EsempioCompitoMacroeconomia

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Macroeconomia (III canale)
Esame del 26/01/2010
Compito A
1) Si consideri una economia chiusa in cui i consumi siano pari a C = 500 + 1/2Yd (dove c è la propensione
marginale al consumo e Yd è il reddito disponibile); i trasferimenti alle famiglie siano pari a TR = 300; le
imposte siano pari a T = 100 + 1/7Y; gli investimenti siano pari a I = 600; la spesa pubblica sia pari a
G = 300. Si determini:
a)
b)
c)
d)
e)
il valore della domanda aggregata per un reddito pari a 1000;
il reddito che garantirebbe un bilancio pubblico in pareggio;
il reddito di equilibrio ed il valore del saldo del bilancio pubblico;
quale sarà il nuovo reddito di equilibrio se gli investimenti aumentassero di 200;
l’ammontare dei risparmi in corrispondenza al nuovo reddito di equilibrio.
Si ipotizzi poi che gli investimenti non siano più dati esogenamente, ma risultino funzione del tasso di
interesse in base all’equazione I = 100 – 4i (dove i è il tasso dell’interesse), e che l’offerta reale di moneta sia
pari a Ms = 200, e la domanda reale di moneta pari a Md = 1/4Y + 50 – 1/6i. Si costruiscano le curve IS ed
LM, e si determini il reddito di equilibrio.
2) Con riferimento ad una economia in cui si producono due soli beni A e B si scriva la tavola input-output e
si ricavi il prodotto interno lordo.
3) Dopo aver scritto il modello IS-LM in forma ridotta, si calcoli l’effetto sul tasso di interesse e sul livello
del reddito reale di un aumento dei consumi autonomi.
4) Il prezzo di emissione di un titolo irredimibile a rata costante è pari a 200, ed il tasso di interesse vigente
sul mercato al momento dell’emissione è pari al 10 per cento. Si dica, motivando la risposta data, a quale
prezzo si sarà disposti a comprare il titolo se il tasso di interesse aumentasse al 20 per cento.
5) Si ricavi la curva di Phillips nei prezzi dalla curva di Phillips nei salari monetari.
6) Considerando una semplice funzione keynesiana del consumo
a) un aumento della propensione marginale al consumo porterà ad uno spostamento verso il basso della
funzione del consumo;
b) essa partirà da un valore negativo sull’asse delle ordinate, e via via che il reddito aumenta il
rapporto consumo-reddito rimarrà costante;
c) propensione marginale e propensione media al consumo sono uguali se e solo se il consumo
autonomo fosse nullo;
d) via via che il reddito aumenta, il consumo aumenta ed i risparmi diminuiscono.
7) Se l’efficienza marginale del capitale è maggiore del tasso dell’ interesse
a) il costo di sostituzione del capitale è maggiore del valore attuale dei rendimenti netti attesi;
b) il costo di sostituzione del capitale è minore del valore attuale dei rendimenti netti attesi;
c) gli investimenti aumentano, e ciò determina un aumento del tasso di interesse finché non risulterà
pari all’efficienza marginale del capitale;
d) un effetto diverso da a), b) e c).
Si motivi la risposta data.
8) Si spieghi il processo di aggiustamento del tasso di disoccupazione effettivo al tasso di disoccupazione
naturale nell’interpretazione monetarista della curva di Phillips.
9) Si discuta degli effetti di una riduzione dei salari monetari sul reddito di equilibrio. Per quali ragioni
secondo Keynes tale riduzione dei salari non garantirebbe necessariamente il raggiungimento della piena
occupazione?
Macroeconomia (III canale)
Esame del 26/01/2010
Compito B
1) Si spieghi perché il moltiplicatore della spesa pubblica nel modello IS-LM è minore del moltiplicatore
della spesa pubblica nel modello reddito-spesa.
2) Si ricavi la curva di offerta aggregata nel tasso di inflazione dalla curva di Phillips.
3) Si mostri che, a parità di aliquote fiscali, un incremento di spesa pubblica determinerà un peggioramento
del bilancio dello Stato, ma minore dell’incremento della spesa pubblica.
4) Si ipotizzi che la spesa pubblica sia pari a 120; gli investimenti siano pari a 280; i consumi siano pari a
C = 500 + 1/2Yd; le imposte siano pari a T = 100 + 1/4Y; le esportazioni siano pari a X = 100; le
importazioni siano pari a Z = 50 + 1/8Y. Si tracci la funzione di domanda aggregata, indicando il valore
dell’intercetta con l’asse delle ordinate e la pendenza della funzione. Si determini poi:
a)
b)
c)
d)
e)
il valore della domanda aggregata per un reddito pari a 1000;
il reddito di equilibrio;
il saldo del bilancio pubblico;
il saldo della bilancia commerciale;
l’ammontare dei risparmi a seguito di un aumento degli investimenti di 100.
Si ipotizzi a questo punto che gli investimenti non siano più dati esogenamente ma definiti dalla relazione
I = 100 – 4i. Si costruisca la curva IS e si calcoli l’incremento di reddito che si verificherebbe nel caso di
politica monetaria accomodante ed incremento di 150 dei consumi autonomi.
5) Si considerino i seguenti valori del PIL nominale (A) e del PIL reale (B) in Italia dal 1988 al 1992:
(A)
(B)
1988
1989
1990
1991
1992
1090023
1246966
1191961
1282905
1310659
1310659
1427571
1325582
1502453
1333072
Si calcoli: a)i tassi di variazione del Pil nominale e del Pil reale di anno in anno, ed il tasso di variazione
percentuale annuo dal 1988 al 1992; b)l’indice del deflatore del Pil ed i tassi di inflazione annui.
6) Considerando un punto al di sopra della curva IS ed al di sotto della curva LM
a)
b)
c)
d)
e)
si ha un eccesso di domanda sia nel mercato dei beni che nel mercato della moneta;
si ha un eccesso di offerta sia nel mercato dei beni che nel mercato della moneta;
reddito e tasso di interesse tenderanno entrambi a diminuire;
il reddito tenderà ad aumentare ed il tasso di interesse a diminuire;
il reddito tenderà a diminuire ed il tasso di interesse ad aumentare.
7) Secondo Keynes
a) la variabile che assicura l’uguaglianza tra risparmi e investimenti è il tasso di interesse;
b) la variabile che assicura l’uguaglianza tra domanda e offerta di moneta è il livello generale dei
prezzi;
c) quando il tasso di interesse aumenta, aumenta la proporzione di ricchezza tenuta sotto forma di
moneta;
d) un aumento della propensione al risparmio determina, coeteris paribus, una diminuzione dei consumi
e del reddito.
8) Il modello AD-AS.
9) La riproposizione di Friedman della teoria quantitativa della moneta.
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