C:\Documents and Settings\UtentePC\Desktop\Nuova cartella\CD

annuncio pubblicitario
SEZIONE PRIMA
GENERALITA’
1.1.
OGGETTO
L'intervento edilizio, organizzato secondo lotti successivi, è finalizzato al recupero, riuso e
riqualificazione funzionale del Castello di Casale Monferrato (AL), avente per oggetto il trasferimento
della biblioteca civica e delle attività socio-culturali ad essa connesse.
In particolare l’appalto ha per oggetto l'esecuzione di tutte le opere e provviste relative al 4° lotto del
progetto definitivo ed esecutivo, riguardante le opere di completamento delle maniche meridionale e
orientale con la formazione di spazi amministrativi, sale di consultazione, depositi libri e il recupero
funzionale delle aree esterne degli spalti.
Il presente Capitolato Speciale di Appalto contiene la relazione tecnica specialistica e le specifiche
tecniche in relazione agli interventi relativi agli impianti fludomeccanici ed elettrici.
Per la Parte Amministrativa Generale si fa riferimento al Capitolato Speciale d’Appalto redatto per
l’intero intervento di ristrutturazione dallo studio incaricato della progettazione delle opere edili.
In particolare il presente progetto esecutivo individua le opere relative agli impianti termici e di
trattamento dell’aria, degli impianti idrosanitari, degli impianti elettrici e speciali e dei presidi
antincendio da realizzare nell’ambito della ristrutturazione dell’edificio in oggetto.
In relazione alla particolare e specifica destinazione d'uso del fabbricato, gli impianti sono stati
sviluppati in modo tale da rispondere alle prescrizioni normative vigenti in materia, ed al tempo stesso
consentire un adeguato utilizzo degli impianti e delle strutture sia in termini di efficienza che di
sicurezza.
Nella presente relazione tecnica specialistica vengono individuate le tipologie impiantistiche adottate e
descritte le opere e forniture previste, con riferimento alle esigenze dell’Amministrazione appaltante e
nel rispetto delle vigenti leggi e norme che regolamentano il settore.
Tutti gli impianti in progetto sono da intendersi dati in opera a perfetta regola d'arte, funzionanti e
completi in ogni loro parte, anche se non espressamente specificato nella descrizione delle opere.
pag. 1
1.2.
CONFORMAZIONE DEL PROGETTO
La documentazione progettuale predisposta per il progetto esecutivo relativamente agli impianti
tecnologici, risulta articolata nei seguenti elaborati:
ƒ CAPITOLATO D’APPALTO (DOCUMENTO COMUNE ALLA PARTE EDILE)
ƒ PRESCRIZIONI GENERALI
ƒ RELAZIONE GENERALE E TECNICO SPECIALISTICA
ƒ RELAZIONE DI CALCOLO E DIMENSIONAMENTO
ƒ SPECIFICHE TECNICHE
ƒ COMPUTO METRICO ESTIMATIVO
ƒ ELENCO PREZZI UNITARI
ƒ ANALISI PREZZI
Gli elaborati grafici sono i seguenti:
IMPIANTO TERMICO E CONDIZIONAMENTO (IT):
Tav. IT01 – Impianto Termico – Inquadramento generale
Tav. IT02 – Impianto Termico – Layout sottocentrale sud 2
Tav. IT03 – Impianto Termico – Schema funzionale
Tav. IT04 – Impianto Termico – Distribuzione acqua - Piano Primo_Manica Meridionale
Tav. IT05 – Impianto Termico – Distribuzione aria - Piano Primo_Manica Meridionale
Tav. IT06 – Impianto Termico – Distribuzione aria - Piano Secondo_Manica Meridionale
Tav. IT07 – Impianto Termico – Distribuzione aria - Piano Secondo a Pavimento_Manica Orientale
Tav. IT08 – Impianto Termico – Distribuzione aria - Piano Soppalco e Sottotetto_Manica Orientale
IMPIANTO IDROSANITARIO (IS):
Tav. IS01 – Impianto Idrosanitario – Distribuzione - Piano Primo e Secondo_Manica Meridionale
IMPIANTO ANTINCENDIO (IA):
Tav. IA01 – Impianto antincendio – Distribuzione - Piano Primo_Manica Meridionale
Tav. IA02 – Impianto antincendio – Distribuzione - Piano Secondo_Manica Meridionale
Tav. IA03 – Impianto antincendio – Distribuzione - Piano Secondo_Manica Orientale
Tav. IA04 – Impianto antincendio – Distribuzione - Piano Copertura_Manica Meridionale e Orientale
Tav. IA05 – Impianto antincendio – Sezioni A-A’ e B-B’
IMPIANTO ELETTRICO (IE):
Tav. IE01 – Distribuzione generale e identificazione ambienti
Tav. IE02 – Impianti elettrici e speciali – Illuminazione – Piano Primo_Manica Meridionale
Tav. IE03 – Impianti elettrici e speciali – Illuminazione – Piano Secondo_Manica Meridionale
Tav. IE04 – Impianti elettrici e speciali – Illuminazione – Piano Secondo_Manica Orientale
pag. 2
Tav. IE05 – Impianti elettrici e speciali – Illuminazione – Piano Soppalco_Manica Orientale
Tav. IE06 – Impianti elettrici e speciali – FM e Ausiliari – Piano Primo_Manica Meridionale
Tav. IE07 – Impianti elettrici e speciali – FM e Ausiliari – Piano Secondo_Manica Meridionale
Tav. IE08 – Impianti elettrici e speciali – FM e Ausiliari – Piano Secondo_Manica Orientale
Tav. IE09 – Impianti elettrici e speciali – FM e Ausiliari – Piano Soppalco_Manica Orientale
Tav. IE10 – Impianti elettrici e speciali – FM Ausiliari Fonia/Dati – Piano Primo_Manica Meridionale
Tav. IE11 – Impianti elettrici e speciali – FM Ausiliari Fonia/Dati – Piano Secondo_Manica Meridionale
Tav. IE12 – Impianti elettrici e speciali – FM Ausiliari Fonia/Dati – Piano Secondo_Manica Orientale
Tav. IE13 – Impianti elettrici e speciali – FM Ausiliari Fonia/Dati – Piano Soppalco_Manica Orientale
1.3.
NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO
Gli impianti dovranno rispondere alle vigenti disposizioni legislative, nonché alla Normativa UNI,
VV.FF ed antinfortunistica ove applicabili.
L'appalto sarà soggetto alla puntuale osservanza di tutta la legislazione e la normativa che
regolamenta il settore, di cui l’elenco allegato costituisce riferimento indicativo ma in nessuno modo
limitativo.
Norme generali
D.P.R.
27/04/55 n° 547
D.P.R.
7/01/56 n° 164
Norme per la prevenzione infortuni sul lavoro
Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle
costruzioni
D.Lgs. 14/08/96 n° 493
Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le
prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di
salute sul luogo di lavoro.
D.Lgs.
14/08/96 n° 494
Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le
prescrizioni minime da attuare nei cantieri temporanei o
mobili.
Legge
26/10/95 n° 447
Legge quadro sull’inquinamento acustico e decreti collegati
Norma UNI 8199
Misura in opera e valutazione del rumore prodotto negli
ambienti dagli impianti di riscaldamento, condizionamento e
ventilazione
D.P.R.
27/07/96 n° 503
Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere
architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici
D.P.R. 30/06/95 n° 418
Regolamento concernente norme di sicurezza antincendio
per gli edifici di interesse storico artistico destinati a
biblioteche e archivi
Norma UNI 10829
Beni di interesse storico e artistico. Condizioni ambientali di
conservazione. Misurazione ed analisi
Norma UNI 10969
Beni culturali. Principi generali per la scelta e il controllo del
microclima per la conservazione dei beni culturali in
ambienti interni
pag. 3
Norma UNI 10586
Documentazione. Condizioni climatiche per ambienti di
conservazione di documenti grafici e caratteristiche degli
alloggiamenti
Igiene e sicurezza sul lavoro
D.P.R. 19/03/56 n° 303
Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro
D.Lgs.
Attuazione dell’art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in
materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di
lavoro
09/04/08 n° 81
B.U.R.P. n° 6 del 9/02/06
Linee guida per la notifica relativa a costruzione,
ampliamento o adattamento di locali e ambienti di lavoro (ex
art. 48 D.P.R. 19.03.1956 n. 303)
Sicurezza impianti
Legge
5/03/90 n° 46
Norme per la sicurezza degli impianti. Circolari attuative.
