MASTER SICUREZZA MACCHINE Compatibilità Elettromagnetica e Sicurezza Elettrica 7 modulo Prof. Alessandro Sona Ing. Diego Dainese Sommario della giornata PRIMA PARTE Compatibilità Elettromagnetica Direttiva Europea 2004/108/EC Richiami Teorici per l’analisi di fenomeni EMI Analisi emissioni condotte Analisi emissioni irradiate Prove di immunità Progettazione e diagnostica EMC Esempi SECONDA PARTE Elettrocuzione Classificazioni dei sistemi elettrici e tipologia dei contatti elettrici Prove di Sicurezza Elettrica su Apparecchiature Direttiva Bassa Tensione (LVD) 2006/95/CE 1 SECONDA PARTE PARTE ELETTROCUZIONE 2 ELETTROCUZIONE Affinché il corpo umano sia attraversato da una corrente elettrica, cioè subisca una scossa elettrica, deve essere sottoposto a una differenza di potenziale Fra due punti differenti del corpo devono essere applicate due differenti polarità o due differenti fasi riconducibili a uno stesso sistema elettrico ELETTROCUZIONE Una delle due parti che partecipano al formarsi della ddp può essere anche il terreno o qualsiasi elemento conduttore che si trova in contatto con esso (anche l’impianto di terra) 6 3 ELETTROCUZIONE Affinché il terreno sia un riferimento di potenziale è necessario che sia elettricamente inserito nel sistema di distribuzione 7 Effetti della Corrente Elettrica sul Corpo Umano • Fin dagli esperimenti di Luigi Galvani (1790) è noto che l’attività biologica si accompagna ad una attività elettrica. Quindi è facile intuire come correnti elettriche esterne, sommandosi alle piccole correnti fisiologiche interne, possano alterare le funzioni vitali dell’organismo, fino a provocare effetti letali. • Gli effetti più frequenti e più importanti che la corrente produce sul corpo umano sono fondamentalmente quattro: 1. TETANIZZAZIONE 2. ARRESTO DELLA RESPIRAZIONE 3. FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE 4. USTIONI 8 4 Tetanizzazione • Se uno stimolo elettrico è applicato ad una muscolo, esso si contrae, per poi ritornare allo stato di riposo. Se al primo stimolo ne segue un secondo, prima che il muscolo sia tornato allo stato di riposo, i due effetti possono sommarsi. Più stimoli opportunamente intervallati contraggono ripetutamente il muscolo in modo progressivo (contrazione tetanica). • La “tetanizzazione dei muscoli” è la contrazione involontaria dei muscoli interessati al passaggio della corrente. • E’ per questo motivo che l’infortunato, se attraversato da corrente alternata, può rimanere appiccicato alla parte in tensione; il contatto perdura nel tempo e può produrre svenimenti, asfissia, collasso, stato di incoscienza. 9 Tetanizzazione • Il più elevato valore di corrente per cui il soggetto è ancora capace di lasciare la presa della parte in tensione con la quale è in contatto è la corrente di rilascio: Donne: 10 mA (50Hz); Uomini: 15 mA (50 Hz) • Anche la corrente continua, se elevata, può produrre tetanizzazione, anche se in generale è meno pericolosa di quella alternata. 10 5 Arresto della Respirazione • Correnti superiori ai limiti sopra indicati per la corrente di rilascio producono nell’infortunato difficoltà di respirazione e segni di asfissia: il passaggio della corrente determina una contrazione dei muscoli addetti alla respirazione e una paralisi dei centri nervosi che sovrintendono alla funzione respiratoria; se la corrente perdura, l’infortunato perde conoscenza e può morire soffocato. • Circa il 6% delle morti per folgorazioni è dovuto ad asfissia. Di qui l’importanza della respirazione artificiale della tempestività con la quale è applicata e della durata per cui è praticata. E’ necessario intervenire al max. entro 3-4 min. 11 Fibrillazione Ventricolare • La contrazione del muscolo cardiaco nel suo normale funzionamento è prodotta da impulsi elettrici provenienti dal nodo senoatriale, che è un generatore biologico di impulsi elettrici che comandano il cuore. • All’attività elettrica normale corrisponde il pulsare ordinato e ritmico del muscolo cardiaco; quando giungono segnali elettrici eccessivi ed irregolari, il cuore viene sovrastimolato in maniera caotica e inizia a contrarsi in modo disordinato. • La fibrillazione ventricolare è responsabile di oltre il 90% delle morti per folgorazione. • In passato la fibrillazione ventricolare era ritenuta un fenomeno irreversibile, che prosegue fino alla morte dell’infortunato. •Una scarica elettrica violenta opportunamente dosata può arrestare la fibrillazione stessa (apparecchio defibrillatore). Essa deve essere però applicata in breve tempo. 