Usa, il Pil corre ma la curva del debito preoccupa: è piatta come nel

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31/3/2017
Usa, il Pil corre ma la curva del debito preoccupa: è piatta come nel post­Lehman ­ Il Sole 24 ORE
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LE CONTRADDIZIONI DEL MERCATO
Usa, il Pil corre ma la curva del debito
preoccupa: è piatta come nel postLehman
–di Vito Lops
| 31 marzo 2017
Osservare la curva del debito di un Paese è come osservare un film con gli occhiali 3d. Permette di andare
oltre le prime impressioni e di avere un’idea un po’ più lungimirante sullo stato di salute di quel Paese. Così,
dando un’occhiata alla curva del debito degli Stati Uniti (ovvero alla differenza dei tassi pagati dal governo
per finanziarsi su varie scadenze) emerge un quadro contraddittorio. Meno rose e fiori dell’istantanea che se
ne ricava dagli ultimi dati economici esibiti dalla prima potenza economica al mondo.
Proprio ieri è stata rivista al rialzo, dall’1,9% al 2,1%, la crescita del Pil nel quarto trimestre del 2016. Una
crescita meno finanziata dal debito (deficit/pil al 3,2%) rispetto al passato (nel 2009 il deficit/Pil era al 9,8%).
Il tasso di disoccupazione ufficiale è al 4,7% (ma ci sono quasi 100 milioni di lavoratori inattivi e, tra questi,
non ci sono solo i pensionati). L’inflazione core (quella depurata per i prezzi di prodotti energetici e materie
agricole non lavorate) è leggermente sotto il 2%, perfettamente nel target della Federal Reserve.
Non solo. A marzo la fiducia dei consumatori nell'economia Usa è salita a 125,6 punti, il livello più alto da
dicembre 2000, guidata dall'ottimismo sulle possibilità di trovare lavoro e da una valutazione più ottimistica
delle condizioni imprenditoriali. In più, l’indice Case-Shiller - che misura l’andamento dei prezzi
immobiliare nelle 20 più importanti città - viaggia al top da 31 mesi.
Senza dimenticare Wall Street con tutti i principali indici che nel corso del 2017 hanno aggiornato i massimi
di tutti i tempi.
Questi numeri fotografano un’economia in piena salute, quasi in grado di esprimere il suo Pil potenziale.
Eppure, la curva del debito ci racconta un’altra storia. Ci racconta che gli investitori continuano a credere
nella ripresa (e nella capacità delle aziende Usa di incrementare i profitti) nel breve periodo (altrimenti Wall
Street non sarebbe sui massimi). Ma che allo stesso tempo non si fidano. Non credono che questa ripresa
durerà a lungo. Altrimenti la curva del debito non sarebbe così piatta.
La distanza tra il rendimento dei titoli a 5 anni (1,9%) e di quelli a 30 anni (2,9%) è di appena 100 punti. Per la
cronaca si tratta di livelli che non si vedevano dall’autunno del 2008, l’anno in cui Lehman Brothers andava
in bancarotta contagiando il sistema bancario mondiale.
Il dato fa riflettere pur non essendoci oggi avvisaglie del genere. Il messaggio che gli investitori lanciano
all’amministrazione Trump è chiaro: non siamo così convinti che la crescita continuerà anche nel lungo
periodo, a tal punto da far innalzare l’inflazione e, in seconda battuta, i rendimenti dei titoli di Stato su
scadenze più lunghe.
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza­e­mercati/2017­03­30/usa­pil­corre­ma­curva­debito­preoccupa­e­piatta­come­post­lehman­195450.shtml?uuid=A… 1/2
31/3/2017
Usa, il Pil corre ma la curva del debito preoccupa: è piatta come nel post­Lehman ­ Il Sole 24 ORE
Il messaggio che gli investitori lanciano agli Usa non è però così diverso da quello rivolto alla Germania,
un’altra economia che in questa fase - soprattutto grazie alle esportazioni e a un surplus smodato che supera
i vincoli europei - sta esibendo una crescita robusta nel breve periodo.
«L’economia mondiale sta crescendo, ma probabilmente con una propensione meno forte di quanto ci
sembra - spiega Angelo Drusiani, esperto del mercato obbligazionario di Banca Albertini Syz -. Se così non
fosse il rendimento del Bund tedesco, perlomeno a 10 anni, sarebbe almeno all’1%. Invece fa fatica a superare
la soglia di 0,4%».
In effetti al pari degli Usa, anche la curva del debito della Germania esprime forti contraddizioni: tra la
scadenza a 5 anni e quella a 30 anni ci sono meno di 150 punti: un po’ pochini.
twitter.com/vitolops
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