D.P.R.
6/12/91 n° 447
Regolamento di attuazione legge 5/03/90 n° 46
D.M.
22/01/08 n° 37
Regolamento concernente l’attuazione dell’art. 11quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge 248 del 2
dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia
di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici
Trattamento acque
Circ. 27.4.1977 - n. 33
Ministero della Sanità - Controllo e sorveglianza delle
caratteristiche di qualità dell'acqua potabile.
D.P.C.M. 8/02/85
Caratteristiche di qualità delle acque destinate al consumo
umano.
D.P.R. 24/05/88 – n° 236
Attuazione della direttiva CEE n. 80/778, concernente la qualità
delle acque destinate al consumo umano, ai sensi dell'art. 15
della legge 16.4.1987 n. 183.
D.M. 21/12/90 – n° 443
Regolamento recante disposizioni tecniche concernenti
apparecchiature per il trattamento domestico di acque potabili.
Norma UNI 8065:1989
Trattamento delle acque negli impianti termici ad uso civile.
Norma UNI 8884:1988
Caratteristiche e trattamento delle acque dei circuiti di
raffreddamento e deumidificazione.
Documento 4/05/2000
G.U.R.I. n° 103 del 5/05/2000
Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi
Impianti di condizionamento e ventilazione
Norma UNI 5104 agg. 90
Impianti di condizionamento dell’aria
ASHRAE Standard 62/1981
Ventilation for indoor air quality - revisione 1989
Norma UNI 10339
Impianti aeraulici a fini di benessere
Generalità classificazione e requisiti
Norma UNI 10381/1:1996
Impianti aeraulici. Condotte. Classificazione, progettazione,
dimensionamento e posa in opera.
Norma UNI 10381/2:1996
Impianti aeraulici. Componenti di condotte. Classificazione,
dimensioni e caratteristiche costruttive.
pag. 4
D.M.I. 31/03/03
Requisiti di resistenza al fuoco dei materiali costituenti le
condotte di distribuzione e ripresa dell’aria degli impianti di
condizionamento e ventilazione
Norma UNI 5364:1976
Impianti di riscaldamento ad acqua calda. Regole per la
presentazione dell’offerta e per il collaudo.
Norma UNI 5634:1965
Colori distintivi delle tubazioni convoglianti fluidi liquidi o
gassosi.
Norma UNI 10412:1994
Impianti di riscaldamento ad acqua calda. Prescrizioni di
sicurezza.
Norma ISO 7730
Moderate thermal environments. Determination of the PMV and
PPD indexes and specification of the conditions for thermal
comfort.
Impianti termici
D.M. 12/04/1996
Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la
progettazione, la costruzione e l’esercizio degli impianti termici
alimentati da combustibili gassosi
Norma UNI 10412-1:2006
Impianti di riscaldamento ad acqua calda – Requisiti di
sicurezza – Parte 1: Requisiti specifici per impianti con
generatori di calore alimentati da combustibili liquidi, gassosi,
solidi polverizzati, o con generatori di calore elettrici
D.M.
1/12/75
Norme di sicurezza per apparecchi contenenti liquidi caldi sotto
pressione
Circ. 23/12/82 – n° 43267
Associazione Nazionale per il Controllo della Combustione D.M. 1.12.1975. Titolo II. Raccolta "R". Ed. giugno 1982.
Specificazioni tecniche applicative del Titolo II del D.M.
1.12.1975 riguardante le norme di sicurezza per gli apparecchi
contenenti liquidi caldi sotto pressione.
Contenimento consumi energetici
Legge
9/01/91 n°
10
Titolo II - Norme per il contenimento del consumo di energia
negli edifici
D.P.R.
26/08/93 n° 412
Regolamento esecuzione legge 9/01/91 n° 10 art. 4 comma 4 e
s.m.i.
D.P.R.
21/12/99 n° 551
Regolamento recante modifiche al D.P.R. 412/93 in materia di
progettazione, installazione, esercizio e manutenzione degli
impianti termici degli edifici, ai fini del contenimento dei consumi
di energia.
D. Lgs.
19/08/05 n° 192
Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento
energetico nell'edilizia
D. Lgs.
29/12/06 n° 311
Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19
agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva
2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia.
Deliberazione
Consiglio Attuazione della legge regionale 7 aprile 2000 n. 43
Regionale 11/01/07 n° 98-1247 (Disposizioni per la tutela dell’ambiente in materia di
pubblicata sul B.U.R.P. n. 06 del inquinamento atmosferico). Stralcio di Piano per il
pag. 5
8/02/07
riscaldamento ambientale e il condizionamento
Legge Regionale 28/05/07 n° 13 Disposizioni in materia di rendimento energetico nell’edilizia
pubblicata sul B.U.R.P. n. 22 del
31/05/07
Norma UNI/TS 11300-1:2008
Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 1: Determinazione
del fabbisogno di energia termica dell'edificio per la
climatizzazione estiva ed invernale
Norma UNI/TS 11300-2:2008
Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 2: Determinazione
del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la
climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda
sanitaria
Norma UNI EN ISO 13790:2008
Prestazione energetica degli edifici - Calcolo del fabbisogno di
energia per il riscaldamento e il raffrescamento
Canne fumarie e camini
Norma UNI EN 13384-1
Camini - Metodi di calcolo termico e fluido-dinamico - Parte
1: Camini asserviti ad un solo apparecchio
Norma UNI 9615-1
Calcolo delle dimensioni interne dei camini Definizioni, procedimenti di calcolo fondamentali
Norma UNI 9615-2
Calcolo delle dimensioni interne dei camini Metodo approssimato per i camini a collegamento singolo
Norma UNI EN 1856-1
Camini - Requisiti per camini metallici - Parte 1: Prodotti per
sistemi di camini
Norma UNI EN 1856-2
Camini - Requisiti per camini metallici - Parte 2:Canne
Fumarie metalliche e tubazioni di connessione
Norma EN 1443
Camini - requisiti generali
Norma UNI CIG 10641
Canne fumarie collettive e camini a tiraggio naturale per
apparecchi di tipo C con ventilatore nel circuito di
combustione
Norma UNI CIG 9615
Calcolo delle dimensioni interne dei camini. Definizioni,
procedimenti di calcolo fondamentali
Impianti idrosanitari
Norma
UNI 9182:2008
Impianti di alimentazione e distribuzione d’acqua fredda e
calda. Criteri di progettazione, collaudo e gestione.
Norma
UNI EN 806-1:2008
Specifiche relative agli impianti all'interno di edifici per il
convogliamento di acque destinate al consumo umano Parte 1: Generalità
Norma
UNI EN 806-2:2008
Specifiche relative agli impianti all'interno di edifici per il
convogliamento di acque destinate al consumo umano Parte 2: Progettazione
Norma
UNI EN 806-3:2008
Specifiche relative agli impianti all'interno di edifici per il
convogliamento di acque destinate al consumo umano Parte 3: Dimensionamento delle tubazioni - Metodo
semplificato
Norma
UNI EN 12056-1
Sistemi di scarico funzionanti a gravità all’interno degli
pag. 6
edifici.
Requisiti generali e prestazioni.
Norma
UNI EN 12056-2
Sistemi di scarico funzionanti a gravità all’interno degli
edifici.
Impianti per acque reflue, progettazione e calcolo
Norma
UNI EN 12056-3
Sistemi di scarico funzionanti a gravità all’interno degli
edifici.
Sistemi per l’evacuazione delle acque meteoriche,
progettazione e calcolo.
Norma
UNI EN 752-1
Connessioni di scarico e collettori di fognatura all’esterno
degli edifici.
Generalità e definizioni.
Norma
UNI EN 752-2
Connessioni di scarico e collettori di fognatura all’esterno
degli edifici.
Requisiti prestazionali.
Norma
UNI EN 752-3
Connessioni di scarico e collettori di fognatura all’esterno
degli edifici.
Pianificazione.
