Taglio Cesareo : Indicazioni , Tecniche , Complicanze Maria Grazia Frigo, Cristina Todde, Gianemilio Furicchia* UOS Anestesia e TI Ostetrica Fatebenefratelli Isola Tiberina Roma *AS anestesia in ostetricia e ginecologia AOU Ferrara Il taglio cesareo è l’ intervento chirurgico mediante il quale uno o più feti e gli annessi fetali vengono estratti attraverso un’incisione della parete addominale e della parete anteriore dell’ utero. “ La donna beneficia del cesareo quando l’ indicazione e la tecnica sono buoni. La donna subisce il cesareo quando l’ indicazione è dubbia , qualunque sia la tecnica . La donna e il bambino patiscono del cesareo quando l’ indicazione è mal posta “( J.M. Thoulon , D. Randrant in Taglio Cesareo di L. Gagliardi ,G. Cerruti –Torino 1986). La frequenza dei tagli cesarei è andata aumentando nel corso di questi anni e , spesso , senza alcuna reale indicazione . Alcune spiegazioni potrebbero essere : • Le donne hanno un minor numero di figli , quindi una parte sempre maggiore di loro sono nullipare , condizione che può provocare un rischio più elevato di taglio cesareo. • L’ età materna è in costante aumento e le donne più anziane , specialmente nullipare sono a maggior rischio di taglio cesareo. • L’ utilizzo ,ormai presente in tutti i travagli, dell’EFM è associato ad una frequenza più elevata di taglio cesareo anche se un taglio cesareo eseguito per “distress fetale “ è poco frequente , mentre , invece è più frequente l’ indicazione “ anormale o non rassicurante “ cardiotocogramma. • Tutti i feti in presentazione podalica vengono estratti con un taglio cesareo e la pratica della versione esterna in presentazione cefalica è poco diffusa. • L’ utilizzo del parto operativo vaginale ( forcipe e ventosa ostetrica ) è nettamente diminuito. • La frequenza dell’ induzione del travaglio di parto è in continuo incremento e il travaglio indotto , specialmente tra le nullipare costituisce una situazione a maggior rischio di taglio cesareo • L’ obesità , anche grave , è in aumento tra la popolazione femminile e l’ obesità aumenta il rischio di taglio cesareo. • E’ aumentato il numero di donne che eseguono il taglio cesareo per preeclampsia mentre l’ utilizzo dell’ induzione del travaglio , per tale indicazione , è in diminuzione. • Le donne che dopo un taglio cesareo nella successiva gravidanza scelgono il parto vaginale (VBAC) è in diminuzione • L’ utilizzo del taglio cesareo elettivo è in costante aumento . Le motivazioni e le indicazioni sono le più varie e spesso immotivate . • La paura , da parte degli operatori sanitari , di conseguenze medico-legali legate a possibili lesioni fetali è sempre più diffusa. INDICAZIONI AL TAGLIO CESAREO E RISCHI Le principali indicazioni al taglio cesareo sono: MATERNE • Precedente taglio cesareo • Anomala Placentazione • Richiesta Materna • Precedente Isterotomia corporale • Cicatrice uterina pregressa di sconosciuta localizzazione • Deiscenza dell’ incisione uterina • Precedente miomectomia uterina interessante tutta la parete • Neoformazione che ostruisce il canale genitale • Cancro cervicale invasivo • Precedente trachelectomia • Presenza di un cerchiaggio permanente • Pregressa chirurgia pelvica ricostruttiva • Anomalie del bacino • Infezione da Virus Herpes simplex o HIV • M. Cardio Polmonare • Aneurisma cerebrale o malformazione artero - venosa • Patologia che richiede un contemporaneo intervento chirurgico addominale • Taglio cesareo peri mortem MATERNO –FETALI • Sproporzione Cefalo pelvica • Fallimento del parto operativo vaginale • Placenta previa o distacco di placenta FETALI • Stato Fetale non rassicurante • Anomalie della presentazione • Macrosomia • Anomalie congenite • Flussimetria ombelicale patologica • Trombocitopenia • Precedente trauma neonatale alla nascita Le indicazioni più frequenti ( circa 85%) sono: precedente taglio cesareo , distocia , sofferenza fetale , presentazione fetale anomala. Morbilità e Mortalità Materna Il taglio cesareo presenta ,per la donna sia nella gravidanza in corso sia nelle successive , una più alta frequenza di rischi chirurgici , mentre per il neonato vi è una minore frequenza di traumi alla nascita . Tuttavia , anche per i neonati nati con taglio cesareo vi è una maggiore frequenza di iniziali difficoltà respiratorie. La mortalità materna attribuibile solo al taglio cesareo è rara . Negli USA è circa 2,2 per 100.000 tagli cesarei versus 0,2 per 100.000 parti vaginali (1). In caso di taglio cesareo elettivo iterativo è 13 per 100.000 versus 4 per 100.000 donne che partoriscono per via vaginale dopo un precedente taglio cesareo (VBAC ) (2). La frequenza di molte complicanze materne è maggiore nelle donne che hanno avuto il taglio cesareo rispetto a coloro che hanno partorito per via vaginale (3) Complicanze Associate con Tagli cesarei programmati versus Parti vaginali in donne in buona salute TIPO DI PARTO COMPLICANZE VAGINALE TAGLIO CESAREO Morbilità Totale 0,9% 2,73% Isterectomia 0,1% 0,09% Trasfusione 0,07% 0,02% Complicanze Anestesiologiche 0,53% 0,21% Shock Ipovolemico 0,02% 0,01% Arresto Cardiaco 0,04% 0,19% Tromboembolismo Venoso 0,03% 0,06% Infezione Puerperale 0,21% 0,60% Deiscenza Sutura 0,05% 0.09 % Ematoma Ferita 0,27% 1,3% Mortalità Ospedaliera 0,002% 0 La morbilità materna è aumentata di due volte con il taglio cesareo rispetto al parto vaginale Spontaneo , le principali cause sono infezioni, emorragie, patologia trombo embolica. Anche le complicanze anestesiologiche contribuiscono ad aumentare la morbilità materna . Gli organi vicini all’ utero possono essere sede di lesioni . Le lesioni vescicali sono il 1-3 per mille tagli cesarei, le lesioni ureterali circa 0,3 per 1000 e i danni all’ intestino circa 1 per mille . Alle donne che desiderano eseguire un taglio cesareo elettivo per la prima gravidanza deve essere detto che tale scelta diminuisce il rischio di emorragia e corionamniotite rispetto al parto vaginale ma le espone ad un maggior rischio trombo embolico , di isterectomia e complicazioni infettive e alla ferita laparotomia con una più lunga degenza ospedaliera . Vi è , inoltre , un più elevato rischio di rottura d’ utero o anomalo impianto della placenta nelle successive gravidanze . Vi è un maggior rischio di dover ripetere un taglio cesareo nelle successive