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Guida alla collimazione con
Laser con lente di Barlow
ATTENZIONE: Il raggio laser può danneggiare in modo irreparabile
la vista se puntato direttamente negli occhi.
Guida alla collimazione con Laser con lente di Barlow - San Marco - 0434/246093
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Introduzione
La collimazione tramite
l’utilizzo di fasci laser è nota
fin dagli anni ’60, mentre è
da poco tempo, grazie alla
riduzione dei costi per i
generatori di fasci laser, che
è possibile adottare questa
tecnica
anche
nell’astronomia amatoriale.
Collimare con un laser è
facile e veloce rispetto ad
altri sistemi di collimazione,
per questo è un sistema
adottato sia da astrofili
esperti che dai neofiti.
Di seguito, prima della
descrizione della procedura
con la collimazione tramite
laser, verranno illustrate le
procedure
per
l’allineamento meccanico
tra le parti.
ATTENZIONE: in genere
l’allineamento e la
regolazione meccanica tra le
varie parti del vostro newton viene già eseguita in fabbrica. Pertanto se non è
strettamente necessario vi sconsigliamo di metterci mano, specialmente se non siete
esperti. Ottica San Marco non si prende alcuna responsabilità per qualsiasi tipo di
danno derivato da un utilizzo improprio del collimatore laser e di questo manuale.
Preparazione iniziale (facoltativa se il telescopio è già stato regolato in fabbrica)
Posizionare il telescopio
Se il telescopio è montato su una montatura, mettetelo orizzontale (ad esempio
aiutandovi con una livella da muratore). Potete anche smontarlo dalla montatura e
mettero su una superficie orizzontale. Attenzione che non cada!
Posizionate il focheggiatore in modo che sia facilmente accessibile a voi.
Preparare gli strumenti
Prima di procedere procuratevi tutti gli strumenti necessari per regolare il primario,
secondario, focheggiatore (cacciaviti, brugole, ecc).
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Marchiare lo specchio primario
E’ necessario marchiare il centro dello specchio primario, se non è già stato fatto in
fabbrica. Potete usare uno di quegli anelli bianchi adesivi (i salvabuchi per le carte da
archiviare nei raccoglitori) oppure un pennarello nero indelebile, anche se in
condizioni di luce scarsa si vedrà molto poco.
Prima di agire sullo specchio primario vi consigliamo di rimuovere tutto ciò che
potrebbe caderci/strisciarci sopra e rovinarlo, come anelli, braccialetti, spille, ecc.
Per determinare il centro del primario dovete prima smontarlo dalla sua cella, poi
appoggiatelo su un foglio di carta più grande dello specchio con la parte
dell’alluminatura verso l’alto, segnate con una matita, sul foglio, il bordo dello
specchio e rimuovetelo dal foglio di carta. Attenzione a non lasciare ditate! Potete
usare anche dei guanti bianchi di lattice, come quelli da medico, che si trovano al
supermercato.
A questo punto ritagliate la sagoma dello specchio, piegatela in due e poi ancora su
se stessa, in modo che le pieghe indichino il centro. Ora con delle forbici tagliate, di
poco, il vertice che indica il centro. Riaprite il foglio di carta, appoggiatelo sullo
specchio e segnate con il pennarello il centro, facendo un piccolo tondo, poi incollate
l’adesivo bianco dopo aver rimosso il foglio di carta. Ricordatevi che il centro del
primario sarà sempre in ombra rispetto al secondario, quindi non preoccupatevi di
segnarlo con il pennarello o l’adesivo!
L’offset dello specchio secondario
L’offset del secondario è lo spostamento che deve avere quest’ultimo in direzione
opposta dal focheggiatore. Questo perchè il centro dell’ellisse del secondario non
deve coincidere con l’asse del primario, altrimenti, essendo il secondario inclinato di
45°, il bordo inferiore del secondario intercetterebbe il fascio di luce molto prima del
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bordo superiore. In questo modo il secondario sarà interamente e correttamente
illuminato.
Più un Newton ha un rapporto f/ basso e più il corretto offset è importante. Valori di
offset inferiori al millimetro sono anche trascurabili, anche se in verità il corretto offset
è importante molto più in fotografia che nella sola osservazione visuale.
Una formula approssimata (ce ne sono anche di precise ma diventa più problematico
prendere le misure per eseguire il calcolo) è questa:
OFFSET = asse minore o diametro secondario / ( 4 * rapporto focale primario)
Ad esempio per un classico newton 200 f/5 ostruito al 25% avremo:
OFFSET = 50/(4*5) = 2,5mm
Se invece volete una formula più precisa:
OFFSET = asse minore del secondario * ( diametro del primario - asse minore del
secondario) / 4 * ( lunghezza focale - distanza dal secondario al piano focale )
Regolate l’offset del secondario agendo sulle razze di supporto dello stesso.
