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Giulio Ciampoltrini Il ripostiglio quattrocentesco della chiess di San Quirico all'Olivo in Lucca

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IL RIPOSTI GLIO Q UATTROC ENTESCO
DELLA CHIESA DI SAN QUIRICO ALL'OLIVO IN LU CC A
"11 21 ottobre 1902 ne lla ch iesa di San Quirico in Lucca di pro prietà dei
Conti Bernardini furo no rinvenut e in un a tom ba dell e monet e an tiche ": la
breve indicaz ion e fornita in uno dei n u mero si rapporti ch e form an o corposi
fascicoli dell'Archivio della Soprint enden za Arch eologica per la Toscana, fra
il 1904 e il 1909 ', è forse la mi gliore sintesi su lle cir costanze in cui fu ritrovato, nelle opere di parzi ale demo liz ione della Chiesa di San Quirico a ll'Olivo,
in Lu cca, un ripos tig lio di 32 mo nete d 'oro, di ze cca italiana, se polt o po co
prima della metà del QUattrocento. Forse non meno consi s tente del ca rteggio
disponibile presso la Sopr intend enza Arc h eolo gica per la T oscana do vreb be
esse re quello format osi presso il Comune di Lucca, che part e not evole e bbe
nelle vice nde; questo per il momento risulta tu ttavia non rint racci abile'.
N ell 'insiem e, le ci rcos tanze del rit rovame nt o emergono comunque co n
sufficiente chiarezza: dato lo stato di degr ado del monumento, nel 1902 i
proprietari dell 'edifi cio, i cont i Bcrnardini, chiese ro ed ottennero di procedere
alla parziale demol izio ne della chiesa, che fu au tor izzata a condizione c he
si conseguisse comunque la conservazio ne della part e in feriore degli elevat i,
con gli affresc hi che anco ra si legge van o. Nel corso dei lavori si manifestò
anche l'opport unità di procede re all 'es umazione delle salme conse rvate nei
depositi sepo!crali della chiesa; come suo na una m em oria prodo tta dai cont i
Bcmu rdin i stess i, infatti, gli scavi
"che furono eseguiti ne lla già Chiesina di S, Quirico all'O livo non
ebbero alt rimenti per sco po la ricerca di ant ichi tà, ma unicame nte la
esumazione di resti dci cadaveri sepo lti ne lle tombe di quel locale pe r
tra spo rtarsi nel cimitero della città, al qua le effetto ne fu fatt a dom anda
al Comune di Lucca che la concesse :".
Un 'efficace res oco nto su lle c ircostan ze del ritrovamento è an che pre messo alla deliber azion e con cui, nel 1908, il Com une di Lucca accetta va
Areh. SAT, poso E/ 2 1904, E/I 1907, E/2 1909 ; il documento cita to in E/l 1907.
Ringrazio l'a mic a Mari a Ch iarlo, dell 'Archi vio Storico del Comune di Lucca, per le
preziosiss ime indic azion i forni te in merito, e per le ricerche condotte; il settore del
l'Arch ivio Storico è per il momento in corso di riord inamento. Su lla base dci registri di
proto collo è tutt avia poss ibile recup er are almeno le sequenze dell 'i nte rvento. Anc or
più diffici le è, per il momento, l'accesso alle carte della Prefettura di Lucca, con servat e, per il periodo in questione, nell' Arch ivio di Stato di Lucca, c in corsu di riordin amento.
., Arch. SAT, E/2 1904.
