ARIC81000G_gemma fiore frutto

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Prodotto realizzato con il contributo della Regione Toscana
nell'ambito dell'azione regionale di sistema
Laboratori del
Sapere Scientifico
ISTITUTO COMPRENSIVO DI CIVITELLA IN VAL DI CHIANA
Scuola Secondaria di primo grado
Classi 1A /1B /1C / 1D
a.s 2014/2015
Insegnanti : De Bacci Carolina,Lionti Ilaria , Pino Rosaria
PercorsoLSS
GEMMA FIORE FRUTTO
Collocazione del percorso nel curricolo verticale
• Il nostro percorso si colloca all’interno del curricolo verticale di Istituto che
in conformità con le Nuove Indicazioni Nazionali prevede una
“competenza scientifico tecnologica intesa come possibilità di svolgere …
attività laboratoriali al fine di attivare il pensiero scientifico , favorire
l’ipotesi risolutiva e non solo la conoscenza di formule applicative.
• L’approccio fenomenologico induttivo ai contenuti (né libresco né
sistematico).
• Organizzare e utilizzare correttamente i materiali necessari per l’attività
laboratoriali.
• Saper collaborare con tutti alla realizzazione di un’attività comune
impegnandosi in attività di gruppo.
• Saper riconoscere analogie e differenze.
Obiettivi di apprendimento per la
gemma, per il fiore e per il frutto.
•
•
•
Classificare le gemme in base alle dimensioni, alla forma, al colore e alle disposizione
sui rami.
Comprendere la relazione fra la disposizione delle foglie e la disposizione delle gemme.
Osservare la gemma per individuare le parti costitutive.
•
•
•
•
Saper distinguere e descrivere le caratteristiche morfologiche del fiore preso in esame
Saper identificare le parti fiorali e acquisirne i nomi
Individuare gli elementi invarianti nelle specie di fiori ermafroditi
Osservare come la struttura del fiore è legata al tipo di impollinazione
•
•
Osservare la trasformazione da fiore a frutto per comprenderne la funzione
Osservare i frutti per individuare gli elementi invarianti che costituiscono tutti i frutti
Approccio metodologico.
• Per la realizzazione del percorso abbiamo seguito la didattica laboratoriale
attraverso cinque fasi:
• Osservazione
• Verbalizzazione individuale
• Discussione collettiva
• Affinamento della concettualizzazione
• Produzione condivisa
Materiali ,Apparecchi e strumenti
Strumenti: lente di ingrandimento, stereoscopio.
Materiali: rami di varie piante del giardino della scuola, fiori del giardino
della scuola, frutti.
Apparecchi : LIM
Ambiente in cui si è sviluppato il
percorso
. In laboratorio gli alunni sono stati organizzati in gruppi di tre.
. Gli alunni hanno lavorato in gruppo e anche individualmente .
. In classe il percorso si è sviluppato con la discussione aperta su tutte le
risposte date dagli alunni.
Tempo Impiegato e Aspetti
Organizzativi
A1 Formazione degli insegnanti/ricerca/supervisione iniziale e in
itinere del gruppo docenti. Il tempo progettato per la formazione dei
docenti ha previsto la presenza di un esperto di epistemologia e
didattica delle scienze (Febbraio/Marzo e Maggio).
A2 Incontro di raccordo per concordare le tematiche da sviluppare nei
diversi ordini di scuola (rispettando il curricolo verticale
(Settembre/Ottobre).
B La progettazione specifica e dettagliata per il progetto ha richiesto
incontri tra gli insegnanti e il dirigente scolastico (circa 10 ore).
C Il progetto “gemma-fiore-frutto si è svolto durante il secondo
quadrimestre (Febbraio-Marzo-Aprile,Maggio) per un totale di 15
ore
La gemma
• Abbiamo formato gruppi di tre alunni e consegnato ad ogni gruppo un
ramo di una pianta caducifoglia da osservare senza lente di ingrandimento
e con la lente.
• Ogni alunno dopo una attenta osservazione ha verbalizzato
individualmente nel quaderno.
• Seguono alcune osservazioni fatte su gemme prese dal giardino della
scuola.
LE GEMME DEL LIGUSTRO
Matteo: hanno forma tondeggiante, un
rivestimento a scaglie di colore
marrone e hanno una posizione opposta
Sofia: gemme opposte ,piccole e
tondeggianti, di diversi colori sulla
gradazione del marrone; all’apice
numerose e grandi
Rachele
LE GEMME DEL CARPINO
Gabriele:le gemme sono pelose , marroni
sono distanti tra di loro, nella punta si ha
una gemma unica.
