Farmaci Ipolipemizzanti

annuncio pubblicitario
Farmaci Ipolipemizzanti
Aspetti Generali
I farmaci ipolipemizzanti si indirizzano al problema dell'elevazione dei lipidi sierici
(sia nelle iperlipidemie primarie che secondarie) con strategie complementari; alcuni
di questi farmaci riducono la produzione dei trasportatori lipoproteici del colesterolo
e del triacilglicerolo, mentre altri fanno aumentare la degradazione delle
lipoproteine. Altri ancora fanno direttamente aumentare la rimozione del colesterolo
dall'organismo .Questi farmaci possono essere usati singolarmente o in
combinazione, ma sono sempre accompagnati dall'esigenza che l'apporto di lipidi
con la dieta sia significativamente basso, soprattutto quello del colesterolo e di
grassi saturi, e che il contenuto calorico della dieta sia strettamente controllato.
FIBRATI
Indicazioni terapeutiche
I Fibrati vengono generalmente utilizzati nel trattamento delle dislipidemie
caratterizzate da elevati livelli di trigliceridi, data la capacità di determinare un
sensibile calo delle concentrazioni plasmatiche di queste sostanze.
I fibrati si sono dimostrati parzialmente capaci, di ridurre anche i livelli sierici di
colesterolo LDL,pertanto possono essere utilizzati nel trattamento dell'
ipercolesterolemia primaria (ossia quella di origine prevalentemente alimentare) in
terapia combinata con le statine.
www.slidetube.it
Pagina 1
Come agiscono
I fibrati, sono una classe di molecole, caratterizzate da un origine strutturale
comune, l'acido fibrico. Vengono assunte generalmente per via orale, assorbite al
livello del tratto intestinale e veicolate dalle proteine plasmatiche in circolo. L'azione
terapeutica dei fibrati si concretizza nella:
• regolazione della colesterolemia, promuovendo un sensibile aumento del colesterolo
associato alle HDL e una riduzione di quello contenuto nelle LDL,
• riduzione significativa dei livelli di trigliceridi in circolo (effetto principale).
Queste proprietà, fanno dei fibrati, una categoria farmaceutica particolarmente
efficace nel controllare e prevenire eventi cardiovascolari e ischemici.
Le precauzioni
I fibrati, sono farmaci, la cui assunzione è strettamente subordinata alla prescrizione
medica. L'utilizzo del sussidio farmacologico nel trattamento delle dislipidemie
dovrebbe rappresentare una scelta obbligata solo in caso di insuccesso terapeutico di
metodiche non farmacologiche,come una dieta ipolipidica adeguata e un attività
fisica mirata, o in caso di importanti fattori di rischio associati.
Il miglioramento dello stile di vita, tuttavia, rappresenta il primo OBIETTIVO
terapeutico da perseguire, affinché il trattamento farmacologico possa poi produrre
gli effetti sperati. Vista la presenza di un primo metabolismo epatico, e la successiva
escrezione renale,l'assunzione di fibrati dovrebbe realizzarsi con particolare cura in
pazienti con ridotta funzionalità epatica e renale, o propendere per la sospensione
della terapia in caso di manifesta insufficienza di organo.
L'inibizione dell'enzima HMG-CoA reduttasi, indotta dai fibrati, dovrebbe, in
maniera analoga a quanto visto per le statine, spingere il medico ad accertarsi
dell'eventuale presenza di patologie muscolari in corso e pregresse o della
predisposizione a svilupparle. In questo caso l'assunzione di fibrati, potrebbe essere
associata a rabdomiolisi, con conseguenze clinicamente importanti
per la salute del paziente. Molti dei farmaci a base di fibrati, contengono tra gli
eccipienti lattosio, che potrebbe essere responsabile di reazioni avverse al livello
gastro-intestinale, in pazienti con deficit di lattasi o affetti da intolleranza al
lattosio/galattosio.I fibrati non dovrebbero essere assolutamente assunte durante il
periodo di gravidanza e allattamento, in quanto il colesterolo rappresenta una
molecola chiave nel corretto sviluppo embrionale e fetale, e la sua assenza potrebbe
avere anche ripercussioni fatali sulla salute del feto.
www.slidetube.it
Pagina 2
I possibili effetti collaterali
Gli effetti collaterali descritti in seguito all'assunzione di fibrati, interessano
prevalentemente il distretto gastro-intestinale con diarrea, crampi addominali,
vomito e nausea. In seguito alla concomitante somministrazione di anticoagulanti
orali, si potrebbe osservare un aumento del tempo di sanguinamento, dovuto alla
capacità dei fibrati di potenziare gli effetti anticoagulanti del farmaco.
Più raramente si sono descritti casi di leucocitopenia, crampi, mialgia, affezioni
respiratorie e aumento dei livelli di transaminasi. In questi casi si dovrebbe
provvedere alla rapida sospensione della terapia, che garantirebbe un
recupero delle funzionalità minate.
Le varie attività dei fibrati
Vista la capacità dei fibrati, di modulare l'attivazione di alcuni recettori importanti
quali i PPAR,coinvolti nella regolazione di numerose reazioni biologiche, diversi
ricercatori in tutto il mondo stanno cercando di caratterizzare l'azione molecolare di
questi farmaci, confidando in possibili altri usi "collaterali".Recente evidenze
sperimentali hanno infatti ribadito l'utilità dei fibrati nel contrastare l'attività
infiammatoria spinta, nel sostenere le capacità antiossidanti dell'organismo,
nell'abbassare la pressione arteriosa, favorendo il rilasciamento delle cellule
muscolari lisce vascolari e nel ridurre alcuni fattori plasmatici associati allo
sviluppo di patologie cardiovascolari.
Principi attivi e nomi commerciali
• gemfibrozil: FIBROCIT, GEMLIPID, GENLIP, LIPOZID, LOPID.
• fenofibrato: FULCRO, LIPOCLAR, LIPOFENE, LIPSIN, NOLIPAX,
SCLERIL,TILENE, COLUTINE.
• bezafibrato: BEZALIP, HADIEL
Inibitori delle HMG-CoA Reduttasi (Statine)
Indicazioni terapeutiche
Gli inibitori delle HMG-CoA reduttasi, in commercio noti con il nome di statine,
vengono utilizzateper il trattamento di :
• ipercolesterolemia primaria;
• dislipidemia mista;
• ipercolesterolemia familiare forma eterozigote ed omozigote.
In tutti i suddetti casi, l'assunzione delle statine, deve avvenire successivamente o in
concomitanza di un adeguata dieta per l'ipercolesterolemia e di un miglioramento
generale della qualità di vita del paziente (attività fisica regolare, abolizione di alcol
e fumo).Si tratta di supporti farmacologici, pertanto l'assunzione deve avvenire sotto
stretto controllo medico e in presenza delle corrette indicazioni.
www.slidetube.it
Pagina 3
Come agiscono
Il compito di queste molecole è quello di inibire la sintesi endogena del colesterolo,
che come è noto, rappresenta la componente principale del colesterolo ematico e
associato all'aumentato rischio di sviluppo delle patologie cardiovascolari.
Più precisamente, intervengono nella prima tappa metabolica (reazione chiave per il
controllo della sintesi di colesterolo), impedendo la sintesi del mevalonato a partire
dall'acetil CoA,attraverso l'inibizione dell'enzima HMG-CoA reduttasi (3 idrossi - 3
metilglutaril CoA reduttasi).Tuttavia oltre a quest'azione, che rappresenta
sicuramente quella con maggior riscontro dal punto di vista clinico, le statine sono in
grado anche di :
• ridurre i livelli di colesterolo LDL aumentando l'espressione al livello epatico dei
recettori per LDL, con conseguente ottimizzazione dell'uptake di queste lipoproteine
e riduzione delleconcentrazioni ematiche;
• ridurre la sintesi epatica delle lipoproteine VLDL, che in seguito a
rimaneggiamento origineranno proprio le LDL.
Dal punto di vista macroscopico, tutte queste azioni biologiche si traducono
essenzialmente nella diminuzione dei livelli di colesterolo LDL, accompagnata anche
da un modesto calo della trigliceridemia, con riduzione del rischio di formazione di
placche aterosclerotiche e conseguenti patologie cardiovascolari.
Le precauzioni
Ribadendo che la somministrazione di questi farmaci, dovrebbe avvenire sotto stretto
controllo medico, l'assunzione di statine dovrebbe essere preceduta da un attenta
valutazione clinica del paziente atta a stabilire l'assenza di patologie epatiche,
muscolari e renali in atto o pregresse e della predisposizione allo sviluppo delle
stesse. Le statine non dovrebbero essere assolutamente assunte durante il periodo di
gravidanza e allattamento, in quanto il colesterolo rappresenta una molecola chiave
nel corretto sviluppo embrionale e fetale, e la sua assenza potrebbe avere anche
ripercussioni fatali sulla salute del feto.
I possibili effetti collaterali
La terapia con statine non è scevra da effetti collaterali alcuni dei quali clinicamente
significativi. A prescindere dalla sintomatologia generale (nausea, stipsi, vomito,
diarrea, dolori addominali,vertigini ) che spesso è associata all'inizio di una terapia
farmacologica, l'assunzione di questi farmaci si associa all'insorgenza di dolori
muscolari, mialgia intensa e rabdomiolisi con perdita della funzionalità cellulare
muscolare.
www.slidetube.it
Pagina 4
Statine e coenzima Q10
L'assunzione di statine, soprattutto quando prolungata nel tempo, si accompagna alla
riduzione della sintesi di coenzima Q10, in quanto usufruisce della stessa via
metabolica del colesterolo, per la sintesi della sua catena isoprenilica.
La riduzione di questa molecola, nota per le importantissime proprietà antiossidanti
oltre che energetiche (si ricorda il ruolo di trasportatore nella catena mitocondriale),
sembra poter essere associata all'insorgenza degli effetti collaterali al livello
muscolare. Diversi gruppi di ricerca sono all'opera per caratterizzare questo
possibile meccanismo patogenetico.
Principi attivi e farmaci in commercio
• Rosuvastatina (CRESTOR, PROVISACOR, SIMESTAT)
• Simvastatina (ZOCOR, LIPONORM, MEDIPO, SINVACOR, SIVASTIN)
• Fluvastatina (LESCOL, REXTAT, TAVACOR)
• Pravastatina (SELECTIN, APLACTIN, PRASTEROL, PRAVASELECT, SANAPRAV)
• Lovastatina (LOVINACOR, REXTAT, TAVACOR)
• Atorvastatina (TORVAST, TOTALIP)
Inibitori dell'assorbimento intestinale di Colesterolo
Indicazioni terapeutiche
Gli inibitori dell'assorbimento intestinale di colesterolo, vengono solitamente
utilizzati in terapia combinata con le statine, per il trattamento dell'ipercolesterolemia
primaria e familiare sia in forma eterozigote che omozigote che per le varie forme di
dislipidemia. Si ricordi che il trattamento farmacologico dovrebbe sempre essere
preceduto ed accompagnato da una dieta adeguata possibilmente ipolipidica che
sostengono efficacemente la terapia.
Come agiscono
Il capostipite della famiglia degli inibitori dell'assorbimento intestinale di
colesterolo, è un nuovo principio attivo messo in commercio pochi anni fa e noto con
il nome di EZETEMIBE, che somministrato per via orale, solitamente attraverso
compresse, viene rapidamente assorbito al livello intestinale. Questo principio attivo
una volta assorbito dall'enterocita e immesso in circolo, va in contro prima ad un
metabolismo epatico, che lo trasforma nella forma biologicamente attiva ezetemibeglucoronide, e poi ad un ricircolo entero-epatico, che lo riporta attraverso la bile al
livello duodenale. In sintesi, affinché il principio attivo possa espletare la sua azione
terapeutica deve essere prima assorbito, poi trasformato dal fegato e
successivamente riportato al livello intestinale, dove potrà inibire il trasportatore per
il colesterolo situato sull'orletto a spazzola della mucosa intestinale.
www.slidetube.it
Pagina 5
Le precauzioni
Visto l'importante metabolismo epatico a cui va incontro questo farmaco, sarebbe
opportuno controllare lo stato di salute di quest'organo prima di iniziare la terapia
con ezetemibe, monitorandone la funzionalità periodicamente a terapia in atto.
Particolare attenzione dovrebbe prestarsi anche in caso di patologie, delle vie biliari
e renali. Inoltre, vista l'associazione terapeutica che solitamente consiste
nell'associare un inibitore dell'assorbimento intestinale di colesterolo ad una statina,
sarebbe opportuno anche accertarsi dello stato di salute del tessuto muscolare
scheletrico e dell'eventuale predisposizione allo sviluppo di patologie correlate, al
fine di evitare la possibile insorgenza di rabdomiolisi.Nella formulazione in
compresse solitamente è presente tra gli eccipienti il lattosio, che potrebbe essere
responsabile dell'insorgenza di sintomi gastro-intestinali in pazienti intolleranti al
glucosio-galattosio o affetti da deficit enzimatico di lattasi.
Come tutti gli altri farmaci attivi sul metabolismo del colesterolo, anche per gli
inibitori dell'assorbimento intestinale di colesterolo, è controindicata l'assunzione
durante la gravidanza ed il successivo periodo di allattamento.
I possibili effetti collaterali
Gli inibitori dell'assorbimento intestinale di colesterolo, come l'ezetemibe, sembrano
essere ben tollerati soprattutto rispetto a farmaci della stessa categoria. Le reazioni
avverse infatti, tendono a manifestarsi con un incidenza decisamente superiore,
quando questi principi attivi vengono assunti in concomitanza alle statine, con la
comparsa di nausea, vomito, dolori addominali, diarrea, stanchezza persistente e
astenia. Più rari, ma clinicamente significativi tanto da richiedere l'immediata
sospensione della terapia farmacologica, sono i stati i casi di mialgia o di aumento
delle transaminasi in circolo.
Razionale
Nonostante il colesterolo alimentare incida solo in piccola parte sul bilancio totale
del colesterolo, la possibilità di modulare l'assorbimento di questa sostanza, ha
garantito agli inibitori dell'assorbimento, di trovare un piccolo spazio nel
trattamento dell'ipercolesterolemia, dimostrandosi capace di ridurre i livelli di
questo lipide anche del 20%.Tuttavia diversi studi e la pratica clinica, suggeriscono
l'importanza di associare a questa terapia anche le statine, al fine di rendere più
efficace la prevenzione cardiovascolare, vista l'incapacità dell'ezetemibe e derivati di
incidere sul colesterolo HDL proteggere il paziente dall'aterosclerosi e dalle patologie
associate.
Principi attivi e farmaci in commercio
 Ezetemibe(ZETIA)
 Ezetemibe + Statine(GOLTOR,VYTORIN,INEGY)
www.slidetube.it
Pagina 6
PRINCIPI ATTIVI
BEZALIP - Bezafibrato
BEZALIP è un farmaco a base di Bezafibrato
GRUPPO TERAPEUTICO: Ipolipemizzanti - Fibrati
INDICAZIONI
MECCANISMO D'AZIONE
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
MODALITA' D'USO e POSOLOGIA
AVVERTENZE GRAVIDANZA e ALLATTAMENTO
INTERAZIONI
CONTROINDICAZIONI
EFFETTI INDESIDERATI
INDICAZIONI BEZALIP - BEZAFIBRATO
L'azione ipolipemizzante di BEZALIP è utilizzata nel trattamento di quelle forme
di dislipidemia e di ipercolesterolemia in cui la componente trigliceridica
rappresenta il maggior problema terapeutico .BEZALIP dovrebbe essere utilizzato
solamente in caso di insuccesso di una terapia ipolipidemizzante non farmacologica,
protratta per almeno 3 mesi. Una dieta ipolipidica ed uno stile di vita sano
dovrebbero in ogni caso essere perseguiti anche durante la terapia farmacologica.
MECCANISMO D'AZIONE BEZALIP - BEZAFIBRATO
BEZALIP fornisce bezafibrato a rilascio prolungato, che assorbito a livello gastrointestinale raggiunge la massima concentrazione plasmatica dopo circa 3-4 ore,
esibendo una biodisponibilità pari al 70% della dose totale assunta.
L'azione terapeutica sembra espletarsi prevalentemente a livello epatico, dove questo
principio attivo è in grado di attivare il recettore PPAR alfa, e promuovere una serie
di eventi intracellulari che si concretizzano a livello sistemico nella:
1. riduzione delle concentrazioni di colesterolo LDL, grazie all'inibizione dell'enzima
HMG-CoA reduttasi e all'aumentata espressione della lipoprotein lipasi.
2. Aumento delle concentrazioni ematiche di colesterolo HDL, grazie all'aumentata
produzione di Apo AI e AII.
www.slidetube.it
Pagina 7
3. Riduzione dei trigliceridi, grazie all'aumento dei processi ossidativi ed alla
riduzione della produzione di VLDL. A questi effetti ipolipemizzanti, già protettivi nei
confronti delle patologie cardiovascolari, si aggiunge anche un'azione anti
trombogenica, esercitata attraverso la riduzione dei livelli plasmatici di fibrina ed
inibizione dell'aggregazione piastrinica. Dopo una persistenza nell'organismo di
circa 2-4 ore, il bezafibrato viene in parte metabolizzato a livello epatico tramite
glucuronazione, e conseguentemente eliminato prevalentemente per via renale.
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
L'EFFICACIA DELLA TERAPIA COMBINATA
Atherosclerosis. 2000 Jun;150(2):429-36. Efficacy and safety of a combination of
fluvastatin and bezafibrate in patients with mixed hyperlipidaemia (FACTstudy).
Pauciullo P, Borgnino C, Paoletti R, Mariani M, Mancini M.Studio tutto italiano
condotto dai ricercatori della Federico II di Napoli, che mostra come la
concomitante somministrazione di bezafibrato (400mg) e fluvastatina (40mg) abbia
garantito una serie di effetti ipolipemizzanti decisamente più significativi rispetto alla
monoterapia, con riduzione dei trigliceridi del 38%, del colesterolo LDL del 24%, e
con un aumento delcolesterolo HDL del 22%. Nonostante la terapia combinata,
l'incidenza degli effetti collaterali è stata simile al gruppo trattato con monoterapia,
senza alcun caso di epatopatie o miopatie.
BEZAFIBRATO E ATEROSCLEROSI
Atherosclerosis. 2008 Jan;196(1):425-33. Epub 2007 Jan 2.Effect of bezafibrate
therapy on atherosclerotic aortic plaques detected by MRI in dyslipidemic patients
with hypertriglyceridemia. Ayaori M, Momiyama Y, Fayad ZA, Yonemura A, Ohmori
R, Kihara T, Tanaka N, Nakaya K,Ogura M, Sawada S,Taniguchi H, Kusuhara M,
Nagata M, Nakamura H, Ohsuzu F. La somministrazione di bezafibrato in pazienti
affetti da ipertgliceridemia ed evidenti placche aterosclerotiche, ha garantito una
regressione di varia entità delle suddette placche a livello addominale e toracico.
L'azione terapeutica potrebbe essere determinata sia dagli effetti ipolipemizzanti che
probabilmente dal ruolo antiaggregante piastrinico e anti fibrinogenico del
bezafibrato.
EFFETTO IPOGLICEMIZZANTE DEL BEZAFIBRATO
Metabolism. 2000 Mar;49(3):331-4.Bezafibrate reduces blood glucose in type 2
diabetes mellitus.Ogawa S, Takeuchi K, Sugimura K, Fukuda M, Lee R, Ito S, Sato T.
In ben 1342 pazienti, affetti da diabete mellito di tipo II e relativa dislipidemia, 8
settimane di terapia con bezafibrato hanno garantito un aumento del colesterolo
HDL del 20%, una riduzionedei trigliceridi plasmatici del 50%, del colesterolo totale
del 12% e della glicemia a digiuno da 151 a 128 mg/dL. Questi dati evidenziano
quindi il ruolo ipoglicemizzante del bezafibrato,probabilmente esercitato grazie ad
un aumento della sensibilità all'insulina.
www.slidetube.it
Pagina 8
MODALITÀ D'USO E POSOLOGIA
BEZALIP compresse rivestite da 400 mg di bezafibrato a rilascio prolungato: si
consiglia l'assunzione di una compressa al giorno durante i pasti.
AVVERTENZE BEZALIP - BEZAFIBRATO
La prescrizione farmacologica di BEZALIP dovrebbe avvenire solo dopo un periodo,
almeno trimestrale, di dieta ipolipidica e sano stile di vita, caratterizzato dal ridotto
consumo di alcolici e da attività fisica programmata. In caso di necessità terapeutica,
prima e durante il trattamento con bezafibrato, sarebbe opportuno monitorare i
livelli plasmatici di creatinchinasi e transaminasi, al fine di ridurre al minimo
l'incidenza di miopatie ed epatopatie. La somministrazione del farmaco dovrebbe
essere evitata, o sospesa, in caso di aumento delle concentrazioni di enzimi epatici, in
caso di aumento dei valori di creatinchinasi, nonché in presenza di dolori muscolari,
stanchezza ed affaticamento persistente. L'assunzione del farmaco dovrebbe essere
sospesa anche in caso di compromissione della funzionalità renale.BEZALIP , tra i
suoi eccipienti, contiene lattosio; pertanto la sua assunzione potrebbe essere seguita
da problemi gastro-intestinali in pazienti affetti da malassorbimento
glucosio/galattosio e da deficit di lattasi. BEZALIP non sembra interferire con le
capacità d'uso di macchinari e di guida di autoveicoli,seppur tra gli effetti collaterali
descritti, soprattutto nelle prime fasi di terapia, vi siano vertigini e capogiri.
GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO
BEZALIP è controindicato in gravidanza e durante l'allattamento, data l'assenza di
studi in letteratura che caratterizzino l'attività del bezafibrato sulla salute del feto e
del neonato allattato al seno.
INTERAZIONI
Come descritto per gli altri fibrati, anche il bezafibrato può interagire con
anticoagulanti orali e determinare l'insorgenza di emorragie, anche gravi; pertanto,
sarebbe opportuno monitorare i tempi di protrombina.Un potenziamento delle
capacità ipoglicemizzanti delle sulfaniluree e dell'insulina stessa si è osservata in
seguito alla concomitante assunzione di BEZALIP ; l'interazione farmacologica
potrebbe quindi determinare, in questi casi, l'insorgenza di crisi ipoglicemiche.
