PREDATORI E PARASSITI AMICI DELL`UOMO

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[GIARDINAGGIO]
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Studio Cammelli - 20017 Rho - Milano, tel. e fax: 02.93.50.37.66;
e-mail: [email protected]; www.studiocammelli.it
A CURA DI LORENZO CAMMELLI
PREDATORI E PARASSITI AMICI DELL’UOMO
Gli insetti più nocivi sono combattuti da vespe e
In ogni giardino, a contatto
con le piante, trovano il loro habitat varie specie di animali,
quasi tutti piccoli e per noi, anche se erroneamente, quasi insignificanti. Gli animali presenti in
un giardino possono essere o predatori o parassiti: i predatori sono quelli che vivono a spese di altri animali che cacciano e che diventano così loro prede: le uccidono e se ne cibano. I parassiti invece vivono a spese della preda
quando questa è ancora viva. La
maggior parte degli animali che
possono popolare un giardino è
fatta da predatori: rospi, ricci, talpe, uccelli, talvolta anche pipistrelli e volpi. I “cacciatori” più
numerosi nei giardini sono, però, insetti spesso poco conosciuti, perché piccoli e apparentemente insignificanti, ma in realtà
laboriosi e utili per l’ecosistema.
Quando impieghiamo, nei nostri giardini, pesticidi o veleni
chimici che uccidono indiscriminatamente gli insetti, non pensiamo che insieme ai parassiti distruggiamo anche utili predatori, necessari all’equilibrio dell’ecosistema.
Utilità dei predatori
L’anthooris nemorum è una
larva di insetto già predatrice: divora infatti afidi e acari.
Gli insetti acquatici sono predatori
molto voraci e abi-
li, pronti ad attaccare e a divorare qualunque preda cada in acqua o si accosti al loro ecosistema. Sono presenti negli stagni e
sono fondamentali per il loro
equilibrio.
Le libellule, per esempio,
hanno il labbro inferiore sviluppato per facilitare, con la forma
molto allungata, la cattura delle
prede e, nello stadio giovanile,
sono presenti con grande utilità
negli stagni.
I coleotteri
sono fra gli insetti più importanti
Libellule e coleotteri vivono
nei nostri giardini e in tutti
gli spazi verdi in genere
I NEMICI DELLA PHOTHINIA
OZIORRINCO E MAL BIANCO
씰 La photinia è una pianta
poco esigente e in questi ultimi
anni sta riscuotendo buon
successo nell’arredo del verde
di giardini pubblici e privati.
Per farla risaltare in tutta la sua
bellezza, ecco un suggerimento
sulle sue principali cure. Va
posta a dimora in un luogo
soleggiato, non teme il freddo,
il caldo afoso, le polveri
o l’inquinamento delle città; è
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perciò adatta all’arredo urbano.
Preferisce
i terreni sciolti
e ricchi di sostanza organica.
Teme i ristagni idrici: nella
preparazione della buca
d’impianto, è indispensabile
predisporre del materiale
drenante e mescolare il terriccio
di riempimento della buca
con sabbia di fiume.
Se il terreno è ben drenato,
sono sufficienti distribuzioni
di concime granulare a lenta
coleotteri e noi ne traiamo beneficio
nell’equilibrio del giardino. Aiutano in modo naturale l’uomo a
combattere gli insetti nocivi.
Le coccinelle sono temibili
cacciatrici di afidi: in Italia esistono circa cento specie di coccinelle che già nelle forme giovanili vivono a spese degli afidi. Le
larve delle coccinelle
hanno una crescita
assai rapida che richiede un ricco
nutrimento. Ecco perché le coccinelle, da subito, sono utilissime nel nostro
ecosistema, esse
rappresentano un
pesticida naturale e
sicuro, nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente. Di qui,
il loro uso come portafortuna.
Le vespe sono predatrici soli-
cessione fintanto che la pianta
non è diventata adulta.
Va irrigata con regolarità,
ma solo ogni 10, 15
giorni,
da marzo a ottobre,
a seconda del
decorso stagionale.
Se è utilizzata come
siepe, si potano,
fra luglio e agosto,
le ramificazioni più
lunghe al fine di costringere
la pianta a emettere giovani
getti alla base e mantenere la
dimensione voluta. Si propaga
Coccinelle e farfalle
sono molto diffuse
nei prati italiani
tarie o socievoli:
alcune specie si
comportano da parassiti, immobilizzando
la preda, in genere insetti nocivi,
con tossine iniettate dal pungiglione e deponendo sulla preda
impiegando le talee
semilegnose, da far radicare
in un miscuglio di torba e
sabbia in parti uguali.
È molto resistente
agli attacchi
parassitari: l’unico
che desta qualche
problema è
l’oziorrinco,
un coleottero nero
dai movimenti lenti che
di giorno vive sotto terra
e di notte aggredisce la pianta
rosicchiandone le foglie. Il
terreno poco drenato o l’eccesso
viva ma paralizzata, le uova. Queste produrranno larve affamate
che, così, troveranno facilmente
il loro cibo. Si tratta di un delicatissimo equilibrio di sistema, che
l’uomo è chiamato a rispettare e
utilizzare.
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d’acqua determinano
l’insorgenza dell’attacco
parassitario, detto mal bianco.
Per combattere l’infezione c’è
uno specifico rimedio biologico:
si tratta di un piccolo verme
nematode quasi microscopico
che, messo nel terreno,
“parassitizza” le larve
dell’oziorrinco. Viene prodotto
dalla ditta olandese Koppert:
in Italia è commercializzato
in vaschette sigillate. L’epoca
di applicazione è la primavera
o l’autunno. L’applicazione è
facile e non ha controindicazioni.
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