12 6 Fibrillazione Ventricolare Esiste nel ciclo cardiaco un breve intervallo di tempo nel quale il ventricolo è elettricamente instabile, tale intervallo è detto periodo VULNERABILE e corrisponde alla prima parte dell’onda T dell’elettrocardiogramma e rappresenta approssimativamente il 10 - 20% del ciclo cardiaco. Se gli stimoli elettrici sono applicati in questa fase del ciclo la probabilità che si inneschi la fibrillazione ventricolare aumenta notevolmente 13 Fibrillazione Ventricolare Innesco della fibrillazione ventricolare nel periodo Vulnerabile Effetti sull’elettrocardiogramma (ECG) e sulla pressione sanguigna 14 7 USTIONI Le ustioni possono essere provocate sia dal passaggio della corrente attraverso il corpo umano, sia dall’arco elettrico, sia da temperature eccessive prodotte da apparecchi elettrici; il fenomeno è accentuato nei punti di entrata e uscita. Le ustioni si possono classificare in tre tipi: - Ustioni localizzate sulla cute detti "marchi" - Ustioni localizzate in particolari distretti detti "folgorazioni" - Grandi necrosi distrettuali; le parti colpite sono carbonizzate e la necrosi è profonda e coinvolge cute, muscoli etc.; il rischio di morte è elevatissimo. 15 Ustioni 16 8 Ustioni: Classificazione in base alla profondità 1° GRADO: interessano solo lo strato superficiale della cute ovvero l'epidermide 2° GRADO: interessano l'epidermide e parzialmente il derma superficiale: con bolle profondo: senza bolle 3° GRADO: interessano epidermide, derma 4° GRADO: il terzo grado con interessamento anche di muscoli ed ossa sottostanti 17 Ustioni: Classificazione in base all’estensione - testa e collo: 9% - ogni arto superiore: 9% - parete toracica anteriore e addome: 18% - dorso e regione glutea: 18% - ogni arto inferiore: 18% - zona genitale: 1% Quindi, per esempio, se una persona ha un' ustione estesa al braccio destro e al dorso ha un'ustione del 27% 18 9 Limiti di Pericolosità della Corrente probabilità di fibrillazione ventricolare nessuna reazione formicolìo effetti fisiopatologici reversibili e tetanizzazione 19 Correnti ad Alta Frequenza • La pericolosità della corrente diminuisce con l’aumentare della frequenza. • La tendenza della corrente ad alta frequenza a passare nello strato superficiale del corpo (effetto pelle) non influisce praticamente sullo stato della cellula. • La corrente ad alta frequenza produce comunque effetti termici che possono divenire pericolosi. 20 10 Resistenza Elettrica del Corpo Umano IB Z B I B UT ZB (Tensione di contatto) • Il corpo umano corrisponde, in termini circuitali, ad una impedenza capacitiva. La capacità Cp risiede principalmente nella pelle, che si interpone come isolante elettrico e il tessuto conduttore sottostante. Il carattere capacitivo dell’impedenza ZB risulta evidente solo sopra i 1000 Hz. • Ai 50 Hz l’impedenza è solo resistiva. E’ una grandezza estremamente variabile con le condizioni ambientali. Circuito equivalente del corpo umano 21 Altre fonti di rischio Arco Elettrico È costituito da una sorgente di calore assai intensa e concentrata, con emissione di gas e di vapori surriscaldati e tossici, irraggiamento termico e raggi ultravioletti che si manifestano in caso di guasto o di manovre su apparecchiature elettriche, es. corto circuiti. Incendio di origine elettrica È un incendio dovuto ad una anomalia dell’impianto elettrico che causa l’innesco della combustione, ad es. sovraccarico, sotto dimensionamento dei cavi elettrici etc. 22 11 Classificazioni dei Sistemi Elettrici e tipologie di Contatto Elettrico SICUREZZA ELETTRICA UN PRODOTTO PER ESSERE IMMESSO SUL MERCATO UE deve soddisfare ai requisiti di una o più direttive PARECCHIE DIRETTIVE E NORME SI INTERESSANO DI SICUREZZA un prodotto non deve essere fonte di pericolo per persone e cose sia nel normale funzionamento sia in condizioni accidentali 24 12 MARCATURA CE La marcatura CE è un contrassegno che deve essere apposto su determinate tipologie di prodotti dal fabbricante stesso che con essa autocertifica la rispondenza (o conformità) ai requisiti essenziali per la commercializzazione e utilizzo nell' Unione Europea. 