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Fig. I- Catalogo del ripostiglio di S. Quirico all'Olivo in Lucca, 1902. Archivio
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Fig. 2 .. Catalogo del ripostiglio di S. Quirico all'Olive in Lucca, 1902. Archivio
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l'eventuale donazione del ripostiglio, do po che si fosse risolta la co ntroversia
gi udiziaria circa la divisione ins or ta
" tra il Sig. Dott. Amerigo Pardini che funz ionava in quel giorno da UH i·
ciale sanitario del Co mune per assist ere alla esuma zione dci resti
mortali di defunti, i cont i Cosimo e Rodolf o Bernardin i, il Ministro de lla
pubblica istruzi one, il Sig. Pietro Squaglia depos ita rio fiduciario delle
m onete, il Sig. Arturo D'Onofrio impiegato com unal e e i seguenti operai che ebbero parte ne i lavori di esumazione e cio è: Petronì Candido,
Gianni Egidi o, Pc llas rrìm Stefano e Bacci Ansa n o'":
Fo rse fu proprio la presenza di una piccola folla all'ano del ritrovame nt o
ad evitare al "teso ro" della chi esa di San Quirico la consueta so rte dci rip ostigli di mone te, di norma subito smem brat i fra i rinveni tori, e ad avviare an zi
una lunga e torme ntata controversia su ll' ass egna zione delle m onete. Anche
l'intervent o dell a Soprin tendcnza fu sollecitato solo a più di un ann o di distanza dal ritrovament o, nel 1904, dalla Prefet tura di Lucca, e . sembrerebbe sopratt utto per l'esigenza di procede re alla valutazione del rlt rovamcntc,
questa fu affidata a Ett ore Gabrici, allora fun zionario della Soprin tenden za, il
cui verbale di stima (figg. 1·21 doc ume nta pun tu almen te la co mpos iz ione del
ripost iglio, formato da 3 2 mon ete d'oro tre- c quattrocentesche di zecc he italiane . Il contenzioso si risolse, con una sentenza giud iziaria raggiunta anc he
a seguito di un in te ressante dibatt ito giuridico sulla normativa di tutela dei
"beni archeologici" allora vigente, ne l 1909, con la division e fra i vari aventi
diritt o; un quarto del com pless o fu riconosciu to spettante allo Stato, e assegnato alla Sopr inte nde nza allc Ant ichità, per essere depositato nel M us eo
Archeologico di Ptrc n ze' .
La catalogaz ione prodo tt a da l Gabrici . che dà anch e in questa c ircostanza, puram ente am minis trat iva, prova de l rigore cui tutta la sua ope ra è
im pronta ta - desc rive le mon et e facen do riferiment o alla collezio ne G necchi,
appena disp ersa all 'asta, con un cat alogo che forni va in quel mom ento for se
il campionario più ricco, se non dci tutto esa urient e, dei tipi nu m ìsmanci italiani d'età m edievale e m oderna ". Sulla scorta dell 'anali si del Gabr ici, e dell a
co rrisponde nza co n i tipi del ca t alogo Gnecchi, agevolm ente raccorda bili alla definizione del Corpus N ummorum ìta ìi coru m . il ritrovamento della C h iesa
di San Quirico all'Olivo, 1902, può essere perfett ame nt e ricos tru ito :
• Arch . Com. Lucca, Deliberazioni della Giunta. 1908, n. 548.
5
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Arch. SAT, E/2 1909.
Arch. SAT, E/2 1904; entro l l ic parti della minuta omesse nella stesura finale. Caio-
[ago Cnecchi: Ctno ìog. Sem m ìung det Herm Cav. E. GIlecchi in Mai/and. ìsoìien ìsche
Munzen. ì-ll ì. Pmnkfu rt a .M., 1901·2.
56
eM i/ImO - FioriJfi di Filippo M.....v ViKonti ... H J2-lf17 7.