Impianti elettrici
Legge 1/03/68 n° 186
Disposizioni concernenti la produzione di materiali,
apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici
ed elettronici
Norme CEI 64-8
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 V c.a. e a 1500 V c.c. – Sezioni 751
(impianti in luoghi a maggior rischio in caso di incendio) e
752 (Locali di pubblico spettacolo)
Norma CEI 64-15
Impianti elettrici negli edifici pregevoli per rilevanza storica
e/o artistica
Norma CEI EN 60079-10 (CEI
31-30)
Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive
Norme CEI 17-13/1/3
Quadri elettrici
Norma CEI 64-50
Guida per la integrazione nell’edificio degli impianti elettrici
utilizzatori, ausiliari, telefonici (UNI 9620)
Norma CEI 64-12
Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per
uso residenziale e terziario
Norma CEI 12-15
Norme per gli impianti centralizzati d’antenna
Norma CEI 81-1
Protezione delle strutture contro i fulmini
Norma CEI EN 60079-14 (CEI
31-33)
Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione
Norma CEI 17-1311
Apparecchiature di protezione e di manovra per bassa
tensione
Norma CEI 23-51
Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei
quadri di distribuzione per installazioni fisse
Norma UNI EN 12464-1
Illuminazione di interni con luce artificiale
pag. 7
-
1.4.
Tutta la Normativa emanata da ISPESL (anche ex ENPI ed ex ANCC), Corpo Nazionale VV.F.,
ASL (Ufficio d’Igiene), CEI, UNI, CTI.
Normativa antinfortunistica e normativa di igiene e sicurezza sul lavoro
Leggi, Decreti e Circolari in materia che dovessero essere emanati prima dell'ultimazione dei
lavori.
DICHIARAZIONE DI CONFORMITA'
Per tutti i lavori oggetto del presente progetto, le Imprese installatrici dovranno, ad opere ultimate,
rilasciare la "Dichiarazione di Conformità" dei lavori eseguiti alle vigenti normative, redatta secondo il
modello di cui all’allegato I del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico n. 37 del 22 gennaio
2008 (aggiornato con la modifica di cui al D.Lgs. n. 112 del 25 giugno 2008) ai sensi dell’art. 7 del
citato decreto.
Esse dovranno altresì provvedere a far aggiornare il presente progetto esecutivo secondo le
modifiche che eventualmente interverranno in sede di realizzazione, nonché le varianti edilizie che
comportino modifiche impiantistiche allegandolo come Documentazione finale di impianto alla
Dichiarazione di Conformità.
Il progetto esecutivo, aggiornato con le modifiche intercorse nel corso della esecuzione
(aggiornamento a cura della ditta installatrice) sarà parte integrante, in qualità di allegato obbligatorio,
della dichiarazione di conformità che le ditte esecutrici degli impianti dovranno consegnare al termine
dei lavori.
pag. 8
SEZIONE SECONDA
SCELTE PROGETTUALI – INDIVIDUAZIONE INTERVENTI
2.1.
PREMESSA
Nella presente sezione della relazione tecnica vengono esposti i criteri e le scelte progettuali adottate
in relazione alle esigenze funzionali ed alla situazione impiantistica prevista, tese al raggiungimento
del miglior risultato in termini di comfort ambientale, sicurezza ed economia di gestione e
manutenzione, nel rispetto delle leggi e normative vigenti.
2.2.
SITUAZIONE IMPIANTISTICA PREESISTENTE
2.2.1. Impianto termico
La situazione impiantistica preesistente sulla quale occorre intervenire a completamento è la
seguente.
E’ presente una zona tecnologica decentrata nel cortile meridionale costituita da:
ƒ centrale di produzione del calore costituita da n. 3 generatori di calore in relazione alla
suddivisione nei vari lotti;
ƒ centrale di produzione dell’energia frigorifera;
ƒ sottocentrale principale di distribuzione ed idraulica in una zona della centrale termica.
Dalle centrali tecnologiche si deriva un sistema di distribuzione costituito da:
ƒ tubazioni da teleriscaldamento interrate nei cortili (n. 1 anello per ogni cortile);
ƒ sottocentrali di zona per la distribuzione e lo scambio dei singoli circuiti che alimentano le utenze
costituite da terminali di scambio termico (pannelli radianti a pavimento, radiatori, ventilconvettori)
e dalle unità di trattamento aria localizzate in prossimità degli ambienti da climatizzare.
2.2.2. Impianto idrosanitario
Il castello è alimentato da un attacco derivato dalla rete di distribuzione dell’acqua dell’acquedotto
municipale che si attesta sul piazzale antistante il Castello. La distribuzione interna arriva su un
collettore in centrale termica, nella zona di distribuzione.
pag. 9
Dal collettore parte la rete principale di distribuzione in PEAD PN10 interrata sotto al cortile
meridionale e sotto al cortile occidentale. Dall’anello principale si hanno vari stacchi per i gruppi servizi
dal piano terreno e le predisposizioni per le colonne montanti dei piani superiori. Sono previste
partenze sui collettori per l’alimentazione di zone di futura ristrutturazione.
L’impianto igienico-sanitario è costituito dalla rete di distribuzione dell’acqua calda, fredda, dai vari
gruppi dei servizi igienici, dalla rete di scarico all’interno dei servizi fino al collegamento al collettore
fognario principale.
2.2.3. Impianto antincendio
L’impianto idrico antincendio è costituito da una rete interna di naspi. Sono inoltre presenti due idranti
esterni al castello del tipo UNI 70 a colonna. L’impianto è alimentato da una nuova presa dalla rete
pubblica che garantisce la portata e la prevalenza necessaria per l’alimentazione, senza necessità
d’interposizione di serbatoio d’accumulo e di pompe di pressurizzazione.
La distribuzione avviene con un anello interrato in PEad entro il cortile orientale e stacchi in
corrispondenza delle utenze.
2.2.4. Impianto elettrico
Gli impianti elettrici precedentemente realizzati nel Castello sono alimentati in media tensione da rete
MT ENEL e tramite cabina di trasformazione utente (all’interno dell’edificio) ridotta in bassa tensione
in sistema trifase e neutro a tensione 230/400 (Sistema TN-S).
Dal quadro elettrico generale in BT ubicato in apposito locale a piano interrato le linee vengono
distribuite in cavidotti interrati a partire dal cortile meridionale verso le centrali tecnologiche (centrale
termica e frigorifera) ad esso prospicienti e verso il cortile orientale con una distribuzione ad anello
atta a servire tutte le utenze (con predisposizioni per futuri collegamenti).
2.3.
DESCRIZIONE SOMMARIA DELLE OPERE
Il dettaglio delle indicazioni formulate nella presente relazione tecnica risulta quantificato nelle allegate
tavole grafiche, costituenti parte integrante del progetto e relative alla rappresentazione planimetrica
degli impianti ed agli schemi funzionali.
I lavori citati, relativamente agli impianti tecnologici, possono riassumersi come segue:
Impianto termico
• Installazione di generatore di calore della potenza di 315 kW ad alto rendimento a temperatura
scorrevole, completo di bruciatore nella centrale termica esistente. Installazione di valvolame e
dispositivi di regolazione, controllo e sicurezza (come prescritto dalle normative ISPESL).
pag. 10
• Formazione di sistema di circolazione in relazione all’incremento di portata conseguente
all’installazione del secondo generatore (dei 3 previsti a regime). Verrà adottata una terza
elettropompa singola in linea, con montaggio sugli attacchi predisposti sul collettore.
• Formazione canna fumaria in acciaio inox a doppia parete e interposto isolante, completa di
portello di ispezione e scarico condensa per il generatore di nuova installazione.
• Formazione sottostazione SUD 2 di spillamento circuito acqua calda e acqua refrigerata a servizio
del lotto funzionale in oggetto, ubicata al piano interrato del Castello in corrispondenza della
manica meridionale. I radiatori e i ventilconvettori saranno alimentati dalla esistente sottostazione
SUD posta al piano interrato in corrispondenza della manica orientale. Realizzazione di separatore
idraulico, gruppi di circolazione di tipo gemellare a variazione elettronica di velocità, sistemi di
espansione e valvolame.
• Formazione nuova rete di distribuzione fluido termovettore freddo (acqua refrigerata) tra la
sottostazione di spillamento SUD 2 e le batterie di scambio termico delle unità di trattamento aria a
servizio del lotto in oggetto, poste al piano sottotetto della manica meridionale. La rete passerà
entro apposito cavedio tecnico verticale in adiacenza al vano ascensore.
• Formazione nuova rete di distribuzione fluido termovettore caldo (acqua calda) tra la sottostazione
di spillamento SUD 2 e le batterie di scambio termico delle unità di trattamento aria a servizio del
lotto in oggetto, poste al piano sottotetto della manica meridionale. La rete passerà entro apposito
cavedio tecnico verticale in adiacenza al vano ascensore. Alimentazione alle batterie di postriscaldamento di zona.