25 ISOLAMENTI UNO DEI SISTEMI DI PROTEZIONE PIÙ UTILIZZATI Consiste nell‟isolare le parti elettriche attive, che portano correnti o tra le quali esiste una ddp LE NORME FANNO RIFERIMENTO A PIÙ TIPI DI ISOLAMENTO: ISOLAMENTO FUNZIONALE È l‟ isolamento tra parti attive (cioè i conduttori e i dispositivi che durante il normale funzionamento conducono corrente e fra i quali si può avere ddp) necessario a consentire la regolare attività dell‟apparecchiatura ESEMPIO 1. Linea area alta tensione Per la funzionalità: conduttori devono rimanere isolati Aria ---> isolamento funzionale 26 13 ESEMPIO (2) TIPI DI ISOLAMENTO Vernice isolante che ricopre i conduttori utilizzati negli avvolgimenti dei trasformatori e dei motori elettrici È un isolamento funzionale PER LA SICUREZZA ELETTRICA : non si deve fare affidamento all‟isolamento funzionale È necessario aggiungere un ulteriore isolamento, il cui scopo è di protezione 2. ISOLAMENTO PRINCIPALE O FONDAMENTALE ESEMPIO In un trasformatore o motore, dopo aver isolato le spira con isolamento funzionale, si protegge l‟insieme con involucro isolante in modo da evitare il contatto “operatore - avvolgimenti” ESEMPIO (2) Isolamento utilizzato a scopo di protezione 2 conduttori generici: Involucro ---> isolamento principale Conduttori in tensione Isolamento funzionale TIPI DI ISOLAMENTO Isolante in principale 27 UN GUASTO SULL‟ISOLAMENTO FUNZIONALE: provoca malfunzionamento, subito rilevato dall‟operatore UN GUASTO SULL‟ISOLAMENTO PRINCIPALE: ESEMPIO (3) Non provoca necessariamente un malfunzionamento. Costituisce situazione di pericolo, non sempre rilevabile dall‟operatore 3. Cavo bifilare: Isolamento funzionale Isolante in principale ISOLAMENTO SUPPLEMENTARE: DOPPIO O RINFORZATO Poiché è possibile un guasto sull'isolamento principale, a scopo di protezione in situazioni accidentali si aggiunge un ulteriore isolamento Isolamento doppio Is. principale deve presentare caratteristiche tali da garantire la sicurezza in caso di rottura dell‟isolamento principale Is. doppio 28 14 Altra possibilità: Isolamento rinforzato Invece di usare un isolamento doppio di caratteristiche fisiche diverse, viene aumentato lo spessore dell‟isolamento principale Is. rinforzato MASSA DEFINIZIONE DI MASSA PER LA SICUREZZA ELETTRICA: ESEMPIO Apparecchiatura elettronica dotata di involucro metallico. All‟interno i componenti elettronici ed i collegamenti sono isolati dall‟involucro mediante isolamento principale ESEMPIO (2) Parte conduttrice, facente parte dell‟impianto elettrico, che può essere toccata e che non è in tensione in condizioni ordinarie di isolamento, ma che può andare in tensione in caso di cedimento dell‟isolante principale Cavo contenente conduttori con isolamento funzionale e principale. All‟esterno del cavo sia presente uno schermo conduttore Involucro ---> Schermo ---> rappresenta una massa rappresenta una massa Se il cavo presenta isolamento suppl. o rinforzato ---> schermo non rappresenta una massa 29 CLASSIFICAZIONE APPARATI LE NORME SUDDIVIDONO LE APPARECCHIATURE IN 4 CLASSI per ogni classe: prove specifiche CLASSE 0 Apparecchiature che per la protezione da scossa elettrica sono dotate solamente di isolamento principale In caso di rottura dell‟isolamento principale, la protezione è affidata all‟ambiente circostante CLASSE 1 Apparecchiature nelle quali, oltre all‟isolamento principale, è previsto un sistema di protezione basato sul collegamento di tutte le parti conduttrici accessibili dall‟operatore ad un conduttore di terra facente parte dell‟impianto elettrico fisso Facile distinguere apparecchiatura monofase di classe 1: Hanno spina a tre poli: P, N e PE 30 15 CLASSIFICAZIONE APPARATI CLASSE 2 Apparecchiature nelle quali, oltre all‟isolamento principale, è