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VULCANI ed ERUZIONI

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VULCANI ed ERUZIONI
Spiegazione e storia di uno dei fenomeni naturali tra i più
pericolosi ma anche affascinanti
COME E’ FATTO?
▪ Il vulcano è una struttura geologica molto complessa, generata
all'interno della crosta terrestre dalla risalita, in seguito ad attività
eruttiva, di massa rocciosa fusa, il magma, formatasi al di sotto o
all'interno della crosta terrestre.
▪ Il vulcano è formato da una struttura non visibile, interna alla crosta,
e che comprende la camera magmatica e i condotti magmatici, e una
struttura visibile esterna formata dal rilievo vulcanico, generalmente
più o meno conico, formato dall'accumulo dei materiali liquidi, solidi
o gassosi che sono stati emessi dal cratere vulcanico o dai crateri
durante le varie fasi eruttive del vulcano stesso. Aggiungere qui il
terzo punto elenco
La struttura di un vulcano
CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA FORMA
• Vulcani a scudo. Un vulcano a scudo presenta
fianchi con pendenza moderata, ed è
costruito dall'eruzione di lava basaltica fluida.
• Vulcani a cono – stratovulcani. Troviamo un
vulcano a cono quando le lave sono acide. In
questi casi il magma è molto viscoso e trova
difficoltà nel risalire, solidificando
velocemente una volta fuori.
• Vulcani sottomarini. Un terzo tipo di vulcani
sono i vulcani sottomarini nella forma di
semplici spaccature della crosta oceanica da
cui fuoriescono magma e gas.
CLASSIFICAZIONE DELLE ERUZIONI
▪ Eruzioni di tipo islandese.L'effusione avviene da fratture della
crosta, con emissione di abbondante lava basaltica, le cui
eruzioni ripetute possono originare i plateaux basaltici.
▪ Eruzioni di tipo hawaiiano. La lava è basica ed esce da vulcani
a scudo, accompagnata da tranquille emissioni di gas senza
esplosioni. Sul fondo del cratere si possono formare laghi di
lava dai quali a volte sgorgano fontane di lava.
HAWAIIANO
ISLANDESE
STROMBOLIANO
▪ Eruzioni di tipo stromboliano.La lava è abbastanza fluida ma
tende a ristagnare nel cratere, provocando modeste
esplosioni ogni qualche decina di minuti, sotto forma di
zampilli di lava, a causa dell'accumulo dei gas.
ERUZIONI
▪ Eruzioni di tipo vulcaniano e vesuviano(è presente una nuvola
di polveri e ceneri).La lava andesitica è abbastanza viscosa e
tende a formare un tappo solido che intrappola i gas. Quando
si liberano c'è una forte esplosione con fuoriuscita di molto
materiale piroclastico. In seguito vengono emesse
abbondanti colate di lava viscosa, per cui i versanti
presentano strati alternati di piroclasti e lava, dando origine a
strato-vulcani.
VESUVIANO
VULCANIANO
CLASSIFICAZIONE DELLE ERUZIONI
Eruzioni di tipo pliniano
▪ Il nome deriva dalla descrizione
dell'eruzione del Vesuvio nel 79
d.C. che ha fatto Plinio il
Giovane. La lava mediamente
acida forma un tappo che
esplode dopo un lungo periodo
di quiescenza, emettendo una
nuvola di ceneri e lapilli che
assume la forma di un pino
rovesciato. Molti frammenti
cadono in forma di pomici.
CLASSIFICAZIONE DELLE ERUZIONI
▪ Eruzioni di tipo peléeano
▪ Il nome deriva dal monte Pelée, in Martinica, quando la va acida, viscosa e non molto calda si
è solidificata nel condotto per essere poi stata spinta fuori dalla pressione dei gas sottostanti
nella forma di spina, accompagnata da nubi ardenti.
CLASSIFICAZIONE DELLE ERUZIONI
▪ Eruzioni di tipo idromagmatico
▪ Quando l'acqua di una falda viene a contatto con il
magma o con le rocce riscaldate da esso, viene
rapidamente vaporizzata, aumentando
enormemente di volume. La pressione fortissima
che ne deriva, produce una violenta esplosione che
fa saltare la roccia sovrastante, aprendo un varco
verso l'esterno. Dal condotto esce una colonna di
vapore (da non confondere con i geyser) insieme a
frammenti di rocce e, eventualmente, lava
finemente polverizzata.Dal cratere esploso si genera
un’onda di gas e frammenti di lava che si espande
radialmente e rasoterra (base-surge), disperdendo i
piroclasti ad anello intorno al cratere.Forme di
questo tipo si trovano nei Colli Albani e attorno al
Vesuvio, ma si possono verificare anche con eruzioni
sottomarine a modeste profondità.
I «nostri» vulcani
Stromboli è una delle sette isole che compongono
l'arcipelago delle Eolie. E' ritenuto uno dei vulcani più
attivi al mondo, in considerazione della sua attività
eruttiva persistente a condotto aperto, denominata
appunto “stromboliana”. Ogni 10-20 minuti
ricorrono, infatti, esplosioni di moderata energia, con
lancio di brandelli di lava incandescente, lapilli e
cenere fino a qualche centinaio di metri di altezza.