• Realizzazione sfiati aria alla sommità delle distribuzioni e scarichi alla base. Realizzazione
opportune pendenze sui circuiti. Installazione valvole di bilanciamento idraulico per ogni circuito.
• Formazione nuovo circuito di distribuzione acqua calda ai collettori di zona circuito uffici manica
meridionale piano primo, del tipo a due tubi, passante sotto pavimento.
• Installazione collettori di zona a servizio del piano primo della manica meridionale (uffici).
• Formazione distribuzione terminale ai corpi scaldanti degli uffici del piano primo della manica
meriodionale, di tipo modul con partenza dai collettori.
• Installazione di terminali di scambio termico (ventilconvettori) negli uffici al piano primo della
manica meridionale.
• Installazione di terminali di scambio termico (radiatori del tipo tubolare antinfortunistico in acciaio)
nei locali servizi igienici, dotati di valvola termostatica e detentore.
• Formazione di centrale di trattamento aria a servizio della manica meridionale (piano secondo)
della portata di 4000 m3/h, costituita dalle sezioni di miscela, di prefiltrazione con filtri sintetici
pieghettati, di filtrazione con filtri a tasche, di recupero termico del tipo statico a piastre, di
riscaldamento ad acqua calda, di raffreddamento ad acqua refrigerata, di umidificazione adiabatica
con acqua a perdere, di ventilazione di mandata e di ripresa a pale rovesce, di espulsione e di
presa dell’aria esterna. La UTA sarà ubicata nel vano tecnico al piano sottotetto della manica
meridionale.
• Formazione di centrale di trattamento aria a servizio della manica orientale della portata di 11500
m3/h, costituita dalle sezioni di miscela, di prefiltrazione con filtri sintetici pieghettati, di filtrazione
con filtri a tasche, di recupero termico del tipo statico a piastre, di riscaldamento ad acqua calda, di
raffreddamento ad acqua refrigerata, di umidificazione adiabatica con acqua a perdere, di
ventilazione di mandata e di ripresa a pale rovesce, di espulsione e di presa dell’aria esterna. La
UTA sarà ubicata nel vano tecnico al piano sottotetto della manica meridionale.
• Formazione condotti di presa aria esterna per le due UTA tramite condotti metallici rivestiti da
apposita struttura muraria (comignolo) in copertura (vedere specifiche per la parte edile).
pag. 11
• Formazione sezioni di espulsione aria per le UTA direttamente nel locale tecnico. La
sovrappressione generata viene scaricata tramite apposita apertura (contrapposta alle prese di
aria).
• Formazione batterie di postriscaldamento di zona (n. 3) a servizio della manica orientale (SOLA
PREDISPOSIZIONE).
• Installazione di raccordi antivibranti e silenziatori sulle canalizzazioni di mandata e ripresa delle
centrali di trattamento aria (o direttamente sulla UTA della manica orientale).
• Formazione sistema di canalizzazioni di mandata e ripresa dell’aria a servizio della manica
orientale, sottopavimento, in lamiera di acciaio zincato con isolamento esterno in guaina di
elastomeri espansi a celle chiuse o in pannelli di poliuretano rivestite in alluminio goffrato (a parete
interna liscia). Tutte le canalizzazioni dovranno essere ispezionabili per la pulitura interna.
Formazione di griglie di ripresa in alluminio a pavimento a barre fisse complete di serranda di
taratura.
• Formazione sistema di canalizzazioni di mandata dell’aria a servizio della manica orientale, a vista
in lamiera di acciaio zincato a sezione circolare di tipo spiralato, con isolamento esterno in guaina
di elastomeri espansi a celle chiuse e rivestimento esterno in lamierino lucido di alluminio. Tutte le
canalizzazioni dovranno essere ispezionabili per la pulitura interna. Formazione di diffusori di
mandata da canale di tipo lineare a feritoie completi di serranda di taratura (SOLA
PREDISPOSIZIONE).
• Formazione sistema di canalizzazioni di mandata e ripresa dell’aria a servizio della manica
meridionale, entro cavedi orizzontali e verticali predisposti nelle pareti di separazione dei vari
ambienti, in lamiera di acciaio zincato con isolamento esterno in guaina di elastomeri espansi a
celle chiuse o in pannelli di poliuretano rivestite in alluminio goffrato (a parete interna liscia). Tutte
le canalizzazioni dovranno essere ispezionabili per la pulitura interna. Formazione di diffusori di
mandata del tipo multidirezionale a ugelli multipli con serranda di taratura e griglie di ripresa in
alluminio a parete a barre fisse complete di serranda di taratura.
• Formazione di sistema di ventilazione vespaio mediante stacco dai condotti di distribuzione
dell’aria e espulsione mediante griglie di sovrappressione in posizione contrapposta alla mandata
in modo da assicurare una completa sanificazione dell’intercapedine.
• Installazione valvole di ventilazione per estrazione aria attraverso il controsoffitto del bagno.
Formazione canalizzazioni di estrazione. Installazione estrattori in copertura (locale tecnico
sottotetto).
• Formazione di sistema di regolazione costituito da elementi in campo e moduli di regolazione
(predisposti per collegamento a sistema di supervisione) per controllo centrale di trattamento aria,
sottocentrali di spillamento e di distribuzione, e terminali di scambio termico (batterie di postriscaldamento di zona). Collegamento ai quadri elettrici.
• Formazione quadri elettrici di potenza e di regolazione centrale di trattamento aria e sottocentrali.
Impianto idrosanitario
• Intercettazione colonne montanti acqua fredda, calda e ricircolo e collegamento nuove tubazioni di
adduzione per i singoli bagni previa interposizione di valvole di intercettazione.
• Formazione rete interna ai singoli bagni (tubazioni di carico per i singoli apparecchi utilizzatori).
Isolamento delle tubazioni dell’acqua calda e del ricircolo.
• Installazione apparecchi sanitari e rubinetteria.
• Realizzazione tubazioni di scarico orizzontali dai singoli apparecchi utilizzatori fino alle colonne di
scarico.
pag. 12
Impianto idrico antincendio a nebulizzazione
• Formazione stazione di pressurizzazione a sicurezza passiva azionata da bombole di azoto
ubicata a piano interrato della manica meridionale (SOLA PREDISPOSIZIONE).
• Formazione rete di distribuzione in tubazioni di acciaio inox con ugelli sprinkler per nebulizzazione
ad alta pressione dell’acqua (PER LA MANICA ORIENTALE IN SOLA PREDISPOSIZIONE).
• Formazione gruppi di estrazione fumi zona soppalco della manica orientale azionati dal sistema di
rivelazione incendi e posti sotto alimentazione elettrica privilegiata. I ventilatori saranno collocati in
corrispondenza del colmo dell’edificio, a distanza regolare in modo da servire efficacemente tutto il
locale soppalco (vedere specifiche per la parte edile) (PREDISPOSIZIONE per la parte
impiantistica, realizzazione comignoli nella struttura del tetto per la parte edile).
Presidi antincendio
• Formazione impianto idrico antincendio a naspi;
• Installazione idrante aggiuntivo UNI 70 da installare sugli spalti per la protezione esterna;
• Installazione estrattori di fumo a protezione della manica orientale (SOLA PREDISPOSIZIONE);
• Installazione estintori a polvere;
• Installazione segnaletica di sicurezza.
Impianto elettrico
• Ampliamento quadro elettrico generale lato B.T. (preesistente nel locale cabina di trasformazione)
• Fornitura e posa di due gruppi soccorrtitori sinusoidali, 220 V monofase, 4 kVA, autonomia 1 ora
per illuminazione sicurezza
• Predisposizione ed adattamenti su quadro generale esistente per alimentazione autogena di
sicurezza circuito illuminazione esterna castello
• Realizzazione quadri elettrici di piano o zona, sottoquadri e quadri per impianti tecnologici;
• Esecuzione dorsali elettriche principali e montanti, compresi condotti, cavidotti e pozzetti interrati;
• Realizzazioni tubazioni e linee di distribuzione secondaria;
• Realizzazione impianti ed utilizzazioni forza motrice;
• Organi di presa e comando;
• Impianti elettrici a servizio impianti tecnologici;
• Realizzazione impianti illuminazione interna con fornitura e posa di corpi illuminanti ad elevata
riduzione energetica ed estetica;
• Realizzazione impianto di illuminazione di sicurezza di tipo autoalimentato con gruppi inverter ed
accumulatori alloggiati all’interno di alcuni tipi di apparecchi illuminanti utilizzati per l’illuminazione
ordinaria (come riportato nelle tavole di progetto – autonomia minima un’ora); Alimentazione di altri
corpi illuminanti ordinari da gruppi soccorritori per realizzare un secondo sistema indipendente ad
automatico di illuminazione di sicurezza. Inibizione tramite dispositivo specifico tipo rest-mode.
