sivtro: 20 anni di cooperazione

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© Vetagro Ltd, Tanzania, e Ong Africa70 - Sivtro Vsf Italia - elaborazione grafica R. Covani
Veterinari senza frontiere
SIVTRO: 20 ANNI
DI COOPERAZIONE
Per festeggiare i vent’anni di attività, Sivtro - Veterinari senza
frontiere Italia ha organizzato un convegno dedicato alla
sanità animale tropicale*, tematica centrale attorno alla quale
si è sviluppata la Società, durante il quale sono stati considerati
i diversi aspetti che concorrono nel senso più ampio del termine
alla “salute” delle comunità in contesti rurali tropicali.
La Settimana Veterinaria - N°764 - 7 dicembre 2011
L
a Società italiana di veterinaria e zootecnia tropicale (Sivtro) - Veterinari senza frontiere Italia ha compiuto vent’anni e li ha festeggiati con una giornata
di dibattito su “Le malattie esotiche:
aspetti sanitari, produttivi, economici e sociali”, tenutasi a Padova presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie lo scorso
4 novembre. La giornata è stata concepita prendendo spunto dalla sanità animale tropicale, te-
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1. Vsf, una rete
senza frontiere
Vsf (Veterinari senza frontiere) è una rete
globale di associazioni no profit che
promuovono progetti di cooperazione e la
sovranità alimentare nel Nord e nel Sud del
mondo.
Le delegazioni Vsf sono attualmente presenti in
nove Paesi europei (www.vsfe.org), negli USA, in
Canada, più altri Vsf emergenti come Vsf
Norvegia e Vsf Repubblica Ceca.
matica centrale attorno alla quale si è sviluppata la Sivtro, per arrivare a toccare tutti gli
aspetti, anche non squisitamente veterinari, che
concorrono alla “salute”, intesa nel senso più
ampio del termine, delle comunità in contesti
rurali tropicali.
All’apertura del convegno sia il segretario Rudi Cassini, sia il presidente Sivtro, Alessandro
Broglia hanno voluto infatti sottolineare come,
nell’ottica della cooperazione allo sviluppo, all’interno delle comunità rurali per le quali Vsf
opera le malattie tropicali siano un tassello importante di un puzzle più complesso: un puzzle composto da problematiche sanitarie, ambientali, sociali, economiche, politiche, di cui
bisogna tenere conto nella pianificazione e nell’implementazione di un progetto di sviluppo
o di emergenza.
sme sono l’attività diagnostica, la produzione
e il controllo della qualità dei reagenti diagnostici e dei vaccini, la formazione professionale,
la collaborazione e la consulenza a livello nazionale e internazionale. La dr.ssa Monaco ha
portato numerosi esempi di collaborazione, tra
cui quella con i servizi veterinari in Namibia
per il controllo di peste equina, febbre della valle del Rift, morbo coitale maligno ed heartwater disease; con l’International livestock research institute (Ilri) a Nairobi in Kenya, riguardante lo studio della patogenesi della pleuropolmonite contagiosa bovina; e con l’Eritrea
per il supporto al programma nazionale per il
controllo della brucellosi e della tubercolosi nei
bovini da latte e per lo studio della PPR (peste des petits ruminants) e dei Poxvirus nei piccoli ruminanti.
Per quanto riguarda il ruolo formativo del Cesme, è stata illustrata la scelta dell’e-learning
come modalità che più efficacemente risponde all’esigenza di una diffusione rapida di conoscenze e competenze, per gestire emergenze
epidemiche e non e per raggiungere un numero elevato di partecipanti, in un tempo inferiore rispetto alle tradizionali metodologie.
Metodo di controllo ITM (infezione
e trattamento)
© Sivtro Vsf Italia
A seguire, una bellissima storia di successo è stata presentata da Beppe Di Giulio, esperto di malattie trasmesse da zecche nei tropici. L’esempio
da lui riportato tratta il caso dell’East coast fever, una malattia protozooaria dei bovini provocata da Theileria parva trasmessa dalla zecca Boophilus (Riphicephalus) appendiculatus.