1) Fiori no .. Ootal Gneatti n. 27101 . se non che sul diritto in fine dell a legend.. · -: O ea, ( 3S)
2) Fiorino .. GnecdIi n. 2709 l. ma sul} R/ ·+ D UX- ·MED-J QLA- N I·7C:/ 1I
(1 e.. ( )6,25)
3) Fiorino .. Gnecchi n. 2709; I te non d1e 1 in fine ddiA 1eggl'fI<1I del diri tto :. : Cl es, (36,25)
4) Fiorino .. +FtUPU ' MA-RlA' A- N -Cl U' ::: R/ · +DUX- ·MEO-IOLA-NI·7(: ' ·
(1 ea, l
J6.2S)
!36..2S)
5) Fiorino .. +FlU PU'M- ARlA::A- N-Gl U···: RJ · ...D UX- ·MED-10LA- N I·7< · Q ・ウセ
6) Fiorino .. Gnecchi n. 21 10 (1 es.. f. 35)
Ve lle:z:;'
1) Zecchino di Andrei D.tndol o • . 134J.S4 (..cnecchi n. 5399)9 (1 es ., ( 42,.50)
2) AJtro sim ile. mi 5el\Zil punti dopo A NDR e d opo VENETI (1 es., ! 42,50 )
.. C necchi n. 541210 (1 cs., (14)
3) Ze«hi no di Marco Corner • . Qセ
4.5) Zecchi no di Tommaso Mocen igo • . 1414-1423 .. Gnecchi n. 543011 (!5.• ( 20, tot. f. (0)
6.7,8) Zea:hino d i Mich ele Sleno • . 1400-1413 .. Gnecchi n. 542711 (3 es . • f. 13, 101. f. 39)
9) Zecc hino di Giovan ni soeenz o a . 1312-28 .. Gl'lecchi n. 5390 13 (1 es" ( 16)
10,11) Zecchino di Francesco Foscarl •. J42J..57 .. Gl'lecchi n. 5390 (con FRAC,) (2 es. ! 26,25, 101.
a
(.52,.5(1 )
12) Simi le, m i con FRAC" (t es., 1:26,2.5)
13) Simi le, ma d i coni u ione di fett OSi n es.. E 20)
14) Zecctlino d i Andrei SCueno l• (I ・ウセ Nッ I
セ
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- filiptHJ MMilI VtK:ollh' •.1421-1435
Q U WQ セ
se no n che li Iegg. del l"OVt'Sdo セ
1) Cenovino _ GnecdU n.
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coo RotIlANOR:L (1 es.
<2.3)
2) Cenovino :F:M:D VX:M EDIOlANI: D:IA:: R/+:CONRADUS:REX:RotIlAN:B: Cl es, ED)
3) Cenovino :F:M:DUX:MfDIOlANI: IldA·I ' R/ -+CONRADUS:REX:RotllANO:A:(l ea, f.
23)
4) Cenovino = Gnecdti n. 1557 oon lA R/ +:CONRADUS:REX:ROIIIANO:B:(1 es; E D )
5) Ceno vino :F:M:DUX:MED IOLANl:D:IAN / // RJ +:CON RADUS;REX:RO IlIAN:S:17 (1 es.,
(23)
6) Geno vi no Z fZ mZdux
mセ
II I: d:IA N' R/ +:CONRADUS;REX:RO lll A:B : (1 es., f.D)
f irnu
1) Fiorino di SiliomorJe Strozzi (I . 1429 1)1' (1 es, E 16)
' Sic! In real tà 14 12-14 4 7.
C N I,V,p .118ss.
9 Du cato: CNr, VII, p. 74 s.
IO Ducato: CN r, VII, p. 93 .
Il Ducato: CNl, VII, p. 12 1.
Il Du cato: CN r. VII, p. 116.
U Du cato: CN/, VII, p 57
IO E evidentemente And rea Conta rin i 0 368-1382 ), con lettura di 9TAREN Q co m e
STARENO: CNI. VIJ. p. 100.
IS Ducato: CN I, VII, p. 104.
I. punto interrogati vo nel testo.
11 CNI. m, p. 104, n. 26.
Il CNI. XII, p. 122 • A. BERN OCCHI, Le monete della repubblica fiorentina. Il Corpus Nu mmorum Floren tiDorum, Firenz e 19 75, p. 355:1 429, I sem es tre, Salomo ne di
Carlo Stro zzi.
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2) FIOrino di Lutou:o Nui (11.1436)1' 0
Rom.
