Cantate al Signore un cantico nuovo, la sua lode risuoni nell

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Casa di Spiritualità
Figlie della Chiesa
Cantate al Signore un cantico nuovo, la sua
lode risuoni nell'adunanza dei santi.
Santa Maria Porto di Pace
Siamo stati ammoniti di cantare al Signore un
cantico nuovo. L'uomo nuovo sa qual è il cantico
nuovo. Il cantare è espressione di gioia, e, se
pensiamo a ciò con un po' più di attenzione, è
espressione di amore. Perciò colui che sa amare la
nuova vita, conosce anche un cantico nuovo.
Dobbiamo dunque sapere cosa sia questa vita
nuova, a causa del cantico nuovo. Infatti tutto
appartiene ad un unico regno, l'uomo nuovo, il
cantico nuovo, il testamento nuovo. Perciò l'uomo
nuovo canterà il cantico nuovo e farà parte del
testamento nuovo.
O fratelli, o figli, o stirpe cattolica, o seme santo e
supremo, o rigenerati e nati in modo soprannaturale
in Cristo, ascoltate me, anzi per mezzo mio:
Cantate al Signore un cantico nuovo. Ecco, dici, io
canto. Tu canti, certamente canti, lo sento. Ma la
vita non abbia mai a testimoniare contro le tue
parole. Cantate con la voce, cantate con la bocca,
cantate con i cuori, cantate con un comportamento
retto: Cantate al Signore un cantico nuovo. Mi
chiedete che cosa dovete cantare di colui che
amate? Senza dubbio vuoi cantare di colui che ami.
Cerchi le sue lodi da cantare? L'avete sentito:
Cantate al Signore un cantico nuovo. Cercate le
lodi? La sua lode risuoni nell'assemblea dei santi.
Il cantore, egli stesso, è la lode che si deve cantare.
Volete dire le lodi a Dio? Voi siete la lode che si
deve dire. E siete la sua lode, se vivete in modo
retto."
Dai « Discorsi » di sant'Agostino vescovo
Giornate
per animatori del canto
Via Arghillà Nord - ARGHILLÀ (RC)
0965/679021
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27 Ottobre 2012
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• Con mezzi propri: da RC autostrada
per Salerno, uscita: Catona - Arghillà
La spiritualità
del canto
Canto per Chi?
Nell'ars celebrandi un posto di rilievo
viene occupato dal canto liturgico. A ragione
sant'Agostino in un suo famoso sermone
afferma: «L'uomo nuovo sa qual è il cantico
nuovo. Il cantare è espressione di gioia e, se
pensiamo a ciò con un po' più di attenzione, è
espressione di amore.
Il Popolo di Dio radunato per la
celebrazione canta le lodi di Dio. La Chiesa,
nella sua bimillenaria storia, ha creato, e
continua a creare, musica e canti che
costituiscono un patrimonio di fede e di amore
che non deve andare perduto. Davvero, in
liturgia non possiamo dire che un canto vale
l'altro.
A tale proposito, occorre evitare la
generica improvvisazione o l'introduzione di
generi musicali non rispettosi del senso della
liturgia. In quanto elemento liturgico, il canto
deve integrarsi nella forma propria della
celebrazione.
Di conseguenza tutto – nel testo, nella
melodia, nell'esecuzione – deve corrispondere
al senso del mistero celebrato, alle parti del
rito e ai tempi liturgici. Infine, pur tenendo
conto dei diversi orientamenti e delle differenti
tradizioni assai lodevoli, desidero, come è
stato chiesto dai Padri sinodali, che venga
adeguatamente
valorizzato
il
canto
gregoriano, in quanto canto proprio della
liturgia romana.
(Sacramentum Caritatis, Benedetto XVI)
Sabato 27 Ottobre
09:30
Il canto nella Sacra Scrittura
sr Clara CAFORIO ef
10.30
Intervallo
11:00
L'importanza del canto
nella Liturgia
sr Katia DE SIMONE ef
13:00
Pranzo
15:30
Antropologia del canto:
impostazione e respirazione
Sara GIACOMINI
17:30
Celebrazione dei Primi Vespri
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