Il ruolo del Cesme
La malattia è presente in 11 Paesi dell’Africa
Grazie alla presenza di Federica Monaco del- Sud-Est-Centrale ed è caratterizzata da elevata
l’Izs dell’Abruzzo e Molise, che ha appoggia- mortalità. Il dr. Di Giulio ha mostrato un video
to la Sivtro fin dall’inizio, si sono aperti i lavo- sull’efficace metodo di controllo di questa pari con un necessario excursus sul ruolo del Cen- tologia, che consiste nell’infezione e trattamentro di referenza nazionale per lo studio e l’ac- to (ITM), ovvero in una sorta di vaccinazione
certamento delle malattie esotiche degli anima- tramite l’inoculazione di un’aliquota del parasli (Cesme - Centro studi malattie esotiche), ubi- sita insieme a una dose di ossitetracicline che dicato presso l’Izs di Teramo. I compiti del Ce- minuiscono la moltiplicazione dei linfociti infetti, permettendo all’animale
di sviluppare anticorpi e divenire immune. Successivamente
all’ITM il controllo delle zecche viene diminuito o abbandonato. L’impatto dell’ITM
sulla capacità di sopravvivenza della mandria è notevole e
il beneficio per le popolazioni
pastorali si traduce in miglioramento delle condizioni della
donna, della sicurezza alimentare, dell’accesso alla sanità e
dell’educazione: in pratica i
“development
millenium
goals” (http://www.unmillenniumproject.org) che si dovrebbero raggiungere nel 2015.
Di Giulio ha infine rimarcaSoci Sivtro riuniti in occasione dell’assemblea generale della Società.
to come pochissime •••
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Progetti implementati da Sivtro Vsf Italia
Periodo
Progetto
Tematica
Paese
Obiettivi/parole chiave
Dal 1993 a oggi
Attività di supporto agli allevamenti dei monaci Benedettini
tanzaniani
Sanità animale e produzioni
animali
Tanzania
Miglioramento delle metodiche di allevamento e gestione sanitaria;
stalle dei monasteri Benedettini; allevamento bovino; produzione di latte
1995
Progetto consortile per la professionalizzazione e miglioramento
delle possibilità di integrazione socio-economiche degli
adolescenti in situazioni di rischio e delle loro famiglie
Politiche sociali; produzioni
animali; formazione
professionale
Brasile
Integrazione sociale; adolescenti abbandonati o in situazioni di rischio;
periferia di San Paolo; sviluppo e rafforzamento delle linee di produzione
in agricoltura grazie all’avvio di una rete di commercializzazione e alla
formazione di tecnici
Dal 1996 al 1999
Sanità animale nei campi profughi Sahrawi
Sanità animale
Algeria
Popolazione Saharawi; zoonosi, parassitosi; educazione della
popolazione alla corretta gestione degli animali e dei loro prodotti;
personale tecnico veterinario Saharawi
1998
Progetto per lo sviluppo dell’allevamento bufalino nella provincia di Produzioni animali; sanità
Pinar del Rio
animale
Cuba
Allevamento bufalino; management zootecnico; produzioni animali;
adattamento alle condizioni climatiche; collaborazione tra istituzioni
scientifiche e politiche locali
1998
Microprogetto in Bosnia Erzegovina per l’aggiornamento culturale
della Facoltà di Medicina veterinaria di Sarajevo
Sviluppo scientifico-culturale
BosniaErzegovina
Università di Medicina veterinaria di Sarajevo; emergenza guerra;
donazione libri per la biblioteca; donazione reagenti diagnostici
Dal 1999 al 2001
Sviluppo dell’allevamento bovino della razza Frisona locale in
Cisgiordania e striscia di Gaza
Sviluppo sociale e incremento Territori autonomi Piccoli e medi allevamenti; riduzione dei costi di produzione e
del reddito; sanità animale;
palestinesi
incremento della produttività delle razze bovine locali; miglioramento
produzioni animali
genetico; servizi zootecnici; assistenza igienico-sanitaria; corsi di
formazione per gli allevatori