Posizionamento del secondario nel focheggiatore
Controllate che lo specchio secondario sia correttamente orientato verso il
focheggiatore. Normalmente è già regolato in fabbrica. Per la regolazione rimuovete
il laser dal focheggiatore e osservato come vi appare il secondario. Se lo vedete
leggermente ellittico vuol dire che è orientato male, pertanto dovete allentarlo (di
solito hanno la vite di blocco centrale sul supporto) un poco e ruotarlo finchè lo
vedete perfettametne circolare dal focheggiatore. Aiutarsi con un oculare Cheshire
sarebbe opportuno. Infine riavvitate la vite di blocco centrale. Fate molta attenzione a
non mollare del tutto la vite di blocco o il secondario cadrà. Fate preferibilmente
questa operazione con il tubo in orizzontale, appoggiato su una superficie rigida.
Collimazione
Collimazione dello specchio secondario
Adesso bisogna centrare lo specchio secondario con lo specchio primario. Inserite il
laser (senza la lente di Barlow) nel focheggiatore e osservate lo specchio primario.
Dovete portare il punto rosso al centro dello specchio, ovvero all’interno (minimo sul
bordo) del marcatore del primario (di solito è un anellino adesivo circolare bianco di
plastica). Usate le 3 viti di collimazione dello specchio secondario (di solito sono
brugole o viti con la testa per cacciaviti a croce), regolandone una alla volta, finchè il
laser non è nei pressi del centro del primario e del suo marcatore. Dovete provare ad
allentare o stringere una vite alla volta, poi una seconda, capire che direzione prende
il laser e correggere di conseguenza.
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ATTENZIONE: se il
secondario è molto
scollimato, il raggio
di ritorno del laser
uscirà dal tubo e
quindi potrebbe
accecarvi se siete di
fronte. Prestate
attenzione quando vi
avvicinate
al
supporto
del
secondario!
Collimazione dello specchio primario
Adesso attaccate la lente di Barlow magnetica (il dischetto bianco) al collimatore
laser e reinseritelo nel focheggiatore. State sempre attenti che il collimatore sia ben
inserito prima di serrare le viti, per evitare errori di assialità.
La lente di Barlow ha il potere di dilatare il raggio laser e quindi produrre l’ombra del
dischetto bianco adesivo che marchia il centro del primario. Questo significa poter
collimare il primario con una grande precisione, che un collimatore senza Barlow non
possiede. Se il telescopio non è troppo scollimato, dovreste vedere sulla superficie
bianca della Barlow la macchia rossa prodotta dal laser. Se non la vedete vuol dire
che il primario è molto scollimato, quindi dovete agire sulle viti della cella dello
specchio primario e andare per tentativi per iniziare a centrare la macchia del laser
sul collimatore (potete anche provare a togliere il collimatore a fare una regolazione
ad occhio, poi reinserire il collimatore per la rifinitura). Dovreste vedere la macchia
rossa del laser, sulla superficie bianca del primario, notando un’ombra scura
circolare. Quella è l’ombra del bollino bianco che segna il centro dello specchio
primario. Dovete agire sulle viti di regolazione della cella del primario per portare il
cerchietto scuro concentrico rispetto al foto dal quale esce il laser. Controllate le due
foto qui sotto, la prima è con il primario scollimato, mentre la seconda ha il primario
collimato e potete notare che l’ombra del marcatore del secondario è concentrica
rispetto al foro di uscita del laser.
SPECCHIO PRIMARIO NON CENTRATO (l’ombra non è concentrica al foro di
uscita del laser)
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SPECCHIO PRIMARIO CENTRATO (l’ombra è concentrica al foro di uscita del laser)
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Star Test
Puntate una stella ad alti ingrandimenti (almeno 200x) e sfocatela. La macchia scura
del secondario deve essere al centro della figura di diffrazione. Usate le viti/
manopole di collimazione del primario per centrare perfettametne l’ombra del
secondario nella figura di diffrazione se necessario. Tenete sempre la stella al centro
del campo, quando valutate se è collimato o meno. In sistemi aperti, tipo gli f/4,
potreste essere indotti allo sbaglio dal coma. In genere, con una buona collimazione
fatta con cura con il laser, non sono quasi mai necessarie correzioni.
Consigli utili
In genere i focheggiatori non sono mai montati perfettamente perpendicolari all’asse
ottico e al tubo. Collimare il focheggiatore è complesso e ci sono diversi metodi.
Consigliamo di non tenere il focheggiatore in posizione chiusa, ma di segnare la
posizione con cui andate a fuoco con un oculare ad alti ingrandimenti. In questo
modo, se mettete il laser con il focheggiatore estratto nel punto in cui siete a fuoco
con un oculare a corta focale, andate a minimizzare questi errori di assialità e
otterrete una prestazione precisa (è come andare a collimare sui dischi di Airy nel
caso guardaste all’oculare). Nel caso faceste un uso prettamente fotografico del
vostro strumento, segnatevi il punto di fuoco con la vostra camera di ripresa e poi
inserite il collimatore. Nella nostra esperienza, questo metodo, ha sempre dato buoni
risultati.
San Marco snc non si assume nessuna responsabilità per i danni, materiali e
biologici, derivanti da un non corretto utilizzo del collimatore laser e di questo
manuale. Il raggio laser può danneggiare in modo irreparabile la vista se puntato
direttamente negli occhi.
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