L'aumento dell'azione ipolipemizzante osservata in seguito a terapia combinata con
statinepuò essere utilizzata a scopi terapeutici, ma potrebbe determinare un aumento
significativo del rischio di miopatie.Inoltre, sarebbe opportuno evitare la
concomitante assunzione di farmaci o composti di varia natura in grado di
compromettere la funzionalità epatica e renale.
www.slidetube.it
Pagina 9
CONTROINDICAZIONI BEZALIP - BEZAFIBRATO
BEZALIP è controindicato in caso di ipersensibilità verso uno dei suoi composti, in
caso di affezioni epatiche e colicistiche, in caso di insufficienza renale e in caso di
concomitante somministrazione di statine in pazienti affetti da miopatie, o con
predisposizione allo sviluppo di patologie muscolo-scheletriche.
EFFETTI INDESIDERATI
BEZALIP sembra essere ben tollerato, determinando effetti collaterali clinicamente
poco rilevanti e transitori, tanto da non richiedere generalmente la sospensione della
terapia. Le reazioni avverse più comuni interessano generalmente l'apparato gastrointestinale, con riduzione dell'appetito e nausea, e quello nervoso con vertigini e
cefalea. Decisamente più rari, ma clinicamente più rilevanti, sono stati i casi di
epatomegalia, miopatie e aumento degli enzimi sierici (creatinchinasi, fosfatasi
alcalina, creatinina, transaminasi), per iquali è stato necessario sospendere la
terapia
LOPID - Gemfibrozil
LOPID è un farmaco a base di Gemfibrozil
GRUPPO TERAPEUTICO: Ipolipemizzanti - Fibrati
INDICAZIONI
MECCANISMO D'AZIONE
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
MODALITA' D'USO e POSOLOGIA
AVVERTENZE GRAVIDANZA e ALLATTAMENTO
INTERAZIONI
CONTROINDICAZIONI
EFFETTI INDESIDERATI
INDICAZIONI LOPID - GEMFIBROZIL
LOPID , riducendo il tasso ematico di trigliceridi e normalizzando quello di
colesterolo, è indicato nel trattamento terapeutico delle dislipidemie in cui
l'approccio non farmacologico (dieta ipolipidica ed attività fisica) non ha garantito
risultati soddisfacenti. LOPID può essere utilizzato nel trattamento
dell'ipercolesterolemia come terapia sostitutiva o aggiuntiva alle statine.
MECCANISMO D'AZIONE LOPID - GEMFIBROZIL
Il principio attivo di LOPID , gemfibrozil, è un derivato dell'acido fibrico
Assunto per via orale,gemfibrozil viene assorbito totalmente a livello del tratto
gastro-intestinale, e distribuito attraverso il sangue legato a proteine plasmatiche.
Nonostante il meccanismo d'azione non sia ancora stato definitivamente chiarito, è
possibile che l'attività terapeutica di questo principio attivo sia legata all'attivazione
del recettore PPAR, prevalentemente a livello epatico, con conseguente:
1. Riduzione dei livelli ematici di trigliceridi;
www.slidetube.it
Pagina 10
2. Riduzione dei livelli ematici di colesterolo VLDL, quindi LDL;
3. Aumento dei livelli ematici di colesterolo HDL.
Le potenzialità terapeutiche di normalizzatore lipidico, giocano un importante ruolo
preventivo per lo sviluppo di aterosclerosi e patologie cardio-vascolari associate.
Terminata la sua azione, il gemfibrozil viene metabolizzato a livello epatico
attraverso reazioni di carbossilazione ed ossidrilazione, ed eliminato
prevalentemente attraverso le urine.
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
AZIONE ANTIPERTENSIVA DEL GEMFIBROZIL
J Smooth Muscle Res. 2010;46(3):125-42.Evidence of direct smooth muscle relaxant
effects of the fibrate gemfibrozil.Phelps LE, Peuler JD.
Oltre agli effetti ipolipemizzanti del gemfibrozil, recenti studi hanno evidenziato
anche un effettodiminutivo sui valori di pressione arteriosa. Indagini in vitro ed in
vivo hanno permesso di comprendere la base biologica di questo effetto. Sembra
infatti che il gemfibrozil possa agire selettivamente sulla muscolatura liscia
facilitandone il rilassamento, il che si traduce in un importante effetto non solo sui
livelli pressori ma anche sulla motilità gastro-intestinale. Queste ricerche possono
quindi giustificare la maggior incidenza di effetti collaterali a livello del tratto
gastro-intestinale.
GEMFIBROZIL : NON SOLO IPOLIPEMIZZANTE
Immunopharmacol Immunotoxicol. 2009;31(3):339-51.Gemfibrozil, stretching arms
beyond lipid lowering.Roy A, Pahan K.Sono ormai note le proprietà terapeutiche
ipolipemizzanti del gemfibrozil, ma sempre più studi sono orientati al chiarimento
delle complesse caratteristiche farmacodinamiche di questa molecola. Nuove
evidenze, infatti, suggeriscono anche un ruolo regolatore nell'infiammazione,
nell'attivazione dei linfociti T, nel contatto cellula-cellula e nei processi di stress
ossidativo.
PRAVASTATINA vs GEMFIBROZIL
Arch Intern Med. 1991 Jan;151(1):146-52.Pravastatin vs gemfibrozil in the treatment
of primary hypercholesterolemia. The Italian Multicenter Pravastatin
Study I.Crepaldi G, Baggio G, Arca M, Avellone G, Avogaro P, Bittolo Bon G,
Bompiani GD, Capurso A. Studio tutto italiano che mostra la diversa efficacia
terapeutica di statine e fibrati. In particolare,sono stati studiati - in un esperimento a
doppio cieco - gli effetti di dosi terapeutiche di pravastatina e gemfibrozil, con i
seguenti risultati. La pravastatina è stata più efficace nel ridurre i livelli di
colesterolo LDL rispetto al gemfibrozil(30% rispetto al 23%), mentre il gemfibrozil è
risultato più efficace della pravastatina nel ridurre livelli di trigliceridi (37% rispetto
al 5%) e nell'incrementare i livelli di colesterolo HDL (13 %rispetto al 5%).
www.slidetube.it
Pagina 11
MODALITÀ D'USO E POSOLOGIA
LOPID compresse rivestite da 600/900 mg di gemfibrozil si consigliano due
compresse al giorno da 600mg, assunte almeno 30 minuti prima dei pasti.
Il dosaggio può essere corretto a seconda dei casi e normalizzato sui 900mg/die in
caso di buon controllo lipidico. Sia prima che durante l'intervento terapeutico, è
necessario seguire un regime dietetico ipolipidico e sane abitudini di vita.
AVVERTENZE LOPID - GEMFIBROZIL
Il trattamento farmacologico con LOPID dovrebbe essere considerato solo dopo
aver seguito,per almeno un trimestre, sane abitudini di vita ed alimentari. Dieta
ipolipidica, attività fisica controllata e riduzione del consumo di alcol, rappresentano
le prime precauzioni da osservare in presenza di dislipidemie. Qualora questi
accorgimenti, perseguiti per almeno 3 mesi, non garantiscano risultati
soddisfacenti, è indicata l'associazione ad una terapia farmacologica con
gemfibrozil. In tal caso,data l'attività inibitrice sull'enzima HMG-CoA reduttasi, e la
possibilità di sviluppare epatopatie e miopatie, sarebbe opportuno - prima e durante
tutto il trattamento - monitorare alcuni parametri di laboratorio (transaminasi e
creatinkinasi), indicativi dello stato di salute del fegato e dei muscoli. La terapia
dovrebbe essere sospesa, o mai iniziata, in caso di concentrazioni plasmatiche
di transaminasi 3 volte superiori rispetto al range di normalità, di aumento del
livello di creatinkinasi accompagnato a dolore muscolare, mialgia, stanchezza ed
affaticamento persistente,in caso di ulcera peptica, di colelitiasi e di ridotta
funzionalità renale. Seppur non siano descritti in letteratura casi in cui il gemfibrozil
abbia ridotto le capacità cognitive del paziente, la presenza di vertigini e capogiri,
avvertiti frequentemente nella fase iniziale del trattamento, potrebbe alterare le
normali capacità di guida di autoveicoli e di utilizzo di macchinari.
GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO
L'assenza di studi riguardanti la sicurezza del gemfibrozil assunto in gravidanza e
l'importanza dei lipidi nel corretto sviluppo embrionale, fetale e neonatale,
suggeriscono di evitare l'assunzione di questo farmaco durante l'intero periodo di
gravidanza ed allattamento.
INTERAZIONI
Gemfibrozil, quando assunto in concomitanza ad anticoagulanti orali, potrebbe
determinare un aumento dell'efficacia biologica di questi farmaci, con eventuali
complicanze emorragiche. In questo caso sarebbe opportuno monitorare
costantemente il tempo di protrombina ed adeguare il dosaggio di anticoagulante.
L'attività ipolipemizzante del LOPID potrebbe invece essere potenziata dalla
concomitante somministrazione di altri farmaci, come le statine (inibitori dell'HMGCoA reduttasi), per i quali -oltre ad un'aumentata efficacia dovuta alla sinergia - si è
descritto anche un aumento degli effetti collaterali.
Particolarmente dannosa, con gravi eventi di miopatia, miosite e rabdomiolisi. è
risultata l'associazione tra gemfibrozil e cerivastatina. Il gemfibrozil sembra inoltre
aumentare l'effetto ipoglicemizzante della repaglinide, con possibili cali glicemici,
anche gravi.
www.slidetube.it
Pagina 12
CONTROINDICAZIONI LOPID - GEMFIBROZIL
LOPID è controindicato in caso di grave insufficienza epatica e renale, ed in caso di
colelitiasi o di ipersensibilità ad uno dei suoi componenti.
LOPID non dovrebbe essere assunto in concomitanza con cerivastatina o
repaglinide.
EFFETTI INDESIDERATI
Gli effetti collaterali più comuni, descritti in seguito alla terapia con LOPID , sono
stati tutti transitori e clinicamente poco significativi. Tra le reazioni più comuni si
sono avuti disturbi gastro-intestinali, dispepsia, dolori addominali, nausea, diarrea,
vertigini ed affaticamento. Altre reazioni, anche più gravi, si sono registrate solo in
pochi casi ed in particolari categorie di pazienti a rischio, con interessamento
dell'apparato muscolo scheletrico, visivo ed epatico.
LOVINACOR - Lovastatina
LOVINACOR è un farmaco a base di lovastatina
GRUPPO TERAPEUTICO: Ipolipemizzanti - Inibitori della HMG-CoA reduttasi
INDICAZIONI
MECCANISMO D'AZIONE
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
MODALITA' D'USO e POSOLOGIA
AVVERTENZE GRAVIDANZA e ALLATTAMENTO
INTERAZIONI
CONTROINDICAZIONI
EFFETTI INDESIDERATI
INDICAZIONI LOVINACOR - LOVASTATINA
LOVINACOR è indicato nel trattamento dell'ipercolesterolemia primitiva,
dell'ipercolesterolemia familiare eterozigote e della dislipidemia mista, in caso di
insuccesso della terapia dietetica e di altre misure ipolipemizzanti non
farmacologiche. La somministrazione di LOVINACOR può essere consigliata anche
in caso di elevato rischio cardiovascolare con ipercolesterolemia non corretta dalla
dieta.
www.slidetube.it
Pagina 13
MECCANISMO D'AZIONE LOVINACOR - LOVASTATINA
La lovastatina contenuta in LOVINACOR si trova sotto forma di lattone inattivo,
quindi biologicamente non funzionante. Assunto per via orale ed assorbito nel tratto
gastro-intestinale, il farmaco si concentra prevalentemente a livello epatico, dove
viene idrolizzato nella sua forma attiva di idrossi-acido (efficace nell'inibire l'enzima
epatico HMG-CoA reduttasi). L'azione inibitrice su questo enzima si concretizza
nella riduzione della sintesi di mevalonato, precursore fondamentale del colesterolo.
La ridotta sintesi di colesterolo e delle lipoproteine associate agisce come stimolo
positivo per l'espressione di recettori epatici per le LDL, garantendo un uptake più
intenso di colesterolo,quindi anche un calo significativo dei livelli plasmatici di
questa lipoproteina. L'azione terapeutica del LOVINACOR permette quindi controllando i valori plasmatici del colesterolo LDL e dei trigliceridi - di ridurre
l'incidenza di eventi cardiovascolari. Dopo circa 24 ore dalla sua assunzione, la
lovastatina viene eliminata prevalentemente per via epatica.
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
1 . L'EFFICACIA DI LOVASTATINA SU DONNE CON IPERCOLESTEROLEMIA
Ann Intern Med. 1993 Jun 1;118(11):850-5.Efficacy and tolerability of lovastatin in
3390 women with moderate hypercholesterolemia.Bradford RH, Downton M,
Chremos AN, Langendörfer A, Stinnett S, Nash DT, Mantell G, Shear CL.Questo
studio condotto su circa 3390 donne affette da ipercolesterolemia primaria lieve, ha
dimostrato come la somministrazione di 20 o 40 mg di lovastatina al giorno possa
promuovere un calo del colesterolo LDL dal 24 al 40%, dei trigliceridi dal 9 al 18%,
ed un incremento del colesterolo HDL dal 7 al 9%.
2. LA LOVASTATINA NELLA PREVENZIONE DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE
Am J Cardiol. 2001 May 1;87(9):1074-9.Air Force/Texas Coronary Atherosclerosis
Prevention Study (AFCAPS/TEXCAPS): additional perspectives on tolerability of
long-term treatment with lovastatin.Downs JR, Clearfield M, Tyroler HA, Whitney EJ,
Kruyer W, Langendorfer A, Zagrebelsky V,Weis S, Shapiro DR, Beere PA, Gotto
AM.Studio importantissimo che mostra l'efficacia del trattamento con lovastatina
nella prevenzione
delle patologie cardiovascolari. Più precisamente, sia la dose di 20 mg che quella da
40 mg hanno garantito una riduzione dell'incidenza di patologie cardiache e
coronariche, delle patologie neoplastiche e della mortalità totale, a fronte di effetti
collaterali clinicamente poco rilevanti.
3. STATINE E CANCRO
Beijing Da Xue Bao. 2010 Aug 18;42(4):391-5.Effects of clinically effective dose of
lovastatin on prostate cancer PC3 cells Yang L, Wang Y, Lv TJ, Zhou LQ, Jin J.
Lo studio delle potenzialità antitumorali delle statine è ancora aperto, e in letteratura
sono numerosi e contrastanti i risultati a riguardo. Uno dei limiti più importanti è il
contrasto nei riscontri durante il passaggio da colture cellulari, e modelli animali,
alla pratica clinica sull'uomo. Per esempio, questo studio mostra la capacità della
lovastatina - alle dosi terapeutiche utilizzate nella pratica clinica - di inibire la
crescita di cellule tumorali prostatiche in vitro.
www.slidetube.it
Pagina 14
MODALITÀ D'USO E POSOLOGIA
LOVINACOR compresse da 10/20/40 mg di lovastatina: l'assunzione di questo
farmaco dovrebbe essere consigliata solo dopo un periodo, almeno trimestrale, di
dieta ipolipidica ed attività fisica controllata. In assenza di un'efficace risposta
terapeutica, si dovrebbe iniziare la terapia farmacologica con LOVINACOR ,
assumendo una compressa da 10mg al giorno possibilmente alla sera durante la
cena. Qualora questo dosaggio risulti inefficace, il medico può aumentare la dose
fino a 40mg giornalieri. Questo intervento correttivo è da prendersi in
considerazione solo dopo 4 settimane dall'inizio della terapia con lovastatina,
periodo necessario al raggiungimento della massima efficacia ipolipidemizzante del
LOVINACOR .Un adeguamento delle dosi potrebbe essere richiesto in caso di
concomitante terapia con farmaci ipolipemizzanti o in caso di insufficienza renale.
AVVERTENZE LOVINACOR - LOVASTATINA
Come ricordato, la terapia farmacologica dell'ipercolesterolemia rappresenta una
fase successiva all'adeguamento dietetico e dello stile di vita. Di conseguenza, tutti
gli interventi non farmacologici atti a contrastare questa condizione dovrebbero
essere mantenuti anche durante la terapia con LOVINACOR .
Prima e durante l'assunzione di lovastatina è opportuno monitorare la funzionalità
epatica ed il livello plasmatico di transaminasi, al fine di evitare l'insorgenza di
epatopatie. Infatti, qualora le concentrazioni ematiche di enzimi epatici superassero
di 3 volte quelle normali, è opportuno sospendere immediatamente la terapia
farmacologica.
Oltre alle transaminasi, il medico dovrebbe indagare sull'eventuale presenza di
patologie muscolari, di pregresse miopatie o di condizioni predisponenti al
danneggiamento del muscolo scheletrico (età avanzata o concomitante
somministrazione di particolari farmaci). Tutto ciò al fine di ridurre al minimo il
rischio di rabdomiolisi descritto in seguito all'assunzione di lovastatina. In questi
gruppi di pazienti a rischio sarebbe opportuno monitorare costantemente i
livelli sierici di creatinkinasi. Nei pazienti sani sarebbe comunque opportuno
accertare l'assenza di sintomi correlati al danno muscolare - quali astenia,
stanchezza persistente e dolore muscolare - per poi eventualmente
indagarli tramite opportune indagini ematocliniche. La terapia a lungo termine con
LOVINACOR, seppur solamente in casi eccezionali, è stata associata a malattia
interstiziale polmonare, caratterizzata da dispnea, tosse, astenia,febbre e perdita di
peso. LOVINACOR contiene tra i suoi eccipienti il lattosio; pertanto, la sua
assunzione potrebbe determinare l'insorgenza di effetti collaterali gastro-enterici di
diversa gravità in pazienti affetti da intolleranza e malassorbimento di
glucosio/galattosio, oppure da deficit enzimatico di lattasi. Nonostante tra gli effetti
collaterali, associati alla terapia con lovastatina, sia descritta la presenza di
vertigini, LOVINACOR non sembra interferire con le normali capacità di guida di
autoveicoli e di utilizzo di macchinari.
www.slidetube.it
Pagina 15
GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO
Data l'importanza del colesterolo nelle fasi di sviluppo embrionale e fetale, la
somministrazione di LOVINACOR durante il periodo di gravidanza è severamente
controindicata. Si consiglia inoltre di sospendere l'allattamento al seno durante la
terapia, vista l'assenza di studi che caratterizzino le proprietà farmacocinetiche del
principio attivo assunto con il latte materno e le loro ripercussioni sulla salute del
neonato.
INTERAZIONI
La lovastatina viene metabolizzata a livello epatico principalmente dall'enzima
citocromo P4503A4, facilmente modulabile da differenti principi attivi, che possono
quindi alterare le normali proprietà farmacocinetiche di LOVINACOR ® .In
particolare:
1. L'assunzione di inibitori del citocromo CYP3A4 (camomilla, succo di pompelmo,
itraconazolo, ketoconazolo, inibitori della proteasi dell'HIV, eritromicina,
claritromicina,ciclosporina, telitromicina e nefazodone) potrebbe determinare un
significativo incremento dell'esposizione al farmaco, aumentando l'incidenza di effetti
collaterali anche gravi;
2. La concomitante somministrazione di fibrati, niacina ed altri farmaci
ipolimezzanti, potrebbe determinare un aumento dell'attività biologica, con crescita
del rischio di rabdomiolisi e miopatie;Infine, la lovastatina - al pari delle altre
statine - potrebbe determinare un aumento del tempo di protrombina, potenziando
quindi gli effetti terapeutici degli anticoagulanti orali.
CONTROINDICAZIONI LOVINACOR - LOVASTATINA
LOVINACOR è controindicato in caso di pregressa storia di miopatia o di
predisposizione allo sviluppo di tale patologia, in caso di malattie epatiche in fase
attiva, in caso di ipersensibilità al farmaco o ad uno dei suoi componenti, e durante
l'intero periodo di gravidanza e allattamento.
EFFETTI INDESIDERATI
Gli effetti collaterali descritti in seguito all'assunzione di lovastatina sono in genere
poco rilevanti dal punto di vista clinico e transitori. Tra le reazioni avverse più
comuni sono state registrate astenia, dolori addominali, stipsi,nausea, crampi,
mialgia e vertigini. Effetti collaterali più importanti e gravi - come malattia
polmonare interstiziale, danni epatici,danni neurologici e muscolo-scheletrici - sono
stati descritti, seppur raramente, in pazienti a rischio o con predisposizione a
determinate patologie. In questi casi. tuttavia, la sospensione della terapia con
LOVINACOR ha garantito un ripristino rapido delle normali funzionalità.
www.slidetube.it
Pagina 16
ESKIM -Esteri etilici di acidi grassi polinsaturi
ESKIM è un farmaco a base di esteri etilici di acidi grassi polinsaturi (EPA e DHA
non inferiori al 85%)GRUPPO TERAPEUTICO: Ipolipemizzanti - Esteri etilici di
acidi grassi polinsaturi
INDICAZIONI
MECCANISMO D'AZIONE
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
MODALITA' D'USO e POSOLOGIA
AVVERTENZE GRAVIDANZA e ALLATTAMENTO
INTERAZIONI
CONTROINDICAZIONI
EFFETTI INDESIDERATI
INDICAZIONI ESKIM
ESKIM è indicato come sussidio farmacologico in caso di ipertrigliceridemia,
qualora un piano dietetico ipolipidico ed altri trattamenti comportamentali non
abbiano garantito un buon effetto terapeutico. ESKIM può anche essere utilizzato,
insieme ad altre misure terapeutiche, nella prevenzione secondaria del paziente con
pregresso infarto miocardico al fine di ridurne la mortalità.
MECCANISMO D'AZIONE ESKIM
Gli esteri etilici degli acidi grassi polinsaturi, assunti oralmente, vengono assorbiti a
livello intestinale in maniera paragonabile a quanto accade per tutti gli altri lipidi
assunti con la dieta. Non potendo circolare liberi nel torrente circolatorio, vengono
veicolati a specifiche proteine all'interno di lipoproteine, che ne garantiscono un
trasporto efficace a livello dei vari tessuti. Studi condotti sulla farmacocinetica dei
grassi polinsaturi hanno identificato nei chilomicroni e nelle VLDL le lipoproteine a
più alta densità di questi nutrienti .L'effetto terapeutico di ESKIM si deve
principalmente all'acido eicosapentanoico (EPA) e all'acido docosaesanoico (DHA).