Anna
Anna
LE GEMME DEL SALICE
Victoria:
le gemme sono marroni e
piccole, alcune allungate e altre
grosse,sono appuntite disposte
alterne. Ci sono delle gemme
sulla cima del ramo.
Sofia
LE GEMME DEL BIANCOSPINO
Anna:le gemme sono piccole,
marroni, tonde e tozze.
Lorenzo: sono marroni , piccole
e ruvide.
Sofia
Dove sono collocate le gemme nel ramo?
Gli alunni per comprendere che non tutte le parti del ramo sono
sede di gemme sono stati stimolati ad osservare e a toccare un ramo
di pianta di noce.
Hanno potuto sentire facendo scorrere le dita sul ramo due zone:
una zona più fine ( zona internodale) ed una più ingrossata (zona
nodale).
In particolare hanno notato che solo nella zona nodale si trovano le
gemme.
CICATRICE DELLA ZONA NODALE
L’insegnante fa notare che nella zona nodale è presente una cicatrice, ben
visibile nel ramo di noce, chiede quindi agli alunni a cosa sia dovuta.
Quasi tutti gli alunni hanno formulato questa ipotesi : “sono cicatrici di rami
tagliati”, solo un alunno ha verbalizzato ”credo siano le ferite della pianta da
cui sono cadute le foglie in Inverno”.
Gabriele
L’insegnante per approfondire la collocazione delle gemme nel ramo fa osservare
agli alunni successivamente un ramo di alloro, pianta sempreverde.
Chiede agli alunni dove sono inserite le gemme.
Tutti asseriscono che le gemme si trovano sopra le foglie nelle sempreverdi e sopra
le cicatrici fogliari nelle caducifoglie. Dalla discussione in classe, emerge dal
quaderno di Niccolò quanto segue…
In seguito, per favorire l’osservazione della struttura di una gemma si esegue
una sezione longitudinale di una gemma di ALICANTO
( pianta con gemme molto grosse e facilmente reperibile perché presente nel
giardino della scuola).
Viene consegna ad ogni piccolo gruppo una sezione della gemma, perché
venga osservata sia ad occhio nudo che con lo stereoscopio.
Si chiede agli alunni di osservare e verbalizzare individualmente le
osservazioni nel quaderno di laboratorio.
Sofia
Serena
Niccolò
Seguono altre verbalizzazioni…
Rachele: ci sono attorno alla gemma delle foglie che proteggono la
gemma.
Gabriele : si distinguono le foglie che ricoprono il contenuto ( rametti
piccolissimi)
Caterina : la gemma è formata da una parte interna verde e una esterna a
strati viola e verde.
Victoria: ci sono delle foglioline embrionali, altre dure all’esterno, violacee
e una base “stondata” verde scura dove si attaccano tutte le foglioline.
Dopo la descrizione delle gemme l’insegnante pone agli
alunni le seguenti domande :
Riuscite ad ordinare le gemme in ordine di sviluppo?
Quali parti riuscite a distinguere in ogni gemma?
A cosa assomigliano queste parti?
Gli alunni verbalizzano
L’insegnante dopo aver letto e commentato con gli alunni le osservazioni
individuali dà la terminologia corretta delle tre parti visibili nella sezione
longitudinale della gemma:
PERULA = foglia trasformata che protegge le gemme delle piante.
APICE VEGETATIVO= struttura che riproduce in miniatura il futuro ramo.
FOGLIE EMBRIONALI= le prime foglie che hanno funzione di nutrimento della
pianta.
Il fiore
L’insegnante consegna ad ogni gruppo
• Un fiore di tulipano, fiore grande in cui le strutture che lo compongono
sono ben visibili.
• Un fiore di ciliegio, fiore piccolo ma di facile osservazione.
• Un fiore di pero, fiore con strutture ben evidenti.
TULIPANO
Gli alunni “smontano” il fiore, poi
verbalizzano nel quaderno di laboratorio.
CILIEGIO
PERO
Gabriele scrive i nomi corretti alla lavagna
Dopo lettura
delle singole
verbalizzazioni e
discussione
collettiva,
l’insegnante
propone agli
alunni i nomi
corretti.
Ogni alunno
ha riprodotto
i disegni delle
varie parti del
fiore
introducendo
i termini
corretti nel
proprio
quaderno di
laboratorio.
Gli alunni hanno osservato la struttura dell’androceo e del gineceo.
- LO STAME : il filamento, le antere. Toccando le antere si accorgono della presenza del
polline, polvere gialla, che tutti riconoscono.
-IL PISTILLO:lo stigma, l’ovario, che contiene gli ovuli. Gli alunni hanno aperto il pistillo di
pero e di melo ed hanno osservato l’interno con la lente e lo stereoscopio.