posto un isolamento supplementare (doppio o rinforzato) Non hanno conduttore di terra (spina a due poli: P, N) Vengono contrassegnati con il simbolo: Esempio: elettrodomestici portatili utilizzati in ambiente residenziale CLASSE 3 Apparecchiature nelle quali la tensione massima che ogni loro punto può assumere anche in caso di guasto è molto bassa, inferiore a circa 50 V Non ci può essere pericolo di contatto accidentale dell‟operatore con parti in tensione Non serve nessun collegamento di terra 31 POSSIBILI CONTATTI involucro metallico alimentazione sistema isolato carico contatto diretto contatto indiretto terra 32 16 Contatti Diretti e Indiretti • Contatti diretti: Contatto con una parte dell’impianto normalmente in tensione, quale un conduttore, un morsetto, l’attacco di una lampada, divenuti casualmente accessibili. • Contatti indiretti: Contatto di persone con una massa, ad esempio la carcassa di un motore, o con una parte conduttrice connessa con la massa, durante un guasto di isolamento. La massa • E’ una parte conduttrice, facente parte dell’impianto elettrico, che può essere toccata e che non è in tensione in condizioni ordinarie di isolamento, ma che può andare in tensione in caso di un cedimento dell’isolamento principale. • Una massa deve essere protetta contro il contatto indiretto. 33 CONTATTO DIRETTO Si parla di contatto diretto quando si entra in contatto con una parte attiva dell’impianto e cioè con parti conduttrici che sono normalmente in tensione 34 17 CONTATTO INDIRETTO Contatto indiretto: contatto di persone con una massa in tensione per un guasto Categorie Sistemi Elettrici Cat. 0 “BASSISSIMA TENSIONE” sino a 50 V c.a. Cat. I “BASSA TENSIONE” sino a 1000 V c.a. Cat. II “MEDIA TENSIONE” sino a 30.000 V c.a. Cat. III “ALTA TENSIONE” oltre i 30.000 V c.a. 36 18 Protezione PE (Protection Earth) – Per garantire che in caso di cedimento dell’isolamento principale non ci si trovi in condizioni di pericolo si fa uso di un terzo conduttore (conduttore di terra o protection earth PE) il conduttore di terra ha un isolamento giallo verde deve avere una sezione certamente non inferiore a quella dei conduttori di fase e neutro – oltre al conduttore di terra, per la protezione contro i contatti indiretti è ovviamente necessaria anche la presenza di un interruttore di massima corrente nil cui intervento pone fine alla condizione di pericolo 37 Protezione con conduttore di terra ed interruttore di massima corrente F involucro metallico N giallo-verde terra distribuzione terra di protezione 38 19 I sistemi elettrici Isolati (Trasformatore di Isolamento) sistema IT il neutro è isolato (I) il conduttore di protezione è collegato a terra (T) il sistema IT è utilizzato quando al secondario del trasformatore non si vuole fissare il conduttore di neutro, ma si vuole lasciare indeterminati i potenziali assoluti del due conduttori secondari 39 Sistema IT F N giallo-verde 1 A 2 terra utenza B giallo-verde 40 20 Sistema IT un sistema IT è in grado di sopportare un primo guasto si supponga il cedimento dell’isolamento principale – l’involucro va in contatto con un conduttore (es. n. 1) non si è in condizioni di pericolo il conduttore 1 si porta al potenziale nullo – (conduttore 1, involucro, conduttore di protezione terra) – il conduttore 2 assume un potenziale rispetto al conduttore 1 solo funzione delle caratteristiche del trasformatore la ddp fra i conduttori 1 e 2 rimane inalterata, – e quindi la funzionalità dell’apparecchiatura 41 Trasformatori di isolamento Trasformatore di isolamento Trasformatore in cui gli avvolgimenti primari e secondari sono separati elettricamente da un isolamento doppio o rinforzato per limitare, nel circuito alimentato dall'avvolgimento secondario, rischi dovuti a contatti accidentali simultanei con la terra e con parti attive o masse che possono andare in tensione in caso di guasto all'isolamento fondamentale. Trasformatore di sicurezza Trasformatore di isolamento destinato ad alimentare circuiti a bassissima tensione di sicurezza (<= 50 Volt a vuoto). Il contatto accidentale sulle 2 fasi dell'avvolgimento secondario può