Questi acidi grassi - intercalati nella membrana cellulare sotto forma di fosfolipidi possono competere con l'acido arachidonico, in quanto substrati di alcuni enzimi
importanti (desaturasi). Il risultato è una riduzione della sintesi di prostaglandine e
leucotrieni proinfiammatori, ma anche di aggreganti piastrinici; per contro, si
registra un benefico aumento delle molecole ad attività antinfiammatoria. Questo
bilanciamento cellulare,sostenuto da una ridotta sintesi epatica di colesterolo e
trigliceridi, si traduce in un'azione antinfiammatoria, antiaterosclerotica ed
antitrombotica, in grado di ridurre l'incidenza di patologie cardiovascolari.
Diversi studi stanno ancora chiarendo i vari meccanismi biologici in cui sono
coinvolte queste molecole dalle capacità pleiotropiche, evidenziando - tra l'altro - un
importante effetto antiaritmico conseguente alla stabilizzazione delle membrane
cellulari dei miocardiociti.
www.slidetube.it
Pagina 17
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
OMEGA 3 ED EVENTI CARDIOVASCOLARI
BMC Cardiovasc Disord. 2010 Jun 3;10:24.Omega-3 fatty acids in high-risk
cardiovascular patients: a meta-analysis of randomized controlled trials.
Filion KB, El Khoury F, Bielinski M, Schiller I, Dendukuri N, Brophy JM.
La letteratura propone numerosissimi studi sull'efficacia della supplementazione con
omega 3 nella prevenzione delle patologie cardiovascolari, con risultati contrastanti.
Questo studio, condotto sulla valutazione di più di 29 trial clinici (per un totale di
35.144 pazienti arruolati),dimostra come l'assunzione giornaliera di omega 3
potrebbe determinare soltanto una modesta riduzione della mortalità, non
statisticamente significativa.
2.OMEGA 3 E TRIGLICERIDEMIA
Nutr Rev. 2010 Mar;68(3):155-67.Long-chain omega-3 fatty acids eicosapentaenoic
acid and docosahexaenoic acid dose-dependently reduce fasting serum triglycerides.
Musa-Veloso K, Binns MA, Kocenas AC, Poon T, Elliot JA, Rice H, Oppedal-Olsen
H, Lloyd H,Lemke S. L'elevatissima mole di studi presenti in letteratura, relativi
all'efficacia della terapia con omega 3, ha permesso agli autori di quantificare
l'azione ipotrigliceridemizzante di queste molecole. Più precisamente, l'assunzione
giornaliera di dosi che vanno dai 200 ai 500mg di EPA e DHA, può garantire una
riduzione dei livelli plasmatici di trigliceridi dal 3 al 7 %.
3. GLI OMEGA 3 NELLA PATOLOGIA DIABETICA
Diabetes Educ. 2010 Jul-Aug;36(4):565-84. Epub 2010 Jun 9.Effect of omega-3 fish
oil on cardiovascular risk in diabetes. McEwen B, Morel-Kopp MC, Tofler G.
I pazienti affetti da diabete di tipo II presentano un maggior rischio di sviluppare
eventi cardiovascolari, con un incremento della mortalità decisamente più elevato
rispetto alla popolazione normale. Questo studio in metanalisi ha dimostrato come
l'assunzione di omega 3 possa determinare una riduzione della mortalità di circa il
18%, una riduzione dell'attivazione piastrinica, una preziosa attività
antinfiammatoria, ed un bilanciamento del profilo lipidico.
MODALITÀ D'USO E POSOLOGIA
ESKIM ® capsule molli da 500mg /1000mg di esteri etilici di acidi grassi
polinsaturi, titolati in EPA e DHA almeno all'85% e con rapporto 0.9/1.5: per il
trattamento dell'ipertrigliceridemia si potrebbero utilizzare fino a 3 capsule molli da
1 grammo al giorno, adeguando il dosaggio in base a quelli che sono i risultati e gli
obiettivi. Sia prima che durante il trattamento terapeutico farmacologico, sarebbe
opportuno seguire una dieta ipolipidica ed un corretto stile di vita. Nella prevenzione
secondaria del paziente infartuato il dosaggio giornaliero di 1 grammo sembra
essere il più utilizzato.
www.slidetube.it
Pagina 18
AVVERTENZE ESKIM
Gli acidi grassi polinsaturi sono nutrienti presenti comunemente in natura; pertanto,
nella maggior parte dei casi, risultano ben tollerati e con un alto profilo di sicurezza.
Nonostante queste caratteristiche, prima di ricorre all'utilizzo di un trattamento
farmacologico ipotrigliceridemizzante sarebbe opportuno perseguire per almeno un
trimestre una dieta ipolipidica ed uno stile di vita attivo. Vista l'azione
emofluidificante ed antiaggregante di queste molecole, al fine di evitare un
incremento degli episodi emorragici, l'assunzione di ESKIM dovrebbe avvenire sotto
stretto controllo medico in tutti quei pazienti affetti da patologie della coagulazione o
in terapia con anticoagulanti orali.
GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO
Sebbene non esistano evidenze specifiche e trial clinici a riguardo, l'assunzione di
omega 3 non sembra presentare effetti mutageni e teratogeni sul feto. Nonostante ciò,
sarebbe opportuno consultare sempre il proprio medico e il proprio ginecologo al
fine di valutare il corretto rapporto tra rischi e benefici.
INTERAZIONI
Gli esteri etilici degli acidi grassi polinsaturi contenuti in ESKIM non sembrano
interagire con principi attivi di varia natura. Tuttavia, la concomitante assunzione di
farmaci anticoagulanti potrebbe determinare un aumento del tempo di protrombina,
con una maggior incidenza di eventi emorragici.
CONTROINDICAZIONI ESKIM
ESKIM è controindicato in caso di ipersensibilità ad uno dei suoi componenti.
EFFETTI INDESIDERATI
ESKIM sembra essere ben tollerato e privo di effetti collaterali clinicamente
rilevanti. Nausea, vomito e bruciori gastrici sembrano le reazioni avverse più
descritte in letteratura.
ZOCOR - Simvastatina
ZOCOR è un farmaco a base di simvastatina
GRUPPO TERAPEUTICO: Ipolipemizzanti - Inibitore della HMG-CoA reduttasi
INDICAZIONI
MECCANISMO D'AZIONE
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
MODALITA' D'USO e POSOLOGIA
AVVERTENZE GRAVIDANZA e ALLATTAMENTO
INTERAZIONI
CONTROINDICAZIONI
EFFETTI INDESIDERATI
www.slidetube.it
Pagina 19
INDICAZIONI ZOCOR - SIMVASTATINA
ZOCOR può essere utilizzato come sussidio farmacologico in caso di
ipercolesterolemia primaria e dislipidemia mista, a patto che la precedente adozione
di una dieta ipolipidica e di un corretto stile di vita, protratto per almeno 3 mesi, non
abbia prodotto i risultati terapeutici sperati. Analogamente, questo farmaco può
essere utilizzato nel trattamento di forme di ipercolesterolemia primaria più gravi,
come ipercolesterolemia familiare eterozigote ed omozigote. L'utilizzo di ZOCOR può
essere esteso anche ai pazienti con normali livelli di colesterolo ma
con elevato rischio cardiovascolare, determinato da molteplici fattori
(sovrappeso,diabete mellito, patologie cardiovascolari, aterosclerosi) al fine di
ridurre l'incidenza di incidenti cardiovascolari.
MECCANISMO D'AZIONE ZOCOR - SIMVASTATINA
La simvastatina, assunta per via orale tramite il farmaco ZOCOR, viene rapidamente
assorbita a livello gastro-intestinale e trasportata dalla vena porta al fegato. Il primo
passaggio epatico per questo principio attivo è essenziale, al fine di garantire
l'idrolisi della simvastatina dalla forma chimica “lattone” al rispettivo idrossiacido,
metabolita attivo del farmaco. Questa sostanza, una volta terminata la sua azione
terapeutica, verrà successivamente escreta prevalentemente attraverso le feci. Il
processo di idrolisi appena descritto riduce drasticamente la biodisponibilità del
principio attivo, che solo dopo due ore raggiunge le concentrazioni plasmatiche
massime, pari al 5% della dose di simvastatina assunta oralmente. Nonostante questo
calo, la simvastatina risulta particolarmente efficace nel ridurre i livelli
plasmatici di colesterolo LDL, esercitando la sua azione terapeutica proprio a livello
epatico, dove inibisce l'enzima chiave nella sintesi del colesterolo. Come le altre
statine, infatti, la simvastatina può inibire l'enzima HMG-CoA reduttasi, impedendo
la produzione di mevalonato, un composto organico intermedio nel metabolismo del
colesterolo. Di conseguenza, vista la ridotta sintesi di questo lipide, la simvastatina
up-regola l'espressione dei recettori epatocitari per le LDL. In definitiva, quindi,
l'aumentato uptake epatico di colesterolo LDL e la riduzione della sintesi di VLDL,
garantisce una riduzione significativa dei livelli ematici di colesterolo LDL.
L'importanza di ZOCOR nella prevenzione delle patologie cardiovascolari sembra
tuttavia essere associata anche ad altri meccanismi che non vedono il diretto ed
unico coinvolgimento dell'effetto ipolipemizzante, visti i vari studi in letteratura che
mostrano un significativo calo della morbilità e mortalità legata agli eventi
cardiovascolari in pazienti a rischio ma con livelli di colesterolo normali.
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
1 . L'EFFICACIA DI SIMVASTATINA NELLE DISLIPIDEMIE
Am J Cardiol. 1997 Jan 1;79(1):38-42. The efficacy and six-week tolerability of
simvastatin 80 and 160 mg/day. Davidson MH, Stein EA, Dujovne CA, Hunninghake
DB, Weiss SR, Knopp RH, Illingworth DR,Mitchel YB, Melino MR, Zupkis RV,
Dobrinska MR, Amin RD, Tobert JA. Il trattamento con 40 e 80 mg/die di
simvastatina - in pazienti affetti da dislipidemia (coleseterolo LDL superiore a 160
mg/dL e trigliceridi superiori a 350 mg/dL) - ha garantito in 6 settimane di
trattamento una riduzione del colesterolo LDL rispettivamente del 41 e del 47%, e
www.slidetube.it
Pagina 20
dei trigliceridi del 21 e del 23%.
2. SIMVASTATINA : RAPPORTO DOSE-EFFICACIA
Lancet. 2010 Nov 8. Intensive lowering of LDL cholesterol with 80 mg versus 20 mg
simvastatin daily in 12 064 survivors of myocardial infarction: a double-blind
randomised trial. Study Of The Effectiveness Of Additional Reductions In Cholesterol
And Homocysteine Search Collaborative Group. In questo studio - condotto su circa
12000 uomini affetti da precedente infarto miocardicoe con livelli di colesterolo tali
da giustificare la prescrizione di statine - si è valutato il rapporto tra efficacia ed
insorgenza di effetti collaterali a dosi di 20 ed 80 mg di simvastatina. I risultati
mostrano come la dose di 80mg giornalieri abbia garantito una riduzione degli
eventi cardiovascolari superiore del 6% rispetto a quella ottenuta con la dose di
20mg, ed un più intenso calo del colesterolo LDL. Tuttavia, questa dose ha
determinato un aumento dell'incidenza di miopatie; pertanto, lo studio suggerisce
l'utilizzo di dosi intermedie, al fine di ottenere un buon compromesso tra effetti
terapeutici e collaterali.
3. STATINE E CANCRO
J Pharmacol Exp Ther. 2010 Nov 8. [Epub ahead of print] Anti-cancer efficacy of
simvastatin on prostate cancer cells and tumor xenografts is associated with
inhibition of Akt and reduced PSA expression. Kochuparambil ST, Al-Husein B, Goc
A, Soliman S, Somanath PR. Ancora aperta è la questione sulla reale efficacia
antitumorale delle statine. In questo studio effettuato in vitro, su cellule e su cavie da
laboratorio, si è dimostrata l'efficacia della simvastatina nel ridurre le capacità di
crescita della massa tumorale prostatica, riducendo l'attivazione delle vie cellulari
coinvolte in questo meccanismo. Naturalmente, non è assolutamente possibile
generalizzare estendendo l'efficacia di questi interventi anche all'uomo.
MODALITÀ D'USO E POSOLOGIA
ZOCOR compresse da 10/20/40 mg di simvastatina: la somministrazione di ZOCOR
in caso di ipercolesterolemia primitiva, dovrebbe essere effettuata dopo l'inizio di un
piano dietetico ipolipidico e di un esercizio fisico controllato. La dose di partenza è
generalmente fissata tra i 20 ed i 40 mg giornalieri assunti in unica dose,
preferibilmente la sera. In caso di ridotta efficacia terapeutica, un adeguamento del
dosaggio dovrebbe essere effettuato non prima di 4 settimane di trattamento, periodo
necessario al raggiungimento della massima efficacia terapeutica. La dose di 40
mg/die sembra essere anche quella più sperimentata ed efficace nella riduzione
del rischio cardiovascolare. Nel trattamento dell'ipercolesterolemia familiare
omozigote si possono utilizzare, in concomitanza ad altri approcci terapeutici non
farmacologici, fino ad 80 mg di simvastatina giornalieri, assunti in dosi di 20 mg due
volte al giorno e di 40 mg prima di coricarsi. La formulazione del corretto dosaggio
dovrebbe essere effettuata dal medico dopo un'attenta valutazione della situazione
ematoclinica, della storia clinica del paziente e degli obiettivi da raggiungere.
www.slidetube.it
Pagina 21
AVVERTENZE ZOCOR - SIMVASTATINA
Prima e durante il trattamento farmacologico con statine, sarebbe opportuno seguire
un regime alimentare ipolipidico con bassa percentuale di grassi saturi e colesterolo,
ed uno stile di vita adeguato. La somministrazione di ZOCOR dovrebbe essere
effettuata con particolare cautela e possibilmente accompagnata da un monitoraggio
dei livelli ematici di creatinchinasi (marker di danno muscolare), in caso di pazienti
affetti da miopatie di vario genere, o predisposti allo sviluppo di tali affezioni
(anziani, ipotiroidei, pazienti con pregressa storia clinica), vista la possibile
incidenza di miopatie e rabdomiolisi. Nonostante la frequenza di questi eventi
patologici tenda a diminuire drasticamente nei pazienti non predisposti, durante la
terapia con simvastatina sarebbe sempre opportuno indagare la presenza di dolori
muscolari, stanchezza persistente ed astenia, dosando eventualmente i livelli
plasmatici dell'enzima creatinchinasi. Prima di iniziare il trattamento con ZOCOR
andrebbe valutata anche la funzionalità epatica, ed in particolare i livelli ematici di
transaminasi, al fine di scegliere la dose corretta che possa evitare effetti collaterali.
La terapia con simvastatina andrebbe sospesa o non iniziata in caso di gravi
epatopatie o quando le concentrazioni di transaminasi salgono a livelli tripli rispetto
al range di normalità. Il trattamento andrebbe sospeso anche in caso di sospetta
malattia interstiziale polmonare, caratterizzata da dispnea, tosse, febbre ed astenia.
ZOCOR contiene lattosio; pertanto, potrebbe dare problemi gastrointestinali a
pazienti affetti da intolleranza al glucosio/galattosio, o in caso di deficit enzimatico
di lattasi. La simvastatina, non sembra influenzare le normali capacità reattive del
paziente, nonostante alcuni effetti collaterali, come le vertigini, possano teoricamente
compromettere la capacità di guida di autoveicoli o di utilizzo di macchinari.
GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO
Nonostante non sia documentato un diretto effetto teratogeno della simvastatina sul
feto, la riduzione dei livelli di colesterolo potrebbe determinare l'assenza di
costituenti necessari al corretto sviluppo embrionale e fetale. Pertanto, la
somministrazione di ZOCOR durante tutto il periodo di gravidanza è fortemente
controindicata. L'assenza di evidenze scientifiche che mostrino l'assenza di
secrezione della simvastatina nel latte materno, suggerisce di sospendere
l'allattamento al seno in caso di terapia con ZOCOR .
INTERAZIONI
Visto il metabolismo epatico della simvastatina da parte dell'enzima citocromo P450
3A4, sono possibili numerose interazioni con farmaci di varia natura.
In particolare :
1. La concomitante somministrazione di fibrati, niacina, amiodarone, verapramil
potrebbe aumentare l'incidenza di episodi di rabdomiolisi e miopatie;
2. L'assunzione di inibitori del citocromo CYP3A4, enzima deputato al metabolismo
della simvastatina (succo di pompelmo, itraconazolo, ketoconazolo, inibitori della
proteasi dell'HIV, eritromicina, claritromicina, telitromicina e nefazodone), potrebbe
determinare un significativo incremento dell'esposizione al farmaco, aumentando
l'incidenza di effetti collaterali anche gravi;
3. La contemporanea somministrazione di ciclosporina, vista l'azione inibitrice sul
www.slidetube.it
Pagina 22
metabolismo della simvastatina, richiederebbe un adeguamento del dosaggio di
questo principio attivo massimo entro i 10mg. Inoltre, la simvastatina, al pari delle
altre statine, potrebbe determinare un aumento del tempo di protrombina,
potenziando quindi gli effetti terapeutici degli anticoagulanti orali.
CONTROINDICAZIONI ZOCOR - SIMVASTATINA
ZOCOR è controindicato in caso di epatopatie, ipersensibilità verso uno dei suoi
componenti, concomitante somministrazione di inibitori dell'enzima CYP3A4, e
durante il periodo di gravidanza ed allattamento.
EFFETTI INDESIDERATI
L'incidenza di effetti collaterali legati alla terapia con ZOCOR è stata alquanto
bassa, paragonabile a quella riscontrata nel gruppo di controllo. Le reazioni avverse
più comuni sono state tutte di entità clinica poco rilevante e generalizzate, come
diarrea, nausea, vomito, vertigini ed astenia. L'incidenza e la gravità di effetti
indesiderati come miopatie, rabdomiolisi, insufficienza epatica, disturbi psichiatrici e
gastro-inestinali, tende inevitabilmente ad aumentare in pazienti predisposti a
determinate patologie, o sottoposti a terapia con farmaci in grado di alterare la
farmacocinetica della simvastatina.
LIPSIN - Fenofibrato
LIPSIN è un farmaco a base di Fenofibrato (comicronizzato)
GRUPPO TERAPEUTICO: Ipolipemizzanti - Fibrati
INDICAZIONI
MECCANISMO D'AZIONE
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
MODALITA' D'USO e POSOLOGIA
AVVERTENZE GRAVIDANZA e ALLATTAMENTO
INTERAZIONI
CONTROINDICAZIONI
EFFETTI INDESIDERATI
INDICAZIONI LIPSIN - FENOFIBRATO
LIPSIN è indicato nel trattamento delle dislipidemie caratterizzate dall'eccessivo
aumento dei trigliceridi, quando una dieta opportuna e uno stile di vita salutare non
hanno prodotto risultati efficaci. LIPSIN può essere utilizzato anche nel trattamento
dell'ipercolesterolemia primaria, come terapia sostitutiva alle statine.
www.slidetube.it
Pagina 23
MECCANISMO D'AZIONE LIPSIN- FENOFIBRATO
Il fenofibrato assunto con LIPSIN viene assorbito a livello gastro-intestinale ed
idrolizzato nel suo metabolita farmacologicamente attivo, acido fenofibrico, che
raggiunge le massime concentrazioni plasmatiche dopo circa 4 ore dall'assunzione
del farmaco. Le proprietà terapeutiche di questo composto si devono essenzialmente
all'azione modulatrice nei processi di sintesi/degradazione di acidi grassi e
lipoproteine, svolta a livello epatico. Più precisamente, i fibrati sono in grado di
agire come agonisti recettoriali, attivando il recettore epatico PPAR alfa, con
modulazione dell'espressione di vari geni che metabolicamente si traduce in:
1. Aumentata sintesi di apolipoproteine ApoAI e Apo AII (frazione proteica delle
HDL), con conseguente aumento della colesterolemia HDL;
2. Aumentata sintesi della lipasi lipoproteica, con aumento dell'uptake e ossidazione
deitrigliceridi contenuti nelle VLDL e nelle LDL;
3. Aumentata sintesi delle proteine di trasporto coinvolte nell'ossidazione degli acidi
grassi;
4. Inibizione dell'espressione di ApoCIII, proteina ad azione inibitrice sulla lipasi
lipoproteica;
5. Inibizione dell'enzima HMG-CoA reduttasi. Tutti questi meccanismi stanno alla
base dell'azione “normalizzante” lipidica del fenofibrato, che si concretizza nella
riduzione dei livelli plasmatici di trigliceridi e colesterolo LDL, e nell'aumento
della colesterolemia HDL. Dopo circa 20 ore di azione, l'acido fenofibrico viene
eliminato prevalentemente attraverso le urine.
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
1 . L'EFFICACIA DELLA TERAPIA COMBINATA FENOFIBRATO/STATINE
Am J Cardiol. 2010 Sep 15;106(6):787-92. Epub 2010 Aug 2. Efficacy and safety of
adding fenofibrate 160 mg in high-risk patients with mixed hyperlipidemia not
controlled by pravastatin 40 mg monotherapy. Farnier M, Ducobu J, Bryniarski L.
Sempre più medici scelgono di utilizzare - per il trattamento dell'iperlipidemia in
pazienti con alto rischio cardiovascolare - una terapia combinata tra fibrati e statine.
Nel dettaglio si è sperimentata l'azione terapeutica della combinazione di fenofibrato
e pravastatina su 248 pazienti. L'efficacia della terapia combinata è stata
decisamente maggiore, con una riduzione del colesterolo LDL del 14% rispetto al 6%
della monoterapia, dei trigliceridi del 22% rispetto al 2%, ed un aumento del
colesterolo HDL del 6,5% rispetto all'1%; il tutto a fronte dell'incidenza di eventi
avversi paragonabile tra i due gruppi. Questi risultati avvalorano l'ipotesi della
grande efficacia della terapia combinata, a patto di una corretta formulazione del
dosaggio terapeutico.