• Realizzazione impianto di segnalazione luminosa di sicurezza (con bialimentazione rete ed
accumulatore interno) di tipo autoalimentato sempre acceso con gruppi inverter ed accumulatori
alloggiati all’interno degliapparecchi di segnalazione luminosa. Inibizione tramite dispositivo
specifico tipo rest-mode.
• Realizzazione sistema di gestione intelligente degli impianti di illuminazione (building automation)
finalizzato espressamente agli impianti di illuminazione, ed al controllo dei nuovi impianti di
riscaldamento;
• Realizzazione impianti comunicazione (telefonia e trasmissione dati con rete cablata,
predisposizione riprese televisive interne con videoregistrazione digitale), chiamata (segnalazioni
disabili), controllo accessi con lettori di badge), controllo e allarme (impianti rivelazione incendi con
pag. 13
magneti azionamento porte antincendio, aperture e impianto anti intrusione, antitaccheggio,
gestione automatica illuminazione);
• Realizzazione impianto di diffusione sonora messaggi pre-registrati di allarme incendio.
• Realizzazione allacciamenti ad impianto di messa a terra generale esistente e collegamenti di
equipotenzialità.
2.4.
CARATTERISTICHE FUNZIONALI IMPIANTI E TIPOLOGIA IMPIANTISTICA
2.4.1. Impianto termico
La derivazione dei circuiti idraulici a servizio del lotto in questione verrà eseguita mediante collettoriseparatori in modo da non alterare il regime di pressione delle reti di distribuzione principali (acqua
calda e acqua refrigerata) del complesso.
L’impianto proposto sarà in grado di svolgere le funzioni nel seguito descritte:
controllo delle condizioni termiche e igrometriche ambientali invernali e estive;
differenziazione delle temperature per zona;
rinnovo dell’aria ambiente controllato in ragione dei valori minimi prescritti;
controllo della qualità dell’aria introdotta mediante filtrazione assoluta dell’aria immessa;
recupero termico sull’aria in espulsione.
L’impianto di climatizzazione è stato elaborato in modo da soddisfare il più possibile i seguenti
requisiti:
minimo impatto all’interno degli ambienti;
silenziosità di funzionamento;
possibilità di gestione differenziata per ambiente delle temperature (manica meridionale);
massimo controllo della qualità dell’aria ambiente.
La tipologia impiantistica prevalente individuata è quella di un impianto di condizionamento a tutt’aria
a parziale ricircolo con recupero termico, monocondotto, a portata costante. Per la manica orientale è
previsto il controllo della temperatura locale mediante batterie di post-riscaldamento di ambiente.
La temperatura dei servizi igienici, per i quali è prevista la sola estrazione, sarà controllata mediante
radiatori tubolari in acciaio del tipo antinfortunistico dotati di valvola termostatica.
Gli uffici della manica meridionale, al primo piano, saranno climatizzati mediante ventilconvettori a
batteria singola a 3 ranghi con vaschetta della raccolta condensa per funzionamento a commutazione
stagionale.
2.4.2. Impianto idrosanitario
Le opere in progetto comprendono la realizzazione delle reti di carico e scarico agli apparecchi
sanitari e la formazione dei servizi igienici.
pag. 14
La valutazione delle portate verrà eseguita sulla base del metodo delle unità di carico e scarico
previsto dalle norme UNI 9182 e UNI EN 12056-2.
2.4.3. Presidi antincendio
I presidi antincendio saranno costituiti da:
impianto idrico antincendio a naspi;
idrante aggiuntivo UNI 70 da installare sugli spalti per la protezione esterna;
estrattori di fumo a protezione della manica orientale;
impianto antincendio automatico ad acqua nebulizzata;
estintori a polvere;
segnaletica di sicurezza.
2.4.4. Impianti elettrici
I locali in oggetto verranno utilizzati per la formazione di spazi amministrativi, sale di consultazione e
deposito libri.
In relazione alla particolare e specifica destinazione d'uso dei predetti spazi, gli impianti elettrici sono
stati sviluppati in modo tale da rispondere alle prescrizioni normative vigenti in materia, ed al tempo
stesso consentire un adeguato utilizzo degli impianti e delle strutture in termini di efficienza,
funzionalità e sicurezza.
In particolare sono state espressamente previste soluzioni impiantistiche tecnologicamente evolute sia
in termini di gestione (building automation) sia in termini di sicurezza (impianti di rivelazione incendi e
anti intrusione).
Completano le installazioni elettriche gli impianti di comunicazione (telefonia e trasmissione dati,
predisposizioni per riprese televisive interne), chiamata (segnalazioni disabili) e controllo (controllo
accessi ed antitaccheggio).
Da segnalare principalmente vincoli di interesse storico ed artistico dell’edifico. Inoltre con l’intervento
a progetto verranno realizzati locali aperti al pubblico.
Da segnalare quindi la presenza di impianti elettrici a servizio di attività rientrati nelle disposizioni
normative di prevenzione incendi di cui al Decreto 16.02.1965 (G.U. 9.04.1982 n. 98) - Attività
soggette alle visite di Prevenzione Incendi .
Pertanto, in relazione a tali specifici vincoli, tutti i componenti dell'impianto elettrico sono stati previsti
in soluzioni idonee a quanto normativamente indicato per i locali a maggior rischio in caso di incendio,
ovvero con particolare riferimento all’ambito applicativo delle Norme CEI 64-8 " Impianti utilizzatori a
tensione nominale inferiore a 1000 V c.a." ed in particolare alla Sezione 751 - Parte 7 della predetta
Norma.
Inoltre è stato fatto riferimento a quanto previsto dalla Norma CEI 64-15 indicate i riferimenti per le
installazioni di impianti elettrici in edifici pregevoli per rilevanza storico e o artistica.
pag. 15
Scopo del progetto è quello di soddisfare agli obblighi legislativi vigenti in materia di sicurezza impianti
(D.M. 22.01.2008 n. 37). La presente documentazione è redatta in conformità alla Guida CEI 0-2
(Seconda edizione 2002-09 – Fascicolo 6578) “Definizione della documentazione di progetto degli
impianti elettrici” e costituisce la documentazione di progetto degli impianti elettrici.
La realizzazione degli impianti dovrà essere eseguita secondo il progetto esecutivo, che ha lo scopo
di fornire i dati fondamentali per individuare gli impianti, nonché quelli che condizionano in modo
determinante le caratteristiche e la fattibilità nella logica della “progettazione integrale”, cioè quella
metodologia progettuale attraverso la quale si avvia un processo di integrazione tra i progetti di tutte le
discipline coinvolte.
Sono indicati a progetto interventi impiantistici di completo rifacimento degli impianti elettrici per
adattarli alle nuove situazioni d’uso ed assicurarne la completa rispondenza normativa.
Le parti di impianto a progetto (4° Lotto di intervento) saranno alimentate con sistema trifase e neutro
e monofasi, con alimentazione derivata dalla consegna di energia preesistente sopra citata.
E’ previsto l’ampliamento del quadro generale di bassa tensione, presente nel locale cabina, per
inserire i nuovi circuiti e relative protezioni, indicate negli schemi elettrici di progetto.
Dati principali di riferimento per gli impianti a progetto:
Frequenza 50 Hertz
Alimentazione BT: 220/380 V
Tensione nominale distribuzione: 400/230V
Potenza elettrica da alimentare: 47,00 kW contemporaneità 0,85 (40kW)
Cabina trasformazione utente (esistente e non oggetto di interventi): 800 kVA (640kW)
Sistema di distribuzione: 3 Fasi e neutro - Sistema "TN-S"
Imax c.to-c.to 3F simm. presunta: 23,09 kA (nel punto di fornitura)
pag. 16
Caduta di tensione totale massima: 4% (400V)
Tensione di contatto massima: 50V
Alimentazione per impianti di illuminazione di sicurezza
Alimentazione da gruppi soccorritori:
Manica Meridionale: Gruppo soccorritore 1 - 220 V – 4 kVA – 3,2 kW di nuova installazione
Autonomia minima 1 ora
Manica Orientale: Gruppo soccorritore 2 - 220 V – 4 kVA – 3,2 kW di nuova installazione
Autonomia minima 1 ora
Alimentazione individuale:
Plafoniere autoalimentate con gruppo accumulatore interno
Predisposizione alimentazione di sicurezza per impianto illuminazione esterna (esistente):
Gruppo soccorritore 3 - 220 V – 4 kVA – 3,2 kW di sola predisposizione
Autonomia minima 1 ora
La protezione dai contatti indiretti verrà in ogni caso assicurata dall'impianto di messa a terra,
preesistente, da integrare e coordinare con le protezioni elettriche secondo le indicazioni di progetto.