essere sopportato senza alcun pericolo per l'uomo. 21 PROVE di SICUREZZA ELETTRICA su apparecchiature PROVE DI QUALIFICA DEL MODELLO COMPLETO (PROVE DI TIPO) – GENERALMENTE ALMENO UN ESEMPLARE DI APPARECCHIATURA IN CONFIGURAZIONE FINALE DEVE ESSERE SOTTOPOSTO A PROVE COSIDDETTE DI TIPO, CHE PREVEDONO IL FUNZIONAMENTO IN CONDIZIONI NOMINALI LIMITE ED ANCHE IN CONDIZIONI DI GUASTO SINGOLO PER VERIFICARE LA RISPONDENZA AI REQUISITI DI SICUREZZA LA NORMA EN 61010-1 AD ESEMPIO PRESCRIVE DI EFFETTUARE PROVE IN TUTTE LE CONDIZIONI DI GUASTO CHE POSSANO DEGENERARE IN CONDIZIONI DI PERICOLO, NON SOLO ELETTRICO, OSSIA CORTOCIRCUITI DELLE USCITE, BLOCCAGGIO DEI MOTORI, CHIUSURA DELLE APERTURE DI VENTILAZIONE ETC. DURANTE E DOPO LE PROVE NON DEVONO ESSERE SUPERATI DEI LIMITI BEN PRECISI SPECIFICATI PER OGNI PROVA NELLA NORMA STESSA (ES. MESSA IN TENSIONE DI PARTI ACCESSIBILI, INCENDIO, ESPULSIONE DI PARTI ETC) 44 22 VERIFICHE DI SICUREZZA SUI MODELLI DI PRODUZIONE (PROVE INDIVIDUALI) – LE PROVE CHE DEVONO ESSERE EFFETTUATE SONO GENERALMENTE UN SOTTOINSIEME DELLE PROVE DI TIPO E SONO ESSENZIALMENTE DELLE VERIFICHE DI CARATTERISTICHE CHE NON POSSONO ESSERE GARANTITE DALLA BONTA’ DEL PROGETTO IN QUANTO DIPENDENTI DALLE LAVORAZIONI DI PRODUZIONE/ASSIEMAGGIO O DALLE PRESTAZIONI DI SOTTOASSIEMI ACQUISTATI – VANNO ESEGUITE SUL 100% DEI PRODOTTI, POSSIBILMENTE ALLA FINE DELLA FASE DI ASSIEMAGGIO, DURANTE E DOPO IL COLLAUDO FUNZIONALE DELL’APPARECCHIO QUESTE VERIFICHE NON RIGUARDANO STRETTAMENTE IL PROGETTO MA SONO MOLTO IMPORTANTI, DATO CHE L’ULTIMO ANELLO DELLA CATENA DI PRODUZIONE, OSSIA QUELLO CHE “METTE SUL MERCATO” IL PRODOTTO, E’ L’UNICO RESPONSABILE VERSO I CLIENTI DELLA SUA SICUREZZA. I REQUISITI DI SICUREZZA A QUESTO LIVELLO SONO DI SOLITO TUTTI VERIFICABILI MEDIANTE IL COLLAUDO FUNZIONALE E LE “MISURE DI SICUREZZA ELETTRICA” 45 PRESCRIZIONI DELLA CEI EN 61010-1 PER QUANTO RIGUARDA LA SICUREZZA ELETTRICA, OSSIA LA “PROTEZIONE CONTRO LE SCOSSE ELETTRICHE” (ART. 6 DELLA NORMA CEI EN 61010-1) NEL CORSO DELLE PROVE DI TIPO SI DEVE VERIFICARE CHE, IN CONDIZIONI NORMALI E DI SINGOLO GUASTO: – ESEGUITO UN ESAME GENERALE DI DETERMINAZIONE DELLE PARTI ACCESSIBILI (CON L’AUSILIO DI UNO SPECIALE “DITO DI PROVA” E DI UNO SPECIFICATO SPINOTTO DI METALLO) SIA MISURATA LA TENSIONE ED EVENTUALMENTE LA CORRENTE ACCESSIBILI, CONFRONTANDOLA CON I LIMITI SPECIFICATI PER STABILIRE LA CONFORMITA’ AL REQUISITO DI SICUREZZA (MISURE DI CORRENTE DISPERSA) – SIA IMPEDITO CHE PARTI ACCESSIBILI POSSANO PORTARSI A TENSIONE PERICOLOSA, VERIFICANDO LA PRESENZA DI ISOLAMENTI E BARRIERE E IL LORO FUNZIONAMENTO, (MEDIANTE ISPEZIONE VISIVA/MISURA DELLE DISTANZE E MEDIANTE MISURE DI ISOLAMENTO E RIGIDITA’ DIELETTRICA ) E VERIFICANDO ANCHE CHE LE PARTI CONDUTTRICI ACCESSIBILI SIANO COLLEGATE ALLA TERRA DI PROTEZIONE, SE POTENZIALMENTE SONO IN GRADO DI TROVARSI SOTTO TENSIONE NEL CASO DI GUASTO DEGLI ISOLAMENTI PRINCIPALI (MISURA DI RESISTENZA DEL CONTATTO DI TERRA) NEL CORSO DELLE PROVE INDIVIDUALI E’ RACCOMANDATO UN SET DI MISURE SIMILE A QUELLO DELLE PROVE DI TIPO MA LIMITATO NEI TEMPI DI ESECUZIONE E SENZA CONSIDERARE LE CONDIZIONI DI GUASTO 46 23 LE PROVE PER LA SICUREZZA ELETTRICA LE NORME PREVEDONO PROVE : per verificare la bontà e la tenuta dell‟isolamento per verificare la bontà del circuito di terra ed il grado di pericolosità nel caso di guasto per valutare l‟entità della corrente di dispersione LE PROVE DIFFERISCONO A SECONDA: della classe dell‟EUT, del tipo di alimentazione (monofase o trifase), della presenza o meno di dispositivi nell‟impianto di alimentazione (interruttore manuale o automatico) ... NEL SEGUITO: Situazione tipica di EUT con alimentazione monofase, dotata di protezione di terra (classe 1) con cenni a EUT di classe 2 47 1 PROVA DI TENSIONE APPLICATA (O PROVA DI TENUTA DELL‟ISOLAMENTO) OBIETTIVO DELLA PROVA: Sollecitare l‟isolamento ad una tensione superiore a quella di funzionamento per verificare la sua tenuta (nel caso di cedimento dell‟isolamento) EUT DI PROVA: EUT di classe 1: involucro metallico o con parti metalliche accessibili all‟operatore EUT EUT P N PE isolante