NEUROFISIOLOGIA dello SVILUPPO MG Baglietto U.O. e Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione Sezione di Neuroscienze dello Sviluppo IRCCS G. Gaslini Primissime fasi dello sviluppo del SNC Embrione di 26 gg Aree funzionali cerebrali Aree funzionali cerebrali Aree del Linguaggio • Area di Broca: nella zona inferiore e posteriore del lobo frontale sinistro • Area di Wernicke: nella zona posteriore del lobo temporale sinistro MRI Magnetic Resonance Imaging fMRI Functional Magnetic Resonance Imaging La risonanza magnetica funzionale, fMRI, è una tecnica di imaging biomedico che consiste nell'uso dell‘imaging a risonanza magnetica per valutare la funzionalità dell’encefalo, in maniera complementare all'imaging morfologico MRI fMRI L’immagine a sinistra mostra l’anatomia cerebrale (MRI). Nell’immagine a destra si osserva l’attivazione della rappresentazione cerebrale della mano durante l’esecuzione di movimenti ripetitivi delle mani (fMRI) In alto attivazione della rappresentazione della mano durante l’esecuzione di movimenti ripetitivi delle mani o durante l’immaginazione di movimenti. La semplice immaginazione o osservazione in video di una mano in movimento è sufficiente a far attivare la rappresentazione corticale della mano. In basso attivazione della rappresentazione cerebrale del piede durante l’esecuzione di movimenti ripetitivi del piede sinistro e attivazione della rappresentazione della bocca durante i movimenti della bocca. Nelle due figure in basso a destra attivazione durante la conta e durante la denominazione silente, in cui i pazienti devono semplicemente pensare il nome corrispondente alla figura di un oggetto o di un azione. PET Positron Emission Tomography PET cisti temporo polare dx SPECT Single photon emission computed tomography Aree del Linguaggio In verde, l'area della corteccia cerebrale deputata al linguaggio: l'area di Broca In rosa, l'area della corteccia cerebrale deputata al linguaggio: l'area di Wernicke PET fMRI Parti in rosso: attivazioni legate al ricordo di informazione presentata uditivamente Parti in verde: attivazioni legate al ricordo di informazione presentata visivamente Parti in giallo: attivazioni comuni ai due tipi di ricordi Principi base dello sviluppo del SNC Assenza di aree primarie di specializzazione funzionale definite e fisse, sistema distribuito, partecipazione integrata di varie aree alle specifiche funzioni Unità funzionale di base rappresentata non dal singolo neurone ma da unità modulari (o colonne), cioè da più neuroni con proprietà e potenzialità funzionali analoghe e interscambiabili Plasticità corticale, organizzazione o riorganizzazione funzionale della corteccia dinamicamente correlata alle richieste funzionali Processo di maturazione neurobiologica • • • • • • Fenomeni proliferativi , di “sprouting” Fenomeni regressivi, di “apoptosis” Periodi sensibili-vulnerabili Progressivo aumento dei neuromediatori Lateralizzazione emisferica Differenziazione sessuale Lo sviluppo segue una linea determinata geneticamente ma orientata dalle esperienze, in cui si organizzano strutture progressivamente più complesse Il processo di organizzazione neuronale prevede: • Fenomeni additivi o proliferativi: proliferazione cellulare migrazione cellulare sinaptogenesi mielinizzazione • Fenomeni sottrattivi o regressivi: morte cellulare retrazione assonale degenerazione sinaptica Fenomeni additivi-proliferativi 1) Proliferazione cellulare e migrazione Si determina quasi interamente durante il periodo di sviluppo prenatale (7°mese di gravidanza ). Il numero dei neuroni presenti alla nascita è già definitivo; il neonato ha più neuroni di quanti ne avrà mai e più di quanti gli occorrano per un normale sviluppo. Migrazione neuronale corteccia cerebrale 2) Distribuzione dell’attività metabolica