2.4.
IDENTIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI
2.4.1. Impianto termico
La produzione dei fluidi termovettori (acqua calda e acqua refrigerata) verrà eseguita nelle esistenti
centrali termica e frigorifera a servizio di tutto il complesso.
Il lotto in questione prevede l’installazione di un secondo generatore in centrale termica, avente
caratteristiche analoghe a quello già installato, dotato di tutti dispositivi di controllo e sicurezza.
La potenza termica che la centrale termica dovrà fornire nella sua configurazione finale è pari a circa
900 kW, suddivisa su tre apparecchi costituiti da generatori di calore ad altissimo rendimento del tipo
a temperatura scorrevole. Per i lavori del presente lotto è prevista l’installazione di una caldaia da 315
kW che si affiancherà a quella già presente. L’espulsione dei gas di combustione avverrà tramite un
camino in acciaio inox doppia parete attestato in corrispondenza del muro divisorio tra le due zone
della centrale termica stessa (attraversamento nel passaggio già predisposto nei lotti precedenti di
intervento).
Per ragioni manutentive è preferibile l’installazione di un generatore dello stesso costruttore e avente
le stesse caratteristiche di quello già presente.
La scelta di caldaie a temperatura scorrevole permette di alimentare, con un fluido riscaldante a bassa
temperatura, le UTA ed i pannelli radianti (altri lotti), realizzando così notevoli risparmi energetici legati
all’efficienza della produzione e della distribuzione dei fluidi vettori termici.
pag. 17
E’ prevista la installazione di una nuova elettropompa di circolazione in relazione all’incremento di
portata conseguente all’installazione del secondo generatore (dei 3 previsti a regime). Verrà adottata
una terza elettropompa singola in linea, con montaggio sugli attacchi predisposti sul collettore.
Verrà realizzata una nuova canna fumaria in acciaio inox a doppia parete e interposto isolante,
completa di portello di ispezione e scarico condensa per il generatore di nuova installazione. Verrà
utilizzato la forometria edile già predisposta nei precedenti lotti di intervento.
Verrà realizzata una nuova sottostazione di spillamento denominata SUD 2 dai circuiti di acqua calda
e acqua refrigerata a servizio del lotto funzionale in oggetto, ubicata al piano interrato del Castello in
corrispondenza della manica meridionale. I radiatori e i ventilconvettori saranno alimentati dalla
esistente sottostazione SUD posta al piano interrato in corrispondenza della manica orientale. La
sottostazione comprenderà i separatori idraulici, i gruppi di circolazione di tipo gemellare a variazione
elettronica di velocità, i sistemi di espansione del tipo a vaso chiuso a membrana e l’apposito
valvolame.
La sottostazione sarà dotata di gruppi di elettropompe di tipo gemellare a variazione elettronica di
velocità.
Il funzionamento delle elettropompe sarà continuo e monitorato mediante il sistema di supervisione.
Per ciascun circuito saranno collocati dei dispositivi di controllo visivo quali:
- termometri;
- idrometri.
Sarà inserito un filtro in linea a monte delle pompe e un vaso di espansione dimensionato sul
contenuto d’acqua del circuito derivato.
Per ciascuna derivazione sarà inserito un separatore idraulico in modo tale che non sussistano
interferenze nei regimi idraulici tra le reti primarie del castello e i circuiti derivati.
Saranno realizzate le reti di distribuzione del fluido termovettore freddo (acqua refrigerata) e del fluido
termovettore caldo (acqua calda) tra la sottostazione di spillamento SUD 2 e le batterie di scambio
termico delle unità di trattamento aria a servizio del lotto in oggetto, poste al piano sottotetto della
manica meridionale. La rete passerà entro apposito cavedio tecnico verticale in adiacenza al vano
ascensore. Verranno alimentate anche le batterie di post-riscaldamento di zona.
Tutte le tubazioni posate in vista all’interno delle centrali, delle sottocentrali e del locale tecnico UTA
posto a sottotetto della manica meridionale, saranno isolate termicamente (spessori minimi a norma
DPR412/93) e rivestite in lamierino lucido di alluminio.
In particolare nelle sottocentrali, che saranno in totale vista dei visitatori del percorso archeologico,
occorrerà curare al massimo la finitura di tutti i particolari.
Gli isolamenti termici dovranno essere realizzati in guaina tubolare flessibile estrusa in continuo e
vulcanizzata ad alta temperatura, a base di gomma sintetica espansa a cellule chiuse, tipo Armaflex,
Termoflex o similare, avente una conducibilità termica media di 0,040 W/m °C, negli spessori come da
art. 12 del D.P.R. n. 412 del 26/08/1993.
In alternativa si potranno utilizzare coppelle di fibra di vetro o di poliuretano espanso estruso aventi
analoghe caratteristiche di comportamento termico.
Il rivestimento esterno dovrà essere in lamierino lucido di alluminio spessore minimo 6/10 per sia per i
tratti entro la controsoffittatura che per i tratti esterni.
pag. 18
Verranno installati terminali di scambio termico (ventilconvettori) negli uffici al piano primo della
manica meridionale.
Nei locali servizi igienici dovranno essere installati i terminali di scambio termico costituiti da radiatori
del tipo tubolare antinfortunistico in acciaio, dotati di valvola termostatica e detentore.
Le centrali di trattamento aria, poste nel locale tecnico a piano sottotetto della manica meridionale,
saranno del tipo a sezioni componibili e avranno le seguenti caratteristiche:
sezione filtrante con filtri sintetici pieghettati
sezione filtrante con filtri a tasche flosce
sezione ventilante di ripresa
sezione di presa aria esterna, miscela ed espulsione con serrande in alluminio
sezione filtrante con filtri sintetici pieghettati
sezione di recupero termico a batterie contrapposte ad acqua
sezione riscaldante con batteria ad acqua calda (80-70 °C)
sezione raffreddante con batteria ad acqua refrigerata (7-12 °C)
sezione di umidificazione adiabatica ad acqua a perdere
sezione ventilante di mandata
silenziatori sulla mandata e sulla ripresa.
Si prevede l’installazione di raccordi antivibranti e silenziatori sulle canalizzazioni di mandata e ripresa
della centrale di trattamento aria.
Le canalizzazioni di mandata e ripresa dell’aria a servizio della manica orientale passeranno
sottopavimento e saranno in lamiera di acciaio zincato con isolamento esterno in guaina di elastomeri
espansi a celle chiuse o in pannelli di poliuretano rivestite in alluminio goffrato (a parete interna liscia).
Tutte le canalizzazioni dovranno essere ispezionabili per la pulitura interna. Verranno installate griglie
di ripresa in alluminio a pavimento a barre fisse complete di serranda di taratura.
Le canalizzazioni di mandata dell’aria a servizio della manica orientale passeranno a vista e saranno
in lamiera di acciaio zincato a sezione circolare di tipo spiralato, con isolamento esterno in guaina di
elastomeri espansi a celle chiuse e rivestimento esterno in lamierino lucido di alluminio. Tutte le
canalizzazioni dovranno essere ispezionabili per la pulitura interna. Verranno installati diffusori di
mandata da canale di tipo lineare a feritoie completi di serranda di taratura (SOLA
PREDISPOSIZIONE).
Le canalizzazioni di mandata e ripresa dell’aria a servizio della manica meridionale passeranno entro
cavedi orizzontali e verticali predisposti nelle pareti di separazione dei vari ambienti e saranno in
lamiera di acciaio zincato con isolamento esterno in guaina di elastomeri espansi a celle chiuse o in
pannelli di poliuretano rivestite in alluminio goffrato (a parete interna liscia). Tutte le canalizzazioni
dovranno essere ispezionabili per la pulitura interna. Verranno installati diffusori di mandata del tipo
multidirezionale a ugelli multipli con serranda di taratura e griglie di ripresa in alluminio a parete a
barre fisse complete di serranda di taratura.