2.FENOFIBRATO E TERAPIA COMBINATA NEL PAZIENTE DIABETICO DI TIPO II
N Engl J Med. 2010 Aug 12;363(7):692; Combination lipid therapy in type 2
diabetes. Saely CH, Rein P, Drexel H. Questo importante studio si interroga sulla
reale capacità preventiva nei confronti degli incidenti cardiovascolari, esercitata
dalla terapia con fenofibrato.
www.slidetube.it
Pagina 24
Più precisamente, i ricercatori – pur osservando una significativa riduzione dei livelli
di trigliceridi in seguito all'aggiunta del fenofibrato nella terapia dislipidemica del
paziente diabetico - non hanno registrato un calo
significativo degli eventi cardiovascolari.L'ipotesi formulata prevede un ruolo
principale del colesterolo HDL nella prevenzione degli eventi cardiovascolari, che il
fenofibrato difficilmente riesce ad aumentare.
3. FENOFIBRATO, NON SOLO IPOLIPEMIZZANTE
Clin Pharmacol Ther. 1999 Aug;66(2):166-72. Fenofibrate decreases plasma
fibrinogen, improves lipid profile, and reduces uricemia. de la Serna G, Cadarso C.
L'efficacia terapeutica del fenofibrato osservata in questo studio non ha avuto
risultato positivo nella riduzione dei livelli di trigliceridi plasmatici (-34%) e di
colesterolo LDL (-20%), e nell'aumento del 10% della colesterolemia HDL, ma anche
in una riduzione del 15% del fibrinogeno e del 13% dell'acido urico, evidenziando
così un complesso ed importante ruolo metabolico del farmaco.
MODALITÀ D'USO E POSOLOGIA
LIPSIN capsule da 200mg di fenofibrato comicronizzato:si consiglia la
somministrazione di una capsula al giorno, mantenendo un piano dietetico ed uno
stile di vita adeguato. Un adeguamento del dosaggio dovrebbe essere previsto dal
medico in caso di ridotta funzionalità renale, proporzionalmente allo stato di salute
di questo organo.
AVVERTENZE LIPSIN - FENOFIBRATO
Prima di iniziare il trattamento farmacologico con LIPSIN , sarebbe opportuno
perseguire per almeno un trimestre una dieta ipolipidica ed uno stile di vita sano. Nel
caso in cui questo approccio terapeutico risultasse inadeguato, è opportuno ricorrere
alla terapia farmacologica. Prima e durante la somministrazione di fenofibrato
sarebbe utile monitorare alcuni parametri di laboratorio, come creatinina (marker di
funzionalità renale) e transaminasi (marker di funzionalità epatica), sospendendo
eventualmente la terapia in seguito ad un aumento dei livelli
plasmatici rispettivamente superiore al 50% e a 3 volte rispetto al range di
normalità. Anche in seguito all'assunzione di fibrati, sarebbe opportuno indagare
sull'eventuale presenza di miopatie e condizioni predisponenti allo sviluppo di
patologie del muscolo scheletrico, monitorando costantemente i livelli di
creatinkinasi, al fine di evitare l'insorgenza di rabdomiolisi e miopatie.
Sarebbe inoltre opportuno usare LIPSIN con cautela in caso di ulcera peptica e in
caso di ridotta tolleranza al lattosio, galattosemia, deficit di lattasi e sindrome
da malassorbimento glucosio/galattosio. L'assunzione di fenofibrato non dovrebbe
alterare la normale capacità di guida di autoveicoli e d'uso dei macchinari.
GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO
Si sconsiglia l'uso in gravidanza e durante l'allattamento, vista l'importanza dei lipidi
nel corretto sviluppo embrionale, fetale e neonatale, e l'assenza di studi specifici a
riguardo.
www.slidetube.it
Pagina 25
INTERAZIONI
Gli effetti ipolipidemizzanti del fenofibrato potrebbero essere accentuati dalla
concomitante assunzione di statine o di altri farmaci ipolipemizzanti. Questa
combinazione potrebbe inoltre determinare un aumento dei casi di rabdomiolisi e
patologie epatiche. I fibrati potrebbero aumentare l'effetto degli anticoagulanti orali,
incrementando gli episodi di sanguinamento; pertanto, sarebbe opportuno un
adeguamento del dosaggio. La concomitante somministrazione di ciclosporina è
stata invece associata, in rari casi, ad un'alterazione della funzionalità renale,
richiedendo così un attento monitoraggio dei livelli di creatinina. Concentrazioni
terapeutiche di acido fenofibrico potrebbero esercitare una moderata azione
inibitrice nei confronti degli enzimi epatici citocromo CYP2C19 e CYP2A6, alterando
le proprietà farmacocinetiche dei principi attivi da essi metabolizzati.
CONTROINDICAZIONI LIPSIN - FENOFIBRATO
LIPSIN è controindicato in caso di insufficienza epatica o di grave alterazione della
funzionalità epatica, in caso di insufficienza renale, patologie della colecisti o
patologie pancreatiche gravi, in caso di ipersensibilità verso uno dei suoi componenti
e durante il periodo di gravidanza, allattamento e pediatrico.
EFFETTI INDESIDERATI
Le reazioni avverse più comunemente osservate in seguito all'assunzione di
fenofibrato, interessano soprattutto l'apparato gastro-intestinale, con alterazioni
digestive, dolore addominale, nausea, diarrea, vomito di diversa entità e sofferenza
epatica con aumento dei livelli di transaminasi. Più rari - e limitati soprattutto a
particolari gruppi di pazienti a rischio - sono stati i casi di rush cutaneo, epatiti,
mialgie, crampi, rabdomiolisi, leucocitopenia, patologie respiratorie e pancreatiti.
SELECTIN - Pravastatina
SELECTIN è un farmaco a base di pravastatina sale sodico
GRUPPO TERAPEUTICO: Ipolipemizzanti - Inibitore della HMG-CoA reduttasi
INDICAZIONI
MECCANISMO D'AZIONE
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
MODALITA' D'USO e POSOLOGIA
AVVERTENZE GRAVIDANZA e ALLATTAMENTO
INTERAZIONI
CONTROINDICAZIONI
EFFETTI INDESIDERATI
www.slidetube.it
Pagina 26
INDICAZIONI SELECTIN - PRAVASTATINA
SELECTIN è utilizzato come trattamento farmacologico della dislipidemia mista e
dell'ipercolesterolemia primaria o familiare eterozigote, quando un'opportuna dieta
ed un corretto stile di vita non hanno prodotto risultati terapeutici soddisfacenti.
SELECTIN può essere utilizzato anche nella prevenzione delle patologie
cardiovascolari in pazienti con precedente storia clinica di eventi coronarici, infarto
miocardico, eventi cerebrovascolari e affezioni di vario genere del sistema
cardiovascolare. SELECTIN è anche usato nel trattamento dell'iperlipidemia posttrapianto in pazienti sottoposti a terapia immunosoppressiva.
MECCANISMO D'AZIONE SELECTIN - PRAVASTATINA
La pravastatina, assunta per os, viene rapidamente assorbita dal tratto gastroenterico, raggiungendo la massima concentrazione plasmatica dopo circa 1.5 ore
dalla sua assunzione. Gran parte del farmaco subisce un metabolismo di primo
passaggio epatico, con formazione di metaboliti inattivi, che fa scendere la
biodisponibilità assoluta della pravastatina a circa il 17% della dose totale assunta.
La quota attiva penetra selettivamente nelle cellule epatiche, esercitando
un'inibizione diretta sull'enzima HMG-CoA reduttasi, necessario per la sintesi
epatica di colesterolo. La riduzione dei livelli di colesterolo all'interno dell'epatocita,
attraverso un meccanismo a feedback positivo, incrementa l'espressione di recettori
per le LDL sulla superficie della cellula, migliorando così l'uptake delle lipoproteine
a bassa densità (chiamate appunto LDL). Questa duplice azione, accompagnata
anche da un'inevitabile riduzione della sintesi delle VLDL (precorritrici delle LDL),
determina un calo apprezzabile delle concentrazioni ematiche di colesterolo LDL già
dopo una settimana di trattamento. L'effetto terapeutico, tuttavia, tende a
massimizzarsi solamente alla quarta settimana dall'inizio del trattamento. Questo
effetto biologico, probabilmente sostenuto anche da un'azione pleiotropica delle
statine, si traduce in una significativa riduzione del rischio cardiovascolare e
dell'incidenza di patologie correlate. Dopo circa un'ora e mezzo dall'assunzione, la
pravastatina viene in gran parte eliminata attraverso le feci, mentre la quota
rimanente viene escreta tramite le urine.
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
1 . L'EFFICACIA DI PRAVASTATINA
J Hum Hypertens. 1994 Jul;8(7):525-30. Efficacy and safety of pravastatin in
hypertensive hypercholesterolaemic patients on antihypertensive drug therapy. Celis
H, Lijnen P, Fagard R, Staessen J, Thijs L, Amery A. Questo studio, condotto su
pazienti con ipercolesterolemia (colesterolo totale superiore ai 250mg/dL) ed
ipertensione, ha dimostrato come la somministrazione di pravastatina alle dosi di
20 e 40 mg giornalieri possa garantire una riduzione di oltre il 27% del colesterolo
totale e di circa il 35% del colesterolo LDL, indipendentemente dal tipo di
trattamento antipertensivo effettuato.
2. L'EFFICACIA PLEIOTROPICA DELLA PRAVASTATINA
Eur J Pharmacol. 2010 Mar 25;630(1-3):107-11. Epub 2010 Jan 5. In vitro
antioxidant activity of pravastatin provides vascular protection. Kassan M, Montero
MJ, Sevilla MA. Diversi studi in tutto il mondo stanno cercando di chiarire ed
www.slidetube.it
Pagina 27
identificare gli effetti non ipolipidemizzanti della provastatina, probabilmente
coinvolti nella prevenzione delle patologie cardiovascolari. Questo studio, condotto
in vitro su colture cellulari, ha dimostrato come la provastatina possa esercitare una
potente azione antiossidante e vasoprotettiva, attraverso meccanismi indipendenti
dall'inibizione della produzione di acido mevalonico.
3. STATINE ANTICANCRO?
Eur J Cancer. 2010 Aug 18. [Epub ahead of print] The addition of pravastatin to
chemotherapy in advanced gastric carcinoma: A randomised phase II trial. Konings
IR, van der Gaast A, van der Wijk LJ, de Jongh FE, Eskens FA, Sleijfer S. Diversi
studi, ancora in fase sperimentale, sostengono l'azione antitumorale delle statine,
esercitata attraverso l'inibizione della sintesi di colesterolo (elemento necessario alla
costituzione delle membrane cellulari). Questo trial clinico ha utilizzato la
pravastatina come adiuvante della chemioterapia nel trattamento del carcinoma
gastrico in fase avanzata, senza tuttavia ottenere alcun tipo di miglioramento. La
discordanza esistente tra l'ipotesi biologica - sostenuta da esperimenti in vitro - e la
pratica clinica, non permette di esprimere un parere univoco su quest'utilità.
MODALITÀ D'USO E POSOLOGIA
SELECTIN compresse da 20/40 mg di pravastatina: il dosaggio più utilizzato nel
trattamento dell'ipercolesterolemia primitiva è compreso tra i 10 ed i 40mg
giornalieri, assunti in unica dose, possibilmente prima di andare a dormire. La
formulazione del dosaggio specifico deve essere effettuata dal medico dopo
un'attenta valutazione dello stato fisiopatologico del paziente, e dopo aver escluso
cause possibili di ipercolesterolemia secondaria. In base all'obiettivo terapeutico e ai
risultati riscontrati è possibile provvedere ad un adeguamento del dosaggio, dopo
circa 4 settimane, periodo necessario ad ottenere il massimo effetto terapeutico. In
ogni caso, prima di intraprendere qualsiasi trattamento farmacologico, sarebbe
opportuno adottare uno stile di vita sano ed una dieta ipolipidica, da protrarre anche
durante l'iter terapeutico. Nella prevenzione delle patologie cardiovascolari, la dose
di SELECTIN generalmente utilizzata è stata di 40 mg/die, mentre nell'iperlipidemia
post trapianto si è utilizzata generalmente la dose di 10mg/die, per eventualmente
adeguarla successivamente in caso di ridotta risposta terapeutica.
AVVERTENZE SELECTIN - PRAVASTATINA
Al pari delle altre statine, la terapia con pravastatina richiede un monitoraggio della
funzionalità epatica e delle transaminasi. E' infatti necessario somministrare con
cautela questo farmaco in pazienti con pregressa storia clinica di epatopatie, al fine
di evitare - seppur rari – spiacevoli effetti collaterali. La stessa cautela dovrebbe
essere mantenuta nei confronti di pazienti con precedente storia di miopatie, o
predisposti allo sviluppo di patologie muscolari scheletriche; in questi casi, sarebbe
necessario un monitoraggio periodico dei livelli di creatinchinasi, al fine di evitare
episodi di rabdomiolisi. Lo stesso follow-up, invece, non è richiesto per pazienti privi
di tali storie cliniche, a patto che venga sempre accertata l'assenza di dolori
www.slidetube.it
Pagina 28
muscolari e debolezza persistente. Vista la presenza del lattosio tra gli eccipienti,
SELECTIN potrebbe creare problemi gastrointestinali in pazienti con ridotta
tolleranza al glucosio/galattosio, o affetti da sindrome da deficit enzimatica di lattasi.
Alla luce degli studi attuali e del meccanismo d'azione del farmaco, la pravastatina
non dovrebbe incidere sulle normali capacità di attenzione del paziente; pertanto,
non sembra alterare la capacità di guida o di uso di macchinari.
GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO
Diversi studi hanno dimostrato l'assenza di effetti teratogeni della pravastatina sul
feto; tuttavia l'utilizzo di SELECTIN è fortemente controindicato in gravidanza, vista
l'importanza del colesterolo durante le fasi di embriogenesi e sviluppo fetale. Anche
l'allattamento al seno dovrebbe essere sospeso in caso di trattamento con
pravastatina, anche se le quote del principio attivo ritrovate nel latte materno sono
trascurabili.
INTERAZIONI
Al contrario di molte altre statine ed inibitori dell'enzima HMG-CoA reduttasi, il
metabolismo epatico della pravastatina non è sostenuto unicamente dal citocromo
P450 3A4. Questa caratteristica riduce quindi le potenziali interazioni con suoi
inibitori o induttori (acido acetilsalicilico, warfarin, ciclosporina...) e mantiene
abbastanza stabile il suo profilo farmaco cinetico. Un adeguamento della dose,
invece, è richiesto in caso di concomitante assunzione di altri farmaci ad azione
ipolipidemizzante.
CONTROINDICAZIONI SELECTIN - PRAVASTATINA
SELECTIN è controindicato in caso di ipersensibilità verso uno dei suoi componenti,
di epatopatie di vario genere e durante il periodo di gravidanza ed allattamento.
EFFETTI INDESIDERATI
I vari studi effettuati sulla tollerabilità e sicurezza della pravastatina hanno
dimostrato come l'incidenza di effetti collaterali sia paragonabile a quella osservata
nel campione di controllo. Le reazioni avverse più comuni sono state tutte di entità
clinica poco rilevante e generalizzate, come diarrea, nausea, vomito, flatulenza,
vertigini ed astenia. Reazioni più gravi con interessamento dell'apparato muscolare
scheletrico, cardiovascolare ed epatico, sono state decisamente più rare e transitorie,
tanto da scomparire rapidamente in seguito alla sospensione della terapia.
www.slidetube.it
Pagina 29
SEACOR - Esteri etilici di acidi grassi polinsaturi
SEACOR è un farmaco a base di esteri etilici di acidi grassi polinsaturi (EPA e DHA
non inferiori al 85%).
GRUPPO TERAPEUTICO: Ipolipemizzanti - Esteri etilici di acidi grassi polinsaturi
INDICAZIONI
MECCANISMO D'AZIONE
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
MODALITA' D'USO e POSOLOGIA
AVVERTENZE GRAVIDANZA e ALLATTAMENTO
INTERAZIONI
CONTROINDICAZIONI
EFFETTI INDESIDERATI
INDICAZIONI SEACOR
SEACOR è indicato nel trattamento dell'ipertrigliceridemia. L'assunzione di questo
farmaco dovrebbe seguire o essere eventualmente combinata ad un adeguato piano
dietetico. SEACOR può essere utilizzato anche nella prevenzione degli incidenti
cardiovascolari in pazienti con pregressa storia di infarto miocardico.
MECCANISMO D'AZIONE SEACOR
L'assunzione orale di SEACOR garantisce un apporto significativo di esteri etilici
degli acidi grassi polinsaturi, che vengono assorbiti efficacemente a livello
intestinale. Al pari degli altri lipidi, non potendo circolare liberi nel torrente
circolatorio, questi nutrienti vengono trasportati sotto forma di lipoproteine (in
particolare chilomicroni e VLDL).L'azione terapeutica ipolipemizzante è giustificata
dalla capacità dell'acido eicosapentanoico (EPA) e dell'acido docosaesanoico (DHA)
di ridurre la sintesi epatica di trigliceridi e colesterolo, riequilibrando il profilo
lipidemico del paziente. L'azione preventiva nei confronti delle patologie
cardiovascolari è invece determinata dalla loro attività antitrombotica,
antinfiammatoria ed antiaggregante piastrinica. Questi effetti si realizzano
prevalentemente attraverso un meccanismo competitivo nei confronti dell'acido
arachidonico, che permette di ridurre la sintesi - da parte delle cellule endoteliali e
leucocitarie - di prostaglandine e leucotrieni a spiccata attività pro-infiammatoria.
A questi effetti se ne aggiungono altri, tipo quello antiaritmico e vasoprotettivo, che
sono ancora in fase di studio e caratterizzazione.
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
OMEGA 3 E DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITA'
J Atten Disord. 2010 Nov;14(3):232-46. The impact of polyunsaturated fatty acids in
reducing child attention deficit and hyperactivity disorders. Transler C, Eilander A,
Mitchell S, van de Meer N. Diversi studi sono concordi nel ritenere che una carenza
di omega 3 potrebbe determinare, attraverso un aumento degli stimoli proinfiammatori e deregolazione ormonale, un calo delle capacità cognitive. Questo
www.slidetube.it
Pagina 30
studio, anche non portando evidenze statisticamente importanti, mostra come la
supplementazione con PUFA per 3-4 mesi in bambini con deficit di attenzione ed
iperattività, possa favorire una regressione della sintomatologia. Questi risultati sono
in linea con altri studi che evidenziano gli effetti positivi degli omega 3 sulla capacità
di concentrazione in individui sani e anche in atleti.
2.OMEGA 3 E MORTALITA' POST INFARTO
Circulation. 2010 Nov 8. OMEGA, a Randomized, Placebo-Controlled Trial to Test
the Effect of Highly Purified Omega-3 Fatty Acids on Top of Modern GuidelineAdjusted Therapy After Myocardial Infarction. Rauch B, Schiele R, Schneider S,
Diller F, Victor N, Gohlke H, Gottwik M, Steinbeck G, Del Castillo U, Sack R, Worth
H, Katus H, Spitzer W, Sabin G, Senges J; for the OMEGA Study Group. Studio
appena pubblicato che valuta l'efficacia degli omega 3 nel protocollo terapeutico
preventivo del paziente post infartuato. Al contrario delle indicazioni terapeutiche,
questo importantissimo studio non ha osservato una riduzione statisticamente
significativa della mortalità in pazienti infartuati trattati per un anno con omega 3.
3. GLI OMEGA 3 E I DISTURBI DELL'UMORE
Curr Opin Investig Drugs. 2008 Jan;9(1):57-64. The role of omega-3 fatty acids in
mood disorders. Stahl LA, Begg DP, Weisinger RS, Sinclair AJ.Com'è ormai noto, gli
omega 3 rientrano nella struttura cellulare cerebrale, modulandone la funzione.
Diversi studi hanno infatti dimostrato come una carenza di EPA e DHA possa essere
associata alla genesi della depressione. Per questo motivo, in letteratura sono
presenti numerosi studi atti a valutare l'efficacia dell'integrazione con omega 3 nel
miglioramento dei disturbi dell'umore. Seppur non vi siano ancora trial clinici di
particolare importanza che permettano di ottenere un dato statisticamente valido, le
prime evidenze suggeriscono un ruolo “antidepressivo”, probabilmente associato
alla riduzione di prostaglandine infiammatorie e al conseguente aumento di fattori
neurotrofici.
MODALITÀ D'USO E POSOLOGIA
SEACOR capsule molli da 500mg /1000mg di esteri etilici di acidi grassi
polinsaturi, titolati in EPA e DHA almeno all'85% e con rapporto 0.9/1.5: nel
trattamento dell'ipertrigliceridemia il dosaggio consigliato è di 3 capsule molli da 1
grammo al giorno, suddivise in 3 diverse assunzioni. E' opportuno iniziare il
trattamento farmacologico soltanto in caso di fallimento di precedenti strategie
ipolipemizzanti non farmacologiche (adeguato stile di vita e dieta ipolipidica).
Eventuali correzioni del dosaggio dovrebbero essere effettuate dal medico in seguito
ad un'attenta valutazione dello stato di salute e degli obiettivi terapeutici del
paziente. Nella prevenzione primaria del soggetto infartuato si preferisce il dosaggio
giornaliero di 1 grammo.
www.slidetube.it
Pagina 31
AVVERTENZE SEACOR
SEACOR, più in generale gli esteri etilici degli acidi grassi polinsaturi, risulta molto
ben tollerato e privo di particolari precauzioni d'uso. Tuttavia, al pari di qualsiasi
altra terapia farmacologica ipolipemizzante, prima e durante l'assunzione è
consigliabile seguire un piano alimentare ipolipidico e sane abitudini di vita.
La somministrazione di questo farmaco in pazienti affetti da patologie emorragiche o
sottoposti a terapia con anticoagulanti, dovrebbe essere supervisionata attentamente
da un medico al fine di evitare l'insorgenza di episodi di sanguinamento.
GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO
Seppur non esistano evidenze specifiche e trial clinici a riguardo, l'assunzione di
omega 3 non sembra presentare effetti mutageni e teratogeni sul feto. Nonostante ciò,
sarebbe sempre opportuno consultare il proprio medico ed il proprio ginecologo al
fine di valutare il corretto rapporto tra rischi e benefici.
INTERAZIONI
L'elevato profilo di sicurezza degli acidi grassi polinsaturi, che ricordiamo essere
presenti normalmente in natura, riduce al minimo il rischio di interazioni
farmacologiche e non, potenzialmente pericolose per la salute del paziente. In effetti,
gli unici farmaci che – assunti contemporaneamente a SEACOR - potrebbero
compromettere lo stato di salute del paziente, sono gli anticoagulanti, i quali nello
specifico potrebbero favorire la presenza di fenomeni emorragici.
CONTROINDICAZIONI SEACOR
SEACOR è controindicato in caso di ipersensibilità ad uno dei suoi componenti.
EFFETTI INDESIDERATI
Le reazioni avverse descritte in seguito all'assunzione di SEACOR si limitano alla
comparsa di nausea, vomito e bruciori gastrici. Pertanto, il farmaco sembra essere
molto ben tollerato.
ESAPENT - Esteri etilici di acidi grassi polinsaturi
ESAPENT è un farmaco a base di esteri etilici di acidi grassi polinsaturi (EPA e DHA
non inferiori all'85%).
GRUPPO TERAPEUTICO: Ipolipemizzanti - Esteri etilici di acidi grassi polinsaturi
INDICAZIONI
MECCANISMO D'AZIONE
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
MODALITA' D'USO e POSOLOGIA
AVVERTENZE GRAVIDANZA e ALLATTAMENTO
INTERAZIONI
CONTROINDICAZIONI
EFFETTI INDESIDERATI
www.slidetube.it
Pagina 32
INDICAZIONI ESAPENT
ESAPENT può essere utilizzato come sussidio farmacologico nei pazienti affetti
da ipertrigliceridemia, qualora la terapia non farmacologica (dieta ipolipidica ed
attività fisica) sia risultata insoddisfacente. L'azione pleiotropica degli acidi grassi
polinsaturi permette ad ESAPENT di essere utilizzato anche nei pazienti con
pregressa storia di infarto miocardico, al fine di ridurne la mortalità.
MECCANISMO D'AZIONE ESAPENT
Gli esteri etilici degli acidi grassi polinsaturi presenti in ESAPENT vengono assorbiti
efficacemente a livello intestinale, ed immessi nel torrente circolatorio
attraverso lipoproteine note come chilomicroni. Veicolati a queste macromolecole, ed
anche alle VLDL, possono quindi raggiungere i vari distretti periferici rientrando,
sotto forma di fosfolipidi, nella costituzione delle membrane cellulari.
A livello leucocitario ed endoteliale, questi acidi grassi polinsaturi possono
sostituirsi all'acido arachidonico come substrato per enzimi coinvolti nella sintesi di
leucotrieni e prostaglandine, e ridurre la produzione di molecole pro-infiammatorie
ed aggreganti piastrinici, aumentando nel contempo la sintesi di composti ad attività
antitrombotica, antinfiammatoria e vaso-protettiva. A livello epatico, invece, possono
ridurre sensibilmente la sintesi di trigliceridi e colesterolo, riequilibrando i livelli
ematici dei lipidi circolanti. Numerosi altri effetti associati all'assunzione giornaliera
di omega 3, come l'attività antiaritmica, neuroprotettiva e neurotrofica, rimangono in
corso di studio e caratterizzazione.
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
LE PROPRIETA' PLEIOTROPICHE DEGLI OMEGA 3
Mini Rev Med Chem. 2009 Pleiotropic, cardioprotective effects of omega-3
polyunsaturated fatty acids.Dimitrow PP, Jawien M.I numerosi effetti benefici
descritti per l'assunzione di omega 3 sono strettamente correlati alle proprietà
pleiotropiche di queste molecole.Oltre all'azione antinfiammatoria, vasoprotettiva,
antiaggregante piastrinica e neuroprotettiva, è stata infatti dimostrata un'attività
antiartmica, garantita dall'azione stabilizzante sulle membrane cellulari dei
miocardiociti, e responsabile in parte della protezione dagli incidenti
cardiovascolari.
OMEGA 3 E INFIAMMAZIONE SISTEMICA
Atherosclerosis. 2009 Jun;204(2):476-82. Anti-inflammatory and cardioprotective
effects of n-3 polyunsaturated fatty acids and plant sterols in hyperlipidemic
individuals. Micallef MA, Garg ML. L'associazione tra acidi grassi polinsaturi della
serie omega 3 e steroli vegetali, somministrati per 3 settimane in pazienti
iperlipidemici, ha garantito una riduzione importante dei più comuni markers di
infiammazione sistemica (PCR, TNF, IL6 e leucotrieni), con una riduzione del rischio
cardiovascolare del 22%.
OMEGA 3 NELLA PRATICA SPORTIVA
J Am Coll Nutr. 2009 Aug; Effect of omega-3 and policosanol supplementation on
attention and reactivity in athletes. Fontani G, Lodi L, Migliorini S, Corradeschi F.
www.slidetube.it
Pagina 33
Gli acidi grassi polinsaturi della serie omega 3 vengono utilizzati ormai da anni
dagli atleti di varie discipline. Visto il ruolo neurotrofico e neuro protettivo di EPA e
DHA, si è pensato di sperimentarne l'uso in karateki professionisti. I risultati,
alquanto incoraggianti, hanno dimostrato come la supplementazione con questi acidi
grassi possa garantire una sensibile riduzione dei tempi di reazione.
MODALITÀ D'USO E POSOLOGIA
ESAPENT capsule molli da 500mg /1000mg di esteri etilici di acidi grassi
polinsaturi, titolati in EPA e DHA almeno al85% e con rapporto 0.9/1.5: la
somministrazione di ESAPENT in pazienti affetti da ipertrigliceridemia dovrebbe
essere preceduta ed affiancata da interventi non farmacologici mirati (dieta
ipolipidica e sano stile di vita). Il dosaggio standard prevede l'assunzione di una
capsula da 1 grammo 3 volte al giorno, e va eventualmente corretto in base agli
obiettivi terapeutici. Nella prevenzione della mortalità in pazienti con pregresso
infarto del miocardio, la dose suggerita è quella di un grammo al giorno.
AVVERTENZE ESAPENT
Gli acidi grassi polinsaturi (PUFA) presentano un elevato profilo di sicurezza e
poche precauzioni d'uso. La più importante prevede una somministrazione attenta e
supervisionata dal medico, in pazienti affetti da patologie della coagulazione o sotto
terapia farmacologica con anticoagulanti orali, al fine di evitare episodi di
sanguinamento anche gravi.
GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO
Contrastanti sono i pareri in letteratura sull'efficacia e la sicurezza degli omega 3 in
gravidanza. Per questo motivo, sarebbe opportuno contattare il proprio medico e il
proprio ginecologo prima di intraprendere o continuare la terapia con ESAPENT ®
durante la gravidanza.
INTERAZIONI
Interazioni farmacologiche e non, clinicamente rilevanti, si segnalano soltanto per i
farmaci anticoagulanti orali. Infatti, l'azione terapeutica di questi farmaci potrebbe
essere potenziata da quella antiaggregante piastrinica degli omega 3, esponendo il
paziente a possibili sanguinamenti in caso di lesioni vascolari.
CONTROINDICAZIONI ESAPENT
ESAPENT è controindicato in caso di ipersensibilità ad uno dei suoi componenti.
EFFETTI INDESIDERATI
Gli effetti collaterali associati alla terapia con ESAPENT sono tutti di modesta entità
e clinicamente poco rilevanti; nausea, diarrea e bruciori gastro-intestinali sono
quelli più frequentemente lamentati dai pazienti.
www.slidetube.it
Pagina 34
VYTORIN - Ezetimibe + Simvastatina
VYTORIN è un farmaco a base di Ezetimibe + Simvastatina
GRUPPO TERAPEUTICO: Ipolipemizzanti - Ezetimibe + inibitore HMG-CoA
reduttasi
INDICAZIONI
MECCANISMO D'AZIONE
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
MODALITA' D'USO e POSOLOGIA
AVVERTENZE GRAVIDANZA e ALLATTAMENTO
INTERAZIONI
CONTROINDICAZIONI
EFFETTI INDESIDERATI
INDICAZIONI VYTORIN - EZETIMIBE + SIMVASTATINA
VYTORIN è indicato in aggiunta alla terapia dietetica e ad un corretto stile di vita
nel trattamento dell'ipercolesterolemia primaria e della dislipidemia mista, in caso di
insuccesso terapeutico in seguito a somministrazione della sola statina.
VYTORIN è inoltre efficace nel trattamento dell'ipercolesterolemia familiare, sia
nella forma eterozigote che nella variante omozigote.
MECCANISMO D'AZIONE VYTORIN - EZETIMIBE + SIMVASTATINA
L'assunzione orale di VYTORIN fornisce in un'unica somministrazione due diversi
principi attivi, con caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche differenti.
Infatti, mentre l'ezetimibe viene assorbita a livello intestinale, glucoronizzata
prevalentemente dal fegato e riversata nell'intestino tenue con tempistiche che si
ottimizzano entro le prime due ore, la simvastatina viene attivata a livello epatico
attraverso un processo di idrolisi che la trasforma nel corrispettivo idrossiacido,
biologicamente attivo, mediamente dopo 4 ore. L'azione terapeutica del VYTORIN è
quindi data dalla somma delle proprietà ipolipemizzanti dei due principi attivi, che
agiscono secondo meccanismi diversi e completanti. Più precisamente, l'ezetimibeglucoronide, una volta riversata nell'intestino attraverso la bile, riduce
l'assorbimento del colesterolo “alimentare” inibendo il relativo trasportatore
intestinale; la simvastatina, invece, agisce a livello epatico riducendo l'attività
dell'enzima coinvolto nella sintesi del mevalonato, quindi del colesterolo, e
aumentando l'espressione dei recettori epatici per le LDL.
www.slidetube.it
Pagina 35
Questi effetti biologici si traducono in un miglioramento delle capacità
ipolipemizzanti, in una riduzione più marcata delle concentrazioni ematiche di
colesterolo LDL e trigliceridi, in un aumento della colesterolemia HDL e nella
riduzione del rischio cardiovascolare. La simvastatina, tuttavia, sembra dotata di una
serie di effetti pleiotropici di cui l'ezetimibe è priva; questi effetti potrebbero
sostenere e potenziare l'effetto preventivo del VYTORIN nei confronti delle patologie
cardiovascolari. In entrambi i casi, terminata l'azione terapeutica, seppur con
tempistiche diverse, i principi attivi
vengono eliminati prevalentemente attraverso le feci.
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
VYTARIN E COENZIMA Q10
Drug Saf. 2006;29(8):703-12. Effect of ezetimibe and/or simvastatin on coenzyme
Q10 levels in plasma: a randomised trial. Berthold HK, Naini A, Di Mauro S,
Hallikainen M, Gylling H, Krone W, Gouni-Berthold Il calo di coenzima Q10
osservato in seguito a terapia con statine sembra essere uno dei principali indiziati
nell'insorgenza di miopatie e rabdomiolisi. Questo studio ha verificato la
variazione di questo importante cofattore in pazienti sottoposti a terapia con
VYTARIN. La presenza della simvastatina in VYTARIN ha determinato un calo
significativo dei livelli plasmatici di coenzima Q10, non osservato invece nella mono
terapia con ezetimibe. Inoltre, la riduzione delle concentrazioni di questo cofattore
sembra correlata al calo della colesterolemia LDL.
L'EFFICACIA DELLA TERAPIA COMBINATA IN PAZIENTI DIABETICI
Cardiovasc Diabetol. 2010 May 21;9:20. Ezetimibe + simvastatin versus doubling
the dose of simvastatin in high cardiovascular risk diabetics: a multicenter,
randomized trial (the LEAD study). Bardini G, Giorda CB, Pontiroli AE, Le Grazie C,
Rotella CM. La terapia combinata con 10 mg di ezetimibe e 20 mg di simvastatina
per 6 settimane, ha garantito una riduzione del colesterolo LDL di circa il 30%;
questo dato è stato registrato in pazienti diabetici ad alto rischio cardiovascolare
affetti da ipercolesterolemia. I risultati ottenuti con la terapia combinata sono stati
decisamente superiori rispetto a quelli osservati in seguito a monoterapia con sola
simvastatina ad alto dosaggio.
EFFETTI DEL VYTORIN SULLA SALUTE DELLE ARTERIE
Expert Rev Cardiovasc Ther. 2009 Sep;7(9):1057-60. The Vytorin on Carotid-Media
Thickness and Overall Arterial Rigidity (VYCTOR) study. Farmer J. Questo studio ha
permesso di capire come la somministrazione di VYTORIN in pazienti ad alto rischio
cardiovascolare, oltre ad abbassare significativamente il livello di colesterolo LDL,
possa garantire una riduzione dello spessore medio e della rigidità carotidea.
Tuttavia, nonostante i risultati positivi, non si è osservata una diminuzione dei più
comuni markers infiammatori.
www.slidetube.it
Pagina 36
MODALITÀ D'USO E POSOLOGIA
VYTORIN compresse da 10 mg di ezetimibe + 10/20/40/80 mg di simvastatina: il
dosaggio standard utilizzato nel trattamento dell'ipercolesterolemia primitiva è
quello di 10/10 - 10/20 - 10/40, in concomitanza ad una dieta ipolipidica e a sane
abitudini. Il dosaggio 10/80 è consigliato nel trattamento dell'ipercolesterolemia
familiare di tipo omozigote in presenza di forte rischio cardiovascolare.
La diversa formulazione dei dosaggi permette al medico di adattare la terapia a
quelle che sono le esigenze del paziente, tenendo conto che aggiustamenti del
dosaggio dovrebbero realizzarsi solo dopo almeno 4 settimane dall'inizio della
terapia (arco di tempo necessario al raggiungimento del massimo effetto terapeutico
della simvastatina).
AVVERTENZE VYTORIN - EZETIMIBE + SIMVASTATINA
L'intervento farmacologico con VYTORIN dovrebbe essere preceduto ed affiancato
da un regime dietetico ipolipidico e da sane abitudini di vita. L'assunzione di questo
farmaco dovrebbe essere preceduta anche da un attento controllo anamnestico e
laboratoristico, utile a verificare la presenza o predisposizione allo sviluppo di
patologie muscolari ed epatiche. Al fine di ridurre il possibile sviluppo di tali
malattie, la terapia con VYTORIN andrebbe sospesa od evitata in caso di: aumento
dei livelli plasmatici di creatinkinasi associato a mialgie, dolori muscolari persistenti
e stanchezza, o aumento dei valori di transaminasi 3 volte superiore
rispetto al range di normalità. Particolare cura, inoltre, dovrebbe essere usata per il
trattamento farmacologico di pazienti affetti da patologie a carico della colecisti o
da malattia interstiziale polmonare. VYTORIN contiene lattosio; pertanto, la
somministrazione di questo medicinale in pazienti affetti da malassorbimento
glucosio/galattosio, o da deficit enzimatico di lattasi, potrebbe causare
sintomatologie gastro-intestinali. Sebbene il farmaco non agisca assolutamente sul
sistema nervoso e sulle capacità di attenzione del paziente, la presenza di effetti
collaterali quali vertigini e capogiri (più frequenti nella fase iniziare del
trattamento), potrebbe rendere pericolosa la guida di autoveicoli e l'utilizzo di
macchinari.
GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO
Attualmente non vi sono dati sperimentali e trial clinici che dimostrino la sicurezza di
VYTORIN, assunto in gravidanza, sulla salute della madre e del feto.
Per questo motivo, vista l'importanza dei lipidi durante le fasi di sviluppo embrionale
e fetale,l'assunzione di questo farmaco è sconsigliata durante tutto il periodo di
gravidanza ed allattamento.
www.slidetube.it
Pagina 37
INTERAZIONI
Le interazioni farmacologiche più importanti osservate per VYTORIN dipendono
soprattutto dalla presenza di simvastatina e dal suo metabolismo epatico indotto dal
citocromo CYP3A4.Più precisamente, l'assunzione di inibitori del citocromo
CYP3A4, come succo di pompelmo, itraconazolo, ketoconazolo, inibitori della
proteasi dell'HIV, eritromicina, claritromicina, telitromicina e nefazodone, potrebbe
determinare un significativo incremento dell'esposizione al farmaco, aumentando
l'incidenza di effetti collaterali anche gravi. VYTORIN potrebbe inoltre interagire con
farmaci anticoagulanti orali come il warfarin, determinandone un potenziamento
degli effetti terapeutici, con conseguente incremento degli
episodi di sanguinamento. Al fine di evitare i suddetti effetti collaterali, sarebbe
quindi opportuno monitorare il tempo di protrombina ed eventualmente provvedere
all'aggiustamento del dosaggio. La stessa precauzione dovrebbe essere presa in caso
di concomitante assunzione di ciclosporina. Sebbene l'ezetiemibe contenuta in
VYTORIN non sembri essere responsabile di gravi interazioni, è opportuno ricordare
che antiacidi, colestiramina e ciclosporina potrebbero determinare una variazione
dell'esposizione a questo principio attivo. La concomitante somministrazione di
fibrati, per i quali si è osservato un aumento del colesterolo nella bile della colecisti,
è controindicata per il potenziale rischio di colelitiasi,mentre in caso di
contemporanea assunzione di Diltiazem, le dosi massime di VYTORIN non
dovrebbero superare il dosaggio 10/40, al fine di evitare l'incidenza di miopatie e
rabdomiolisi.
CONTROINDICAZIONI VYTORIN - EZETIMIBE + SIMVASTATINA
VYTORIN è controindicato in caso di epatopatia e aumento dei valori ematici di
transaminasi, in caso di concomitante somministrazione di farmaci inibitori del
CYP3A4, e di ipersensibilità nei confronti di ezetimibe, simvastatina o uno dei suoi
eccipienti.
EFFETTI INDESIDERATI
Gli effetti collaterali associati alla terapia con VYTORIN sembrano rispecchiare
quelle descritti per i due principi attivi assunti singolarmente, con cefalea, capogiri,
vertigini, dolori addominali, meteorismo e mialgia. Particolari categorie di pazienti
a rischio hanno manifestato un più frequente aumento dei valori plasmatici di
transaminasi e creatinkinasi, senza tuttavia una correlata sintomatologia. L'incidenza
di miopatie, rabdomiolisi ed effetti collaterali clinicamente rilevanti è rimasta
pressoché uguale rispetto a quella osservata per i principi attivi somministrati
singolarmente. Sono stati descritti solo rari casi di ipersensibilità al farmaco,
accompagnati da reazioni dermatologiche, angioedema, vasculite, polimialgia,
trombocitopenia ed alterazioni dei parametri ematoclinici.
www.slidetube.it
Pagina 38
ZETIA - Ezetimibe
ZETIA è un farmaco a base di Ezetimibe
GRUPPO TERAPEUTICO: Ipolipemizzanti - Ezetimibe
INDICAZIONI
MECCANISMO D'AZIONE
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
MODALITA' D'USO e POSOLOGIA
AVVERTENZE GRAVIDANZA e ALLATTAMENTO
INTERAZIONI
CONTROINDICAZIONI
EFFETTI INDESIDERATI
INDICAZIONI ZETIA - EZETIMIBE
ZETIA è utile nel trattamento dell'ipercolesterolemia primaria, compresa quella
familiare eterozigote, in caso di insuccesso della terapia dietetica e di altre misure
non farmacologiche. Si dovrebbe ricorre all'utilizzo dell'ezetimibe, come scelta
terapeutica farmacologica, in caso di ridotta tolleranza o insuccesso terapeutico
delle statine. La terapia combinata statina - ezetimibe può invece essere utilizzata
con successo in caso di ipercolesterolemia familiare omozigote. ZETIA può essere
utilizzato in aggiunta alla dieta in pazienti con sitosterolemia familiare omozigote.
MECCANISMO D'AZIONE ZETIA - EZETIMIBE
L'ezetimibe contenuta in ZETIA , in seguito a somministrazione orale, viene assorbita
rapidamente a livello gastro-intestinale e metabolizzata sia a livello dell'intestino
tenue che a livello epatico in ezetimibe-glucoronide, che preserva la funzionalità
biologica del farmaco. Attraverso un ciclo enteroepatico, il principio attivo viene
escreto per via biliare, raggiungendo nuovamente l'intestino.
Qui a livello dell'orletto a spazzola inibisce il trasportatore per il colesterolo
(NPC1L1), impedendo di fatto l'uptake del colesterolo e degli steroli naturali assunti
con la dieta. Dopo un'emivita di circa 22 ore, sia l'ezetimibe che l'ezetimibeglucoronide - che rappresenta oltre l'80% della dose totale di principio attivo vengono eliminati prevalentemente attraverso le urine.
La riduzione del colesterolo LDL indotta dalla terapia con ezetimibe starebbe alla
base delle proprietà terapeutiche e preventive nei confronti delle patologie
cardiovascolari, seppur ad oggi manchino ancora dati sperimentali certi che
attestino, per esempio, l'efficacia del farmaco nella riduzione delle placche
aterosclerotiche (importantissimo fattore di rischio).
www.slidetube.it
Pagina 39
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
L'EFFICACIA DELL'EZETIMIBE
Ann Pharmacother. 2003 Jun;37(6):839-48. Ezetimibe for management of
hypercholesterolemia. Mauro VF, Tuckerman CE. L'ezetimibe, entrata nella comune
pratica clinica soltanto dal 2002, si è dimostrata particolarmente efficace nel
trattamento dell'ipercolesterolemia. Un'attenta disamina della letteratura scientifica
ha consentito di osservare come questo farmaco possa da solo ridurre i livelli
plasmatici di colesterolo LDL di circa il 18%, di trigliceridi del 5% ed aumentare il
colesterolo HDL approssimativamente del 3%. Molto interessante è invece l'azione di
potenziamento sull'efficacia delle statine, tanto da aumentarne l'effetto
ipocolesterolemizzante di circa il 15 - 20 %.
