Infezione da virus Zika nei neonati: ecco le linee guida americane

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Mercoledì, 10 Febbraio 2016, 08.37
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Infezione da virus Zika nei neonati: ecco le linee guida americane
2016
TAGS: MALATTIE DEL NEONATO, LINEE GUIDA, VIRUS ZIKA
Vista la rapida diffusione a partire dall'America latina dell'infezione da virus Zika - che in gravidanza appare associata a
un aumento di rischio di microcefalia del nascituro - i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) e l'American
Academy of Pediatrics hanno pubblicato le linee-guida preliminari per la valutazione e la gestione dei neonati con possibile infezione congenita. Il
virus è trasmesso dalla puntura della zanzara Aedes (che rappresenta il vettore anche di dengue e chikungunya), e in genere causa una
sintomatologia blanda di tipo influenzale, con febbre, rash, dolori articolari e congiuntivite della durata di alcuni giorni. Solo raramente causa il
ricovero ospedaliero. Nel maggio del 2015 la Pan American Health Organization (Paho) ha confermato il primo caso di infezione da virus Zika in
Brasile, che da allora si è diffusa nel subcontinente americano dando luogo a segnalazioni di casi di sindrome di Guillain-Barre e di donne gravide
che hanno messo alla luce neonati con problemi di vario genere. È seguita la pubblicazione di una messa in guardia per i viaggiatori diretti in zone
con trasmissione locale di Zika virus da parte delle autorità sanitarie internazionali, tra cui anche i Centers for Disease Control europei.
Le raccomandazioni per i sanitari pubblicate sul bollettino Morbidity and Mortality Weekly Report riguardano i neonati con microcefalia o
calcificazioni intracraniche (osservate in fase prenatale o alla nascita) ma anche tutti i nati da madri risultate positive al test per l'infezione da Zika,
o in cui i test virologici hanno fornito risultati non chiarificanti. In questi casi i Cdc raccomandano di cercare nel siero l'Rna virale,
l'immunoglobulina M (IgM) del virus Zika e del virus della dengue, con i rispettivi anticorpi. Il prelievo va fatto sul cordone ombelicale o
direttamente sul neonato, se possibile entro due giorni dalla nascita. Anche il fluido cerebrospinale eventualmente ottenuto per altre analisi
dovrebbe essere testato per Rna, IgM e anticorpi. Le linee-guida spiegano nel dettaglio esami clinici e di laboratorio raccomandati nelle diverse
circostanze, e raccomandano di notificare a livello centrale ogni caso di possibile infezione congenita: «Non è disponibile alcun trattamento
antivirale specifico per l'infezione da virus Zika, né alcun vaccino» spiega la nota dei Cdc. «La terapia dell'infezione congenita da virus Zika è di
supporto e dovrebbe farsi carico dei problemi specifici, medici o legati allo sviluppo neurologico, di ciascun neonato specifico; le indagini per
capire quali servizi siano i più efficaci per questi bambini nel corso della crescita sono tuttora in corso».
Mmwr 2016 / 65(3);63-67
http://www.cdc.gov/mmwr/volumes/65/wr/mm6503e3er.htm
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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