1999
Programma di intervento in ambito veterinario all’interno delle
iniziative della Regione Veneto per l’emergenza Kosovo
Sviluppo scientifico-culturale
e sanità pubblica
Kosovo
Contatti tra strutture scientifiche veterinarie (Sivtro-Università di Pristina);
pianificazione tecnica e umana del Kosovo; epidemiologia veterinaria,
igiene pubblica veterinaria, salubrità delle produzioni di origine animale
1999
Sostegno e studio di fattibilità di un progetto per il Popolo delle
renne
Sanità animale; produzioni
animali
Mongolia
Allevamento delle renne e produzioni animali; pratiche di allevamento e
necessità sanitarie; brucellosi, zoppia, patologie respiratorie, riproduttive
e altre
1999
Attivazione del laboratorio diagnostico del distretto veterinario di
Moroto – Uganda
Sanità animale; diagnostica
veterinaria
Uganda
Laboratorio per la diagnostica veterinaria; Ministero dell’agricoltura
ugandese; Enti di ricerca nazionali e internazionali
Dal 1999 al 2001
Progetto di sanità animale nelle tendopoli Saharawi
Sanità animale
Algeria
Allevamento, zoonosi; migrazione del popolo Sahrawi e degli animali
verso i nuovi luoghi di residenza (regioni di origine)
2000
Rabies surveillance and dog vaccination project, Kathmandu
Metropolitan City
Sanità pubblica; sanità
animale
Nepal
Rabbia urbana; campagne di vaccinazione; censimenti e castrazioni;
fauna selvatica; educazione sanitaria studenti
2001
Appoggio al “Centre agricole polyvalent de Matourkou” (Cap-M),
Bobo Dioulasso
Sanità animale; formazione;
produzioni animali
Burkina-Faso
Supporto didattico/formazione di tecnici in scienze agro-zootecniche;
miglioramento quali-quantitativo delle produzioni agro-zootecniche
2001
Progetto avicolo di solidarietà con le popolazioni del Mozambico
colpite dalle inondazioni
Produzioni animali
Mozambico
Periferia di Maputo; inondazione; emergenza alimentare; ripopolamento
polli e conigli, distribuzione pulcini, produzione alimenti di origine
animale; rilancio dell’economia
2002
La coniglicoltura nella Pampa argentina: un cammino verso la
libertà
Produzioni animali; politiche
sociali; sicurezza alimentare
Argentina
Coniglicoltura; lavoro e reddito per le categorie più svantaggiate; piccoli
produttori, microimprese locali, integrazione sociale (giovani, donne,
carcerati)
2002
Appoggio all’Association des fermiers de Kalehe et de Luholu
(Afekalu)
Sanità animale; produzioni
Repubblica
animali; sicurezza alimentare democratica del
Congo
Sostegno tecnico e formativo; associazione di agricoltori e allevatori;
sanità delle produzioni animali e sicurezza alimentare; livello qualiquantitativo delle produzioni (latte e derivati)
2002
Progetto di sviluppo dell’allevamento familiare di polli e conigli
nella tendopoli di Smara
Sovranità alimentare;
produzioni animali;
formazione
Algeria
Popolo Sahrawi; piccoli allevamenti familiari di polli e conigli;
integrazione della dieta; formazione di donne e allevatori; buone pratiche
di gestione di allevamenti di pollame; studio della redditività in loco di 2
sistemi di allevamento di conigli
2002
Azione di urgenza per la tutela del patrimonio zootecnico Sahrawi Sanità pubblica; formazione
indispensabile per la diversificazione e il miglioramento della dieta
della popolazione rifugiata
Algeria
Controllo sanitario degli animali di provenienza esterna alla tendopoli;
centro di quarantena; laboratorio diagnostico; formazione del personale
veterinario locale; sensibilizzazione degli allevatori; cambiamento della
dieta all’entrata nella tendopoli per prevenzione malattie diarroiche
2003
Un bicchiere di latte per i bambini di Hanga
Produzioni animali; sanità
Tanzania
animale; sicurezza alimentare
Produzione di latte; abbazia di Hanga; bambini afferenti all’asilo;