sulle regioni cerebrali L’attività metabolica (PET) comincia a partire: -dalle strutture sottocorticali, attive alla nascita; -dalle regioni occipitali, temporali e parietali, tra i 3 e i 6 mesi; -con un aumento dell’attività del lobo frontale, tra gli 8 e i 10 mesi. 3) Connessioni tra regioni cerebrali Le connessioni assonali non sono complete fino ai 9 mesi, quando, pur non avendo ancora completato il processo di mielinizzazione, risultano sufficientemente funzionanti. Dati metabolici e neuroanatomici evidenziano che tra gli 8 e i 10 mesi vengono stabilite le basi delle connessioni tra regioni funzionali attive, alla base degli importanti eventi che si realizzano nello stesso tempo sul piano cognitivo-comportamentale. Sviluppo delle ramificazioni dendritiche Alla nascita a 15 mesi a 2 anni 4) Mielinizzazione E’ un processo che aumenta l’efficienza della trasmissione dell’informazione. - Le aree sensoriali tendono a mielinizzarsi prima delle aree motorie - Le aree di associazione intracorticale si mielinizzano tardivamente e continuano anche nella seconda decade di vita. Mielinizzazione 5) Sinaptogenesi Picco della sinaptogenesi tra i 9 e i 24 mesi; densità delle connessioni sinaptiche della corteccia cerebrale 150% dei livelli osservati nell’adulto. Il picco della sinaptogenesi è raggiunto in momenti differenti nelle varie regioni cerebrali: - area primaria sensoriale, a 4 mesi - aree della corteccia visiva, a 4 mesi, a 11 mesi, a 19-20 mesi - corteccia frontale, a 24 mesi. 6) Picco nel metabolismo cerebrale Straordinario aumento dell’attività metabolica, ipermetabolismo, con picco a 48 mesi, 2 anni dopo il picco nella sinaptogenesi. Dai dati neuroanatomici e metabolici: - esuberanza strutturale che raggiunge il massimo tra i 9 e i 24 mesi; - esuberanza funzionale 2 anni dopo. Il divario tra picco strutturale e picco metabolico è interpretato come uno spostamento dalla struttura alla funzione, dalla proliferazione strutturale al massimo numerico dei neuroni attivi contemporaneamente Fenomeni sottrattivi-regressivi - sovraproduzione - processo relativamente repentino - eliminazione selettiva - processo relativamente lento 1) Morte cellulare Rapida eliminazione di neuroni: - per le regioni sottocorticali durante la gestazione - per le regioni corticali nel corso dei primi 6 mesi di vita Densità neuronale: -a 2 anni: 55% sopra i livelli dell’adulto -a 7 anni: 10% sopra i livelli dell’adulto 2) Retrazione assonale e degenerazione sinaptica Conseguenza della morte cellulare. Gli assoni si retraggono se e quando si realizza una connessione inadeguata o non riuscita. Queste aberranti connessioni assonali possono sopravvivere e diventano funzionanti a fronte di condizioni stimolanti inusuali. Il numero delle sinapsi si riduce dopo il periodo di crescita esuberante. Nella corteccia un numero di sinapsi pari all’adulto viene raggiunto tra gli 11 e i 16 anni. Morte cellulare, retrazione assonale e sottrazione sinaptica sono necessarie per eliminare cellule “malate” e connessioni inadeguate così che solo i neuroni che determinano e mantengono connessioni funzionali sono mantenuti Processo di competizione 3) Declino metabolico Dopo un massimo di attività metabolica tra i 4 e i 5 anni, il metabolismo cerebrale inizia a ridursi, raggiungendo il livello dell’adulto nella seconda decade di vita. Importanti implicazioni per il recupero di funzioni cognitive dopo un danno cerebrale precoce. Significato dei fenomeni sottrattivi Principi generali dello sviluppo cerebrale di: - competizione - sopravvivenza dipendente dalla funzionalità Sovrabbondanza di cellule, assoni, sinapsi: materiale grezzo per lo sviluppo attraverso la competizione tra cellule vicine, tra regioni cerebrali e soluzioni alternative che il bambino incontra. Eventi sottrativi: processo attraverso il quale l’esperienza scolpisce il materiale grezzo nella sua configurazione finale. Codipendenza di maturazione ed esperienza: lo sviluppo del SNC segue una linea determinata geneticamente ma orientata dalle esperienze, in cui si organizzano strutture progressivamente più complesse. Processo di lateralizzazione emisferica • La lateralizzazione è un processo che si evolve con la crescita, cioè è geneticamente preprogrammato, ma necessita di tempo per realizzarsi. Si tratta di un processo tipico ed esclusivo del genere umano, che ha inizio all'età di due anni e si conclude pienamente tra i cinque anni e l'inizio della pubertà Dominanza emisferica e organizzazione funzionale dei due emisferi Molte funzioni corticali hanno una rappresentazione bilaterale, ovvero biemisferica, ma differisce nei due emisferi il livello di strutturazione della loro organizzazione funzionale: • di tipo più elementare, immediato e concreto per l’emisfero non dominante • di tipo più elevato, a carattere simbolico e categoriale per l’emisfero dominante Specializzazione emisferica • elaborazione analitica dell’emisfero sinistro: linguaggio, calcolo, abilità connesse all’ordine temporale, coordinazioni motrici fini, … • elaborazione olistica dell’emisfero destro: elaborazione dei suoni non linguistici, abilità spaziali, orientamento, riconoscimento dei volti … Aree funzionali Grazie a tutta una serie di osservazioni di ordine istologico, fisiologico e neuropsicologico, si usa dividere la corteccia cerebrale in aree che svolgono funzioni diverse: le aree primarie, le aree secondarie e le aree associative Controlateralizzazione: l’emisfero cerebrale sinistro controlla i movimenti volontari degli arti della parte destra e viceversa. L’emisfero sinistro processa le informazioni visive che provengono dal campo visivo destro e viceversa. Il corpo calloso permette ai due emisferi di scambiarsi le informazioni. Localizzazione del linguaggio • Nello sviluppo del linguaggio sono implicate diverse strutture, in particolare i lobi prefrontali, parietali e temporali, con una progressiva dominanza dei lobi temporali • L ’evoluzione verso la dominanza emisferica sinistra, passa attraverso una primitiva dominanza dell’emisfero destro durante i primi due anni di vita e successivamente attraverso una equipotenzialità biemisferica • La strutturazione definitiva dei pattern neuronali del linguaggio nell’emisfero sinistro, avviene tra il 3 e il 5 anno di vita • Questo periodo può essere considerato il periodo critico dello sviluppo cognitivo e del linguaggio • Nei destrimani il linguaggio è controllato dall’emisfero cerebrale sinistro così come per il 70% dei mancini mentre per circa un 15% dei mancini il linguaggio è controllato dall’emisfero cerebrale destro. Nel restante 15% dei mancini il linguaggio è controllato da entrambi gli emisferi. Differenziazione sessuale • Asimmetria degli emisferi tra uomini e donne • Le donne hanno una rappresentazione del linguaggio bilaterale ed hanno un cervello organizzato in modo maggiormente simmetrico rispetto a quello maschile Lesioni nell'emisfero sinistro comportano una più grave invalidità verbale negli uomini che nelle donne Studi condotti su gruppi di ragazzi affetti da dislessia (Leonard et al.) portano alla conclusione che questi presentano un planum temporale significativamente asimmetrico verso sinistra e un giro di Heschl sinistro più ampio Il lobo temporale contiene il giro di Heschl, una struttura estremamente importante nella ricezione degli stimoli uditivi; sopra il giro di Heschl si trova il planum temporale, una struttura che si estende fino alla giuntura temporale tra il lobo temporale e quello parietale. Questa particolare area corticale , planum temporale, è evidentemente, nella maggior parte degli esseri umani, più ampia nell’emisfero sinistro che in quello destro, ed è considerata importante per il linguaggio come area di associazione secondaria Leonard Leonard et et al, al, Arch.Neurol. Arch.Neurol. 