32 REMY CHARLIP L A Fortunatamente 33 ORECCHIO ACERBO T R A M A D E L L O S T E S S O A U T O R E · Niente, illustrazioni Eric Dekker, orecchio acerbo 2007 La sua produzione comprende diversi titoli, al momento non tradotti in Italia. « DAI 5 AI 7 ANNI N el giorno del suo compleanno Ned rischia la vita più volte di seguito. Ha la tendenza ad infilarsi in imprese difficili e a cavarsela, non sembra affatto adatto a una vita da bradipo, è amante del volo, del nuoto e della corsa. In prima pagina è invitato a una festa. Parteciperebbe se non intervenissero, a impedirglielo, cause di forza maggiore: voli in aereo, scoppi di motore, lanci d'emergenza, paracaduti che si bucano, tigri che lo inseguono, tunnel da attraversare. Semplicemente, gli capita di partire con certe idee e di atterrare altrove. A colpi alterni di fortuna e di sfortuna, Ned si avventura da solo in luoghi che cambiano colore a seconda del grado di catastrofe. Sulla parola “fortunatamente” il mondo è a colori, sul suo contrario è in scala di grigi. Il finale è di segno positivo e riporta a sorpresa il protagonista nel luogo da cui forse, senza fantasia, non sarebbe mai partito, il salotto di casa sua. Una folla di invitati sorridenti ha gli occhi sul bambino, che ricambia cordialmente, prima del taglio della torta e della consegna dei regali. Fortunatamente un giorno Ned ricevette una lettera che diceva: “Sei invitato a una festa a sorpresa.” Ma sfortunatamente la festa era in Florida e lui era a New York. Fortunatamente un amico gli prestò un aeroplano. Sfortunatamente esplose il motore. Fortunatamente nell'aeroplano c'era un paracadute.» 34 P R O L U N G A M E N T I · Altri albi dal ritmo molto incalzante: Philippe Corentin, Papà!, Babalibri 1999 Istvan Banyai, Zoom, Il Castoro 2003 William Wondriska, Tutto da me, Corraini 2010 Thé Tjong-Khing, Tortintavola. Ma la torta dov'è?, Beisler 2011 · Altre storie in cui la sfortuna e la fortuna si alternano: Peter Newell, Il libro sbilenco, orecchio acerbo 2007 Mario Ramos, Il lupo che voleva essere una pecora, Babalibri 2008 Hans Christian Andersen, Maria Giacobbe, Joanna Concejo, I cigni selvatici, Topipittori 2011 · Per altri viaggi che portano lontano: David Wiesner, Sector 7, Edizioni Il punto d'incontro 1999 Maurice Sendak, Max nel paese dei mostri selvaggi, Babalibri 2004 Fabian Negrin, La vita intorno, Salani 2009 Bob Gill, Una mongolfiera per un archibugio, Phaidon 2010 35 36 37 38 COMMENTO L E G R A N D I D O M A N D E D E L P rogettare rivoluzioni in vitro ha sempre prodotto esiti catastrofici, la storia moderna e contemporanea ne sono testimoni. Effetti rivoluzionari, invece, ha sortito e seguita a sortire la lettura di certi albi illustrati da parte di bambini e adulti. Libri che non salvano i destini né del mondo né della vita, ma che cambiano la nostra percezione di entrambi una volta per sempre. Non sono pochi, ad aprire gli occhi, gli albi che appartengono a tale famiglia. Uno lo abbiamo in mano, lo ha scritto nel 1964 un disegnatore ballerino e scardina in modo inoffensivo molti schemi su cui siamo spesso seduti. Per esempio, riposiziona l'uso di due avverbi abusati e sbiaditi rispetto ai loro significati originari, “fortunatamente” e “sfortunatamente”; non milita a favore di una visione colorata, opposta a una visione in scala di grigi, o viceversa, ma propone di fare attenzione a queste alternanze cromatiche e di sviluppare ottiche adeguate ad apprezzarne somiglianze e differenze; si diverte in modo paradossale con un'infanzia che gioca con i paradossi, senza che venga perciò turbato il rapporto con le realtà non immaginarie; da conoscitore profondo dei bisogni e delle attitudini corporee, il suo autore non concepisce che il corpo stia fermo, anzi, ne promuove incessantemente il movimento e incoraggia imitazioni da parte dei lettori. Fortunatamente è progettato in modo tale che il succedersi di momenti tranquilli e momenti agitati, cieli sereni e cieli annuvolati, luoghi aperti e luoghi chiusi, prove facili e prove difficili, incontri piacevoli e incontri sgradevoli, scelte sicure e scelte pericolose, imprima un ritmo tipico alla lettura. Il personaggio di Ned resta indimenticabile anche per questa sua propensione al salto, al rimbalzo, movimento che, per associazione, compiono anche le idee, mentre la vista e l'udito vengono a conoscenza delle peripezie affrontate dal bambino. La copertina è riassuntiva delle evoluzioni descritte e offre una metafora brillante: all'infanzia non spetterebbe di precipitare nel vuoto, né di schiantarsi al suolo, ma di calarsi nella propria biografia con il paracadute e di serbare memoria, un domani, di grandi altezze raggiunte. 1. Quanto contano le scelte personali, quanto la fortuna e la sfortuna? Supponiamo che all'origine di certi malanni non vi sia sfortuna, bensì superficialità e trascuratezze. Sapere ciò non allevia la gravità di certe situazioni, tuttavia libera dalla paura di rimanere schiacciati dalla sorte. Le conseguenze dell'incuria quasi mai piombano improvvise, pensiamo alla velocità con cui si manifestano le sfortune di Ned. Tutt'al più avanzano similmente alle lumache per poi esplodere in mano, quando ormai hanno raggiunto proporzioni elefantiache. Fortuna e sfortuna durano il tempo di un colpo, come pretendere di non darsi da fare quando i colpi scarseggiano? Secondo i tarocchi e secondo Charlip, esse hanno molte facce. 2. Che tipo di solitudini sperimenta Ned? Ned compie un viaggio solitario, spinto da correnti differenti che, favorevoli o contrarie, battono allo scopo di farlo avanzare nella sua storia, non di bloccarlo. La solitudine che Ned prova è tra le più interessanti nel panorama delle sfumature con cui si manifesta questo prodotto dell'animo umano. Essa è creativa. Non nasce per isolare dal mondo, ma per abitarlo; non per deprimersi, ma per rallegrarsi; non per lasciare il foglio biografico bianco di inesperienza, L I B R O L I B R O ma per disegnarlo, scarabocchiarlo, scriverlo con le proprie mani. 3. Cosa c'entra lo sport con il libro di Charlip? C'entra. Perché Ned, privato del corpo elastico che si ritrova e dell'atletismo che dimostra in più frangenti, si romperebbe prima o poi qualche arto oppure annegherebbe. Pur consapevoli che molte delle sue azioni si giocano nell'ambito del paradosso e non dipendono dall'agonismo, il suo personaggio porta con sé le vicende di un corpo energico, scattante, resistente, agile, affatto incline alla pigrizia, felice di stare all'aperto, pieno di buone idee. 39