management azienda; formazione personale di stalla; controllo sanitario
bestiame; miglioramento genetico/produttivo
2003 a dal 2006
al 2007
Cooperazione al miglioramento della razza bovina N’dama nella
prefettura di Yanfolila – Operazione N’dama
Produzioni animali; sanità
Mali
animale; sicurezza alimentare
Miglioramento sanitario/genetico razza bovina N’dama; materiali di
laboratorio, farmaci, attrezzatura agro-zootecnica; apporto proteico nella
dieta della popolazione locale
continua
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Segue
Periodo
Progetti implementati da Sivtro Vsf Italia
Progetto
Tematica
Paese
Obiettivi/parole chiave
Dal 2003 al 2007
Installazione di una centrale del latte nella città di Niamey
Produzioni animali; sanità
Niger
animale; sicurezza alimentare
Produzione di latte bovino; rete di raccolta, distribuzione e
commercializzazione del latte; caratteristiche igieniche migliorate;
garanzie sull’intera filiera produttiva
Dal 2003 al 2007
Sanità animale nelle tendopoli Sahrawi
Sanità animale; produzioni
animali
Algeria, Sahara
occidentale
Sistema di formazione del personale e di veterinari ausiliari; livello di
sorveglianza ottimale sul territorio al fine di ridurre le principali patologie
e migliorare le tecniche di allevamento in un’ottica di auto-sostenibilità
Dal 2003 al 2004
Promozione e sostegno per attività di formazione per lo sviluppo
economico del Senegal
Produzioni animali; sanità
animale
Senegal
Tecniche di allevamento e assistenza veterinaria
2004
Collaborazione tra le strutture di Agripolis e comune di Istog –
Kosovo
Sanità animale; formazione
Kosovo
Formazione del personale impegnato nel campo della salute animale;
rapporti di collaborazione duraturi tra enti locali e regionali (VenetoKosovo)
Dal 2005 al 2006
Miglioramento delle caratteristiche produttive e riproduttive del
bufalo (Bubalus bubalis) in Mozambico
Sanità animale; produzioni
animali
Mozambico
Gestione allevamento bufalino; gestione sanitaria del bestiame
2006
Sviluppo al femminile. Sostegno alla Tannerie artisianelle a Louga
Produzioni animali; politiche
sociali; valorizzazione della
donna
Senegal
Formazione di gruppi di donne per migliorare la situazione sociale ed
economica; sostenere la microimprenditorialità locale femminile in
ambito conciario; laboratori artigianali della pelle, incremento delle
conoscenze tecniche; lavorazione e commercializzazione delle
produzioni artigianali in pelle; cooperativa femminile per la
commercializzazione
2008
Progetto Mambasa
Sanità animale; produzioni
animali; gestione risorse
idriche; valorizzazione della
donna
Repubblica
democratica del
Congo
Potenziamento delle risorse idriche (laboratorio tecnico-idralulico, pozzi
per l’analisi dello stato dell’intero sistema idrico); cooperative di donne
per l’allevamento di polli e conigli; formazione di tecnici locali;
formazione della popolazione sulle fondamentali norme igienicosanitarie; valorizzazione della figura femminile
dal 2007 al 2010
Soutien à l’élevage de bétail dans les camps de réfugiés Saharawi Sanità animale; produzioni
animali; formazione
Algeria
Sistema di formazione del personale e di veterinari ausiliari; livello di
sorveglianza ottimale sul territorio al fine di ridurre le principali patologie
e migliorare le tecniche di allevamento in un’ottica di auto-sostenibilità
••• organizzazioni o Paesi donatori siano interessati a sviluppare e/o rendere accessibile
l’ITM, nonostante gli ottimi risultati. Sui motivi di ciò si potrebbe aprire un dibattito; di
certo la promozione di queste storie di successo dovrebbe rappresentare un modo per
fare lobbying sulle istituzioni, al fine di orientare un’allocazione più efficace dei fondi.
