PDF - Centro per i servizi educativi del museo e del territorio

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Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio culturale
Centro per i servizi educativi del museo e del territorio
Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici
per le Province di Ce e Bn - Caserta
“A SCUOLA CON CASSIO”
Per la diffusione di una cultura dell’accessibilità dalla progettazione all’accoglienza
Corso di aggiornamento per responsabili dei servizi educativi
EMILIA RUGGIERO
Responsabile Servizio educativo Soprintendenza BAPSAE Ce e Bn - CASERTA
REGGIA…’ INCLUSA’: OFFERTA E PROMOZIONE
Negli ultimi trent’anni, chi si è trovato ad operare all’interno del mondo della disabilità ha
assistito all’utilizzo di vari termini quali handicappati, diversamente abili, persone con
disabilità, inserimento, integrazione,.
La nuova parola d’ordine è ora inclusione: scelta che ha lasciato dapprima un po’
meravigliati, in quanto sembrava un passo indietro rispetto al concetto di integrazione o
forse perché richiamava la vecchia parola ‘inserimento’. Ma un’analisi attenta del concetto
che essa descrive ha permesso di cogliere le potenzialità e la forza di questo cambio di
prospettiva: l’inclusione riguarda tutte le persone e qualsiasi condizione umana che
presenta difficoltà di vita e situazioni di disabilità.
Grazie alla “Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità” approvata nel
2006, il concetto di inclusione conduce al riconoscimento di un diritto come forma di
contrasto al suo opposto - l’esclusione - e afferma che le strategie e le azioni da sostenere
devono tendere a rimuovere quelle forme di esclusione sociale di cui le persone con
disabilità soffrono nella loro vita quotidiana.
Percorrere le strade dell’inclusione significa sostanzialmente porre la questione della
disabilità nella dimensione sociale del diritto di cittadinanza, perché riguarda tutti coloro
che partecipano alla vita di un determinato contesto: includere vuol dire offrire l’opportunità
di essere cittadini a tutti gli effetti.
Ciò non significa negare la presenza di disabilità o svantaggi fisici o psichici, che
devono essere trattati in maniera adeguata, ma vuol dire spostare i focus di analisi e di
intervento dalla persona al contesto, per individuarne gli ostacoli e operare per la loro
rimozione.
Il fine è promuovere condizioni di vita dignitose e un sistema di relazioni soddisfacenti
nei riguardi di persone che presentano difficoltà nella propria autonomia personale e
sociale, in modo che esse possano sentirsi parte di comunità e di contesti relazionali dove
poter vedere riconosciuto il proprio ruolo e la propria identità.
È evidente che ciò richiede lo sforzo di acquisire un pensiero e un approccio mentale
aperto al cambiamento: occorre una capacità di visione che sappia uscire dal proprio
micro-cosmo e la consapevolezza che si tratta di un percorso non breve e che necessita di
energie e risorse.
Non si tratta di far diventare l’altro come noi, ma di costruire ponti fra le persone, le
situazioni, le competenze: il passaggio dall’esclusione all’inclusione, cioè da una
situazione connotata dalla separazione ad una di apertura e condivisione. Insomma,
inclusione come costruzione di legami che riconoscono la specificità e la differenza di
identità.
Esiste senza alcun dubbio un profondo mutamento sociale e culturale, al quale si è
assistito in particolare negli ultimi anni, nel modo di percepire la disabilità, sradicando
pregiudizi e paure, e creando una società più aperta, più disponibile, in grado di
riconoscere diritti e bisogni una volta impensabili per i portatori di handicap. Non è più
inconsueto, infatti, sentir accostare concetti come disabilità e sport, disabilità e tempo
libero, disabilità e turismo. Un cammino che passa attraverso leggi, battaglie per i diritti,
sviluppo culturale e sociale e che porta ad una rappresentazione del fenomeno più
umana.
E’ doveroso dare uno sguardo alle possibilità di inclusione che la Reggia di Caserta
offre ai visitatori con esigenze speciali:
- Servizio di Accoglienza ai Disabili, che prevede al Cancello principale la presenza di
operatori pronti a fornire informazioni o aiuto;
- SAP, Servizio di Accoglienza al Parco ospitato in un locale all’interno del Parco
appositamente ristrutturato e dove si possono vedere filmati esplicativi sul complesso
vanvitelliano in linguaggio LIS, utilizzare il kit Cassio e dove fino a poco tempo fa era
disponibile una postazione web con tastiera Braille…;Per la giornata dedicata alla
disabilità vi si è svolto, per 5 giorni, per la prima volta un laboratorio di Arteterapia con i
ragazzi dell’AIPD
-‘Scoiattolo’, un montascale che permette a persone in carrozzina, anche se in modo
faticoso, di superare le scale di accesso agli Uffici;
- SITIN, un’associazione di volontari che mette a disposizione di chi ne faccia richiesta,
carrozzina e golf car;
- Percorsi tattili e olfattivi nei Giardini del Parco Reale.
Ma c’è ancora un bel po’ di strada da fare per essere promossi fra i siti più ‘inclusivi’:
- Istituire un servizio di navetta nel Parco.
-Collocare all’ingresso del monumento i volontari del front-office che mettono a
disposizione carrozzina e golf-car.
- Prevedere l’acquisto di una rampa mobile che permetta un facile e dignitoso accesso
a tutto il complesso vanvitelliano.
- Distribuire a sordi e muti materiale di facile comprensione.
- Dare maggiori notizie in Braille ai non vedenti e dedicare loro percorsi tattili negli
Appartamenti storici.
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