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(.. JJU-J3OJ)
btthino . CnK:chi n. 43642 0 (I ea, O S)
2) Zecdlino _ Cnea:hi n. US'}21 (1 es; E. 24)
3) Zetthil'l(l • GI\l!«hI n. 4362 (con M-VNOI)22 (t n.. (24)
4) Zecchino ROMA ·CAPlFT.MVND I.s' PQR; IRI S. PETRUS SENATOR URBISI Nel campo •
sinistra H li d estra B; sotto ros a 23 (l es.. (30)
TOlale n . 32 _ l; 820,75
Firenze 12 luglio 1904 .•
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Per la datazione dell'in terra mento , il più conc reto terminus posi quem è
offerto da I fiorino di Lutozio Nasi, del 1436; ovviame nte, gli argumenta ex silenn o offeni dall 'as senza di tipi sicuramente posteriori a ques to volgere di
tempo - in parti colar e di duca ti genov esi posteriori alla liberazione della città
dai Viscont i - banno una validità limitata, ma sembre rebbe estremamente
convincente l'ipotesi che il gru zzol o s ia stato nascosto non molto dopo il
1436, probabilme nte proprio in quell'ann o, in evide nte conco mita nza con la
ripresa delle ostilità con Firenze, o subito dopo, nel terribile 143 7 che vide
Lucca, a part ire dal maggio, feroce ment e assediata dal le tru ppe Iìorennne" .
Il ritrov amento del ripostiglio in una tomba dà naturalm ente adito ad un a
serie di congetture; se il Gamurrini, sul finire dell 'Ottocen to, potev a raccogliere casi, medievali e ancora del Quattrocento, di monete offert e ai defunt i,
rc taggio di ant iche t radizioni paga neggiann " , se mbra tutta via più seduce n te
l'ipotesi che le tombe della chiesa di San Quirico avessero offerto un a comoda occa sione per occultare il rip ost iglio; la chiesa, fra la fine del Trecento e i
primi dci Quattrocento, aveva un ruolo di part icolare rilievo nella vita del
quar tiere, come emerge anc he dall e opere cui e ra Stata eon c posta nel 1423,
con interventi di resta uro, al reno e alla canonica, e di a rricchi men to delle
dotazioni" . L'im piego in questo periodo come luogo sepolcrale di prest igio,
l' e Nl, XII, p. 12911 sem es t re] _ BERNOC CHI , op. cn., p. 348 , 1436, Il seme s tre, Luroero di Iacopo di Lueoaìo N asi.
10 Cotalcgo c necct n III, p. 220, n. 4364: HMzz. Rose, p.p neben d. knieenden Papst ":
CNI. XV. p. 173, n. 60 1 (30 per iod o).
Il Catalogo Gnecchi ili , p. 220, n. 4359: "Ohne bes. Munzzeich cn, G uagli I, abe r
MYND I sta tt MU": CNi, XV. p. 167 5S . 12' periodo].
n Catalogo Gnecchi III, p. 220, n. 4361.: "Rose u. P rnit MV-N DI": CN/ , XV. p. 173, n.
604.
Probabilm en te CNI, XV , p. 177, nn . 63 7 5 5 . con m - B, rosa .
l ' p ea., per i fatti di quel pe riodo , A. MAZZAR05A, SlOria di LIlCCQ dalla sua origin e
fino 01 MD CCCXIV. Lucca 1833 , p. 13 $5.1 per I diso rdini interni collega ti all 'ass ed io,
M.E. BRATC HEL, LUCCD 1430·1494. The recoauru cuo n 01 tln Italìan City-Republic.
O xford 1995, p. 45 SS., in part o p. 48 .
15 G .F. G AMUR RINI, Loro Ciuffenna. Di un tesoreno di monete ìucches ì scooeno in
una lOmbo della diruto ch iesa di san MiniatO in "Not. Scavi ", 1894, p . 3 10 55.
l ' G . CONCIO N I, C . FERRI, G . GH ILARDUCCI, Arte e pitt uro nel m edioevo lucehese, Lucca 1994, p. 225 .
