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COME NASCE IL FEUDALESIMO

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COME NASCE IL FEUDALESIMO?
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Si indebolisce il potere dell’imperatore;
L’impero viene diviso nell’843;
i signori feudali ne approfittano per estendere il loro potere, dato che nessuno li controlla;
intervengono poi le nuove invasioni
CONSEGUENZA?
SI CREA UNA SITUAZIONE DI ANARCHIA (CAOS DEI POTERI): I VECCHI VASSALLI CAROLINGI AUMENTANO
IL LORO POTERE E DIVENTANO SEMPRE PIU’ AUTONOMI DAL POTERE CENTRALE DI RE O IMPERATORI.
IL POTERE CENTRALE DI UN RE
O IMPERATORE E’ ASSENTE
I POTERI LOCALI PRENDONO IL SUO
POSTO
NASCE IL FEUDALESIMO: UN SISTEMA DI GESTIONE DEL POTERE E DEL TERRITORIO BASATO SULLA
FRAMMENTAZIONE DEL POTERE STESSO IN TANTE AUTORITA’ (FEUDATARI E SIGNORI)
LA DATA FONDAMENTALE E’ QUELLA DELL’877, con il CAPITOLARE DI QUIERZY:
DIVENTANO EREDITARI.
I GRANDI FEUDI
D’ORA in POI LE COSE CAMBIANO
PRIMA CON CARLO MAGNO ERA IL VASSALLO CHE CERCAVA LA PROTEZIONE DEL RE/IMPERATORE CHE IN
CAMBIO GLI DAVA IL BENEFICIO (FEUDO)
ORA INVECE E’ IL RE/IMPERATORE CHE VA IN CERCA DELL’AIUTO DEI SIGNORI FEUDALI CHE IN CAMBIO
OTTENGONO PIU’ TERRE CHE RESTANO A LORO POI PER SEMPRE.
LE CARATTERISTICHE DELLA SOCIETA’ FEUDALE
 E’ una società senza stato, basata solo su rapporti di fedeltà personali (come era successo con i
Franchi e Carlo Magno);
 Ognuno, in questa società, deve restare sempre nella posizione in cui è nato;
 LA SOCIETA’ si basa su TRE ORDINI, cioè GRUPPI SOCIALI IMMOBILI:
1. il CLERO (sacerdoti, vescovi, cardinali)
2. LA NOBILITA’ (i Signori Feudali e i Cavalieri)
3. I CONTADINI E GLI ARTIGIANI
 in realtà poi la situazione è più complessa di questi tre gruppi, perché fra la nobiltà e i contadini ci
sono pure alcuni mercanti e gli artigiani più ricchi.
 e sotto a tutti ci sono ovviamente i SERVI DELLA GLEBA.
IN QUESTA SOCIETA’ PERO’ LA PARTE PRINCIPALE LA FA UNA FIGURA IMPORTANTISSIMA, CHE FA
PARTE DELLA NOBILTA’: IL CAVALIERE. Erano giovani nobili, di solito i figli cadetti dei signori feudali,
ovvero i non primogeniti (solo i primogeniti hanno diritto ad ereditare il feudo) che si mettevano al
servizio dei signori feudali e combattevano per lui, proprio come un mestiere.
Il cavaliere non aveva beni propri, ma voleva arricchirsi e spesso si rendeva anche responsabili di violenze
e saccheggi. Ciò diverrà col tempo un problema. Finchè ci furono le invasioni i cavalieri servivano a fare
la guerra, ma quando le invasioni cominciarono a cessare, i cavalieri restarono “senza lavoro” e a questo
punto cercavano di trovare ricchezze praticando la violenza e la razzia.
A questo punto interviene la Chiesa, che tenta di dare un po’ di ordine alla società; si stabilisce che per
diventare cavalieri ci voleva la benedizione di un uomo di Chiesa e un rito speciale, che rendeva puro il
cuore del giovane e sacre le sue armi (insomma un’investitura come quella del vassallo ai tempi di Carlo
Magno). Per rimanere cavalieri bisognava quindi comportarsi come “soldati della fede”, usando le armi
solo per difendere la giustizia e proteggere i deboli.
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