Oltre all'attività esplosiva, cosiddetta "ordinaria", i
crateri sono periodicamente interessati da altre
tipologie di esplosioni: quelle "maggiori" e quelle
"parossistiche". Le esplosioni maggiori posso
verificarsi diverse volte l'anno e possono causare la
ricaduta di materiali pesanti - blocchi rocciosi e
bombe vulcaniche - nella parte alta del vulcano;
mentre quelle "parossistiche" hanno tempi di ritorno
di qualche anno e possono lanciare materiali pesanti
a maggiore distanza.
L’Etna, con i suoi 3350m di altitudine,è il più
grande vulcano europeo attivo.La sua formazione
risale a circa 100mila anni fa. Negli anni,
l’alternanza di attività effusiva ed esplosiva, con
colate di lava e depositi piroclastici, ha portato alla
stratificazione di prodotti vulcanici. Per questo,
l’Etna si definisce uno strato-vulcanico di natura
basaltica.L'Etna ha una struttura piuttosto
complessa a causa della formazione, nel tempo, di
numerosi edifici vulcanici che tuttavia in molti casi
sono in seguito collassati e sono stati sostituiti,
affiancati o coperti interamente da nuovi centri
eruttivi. Sono riconoscibili nella "fase moderna" del
vulcano almeno 300 tra coni e fratture eruttive
I «nostri» vulcani
Campi Flegrei sono una vasta area di origine vulcanica situata a nord-ovest della città di Napoli. Si tratta di una zona dalla
struttura singolare: non un vulcano dalla forma di cono troncato ma una vasta depressione o caldera.Nel 1538 si è verificata
l’ultima eruzione che, pur essendo fra le minori dell’intera storia eruttiva dei Campi Flegrei, ha interrotto un periodo di
quiescenza di circa 3000 anni.Questi eventi sono stati così violenti che i volumi di magma prodotti e la velocità con cui sono stati
emessi hanno causato collassi e originato caldere.L'attività,ad oggi,nei Campi Flegrei è caratterizzata da fenomeni di
bradisismo, attività fumarolica ed idrotermale localizzata nell’area della Solfatara.In particolare, nell’area della Solfatara si
verificano manifestazioni gassose mentre le località di Agnano, Pozzuoli, Lucrino sono note per le acque termali.Il fenomeno di
bradisismo che caratterizza l'area consiste in un lento movimento di sollevamento e abbassamento del suolo. Le fasi di
abbassamento sono asismiche e sono caratterizzate da bassa velocità. Le fasi di sollevamento, presentano invece maggiore
velocità del moto del suolo e sono accompagnate da intensa attività sismica locale,l'ultima nel 1983
I «nostri» vulcani
▪ ll Vesuvio è un raro esempio di «vulcano a
re-cinto»: il cono è circondato da un cratere
molto più antico che aveva una
circonferenza lunga circa 11 km. ll Vesuvio è
tra i vulcani più studiati e tenuti sotto
controllo nel mondo e ciò è dovuto al fatto
che sulle sue pendici e nelle vicinanze vi
abitano circa tre milioni di persone e le
conseguenze di un'eruzione sarebbero
estremamente devastanti. Tuttavia se un
giorno il magma dovesse tfuoriuscire è
quasi impossibile che l'eruzione non possa
essere prevista con anticipo. Tuttavia il
vulcano attualmente è in stato di quiete.
Un po’ di curiosita’
LA PIU GRANDE ERUZIONE DELLA STORIA
▪ Tambora
▪ Il Tambora o Tomboro è uno stratovulcano dell'isola di
Sumbawa, situata nell'arcipelago indonesiano della Sonda.
Il vulcano è conosciuto per la devastante eruzione del 1815,
una delle poche VEI-7 a memoria storica. Deve la sua
origine alla subduzione della Placca australiana al di sotto
della Placca della Sonda.Nel 1812 il Tambora si risvegliò
dallo stato di quiescenza con boati e nubi oscure
provenienti dal cratere Nel dicembre del 1814 la nave da
crociera Ternate constatò a grande distanza delle immense
colonne di fumo dal vulcano; il loro diametro era così
grande che, in un primo approccio, vennero identificate
con parti dell'edificio vulcanico stesso. Il 5 aprile 1815 si
ebbe il primo fenomeno eruttivo con boati che vennero
uditi a incredibili distanze. L'eruzione del 1815 è stata, a
detta dei vulcanologi, una delle più potenti, almeno dalla
fine dell'ultima Era glaciale
Il figlio del grande vulcano
ll vulcano indonesiano Anak Krakatau è considerato il
"figlio" del Krakatoa la cui eruzione, nel 1883, costò la
vita a oltre 36 mila persone ed ebbe effetti per mesi
su tutto il pianeta. L'Anak Krakatau (che tradotto
significa figlio di Krakatoa) si è formato da
quell'eruzione e venne scoperto nel 1927: alto poco
più di 300 metri, con un cratere laterale. Secondo i
documenti storici, le esplosioni sono state così
violente da essere udite a 5.000 chilometri.
L'intensità era comparabile a una bomba di 200
megatoni, l'equivalente di 13.000 volte l'atomica dai
Hiroshima. Un anno dopo lo l'esplosione di Krakatoa,
le temperature globali sono diminuite di più di un
grado
SPETTACOLO E PAURA
CON QUESTA INCREDIBILE
DIMOSTRAZIONE DELLA POTENZA
DELLA NATURA VI RINGRAZIAMO PER
L’ATTENZIONE.
CIARLEGLIO RENATO, FRAGNITO FILIPPO, RINO
GAGLIARDE, DAVIDE LUONGO E FRANCESCO
RUOTOLO
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