il sistema di comunicazione elettromagnetico del corpo o campo

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Estratto da ‘Elettrosmog, inquinamento elettromagnetico prodotto dall’uomo, conoscerlo per
evitarne i danni.’ Di Flavio Gazzola, NATMED EDIZIONI
IL SISTEMA DI COMUNICAZIONE ELETTROMAGNETICO
DEL CORPO O CAMPO INFORMAZIONALE DELLA VITA
Per comprendere l’influenza dell’elettrosmog (per abbreviazione ES) e delle radiazioni in genere
sull’organismo umano, è necessario avere presente come funziona il sistema elettromagnetico del
corpo.
La medicina ignora o finge di ignorare tuttora che il corpo funziona grazie a un complesso sistema
di scambi di informazioni elettromagnetiche fra le cellule che lo costituiscono. Gli studenti di
medicina studiano per ora l’anatomia e la biochimica dell’organismo umano, ma non il sistema di
controllo elettromagnetico, che consente alle cellule di coordinare le reciproche funzioni. Se si
vuole trovare un perché di tale dimenticanza, basta ricordarsi che la ricerca medica è per lo più
finanziata dall’industria farmaceutica, che non ha nessun interesse a scoprire che per guarire si
potrebbero usare dei segnali elettromagnetici a basso costo, anziché dei farmaci ad alto costo.
Ma per entrare in argomento, la prima informazione da fornire è che il DNA di ciascuna cellula del
corpo, il portatore del codice genetico, costituito da un linguaggio quaternario di basi puriniche
epirimidiniche, affiancate e contrapposte come lettere dell’alfabeto biologico, cioè come un
codice software che fornisce le informazioni operative, è anche contemporaneamente un potente
sistema ricetrasmittente. Grazie a tale sistema ricetrasmittente, che potremmo definire
postazione radio-DNA, ogni cellula del corpo si connette con le altre, coordinando le reciproche
attività sin dallo sviluppo fetale. Ciascuna cellula possiede lo stesso codice delle altre, ma ne attiva
solo la parte relativa alla su specifica funzione, derivante da un originario accordo già prestabilito
al momento della prima suddivisione della cellula uovo fecondata.
Ciò avviene, ma ancora non si sa come e in conseguenza di tale patto per la vita, i miliardi di cellule
che costituiscono il corpo assumono incombenze diverse, attivando solo la parte di codice ad esse
pertinente. Tessuti così diversi come quello nervoso, epatico, splenico, linfatico, ematico,
connettivale, renale, intestinale, ecc. sono costituiti da cellule aventi lo stesso codice, ma con una
differente parziale attivazione di esso. Ogni secondo nel corpo muoiono dieci milioni di cellule in
diverse proporzioni secondo le condizioni climatiche, le individuali attività fisiche, digestive,
persino lo stato d’animo e in conseguenza di ciò, ogni secondo nel corpo devono riprodursi e
attivarsi altri dieci milioni di cellule nelle stesse identiche proporzioni. Se tale meccanismo
straordinario non funziona al 100% subentra inevitabilmente la malattia, la vecchiaia, la morte.
Ciò è possibile solo con una complessa coordinazione e informazione reciproca di ogni parte
delcorpo, realizzabile solo grazie alla trasmissione di segnali elettromagnetici veloci come la luce
(300000Km/s), scambiati fra tutte le cellule del corpo, informate istante per istante delle necessità
dell’insieme dell’organismo. La velocità della trasmissione di via ematica di segnali ormonali,
immunitari, enzimatici avviene a un massimo di circa 10 Km/ora, quella nervosa via cavo può
giungere sino a dieci volte tanto (100 Km/ora), comunque velocità insufficienti per garantire
adeguamenti praticamente istantanei delle attività del corpo.
Negli anni 20 del XX secolo, il biologo russo Gurwitsch scoprì che irradiando con una certa lunghezza d’onda
del campo ultravioletto, colture cellulari, si incrementava la velocità di riproduzione cellulare. Le
esperienze di Gurwitsch furono riprese in quegli anni o poco dopo dal medico italiano Gentile,
grande studioso ed estimatore delle scoperte di Marconi, il quale scoprì che colture di cellule sane
e cellule cancerose separate da una lastra di vetro, mantenevano le reciproche caratteristiche, ma
se al posto del vetro amorfo, si interponeva una lastra di quarzo polarizzato, le cellule sane
tendevano ad assumere le caratteristiche delle cellule cancerose, come se venissero danneggiate
dall’irradiazione elettromagnetica prodotta da esse. Altre ricerche di numerosi ricercatori europei
dell’epoca si aggiunsero a queste prime, portando nuove conferme all’assunto che le cellule
potevano essere influenzate in modo specifico da radiazioni artificialmente prodotte o da
radiazioni emesse da altre cellule.
