Il Domperidone in Allattamento

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La Leche League
Il Domperidone in Allattamento
Jack Newman, www.bflrc.com/newman/breastfeeding/domperid.htm
Il domperidone è un farmaco che ha come effetto collaterale l'aumento della produzione della prolattina, l'ormone che
stimola le cellule del seno materno a produrre latte. Il domperidone aumenta la secrezione di prolattina in modo indiretto,
interferendo con l'azione della dopamina, la quale fra gli altri effetti ha quello di diminuire la secrezione di prolattina da
parte dell'ipofisi. Generalmente il domperidone viene usato per disturbi del tratto gastrointestinale, e in Canada (anche in
Italia esiste una situazione analoga) non viene distribuito come stimolante della produzione di latte. Ciò non significa che
non possa essere prescritto per questa ragione, ma piuttosto che la casa produttrice non ne sostiene l'uso per
incrementare la lattopoiesi.
In ogni caso, vi sono numerosi studi che mostrano la sua efficacia e sicurezza nell'incrementare la produzione di latte.
Per diversi anni è stato usato in bambini minuti, che rigurgitavano e perdevano peso; poi qualche anno fa è stato
sostituito da un altro farmaco chiamato cisapride (il cisapride è stato successivamente tolto dal mercato perché causa di
gravi problemi cardiaci). Il domperidone NON è della stessa famiglia farmacologica del cisapride. La facoltà del
domperidone di accrescere la produzione di latte è stata riconosciuta fin dai primi tempi del suo utilizzo. Anche un altro
farmaco simile, ma più vecchio, il metoclopramide, è noto per la sua capacità di incrementare la produzione di latte, ma ha
numerosi effetti collaterali che lo hanno reso inaccettabile per molte madri in allattamento (affaticamento, irritabilità,
depressione). Il domperidone ha molto meno effetti collaterali, perché non penetra nel tessuto cerebrale in quantità
significative (non supera la barriera emato-encefalica).
Nel giugno 2004 negli Stati Uniti la FDA (Federal Drug Administration) ha messo in guardia contro l'uso del domperidone
a causa di possibili effetti collaterali cardiaci. Questo passo falso è stato compiuto senza considerare che gli effetti
collaterali cardiaci si verificano solo quando il farmaco è preso per via intravenosa da pazienti peraltro ammalati. In tutti
gli anni in cui ho prescritto il domperidone a moltissime madri non ho mai avuto notizia di alcun effetto cardiaco
significativo che gli possa essere attribuito. Per inciso, la FDA non ha autorità al di fuori degli Stati Uniti.
Quando è opportuno usare il domperidone?
Il domperidone non deve essere mai usato come primo approccio per risolvere i problemi dell'allattamento. Il
domperidone non è una cura per tutte le cose e non deve essere usato se non quando tutti gli altri fattori da considerare
in caso di produzione di latte insufficiente siano stati esaminati in precedenza, ossia:
Correggere il posizionamento del bambino in modo che riesca ad ottenere nel modo più efficace possibile tutto il latte di
cui la madre dispone. Un corretto attacco può rappresentare tutto ciò che serve per trasformare una situazione di "latte
insufficiente" in una di "latte abbondante".
Usare la compressione del seno per incrementare l'apporto di latte (ved. L'Allattamento Moderno n. 22, "La spremitura
del seno").
Tirare il latte dopo le poppate per aumentare la produzione.
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Correggere i problemi di suzione, cessando l'uso di tettarelle, paracapezzoli ed altri stratagemmi.
Usare il domperidone per aumentare la produzione di latte
Il domperidone funziona particolarmente bene nell'incrementare la produzione di latte nelle seguenti circostanze:
è stato notato spesso che nelle madri che si tirano il latte per un bambino malato o prematuro in ospedale, c'è una
diminuzione della quantità estratta intorno alle 4 o 5 settimane dopo la nascita del bambino. Le cause sono probabilmente
molte, ma il domperidone generalmente riporta la quantità di latte tirato ai livelli precedenti o persino più alti.
Quando una madre ha una diminuzione nella produzione di latte, spesso associata con l'uso della pillola
anticoncezionale (durante l'allattamento va evitato l'uso di estrogeni contenuti negli anticoncezionali orali) o per ragioni
non note quando il bambino ha 3 o 4 mesi, il domperidone spesso riporta la produzione a livelli normali.