gravidanze . Il taglio cesareo è associato con una minor frequenza di incontinenza urinaria e prolasso degli organi pelvici . Non vi è alcun effetto protettivo sull’ incontinenza fecale (4,5,6). Morbilità Neonatale Il taglio cesareo è associato con minori rischi di traumi fetali . Le lesioni fetali complicano circa 1% dei tagli cesarei . Le lesioni cutanee sono le più comuni ma è possibile , anche , la comparsa di cefalo ematomi , fratture clavicolari, lesioni del plesso brachiale , fratture craniche e paralisi del nervo facciale . Nel caso di taglio cesareo che segue ad un fallimento del parto operativo vaginale si ha la maggior frequenza di lesioni fetali . L’ incidenza delle paralisi cerebrali o convulsioni neonatali non è diminuita nonostante l’ aumento del numero dei tagli cesarei (7,8). Taglio Cesareo su Richiesta Materna Si pensa che l’ incidenza di tale richiesta sia circa 1-7% . Le ragioni appaiono molteplici , tra cui: rischio minore di lesioni fetali, possibilità di evitare un incerto travaglio di parto e il dolore, desiderio di proteggere il pavimento pelvico, convenienza . Nel 2006 il National Institutes of Health degli USA in una riunione sul Taglio Cesareo su richiesta Materna concluse che i dati della letteratura scientifica disponibili sugli esiti materni e neonatali facevano concludere che tale richiesta era ingiustificata . Ad analoghe conclusioni giungeva l’ ACOG nel 2013 e in particolare affermava che se si voleva acconsentire a tale richiesta il Taglio Cesareo doveva essere eseguito alla 39 settimana di età gestazionale e doveva essere evitato in donne desiderose di prole (9,10). PREPARAZIONE DEL PAZIENTE Non esiste un accettato standard di cure che preveda un tempo accettabile per eseguire un taglio cesareo . Di solito circa 30 minuti tra la decisione di operare chirurgicamente e l’inizio dell’ intervento sembra un limite ragionevole . Ma secondo molti studi l’ inizio dell’ intervento chirurgico supera tali limiti e in uno studio sul taglio cesareo in emergenza un tempo superiore ai 30 minuti non era associato ad cattivi esiti neonatali . L’ American Academy of Pediatrics e l’ American College of Obstetricians and Gynecologists raccomandano di iniziare il taglio cesareo in modo tale da garantire I migliori esiti materno fetali (11,12,13). E’ necessario ottenere il consenso informato della paziente dopo aver illustrato , in modo completo , tutte le possibili alternative , gli obbiettivi che ci si propone e le eventuali difficoltà e rischi chirurgici . Alle pazienti con un precedente taglio cesareo deve essere illustrata la possibilità di un parto vaginale . A causa di un’ immaturità neonatale un taglio cesareo elettivo prima della 39 settimana di età gestazionale deve essere evitato ( 14,15,16,17). In caso di taglio cesareo programmato è prudente evitare la somministrazione orale di cibo e liquidi almeno 8 ore prima dell’ intervento . L’ anestesia regionale è preferibile . Con la donna supina è meglio , per evitare un ipotensione , collocare un cuneo sotto l’ anca destra per avere una posizione laterale sinistra . Deve essere documentato la presenza del BCF , in sala operatoria , prima di iniziare l’ intervento chirurgico . Bisogna posizionare un catetere vescicale per ottenere un’ adeguato svuotamento vescicale . In caso di rischio trombo embolico si deve eseguire un elaso compressione con calze elastiche preoperatoriamente ed è consigliabile , comunque , una precoce mobilizzazione della paziente e deambulazione . Una dose singola di un’ antibiotico , somministrato all’ inizio della procedura chirurgica , diminuisce il rischio di morbilità infettiva . Viene consigliata una dose singola di un antibiotico beta – lattamico o cefalosporina ad ampio spettro. Una somministrazione di 1 grammo di cefazolina sembra essere la scelta più adeguata .Per le donne obese è meglio somministrare 2 grammi . In caso di allergia alle penicilline e cefalosporine si può somministrare una dose singola di 600 mg di clindamicina con un amino glicoside . In paziento obese è opportuno somministrare 900 mg di clindamicina. E’ opportuno somministrare tale profilassi circa 60 minuti prima di un intervento elettivo ed il prima possibile in caso di intervento in emergenza . Per la disinfezione della cute addominale si può utilizzare una soluzione a base di clorexidina o povidone iodio. La detersione della vagina preoperatoriamente , con analoghe soluzioni, in alcuni studi ha mostrato avere dei benefici ma in altri tali vantaggi non sono stati confermati .Importante appare essere l’ esecuzione di un conteggio accurato di tutto il materiale utilizzato durante l’ intervento , onde evitare danni al paziente ( 18,19). TECNICA OPERATORIA DEL TAGLIO CESAREO Il taglio cesareo con isterotomia trasversale sul segmento uterino inferiore è , oggi, la tecnica più diffusa. La donna viene distesa in decubito dorsale , con una rotazione di circa 15° a sinistra per evitare l’ ipotensione supina per compressione della vena cava da parte dell’ utero gravido . Si pone quindi il lettino in posizione di Trendelenburg per meglio esporre il segmento uterino inferiore . L’ operatore si pone alla sinistra del paziente , l’ aiuto , ed eventualmente il secondo aiuto , a destra. Incisione Della Cute: Si ricorre , di solito, all’ incisione secondo Pfannenstiel . Essa viene eseguita trasversalmente , a 2,5 -3 cm al di sopra del margine superiore della sinfisi pubica per una lunghezza di 10 -12 cm. Può essere rettilinea , o leggermente arcuata , a concavità verso l’ alto , ( secondo Cherney) . In alcuni casi ( eccessivo volume del feto , presentazione podalica incompleta, situazione trasversa del feto, shock materno, placenta previa, apoplessia utero-placentare) taluni preferiscono l’ incisione ombelico –pubica . L’ incisione ombelico –pubica è ancora da preferire quando vi sia un’ infezione amniotica accertata , in quanto , ricorrendo alla Pfannestiel , che comporta un ampio scollamento dello spazio sotto aponeurotico , si rischia la suppurazione di tale spazio. Incisione di sottocute , Fascia e Muscoli:Si incide per la stessa lunghezza il sottocute , procedendo , eccetto in alcuni rari casi di estrema urgenza , ad emostasi accurata . La fascia viene incisa con il bisturi sulla linea di mezzo , 2-3 cm al di sopra del livello