1993 1993 Concetto di neuroplasticità Capacità del Sistema Nervoso di adattarsi a nuove condizioni fisiologiche che emergono sia durante la maturazione che durante l’interazione con l’ambiente, ovvero capacità del sistema nervoso di adattare la sua organizzazione strutturale a nuove situazioni emergenti sia da condizioni maturazionali ed ambientali sia successive a lesioni All’interno del cervello del bambino si assiste, sia a livello di neuroni che di “rete”, ad una sorta di competizione per la sopravvivenza e la crescita: i neuroni che ricevono deboli impulsi e quindi sono fragilmente attivati subiscono una sorta di “potatura”, quelli che invece risultano essere attivi vengono mantenuti; allo stesso modo le sinapsi (che formano la “rete neurale”) competono le une con le altre e subiscono lo stesso trattamento. Fischer e Rose (1994) sulla base di questi e di altri dati, concernenti rilevazioni di picchi di attività cerebrale registrabili con l’EEG, l’andamento del metabolismo del glucosio e gli aumenti della circonferenza della testa, propongono una complessa coordinazione tra l’evoluzione dei vari stadi cognitivi e la presenza di cicli di crescita cerebrale. In pratica, ciclicamente, possiamo notare cambiamenti a livello di struttura cerebrale, ogni volta che il bambino sta attraversando una fase di sviluppo cognitivo. Concetto di periodi sensibili-vulnerabili Periodi di massima crescita e massima vulnerabilità, funzione-specifici e cronologicamente ben delimitati, contrassegnati anche da una maggiore capacità di compenso Chiaramente dimostrati per certe funzioni, come quella visiva, ma presumibili anche per altri sistemi a funzione specifica Modularità della mente (Fodor 1983) I moduli della mente sono: 1. veloci: le operazioni si svolgono in millisecondi, automaticamente 2. costituiti da circuiti nervosi dedicati: la modularità è la versione moderna del localizzazionismo classico 3. legati ad ambiti specifici di informazione: per es., la percezione di suoni linguistici, ma non di suoni musicali, il riconoscimento dei volti in condizioni di luce normale, non dei negativi fotografici «Reti funzionali» , functional webs secondo Pulvermüller : Pulvermüller sostiene che la semplice osservazione di un determinato oggetto crea una rete funzionale che diventa la rappresentazione corticale dell’oggetto stesso, dato che la rete è costituita da collegamenti neurali forti che coinvolgono tutti i neuroni partecipi allo specifico processo innescato dalla visione dell’oggetto stesso. L’unione delle varie caratteristiche dell’oggetto (forma, colore, peso) si formerebbe nelle connessioni reciproche all’interno della rete funzionale, ovvero tra i neuroni distribuiti nella rete, inclusi quelle delle aree primarie. Il concetto relativo all’oggetto, quindi, si formerebbe proprio come un ampio insieme di neuroni distribuito su un piccolo insieme di aree corticali, aree che servirebbero come siti di unione. Secondo lo stesso principio si costruisce anche la forma di parola, o meglio le reti che permettono la realizzazione di forme di parola. Si forma una rete funzionale distribuita lungo la corteccia perisilviana, che comprende le aree frontali inferiori e temporali superiori ovvero le principali aree del linguaggio. Developmental Disorders (DD) anomalie circoscritte e selettive dello sviluppo di: Funzione verbale: Language and Speech Disorders Capacità di apprendimento: Academic Skills Disorders Organizzazione motoria: Motor Skills Disorders Capacità di integrazione sociale: Pervasive Developmental Disorders Attenzione: Attention Deficit Disorders