Integrare le competenze tradizionali
degli allevatori più anziani
con quelle accademiche dei veterinari
Il contributo di Sara Di Lello, dell’Ong Africa70, si è basato sulla presentazione dei progetti di formazione di allevatori e ausiliari veterinari nei campi profughi Sahrawi e sulla concezione tradizionale di malattia dei pastori Sahrawi.
La popolazione Sahrawi è tradizionalmente nomade e vive da oltre trent’anni nei campi profughi algerini. Sebbene la sedentarizzazione forzata abbia fatto perdere alle nuove generazioni le conoscenze tradizionali della gestione del
bestiame, incluse le patologie e il loro trattamento, tali conoscenze sono molto radicate nella popolazione più anziana. I progetti di cooperazione realizzati da Africa70 e Sivtro nelle
tendopoli Sahrawi negli scorsi 10 anni, con la
finalità di strutturare un servizio veterinario
pubblico, hanno cercato di integrare le competenze tradizionali sul bestiame detenute dagli
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allevatori più anziani con quelle di acquisizione più accademica da parte dei veterinari formati all’estero, per lo più a Cuba. Questo dialogo è stato funzionale alla creazione di una via
privilegiata di comunicazione tra il personale
sanitario di formazione accademica e i portatori del sapere tradizionale, che ha permesso di
leggere e affrontare sia le patologie tipiche della zona, sia le nuove patologie emerse a causa
della sedentarizzazione del bestiame nei campi
profughi. Questa conoscenza integrata e radicata nell’area di intervento è stata utilizzata per
il ciclo di formazione rivolto ad allevatori, veterinari e ausiliari veterinari, reclutati quando
si è reso necessario ampliare la pianta organica dei servizi veterinari, al fine di far fronte
alle crescenti richieste di intervento.
Infine, l’intervento più di carattere generale di
Giorgio Marchesini, della Facoltà di Medicina
veterinaria dell’Università di Padova, sulle dinamiche globali delle produzioni animali ha
messo in luce come, nel prossimo futuro, la disponibilità di prodotti di origine animale sarà
influenzata da fattori di diversa natura: la competizione per le risorse naturali (in particolare
per il suolo e per l’acqua), la concomitante necessità di alimenti per l’uomo e per gli animali, l’obbligo di effettuare produzioni ecosostenibili e come queste verranno influenzate dalla legislazione sulle emissioni nell’ambiente e
sul benessere animale.
Progetto di educazione allo sviluppo
La giornata è stata caratterizzata quindi sia da
contributi di carattere scientifico, sia da casistudio rappresentanti situazioni reali di progetti di terreno, sia da riflessioni generali sul trend
del ruolo della cooperazione in tema di interventi veterinari. Questo taglio multidisciplinare rappresenta in un certo senso l’anima di Sivtro Vsf Italia, che in questi 20 anni si è caratterizzata sia come società scientifica, sia come
associazione no profit che promuove progetti
di terreno.
Il successo della giornata è stato confermato
anche dalla folta partecipazione del pubblico, tra cui una componente rilevante di giovani, anche molti studenti, che si sono dimostrati fortemente interessati alle tematiche e desiderosi di intraprendere la carriera nella cooperazione, ma anche di dedicare energie per l’associazione.
Tuttavia, quello che più ha fatto piacere è aver
visto come i tanti presenti credano ancora fermamente e con un sano idealismo nei valori che
Sivtro promuove, ovvero la convinzione che il
supporto agli animali e all’allevamento siano
la via d’uscita dalla povertà per la maggior parte delle comunità rurali, verso le quali Vsf esprime solidarietà.
