realizzazione di un database georeferenziato sull`ecosistema

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AREA …………………………………
Progetto esecutivo
REALIZZAZIONE DI UN DATABASE GEOREFERENZIATO
SULL’ECOSISTEMA COSTIERO EMILIANO ROMAGNOLO RELATIVO ALLE
PRESSIONI ANTROPICHE
Responsabile di progetto :
CROATTI GABRIELE
AGOSTO 2004
1.
PREMESSA
La conoscenza dello stato di qualità dell’ambiente si ottiene attraverso la raccolta di dati
relativi a varie matrici. Una matrice fondamentale per avere consapevolezza del reale stato
dell’ambiente è l’Acqua.
Fino ad oggi i nostri obiettivi erano legati ai singoli usi della risorsa e perciò la nostra
valutazione era parziale. Per poter avere un quadro di approfondimento migliore, dovremo mettere
in relazione le varie tipologie di informazioni e su queste tarare le azioni da intraprendere per
migliorare, mantenere e preservare la qualità della nostra matrice.
Il fine, di questa messa in comune di dati di conoscenza, è dare spessore alla qualità delle
scelte in materia di ambiente che saremo costretti ad operare per giungere ad un uso sostenibile
della risorsa.
In tema di acque abbiamo una criticità legata alle caratteristiche economiche, sociali e
ambientali del nostro territorio e cioè la zona comprendente la costa e le aree sensibili ad essa
collegate in cui sono presenti la maggior parte delle aziende turistiche.
L’ecosistema costiero emiliano romagnolo e l’entroterra prossimo al litorale sono oggi
sottoposti ad una serie di monitoraggi tematici e mirati a specifiche problematiche. Questi
monitoraggi sono caratterizzati dal fatto di derivare da origini diverse e dalla necessità di dovere
rispondere ad esigenze peculiari,
ci si riferisce:
a) ai controlli sulle acque marine:
•
monitoraggio delle acque di balneazione, in prossimità della battigia, eseguito dalle Sezioni
Arpa e dalle AUSL del litorale
•
monitoraggio dello stato di trofia delle acque marine, eseguito a oltre 500 m dal litorale dalla
Struttura Daphne di Arpa
b) ai controlli sulla qualità delle acque superficiali e sotterranee dell’immediato entroterra
(area sensibile):
•
monitoraggio delle acque superficiali, eseguito dalle Sezioni Arpa del litorale
•
monitoraggio delle acque sotterranee, eseguito dalle Sezioni Arpa del litorale
c) ai controlli sugli elementi di pressione dell’immediato entroterra:
•
controllo e sorveglianza degli scarichi nei corpi idrici e nel suolo, eseguito dalle Sezioni Arpa
del litorale
Questo progetto si propone di integrare i diversi monitoraggi esprimendoli in un unico
prodotto cartografico informatizzato e georeferenziato, da rendere disponibile alle amministrazioni
pubbliche deputate alla pianificazione territoriale e alla valutazione di impatto ambientale (VIA) e
da utilizzare parzialmente per la consultazione del pubblico via Internet.
La valenza sovraprovinciale del prodotto intende superare il tradizionale approccio
territoriale di alcuni tematismi affrontati (balneazione; acque superficiali; scarichi idrici),
integrando la rappresentazione dei risultati a livello di area vasta (litorale emiliano romagnolo).
Si vuole, altresì, superare il dualismo ambiente-sanità, che solitamente caratterizza queste
tematiche, con l’integrazione interdisciplinare e interprofessionale dei numerosi interlocutori
territorialmente competenti, tra i quali, in via preliminare, si possono individuare:
•
Arpa (Sezioni Provinciali del litorale; Daphne; Ingegneria ambientale; Eccellenza Ecosistemi
idrici; Eccellenza Ecotono costiero e turismo sostenibile; Eccellenza Acque di balneazione;
Eccellenza Ecosistemi naturali)
•
Aziende Unità Sanitarie Locali del litorale (Ferrara; Ravenna; Cesena; Rimini)
•
Provincie del litorale (FE; RA; FC; RN)
•
Assessorati regionali all’Ambiente e alla Sanità.
Pertanto prima di passare alla fase esecutiva occorrerà proseguire un confronto tra i rappresentanti
degli enti pubblici competenti, così come accaduto per il gruppo di lavoro che ha prodotto il sito
Web Balneazione, per valutare ogni possibile miglioramento del progetto e condividere i percorsi e
le suddivisioni delle competenze operative. Nel prendere in esame le nuove problematiche è
opportuno tenere conto dei nuovi protocolli normativi, infatti la Direttiva del 1976, recepita in
Italia con il DPR 8 giugno 1982 n°470, indicava 19 parametri per il monitoraggio delle acque di
balneazione, sulla base delle principali conoscenze ed esperienze del tempo. Oggi la Commissione
Europea propone di ridurre decisamente il numero di parametri, da 19 determinazioni chimiche,
fisiche e microbiologiche a 1 parametro microbiologico nella nuova bozza di direttiva.
Motivo per tale drastica riduzione nasce dalla consapevolezza che l'inquinamento microbiologico è,
nella stragrande maggioranza dei casi, il fattore cruciale che non consente di ottenere una buona
qualità igienico – sanitaria delle acque di balneazione.