dell’ incisione cutanea . Attraverso questa “asola” centrale si introducono le forbici curve , con la punta rivolta verso l’ alto e , aprendole e chiudendole , si separa la fascia dai muscoli sottostanti lungo il tragitto da incidere che è trasversale , ma più obliquo verso l’ esterno e verso l’ alto rispetto all’ incisione cutanea : Si seziona , quindi, la fascia con le forbici : L’ incisione deve raggiungere il margine sterno dei muscoli retti addominali : Si afferra quindi con un Kocher il punto di mezzo del margine superiore della fascia incisa , che viene posta in trazione. Si evidenzia così il tratto che unisce la fascia dei muscoli retti sulla linea di mezzo e lo si incide per circa 5 cm verso l’ alto con le forbici , separandolo dai muscoli . Si completa lo scollamento della fascia dai muscoli lateralmente , dove peraltro non è necessario risalire per un tratto altrettanto lungo. Si ripete un’ analoga operazione in basso. Qui , però , si incomincia lo scollamento lateralmente , in modo da mettere in evidenza i muscoli piramidali che devono , preferibilmente , essere lasciati con i muscoli retti. Si incide , quindi , il tratto che unisce sulla linea mediana la fascia ai muscoli piramidali . Si procede ad emostasi con diatermocoagulatore . I muscoli retti addominali destro e sinistro vengono divaricati : in alto sino al punto in cui sono stati separati dalla fascia , in basso fino al pube , separando il tratto che unisce i due piramidali . Incisione del Peritoneo Parietale: l’ operatore solleva, con una pinza chirurgica il peritoneo , in un punto più vicino possibile al limite superiore dello scollamento della fascia . L’ aiuto esegue la stessa operazione . Dopo essersi assicurati che non vi siano anse intestinali nella piega di peritoneo tesa fra le due pinze , la si incide con il bisturi e con due Pèan si afferrano i margini liberi . Introducendo le forbici , attraverso questa piccola apertura , si incide il peritoneo in senso longitudinale in alto fino al punto in cui si è scollata la fascia , in basso fino a 1 cm dalla vescica ( alla fine della gravidanza , la vescica è addominale , anche se la si svuota completamente con un catetere a permanenza ). Con una branca si abbassa la vescica al di sotto della sinfisi pubica . Isterotomia sul S.U. I.:Il segmento Uterino Inferiore si forma durante la gravidanza con la distensione da parte del polo inferiore del sacco amniotico , dell’ istmo , cioè di quella breve porzione dell’ utero ( 4-6 mm) compresa fra il corpo , di cui fa parte come struttura istologic , e il collo, di cui fa parte come struttura anatomica . A termine di gravidanza la parete anteriore del S.U. I. ha un ‘altezza di 8-10 cm ( leggermente meno la parete posteriore ) , una larghezza di 9-12 cm ed uno spessore di 3-6 mm. Il suo limite superiore è la linea lungo la quale il peritoneo viscerale diviene aderente alla parete anteriore del corpo dell’ utero . Il limite inferiore è meno netto ( è praticamente il limite inferiore della parete uterina intraaddominale ) . Lateralmente il S. U. I è in rapporto con la base del legamento largo ; il rapporto diviene però stretto soltanto a 4-5 cm verso la parete posteriore . La parete anteriore del S. U. I è ricoperta da da una fascia cellulare lassa o fascia intervescico –uterina e dal peritoneo viscerale nel tratto al di sopra della plica vescico –uterina . La muscolatura , a differenza di quella del corpo , è disposta soltanto in due strati : lo strato esterno , longitudinale e lo strato interno a fasci obliqui , che si intersecano formando un angolo ottuso ( manca lo strato intermedio plessiforme ) : Il S. U. I. è inoltre meno vascolarizzato rispetto al corpo uterino. Sono proprio le caratteristiche anatomo –istologiche del S.U. I. che rendono il taglio cesareo segmentario di gran lunga più vantaggioso del taglio cesareo sul corpo dell’ utero. Oltre alla povertà di fibre muscolari , che rende la sutura facile e solida , la disposizione del peritoneo viscerale assicura un perfetto isolamento fra la linea di sutura e la grande cavità peritoneale : il facile scollamento della sierosa ,che a questo livello non è aderente alla parete uterina , ne assicura una sutura agevole per formare una copertura di protezione ad ottima tenuta. Sul corpo , invece , il peritoneo è fortemente aderente al miometrio , tanto da renderne lo scollamento impossibile ; la sutura è difficile ed offre una copertura precaria sulla breccia isterotomia . Incisione del Peritoneo Viscerale : Si solleva con pinza chirurgica il peritoneo viscerale , circa 2 cm al di sotto della linea lungo la quale esso diventa aderente all’ utero e lo si apre con le forbici nella parte centrale . Quindi , introducendo le forbici , lo si scolla a destra e a sinistra e lo si seziona lungo questa linea per 8-10 cm . Si scolla il peritoneo in alto fino a dove diviene aderente all’ utero e , in basso fino alla vescica , evitando , però, di incidere i vasi che uniscono il peritoneo alla vescica . Con la valva libera si tiene abbassato sotto il pube il margine peritoneale libero. Incisione del Miometrio : Viene fatta 2-3 cm al di sotto del margine superiore del segmento uterino inferiore . Con il bisturi tenuto perpendicolarmente al S. U. I. si esegue una incisione superficiale , trasversale, arcuata , a concavità verso l’ alto , della lunghezza di circa 10 cm. Si approfondisce quindi l’ incisione nella parete centrale , fino al sacco amniotico , facendo attenzione a non provocare ferite al feto. Si introducono i due indici nell’ apertura centrale e si allarga la breccia uterina lungo l’ incisione tracciata precedentemente . L’ aiuto aspira il liquido amniotico dalla cavità uterina . Viene romossa la valva libera per facilitare l’ estrazione del feto. L’ incisione arcuata ( secondo Munro - Kerr) presenta alcuni vantaggi rispetto all’ incisione retta trasversale ( descritta da Kehrer ) ; a parità di lunghezza , aumenta lo spazio a disposizione per l’ estrazione del feto; rende minimo il rischio di emorragia in quanto le sue estremità decorrono quasi parallele ai vasi uterini. I vantaggi , rispetto ad un’ incisione longitudinale sul S. U. I. ( secondo Kronig) sono : non rischia di estendersi in basso verso la vescia, non rischia di estendersi in alto verso il corpo , rimanendo nella parte di utero dove il rapporto fra tessuto muscolare (relativamente scarso ) e fibroso favorisce la cicatrizzazione . Estrazione del Feto : E’ il tempo che richiede la maggior attenzione da parte dell’ operatore . Manovre inappropriate o brutali possono comportare allargamenti della isterotomia trasversale verso i peduncoli uterini • Presentazione Cefalica .