Perciò nel 1936 fu organizzato a Venezia un convegno internazionale cui parteciparono fra i
numerosi altri ospiti illustri, Gentile, Marconi e Gurwitsch. Sembrò allora aprirsi una nuova era
nella ricerca medica, ma la guerra cancellò il ricordo di quelle prime entusiasmanti scoperte, oltre
che cancellare fisicamente anche gran parte dei partecipanti al convegno. Prevalsero le dure
necessità della guerra, che portò al grande sviluppo della chirurgia, della medicina d’urgenza,
dell’antibiotico-terapia e in generale della medicina basata sulla somministrazione di farmaci di
sintesi, utili come salvavita, analgesici e in generale per la soppressione dei sintomi, ma non adatti
a risolvere l’origine delle malattie, che nasce in primo luogo da una mancata regolazione del
sistema elettromagnetico dell’organismo.
Infatti, tale attività di regolazione appare come il primo baluardo del sistema difensivo del corpo,
tanto che si può affermare che qualsiasi malattia inizia a questo livello con una perturbazione dello
scambio di informazioni fra le cellule, le quali, non riuscendo più a coordinare la loro attività,
divengono soggette all’accumulo di scorie, da cui poi discende l’alterazione dei processi nervosi,
ematochimici, immunitari, connettivali, muscolari, ossei, ecc. attraverso fasi via via ingravescenti
conosciute come fasi infiammatoria, di deposito (es. calcoli, artrosi, ecc.), di impregnazione
(malattie metaboliche come il diabete, la gotta, ecc.), di degenerazione (malattie autoimmuni,
tumori, ecc.).
La prima fase, quella infiammatoria (caratterizzata dai famosi segni: rubor, tumor, calor, dolor,
functio laesa cioè rossore, gonfiore, calore o febbre, riduzione funzionale) è preceduta in realtà da
una fase cosiddetta irritativa, in cui compaiono sintomi vaghi come stanchezza, irritabilità, leggera
iniziale riduzione funzionale (debolezza muscolare, lentezza digestiva, stipsi, ecc.), corrispondenti
al primo venir meno della coordinazione del segnale elettromagnetico. Fra le diverse cause che
conducono a tale riduzione del segnale, vi è appunto l’elettrosmog, termine che come detto
comprende l’insieme dell’inquinamento dovuto a campi elettrici, elettromagnetici e magnetici
artificiali, cioè derivanti dall’attività umana.
Per l’attuazione di una vera medicina preventiva è dunque necessario partire dalla regolazione del
segnale elettromagnetico intercellulare, che costituisce quello che attualmente si designa come
“Campo Informazionale”.
Per esempio il problema posto dalle ELF (Extremely Low Frequencies) a 50 Hz, originate dalla rete
di distribuzione dell’energia elettrica, deriva dal loro alto voltaggio, che altera il potenziale di
membrana della cellula, se l’organismo è troppo vicino (per legge è solo di qualche decina di metri
la zona di rispetto, in realtà nell’esposizione cronica il rischio resta almeno sino a 300 metri per i
voltaggi più alti), facendo fondere per sovraccarico la membrana cellulare (la batteria della
cellula), dato che per l’elettrodotto sono in gioco potenziali di diverse centinaia di migliaia di Volt,
mentre la cellula possiede un mini-potenziale di 60 millesimi di volt. Inoltre le onde
elettromagnetiche prodotte sono onde lunghissime che si estendo sino a 6000 km.
In pratica tutto il mondo è esposto in misura maggiore o minore anche a questo tipo di radiazione.
Le alte e altissime frequenze, dell’ordine dei Giga Herz, come quelle prodotte dai cellulari,
agiscono non tanto e non solo sulla membrana cellulare, ma sugli organuli cellulari, in particolare
sui mitocondri, che costituiscono il motore elettrochimico cellulare per la produzione di energia.
Da ciò deriva il primo e classico sintomo di sovraccarico da ES, la stanchezza, che appare per lo più
inspiegabile e che tende a divenire costante. Colpite sono anche le strutture endocellulari per la
fabbricazione di proteine (enzimi, ormoni, sostanze immunitarie, proteine di struttura e di
trasporto) con conseguente aumento della sensazione di stanchezza, che si accompagna a
debolezza immunitaria, a squilibri ormonali soprattutto nella donna a carico della tiroide, difetti
digestivi per carente produzione di enzimi digestivi, a gonfiore intestinale per difficoltà di
assimilazione, a deposito di grassi e altre sostanze nelle arterie (aumento dei problemi di
ipertensione e cardiologici), nel derma (macchie del viso, delle mani), del sottocute (cisti lipidiche),
a insufficienza linfatica e venosa, che a sua volta conduce a cellulite e problemi urogenitali per
stasi linfo-venosa a livello pelvico, a osteoporosi e deformazioni della colonna e delle articolazioni,
a contratture muscolari.
E’ quasi impossibile in tali casi, quando si sommano uno o più dei precedenti disturbi, che non
compaiano anche problemi emozionali o psichici, ma si tratta molto più spesso di fenomeni
somatopschici, piuttosto che psicosomatici, cioè l’alterazione risiede prima nel corpo che nella
sfera emozionale. E’ difficile infatti assaporare le gioie della vita se si è afflitti da ogni genere di
piccoli o grandi disturbi fisici.
Nel complesso, ES e Geopatie alterano il funzionamento elettrico di cervello, cuore e plessi
eurovegetativi, facilitando l’insorgenza delle malattie.
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