Tuttavia il giudizio di qualità non si limiterà al solo dato analitico ma sarà integranto con una
valutazione delle caratteristiche, intese come presenza di punti a rischio di immissione, del
territorio prospiciente la costa in esame.
La definizione del Documento Preliminare Regionale in tema di Piani di Tutela delle Acque ha già
dato avvio a un intenso processo di integrazione e collaborazione fra Enti, incentivato
ulteriormente dalla pubblicazione delle linee guida per una Gestione Integrata delle Zone Costiere,
GIZC.
OBIETTIVI
•
Completamento delle mappe di qualità con punti della rete delle acque superficiali e sotterranee
mediante elaborazione dei dati contenuti nei database alimentati dagli esiti dei monitoraggi, da
aggiornare nei tempi minimi previsti dalle diverse autorità competenti per la diffusione dei dati,
e nei database correlati agli elementi di pressione antropica sulle acque superficiali (catasto
scarichi)
•
Collegamento (link) della cartografia e del database col sito Internet di Arpa
•
Aggiornamento del sistema in tempo reale
I due parametri relativi agli indicatori fecali mantenuti nella nuova direttiva sono gli enterococchi
intestinali (EI) e l'Escherichia coli (EC), perché rappresentano la migliore corrispondenza
disponibile tra inquinamento di origine fecale e ripercussioni per la salute nelle acque destinate a
scopi ricreativi. La scelta dei parametri microbiologici e dei rispettivi valori si è fondata sui dati
scientifici disponibili ricavati da studi epidemiologici.
È pertanto evidente che la drastica riduzione dei parametri prescelti nella nuova direttiva sulle acque
di balneazione comporterà ingenti riduzioni dei costi, eviterà duplicazioni ma non porterà ad alcuna
riduzione nel grado di protezione dei cittadini.
La ricerca e lo sviluppo tecnologico hanno, in passato, contribuito ad accrescere le conoscenze e la
comprensione dei fenomeni, soprattutto per quanto riguarda le correlazioni a livello
epidemiologico. Allo stesso tempo bisogna continuare ad agire in questo campo per elaborare altri
parametri e metodi di analisi in grado di fornire risultati più affidabili, tempestivi e meno costosi e
che servano a rispondere alle nuove problematiche in materia di qualità delle acque; in particolare,
sono in corso ricerche sui metodi di rilevamento dei virus.
Anche l'attività continuamente condotta nell'ambito dei programmi di ricerca dell' UE contribuirà a
raggiungere questo obiettivo, permettendo di adeguare la direttiva all'evoluzione scientifica e
tecnologica.
RISULTATI ATTESI
Il conseguimento di questi obiettivi consentirà un approccio semplificato alla valutazione delle
azioni intraprese in applicazione del Piano Regionale di Tutela delle Acque, per la parte riguardante
le aree sensibili, le acque di transizione e le acque marine ( balneazione, pesca molluschi e qualità
ambientale). Consentirà inoltre, se gli elementi di valutazione saranno inseriti dagli Enti Gestori
interessati, di stimare, in base agli apporti segnalati, le criticità che potrebbero verificarsi o le
motivazioni che hanno prodotto emergenze (ad esempio: Balneazione, Qualità dei Molluschi) in
modo da rendere più puntuali e consapevoli le risposte.
METODOLOGIA
Si dovranno creare una serie di database contenenti i dati delle reti di monitoraggio delle varie
tipologie di acque (superficiali, sotterranee, scarichi, impianti di depurazione), oltre a quello già
esistente delle acque destinate alla balneazione. Si dovrà interfacciare il tutto con la rete di raccolta
e gestione dati ambientali già previsto da ARPA – Sinapoli.
ATTIVITA’ DA REALIZZARE
•
Realizzazione di una cartografia informatizzata riportante, oltre la mappa della qualità delle
acque di balneazione del litorale emiliano romagnolo, desunta dalla rete di monitoraggio
regionale, la mappa della qualità delle acque superficiali e sotterranee dell’entroterra prossimo
al litorale (aree sensibili; Dlgs 152/99), derivante dai monitoraggi delle reti regionali di primo
grado.
•
Adattamento della cartografia informatizzata per l’utilizzo via Internet, previo confronto e
condivisione con gli interlocutori interessati
•
Predisposizione dell’aggiornamento automatico delle mappe di qualità mediante connessione
coi database alimentati dagli esiti dei monitoraggi, da aggiornare nei tempi impostati dalle
autorità competenti per la divulgazione dei dati
•
Collegamento della cartografia e del database col sito Internet di Arpa, ospitato dal sito
regionale
•
Inserimento, nella cartografia informatizzata, del collegamento coi database correlati agli
elementi di pressione antropica sulle acque superficiali (catasto scarichi)
•
Attivazione delle sedi Arpa produttrici dei dati per l’aggiornamento continuativo del sistema.
Predisposizione del sistema per un collegamento INTRANET con i gestori delle reti fognanti per un
aggiornamento in tempo reale delle eventuali aperture e relativi flussi degli scolmatori fognari di
piena in acque superficiali o in mare.
6.
CRONOGRAMMA E DURATA
Le attività verranno ultimate in 10 mesi dalla data di avvio.
Organizzazione
fornitura dei dati
Predisposizioni
mappe singole
Sovrapposizione
mappe
1
X
2
X
3
X
4
X
5
X
6
7
8
X
X
X
X
X
X
X
9
10
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