- L’ operatore introduce la mano sinistra al di sotto della testa fetale in modo che funga da piano inclinato . Contemporaneamente l’ assistente esercita una forte pressione sul fondo dell’ utero . La manovra si completa senza difficoltà . E’ inutile accelerare troppo il disimpegno della testa e l’ estrazione del feto ; si può procedere con delicatezza e con il medesimo tempo che comporterebbe il disimpegno perineale . Quando queste manovre sono ostacolate da contrazioni uterine , è preferibile attenderne il completo rilassamento . La difficoltà più frequente nell’ estrazione si incontra quando la testa è impegnata , per cui , l’ incisione si trova all’ altezza del collo o addirittura della spalla fetale ( testa al piano perineale ). Con l’ introduzione di quattro dita della mano destra l’ operatore afferra il vertice e , riporta in alto la testa con una trazione secondo l’ asse dell’ utero., evitando movimenti di leva con appoggio sulla sinfisi. Talvolta è difficile raggiungere il vertice cefalico , oppure la spalla rappresenta un ostacolo a livello della ferita , o un braccio esce spontaneamente : E’ preferibile in questi casi la versione e l’ estrazione podalica oppure l’ impiego del forcipe. Una manovra da proscrivere è la spinta della testa fetale per via vaginale . • Presentazione Podalica.- Sarà possibile inserire la mano sotto le natiche , come nel caso della testaa , oppure afferrare i piedi , oppure uncinare l’ inguine con entrambe le mani . Estratto il podice , si completa il parto con le stesse manovre che si impiegherebbero nell’ assistenza al parto vaginale. • Situazioni Trasverse :- Nella maggior parte dei casi l’ estrazione avviene senza difficoltà come per il podalico. Un problema può essere invece rappresentato da una situazione trasversa con dorso in basso e membrane rotte , specialmente se con spalla incastrata . In questi casi , si può tentare, di liberare la spalla e farla risalire con manovre delicate finché sia possibile afferrare un piede . Se un braccio fuoriesce dall’ incisione sarà impossibile completarne l’ estrazione. Qualora queste manovre non riescano , occorre praticare un’ incisione longitudinale della parete uterina anteriore di lunghezza sufficiente a permettere l’ estrazione podalica del feto. Questa incisione , cosiddetta “ a T rovesciata “ è causa di più debole cicatrice uterina e dovrebbe essere evitata . In caso di situazione trasversa complicata è , quindi, preferibile ricorrere al taglio cesareo classico o all’ incisione longitudinale del segmento uterino inferiore ( secondo Kronig) che può essere prolungata , in caso di necessità , sul corpo dell’ utero con esito migliore della cicatrice Secondamento e Controllo dell’ Emostasi: Mente si estrae il feto vengono iniettati endovena 10 U.I. di ossitocina sintetica e/o modificata ( Syntocinon o Duratocin) . Si clampa in doppio il funicolo ombelicale e lo si seziona . Si esegue un prelievo dall’ arteria e vena ombelicale per la determinazione dello stato ossigenativo fetale . E’ bene attendere che il distacco della placenta avvenga spontaneamente per , poi, rimuoverla facendo trazione sul cordone ombelicale . Se il secondamento ritarda e vi è eccessivo sanguinamento , si procede dapprima a spremitura dell’ utero e , in caso di fallimento , alla rimozione manuale della placenta. Se non vi è stata dilatazione del canale cervicale prima dell’ intervento , si procede a dilatazione , dall’ alto verso il basso. Il primo obiettivo , dopo il parto, è di arrestare qualunque emorragia . Se vi è notevole sanguinamento si può ottenere un ‘ emostasi temporanea con pinze ad anello poste sui margini dell’ incisione miometriale. E’ importante identificare immediatamente gli angoli dell’ incisione che rappresentano zone di possibili emorragie di rilievo , particolarmente qualora si sia verificata un ‘ estensione dell’ incisione a causa di lacerazioni. Sulle estremità della breccia vengono posti punti in Vycril e i fili vengono conservati in modo da utilizzarli per la trazione. Si deve identificare l’ orlo inferiore del segmento uterino inciso , spesso ritirato in basso e ricoperto di sangue e coaguli , e applicarvi una pinza emostatica sul suo punto mediano . Ciò permetterà il controllo di eventuali emorragie del suo bordo e soprattutto l’ identificazione delle sue esatte relazioni con la vescia. Sutura della Parete Uterina: Per la sutura del miometrio si usa un ago robusto , a curvatura 40-48 con fili in Vycril n. 1 . Alcuni consigliano l’ esecuzione di un unico strato a punti staccati e ravvicinati , altri raccomandano l’ esecuzione di uno strato continuo e poi di un secondo strato continuo o a punti staccati. Importante appare essere : • la mucosa uterina non deve essere compresa nella sutura , • quando si esegue un secondo strato esso deve essere superficiale ed embricarsi leggermente con il primo per evitare la formazione di spazi morti. • Inappropriate sono le suture introflettenti • E’ bene evitare il più possibile i punti a X oppure a U , certamente efficaci nel fare emostasi , ma causa di aree di ischemia che rendono meno solida la cicatrice • In caso di marcata incongruenza di spessore tra i due bordi della cicatrice ( incisione al limite superiore del S. U. I. ) può essere utile il punto ad X passato due volte sullo stesso piano sagittale prima profondamente e poi superficialmente . • Se il cesareo viene eseguito quando già vi è una certa dilatazione , occorre porre attenzione a non suturare il labbro superiore con il bordo posteriore del collo rovesciato o direttamente con la parete posteriore dell’ utero. Dove, fra corpo e segmento inferiore , si forma una plica muscolare sporgente nella cavità uterina Sutura della parete addominale: Si effettua una accurata pulizia della cavità addominale e si procede alla chiusura della fascia , dopo aver controllato accuratamente l’ emostasi , soprattutto del piano muscolare, con sutura continua in Vycril . La breccia cutanea viene chiusa con agraphes o con sutura intradermica . TAGLIO CESAREO CORPORALE : Le uniche indicazioni rimangono : • Impossibilità di accesso al S. U. I ( per fibromi o estese aderenze) • Decisione a priori di un isterectomia complementare • Cesareo post mortem L’ incisione cutanea è sempre ombelico pubica ampia ; l’ isterotomia è sulla parete uterina anteriore longitudinalmente , lungo la linea mediana per una lunghezza di 15- 20 cm . Se la placenta è anteriore , è meglio scollarla e passarle intorno , piuttosto che attraversarla. Se il feto è in presentazione podalica o in situazione trasversa si fa presa su un piede ; se è in presentazione cefalica si fa fuoriuscire prima l’ estremo cefalico. La sutura del miometrio viene eseguita in due strati : il primo muscolo – muscolare ( con esclusione della mucosa ) interessante i margini della breccia uterina a tutto spessore. Il secondo strato , in continua a sopraggitto. ISTERECTOMIA PERIPARTUM Consiste nell’ associare il taglio cesareo alla isterectomia . La frequenza di tale intervento varia dal 0,4 per mille al 2,5 per mille . viene , di solito , eseguito per arrestare o prevenire un ‘ emorragia intrattabile . Le principali indicazioni sono : • Atonia uterina • Anomala Placentazione con sanguinamento e Accrezione placentare • Inversione Uterina • Rottura d’ Utero • Lacerazioni Cervicali • Infezioni uterine post partum • Presenza di Leiomiomi • Cancro Cervicale invasivo • Neoplasia Ovarica Le complicanze più frequenti sono dovute alle massive perdite ematiche o a lesioni dell’ apparato urinario. Prima di decidere l’ isterectomia è bene che l’ operatore controlli di aver eseguito correttamente la sutura della breccia uterina ; se l’ operatore non è sufficientemente dotato di esperienza chirurgica , può non accorgersi di aver lasciato aperto qualche tratto della ferita isterotomia , soprattutto in corrispondenza degli angoli : può capitare di aver suturato il lembo superiore della ferita isterotomia con la parete posteriore dell’ utero , anziché con il labbro inferiore . In tal caso l’ utero non si contrae e persiste l’ emorragia . Si esegue l’ isterectomia totale ; l’ isterectomia subtotale può nascondere fonti emorragiche cervicali . In ogni caso sarebbe meglio conservare almeno un annesso . L’ isterectomia va iniziata quando l’ incisione isterotomica è almeno in parte suturata , altrimenti i rapporti anatomici saranno alterati. In caso fosse necessario riaccostare i lembi dell’ incisione isterotomica , prima di procedere all’ isterectomia , si possono eseguire 4 -5 punti staccati . Bisogna ricercare e chiudere eventuali rami vasali sanguinanti . L’ utero viene estrinsecato . Viene sostenuto con la pinza di Museaux ; in mancanza si possono utilizzare due Klemmer rette poste in corrispondenza degli angoli o un tiramiomi di Doyer fisso sul fondo. La tecnica si esegue nello stesso modo di una isterectomia di routine, ma si deve tenere conto di alcuni elementi, tra cui il fatto che l’ utero è di tipo gravidico, per cui più vascolarizzato, presenza di edema ed ipertrofia dei tessuti. I peduncoli vascolari devono essere clampati con doppio filo, quelli piccoli devono essere assicurati ed i nodi ben legati secondo un corretto piano anatomico senza torsioni del peduncolo. La vescica può essere aderente al segmento inferiore soprattutto se c’ è un pregresso TC, con possibile rischio di trauma vescicale e quindi va adeguatamente mobilizzata (utilizzare blu di metilene). La presenza di lesioni uterine o l’ estensione di lesioni sugli angoli uterini può aumentare il rischio di lesioni ureterali durante la sutura degli angoli (utilizzare indaco carminio per visualizzare gli ureteri) . BIBLIOGRAFIA: • Clark SL., Belfort MA., Dildy GA.: Maternal death in the 21 st century causes , prevention , and relationship to cesarean delivery . 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Cochrane Database Syst Rev 1: CD007892,2013 Taglio Cesareo : Anestesia Una classificazione riguardante il ricorso al taglio cesareo è utile perche favorisce una rapida ed efficace comunicazione nell’ambito del team di sala parto (ginecologo, ostetrica, anestesista e neonatologo), con conseguente migliore qualità dell’assistenza (1). In letteratura esiste piu di una classificazione e quella clinica di Lucas (2), riportata di seguito, è la prima a essere stata sottoposta a valutazione di qualità da parte di medici ostetrici e anestesisti attraverso un processo di comparazione con scale non standardizzate. Tabella 1. La classificazione di Lucas (2) 1. Emergency 2. Urgent immediate threat to life of woman and/or fetus maternal or fetal compromise which is not immediate life-threatening 3. Scheduled needing early delivery but no maternal or fetal compromise 4. Elective at a time to suit the woman and maternity team Nonostante la classificazione di Lucas sia oggi ancora poco utilizzata nella pratica clinica, è l’unica accettata ufficialmente dal Royal College of Obstetricians and Gynaecologists (3) e dal National Institute for Health and Clinical Excellence (4). Nel 2009 uno studio ha confrontato la classificazione di Lucas con una versione modificata, che prevedeva l’introduzione di un codicecolore per la definizione delle quattro categorie (5). Tabella 2. Versione modificata della classificazione di Lucas (5) • codice rosso pericolo immediato per la vita della madre e/o del feto • codice giallo • codice verde compromissione delle condizioni materne e/o fetali che non costituisce un immediato pericolo di vita assenza di compromissione delle condizioni materne e/o fetali, ma necessità di anticipare il parto parto da inserire nella lista operatoria in base alle d isponibilità del punto nascita. • codice bianco Anestesia per Taglio Cesareo Possiamo considerare la procedura di Taglio Cesareo suddivisibile in tre fasi (6)indipendentemente dalla tecnica anestesiologica utilizzata Tabella 3. Considerazioni relative al Taglio Cesareo (6) Anestesia Regionale per Taglio Cesareo l'anestesia loco-regionale è la tecnica di scelta perchè: 1. tutte le gravide sono considerate a stomaco pieno con rischio di aspirazione del contenuto gastrico per le modificazioni fisiologiche della gravidanza 2. il controllo delle vie aeree e l'incidenza di intubazione fallita nelle