La prova viene effettuata con EUT non alimentato. Si applica una tensione elevata tra parte metallica accessibile all‟operatore (es. involucro) e circuito interno 48 24 BANCO DI TEST SCHEMA DI PRINCIPIO: Sistema di test X VN + Y EUT + P N A PE Misuratore I POSIZIONE ELETTRODI: „OGNI‟ uno su P o N, l‟altro su ogni parte metallica dell‟involucro (o comunque accessibile all‟operatore) e su PE significa che le prove devono essere eseguite in condizioni di „caso peggiore‟ NELLA SCELTA DEI PUNTI DI APPLICAZIONE vanno quindi individuate le porzioni di isolante sottoposte a campi elettrici più intensi (dove la distanza tra parti in tensione e parti accessibili è minore) SI MISURA LA CORRENTE PASSANTE PER L‟ISOLANTE valutandone la tenuta ---> se I<100mA ---> tenuta verificata BANCO DI TEST 49 X VN + Y + TENSIONE DI SOLLECITAZIONE: Classe 1: X =2 , Y=1000V, 3% = 2 230V + 1000V 1500 V 45V Classe 2: X =4 , Y=2750V, 3% = 4 230V + 2750V 3700 V 110V DURATA DELLA PROVA: 60 secondi. All‟inizio della prova la tensione applicata deve essere della metà del valore stabilito. Poi deve essere incrementata fino al valore prescritto PERFORAZIONI DELL‟ISOLANTE: Durante la prova non devono verificarsi scariche o perforazioni dell‟isolante Per verificare tale eventualità viene misurata la corrente A Se questa supera 100mA, viene interrotta la sollecitazione (prova non superata) A SCOPO DIAGNOSTICO: è utile individuare la parte di isolante che non ha tenuto A tale scopo: può essere utile prolungare la sollecitazione oltre i 60s (e oltre i 100mA) in modo da provocare bruciature localizzate dell‟isolante 50 25 SISTEMA DI TEST Configurazione di test: Sistema di test 1500.00 130.0000 mA V $ 23.00 Parte metallica accessibile P, N EUT PER EVITARE IL CONTATTO ACCIDENTALE DELL‟OPERATORE CON LE TENSIONI ELEVATE Ogni elettrodo è isolato, e per estrarlo: necessario tenere premuto un pulsante Si obbliga l‟operatore a tenere occupate entrambe le mani Durante la sollecitazione: segnalazione luminosa 51 2 VALUTAZIONE DELLA RESISTENZA DI ISOLAMENTO OBIETTIVO DELLA PROVA: Valutazione della resistenza di isolamento fra le parti attive ed il conduttore di terra BANCO DI PROVA, SCHEMA DI PRINCIPIO (per EUT CLASSE 1): Sistema di test 500VDC EUT con parti metalliche accessibili P + N A Misuratore I PE La prova viene effettuata con EUT non alimentato Si applica una tensione di 500 VDC tra conduttore di terra e il cortocircuito P-N. Si misura la corrente I che viene a circolare attraverso l‟isolante. Le norme stabiliscono un valore minimo della resistenza di isolamento (2M - classe 1) 52 26 BANCO DI TEST SCHEMA DI PRINCIPIO (per EUT CLASSE 2): Sistema di test 500VDC P + Foglio metallico aggiuntivo N A Misuratore I Il valore di resistenza di isolamento minimo stabilito dalle norme è 4M - classe 2 Il foglio metallico aggiuntivo ha dimensioni stabilite dalle norme SISTEMA DI TEST Sistema di protezione EUT $ 23.00 500 1500000 VDC È il sistema di test che effettua il cortocircuito P-N, invia la tensione 500VDC, misura la corrente e calcola la resistenza Sistema di protezione: obbliga l‟operatore a tenere occupate entrambe le mani 53 VALUTAZIONE DELLA CADUTA DI TENSIONE SUL CIRCUITO DI PROTEZIONE DI TERRA IL CIRCUITO DI PROTEZIONE DI TERRA: fa in modo che il potenziale delle parti metalliche accessibile sia sempre prossimo ai 0V sul circuito di terra: nessuna corrente EUT IN CONDIZIONI DI FUNZIONAMENTO REGOLARE: P N PE 0V IN CASO DI GUASTO: possibilità di correnti elevate per il circuito di terra ---> cadute di tensione Il potenziale delle parte accessibili all‟operatore può raggiungere valori elevati EUT 3 P N > 0V PE Interruttore di massima corrente e differenziale: interrompono l‟alimentazione ma con leggero ritardo 54 27 BANCO DI TEST OBIETTIVO DELLA PROVA: Valutazione della caduta di tensione tra il morsetto di terra della spina di alimentazione e qualsiasi punto metallico accessibile all‟operatore BANCO DI PROVA, SCHEMA DI PRINCIPIO: Sistema di test EUT P I con parti metalliche accessibili N V PE Misuratore V I La prova viene effettuata con EUT non alimentato Si applica una corrente di 25 A (se prova di