Ma c’è di più: la convinzione maturata in questi anni da parte di Vsf è che le azioni di terreno nel cosiddetto Sud del mondo non •••
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2. Educazione allo sviluppo
Il termine di educazione allo sviluppo definisce una serie di attività che si
realizzano nei Paesi che normalmente finanziano i progetti di cooperazione.
Questo tipo di azioni è nato in un periodo in cui i contatti diretti tra l’Italia e i
Paesi dove le Ong lavoravano erano più scarsi, limitata l’immigrazione e lo
scambio, poca l’informazione sui canali di massa. I ‘Paesi poveri’ apparivano
certamente più lontani e misteriosi di quanto non lo siano oggi. Così, in
qualche misura, l’Educazione allo sviluppo (Eas) si è sviluppata a partire dal
desiderio di condividere e sensibilizzare i propri concittadini da parte dei
cooperanti. Accanto a questo aspetto solidale e ‘documentaristico’ però, ha
certamente avuto sempre anche una componente importante di supporto
alla missione fondamentale delle Ong di sviluppo, che le portava a
complementare le azioni di terreno con iniziative di sensibilizzazione e di
informazione, allo scopo di far maturare il corpo sociale del nostro Paese,
offrendogli alcuni elementi di comprensione delle cause del sottosviluppo e
degli squilibri globali, col fine ultimo di contribuire a risolverli.
Oggi l’Eas fa parte delle attività strategiche per quasi tutte le Ong, e anche
per Sivtro ha acquisito negli ultimi anni un’importanza crescente.
In questi stessi anni, numerose Ong si sono anche poste il problema di
aggiornare il concetto e ridefinirlo, alla luce di una globalizzazione sempre
più evidente e incombente che, oltre all’aumento degli scambi di persone e
informazioni, ha comportato una crescente complessità delle relazioni sociali,
politiche, economiche e finanziarie, per cui oggi è quasi impossibile
affrontare numerosi problemi senza conoscerne le dimensioni reali.
La definizione più largamente accettata dell’educazione allo sviluppo è molto
utile per capirne l’evoluzione: si parla infatti di educazione permanente alla
cittadinanza globale, con ciò volendo intendere l’intenzione, da parte degli
operatori della solidarietà e cooperazione allo sviluppo, di mantenersi
aggiornati e stimolare costantemente la società su una serie di problemi di
scala globale, e di proporne possibili soluzioni. Come è purtroppo evidente,
infatti, il nodo di molti problemi non è da ricercare tanto in una
contrapposizione tra un nord ricco e un sud povero, quanto piuttosto in una
serie di modelli e politiche, che si riproducono identiche al sud come al nord,
causando problemi simili (ma con conseguenze di scala diversa)
sull’ambiente, sulla qualità del cibo, sul reddito e più in generale su tutta la
vita dei cittadini, siano essi agricoltori, allevatori, consumatori del sud o del
nord del pianeta.
Dal punto di vista di Veterinari senza frontiere, questo significa ragionare, sia
a livello generale che nei diversi casi specifici, su quali siano i modelli e quali
le soluzioni più adatte alle singole circostanze per l’allevamento, la
produzione, la trasformazione e la commercializzazione di prodotti di origine
animale; naturalmente questo implica anche una serie di ragionamenti sui
••• possano essere disgiunte da azioni nel
Nord, volte a consapevolizzare la cittadinanza - la cosiddetta educazione allo sviluppo (vedere riquadro 2) - ad autosensibilizzarsi sul
servizi veterinari e sulla formazione necessaria per i professionisti del settore,
sia da noi che nei Paesi in via di sviluppo.
