(Itinerari Archelogici nascosti della nostra Città)

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Riunione Rotary Club Messina – 15/11/2011
Itinerari Archeologici nascosti della nostra Città
«Una serata speciale e particolare soprattutto per me», così il presidente del Rotary Club Messina,
Domenico Pustorino, ha introdotto la riunione di martedì 15 novembre sul tema “Itinerari
Archeologici nascosti della nostra Città” presentato dal socio, dott.ssa Gabriella Tigano, Dirigente
Responsabile Unità Operativa Beni Archeologici della Soprintendenza di Messina.
«È un fatto eccezionale che un neosocio sia “già pronto”, una fortuna che non capita spesso – ha
continuato il presidente – così come non capita spesso che si accomunino la presentazione del socio
e la sua relazione». E a presentare la dott.ssa Tigano è stato il prof. Vito Noto che, della
neorotariana, ha ricordato anche il padre, Francesco Tigano, uomo di grande cultura, signorilità,
cultore dell’archeologia, musicista e socio del club-service, dal quale la figlia Gabriella ha tratto la
passione per l’archeologia, che è poi diventata il suo lavoro, e grazie a lui ha da sempre respirato
aria rotariana. Nata a Messina, la dott.ssa Tigano si è diplomata al liceo classico La Farina e
laureata in Lettere e Filosofia, è sposata con il prof. Antonio Romano e ha due figli, Ezio e
Francesca. Ha collaborato con la Soprintendenza di Agrigento, poi dal 1988 ha inizio la sua carriera
alla Soprintendenza di Messina fino all’attuale carica dirigenziale ottenuta nel 2010. Ha diretto
numerosi scavi a Messina e provincia, curato volumi, mostre archeologiche e vanta un’intensa
attività scientifica. “Ha la sensibilità e le doti per essere un’ottima rotariana”, ha concluso il prof.
Noto.
La dott.ssa Tigano ha spiegato che la nostra città è, fin dalle epoche più antiche, meta di numerosi
insediamenti antropici che hanno occupato, in varie fasi, prima le pianure poi le colline. Gli scavi
hanno permesso di rintracciare testimonianze risalenti all’età preistorica, greca e romana.
«L’obiettivo – ha affermato la relatrice - è di creare un circuito per la fruizione di questi segni del
passato, che possono essere compresi ed apprezzati solo se inseriti in un ampio percorso. Fruizione
che sarà possibile in tempi relativamente brevi». E così, ideando un percorso, la dott.ssa Tigano ha
illustrato otto tappe che, da sud a nord della città, racchiudono alcune delle testimonianze più
preziose del passato di Messina, ritrovate fortuitamente a seguito di lavori e ristrutturazioni.
«Il mio percorso è stato per difetto, ci sono tanti altri punti in città, dove, adeguatamente sistemati,
si potrà mostrare altro sia ai nostri concittadini che ai turisti che vengono a visitare la nostra città».
Si parte dalla via Ghibellina, dove si trova un edificio risalente al III secolo a.C, poi via Cesare
Battisti, con la tomba monumentale, o a camera, della fine del IV sec. a.C., il muro di fortificazione
del III sec. a.C. in via Santa Marta, appartenente al muro difensivo della città costruito dai
mamertini, poi la Fornace del I sec. a.C. e I sec. d.C., rinvenuta tra il 1990 e il 1993 durante la
costruzione della mensa alla Casa dello Studente, quindi la più importante tra le varie testimonianze
storiche, l’Area Archeologica all’interno di Palazzo Zanca e l’annesso Antiquarium archeologico,
che rappresenta il cuore della città antica; sesta tappa al Teatro Vittorio Emanuele, nel quale sono
conservati i pithoi, grandi vasi funerari, ed una sepoltura a forma di altare rinvenuta negli anni ’50;
quindi non può mancare il Museo Regionale, in particolare due manufatti, la tomba a camera di
Largo Avignone e la Fornace del XII e XIII secolo, rinvenuta dopo lavori effettuati al tribunale, e
infine, ultima tappa a Capo Peloro, nel “Fortino degli Inglesi”, dove nel 2000 fu ritrovato il
probabile basamento del faro di epoca romana.
«Ci ha guidato in un itinerario che dimostra come la nostra città meriti un’attenzione particolare»,
ha commentato il presidente Pustorino, prima di dare avvio al dibattito con i soci, dal quale è
scaturita un’interessante discussione su altri siti archeologici di recente rinvenimento come quello
scoperto durante i lavori di cantiere nel palazzo “Colapesce” e in via Cavour in prossimità di piazza
Duomo.
Infine, in ricordo della serata, il presidente Pustorino ha consegnato alla dott.ssa Tigano i volumi
“80 anni di Rotary a Messina” e “I Gesuiti a Messina”.
Davide Billa
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