FLEX Polyclonal Rabbit Anti-Human IgA Ready-to-Use

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FLEX
Polyclonal Rabbit
Anti-Human IgA
Ready-to-Use
(Link)
Codice IR510
Uso previsto
Per uso diagnostico in vitro.
FLEX Polyclonal Rabbit Anti-Human IgA, Ready-to-Use, (Link), è destinato all'utilizzo in immunoistochimica
congiuntamente a strumenti Autostainer Link. Questo anticorpo consente l'identificazione delle plasmacellule e delle
relative cellule linfoidi IgA, ed è uno strumento utile per la classificazione di pazienti con neoplasie dei linfociti B (1-3).
L'anticorpo può inoltre essere impiegato per distinguere la proliferazione di cellule monoclonali neoplastiche
dall'iperplasia reattiva delle plasmacellule (1, 4). L’interpretazione clinica di un’eventuale colorazione o della sua
assenza deve essere integrata mediante studi morfologici avvalendosi di controlli adeguati e deve essere valutata
nell’ambito dell’anamnesi del paziente e di altri test diagnostici da parte di un patologo qualificato.
Cenni
e spiegazioni
Di base le immunoglobuline umane sono costituite da due catene pesanti identiche (Mr circa 50 000) e da due
catene leggere identiche (Mr circa 20 000). Queste quattro catene formano tra loro legami covalenti (legami
disolfuro). Le catene leggere sono di tipo kappa o lambda. Le cinque immunoglobuline (IgA, IgD, IgE, IgG e IgM)
differiscono per quanto riguarda le catene pesanti, mentre le immunoglobuline IgA e IgM si manifestano anche
in forma polimerica. La catena pesante di IgA viene chiamata catena-alfa. Nel siero, circa l'80% delle IgA
è monomerico, mentre nelle secrezioni, tipo saliva, muco intestinale e bronchiale, secrezioni nasali, sudore,
latte materno e colostro, la forma predominante è la secrezione IgA dimerica (sIgA). Oltre alle 4 catene leggere
e le 4 catene alfa, l'sIgA dimerica contiene anche una catena J ed un componente secretorio. Quest'ultimo protegge
l'sIgA da proteasi secretorie. Il peso molecolare di sIgA dimerica è 390.000 (5).
La popolazione di linfociti B normali è policlonale ed esprime una gamma di diverse molecole di immunoglobuline.
Per contro, la maggioranza delle neoplasie dei linfociti B è caratterizzata dalla proliferazione di cellule monoclonali
che esprimono solo un tipo di catena leggera, mentre più catene pesanti possono essere espresse dalla stessa
cellula. L'espressione ristretta delle immunoglobuline tramite la proliferazione di cellule dei linfociti B monoclonali
fa sì che gli anticorpi specifici per le catene leggere e pesanti delle immunoglobuline risultino utili per l'identificazione
e l'isotipizzazione di queste neoplasie (6).
Fare riferimento alle General Instructions for Immunohistochemical Staining della Dako o alle istruzioni sul sistema
di rilevazione per le procedure IHC per: (1) Principio della procedura, (2) Materiali necessari ma non forniti,
(3) Conservazione, (4) Preparazione dei campioni, (5) Procedura per la colorazione, (6) Controllo della qualità,
(7) Risoluzione dei problemi, (8) Interpretazione della colorazione, (9) Limiti generali.
Reagente fornito
Anticorpo di coniglio policlonale pronto per l’uso fornito in forma liquida in un tampone contenente la proteina
stabilizzante e 0,015 mol/L NaN3.
Immunogeno
IgA isolate da un pool di sieri umani normali.
Specificità
L'anticorpo reagisce con le catene alfa dell'IgA umana. Ogni traccia di anticorpi contaminanti è stata rimossa
mediante assorbimento in fase solida con proteine di plasma umano.
La specificità dell'anticorpo è stata accertata come segue.
Immunoelettroforesi crociata: compare solo un arco di immuno-precipitazione IgA quando si utilizza l'anticorpo 12,5 µL
concentrato per cm2 di area gel contro 2 µL di plasma umano. Colorante: Coomassie Brilliant Blue.
ELISA: non vi è stata alcuna reazione significativa in test ELISA indiretti facendo uso di IgG e IgM come antigeni
di rivestimento. Il saggio anticorpale ELISA sandwich a doppio antigene non ha evidenziato alcuna reazione
significativa con il plasma umano privato delle IgA.