tipo) o di 10 A (se di fine linea). Si misura la caduta di tensione V e la resistenza R sul conduttore di terra (R=V/I) 500 VDC 1500000 Le norme stabiliscono un valore massimo per R 55 RESISTENZA DI TERRA NELLE PROVE DI TIPO LA RESISTENZA DEL COLLEGAMENTO ALLA TERRA DI PROTEZIONE DEVE ESSERE MISURATA TRA IL MORSETTO DI COLLEGAMENTO DI TERRA E QUALSIASI PARTE ACCESSIBILE: – PER GLI APPARECCHI CON SPINA, FACENDO PASSARE PER 1 MINUTO UNA CORRENTE DI PROVA PARI AL VALORE MAGGIORE FRA 25A E IL DOPPIO DELLA CORRENTE NOMINALE ASSORBITA E CALCOLANDO L’IMPEDENZA PRESENTATA: SI DEVE VERIFICARE UN VALORE MINORE DI 0.1 OHM, IL CAVO DI ALIMENTAZIONE PUO’ ESSERE ESCLUSO DALLA VALUTAZIONE – PER GLI APPARECCHI COLLEGATI PERMANENTEMENTE ALLA RETE, FACENDO PASSARE PER 1 MINUTO UNA CORRENTE PARI AL DOPPIO DI QUELLA DI SGANCIO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DELLA RETE AC DELL’INSTALLAZIONE (SUPPONENDO CHE SIA CORRETTAMENTE COORDINATA CON L’APPARATO): SI DEVE VERIFICARE UNA CADUTA DI TENSIONE INFERIORE A 10 V LE MISURE INDIVIDUALI DI PRODUZIONE POSSONO ESSERE FATTE A CORRENTE E TEMPO RIDOTTI, MA E’ SEMPRE OPPORTUNO ESEGUIRLE CON CORRENTI SUPERIORI A 10A PER EVIDENZIARE EVENTUALI IMPEDENZE DI COLLEGAMENTO INSTABILI 56 28 4 VALUTAZIONE DELLA CORRENTE DI DISPERSIONE SI CONSIDERI UNA GENERICA APPARECCHIATURA DI CLASSE 1 (dotata di circuito di protezione di terra) IN CONDIZIONI IDEALI, CORRENTE DI FASE È UGUALE A CORRENTE DI NEUTRO: EUT P N PE IN REALTA‟, TRA PARTI ATTIVE INTERNE E PARTI METALLICHE DELL‟INVOLUCRO: Resistenza non infinita (isolante non ideale) P Capacità parassite (armature separate da isolante) N Corrente di dispersione: PE deve essere inferiore al livello di intervento dell‟interruttore differenziale 57 VALUTAZIONE DELLA CORRENTE DI DISPERSIONE IN CONDIZIONI ACCIDENTALI: interruzione del circuito di protezione P N PE E NEL CASO IN CUI L‟OPERATORE ENTRI IN CONTATTO CON EUT corrente di dispersione può circolare per il corpo dell‟operatore (possibili disagi) LE NORME: fissano valori massimi per questa corrente e le modalità di misura a seconda del tipo di EUT 58 29 VALUTAZIONE DELLA CORRENTE DI DISPERSIONE IDISP milliamperometro CIRCUITO DI MISURA: A R C R: emula il comportamento del corpo umano in condizioni di contatto elettrico. R15002000 C: ha lo scopo di rendere il circuito di misura insensibile alle correnti in alta frequenza . C110150nF viene valutato il solo contributo di dispersione a frequenza attorno ai 50Hz ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI TEST: L‟EUT viene alimentato ad una tensione P-N pari a 1.06VN (mediante trasformatore di isolamento) Si interrompe il collegamento di terra PRIMA CONFIGURAZIONE: Circuito di misura collegato tra neutro e terra EUT N 1.06 VN P PE A Eut funzionante SECONDA CONFIGURAZIONE: Circuito di misura collegato tra fase e terra EUT P N 1.06 VN BANCO DI MISURA 59 PE A Eut funzionante 60 30 EUT non in funzione. Cortocircuito tra morsetti di alimentazione EUT P N 1.06 VN PE A EUT DI CLASSE 1: il circuito di misura viene collegato ad ogni punto metallico dell‟involucro accessibile all‟operatore (caso peggiore) EUT DI CLASSE 2: il circuito di misura viene collegato ad un foglio metallico con dimensioni massime 2010 cm EUT BANCO DI MISURA TERZA CONFIGURAZIONE: 61 Direttiva Bassa Tensione 31 La Direttiva “Macchine” DIRETTIVA 2006/42/CE 2. Sono esclusi dal campo di applicazione della presente direttiva: k) i prodotti elettrici ed elettronici che rientrano nelle categorie seguenti, purché siano oggetto della direttiva 72/23/CEE del Consiglio, del 19 febbraio 1973, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al materiale elettrico destinato ad essere adoperato entro taluni limiti di tensione: — elettrodomestici destinati a uso domestico, — apparecchiature audio e video, — apparecchiature nel settore delle tecnologie dell'informazione, — macchine ordinarie da ufficio, — apparecchiature di collegamento e di controllo a bassa tensione, — motori elettrici; l) le seguenti apparecchiature elettriche ad alta tensione: — apparecchiature di collegamento e di comando, — trasformatori. La Direttiva LVD: DIRETTIVA 2006/95/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 dicembre 2006 concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al materiale elettrico destinato ad essere adoperato entro taluni limiti di tensione Articolo 1 Ai fini della presente direttiva per «materiale elettrico», si intende ogni materiale elettrico destinato ad essere adoperato ad una tensione nominale compresa fra 50 e 1 000 V in corrente alternata e fra 75 e 1 500 V in corrente continua, Articolo 10 1. La marcatura CE di conformità di cui all'allegato III è apposta dal fabbricante o dal suo mandatario stabilito nella Comunità sul materiale elettrico o, se ciò non è possibile, sull'imballaggio, sulle avvertenze d'uso o sul certificato di garanzia, in modo visibile, facilmente leggibile e indelebile. 32 La Direttiva LVD: ALLEGATO I Elementi Principali degli Obiettivi di Sicurezza del Materiale Elettrico Destinato ad essere Adoperato entro taluni Limiti di Tensione 1. Requisiti generali c) Il materiale elettrico e le sue parti costitutive sono costruiti in modo da poter essere collegati in maniera sicura ed adeguata. 2. Protezione dai pericoli che possono derivare dal materiale elettrico a) le persone e gli animali domestici siano adeguatamente protetti dal pericolo di ferite o altri danni che possono derivare da contatti diretti o indiretti; 3. Protezione dai pericoli dovuti all'influenza di fattori esterni sul materiale elettrico La Direttiva LVD: ALLEGATO III Marcatura CE di Conformità e Dichiarazione CE di Conformità A. Marcatura CE di conformità La marcatura CE di conformità è costituita dalle iniziali «CE» secondo il simbolo grafico che segue: — In caso di riduzione o di ingrandimento della marcatura CE, devono essere rispettate le proporzioni indicate dal simbolo graduato di cui sopra. — I diversi elementi della marcatura CE devono avere sostanzialmente la stessa dimensione verticale che non può essere inferiore a 5 mm. B. Dichiarazione CE di conformità La dichiarazione CE di conformità deve comprendere i seguenti elementi: — nome e indirizzo del fabbricante o del suo mandatario stabilito nella Comunità; — descrizione del materiale elettrico; — riferimento alle norme armonizzate; — eventuale riferimento alle specifiche per le quali è dichiarata la conformità; — identificazione del firmatario che ha il potere di impegnare il fabbricante o il suo mandatario stabilito nella Comunità; — le ultime due cifre dell'anno in cui è stata apposta la marcatura CE. 33 La Direttiva LVD: ALLEGATO IV Controllo Interno Della Fabbricazione 3. La documentazione tecnica deve consentire di valutare la conformità del materiale elettrico ai requisiti della direttiva. Essa deve comprendere, nella misura necessaria a tale valutazione, il progetto, la fabbricazione ed il funzionamento del materiale elettrico; essa contiene: — la descrizione generale del materiale elettrico; — disegni di progettazione e fabbricazione nonché schemi di componenti, sottounità, circuiti; — le descrizioni e le spiegazioni necessarie per comprendere tali disegni e schemi e il funzionamento del materiale elettrico; — un elenco delle norme che sono state applicate completamente o in parte e la descrizione delle soluzioni adottate per soddisfare gli aspetti di sicurezza della direttiva qualora non siano state applicate le norme; — i risultati dei calcoli di progetto e dei controlli svolti, ecc.; — le relazioni sulle prove effettuate. 4. Il fabbricante o il suo mandatario conserva copia della dichiarazione di conformità insieme con la documentazione tecnica. SOMMARIO La presente Pubblicazione fornisce indicazioni per redigere una dichiarazione CE di conformità in accordo con le direttive Nuovo approccio e la direttiva di Bassa Tensione. Essa costituisce il necessario presupposto per l’apposizione della marcatura CE sul prodotto, attestando la sua conformità alle disposizioni delle direttive in questione. 34 35 36 Società di ingegneria ENERGIA - SICUREZZA - AMBIENTE Sede legale Via Ten. E. Velo, 28 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. +39 0424 382638 Fax +39 0424 37115 [email protected] www.necsi.it 37