LA FINE DI MUSSOLINI Il crollo del fascismo In politica estera per

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LA FINE DI MUSSOLINI
Il crollo del fascismo
In politica estera per oltre un decennio Mussolini rispettò gli accordi di pace firmati nel 1919. Nel 1935 si
verificò la svolta, con la guerra d’Etiopia, che si concluse nel maggio del 1936, e in seguito alla quale
Mussolini proclamò la nascita dell’impero dell’Africa orientale italiana (AOI), la cui corona fu assunta da
Vittorio Emanuele III. Dopo l’impresa africana il regime fascista si trovò avversato, seppure in forme
blande, dalla Società delle Nazioni e contemporaneamente fu attratto nell’orbita tedesca: con Adolf Hitler
Mussolini firmò un’intesa (l’asse Roma-Berlino) che portò il governo fascista a intervenire nella guerra
civile spagnola a fianco dei tedeschi.
L’avvicinamento alla Germania nazista divenne totale nel 1938, anno in cui furono emanate le leggi “per
la difesa della razza” (1° settembre e 10 novembre): gli ebrei italiani (circa 70.000 persone) si videro messi
al bando dalla pubblica amministrazione, dalla scuola, dall’esercito. Nello stesso anno fu avviata una
campagna di militarizzazione, che portò all’invasione dell’Albania (1939).
Allo scoppio della seconda guerra mondiale, Mussolini proclamò inizialmente lo stato di non belligeranza,
ma di fronte ai successi di Hitler decise l’intervento a fianco della Germania (10 giugno 1940) nella
speranza di conseguirne vantaggi internazionali. Le prime operazioni militari si svolsero in aree marginali
del conflitto (Sudest della Francia, Grecia), ma l’esercito apparve del tutto impreparato a sostenere uno
scontro nel quale ovunque contavano i grandi mezzi aeronavali e le dimensioni strategiche
intercontinentali. Diverse sconfitte, sia sui fronti balcanico e africano sia in mare, e la disastrosa
partecipazione alla campagna di Russia portarono al tracollo militare Nel luglio del 1943, gli
angloamericani sbarcarono in Sicilia: il 25 luglio 1943 il re esautorò Mussolini, messo in minoranza
nell’ultima seduta del Gran Consiglio del fascismo, e lo fece arrestare. L’evento segnò il crollo del regime
fascista, i cui esponenti più oltranzisti costituirono la Repubblica sociale italiana (conosciuta anche come
Repubblica di Salò). Gli Alleati, intanto, risalivano la penisola scontrandosi in duri combattimenti con le
forze tedesche; al nord, gli uomini della Resistenza si battevano contro i fascisti “repubblichini” e i
tedeschi. La morte di Mussolini, giustiziato il 28 aprile 1945 dai partigiani, segnò la definitiva scomparsa
del fascismo come regime di governo.
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