Le bocchette di mandata dovranno essere in alluminio estruso anodizzato di colore naturale o in
acciaio verniciato a fuoco di colore RAL 9010, (secondo le prescrizioni che verranno fornite in sede di
realizzazione dalla D.L.) del tipo ad alta induzione e bassissimo livello sonoro, a filetti d’aria orientabili
pag. 19
singolarmente tramite ugelli cilindrici ruotabili o alette inseriti tra profili di alluminio a struttura
aerodinamica al fine di poter correggere la sezione di passaggio e, conseguentemente, il lancio.
Le canalizzazioni di collegamento alle unità di trattamento aria, poste all’esterno a vista, dovranno
essere rivestite di lamierino di alluminio spessore 8/10, tenuto in posto con apposite viti.
Verranno inserite serrande di regolazione sui singoli tronchi e serrande tagliafuoco nell’attraverso di
pareti delimitanti compartimenti.
Si prevede l’installazione di unità terminali per il controllo della temperatura per le singole zone di
esposizione (manica orientale) costituite da batterie di post-riscaldamento alimentate ad acqua calda
dotate di elettrovalvola con servocomando modulante per la regolazione della temperatura dell’aria.
La regolazione sulla elettrovalvola avverrà tramite termostato da canale posto sulle canalizzazioni di
ripresa. Il funzionamento sarà controllato dal sistema di regolazione.
Verrà adottato un sistema di ventilazione del vespaio mediante stacco dai condotti di distribuzione
dell’aria e espulsione mediante griglie di sovrappressione in posizione contrapposta alla mandata in
modo da assicurare una completa sanificazione dell’intercapedine.
A servizio dei bagni verranno installate valvole di ventilazione per l’estrazione dell’aria attraverso il
controsoffitto. Verranno installate canalizzazioni di estrazione e gruppi estrattori in copertura (locale
tecnico sottotetto).
La regolazione avverrà tramite moduli di regolazione interfacciabili a sistema di supervisione cui
faranno capo tutti gli elementi in campo (sonde, valvole, serrande, sensori, ecc.)
Il sistema di regolazione sulle centrali di trattamento aria garantirà:
- il controllo della temperatura di immissione dell’aria con gestione in sequenza delle batterie di
preriscaldamento e post-riscaldamento mediante regolatore ad azione modulante;
- il controllo dell’umidificazione con azione on-off sulla valvola di distribuzione;
- il controllo dello stato di intasamento dei filtri mediante pressostato differenziale;
- il controllo dello stato antigelo mediante termostato che chiude le serrande aria esterna, apre al
100% la valvola sulla batteria calda e ferma i ventilatori;
- il controllo del corretto funzionamento del ventilatore con riporto del contatto derivato dal blocco
termico del motore elettrico;
- il controllo della temperatura di saturazione e in fase estiva dell’umidità in immissione con
gestione in sequenza delle batterie di raffrescamento e post-riscaldamento.
La regolazione di zona per la manica orientale avverrà tramite modulazione della portata di acqua
calda sulle batterie di post-riscaldamento poste sugli stacchi di canalizzazione alle varie zone.
Si prevede infine la formazione dei quadri elettrici bordo macchina quali quelli di potenza e
regolazione a servizio della centrale di trattamento aria e delle sottocentrali.
pag. 20
2.4.2. Impianto idrosanitario
L’impianto di adduzione acqua sarà del tipo a colonne e sarà derivato dalla rete di adduzione
predisposta nei lotti precedenti.
Si prevedono le tubazioni di adduzione dell’acqua calda, fredda e del ricircolo (fino all’ingresso del
bagno).
Ogni bagno e ogni apparecchio sanitario saranno singolarmente intercettabili mediante valvole.
L’impianto di scarico sarà convogliato alle colonne esistenti per le quali verrà riportata fino alla
copertura dell’edificio la ventilazione primaria. Qualora necessario verrà realizzata anche la
ventilazione secondaria.
La produzione dell’acqua calda sanitaria verrà effettuata localmente mediante boiler elettrici.
Le tubazioni, principali alimenteranno per ogni gruppo di servizi una coppia di collettori complanari in
distribuzione, collocati in cassette ispezionabili mediante sportelli, da cui partiranno le tubazioni in
polietilene reticolato per l’alimentazione dei singoli apparecchi. Le tubazioni in polietilene saranno
posate all’interno di guaine flessibili passanti a pavimento o a parete e fissate a muro con terminali in
plastica appositamente predisposti.
Tutte le tubazioni principali saranno isolate termicamente: quelle calde con gli spessori previsti dalla
legislazione vigente e quelle fredde con isolamento anticondensa.
In sommità ad ogni colonna dell’acqua fredda sarà installato un dispositivo ammortizzatore del colpo
d’ariete.
Gli apparecchi sanitari, del tipo sospeso per consentire la migliore pulizia dei pavimenti dei locali,
saranno tutti dotati di rubinetteria in ottone cromato monoforo, monocomando.
Nei servizi per portatori di handicap saranno previsti apparecchi speciali per disabili, rubinetterie
adeguate alle specifiche necessità e corrimano di appoggio a parete secondo la legislazione vigente;
ogni W.C. per disabile sarà dotato di doccetta con miscelatore termostatico.
Si provvederà alla realizzazione delle tubazioni di scarico orizzontali dai singoli apparecchi utilizzatori
fino alle colonne di scarico esistenti passanti nelle asole murarie (cavedi verticali esistenti).
La rete di scarico all’interno dei bagni sarà realizzata in geberit e correrà a parete o a pavimento in
relazione alle opportunità legate alle tipologie delle strutture.
Nella rete di scarico, verrà anche convogliata le colonna di eliminazione della condensa sulle batterie
delle unità di trattamento aria e dei ventilconvettori, che sarà opportunamente sifonata.
Su ogni colonna di scarico verrà prevista la ventilazione primaria portando le colonne in copertura, e
installando opportuni esalatori, con mitria in rame.
Tutti i sifoni dovranno essere ispezionabili.
Le colonne di scarico, nei tratti rifatti, dovranno essere isolate acusticamente secondo il D.P.C.M. del
5/12/1997, e il rumore prodotto non dovrà superare la soglia dei 35 dB(A).
La ventilazione dei servizi igienici avverrà tramite estrazione forzata a funzionamento intermittente
comandata dall’illuminazione dei locali e temporizzata in modo da garantire almeno 3 ricambi orari per
ogni utilizzo.
In generale dovranno essere seguiti tutti gli accorgimenti di buona tecnica esecutiva per evitare la
formazione di colonie batteriche. Occorrerà far inoltre riferimento alle “Linee guida per la prevenzione
e il controllo della legionellosi” riportate sulla G.U.R.I. n. 103 del 5/05/2000.
2.4.3. Impianto antincendio
pag. 21
IMPIANTO ANTINCENDIO A NASPI
L’impianto antincendio, del tipo ad idranti, sarà costituito, da n. 4 naspi posti all’interno dell’attività.
L'impianto sarà in grado di erogare per ciascun naspo una portata di 35 l/1’ al bocchello della lancia
con una pressione di almeno 1,5 bar per l’idrante idraulicamente più sfavorito.
L’impianto verrà dimensionato per il 50% delle bocche complessivamente presenti; pertanto si
considererà il contemporaneo funzionamento di n. 2 naspi.
La erogazione deve essere garantita per un tempo minimo di 60 minuti.
Sarà previsto un idrante esterno a colonna UNI 70 dotato di attacco motopompa VVF da collocare in
posizione segnalata e facilmente accessibile ai mezzi di soccorso, in prossimità del cancello di
ingresso dell’edificio e un secondo idrante esterno a colonna UNI 70 posto sugli spalti in modo da
servire in modo efficiente le maniche oggetto del presente lotto di intervento.
ESTRATTORI DI FUMO
Al fine di assicurare il un sicuro esodo delle persone presenti nel soppalco della manica orientale in
caso di incendio, verranno installati n. 3 estrattori di fumo, azionati dal sistema di rivelazione incendi e
posti sotto alimentazione elettrica privilegiata.
I ventilatori saranno collocati in corrispondenza del colmo dell’edificio, a distanza regolare in modo da
servire efficacemente tutto il locale soppalco.
IMPIANTO ANTINCENDIO AUTOMATICO A ACQUA NEBULIZZATA
Ai fini della protezione dei volumi e delle persone, in virtù del carico di incendio calcolato, si prevede
l’installazione di un impianto water mist ad acqua atomizzata.