pazienti ostetriche è 1: 300 (rischio che aumenta se la donna esegue un Taglio Cesareo durante il travaglio di parto in urgenza/emergenza), mentre l'incidenza di intubazione fallita nella popolazione generale è 1:2230 (7) 3. la mortalità materna per causa anestesiologica era 16 volte maggiore con anestesia generale rispetto anestesia locoregionale 4. l' utilizzo sempre più frequente di tecniche loco-regionale e l'introduzione di presidi alternativi per la ventilazione (maschere laringee ecc) ha ridotto la mortalità in ostetricia per cause anestesiologiche 5. la soddisfazione materna è maggiore con anestesia locoregionale (interiazione precoce madre-neonato) 6. migliore è l'analgesia post-operatoria Le tecniche loco-regionali utilizzate in ambito ostetrico sono: • anestesia subaracnoidea • anestesia epidurale • anestesia combinata (spino-peridurale) Prima di procedere con una anestesia neuro-assiale è fondamentale incannulare un vaso venoso affidabile (18-16G), eseguire profilassi antibiotica, posizionare un cuneo sotto il fianco destro della paziente per evitare compressione aorto-cavale in posizione supina, monitorizzare e riportare in cartella anestesiologica i parametri materni quali saturazione di ossigeno, frequenza cardiaca e pressione arteriosa, controllare il tracciato cardiotocografico durante l'esecuzione della tecnica anestesiologica sino alla preparazione del campo operatorio e l'estensione del blocco (S -T ). Una recente revisione sistematica sulla profilassi antibiotica durante Taglio Cesareo, ha mostrato un tasso significativamente ridotto di endometrite in donne che hanno ricevuto antibiotici 30 minuti prima dell'incisione chirurgica (8). Ciò è confermato anche dalle linee guida NICE (9). Lo scopo è quello di utilizzare farmaci quali cefalosporine (cefazolina) che sono efficaci nel prevenire endometrite, infezioni delle vie urinarie e della ferita chirurgica. Un'eccezione a questa regola è quando si utilizza amoxicillina/clavulanico. Studi ORACLE hanno dimostrato che l'esposizione del feto a tale antibiotico aumenta il rischio di enterocolite necrotizzante nel neonato (10,11), quindi la sua somministrazione va eseguita dopo il clampaggio del funicolo. 5 4 Anestesia Subaracnoidea • L' anestesia subaracnoidea consiste nella somministrazione di anestetico locale+/- oppioide direttamente nel liquor cefalorachidiano (Ropivacaina 15 mg e Sufentanil 2-3 mcg (eventualmente Morfina 0.1 mcg) o Bupivacaina iperbarica 912 mg con sufentanil 2-3 mcg). • L'ago spinale utilizzato è un ago Whitacre 27G con punta conica ("pencil point"). Quando la dura madre viene perforata con questi aghi le sue fibre inizialmente vengono respinte lateralmente e successivamente si richiudono bloccando la liquorrea ed evitando la cefalea post puntura durale. • La paziente, durante l'esecuzione della tecnica anestesiologica è seduta o in decubito laterale destro • La posizione decubito laterale destra è più confortevole, l'ipotensione è meno spiccata e si ha ridotta congestione vasale negli spazi neuroassiali. La posizione seduta può essere utilizzata nelle gravide obese per ridurre le difficoltà tecniche. • Alla paziente viene chiesto di piegare le gambe verso l'addome e il mento verso lo sterno, si disegna immaginariamente una linea che unisce le due creste iliache (linea di Tuffier) che incrocia lo spazio intervetebrale tra L -L • Con la massima sterilità si palpano i processi spinosi sulla linea mediana al di sotto di L (termine cono midollare) e si inserisce l'ago introduttore sino al legamento interspinoso. • Poi, attraverso l'introduttore, l'ago spinale oltrepassa il legamento spinoso, legamento giallo, spazio epidurale e dura/aracnoide fino allo spazio subaracnoideo (classico "scatto durale") • Si rimuove il mandrino contenuto all'interno dell'ago Whitacre e dal foro distale fuoriuscirà il liquor cefalo-rachidiano. Si somministra quindi la miscela anestetica • Monitorizzare la frequenza cardiaca fetale (FHR) durante l'esecuzione dell' anestesia sino alla preparazione del campo operatorio e, la pressione arteriosa (BP) ogni 2minuti sino alla nascita del neonato, poi ogni 5minuti 4 2 5 Vantaggi della anestesia subaracnoidea per il Taglio Cesareo: 1. Semplicità della tecnica 2. Affidibilità con basso tasso di fallimenti (1%) 3. Onset rapido e blocco profondo 4. Minima tossicità sistemica da Anestetico Locale 5. Minima esposizione fetale ai farmaci 6. Ridotti rischi di inalazione Svantaggi: a. Durata di azione limitata (se il Taglio Cesareo si prolunga oltre il tempo previsto non è possibile proseguire con l'anestesia spinale ed è necessario la conversione in Anestesia Generale con i rischi ad essa associati). b. Elevata incidenza di ipotensione c. Nausea e vomito intraoperatorio La complicanza più frequente è l'ipotensione arteriosa, definita come diminuzione della pressione sistolica sotto i 100mmHg o del 25% rispetto al valore basale, conseguenza del blocco simpatico che comporta riduzione delle resistenze vascolari sistemiche (SVR) e del ritorno venoso di sangue al cuore. Queste variazioni emodinamiche non sempre si accompagnano ad una riduzione della gittata cardiaca (CO) in quanto si instaura un meccanismo di compenso parziale dovuto all'aumento della frequenza (HR) e del volume di eiezione. Quando il compenso non è sufficiente si può sviluppare ipotensione: più alto è il blocco simpatico (superiore a T ), maggiore è questo rischio con comparsa di nausea e vomito intraoperatorio per l'ipoperfusione cerebrale. L'ipotensione materna deve essere prontamente riconosciuta e corretta per evitare effetti negativi sul benessere fetale. I vasi uteroplacentari a termine sono un sistema a bassa resistenza privi di autoregolazione e un'ipotensione prolungata può comportare distress fetale (basso indice di APGAR, pH neonatale<7.2) (12) 4 Il trattamento prevede: • dislocamento dell'utero a sinistra con cuneo sotto il fianco destro per evitare la compressione aorto-cavale • calze elastiche agli arti inferiori • adeguato e controllato riempimento volemico • corretto trattamento farmacologico con vasocostrittori (fenilefrina, non in uso in Italia, da 50 a 100mcg ev ed efedrina da 5 a 10mg ev) Sulla base di un effetto più conservativo sulla circolazione utero-placentare in modelli animali, l'efedrina (agonista