2. EFFICACIA DISCUSSA DELL'EZETIMIBE NELLA PREVENZIONE DELLE
PATOLOGIE
CARDIOVASCOLARI
Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2010 Jun 2. [Epub ahead of print] The role of ezetimibe
in the prevention of cardiovascular disease: Where do we stand after ARBITER 6HALTS. Howard WJ. Nonostante l'effetto ipolipemizzante dell'ezetimibe sia noto e
ben assodato, sembra ancora poco chiaro il suo potenziale effetto protettivo nei
confronti delle patologie cardiovascolari. Sembra infatti che l'ezetimibe possa
sostenere questo effetto protettivo esclusivamente quando somministrato in terapia
combinata con statine o con farmaci in grado di promuovere un maggior incremento
del colesterolo HDL.
3. L'ASSENZA DI EFFETTI PLEIOTROPICI DELL'EZETIMIBE
Eur J Pharmacol. 2010 May 10;633(1-3):62-70. Epub 2010 Feb 10. Pleiotropic
effects of ezetimibe: do they really exist? Kalogirou M, Tsimihodimos V, Elisaf M.
La maggior parte dei farmaci ipolipemizzanti (come statine, fibrati etc.) è
caratterizzata dalla presenza di effetti secondari diversi dal semplice effetto
ipolipemizzante, che spesso contribuiscono in maniera rilevante alla riduzione del
rischio cardiovascolare. L'ezetimibe, purtroppo, sembra esser provvisto
esclusivamente di un effetto metabolico ipocolesterolemizzante, che da solo non
sembra proteggere in maniera significativa dalle patologie cardiovascolari.
MODALITÀ D'USO E POSOLOGIA
ZETIA compresse da 10mg di ezetimibe: il trattamento iniziale prevede la
somministrazione di una compressa al giorno, assunta con acqua indipendentemente
dai pasti (che non sembrano influenzare le normali proprietà farmacocinetiche del
principio attivo). Come per tutte le terapie ipolipemizzanti, è bene iniziare il
protocollo terapeutico associandolo ad un regime dietetico ipolipidico, ed optare per
la terapia farmacologica solo in caso di insuccesso del trattamento comportamentale
(dieta e attività fisica). Quando somministrato in concomitanza con statine, potrebbe
essere necessario aggiustare il dosaggio di ZETIA.
www.slidetube.it
Pagina 40
AVVERTENZE ZETIA - EZETIMIBE
Prima di iniziare il trattamento farmacologico, è opportuno seguire per almeno 12
settimane delle sane abitudini di vita ed una dieta ipolipidica. Qualora i risultati
ottenuti fossero poco soddisfacenti e lontani dal target terapeutico, è pienamente
giustificato il ricorso all'utilizzo del farmaco. Prima e durante il trattamento con
ZETIA, soprattutto quando associato a statine, è opportuno monitorare i livelli
ematici di transaminasi, al fine di ridurre eventuali rischi di epatopatie. Allo stesso
tempo, si rende necessario il controllo delle concentrazioni plasmatiche di
creatinfosfochinasi, al fine di ridurre eventuali processi patologici a carico del
muscolo scheletrico. La terapia combinata andrebbe quindi sospesa in caso di
aumento delle transaminasi di almeno 3 volte il range di normalità, o in caso di
incremento dei livelli plasmatici di creatinfosfochinasi accompagnati da dolore
muscolare, mialgie diffuse, stanchezza ed affaticamento. ZETIA, inoltre, dovrebbe
essere somministrato con particolare cautela in caso di ridotta funzionalità renale e
di patologie a carico della colecisti e delle vie biliari (come la colelitiasi).Tra gli
eccipienti di ZETIA è presente il lattosio, potenzialmente responsabile di reazioni
avverse a livello gastro-intestinale in pazienti affetti da sindrome da malassorbimento
glucosio/galattosio, e in caso di deficit enzimatico di lattasi.
Sebbene il farmaco non sembri direttamente in grado di alterare le normali capacità
reattive e percettive del paziente, effetti collaterali quali capogiri e vertigini
potrebbero rendere pericoloso l'utilizzo di macchinari o la guida di autoveicoli.
GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO
La sperimentazione clinica riguardante l'uso di ezetimibe in gravidanza e
allattamento è inesistente, mentre studi condotti su animali hanno dimostrato
l'assenza di effetti tossici o mutageni sul feto. Pertanto, è preferibile evitare
l'assunzione di questo farmaco durante l'intero periodo di gravidanza e la successiva
fase di allattamento.
INTERAZIONI
L'assenza di un metabolismo epatico coinvolgente il citocromo P450 consente
all'ezetimibe di ridurre significativamente tutte le possibili interazioni
farmacologiche, alcune delle quali potenzialmente pericolose. Infatti l'ezetemibe non
sembra alterare le proprietà farmacocinetiche e funzionali degli anticoagulanti orali,
mantenendo inalterato il tempo di protrombina. Tuttavia, il concomitante utilizzo di
fibrati, in seguito ad un'aumentata secrezione di colesterolo nella bile, potrebbe
determinare un aumento del rischio di colelitiasi, il che giustificherebbe la
sospensione della terapia. Antiacidi e colestiramina sembrano ridurre il tasso di
assorbimento dell'ezetemibe, mentre la ciclosporina determinerebbe un significativo
aumento dell'esposizione al farmaco; in questi casi sarebbe quindi opportuno
somministrare ZETIA con grande cautela, adeguandone eventualmente il dosaggio.
Molto importante è la sinergia terapeutica osservata con le statine, tanto che questa
terapia combinata viene utilizzata con grande successo nella comune pratica clinica.
www.slidetube.it
Pagina 41
CONTROINDICAZIONI ZETIA - EZETIMIBE
ZETIA è controindicato in caso di epatopatie o di elevati valori di transaminasi
ematiche, nonché in presenza di ipersensibilità verso uno dei suoi componenti.
EFFETTI INDESIDERATI
Sebbene gli effetti collaterali sembrino transitori e clinicamente poco rilevanti, è
opportuno ribadire che la loro incidenza tende ad aumentare quando l'ezetimibe
viene somministrato in concomitanza ad una statina. Le reazioni avverse più
osservate comprendono cefalea, mialgia, dolore addominale, diarrea
stanchezza persistente, talvolta accompagnate da un aumento dei valori ematici delle
transaminasi, specie se ZETIA viene associato a statine. Altri effetti collaterali più
gravi, come dispnea, miopatie, ipersensibilità ed astenia, appaiono statisticamente
poco significativi.
CRESTOR - Rosuvastatina
CRESTOR è un farmaco a base di rosuvastatina sale di calcio
GRUPPO TERAPEUTICO: Ipolipemizzanti - Inibitore della HMG-CoA reduttasi
INDICAZIONI
MECCANISMO D'AZIONE
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
MODALITA' D'USO e POSOLOGIA
AVVERTENZE GRAVIDANZA e ALLATTAMENTO
INTERAZIONI
CONTROINDICAZIONI
EFFETTI INDESIDERATI
INDICAZIONI CRESTOR ® - ROSUVASTATINA
CRESTOR è indicato nel trattamento dell'ipercolesterolemia primaria, della
dislipidemia mista e dell'ipercolesterolemia familiare eterozigote, ogniqualvolta la
terapia dietetica ed altri trattamenti non farmacologici - come esercizio fisico
controllato e calo ponderale - non producono risultati soddisfacenti. Ad ogni modo,
anche durante la terapia con CRESTOR è opportuno mantenere un corretto stile di
vita, atto a migliorare il profilo lipidemico del paziente. CRESTOR può essere
utilizzato nei casi più gravi e rari di ipercolesterolemia, ad esempio la
forma familiare omozigote, sempre come coadiuvante di una dieta adeguata e
comunque associato ad altri trattamenti ipolipemizzanti.
www.slidetube.it
Pagina 42
MECCANISMO D'AZIONE CRESTOR - ROSUVASTATINA
La rosuvastatina assunta per os viene assorbita nel tratto gastro-enterico,
raggiungendo il picco plasmatico dopo 5 ore dalla sua somministrazione orale.
Legata alle proteine plasmatiche,prevalentemente all'albumina, raggiunge in grandi
quantità il fegato, dove espleta parte della sua funzione biologica. Gli effetti
terapeutici di questo principio attivo si devono infatti a diverse azioni biologiche,
così riassumibili:
1. Inibizione dell'enzima HMG-CoA reduttasi necessario alla sintesi del mevalonato
(tappa enzimatica irreversibile e decisiva per la sintesi del colesterolo)
2. Aumento del numero di recettori epatici per le LDL sugli epatociti (garantisce un
miglior turn-over di queste lipoproteine);
3. Riduzione della sintesi epatica di VLDL, precorritrici delle LDL. Tutti questi
meccanismi si concretizzano nella riduzione dei valori plasmatici di colesterolo
totale, di colesterolo LDL e di trigliceridi, apprezzabili entro una settimana
dall'inizio del trattamento e massimi alla quarta, dopo la quale rimangono costanti
per tutta la terapia. Terminata la sua azione terapeutica (emivita 19 ore), la
rosuvastatina viene eliminata prevalentemente non modificata con le feci, e in piccola
parte tramite le urine, sebbene una minima percentuale venga metabolizzata a livello
epatico in metaboliti inattivi come il lattone. L'importanza della terapia
ipolipemizzante si deve soprattutto all'azione terapeutica nei confronti delle
patologie cardiovascolari associate all'aterosclerosi (eventi ischemici
cardiovascolari, infarto del miocardio, ictus cerebrale e morte).
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
Am J Cardiol. 2003 Jul 15;92(2):152-60. Comparison of the efficacy and safety of
rosuvastatin versus atorvastatin, simvastatin, and pravastatin across doses
(STELLAR* Trial). Jones PH, Davidson MH, Stein EA, Bays HE, McKenney JM,
Miller E, Cain VA, Blasetto JW;STELLAR Study Group.In questo studio è stata
valutata l'efficacia di varie dosi di rosuvastatina nel trattamento per 6 settimane di
pazienti affetti da ipercolesterolemia, con livelli plasmatici di colesterolo LDL
compresi tra i 160 ed i 250 mg/dL. La terapia con rosuvastatina ha garantito il
raggiungimento del target terapeutico (colesterolo LDL inferiore a 100mg) in più
dell'80% dei pazienti trattati. Percentuali decisamente inferiori si sono registrate
durante il raffronto con altre statine. Inoltre, il calo medio di colesterolo LDL
ottenuto con rosuvastatina è risultato maggiore di almeno il 10% rispetto a quello
ottenuto con altri farmaci.
ROSUVASTATINA E COENZIMA Q 10
J Am Coll Cardiol. 2010 Oct 5;56(15):1196-204. Coenzyme Q10, rosuvastatin, and
clinical outcomes in heart failure: a pre-specified substudy of CORONA (controlled
rosuvastatin multinational study in heart failure). McMurray JJ, Dunselman P, Wedel
H, Cleland JG, Lindberg M, Hjalmarson A, Kjekshus J,Waagstein F, Apetrei E,
Barrios V, Böhm M, Kamenský G, Komajda M, Mareev V, Wikstrand J;CORONA
Study Group. E' noto come la catena isoprenilica del coenzima Q10 venga
sintetizzata da un precursore, il mevalonato, condiviso con il metabolismo del
colesterolo ed inibito dall'utilizzo delle statine. Diversi esperti in tutto il mondo
www.slidetube.it
Pagina 43
sostengono che il deficit di coenzima Q10 che si osserva nei pazienti sottoposti a
terapia con statine a lungo termine, possa esser in parte responsabile delle
miopatie e della rabdomiolisi associate a questo tipo di trattamento (ipotizzando il
ruolo pro energetico ed antiossidante del coenzima Q10 nel metabolismo
mitocondriale). Questo studio di rilevante importanza mostra come la rosuvastatina
possa determinare un decremento significativo dei livelli di coenzima Q10, senza per
questo incidere sull'esordio di reazioni collaterali.
L'EFFICACIA DELLA ROSUVASTATINA NELLA PREVENZIONE DEL RISCHIO
CARDIOVASCOLARE
Eur Heart J. 2010 Oct 22. [Epub ahead of print] Rosuvastatin for primary prevention
in patients with European systematic coronary risk evaluation risk >=5% or
Framingham risk >20%: post hoc analyses of the JUPITER trial requested by
European health authorities. Koenig W, Ridker PM. Questo importantissimo studio
europeo - condotto su quasi 18.000 pazienti affetti da elevato rischio cardiovascolare
(monitorato anche con il dosaggio plasmatico della proteina c reattiva) e livelli di
colesterolo LDL non patologici - mostra come la somministrazione di rosuvastatina
abbia garantito un dimezzamento degli incidenti cardiovascolari (infarto, ictus e
morte) anche per pazienti con livelli di colesterolo LDL tali da non giustificare la
prescrizione del farmaco.
MODALITÀ D'USO E POSOLOGIA
CRESTOR compresse da 5/10/20/40mg di rosuvastatina sale di calcio la
formulazione del dosaggio dovrebbe tener conto dei livelli di colesterolo totale,
colesterolo LDL, colesterolo HDL e soprattutto del rischio cardiovascolare
complessivo, quindi associato anche ad altri fattori, come obesità, patologie
metaboliche (diabete), ipertensione e familiarità per le malattie cardiovascolari.
Le linee guida consigliano l'assunzione, nella fase iniziale di trattamento, di 5/10 mg
di rosuvastatina una volta al giorno, abbinata ad una dieta ipolipidica e ad uno stile
di vita corretto. Il dosaggio può essere incrementato fino a 20mg dopo quattro
settimane di trattamento, periodo nel quale il piano terapeutico raggiunge la
massima efficacia. Dosi superiori ai 20 mg possono essere utilizzate in pazienti con
ipercolesterolemia grave e affetti da alto rischio cardiovascolare, ma solo sotto
stretto controllo specialistico, dal momento che l'incidenza di eventi avversi aumenta
significativamente a queste dosi. Simili dosaggi non dovrebbero essere somministrati
a pazienti con insufficienza renale, anche di moderata entità.
AVVERTENZE CRESTOR - ROSUVASTATINA
Nei casi di ipercolesterolemia primaria, si dovrebbe ricorrere alla somministrazione
di CRESTOR solo in caso di fallimento di una precedente terapia dietetica protratta
per almeno 12 settimane. Durante tutto il piano terapeutico sarebbe comunque
necessario mantenere uno stile di vita corretto ed una dieta adeguata.
Dosaggi superiori ai 20 mg, più precisamente dosi terapeutiche di 40 mg, sono state
associate ad un aumento del lavoro renale, pertanto durante terapia con CRESTOR
® ad alte dosi sarebbe opportuno monitorare la funzionalità renale, al fine di evitare
eventuali danni. Allo stesso modo,dovrebbero esser monitorati i livelli plasmatici di
creatinkinasi (marker di danno muscolare), in quanto dosi di rosuvastatina superiori
www.slidetube.it
Pagina 44
ai 20 mg/die potrebbero compromettere l'integrità muscolare con mialgia, miopatie e
raramente anche rabdomiolisi. Inoltre, sia prima che durante il periodo di
trattamento, sarebbe necessario monitorare i marker
di funzionalità epatica, soprattutto in alcuni pazienti a rischio (bevitori di alcolici e
pazienti con pregressa malattia epatica), al fine di evitare un'alterazione delle
normali proprietà farmacocinetiche, con potenziamento degli effetti collaterali.
In pazienti anziani e giapponesi, per i quali l'esposizione al farmaco è decisamente
maggiore, si dovrebbero utilizzare dosi terapeutiche non superiori ai 5 mg.
CRESTOR trai suoi eccipienti contiene lattosio, quindi se ne sconsiglia l'assunzione
in caso di intolleranza al lattosio/galattosio o in caso di deficit enzimatico di lattasi.
Noto il meccanismo d'azione di CRESTOR , e l'assenza in letteratura di evidenze
scientifiche, è possibile escludere eventi avversi in grado di ridurre le capacità
percettive e reattive del paziente, e rendere pericoloso l'uso di macchinari e la guida
di autoveicoli.
GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO
La somministrazione di CRESTOR è severamente controindicata in gravidanza, vista
l'importanza del colesterolo nel normale sviluppo embrionale e fetale; pertanto, in
caso di terapia con statine, sarebbe opportuno assumere idonee misure
contraccettive. Non esistono dati clinici riguardanti gli effetti delle statine secrete nel
latte materno sulla salute del neonato; pertanto si consiglia di evitare l'allattamento
al seno durante la terapia con questi farmaci.
INTERAZIONI
Aumento delle concentrazioni plasmatiche di rosuvastatina possono realizzarsi in
seguito alla concomitante assunzione di:
1. Ciclosporina;
2. Warfarin ed antagonisti della vitamina K;
3. Fibrati e sostanze ad azione ipolipemizzante;
4. Inibitori dell'enzima epatico CYP3A4 (itraconazolo), deputato al metabolismo
della rosuvastatina (registrati aumenti clinicamente non rilevanti).In questi casi
sarebbe opportuno rivedere i dosaggi di CRESTOR , al fine di evitare la comparsa di
effetti collaterali. Un calo delle concentrazioni di rosuvastatina si è osservato
durante la somministrazione di:
1. Antiacidi;
2. Eritromicina;
CRESTOR , inoltre, è in grado di aumentare le concentrazioni plasmatiche di
contraccettivi orali, richiedendo quindi un ulteriore adeguamento del dosaggio di
questi farmaci. Un aumento del rischio di miopatia si è osservato in caso di
concomitante somministrazione di CRESTOR con altri inibitori delle HMG-GoA
reduttasi (incluso il riso rosso fermentato) e fibrati, soprattutto a dosi superiori ai
20mg di rosuvastatina.
www.slidetube.it
Pagina 45
CONTROINDICAZIONI CRESTOR - ROSUVASTATINA
CRESTOR è controindicato in caso di ridotta funzionalità epatica, di insufficienza
renale di grave entità, di miopatie e condizioni predisponenti a patologie del muscolo
scheletrico, di concomitante assunzione di ciclosporine e di ipersensibilità verso uno
dei suoi componenti. Dosi pari a 40mg di rosuvastatina sono controindicate in
pazienti con insufficienza epatica anche di modesta gravità, con familiarità o storia
di pregressa malattia muscolare (soprattutto in associazione con altri
ipolipemizzanti) ed in pazienti giapponesi, per i quali vi è una maggior esposizione al
farmaco.
EFFETTI INDESIDERATI
Gli effetti indesiderati associati alla terapia con CRESTOR sono generalmente ben
tollerati, di lieve entità e limitati al periodo di trattamento. Più precisamente, tra gli
effetti collaterali più comuni rientrano: mal di testa, vertigini, stipsi, nausea, dolore
addominale, mialgia ed astenia. A dosi superiori ai 20 mg si sono osservate miopatie,
aumento plasmatico di creatinkinasi, proteinuria e aumento delle transaminasi, indici
rispettivamente di sofferenza muscolare,renale ed epatica.
In ogni caso la sintomatologia è prontamente regredita una volta sospesa o
riadattata la terapia farmacologica.
LESCOL - Fluvastatina
LESCOL è un farmaco a base di fluvastatina (sale monosodico)
GRUPPO TERAPEUTICO: Ipolipemizzanti - Inibitore della HMG-CoA reduttasi
INDICAZIONI
MECCANISMO D'AZIONE
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
MODALITA' D'USO e POSOLOGIA
AVVERTENZE GRAVIDANZA e ALLATTAMENTO
INTERAZIONI
CONTROINDICAZIONI
EFFETTI INDESIDERATI
INDICAZIONI LESCOL - FLUVASTATINA
LESCOL è utilizzato come sussidio farmacologico per il trattamento
dell'ipercolesterolemia primaria e della dislipidemia mista, per ridurre i livelli
ematici di colesterolo totale, colesterolo LDL, trigliceridi ed apo lipoproteina B.
Questo tipo di intervento è particolarmente indicato in soggetti ad alto rischio
cardiovascolare e non responsivi alla terapia dietetica o ad altre misure non
farmacologiche.
www.slidetube.it
Pagina 46
MECCANISMO D'AZIONE LESCOL - FLUVASTATINA
La fluvastatina, assunta per os, viene assorbita quasi completamente a livello del
tratto gastrointestinale,ma raggiunge concentrazioni plasmatiche utili pari al 24%
della dose totale assunta. Legato alle proteine plasmatiche, il principio attivo del
Lescol raggiunge il fegato, dove esercita il suo principale effetto. A livello degli
epatociti, infatti, la fluvastatina è in grado di legare ed inibire l'enzima HMG-CoA
reduttasi, necessario alla sintesi dell'acido mevalonico, precursore del colesterolo.
La ridotta sintesi di colesterolo epatico induce un over espressione di recettori per le
LDL, garantendo quindi una duplice azione ipocolesterolemizzante, esercitata da
un lato dalla ridotta sintesi di questo sterolo e dall'altro dall'aumentato uptake
epatico. Terminata la sua azione biologica (emivita intorno alle 2,5 ore), la
fluvastatina viene metabolizzata da diverse isoforme di citocromi epatici in metaboliti
inattivi, ed eliminata per oltre il 90% attraverso le feci, e per la restante parte tramite
le urine. L'importanza terapeutica del LESCOL si deve alla ben dimostrata
associazione tra elevati livelli di colesterolo LDL e trigliceridi nel sangue, ed eventi
cardiovascolari di varia natura, anche di grave entità, e all'effetto preventivo che la
diminuzione dei suddetti valori esplica sull'incidenza
di numerose malattie cardiovascolari.
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
1 . L'EFFICACIA DELLA FLUVASTATINA
Am J Cardiol. 1.995 13 luglio, 76 (2): 71A-75A. Fluvastatina in ipercolesterolemia
grave: analisi di un database degli studi clinici. Peters TK. L'efficacia della
fluvastatina è stata documentata in letteratura da ormai oltre 25 anni. Questo
studio rappresenta una pietra miliare nella valutazione dell'efficacia della
fluvastatina nel trattamento dell'ipercolesterolemia primaria e dell'ipercolesterolemia
familiare eterozigote, in pazienti con valori di colesterolo LDL superiori a 190
mg/dL. Il trattamento per almeno 12 settimane con fluvastatina a 40mg/die, ha
garantito una riduzione dei livelli di colesterolo LDL superiore al 25 %.