Nel giardino della scuola gli alunni sono stati guidati all’osservazione
del polline sulla pianta di CARPINO perchè ben visibile a occhio nudo…
gli alunni hanno potuto vedere i granelli di polline di colore giallo
Segue verbalizzazione di Lorenzo
Dopo aver osservato e discusso sulle parti che costituiscono il fiore
l’insegnante propone una verifica scritta sulla struttura del fiore…
Seguono alcune verifiche sulle attività di sperimentazione
Abbiamo proposto agli alunni sotto forma ludica una
verifica:
risolvi il seguente cruciverba nella casella evidenziata
leggerai il nome comune di un fiore…
Alcuni alunni hanno velocemete finito il test, altri hanno avuto difficoltà nel
rispondere alle richieste, ma tutti hanno partecipato con entusiasmo.
SCHEDA DI VERIFICA RICOSTRUIRE IL
FIORE
Dopo aver consegnato un fiore agli alunni
viene chiesto di:
1)staccare i sepali poi fissarli su di un
foglio bianco per ricostruire il cerchio e
rispondere alle seguenti domande:di che
colore sono?quanti sono? sono uniti tra
loro o separati?qual è la loro funzione?
2) stacca i petali e attacca anche essi sul
foglio costruendo un cerchio interno a
quello dei sepali e rispondi alle seguenti
domande: di che colore sono?quanti
sono? sono uniti o separati tra loro?
osservali con la lente di ingrandimento,
puoi notare delle nervature? a cosa pensi
che servano?
3)stacca anche gli stami ed attacca anche
questi in cerchio all’interno dei petali e
rispondi alle seguenti domande:quanti
sono? Come sono fatti?
Scuoti la parte espansa su un foglio nero,
che cosa noti? Sai a cosa serve
quella polverina?
4) stacca infine il pistillo, ritaglia
longitudinalmente la parte rigonfia del
pistillo, osserva l’interno. Riesci a vedere
che cosa contiene?quale sarà la funzione
di questa struttura?
Oggetto della ricostruzione è stato
il fiore del cisto marino, pianta
presente nella zona della scuola
riservata alla macchia
mediterranea.
DAL FIORE AL FRUTTO
L’insegnante consegna ad ogni gruppo il frutto di pera non maturo : intero e sezionato.
Gli alunni osservano , verbalizzano , discutono collettivamente.
L’insegnante consegna il frutto di ciliegio non maturo
nelle varie fasi evolutive , lo seziona.
Gli alunni riportano le osservazione nel quaderno di laboratorio.
Seguono alcune verbalizzazioni e dopo
discussione condivisa,attribuzione dei nomi
corretti
Sezione trasversale di un frutto di pera
acerbo.
Sofia verbalizza
PERICARPO
•Epicarpo (buccia)
•Mesocarpo(polpa)
•Endocarpo(nocciolo)
GLI alunni osservano che
Il nocciolo è ancora poco
lignificato e che c’è un
seme bianco all’interno.
Caterina osserva, verbalizza,
affina la concettualizzazione.
Serena osserva
e verbalizza.
Dopo discussione collettiva
sulle parti che compongono
Il frutto, vengono attribuiti
i nomi corretti.
Dopo alcuni giorni le osservazioni dei due frutti
continuano.
Serena osserva
Risultati ottenuti
• Il secondo percorso, rispetto al primo, ha accresciuto
negli alunni una maggiore capacità di osservazione e di
riflessione che in alcuni casi si è spinta fino ad
analizzare i minimi particolari.
• Hanno costruito le conoscenze, costruendo i concetti
partendo dall’esperienza.
• Per facilitare il percorso didattico, sono state utilizzate
parti di piante prelevate dall’ area verde che circonda
la scuola, in particolare dal giardino fenologico e
dall’aiuola adibita con piante tipiche della macchia
mediterranea, rendendo così, gli alunni più attenti
all’ambiente che li circonda.
Valutazione dell’efficacia del percorso
sperimentato in ordine alle aspettative e alle
motivazioni del Gruppo LSS
 L’approccio al sapere scientifico è stato affrontato con una
metodologia che ha tenuto conto della curiosità e
dell’attenzione verso l’ambiente che li circonda e ha dato
valore al lavoro dei ragazzi al fine di costruire apprendimenti
significativi per favorire la costruzione di concetti e
competenze.
 Il percorso è stato positivo perché ha permesso di
sperimentare e valutare interventi didattici con la
collaborazione di docenti di ordine di scuola diversi
(curricolo verticale).
 La collaborazione e la partecipazione ha prodotto la
condivisione di buone pratiche da parte di tutti i docenti
coinvolti.
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