diretto/indiretto sui recettori alfa/beta) è stato a lungo considerato il gold standard farmacologico. Tuttavia negli ultimi anni, diversi studi hanno mostrato un maggior passaggio transplacentare dell'efedrina con eccessiva stimolazione metabolica fetale e acidosi (13). Questo ha portato a prendere in considerazione farmaci alfa agonisti puri come la fenilefrina che si associa a un più alto pH e migliore BE neonatale. Dal punto di vista materno, l'effetto emodinamico della fenilefrina è più rapido rispetto alla efedrina nel ripristinare SVR, CO anche se può associarsi a una bradicardia riflessa. In assenza di monitoraggi emodinamici invasivi o miniinvasivi, la somministrazione di vasocostrittori andrebbe calibrata sulla frequenza cardiaca, parametro che si correla bene con la gittata cardiaca (CO): - ipotensione e bradicardia (efedrina) - ipotensione e tachicardia (fenilefrina) (14,15,16). L'incidenza di ipotensione durante Anestesia Subaracnoidea per Taglio Cesareo nelle partorienti in travaglio attivo è minore rispetto alle gravide non in travaglio per: I. autotrasfusione di circa 300ml di sangue nella circolazione sistemica materna con le contrazioni uterine II. riduzione delle dimensioni dell'utero secondaria alla perdita di liquido amniotico se le membrane sono rotte, e quindi minore compressione aorto-cavale III. maggiore concentrazione materna di catecolamine nelle gravide in travaglio Anestesia Epidurale L' anestesia peridurale consiste nella somministrazione di anestetico locale+/- oppioide al di fuori delle meningi, tra il legamento giallo e la dura madre. La distanza tra il legamento giallo e la dura madre varia da 2-3mm a livello cervicale fino a 5-6mm nella regione mediolombare. Lo spazio peridurale contiene tessuto connettivo, grasso, plessi venosi vertebrali e le radici dei nervi spinali e nell'80-90% dei pazienti c'è una pressione negativa al suo interno. • L'ago peridurale utilizzato è l' ago di Tuohy 16- 18G che possiede una punta arrotondata verso l'alto e poco tagliente per ridurre il rischio di puntura durale e per facilitare la fuoriuscita del cateterino ed il suo direzionamento. In genere gli aghi sono graduati in centimetri per permettere la misurazione della profondità raggiunta. • Il cateterino epidurale è sufficientemente soffice da minimizzare il trauma dovuto al suo passaggio, specie se sfiora le vene epidurali, ma sufficientemente consistente da poter essere facilmente diretto dall'operatore nella direzione voluta. • La siringa è in materiale plastico siliconato con pistone particolarmente scorrevole e quindi sensibile alle variazioni di pressione. • L'identificazione dello spazio peridurale è effettuata tramite la tecnica della perdita di resistenza (LOR) • Con la massima sterilità e dopo infiltrazione con anestetico locale si inserisce l'ago di Tuohy attraverso cute, sottocute sino al legamento interspinoso • Si rimuove il mandrino dall'interno dell'ago di Tuohy e si inserisce la siringa siliconata riempita di soluzione fisiologica • Si avanza lentamente con l'ago esercitando una pressione continua sul pistone della siringa • La perdita di resistenza indica il passaggio dal legamento giallo allo spazio peridurale • Si rimuove la siringa e si inserisce il cateterino nello spazio epidurale per 3-4cm Una dose test di 3ml di lidocaina 2% (60mg) con adrenalina 1:200000 (20mcg) è somministrata attraverso il catetere epidurale per escludere una iniezione intravascolare (comparsa di tachicardia, palpitazione, vertigine, acufeni e sapore metallico) o subaracnoidea (rapido blocco motorio/sensitivo alle estremità). Dopo 3-5minuti, si esegue anestesia con 15-20ml di lidocaina al 2% (300-400mg), adrenalina 1:200000 (75-100mcg) e bicarbonato di sodio 1mEq/10ml. L'alcalinizzazione della miscela anestetica riduce l'onset time del blocco ma può aumentare il rischio di ipotensione. In alternativa alla lidocaina 2%: levobupivacaina, o ropivacaina 0.5%, 15-20ml (75-100mg), con o senza epinefrina 1:200000 e/o fentanil (50-75mcg) o sufentanil (10mcg). Valutare sempre l'estensione del blocco (S -T ), somministrare O se SpO inferiore al 96% e posizionare un cuneo sotto il fianco destro. 5 2 4 2 Monitorizzare la frequenza cardiaca fetale (FHR) durante l'esecuzione dell' anestesia epidurale sino alla preparazione del campo operatorio e la pressione arteriosa (BP) ogni 2minuti sino alla nascita del neonato, poi ogni 5minuti. Trattare l'ipotensione se la pressione arteriosa sistolica (PAs) <100mmHg o se la PAs diminuisce del 25% rispetto il valore basale. Se anestesia inadeguata (livello sensitivo <T ) le alternative sono: • dose aggiuntiva di anestetico locale attraverso il catetere peridurale • fentanil 50-100mcg ev • Ketamina 5-10mg ev • anestesia generale 4 Dopo la nascita e la rimozione placentare, iniziare infusione di ossitocina in 250 ml di fisiologica controllando tono dell' utero ed eventuale sanguinamento. Fondamentale la comunicazione con il ginecologo. In questa fase , la comparsa di dolore toracico con sottoslivellamento S-T, lieve desaturazione e difficoltà respiratoria possono essere dovute ad irritazione diaframmatica provocata dal sangue o da liquido amniotico oppure da embolia gassosa (soprattutto se durante la tecnica chirurgica è stato effettuato la esteriorizzazione dell'utero) (17). Vantaggi della anestesia epidurale per il Taglio Cesareo: 1. Minore incidenza e gravità di ipotensione materna 2. Permette di prolungare l'anestesia, se l'intervento chirurgico si prolunga, attraverso il catetere posizionato nello spazio peridurale 3. Ottimo controllo del dolore post-operatorio Svantaggi: a. Onset time del blocco graduale e relativamente lento b. Tecnica più complessa c. Maggiore incidenza di fallimento (2-6%) rispetto l'Anestesia Subaracnoidea (1%) d. Necessità di grandi quantità di anestetico locale e quindi e. Aumentato rischio di tossicità Una complicanza dell'anestesia epidurale è la cefalea postpuntura durale (PDPH) che si manifesta entro le prime 48h quando la paziente assume la posizione ortostatica. Generalmente è determinata da una deliquorazione attraverso il foro provocato accidentalmente dall'ago peridurale nella dura madre (18). L' incidenza varia tra lo 0.2-4%. Anestesia Spino-Peridurale CSE L'anestesia CSE è una tecnica ago-attraverso ago