13
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con tombe di fam iglia di notevole rili evo, eme rge dalle iscrizion i viste nel Se ttecento dal Baroni !': del 13 77 è la tomba di famiglia di Frances co dci Pcrfctmcci, vista "sul pav imento con arm i c lette re "; al 1402 ris ale la last ra sepo \crale de l ptesbitet la ccb, rettore della chi esa, " posta di con tro l'alt ar m aggi ore "; del 1427 infine è la tomba di famiglia di An tonio di Urbano deg li Ann cchini , " in un lastrone di marmo verso l'altare a man d csrra'''". Senz a dover
ri correre a postulsre tradiz ioni sepo lcrali "pagan eggianti ' I rese m eno conv
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centi , nel caso lu cch esc, anche dal valore non modes to, e co m unq ue non puram ente simbolico, delle monete sepolt e, si potrebbe quindi concludere che
nel terribil e mom ento segn ato dalla ripres a della guerra con Firenze, fra
1436 e 143 7, si sia approfittato di un seppe lli me nto per occ ult are il "teso ro",
c che . o per esito dell' assedio, o com e consegu enza di disord ini interni - ehi
lo aveva nasco sto non abbia poi più potu to rec uperarl o, se la dep osizione
avvenne in una tom ba di fam iglia, si potrebbe anche con getturare che la famiglia st essa si sia estinta, o sia an data esule da Lucca per mai più tomarv i,
proprio in questo periodo.
La vast a ed acc urat a ana lis i condotta da Luigi Tondo sui ripost igli italiani
del Qua ttrocento, partendo dall'ana lisi del "tesoro di Scarli no ' , depo sto circa
un decennio dopo il ripostigl io di San Quirico all'Olìvo ", permette di sintetizzare in due grafici (fig. 3] la natura asso lutamente peculiare de l compl esso
Iu cch cse, rispet to al coev o del territorio piomb inese, e di far risa ltare co n
l'evidenza delle cifre le con dizioni politiche ch e dovevano det erminare la
circol az ione dell 'aureo a Lucca in questi cru ciali mom enti de lla vita cittadi na .
Il ruol o di rilievo svolto in entramb i i "tesori" dalla moneta vene ziana,
presente non solo ne i tipi emes si al nome del doge regnante, m a anche dei
pr edec essori, sull 'arco di quasi un secolo, è for se il solo tratto com un e, e
com un que riprova del grand e prestigio e della diffusione pressoché universale dello zece hino di v en cata", la distr ibuz ione diacron ica degli zecchini
presenti nel "tesoro" luc ch ese è ancor più am pia di quella attestata a Scarli no, ma non inc onsu eta nei com plessi quattroce ntes chi:". E sufficien temente
sovrapponibilc, con una percentual e che si aggira intorn o al 15%, con oscillazioni evide nteme nte legat e alla dive rsa con siste nza dei d ue "t esori", an che
la part e svolta dalla zecc a di Roma, la cui fortuna potrebbe quindi essere collegata all o stretto rapporto con lo zcc ch mo'". Una conferma, indiret ta, per
l'a nt eriorit à del riposti glio lucche se rispetto a quello di Scarlino parrebbe
Bibl. Sto Lucca, ms. 1016, cc . 4446 .
Bibl. Sto Lucca, m s. 1016, Le.
.. L. TO N DO, SC(lflin o Il. li tesoro. Firenze 1985.
.10 TONDO, op. crt.. p. 26 ss.
I I TO NDO , op ciI.. [l - 26 .
n TO NDO , op. ciI.. p. 3 1.
21
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59
FIRENZE
GENOVA
VENEZIA
I . ZECCHE ATTESTATI N EL "TISOR.O" D I LUCCA-SAN Q U IR.ICO
_ LUCCA
_ SCAR.LINO
Fig. 3 - Presenze percentuali dei tipi monetali nei ripostigli di Lucca (in alto) e di
Lucca e Scarlino [ìn basso) .