Il domperidone funziona inoltre, anche se in maniera meno significativa, quando:
- la madre sta tirandosi il latte per un bambino malato o prematuro ma non ha saputo sviluppare pienamente la
produzione di latte;
- la madre sta provando a raggiungere una produzione di latte completa mentre allatta un bambino adottivo;
- la madre sta cercando di svezzare il bambino dalle integrazioni.
Effetti collaterali del domperidone
Come con tutti i farmaci, sono possibili effetti collaterali, e sul domperidone ne sono stati riportati molti (le istruzioni
spesso riportano effetti collaterali mai riscontrato, ma i sintomi riportati non sono necessariamente dovuti al farmaco che
la persona stava assumendo). Non esiste un farmaco sicuro al 100%; comunque la nostra esperienza clinica ha mostrato
che gli effetti collaterali nelle madri sono estremamente rari, eccetto l'incremento nella produzione di latte[3]. Ecco alcuni
effetti collaterali che le madri da noi curate hanno riscontrato (molto raramente):
- emicrania che scompariva se la dose veniva ridotta
- crampi addominali.
- bocca secca
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- alterazione dei cicli mestruali
La quantità che passa nel latte è così ridotta che gli effetti collaterali nel bambino non dovrebbero verificarsi. In molti anni
d'uso le madri non ne hanno riportati. Certamente la quantità che il bambino assume attraverso il latte è una percentuale
minima rispetto a quella che dovrebbe assumere se venisse trattato per reflusso.
Ci sono problemi a lungo termine legati all'uso del domperidone?
La ditta che produce il domperidone afferma nella sua letteratura che nei roditori il trattamento cronico con il domperidone
è correlato con l'aumento del numero di tumori al seno. La letteratura prosegue affermando che ciò non è mai stato
documentato negli esseri umani. Si noti che gli studi di tossicità dei farmaci richiedono di solito trattamenti ad alti dosaggi
per periodi di tempo che coprono tutta o la maggior parte della vita degli animali. Si noti anche che non allattare aumenta
il rischio di cancro al seno, e questo rischio diminuisce quanto più aumenta la durata dell'allattamento. (È doveroso
segnalare che sono stati recentemente riscontrati effetti collaterali cardiaci in pazienti che assumevano dosi di
domperidone eccezionalmente alte, molto oltre quelle consigliate, nell'ingenua illusione di avere così un maggiore effetto
sulla produzione di latte. In realtà gli studi mostrano che il domperidone non è un farmaco a dose-risposta, cioè ha lo
stesso effetto se somministrato a 30 come a 60 mg; e con dosi elevate possono esistere rischi di aritmie in alcuni
pazienti. Cfr T. Hale, Dosaggio del domperidone nella produzione di latte, L'allattamento moderno n. 86, 2007, p. 6.
NdR).
Usare il domperidone
Generalmente, la dose di inizio del domperidone è di 30 milligrammi 3 volte al giorno. In alcuni casi si prescrivono 40 mg
4 volte al giorno. Le istruzioni suggeriscono spesso di assumere il domperidone 30 minuti prima di mangiare ma ciò è
legato al suo uso per problemi digestivi. Il domperidone può essere preso ogni 8 ore circa, quando è conveniente (non è
necessario svegliarsi per assumerlo ad intervalli di 8 ore - non fa nessuna differenza). La maggioranza delle madri
prende il domperidone per un lasso di tempo che va dalle 3 alle 8 settimane, ma talvolta risulta impossibile interromperlo.
Le madri che allattano bambini adottivi possono doverlo assumere molto più a lungo. Notare che i soggetti che
assumono questo farmaco per problemi gastrici lo prendono anche per molti anni.
Dopo aver iniziato a prendere il domperidone passano tre o quattro giorni prima di poter notare qualche effetto, anche se
è capitato che alcune madri notassero effetti già entro le prime 24 ore. Il massimo dell'efficacia viene raggiunto dopo due
o tre settimane di cura, ma alcune madri solo dopo 4 settimane hanno avuto risultati. Sembra ragionevole concedere 4 o
meglio 6 settimane di tempo prima di concludere che il domperidone non è efficace.
[4] Si noti infine che gli esseri umani non sono roditori, NdR.
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