Precauzioni
1. Per uso professionale.
2. Questo prodotto contiene sodio azide (NaN3), una sostanza chimica fortemente tossica in forma pura.
Sebbene non sia classificata come prodotto pericoloso, la sodio azide alle concentrazioni indicate può reagire con
il rame e il piombo delle tubature formando azidi metalliche fortemente esplosive. Durante lo smaltimento,
sciacquare le tubature con abbondante acqua per prevenire l’eventuale accumulo di azide metallica.
3. Adottare le normali procedure previste per il trattamento dei prodotti di origine biologica.
4. Indossare indumenti di protezione personale adeguati, per evitare il contatto con gli occhi e la pelle.
5. Smaltire la soluzione inutilizzata nel rispetto delle disposizioni locali, regionali e nazionali in materia.
Conservazione
Conservare a 2–8°C. Non utilizzare dopo la data di scadenza stampata sulla fiala. Se i reagenti sono conservati
in condizioni diverse da quelle specificate, le loro condizioni dovranno essere verificate dall'utente. Non sono stati
osservati segni evidenti che suggeriscano l'instabilità di questo prodotto; pertanto, è opportuno analizzare
un controllo positivo e un controllo negativo insieme ai campioni dei pazienti. Qualora si ottenga una colorazione
imprevista, che non sia cioè giustificata da un cambiamento delle procedure di laboratorio ma sia dovuta
ad un probabile problema dell'anticorpo, contattare l’Assistenza Tecnica di Dako.
(115729-002)
Dako Denmark A/S
IR510/IT/MNI/2009.12.04 p. 1/3
| Produktionsvej 42 | DK-2600 Glostrup | Denmark | Tel. +45 44 85 95 00 | Fax +45 44 85 95 95 | CVR No. 33 21 13 17
Specimen preparation
(Allestimento tessuto)
compresi i materiali
necessari ma non
forniti
L’anticorpo può essere utilizzato per marcare sezioni di tessuto fissate in formalina, incluse in paraffina. I campioni di
tessuto devono essere tagliati in sezioni di approssimativamente 4 µm.
È necessario pretrattare con smascheramento termoindotto dell'epitopo (HIER, Heat-Induced Epitope Retrieval)
utilizzando Dako PT Link (Codice PT100/PT101). Per i dettagli, vedere la Guida Utente PT Link. Si ottengono ottimi
risultati pretrattando i tessuti con EnVision FLEX Target Retrieval Solution, High pH (50x) (codice K8000/K8004).
Sezioni incluse in paraffina: si consiglia il pretrattamento di sezioni di tessuto fissate in formalina, incluse in paraffina,
utilizzando la procedura di preparazione dei campioni 3 in 1 Dako PT Link. Attenersi alla procedura di pretrattamento
delineata nel foglietto illustrativo di EnVision FLEX Target Retrieval Solution, High pH (50x) (Codice K8000/K8004).
Nota: Una volta completata la procedura di colorazione, le sezioni devono essere disidratate, diafanizzate e montate
utilizzando un mezzo di montaggio permanente.
Sezioni deparaffinate: si consiglia il pretrattamento di sezioni di tessuto deparaffinate fissate in formalina, incluse in
paraffina, utilizzando Dako PT Link e seguendo la stessa procedura descritta per le sezioni incluse in paraffina.
Dopo la colorazione dei vetrini montare i vetrini utilizzando un mezzo di montaggio acquoso o non acquoso.
Evitare che le sezioni di tessuto si secchino durante il trattamento o nella successiva fase di colorazione
immunoistochimica. Affinché le sezioni di tessuto aderiscano perfettamente ai vetrini, si consiglia di utilizzare FLEX
IHC Microscope Slides (codice K8020).
Procedura per la
colorazione
compresi i materiali
necessari ma non
forniti
Il sistema di visualizzazione consigliato è EnVision FLEX, High pH, (Link) (Codice K8000). Il ciclo di colorazione e i
tempi di incubazione sono preimpostati nel software Autostainer Link. Il volume di applicazione del reagente
consigliato è 1 x 200 µL o 2 x 150 µL per vetrino. Per istruzioni dettagliate sul caricamento di vetrini e reagenti,
consultare la Guida Utente di Dako Autostainer Link. Se i protocolli non sono disponibili sulla piattaforma Autostainer
utilizzata, rivolgersi ai Servizi Tecnici Dako. Tutte le fasi di incubazione devono svolgersi a temperatura ambiente.