60
offerta dall'assenza, nel primo, di tipi coni ati al no me del pon tefi ce Eug enio
IV (1 43 1-1447), presenti, se ppurc co n un solo esemplare, nel seco ndo.
Naturalme nte la differenza, se non la cont rap pozione, fra i due "t esori"
spicca sopratt utto nell a diversa presenza di m onete di zecca toscana e padan a, eloquente indice dci diversi orientame nt i polit ici ed eco nom ici dei due
territ ori: a Scar lino fiorini di Firenze e di Sien a forniscono più della metà dci
circolan te, in evidente aderenza a strut ture ec ono m iche strettame nte lega te
ad un ambito regionale, se non addiritt ura sub -regionalc, co me parr ebbe indica re il ruolo svolto dalla m oneta senese ". Per contro, se mbra ovvio legge r e
ne lla m assicc ia presenza, a Lucca, di ducat i e di genovini coniati al no me di
Filip po Mari a Visconti la eco im med iata del siste ma di all ean ze della città,
se non addirittura la co ns egue nza, su l circolante au reo cittadino, delle elargizio ni offerte dal du ca di Milano alla città alleata, prim a ancora che nel
143 8 venisse disposto un regolare sussidio di 500 fiorini me nsili, per perm etter e ai Lucchesi di retri buire le tru ppe di presìdio".
La sostanziale coi nc ide nza, nella com pos izione, del ripostiglio lucc hese
con quello rit rovato nel 19 46 a Piazza Missoni a Mìlano" è for se la prov a
decis iva del pieno in seriment o di Lucca, almeno in q uesto mo m ento, ncl sistema politico-econom ico, e di co nsegue nza anch e mo netario, m ilanese.
Data la poss ibile epoca dell'interrame nto, c data la co m posizione
"internazionale", con i fiorini veneziani e romani, o "viscontea", con i ducati
milanesi e i genovìr u degli an ni di Filippo Mar ia Viscont i, dov rebbe comu nque es sere adeguatam ent e valutat a anche l'ipotesi che il "tesoro" di San Quirico fosse appart enuto ad un mili tare, retribuito, dirett am ent e dalle casse de l
Duca di Mil ano, o indirett ame nte, per il trami te di qu elle cittadine, in mis ura
sosta nzi alme nte equival ente con l'oro visconteo, coniato a Milano e a Genova, e con la valuta di ma ggior fort una, non so lo in Italia, in quel periodo, lo
zecch ino. In questo conte sto, il fiorino di Firenze, per elementari cons idera zioni poli tiche, non poteva ovviame nte svolge re, tanto più a Lucca, mi na ccia ta da Firen ze, un ruolo significat ivo, nonostante l'oro non abbia mai cono sciuto confini part icola rment e se veri.
Sia appart enuto ad un lu cchese o a un "soldato" forse mor to per la città,
il ripostiglio di San Quirico all 'Oliv o, dissoltosi in una controversia giuridica
agli albori del seco lo, quas i cinque secoli dopo l'interr am en to - se non per la
modest a porzion e fini ta , per estrema ironia dell a sorte, nel m useo della città
a cui forse se ne doveva l'interra me nt o, Firenze - sembra com unque un sign ificativo documento de ll a vi ta econom ica lucc hese in un momento di acu ti s-
JJ
TONDO, op. cit., p. 17 ss.
es. MAZZAROSA, op. cit., p. 17.
TONDO, op. cn., p. 36.
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sima crisi e della tenacia dei legami, politici ed eco nomici, con l'a rea pad aDa grazie ai quali Lucca por é conse rvare la sua auto nomia davanti all' aggression e fiorentina, e sopravv ive re miracolosamente, con le stru tt ure polit ico-a m mi nis trative di tradi zion e m ed ievale, anco ra nel Rinasci men to.
Giulio Ciampoltrini
Ispe tt ore della Soprintendenza Arch eologica della Toscana
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