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liceo classico T. Tasso Roma VITA E OPERE DI PITAGORA - Isabella Tokos 3A

Scrivi una relazione sulla vita e le opere di Pitagora.
Pitagora è uno tra i più illustri filosofi e matematici greci. Nacque nel 571 a .C. a Samo,
un’isola greca dell’Egeo e morì nel 490 a.C. a Metaponto nella Magna Grecia.
Nonostante la sua importanza, si sa pochissimo della vita di Pitagora, che nel tempo è stato
descritto quasi come un essere semidivino, per alcuni addirittura figlio di Ermes o di Apollo,
da cui, per altri ancora, ha avuto l’occasione di imparare la sua sapienza. Ci sono inoltre
ipotesi di sue capacità profetiche.
Comunque, da ciò che è giunto a noi, sembra che egli sia stato discepolo di Ferecide e di
Anassimandro e che abbia viaggiato molto in tutto il mondo allora conosciuto, entrando in
contatto con tantissime popolazioni, tra cui Druidi, Traci, Fenici, Caldei, Ebrei, Indiani… Ma
si dice che abbia trascorso una buona parte della sua vita soprattutto in Oriente e nell’Egitto,
dove andò per studiare da sacerdoti egizi. Pitagora, dopo i suoi studi in Egitto, tornò a Samo.
Sotto la tirannia di Policrate, Pitagora, perseguitato, venne costretto a scappare. Si rifugiò a
Crotone, nella Magna Grecia, dove fondò una vera e propria setta religiosa e politica, la sua
scuola, basata su regole molto rigide e che chiamava Scuola filosofica, da cui poi sarebbe nata
la filosofia italica. Alla base dei suoi insegnamenti c’erano i numeri, per lui la vera essenza di
ogni cosa, che offrivano armonia dando la possibilità di misurare il mondo.
Sfortunatamente Pitagora non sembra aver lasciato alcuna opera scritta. Tutto ciò che si sa di
lui proviene da testimonianze dei suoi discepoli, primo fra tutti Filolao. L’unico pensiero
filosofico che possiamo con certezza attribuire a Pitagora è il concetto di metempsicosi, la
trasmigrazione post mortem delle anime in altri corpi, umani o animali, che diventano la
prigionia dell’anima, il cui unico modo di liberarsi è la filosofia. La fine della metempsicosi
era determinata dalla totale purificazione dell’anima. A Pitagora inoltre si devono anche
importanti scoperte nel campo della matematica come la differenza tra logistica e algebra, vari
teoremi geometrici ecc.
Tuttavia ci sono studiosi che ritengono che Pitagora e la sua dottrina non sia mai esistita, ma
che sia un’invenzione nata nel periodo di Platone. Tuttavia Pitagora viene menzionato da
autori di un certo rilievo, tra cui Eraclito, Erodoto e Senofonte, che tramite le loro
testimonianze offrono una indicazione sicura circa la sua personalità.
In ogni caso, Pitagora veniva percepito quasi come una figura divina e la grandezza del suo
pensiero veniva già riconosciuta dai contemporanei e non: ai suoi discepoli, ad esempio,
bastava soltanto l’espressione “ipse dixit”, l’ha detto lui (espressione che sarà poi ripresa
anche nel Medioevo parlando di Aristotele) per dare un valore indiscutibile alle sue dottrine.
Roma, 04/10/2019
Isabella Tokos IIIA