Le condizioni ottimali possono variare a seconda del tipo di campione e del metodo di preparazione adottato,
pertanto dovranno essere definite autonomamente da ogni laboratorio. Se il patologo desidera un’intensità di
colorazione diversa, è possibile regolare la durata di incubazione e la scelta del sistema di visualizzazione
EnVision FLEX/EnVision FLEX+. È possibile contattare un Esperto delle Applicazioni/Esperto dei Servizi Tecnici
di Dako per ricevere informazioni su come riprogrammare il protocollo. Verificare che l’esecuzione del protocollo
ritoccato sia ancora valida valutando che lo schema di colorazione sia identico allo schema di colorazione descritto
in “Caratteristiche prestazionali”.
Si consiglia la colorazione di contrasto in ematossilina utilizzando EnVision FLEX Hematoxylin (Link)
(codice K8008). Si consiglia di usare un mezzo di montaggio permanente e non acquoso.
I controlli positivi e negativi devono essere analizzati contemporaneamente utilizzando lo stesso protocollo
dei campioni dei pazienti. Il tessuto di controllo positivo deve comprendere cellule di tonsille e le cellule/strutture
devono evidenziare gli schemi di reazione descritti per il tessuto in questione in “Caratteristiche prestazionali” in tutti
i campioni positivi. Il controllo negativo consigliato è FLEX Negative Control, Rabbit (Link) (codice IR600).
Interpretazione dei
risultati della
colorazione
Il pattern di colorazione cellulare è di tipo citoplasmatico e/o membranoso.
Caratteristiche
prestazionali
Tessuti normali: l'anti-IgA rileva l'IgA nelle plasmacellule dei linfonodi e delle tonsille, in secrezioni esterne
sieromucose (saliva, lacrime, fluido nasale, colostro e secrezioni dei polmoni) e secrezioni interne (liquido sinoviale,
amniotico, cerebrospinale e gastrointestinale) (7,8).
Tessuti patologici: nel corso di due studi in cui venivano analizzati 33 (2) e 29 (3) tessuti inclusi in paraffina
di neoplasia plasmacellulare di vario tipo, la marcatura con l'anticorpo ha mostrato una buona correlazione
con immunoglobulina monoclonale trovata nel siero o nell'urina. Si è ottenuta una chiara distinzione tra iperplasia
reattiva e neoplasia dei linfociti B monoclonali quando l'anticorpo è stato utilizzato insieme ad un gruppo di altri
anticorpi anti-immunoglobuline (2) e in particolare con anticorpi anti catene leggere (5).
Bibliografia
1. Taylor CR, Burns J. The demonstration of plasma cells and other immunoglobulin-containing cells in formalinfixed, paraffin-embedded tissues using peroxidase-labeled antibody. J Clin Pathol 1974;27:14-20.
2. Taylor CR, Mason DY. The immunohistological detection of intracellular immunoglobulin in formalin-paraffin
sections from multiple myeloma and related conditions using the immunoperoxidase technique. Clin exp Immunol
1974;18:417-29.
3. Taylor CR, Russell R, Chandor S. An immunohistologic study of multiple myeloma and related conditions, using
an immunoperoxidase method. Am J Clin Pathol 1978;70:612-22.
4. Beschorner R, Horny H-P, Petrusch UR, Kaiserling E. Frequent expression of haemopoietic and nonhaemopoietic antigens by reactive plasma cells: an immunohistochemical study using formalin-fixed, paraffinembedded tissue. Histol Histopathol 1999;14:805-12.
5. Klein J, Hořejši V. Immunology. 2nd ed. Abingdon (UK): Blackwell Science Ltd; 1999. p. 226-7, 238-46.
6. Leong ASY, Cooper K, Leong FJWA. Manual of diagnostic antibodies for immunohistology. London: Oxford
University Press; 1999. p. 217-9.
7. Curran RC, Gregory J. Demonstration of immunoglobulin in cryostat and paraffin sections of human tonsil by
immunofluorescence and immunoperoxidase techniques. Effects of processing on immunohistochemical
performance of tissues and on the use of proteolytic enzymes to unmask antigens in sections. J Clin Pathol
1978; 31:974.
8. Brandtzaeg P, Baklien K. Immunoglobulin-producing cells in the intestine in health and disease. Clin Gastroenterol
1976; 5(2):251.
(115729-002)
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