2. L'EFFICACIA DELLA FLUVASTATINA IN PAZIENTI IPERTESI
J Hum Hypertens. 2010 Sep 9.Effects of fluvastatin on insulin resistance and cardiac
morphology in hypertensive patients.Teixeira AA, Buffani A, Tavares A, Ribeiro AB,
Zanella MT, Kohlmann O Jr, Batista MC. E' noto come l'ipertensione possa
associarsi ad un aumento del rischio cardiovascolare, anche in assenza di elevati
livelli di colesterolo LDL. Lo studio in questione mostra come la somministrazione di
fluvastatina possa garantire una significativa riduzione della pressione sistolica,
della massa ventricolare sinistra, dell'insulino resistenza e degli indici di rischio
cardiovascolare, anche in pazienti non affetti da ipercolesterolemia. Questi dati
sostengono l'efficacia pleiotropica del LESCOL e degli altri farmaci a base di
Fluvastatina.
3. LA FLUVASTATINA NELLA PROTEZIONE DA ATEROSCLEROSI
Atherosclerosis. 2010 Aug 19. Fluvastatin protects vascular smooth muscle cells
against oxidative stress through the Nrf2-dependent antioxidant pathway. Makabe S,
Takahashi Y, Watanabe H, Murakami M, Ohba T, Ito H. Ormai noti sono gli effetti
metabolici delle statine, in particolare della fluvastatina, mentre non ancora del tutto
www.slidetube.it
Pagina 47
chiare sono le sue funzioni pleiotropiche. Questo modello cellulare di studio, mostra
infatti come la fluvastatina possa contribuire a salvaguardare l'integrità delle cellule
muscolari lisce dei vasi sanguigni, proteggendole dallo stress ossidativo grazie alla
genesi di fattori coinvolti nella risposta antiossidante.
MODALITÀ D'USO E POSOLOGIA
LESCOL capsule da 20/40mg di fluvastatina oppure LESCOL compresse a rilascio
prolungato da 80 mg di fluvstatina come detto in apertura, la somministrazione di
questo farmaco per il trattamento dell'ipercolesterolemia primaria dovrebbe esser
presa in considerazione solo dopo aver eseguito una dieta ipolipidica per almeno 3
mesi, accompagnata da un miglioramento dello stile di vita.
Il dosaggio corretto di LESCOL dovrebbe essere formulato dal medico dopo
un'attenta valutazione del quadro clinico del paziente e degli obiettivi da
raggiungere, provvedendo, in caso di ridotta efficacia del trattamento, ad un aumento
del dosaggio fino ad 80mg, comunque non prima di quattro settimane dall'inizio
della terapia. Allo stesso modo, raggiunto lo standard terapeutico, si potrebbe
provvedere ad un ulteriore aggiustamento del dosaggio. L'assunzione di LESCOL in
compresse a rilascio prolungato garantisce una riduzione della
velocità di assorbimento della fluvastatina di circa il 60%, aumentandone la
persistenza nel torrente circolatorio di circa 4 ore. In entrambi i casi il farmaco
dovrebbe essere assunto in unica dose, con un bicchiere di acqua, anche la sera
prima di coricarsi.
AVVERTENZE LESCOL - FLUVASTATINA
Prima di iniziare il trattamento farmacologico con LESCOL è particolarmente
indicato sottoporsi ad un regime dietetico ipolipidico e ad un attività fisica
controllata per almeno 12 settimane. Queste accortezze dovrebbero poi essere
mantenute anche durante tutto l'intervento farmacologico.
Visto il metabolismo epatico della fluvastatina, questo principio attivo andrebbe
somministrato con estrema cautela in tutti i pazienti affetti da patologie epatiche o
con pregressa storia di epatopatie, monitorando costantemente i parametri di
funzionalità epatica (transaminasi), ed eventualmente sospendendo la terapia quando
raggiungono valori 3 volte superiori rispetto al range di normalità. Prima del
trattamento con LESCOL , in pazienti affetti da alterazioni dell'equilibrio ormonale o
con precedente storia di miopatie o affezioni del tessuto muscolare scheletrico,
sarebbe necessario controllare i livelli plasmatici di creatinkinasi, e monitorarli
durante tutto il trattamento, vista l'incidenza di miopatie e rabdomiolisi in pazienti
trattati con statine. Per lo stesso motivo, anche in soggetti non predisposti a queste
patologie, sarebbe opportuno indagare la presenza di dolori muscolari o
affaticamento cronico durante tutto il periodo di trattamento con fluvastatina.
L'assenza di studi relativi all'utilizzo di questo principio attivo in individui al di sotto
dei 18 anni o in pazienti affetti da ipercolesterolemia familiare omozigote, non
permette l'estensione dell'indicazione terapeutica a questi gruppi. Nonostante tra gli
www.slidetube.it
Pagina 48
effetti collaterali siano descritti casi di vertigine, la fluvastatina non dovrebbe
alterare le normali capacità di guida o di uso di macchinari.
GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO
L'assunzione di LESCOL durante il periodo di gravidanza è fortemente sconsigliata,
vista l'importanza del colesterolo nel corretto sviluppo embrionale e fetale. L'assenza
di studi in letteratura che mostrino gli effetti delle statine sulla salute del neonato,
suggeriscono di sospendere l'allattamento al seno durante la terapia farmacologica
con LESCOL.
INTERAZIONI
Visto il metabolismo epatico della fluvastatina, mediato da numerose isoforme
enzimatiche degli enzimi citocromiali, è difficile che la concomitante
somministrazione di altri farmaci possa incidere significativamente sulle proprietà
farmacocinetiche di questo principio attivo. La dimostrazione è data dall'assenza di
variazioni clinicamente rilevanti della fluvastatina ematica in seguito alla
somministrazione di inibitori del citocromo 3A4, come eritromicina o itraconazolo.
Al contrario, la concomitante somministrazione di rifampicina su volontari sani ha
determinato una riduzione del 50% della biodisponibilità di fluvastatina, esigendo
quindi un aggiustamento del dosaggio. Altre variazioni clinicamente non rilevanti,
per le quali non è generalmente necessario un adeguamento della terapia, si sono
osservate in seguito alla somministrazione di antiacidi ed anticoagulanti come
warfarin. In quest'ultimo caso è necessario monitorare il tempo di protrombina al
fine di evitare episodi di sanguinamento, che raramente sono stati osservati.
CONTROINDICAZIONI LESCOL- FLUVASTATINA
LESCOL è controindicato durante il periodo di gravidanza ed allattamento, in caso
di ipersensibilità verso uno dei suoi componenti ed in caso di alterazioni significative
della funzionalità epatica.
EFFETTI INDESIDERATI
Le reazioni avverse descritte in seguito alla somministrazione di LESCOL si sono
rilevate, nella maggior parte dei casi, clinicamente non significative e transitorie. Gli
effetti più comunemente osservati sono stati dolori addominali, dispepsia, cefalea,
insonnia e vertigini. Decisamente più rare sono state le reazioni di ipersensibilità,
prevalentemente a carattere dermatologico (rush ed eritemi) o edematoso, e le azioni
dannose sul tessuto muscolare (mialgia, miopatia, rabdomiolisi) ed epatico. In ogni
caso tutti i suddetti effetti collaterali si sono rapidamente risolti con la sospensione
della terapia.
www.slidetube.it
Pagina 49
OLBETAM- Acipimox
OLBETAM è un farmaco a base di Acipimox
GRUPPO TERAPEUTICO: Ipolipemizzanti - Analogo sintetico dell'acido nicotinico
INDICAZIONI
MECCANISMO D'AZIONE
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
MODALITA' D'USO e POSOLOGIA
AVVERTENZE GRAVIDANZA e ALLATTAMENTO
INTERAZIONI
CONTROINDICAZIONI
EFFETTI INDESIDERATI
INDICAZIONI OLBETAM - ACIPIMOX
OLBETAM è indicato nel trattamento delle dislipidemie primitive e secondarie
caratterizzate da elevati livelli ematici di trigliceridi e colesterolo.
OLBETAM dovrebbe essere preceduto ed abbinato ad interventi terapeutici non
farmacologici, come dieta ipolipidica e sano stile di vita.
MECCANISMO D'AZIONE OLBETAM - ACIPIMOX
Acipimox è un analogo sintetico dell'acido nicotinico (vitamina B3), con il quale
condivide anche il meccanismo d'azione. Assunto per via orale, viene rapidamente ed
efficacemente assorbito nel tratto gastrointestinale, raggiungendo concentrazioni
plasmatiche massime a distanza di due ore dall'ingestione. Attraverso il torrente
circolatorio, scorporato dal legame con le proteine plasmatiche, Acipimox può
raggiungere il tessuto adiposo, dove impedisce la liberazione di acidi grassi liberi.
L'inibizione della lipolisi diminuisce il flusso entrante di acidi grassi a livello
epatico, con riduzione del substrato necessario alla sintesi di trigliceridi. Tale evento
si concretizza in un minor rilascio di VLDL. Gli effetti appena descritti si traducono
in una significativa riduzione delle concentrazioni plasmatiche di trigliceridi, VLDL
e colesterolo LDL. Inoltre, OLBETAM sembra in grado di incrementare la
colesterolemia HDL. In seguito ad un'emivita piuttosto breve, stimata intorno alle 2
ore, oltre il 90% del principio attivo assunto oralmente viene riscontrato nelle urine.
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
DIFFERENZE TRA ACIPIMOX E ACIDO NICOTINICO
Br J Clin Pharmacol. 1992 Apr;33(4):451-3.A comparison of acipimox and nicotinic
acid in type 2b hyperlipidaemia.O'Kane MJ, Trinick TR, Tynan MB, Trimble ER,
Nicholls DP.Nonostante Acipimox condivida con l'acido nicotinico la medesima
natura chimica e il medesimo meccanismo d'azione, i risultati osservati in seguito a
trattamento con entrambi i principi attivi -in pazienti con iperlipidemia di tipo 2b sono stati decisamente differenti. Il gruppo trattato con acipimox ha infatti
conseguito risultati decisamente più importanti in termini di azione ipolipemizzante,
per giunta senza lamentare gli effetti collaterali osservati nel gruppo trattato con
www.slidetube.it
Pagina 50
acido nicotinico (pirosi e rash cutanei).
L'EFFICACIA DI ACIPRIMOX NELLE IPERLIPIDEMIE PRIMARIE
Rev Med Chil. 1991 Oct;119(10):1140-6.Acipimox in primary hyperlipidemias: safety
and efficacy evaluated in six months Davidoff P, Ruiz F, Varas MA, García de los Ríos
M, Silva MA, González G, Tapia JC. Studio datato che mostra l'efficacia della terapia
con acipimox a 750 mg/die protratta per 60 giorni in pazienti iperlipidemici. I
risultati registrati, molto incoraggianti, mostrano una riduzione
dei livelli di colesterolo totale dal 10 al 23%, dei trigliceridi del 50%, ed un aumento
del colesterolo HDL dal 9 al 20%. Una variabilità importante nell'efficacia del
trattamento si è osservata tra i diversi gruppi di iperlipidemia.
GLI EFFETTI DELL'ACIPIMOX SUL METABOLISMO DEL GLUCOSIO
Acta Diabetol. 1994 Apr;31(1):6-13. The effect of an antilipolytic agent (acipimox)
on the insulin resistance of lipid and glucose metabolism in hypertriglyceridaemic
patients. Saloranta C, Groop L, Ekstrand A, Franssila-Kallunki A, Taskinen MR.
E' noto come l'elevata concentrazione di acidi grassi nel sangue possa ridurre
significativamente la sensibilità all'insulina, tanto che spesso l'ipertrigliceridemia è
associata ad insulino resistenza. Acipimox, riducendo la lipolisi, di conseguenza i
livelli di acidi grassi nel sangue, sembra poter migliorare l'utilizzo periferico del
glucosio.
MODALITÀ D'USO E POSOLOGIA
OLBETAM capsule da 250 mg di Acipimox: il dosaggio suggerito è di 2-3 capsule al
giorno,suddivise in altrettante assunzioni. La scelta del corretto dosaggio dovrebbe
essere effettuata dal medico in base alla storia clinica del paziente, alla gravità della
patologia in atto e agli obiettivi da raggiungere.
Un adeguamento della dose sarebbe inoltre necessario in caso di ridotta funzionalità
renale.
AVVERTENZE OLBETAM - ACIPIMOX
Prima di iniziare il trattamento con OLBETAM, sarebbe opportuno seguire un piano
dietetico ipolipidico ed un corretto stile di vita. In caso di necessità terapeutica
farmacologica,l'assunzione di acipimox dovrebbe comunque continuare ad associarsi
alle suddette strategie non farmacologiche. Prima e durante il trattamento con
OLBETAM ® , soprattutto se protratto per periodi prolungati,sarebbe opportuno
controllare la funzionalità renale, epatica e l'assetto lipidemico. Sarebbe quindi
necessario provvedere all'adeguamento del dosaggio in caso di ridotta funzionalità
renale, sospendendo la terapia quando i livelli di clearance della creatinina
scendono al di sotto dei 30ml/min.
GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO
L'assenza di studi relativi alla sicurezza dell'acipimox sulla salute del feto, del
neonato e della donna in gravidanza, non permette di formulare alcun tipo di
giudizio. Pertanto l'assunzione di OLBETAM è sconsigliata durante l'intero periodo
di gravidanza e allattamento.
www.slidetube.it
Pagina 51
INTERAZIONI
Al momento, non sono note interazioni con altri farmaci o molecole in grado di
variare significativamente le proprietà terapeutiche e farmaco cinetiche
dell'acipimox.
CONTROINDICAZIONI OLBETAM - ACIPIMOX
OLBETAM è controindicato in pazienti con ulcera peptica e in caso di ipersensibilità
verso uno dei suoi componenti.
EFFETTI INDESIDERATI
Sia la sperimentazione clinica che il riscontro post-marketing non hanno registrato
eventi avversi clinicamente significativi, propendendo per la buona tollerabilità del
farmaco. Tuttavia OLBETAM, soprattutto durante la prima fase di trattamento, può
determinare arrossamento, sensazione di calore e prurito. Questi sintomi, dovuti al
suo effetto vasodilatatore, tendono a scomparire con il proseguo della terapia.
Raramente sono stati descritti casi di pirosi gastrica, cefalea ed astenia, comunque
non così gravi da richiedere la sospensione del trattamento con OLBETAM. In caso
di manifeste reazioni di ipersensibilità al farmaco (orticaria, edema,
rush, ipotensione etc.) è necessario sospendere immediatamente la terapia.
TREDAPTIVE - Acido nicotinico e laropiprant
TREDAPTIVE è un farmaco a base di Acido nicotinico e laropiprant.
GRUPPO TERAPEUTICO: Ipolipemizzanti - Analogo sintetico dell'acido nicotinico
INDICAZIONI
MECCANISMO D'AZIONE
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
MODALITA' D'USO e POSOLOGIA
AVVERTENZE GRAVIDANZA e ALLATTAMENTO
INTERAZIONI
CONTROINDICAZIONI
EFFETTI INDESIDERATI
INDICAZIONI TREDAPTIVE - ACIDO NICOTINICO E LAROPIPRANT
TREDAPTIVE è utilizzato nel trattamento della dislipidemia mista, caratterizzata da
alti livelli di trigliceridi e colesterolo LDL, e nel trattamento dell'ipercolesterolemia
familiare eterozigote. TREDAPTIVE andrebbe somministrato in sinergia con le
statine, o in mono terapia, a pazienti non responsivi al trattamento con inibitori delle
HMG-CoA reduttasi. Come ogni trattamento ipolipemizzante, l'assunzione di
TREDAPTIVE dev'essere preceduta ed affiancata da una dieta ipolipidica e da
esercizio fisico costante.
www.slidetube.it
Pagina 52
MECCANISMO D'AZIONE TREDAPTIVE - ACIDO NICOTINICO E
LAROPIPRANT
TREDAPTIVE, assunto oralmente, viene assorbito a livello gastro-intestinale,
facendo registrare un picco plasmatico dei suoi principi attivi dopo circa 4 ore. La
biodisponibilità, sia per l'acido nicotinico che per il laropiprant, si attesta intorno al
70% della dose assunta. Entrambi i principi attivi subiscono un metabolismo di
primo passaggio: a basse dosi l'acido nicotinico dà luogo a nicotinammide, mentre
una volta saturata questa via origina acido nicotinurico (per coniugazione con
glicina); il laropiprant viene invece coniugato ad acil glucoronide, con parziale
riduzione della sua funzionalità biologica. Gli effetti ipolipemizzanti del farmaco si
devono unicamente all'azione dell'acido nicotinico. Raggiunto il tessuto adiposo
legato alla glicina, questo principio attivo può infatti interagire con recettori orfani e
- attraverso eventi cellulari non ancora chiariti - inibire la lipolisi e il rilascio
di acidi grassi nel torrente ematico. Il ridotto afflusso di acidi grassi non coniugati al
fegato determina una sensibile riduzione della sintesi epatica di trigliceridi e
lipoproteine (VLDL e LDL), contribuendo a riequilibrare il profilo lipidemico.
Tutti questi eventi - accompagnati da un incremento della colesterolemia HDL e dalla
graduale sostituzione delle particelle di colesterolo LDL piccole e dense (fortemente
aterogene) con lipoproteine più grandi - garantiscono una riduzione del rischio
cardiovascolare. Le elevate concentrazioni di acido nicotinico necessarie a garantire
l'effetto ipolipemizzante, si accompagnano sistematicamente ad uno spiacevole effetto
collaterale, sostenuto dall'aumentata produzione di prostaglandina D2 e
caratterizzato da vampate di calore. Il laropiprant agisce proprio a questo livello,
bloccando il recettore DP1 per la prostaglandina D2 ed impedendo che
l'azione vasodilatatrice cutanea determini l'insorgenza di vampate.
Terminato l'effetto terapeutico, l'acido nicotinico viene eliminato prevalentemente
tramite le urine, mentre il laropiprant soprattutto attraverso le feci.
STUDI SVOLTI ED EFFICACIA CLINICA
IL SIGNIFICATO DELL'ASSOCIAZIONE ACIDO NICOTINICO/LAROPIPRANT
Expert Opin Pharmacother. 2010 Jul;11(10):1715-26. Laropiprant plus niacin for
dyslipidemia and prevention of cardiovascular disease. Olsson AG.L'acido nicotinico
è tra i farmaci più efficaci nel ridurre il rischio cardiovascolare associato
adiperlipidemia. Questa caratteristica è data soprattutto dalla possibilità di
incrementare significativamente i livelli di colesterolo HDL. Nonostante ciò, l'acido
nicotinico riconosce dei limiti dovuti essenzialmente all'alto dosaggio richiesto, che
molto spesso provoca effetti collaterali come le classiche vampate di calore.
L'associazione con laropiprant permette di ridurre sensibilmente gli effetti collaterali
dell'acido nicotinico, salvaguardandone l'efficacia terapeutica.
L'EFFICACIA DI TREDAPTIVE
Int J Clin Pract. 2008 Dec;62(12):1959-70. Lipid-modifying efficacy and tolerability
of extended-release niacin/laropiprant in patients with primary
hypercholesterolaemia or mixed dyslipidaemia. Maccubbin D, Bays HE, Olsson AG,
Elinoff V, Elis A, Mitchel Y, Sirah W, Betteridge A, Reyes R,Yu Q, Kuznetsova O,
Sisk CM, Pasternak RC, Paolini JF. L'efficacia della combinazione tra acido
www.slidetube.it
Pagina 53
nicotinico a rilascio esteso e laropiprant, è stata valutata in quasi 1500 pazienti
sottoposti a terapia. I risultati ottenuti dopo 20 settimane di trattamento con 2
grammi di acido nicotinico e 40mg di laropiprant, sono stati alquanto positivi. Si è
infatti registrata una riduzione media del colesterolo LDL del 18%, dei trigliceridi
del 26% e del colesterolo totale del 8%, mentre il colesterolo HDL è aumentato del
20%.
COMBINAZIONE ACIDO NICOTINICO/LAROPIPRANT/SIMVASTATINA
Expert Opin Investig Drugs. 2010 Mar;19(3):437-49. A new paradigm for managing
dyslipidemia with combination therapy: laropiprant + niacin + simvastatin.
Yiu KH, Cheung BM, Tse HF. L'associazione della simvastatina al connubio acido
nicotinico/laropiprant, potrebbe completare l'efficacia terapeutica della cura
ipolipidemizzante, garantendo un'azione sinergica e complementare. Infatti, mentre
l'acido nicotinico potrebbe garantire un significativo incremento della colesterolemia
HDL, la simvastatina potrebbe abbattere quella LDL. Pertanto, questa
combinazione terapeutica garantirebbe una significativa riduzione del rischio
cardiovascolare. Uno dei limiti più importanti di una simile terapia risiede nel
potenziale incremento del rischio di sviluppare epatopatie e rabdomiolisi.
MODALITÀ D'USO E POSOLOGIA
TREDAPTIVE compresse a rilascio modificato contenenti 1000 mg di acido
nicotinico e 20 mg di laropiprant: nelle prime quattro settimane di trattamento il
dosaggio dovrebbe essere di una compressa al giorno, per poi salire a 2 compresse
quotidiane assunte in un'unica somministrazione. L'assunzione di TREDAPTIVE è
preferibile di sera, durante la cena o prima di andare a letto, in modo da preservare
le proprietà farmacocinetiche del prodotto. Prima e durante l'intervento
farmacologico con TREDAPTIVE è opportuno seguire uno stile di vita sano e un
piano alimentare ipolipidico.
