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rappresentazioni con il disegno geometrico

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RAPPRESENTAZIONE DI OGGETTI CON IL DISEGNO GEOMETRICO
 Per permettere a chiunque di esaminare un disegno e interpretarlo correttamente, si devono rispettare numerose regole
codificate che riguardano: linee; scala di rappresentazione; simbologia; quota e scrittura.
 Per l’esecuzione dei disegni si utilizzano diversi tipi di carta, la cui scelta dipenderà dal
tipo di oggetto da rappresentare (di solito si sceglie tra i formati previsti dalla tabella
UNI 936). Prima di eseguire un disegno geometrico si procede alla squadratura del foglio
per ottenere un profilo regolare e ricavare dei bordi tra loro perpendicolari.
 Nel rappresentare un oggetto è necessario adottare un opportuno fattore di scala che
consenta di adeguarne le dimensioni al foglio utilizzato, le scale di rappresentazione
possono essere sia numeriche che grafiche. La scala numerica o dimensionale viene
indicata con numeri che rappresentano il rapporto che intercorre tra le dimensioni dell’
oggetto disegnato (Od) e le dimensioni dell’oggetto reale (Or):
𝑠𝑐𝑎𝑙𝑎 =
𝑂𝑑
𝑂𝑟
Le linee utilizzate nel disegno tecnico si dividono in linee grosse o fini. La scrittura è parte
integrante del disegno e si utilizza per titolare il disegno, riportare le dimensioni e le annotazioni,
la scala, la data, i materiali ecc.
 Per fare in modo che l’oggetto venga costruito conformemente all’idea del
progettista, il disegno deve essere completato con le indicazioni dimensionali
(quote). La quotatura viene eseguita con linee
continue e sottili. Quota: è il valore numerico
che
definisce le dimensioni di un oggetto; per
esempio: i disegni dei mobili vengono quotati
in
centimetri; i disegni meccanici vengono
quotati in millimetri; il disegno edile viene
quotato in metri; le carte stradali riportano le distanze in chilometri. Linee di misura:
indicano le dimensioni dell’oggetto, definite dalle quote. Linee di riferimento:
collegano un punto (spigolo) dell’oggetto con gli estremi delle linee di misura
oltrepassandole leggermente.
COSTRUZIONI GEOMETRICHE ELEMENTARI
 In questo paragrafo vengono proposti alcuni esercizi e sono descritti procedimenti per realizzare costruzioni geometriche
elementari:
Dato un segmento AB, costruire la
perpendicolare per il suo estremo.
Tracciare la bisettrice di un angolo dato AOB.
Costruire un triangolo equilatero, dato il lato l.
Dato il segmento AB, dividerlo in quattro parti uguali.
Dividere un angolo retto in tre parti uguali.
Inscrivere un pentagono regolare in una
circonferenza.
Costruire un quadrato, dato il lato l.
Costruire un esagono regolare, dato il lato l
PROIEZIONI ORTOGONALI
Costruire un ottagono regolare dato il lato
l.
 Per disegnare si possono usare vari metodi che utilizzano la tecnica della proiezione. Le
tecniche fondamentali di rappresentazione della geometria descrittiva sono: proiezione
centrale o conica; proiezione parallela o cilindrica. Se il centro di proiezione è un punto
proprio o reale (Cp) si ha la proiezione centrale o conica dalla quale derivano i sistemi di
prospettiva lineari; se invece il centro di proiezione è improprio cioè all’infinito (C∞) si
ottiene la proiezione parallela o cilindrica dalla
quale derivano le proiezioni ortogonali e
assonometriche. La particolare denominazione
deriva dal tipo di figura che viene generata da
raggi che proiettano una circonferenza su un
piano: un cono nel primo caso è un cilindro nel
secondo.
 Il metodo delle proiezioni ortogonali permette di
rappresentare un oggetto reale proiettandolo su
Proiezione centrale o conica
un piano ortogonale a essi; la rappresentazione
completa di un oggetto richiede diverse
immagini o viste le principali sono: la proiezione orizzontale o pianta; la proiezione verticale
o prospetto; proiezione laterale o prospetto laterale.
PROIEZIONI ASSONOMETRICHE
Proiezione parallela o cilindrica
 L’assonometria è stata usata fin dall’antichità, per suggerire l’esistenza di una realtà
tridimensionale riportata su superfici bidimensionali. Il sistema di rappresentazione
assonometrico è un metodo grafico che, a differenza delle proiezioni ortogonali, consente di
realizzare una visione tridimensionale dell’oggetto reale che si vuole disegnare, mediante
un’unica figura piana. L’assonometria è una proiezione parallela su un piano di
proiezione detto anche quadro che coincide con il foglio da disegno. La rappresentazione
assonometrica riproduce all’oggetto in maniera approssimata con deformazioni lineari e
angolari, la forma è rappresentata tuttavia, benché alterata risulta nel suo
complesso molto simile a quella percepita dall’occhio umano. La
normativa uni divide le assonometrie in due gruppi: assonometria
ortogonale: ottenuta con raggi proiettanti perpendicolari al quadro, che
inclinato rispetto agli assi cartesiani di riferimento; assonometria obliqua
ottenuta con raggi proiettanti inclinati rispetto al quadro che è
assonometria obliqua
disposto parallelamente a uno dei piani coordinati per esempio al
P.O. I diversi tipi di assonometria si differenziano per la diversa
ampiezza degli angoli formati dalle proiezioni degli assi x, y, z, a loro volta le
assonometrie ortogonali si dividono nelle
seguenti: assonometria ortogonale isometrica:
Si ha quando i tre assi formano tra loro angoli
uguali di 120° e le tre dimensioni
mantengono lo stesso rapporto di
deformazione sui tre assi
assonometrici; assonometria ortogonale
dimetrica: Si ha quando gli assi
formano due angoli di 131° e uno di 98° con le misure ridotte alla metà lungo la
direzione dell’asse x; assonometria ortogonale trimetrica: si ha quando gli
assonometria ortogonale
assi formano tra di loro tre angoli diversi e di conseguenza le dimensioni reali dell’
oggetto subiscono riduzioni altrettanto diverse. L’assonometria obliqua o cavaliera si
divide in: assonometria obliqua isometrica: si caratterizza per avere gli angoli di 150°,
120°, 90° mentre il porto metrico rimane costante sui tre assi; questo tipo di
assonometria prende nome anche di assonometria militare; assonometria obliqua
dimetrica o cavaliera: gli assi formano angoli di 135°, 135°, 90°,
il rapporto metrico è costante per gli assi z e x ed è ridotto alla
metà per l’asse y; assonometria obliqua monometrica: si
caratterizza per avere gli assi formanti angoli di 135°, 135°, 90°, con il piano assonometrico disposto
parallelamente al P.O., si ottiene così una rappresentazione vista dall’alto, le dimensioni riportate
sugli assi x e y non subiscono riduzioni mentre quelle riportate sull’asse
z vengono dimezzate o ridotte a 2/3 per simulare l’effetto della vista
dall’alto.
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