L’induzione è in quel momento variabile e sta crescendo anch’essa, allo ra induce nel rame che sta al suo interno una corrente variabile che è volta a opporsi alla crescita di B e assume verso opposto alla corrente principale. In tal modo, al centro del conduttore la corrente è meno intensa rispetto a quel che accade in periferia. Il fenomeno è più accentuato alle alte frequenze. Si può risolvere grazie all’adozione di conduttori cavi (con anima di acciaio per le linee A.T.).