che implica l'avanzamento di un ago subaracnoideo 27G lungo 136mm, attraverso l'ago peridurale di Tuohy 16-18G lungo 90mm. Iniettare nello spazio subaracnoideo la soluzione di Ropivacaina 10 mg (0,2%-0,25% ; 4-5 ml) e Sufentanil 3 mcg (in alternativa: Bupivacaina iperbarica 9 mg e Sufentanil 2 mcg). Rimuovere l'ago spinale Whitacre e posizionare successivamente il cateterino attraverso per 3-4cm l'ago di Tuohy nello spazio peridurale Tale tecnica combina i vantaggi dell’anestesia spinale: • Rapido onset • Efficacia • Minima tossicità • Bassa incidenza di fallimento (2%) con la flessibilità dell’anestesia peridurale: 1. Permette di prolungare l'anestesia, se l'intervento chirurgico si prolunga, attraverso il posizionamento del catetere nello spazio peridurale 2. Permette un ottimo controllo del dolore post-operatorio 3. Permette l’estensione di un blocco in altezza Si distinguono due tecniche: • CSE Standard: Il blocco spinale viene utilizzato per l’intervento chirurgico, il catetere peridurale viene impiegato solo in caso di blocco insufficiente e utililizzato per il controllo del dolore postoperatorio • CSE Sequenziale: con paziente in posizione seduta si somministra nello spazio subaracnoideo anestetico locale +/oppioide tale da ottenere un blocco a T -T ; dopo 10 minuti, con paziente in posizione supina e cuneo sotto il fianco destro, si estende, attraverso il cateterino peridurale precedentemente inserito, il blocco a T con l'iniezione di fisiologica o di anestetico locale (es. levobupivacaina 0.25%): 1-1.5 ml per ogni segmento che si vuole bloccare (19) 8 9 4 La tecnica spino-peridurale è anche la tecnica di scelta per il controllo del dolore in travaglio di parto e il cateterino peridurale può essere utilizzato per eseguire un Taglio Cesareo urgente/emergente. In questi casi è fondamentale: • La comunicazione con l'equipe di sala parto • Il grado dell'urgenza /emergenza come codice-colore • La conferma del corretto funzionamento del catetere peridurale • La somministrazione di boli della miscela anestetica già in sala travaglio • L'utilizzo di anestetico locale ad onset rapido (lidocaina 2% carbonata con adrenalina) • La monitorizzazione materno-fetale • L'estensione del blocco (S -T ) 5 4 In caso di anestesia inadeguata esistono diverse opzioni (20) cosiderando sempre il grado dell'urgenza/emergenza: 1. Blocco incompleto o unilaterale: ritirare di poco il catetere e iniettare ulteriore bolo di anestetico locale 2. Nessun blocco: nel caso di Taglio Cesareo Categoria 1-2 eseguire una anestesia spinale single shot (attenzione ad un'eventuale spinale totale) o una anestesia generale 3. Nessun blocco: nel caso di Taglio cesareo Categoria 3-4 si può eseguire una anestesia spinale single shot (attenzione ad un'eventuale spinale totale) , una anestesia generale, ma indicato sarebbe una anestesia combinata con appropriata somministazione della miscela anestetica Anestesia Generale Esistono a tutt'oggi indicazioni precise all'anestesia generale per Taglio Cesareo che includono situazioni cliniche particolari (21): • anestesia loco-regionale non riuscita • grave emorragia con instabilità emodinamica • alcune patologie cardiache in cui il blocco simpatico è controindicato e pericoloso • coagulopatie • terapia anticoagulante • sepsi • infezioni nella zona lombare • ipertensione intracranica • urgenze estreme (es. prolasso del funicolo), quando l'intervento deve iniziare immediatamene senza ritardi (?) Bjornestad ha evidenziato un risparmio di tempi con l'anestesia generale rispetto alla conversione analgesia-anestesia nei casi in cui era presente un catetere peridurale in situ per analgesia in travaglio di parto (8.3 minuti vs 13 minuti) che comunque non si rifletteva sull'outcome fetale. I tempi rilevati dall'autore norvegese sono tuttavia in contrasto con i dati riportati da Gaiser (22) che ottiene l'estensione del blocco in 4.4 minuti con lidocaina 1.5% carbonata e da Lam (23) che ottiene la conversione del blocco in 5.2 minuti con lidocaina 2% carbonata contro i 9.7 minuti necessari con la lidocaina non carbonata. Procedura per Anestesia Generale in corso di Taglio Cesareo a. Controllare il buon funzionamento della via venosa b. Valutare attentamente le vie aeree della paziente c. Controllare la presenza nel carrello di emergenza di presidi alternativi per eventuale intubazione difficile (24) d. Posizionare la paziente supina con cuneo sotto il fianco destro e. Monitorizzare i parametri materno-fetale sino alla preparazione del campo chirurgico f. Preossigenare la paziente per 3 minuti o far eseguire 8 atti respiratori profondi (25) g. Induzione a rapida sequenza: fentanil 1mcg/kg, propofol 2mg/kg o tiopentone 4mg/kg seguito da succinilcolina 11.5 mg/kg h. Intubazione con tubo endotracheale di calibro adeguato i. Confermare il posizionamento del tubo endotracheale con monitoraggio della CO di fine espirazione (EtCO ) e auscultazione bilaterale dei campi pomonari con fonendoscopio j. Informare l'ostetrico della corretta intubazione per iniziare l'intervento k. Inserire il sondino naso-gastrico l. Somministrare ossigeno al100% e gas alogenato m. dopo la nascita del neonato controllare il tono uterino, l' 2 2 eventuale sanguinamento ed iniziare infusione di uterotonici (ossitocina) n. Estubare la paziente alla ripresa dei riflessi Indipendentemente dalla tecnica anestesiologica utilizzata ricordare che è fondamentale: • Mantenere un buon livello di ossigenazione materno-fetale • Mantenere una adeguata perfusione placentare • Garantire sufficiente analgesia materna senza provocare depressione neonatale BIBLIOGRAFIA 1) SNLG-ISS LINEA GUIDA 22 Taglio Cesareo: una scelta appropriata e consapevole. Gennaio 2012 2) Lucas DN, Yentis SM et al. Urgency of caesarean section: a new classification. J R Soc Med 2000; 93: 346-50 3) Thomas J, Paranjothy S. Royal College of Obstetricians and Gynaecologists Clinical Effectiveness Support Unit. The National sentinel cesarean section audit report. RCOG Press, London, 2001 4) National Institute for Clinical Excellence (NICE): Cesarean section clinical guidelines. RCOG Press, London, 2004 5) Kinsella SM, Scrutton MJL. Assessment of a modified fourcategory classification of urgency of caesarean section. 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