.AVVERTENZE TREDAPTIVE - ACIDO NICOTINICO E LAROPIPRANT
Prima e durante l'assunzione di TREDAPTIVE è opportuno perseguire gli interventi
non farmacologici (dieta ipolipidica ed attività fisica) atti a diminuire il contenuto di
lipidi nel sangue. Qualora si renda necessaria la somministrazione del farmaco, il
medico dovrebbe indagare la funzionalità epatica e muscolare del paziente,
valutando se intraprendere o meno la terapia in caso di alterata funzionalità epatica
e muscolare, o predisposizione all'insorgenza di tali patologie. Queste precauzioni
sono necessarie al fine di evitare reazioni avverse a carico del
fegato e del muscolo scheletrico, documentate in letteratura e particolarmente
frequenti in caso di concomitante somministrazione di inibitori delle HMG-CoA
reduttasi. Vista l'escrezione urinaria di acido nicotinico, e noti i suoi effetti su alcuni
parametri ematoclinici, prima e durante il trattamento sarebbe opportuno monitorare
la capacità funzionale dei reni, la glicemia a digiuno, le concentrazioni di acido
urico e fosfato, e la conta piastrinica. La presenza di lattosio tra gli eccipienti di
TREDAPTIVE potrebbe essere responsabile di reazioni avverse al farmaco di
carattere gastro-intestinale, comuni nei pazienti affetti da malassorbimento
glucosio/galattosio o da deficit enzimatico di lattasi.
Seppur non siano state descritte interferenze sulle normali capacità percettive del
www.slidetube.it
Pagina 54
paziente, la presenza di capogiri - frequente soprattutto all'inizio del trattamento con
TREDAPTIVE - potrebbe compromettere le normali capacità di guida di autoveicoli
e di utilizzo dei macchinari.
GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO
L'assunzione di TREDAPTIVE durante la gravidanza e l'allattamento è sconsigliata,
vista l'assenza di studi utili a comprendere il profilo di sicurezza del farmaco sulla
salute del feto, del neonato e della gestante.
INTERAZIONI
La presenza di due diversi principi attivi aumenta sensibilmente le possibili
interazioni che il farmaco TREDAPTIVE può intraprendere con altre molecole
biologicamente attive. Infatti, ad alte dosi, l'acido nicotinico può interagire con:
1. Farmaci antipertensivi di varia natura, potenziandone l'efficacia ipotensiva;
2. Statine, aumentando l'effetto ipolipemizzante;
3. Agenti sequestranti gli acidi biliari, perdendo parte della sua quota attiva.
Le interazioni osservate per laropiprant non sono risultate significative né dal punto
di vista farmacocinetico né dal punto di vista clinico.
CONTROINDICAZIONI TREDAPTIVE - ACIDO NICOTINICO E
LAROPIPRANT
TREDAPTIVE è controindicato in caso di ridotta funzionalità epatica o renale, in
caso di ulcera peptica attiva, di sanguinamento arterioso e di ipersensibilità ad uno
dei suoi composti.
EFFETTI INDESIDERATI
Le reazioni avverse lamentate dai pazienti sottoposti a terapia con TREDAPTIVE
sono risultate generalmente transitorie e di lieve entità. Vampate di calore, capogiri,
cefalea, diarrea, nausea, vomito, eritema, prurito, eruzioni cutanee ed alterazioni dei
parametri ematici di transaminasi, glicemia ed acido urico, sono stati gli effetti
collaterali più descritti.
Reazioni di ipersensibilità ed effetti collaterali clinicamente rilevati solo in alcuni
casi.
Specialità farmaceutiche farmaci ipolipemizzanti
APLACTIN (pravastatina) 30
CRESTOR (rosuvastatina) 30
LESCOL (fluvastatina) 30
LIPAXAN (fluvastatina) 30
LIPONORM (simvastatina) 30
LOVINACOR (lovastatina) 30
MEDIPO (simvastatina) 30
PRASTEROL (pravastatina) 30
PRAVASELECT (pravastatina) 30
PRIMESIN (fluvastatina) 30
PROVISACOR (rosuvastatina) 30
www.slidetube.it
Pagina 55
REXTAT (lovastatina) 30
SANAPRAV (pravastatina) 30
SELECTIN (pravastatina) 30
SIMESTAT (rosuvastatina) 30
SINVACOR (simvastatina) 30
SIVASTIN (simvastatina) 30
TAVACOR (lovastatina) 30
TORVAST (atorvastatina) 30
TOTALIP (atorvastatina) 30
ZOCOR (simvastatina) 30
Risultati terapeutici attesi
Effetti del trattamento ipolipemizzante sull'incidenza di tumori.
La numerosità degli studi clinici condotti con farmaci ipolipemizzanti (sia statine ,sia
fibrati) e la durata del follow-up, che, per alcuni studi condotti con simvastatina,
pravastatina e fibrati, supera largamente i 10 anni, permette di escludere un
incremento dell’incidenza di neoplasie.È ormai ampiamente documentato che non si
riscontrano differenze significative nell’incidenza di tumori maligni tra pazienti in
trattamento ipolipemizzante e pazienti del gruppo trattato con placebo.
Effetti del trattamento ipolipemizzante sull'incidenza di ictus..
La riduzione dell’incidenza di ictus e TIA dopo terapia ipolipemizzante è ormai
documentata da tutti gli studi di intervento con statine ed anche da alcuni studi
condotti con fibrato (VA-HIT).La riduzione del rischio è in media è del 30%.
Terapia ipolipemizzante nell'anziano.
L’età avanzata è universalmente considerata un fattore di rischio di primaria
importanza, inoltre i risulati di alcuni studi di intervento recenti (HPS e PROSPER)
documentano il beneficio e la tollerabilità della terapia ipolipemizzante in questa
categoria di pazienti.
Terapia ipolipemizzante nella popolazione di sesso femminile.
Le linee guida europee sopra citate e la Carta Italiana del rischio cardiovascolare
evidenziano un rischio molto basso, o addirittura nullo, per le donne, soprattutto se
non fumatrici. Tale dato contrasta con il fatto che le malattie cardiovascolari
rappresentano la prima causa di morte proprio nelle donne: 49% contro 39% dei
maschi, secondo il rapporto ISTISAN del 2001.Pertanto in presenza di fattori di
rischio cardiovascolare sembra più opportuno effettuare scelte terapeutiche dettate
dalla medicina basata sulle evidenza piuttosto che da considerazioni economiche.
Va ricordato che in tutti gli studi di intervento, anche se rappresentate in numero
nettamente inferiore rispetto ai maschi, le femmine ottengono gli stessi benefici, in
termini di riduzione del rischio, dei soggetti di sesso maschile.
www.slidetube.it
Pagina 56
Il trattamento intensivo con farmaci ipolipemizzanti riduce la progressione
dell'aterosclerosi carotidea
In diversi studi che hanno valutato le statine, l’incidenza di eventi vascolari tra i
gruppi di trattamento inizia a differenziarsi solo dopo 1 anno.
Per la progressione dell’aterosclerosi, la sequenza temporale dell’effetto non è stata
ben definita.
Ricercatori dell’University Medical Center di Utrecht in Olanda, hanno utilizzato i
dati dello studio METEOR per determinare il più precoce punto temporale nel quale
le differenze, riguardanti la progressione dell’aterosclerosi, diventano significative
dopo l’inizio del trattamento con le statine.
Lo studio METEOR ha esaminato l’effetto della riduzione del colesterolo LDL con
Rosuvastatina ( Crestor ) 40 mg sul cambiamento dello spessore medio-intimale delle
arterie carotidee, mediante ultrasonografia B-mode, in 984 individui a basso rischio.
Il trattamento con Rosuvastatina è risultato associato ad una riduzione del 49% dei
livelli di colesterolo LDL, del 34% del colesterolo totale, a un aumento dell’8% nel
colesterolo HDL, e a un abbassamento del 16% dei livelli dei trigliceridi ( tutti
p<0.0001 rispetto al placebo ).
La differenza nella progressione dello spessore medio-intimale carotideo massimo (
segmenti della carotide interna e della carotide comune destra e sinistra ) tra i
gruppi Rosuvastatina e placebo è diventata significativa a 12 mesi [ 0.0032 e 0.0133
mm anno (-1), rispettivamente, nel gruppo Rosuvastatina e placebo; p=0.049 ].
Tale divergenza si è ulteriormente accresciuta nel corso del periodo osservazionale: 0.0009 e 0.0131 mm anno (-1) dopo 18 mesi ( p<0.001 ); –0.0014 e 0.0131 mm anno
(-1) dopo 24 mesi di trattamento ( p<0.001 ).
I risultati sono stati ancora più significativi per la progressione dello spessore mediointimale dei segmenti della carotide comune sinistra e destra.
In conclusione, l’approccio aggressivo nella riduzione del colesterolo LDL appare
esercitare il suo effetto benefico sulla progressione del processo aterosclerotico
durante il primo anno di trattamento. Questo sta ad indicare che gli studi clinici che
dovranno valutare l’efficacia del trattamento ipolipemizzante sulla progression dello
spessore medio-intimale carotideo devono avere la durata minima di 1 anno e devono
avere caratteristiche simili a quelle dello studio METEOR. ( Xagena_2009 )
www.slidetube.it
Pagina 57
EFFETTI COLLATERALI
Fegato:alterazioni della funzionalità epatica si verificano in una piccola frazione
del popolo, monitorizzare analisi del sangue per controllare che il vostro fegato
continua a funzionare bene.Se la funzione del fegato diventa troppo anormale,
interrompere il farmaco.Il fegato dovrebbe tornare al normale funzionamento.
Muscoli:sintomi muscolari sono comuni con statine."Miopatia," che ha coinvolto un
danno reale al tessuto muscolare, può essere molto grave. Per questo motivo, se si
sviluppano dolore muscolare nuovo, debolezza, o tenerezza sui farmaci deve
informare immediatamente il medico. Molto raramente, oltre alla miopatia si può
verificare , una condizione molto pericolosa, chiamato "rabdomiolisi", può capitare
che a volte può essere fatale. miopatia e rabdomiolisi sono più comuni se c'e' una
combinazione di altri farmaci che abbassano il colesterolo, in particolare niacina o
gemfibrozil (o di altri "fibrati"), come oltre che una statina. Talune altre classi di
farmaci in combinazione con le statine può anche aumentare il rischio di problemi.
EFFETTI COLLATERALI meno noti
Memoria, il pensiero e concentrazione
Alcune persone riferiscono i cambiamenti in memoria, attenzione, o la
concentrazione sulle statine.Possono avere problemi a trovare la parola giusta; può
dimenticare compiti hanno cominciato a fare, e possono avere difficoltà a seguire le
conversazioni.Alcune persone descrivono "buchi nella loro memoria".Alcune persone
si preoccupano che stanno sviluppando il morbo di Alzheimer.Naturalmente, poiché
la gente su statine sono spesso anziani, e potrebbe trattarsi di perdite legate all'età
della memoria, rende difficile sapere se i farmaci sono responsabili.Molte persone in
relazione il miglioramento della memoria e del pensiero quando si fermano il
farmaco, o il miglioramento se vanno su un dosaggio più basso.Questi risultati
suggeriscono che il farmaco è responsabile.
A partire da ora vi ci sono due studi randomizzati controllati che hanno guardato
pensando a questi farmaci.Uno è stato pubblicato nel maggio 2000 sulla rivista
chiamata American Journal of Medicine.Dr.Matthew Muldoon, presso l'Università di
Pittsburgh, ha mostrato che le statine, in media, riduce i "cognizione", vale a dire, le
persone che erano su una statina droga ha fatto peggio sui test di pensare e di
capacità di memoria, anche se ha iniziato la stessa coloro che sono stati messi su una
pillola placebo.Questi effetti sono stati "significativi" statisticamente.In media, gli
effetti sono stati considerati per essere piccolo, ma, naturalmente, alcune persone
non hanno alcuna alterazione, mentre altri sono più grandi perdite di memoria e di
pensare.Un secondo studio del Dr. Muldoon condivisa risultati simili.Tuttavia, in un
altro studio con statine, nessun effetto è stato osservato sulla funzione cognitiva.Tale
studio, nelle persone over 70, non è stato espressamente progettato per valutare
l'effetto delle statine sul pensiero, ma lo ha fatto valutare la funzione cognitiva.
www.slidetube.it
Pagina 58
Depressione e irritabilità
Alcune persone riferiscono cambiamenti di umore con statine.Queste includono la
perdita di interesse nelle attività e perdita di interesse per il coinvolgimento
sociale.Alcune persone riferiscono depressione franca, ma non è noto se questi effetti
sono più comuni nelle persone con statine rispetto a persone che non sono.Tuttavia,
alcune persone affidabile diverrà quando sulla droga, e meglio da spento, in modo
che per queste persone sembra esservi una relazione. E 'possibile che alcune persone
possono anche ottenere una spinta al loro stato d'animo con basso contenuto di
colesterolo, anche se questo è meno comunemente.In alcuni casi la violenza, psicosi e
suicidio sono stati segnalati. Abbiamo pubblicato una serie di piccole caso descrive
diversi casi di grave irritabilità derivanti da statine, risolvendo quando le statine
sono stati fermati, e il ritorno quando l'uso di statine è stata ripresa.
Dolore
Anche se il dolore muscolare è un effetto collaterale ben noto di questi farmaci (e
quello che dovrebbe essere segnalata, in modo da test può essere fatto), gli effetti del
dolore sono state riportate da molte persone con statine, ma non sono stati studiati
approfonditamente includono mal di testa, alle articolazioni dolori, e dolori
addominali.
Neuropatia periferica
Gli studi hanno confermato che la neuropatia periferica (intorpidimento o formicolio
e bruciore) si può verificare con le statine.
Altri effetti indesiderati
disturbi del sonno, disturbi sessuali, affaticamento, capogiri e un senso di distacco
sono riportati anche con questi farmaci. Inoltre, la gente ha detto vivendo gonfiore,
respiro corto, disturbi visivi, cambiamenti nella regolazione della temperatura, il
cambiamento di peso, fame, ingrossamento del seno, cambiamenti di zucchero nel
sangue, pelle secca, arrossamenti, cambiamenti della pressione sanguigna, nausea,
disturbi di stomaco, sanguinamento e di chiamata nelle orecchie o altri rumori
www.slidetube.it
Pagina 59
Accertamento infermieristico prima della somministrazione
Prima del trattamento
Tutti i pazienti che iniziano la terapia con simvastatina o che aumentano il dosaggio
della stessa, devono essere informati del rischio di miopatia ed istruiti a riportare
immediatamente qualsiasi tipo di dolore, dolorabilità o debolezza muscolari non
spiegabili.
Le statine devono essere prescritte con cautela in pazienti con fattori predisponenti
per la rabdomiolisi. Allo scopo di stabilire un valore di riferimento al basale, si deve
misurare il livello di CK prima di iniziare il trattamento nei casi seguenti:
• Anziani (età > 70 anni)
• Disfunzione renale
• Ipotiroidismo non controllato
• Storia personale o familiare di disordini muscolari ereditari
• Presenza di episodi pregressi di tossicità muscolare con una statina o un fibrato
• Abuso di alcool.
Nei casi suddetti, il rischio che il trattamento comporta deve essere valutato in
rapporto al possibile beneficio, ed in caso di trattamento si raccomanda lo stretto
monitoraggio del paziente. Se il paziente ha avuto una precedente esperienza di
disordini muscolari durante il trattamento con un fibrato od una statina, il
trattamento con un membro differente della classe deve essere iniziato solo con
cautela. Se i livelli di CK sono significativamente elevati al basale (maggiore di 5
volte il limite superiore della norma), non deve essere iniziato il trattamento.
Durante il trattamento
Se durante il trattamento con statine il paziente riferisce la comparsa di dolorabilità,
debolezza o crampi muscolari senza causa apparente, occorre misurare i livelli di
CK. In caso di livelli significativamente elevati di CK (superiore a 5 volte il
limitesuperiore della norma), in assenza di esercizio fisico intenso, occorre
interrompere la terapia. Si deve considerare l’interruzione del trattamento, inoltre, se
i sintomi muscolari sono gravi e causano fastidio quotidiano, anche se i valori di CK
risultino inferiori a 5 volte il limite superiore della norma. Si deve interrompere il
trattamento in caso di sospetto di miopatia per qualsiasi altro motivo.Solo se la
sintomatologia regredisce ed i livelli di CK tornano alla normalità, si può prendere in
considerazione la reintroduzione della statina o l’introduzione di una statina
alternativa al più basso dosaggio e sotto stretto monitoraggio.
www.slidetube.it
Pagina 60
La terapia con simvastatina deve essere temporaneamente interrotta qualche giorno
prima di interventi chirurgici di elezione importanti e in caso di comparsa di
qualsiasi condizione medica o chirurgica importante.
Effetti di altri medicinali sulla simvastatina
Interazioni con il CYP3A4
La simvastatina è un substrato del citocromo P450 3A4. I potenti inibitori del
citocromo P450 3A4 aumentano il rischio di miopatia e rabdomiolisi aumentando la
concentrazione della attività inibitoria della HMG-CoA reduttasi nel plasma nel
corso della terapia con simvastatina. Tali inibitori includono itraconazolo,
ketoconazolo, eritromicina, claritromicina, telitromicina, inibitori della proteasi
dell’HIV, e nefazodone. La somministrazione concomitante di itraconazolo ha dato
luogo ad un incremento superiore a più di 10 volte dell’esposizione alla simvastatina
acida (il metabolita attivo beta-idrossiacido). La telitromicina ha causato un
incremento pari ad 11 volte dell’esposizione alla simvastatina acida.Pertanto,
l’associazione con itraconazolo, ketoconazolo, inibitori della proteasi dell’HIV,
eritromicina, claritromicina, telitromicina e nefazodone è controindicata. Se il
trattamento con itraconazolo, ketoconazolo, eritromicina, claritromicina o
telitromicina non è evitabile, la terapia con simvastatina deve essere sospesa nel
corso del trattamento. Si deve agire con cautela quando si associa simvastatina con
alcuni altri inibitori del CYP3A4 meno potenti: ciclosporina, verapamil, diltiazem
(vedere i paragrafi 4.2 e 4.4).
Ciclosporina
Il rischio di miopatia/rabdomiolisi è aumentato da una somministrazione
concomitante di ciclosporina in particolare con dosaggi più alti di simvastatina
(vedere i paragrafi 4.2 e 4.4). Il dosaggio di simvastatina non deve pertanto superare
i 10 mg/die nei pazienti in terapia concomitante con ciclosporina. Sebbene il
meccanismo non sia stato completamente compreso, la ciclosporina ha mostrato di
aumentare l’AUC degli inibitori della HMG-CoA reduttasi. L’aumento dell’AUC per
la simvastatina acida è presumibilmente dovuto, in parte, all’inibizione del CYP3A4.
Danazolo
Il rischio di miopatia e rabdomiolisi è aumentato dalla somministrazione
concomitante di danazolo con dosaggi più alti di simvastatina (vedere i paragrafi 4.2
e 4.4).
Gemfibrozil
Gemfibrozil aumenta l’AUC della simvastatina acida di 1,9 volte possibilmente a
causa dell’inibizione della via della glucuronidazione (vedere i paragrafi 4.2 e 4.4).
www.slidetube.it
Pagina 61
Amiodarone e verapamil
Il rischio di miopatia e rabdomiolisi è aumentato dalla somministrazione
concomitante di amiodarone o verapamil con dosaggi più alti di simvastatina (vedere
il paragrafo 4.4). In uno studio clinico in corso è stata segnalata miopatia nel 6% dei
pazienti trattati con simvastatina 80 mg e amiodarone.Un’analisi degli studi clinici
disponibili ha mostrato un’incidenza di miopatia di circa l’1% nei pazienti trattati
con simvastatina 40 mg o 80 mg e verapamil. In uno studio di farmacocinetica, la
somministrazione concomitante con verapamil ha dato luogo ad un incremento pari a
2,3 volte dell’esposizione alla simvastatina acida presumibilmente a causa, in parte,
dell’inibizione del CYP3A4. Il dosaggio di simvastatina non deve pertanto superare i
20 mg/die nei pazienti in terapia concomitante con amiodarone o verapamil, a meno
che il beneficio clinico non sia verosimilmente superiore all’aumento del rischio di
miopatia e di rabdomiolisi.
Diltiazem
Un’analisi degli studi clinici disponibili ha mostrato un’incidenza di miopatia
dell’1% nei pazienti trattati con simvastatina 80 mg e diltiazem.
Il rischio di miopatia nei pazienti che assumevano simvastatina 40 mg non è stato
aumentato dal diltiazem assunto in concomitanza (vedere il paragrafo 4.4). In uno
studio di farmacocinetica la somministrazione concomitante di diltiazem ha causato
un aumento di 2,7 volte nell’esposizione alla simvastatina acida, probabilmente a
causa dell’inibizione del CYP3A4. Il dosaggio di simvastatina non deve pertanto
superare i 40 mg/die in pazienti in terapia concomitante con diltiazem, a meno che il
beneficio clinico non sia verosimilmente superiore all’aumento del rischio di
miopatia e rabdomiolisi.
Acido fusidico
Il rischio di miopatia può essere aumentato dall’uso concomitante di acido fusidico
con le statine, inclusa la simvastatina. Con simvastatina sono stati riportati casi
isolati di rabdomiolisi. Può essere considerata l’interruzione temporanea del
trattamento con simvastatina. Se l’associazione si dimostra necessaria, i pazienti
trattati con acido fusidico e simvastatina devono essere tenuti sotto stretto
monitoraggio (vedere il paragrafo 4.4).
www.slidetube.it
Pagina 62
Succo di pompelmo
Il succo di pompelmo inibisce il citocromo P450 3A4. L’assunzione concomitante di
simvastatina e grandi quantità (più di un litro al giorno) di succo di pompelmo ha
dato luogo ad un aumento di 7 volte della esposizione alla simvastatina acida. Anche
l’assunzione di 240 ml di succo di pompelmo al mattino e simvastatina alla sera ha
dato luogo ad un aumento di 1,9 volte. L’assunzione di succo di pompelmo durante il
trattamento con simvastatina deve pertanto essere evitata.
Speciali precauzioni per la conservazione
Non ci sono raccomandazioni particolari per quanto riguarda le modalità di
conservazione. Conservare a temperatura inferiore a 30°C.
Bibliografia:
testo Farmacologia Mary. Jmjcek Richard A.Harvey Pamela C. Champe
testo Le basi farmacologiche della terapia Goodman & Gilman MC GRAWHIIL
Sitografia:
www.farmamedangelini.it
www.msd-Italia.it
www.nutressere.com
www.doctor33.it
www.elsevier.it
APA RAFFAELE
www.slidetube.it
Pagina 63
Scarica