All’interno della rete di Vsf Europa, Sivtro riconosce che il riferimento
principale attorno al quale ideare le singole azioni e i programmi di mediolungo termine è definito da un paradigma che va sotto il nome comunemente
accettato (e sempre più diffuso) di sovranità alimentare. In questa
prospettiva, l’agroecologia fornisce le soluzioni più sostenibili ed efficaci, e
l’allevamento familiare, o di piccola scala, rappresenta l’unità produttiva più
promettente per contribuire al miglioramento della dieta, alla lotta alla
povertà e alla qualità ambientale non solo nei Paesi poveri, ma anche nel
nostro. Così, dal 2007 Vsf ha avviato una serie di iniziative per sensibilizzare
anche i nostri concittadini e soprattutto il mondo veterinario (dalle Università
agli Izs) sulle particolari caratteristiche, esigenze e potenzialità dei piccoli
allevatori, che sono spesso gli unici in grado di condurre e far produrre degli
animali in zone di difficile accesso o ecologicamente poco adatte ad altre
attività produttive, ma quasi sempre estremamente importanti dal punto di
vista naturalistico, paesaggistico e spesso anche per la cultura e l’identità di
una regione o di una popolazione.
Attualmente Sivtro Vsf Italia, coi partner francesi e belgi, realizza un progetto
triennale di sensibilizzazione sulla relazione tra allevamento e cambiamento
climatico, con l’intenzione di enfatizzare le specificità dell’allevamento
familiare e le sue potenzialità, in termini sia di attenuazione, sia di
adattamento alla variabilità e imprevedibilità crescente degli eventi estremi
(siccità prolungate, periodi di freddo e piovosità estrema, ecc.). L’allevamento
familiare, specialmente nelle regioni dove esso costituisce ancora una parte
preponderante del settore zootecnico e dell’economia, rappresenta
realmente una strategia preziosissima per garantire l’adattabilità alle diverse
condizioni e con essa la sicurezza alimentare di centinaia di milioni di persone.
Per sostenere queste tesi, il progetto include uno studio di approfondimento
inedito su sei popolazioni di allevatori in Africa, Asia, Medio Oriente, America
Latina ed Europa, anche grazie alla preziosa collaborazione di una serie di
partner locali. Realizza inoltre una serie di strumenti divulgativi (video,
pubblicazioni, brevi animazioni e banner da usare in Internet) e canali per la
loro diffusione, nonché nuovi spazi per il confronto tra esperti e la diffusione
di conoscenze aggiornatissime presso il pubblico.
Sono previste poi azioni di maggiore impatto, per cui ad aprile 2012 si tenterà
di coinvolgere grandi numeri di persone in diverse città, preparando il
terreno per lanciare poi una campagna di sostegno ai piccoli allevatori da
presentare a livello politico nel 2013. Un programma certamente ambizioso,
nel quale si spera di riuscire grazie anche all’appoggio dei colleghi e delle
istituzioni del mondo veterinario italiano.
fatto che la propria condotta, anche individuale, ha un impatto globale e che il modo di
consumare cibo, acqua, energia e risorse, di
produrre rifiuti, di utilizzare servizi, di tesse-
3. Campagna di Natale Sivtro Vsf Italia 2011
Quest’anno Sivtro Vsf Italia offre la possibilità di fare un regalo solidale.
Regala ai tuoi dipendenti, ai tuoi clienti, ai tuoi amici o parenti un calendario di Sivtro Vsf Italia
personalizzato con la tua intestazione!
Se sei interessato seguici sul sito (www.veterinarisenzafrontiere.it ) o sul nostro profilo Facebook (Sivtro
Veterinari senza frontiere), dove presto pubblicheremo i dettagli.
Se vuoi ricevere il comunicato stampa e il volantino, scrivi a [email protected].
La Settimana Veterinaria - N°764 - 7 dicembre 2011
re relazioni condiziona il proprio futuro e quello degli altri. Ed è questo il primo progetto di
sviluppo da portare avanti.
Un augurio a tutti i soci di Sivtro di “buon compleanno” per questi primi venti anni di attività
passati insieme e un augurio di passarne altrettanti e più, perché si possano proporre buone
idee per un cammino di sviluppo dove l’intervento umanitario non serva più.
■ Alessandro Broglia
* Legnaro (PD), 4 novembre 2011: Convegno per il ventennale Sivtro
(1991-2011). “Le malattie esotiche: aspetti sanitari, produttivi,
economici e sociali”.