Il sistema ad elevata tecnologia consente di preservare i volumi conservati nella biblioteca e può
operare in presenza di persone.
L’impianto è a parziale saturazione (di vapore) e quindi può essere utilizzato in presenza di persone
senza alcun pericolo. Inoltre esso non danneggia i volumi chiusi.
L’impianto è costituito da erogatori di acqua nebulizzata ad alta pressione ed è alimentato dalla
normale rete idrica antincendio.
Esso consente quindi una operatività della sola zona interessata all’incendio.
La pressurizzazione dell’impianto avverrà tramite pompa volumetrica ad alta pressione alimentata da
batteria di bombole di azoto (non si richiede elevata potenza elettrica impegnata).
L’attivazione dell’impianto sarà subordinata al consenso da parte dell’impianto di rivelazione incendi.
ESTINTORI
Nella biblioteca e negli uffici verranno collocati degli estintori in numero adeguato (almeno un estintore
ogni 150 m²) e nelle posizioni indicate sugli elaborati grafici.
Essi saranno del tipo approvato e utilizzeranno agenti estinguenti compatibili con le lavorazioni
presenti nei locali. In particolare verranno posizionati estintori da 6 kg con capacità estinguente 13 A 89 B.
pag. 22
SEGNALETICA DI SICUREZZA
Apposita segnaletica di sicurezza conforme al D.P.R. n° 524 del 8/06/1982 e al D. Lgs. n° 493 del
14/08/1996 verrà installata in tutti i locali, per segnalare le bocche antincendio, le uscite e gli estintori.
2.4.4. Impianto elettrico
IMPIANTO ELETTRICO
I locali utilizzati dall’attività in progetto, sono da considerarsi, ai fini progettuali elettrici, luoghi di a
maggior rischio in caso di incendio ai sensi della prima citata Norma CEI 64-8.
L’impianto elettrico dovrà conseguentemente essere realizzato in funzione delle sopra considerate
zone AD, secondo le prescrizioni nel seguito indicate.
Tutti i restanti componenti dell'impianto elettrico stati previsti in soluzioni installative con grado di
ermeticità minimo pari ad IP 44. Tutti i componenti (cassette di derivazione, raccordi, quadri, ecc.)
dovranno pertanto in assoluto garantire, in ogni loro parte, un grado di ermeticità non inferiore ad IP
44.
Per gli altri locali (uffici, corridoi, scale) ed analoghi le installazioni saranno di tipo ordinario.
La protezione dai contatti indiretti viene in ogni caso assicurata dall'impianto di messa a terra, previsto
a progetto, da coordinarsi con le protezioni elettriche.
Impianto di messa a terra
Nell’edificio è stato precedentemente realizzato un apposito impianto di messa a terra, come da
indicazioni contenute nelle tavole di progetto. A detto impianto verranno collegati (con formazione di
apposite linee montanti) i conduttori di protezione delle unità di zona (quadri a progetto) e i conduttori
di equipotenzialità principali e supplementari relativi alle masse estranee (tubazioni metalliche per
acqua, gas, riscaldamento, strutture metalliche, ecc,).
L’impianto di terra deve rispondere alle Norme CEI 64-8 (settima edizione) e si compone
essenzialmente delle seguenti parti:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
dispersori naturali (struttura metallica del cemento armato)
dispersore costituito da elementi metallici in intimo contatto con il terreno come ad esempio
corde, nastri tondini o picchetti a tubo, in profilato di rame, acciaio zincato o acciaio ramato;
conduttore di terra che collega il dispersore al collettore di terra;
collettori di terra ubicati al piano interrato, in corrispondenza dei quadri servizi comuni.
Per quanto concerne i collegamenti di equipotenzialità, da eseguirsi in base alle prescrizioni della
Norma CEI 64-8, si fa presente:
pag. 23
ƒ
ƒ
ƒ
di eseguire il collegamento tra i tubi metallici dell’impianto idrico, di riscaldamento, del gas e il
collettore di terra;
il collegamento equipotenziale andrà di regola eseguito a valle dei contatori generali
dell’acqua , evitando in tal modo interferenze con i gestori dell’acquedotto;
i tubi esterni acqua (a monte dei contatori) non andranno collegati se i rispettivi gestori non
rilasciano il relativo benestare.
Il collegamento dovrà essere eseguito alla base dell’edificio direttamente al collettore di terra.
Impianto di protezione scariche atmosferiche
L’ impianto in oggetto trova riferimento secondo quanto previsto dalla Norma CEI 81-10. Ciò implica
che nei casi previsti dalla Norma un edificio può essere considerato protetto contro i fulmini anche se
non si è realizzato alcun impianto di protezione (strutture considerate autoprotette).
Si rimanda alle valutazioni generali contenute nei progetti dei precedenti lotti di intervento.
Quadri elettrici
I quadri saranno conformi alle norme CEI 17-13/1, fasc. 1.433 "Apparecchiature assiemate di
protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT), alle raccomandazioni della commissione
elettrotecnica internazionale (IEC) ed al D.P.R. 27.04.1955, N. 547 e identificabili secondo le
condizioni di impiego in:
ƒ
ƒ
quadri tecnologici
quadri generale e secondari
Quadri tecnologici
Con questa denominazione si identificano i quadri che per le loro caratteristiche di costruzione
contengono apparecchiature di manovra e dispositivi di controllo, misura, protezione e regolazione.
Per le ordinarie operazioni di ripristino, regolazione o sostituzione di componenti sia necessario
l'accesso del personale qualificato mediante la rimozione dei ripari o l'apertura di involucri installati a
protezione di parti attive che possono essere toccate e saranno dotati di portina frontale con vetro. I
quadri avranno un grado minimo di protezione IP44.
Tutti i conduttori dei circuiti di potenza ed ausiliari sono attestati su apposite morsettiere all'interno di
una unità di partenza. I quadri sono dotati di sezionatore o interruttore generale provvisto di
interblocco della porta che consente l'apertura della porta solo dopo aver sezionato tutte le parti attive
che possono essere toccate, oppure è ammesso non montare il sezionatore o l’interruttore generale
pag. 24
con blocca porta, purché i pannelli di chiusura delle apparecchiature interne siano apribili solo con
appositi attrezzi.
Quadri generale e secondari
Con questa denominazione si identificano i quadri che per le loro caratteristiche di costruzione
contengono apparecchiature di manovra e dispositivi di controllo, misura, protezione e regolazione e
che per le ordinarie operazioni di ripristino, regolazione o sostituzione di componenti non sia
necessaria la rimozione dei ripari o l'apertura di involucri installati a protezione di parti attive che
possono essere toccate.
Ogni comando, segnalazione, interruttore, ecc., avrà un'etichetta di identificazione in materiale
plastico, fissata con viti.
I quadri saranno completi di portina frontale in vetro ed avranno un grado minimo di protezione IP20 a
portina aperta ed IP40 a portina chiusa salvo dove indicato diversamente.
Impianti e distribuzione prese e forza motrice
La rete di distribuzione prese e forza motrice comprende:
• l'alimentazione delle utenze forza motrice;
• le prese di tipo civile e di tipo industriale.
Per le utenze f.m. i cavi saranno multipolari con conduttori di rame ricotto, isolati in pvc sotto guaina di
pvc, di qualità antifiamma e non propaganti l'incendio secondo le norme CEI 20-22 II.
La derivazione alle singole prese sarà eseguita con conduttori unipolari in rame ricotto isolati in pvc, di
qualità antifiamma e non propaganti l’incendio, protetti da tubazioni in pvc. Incassate. Il conduttore di
protezione sarà inglobato nella formazione del cavo.
Il numero e la tipologia delle prese sono indicate nei disegni di progetto.
Organi di presa e di comando
Tutti gli organi di comando e di presa da adottare saranno del tipo componibile, installati in scatola
incassata a mezzo di supporto reggifrutto in resina e rifiniti da apposita placchetta. In dettaglio il
sistema dovrà avere caratteristiche di prodotto che soddisfino ogni esigenza, tra cui:
ƒ
semplicità installativa e versatilità di impiego, per l’installatore di impianti elettrici;
pag. 25
ƒ
scelta estetica e arricchimento funzionale, per il cliente finale.
Le forme innovative, l’ergonomia dei comandi, l’ampia gamma dei colori e dei materiali delle lacche di
finitura, sono gli elementi che caratterizzano il design.
Ogni scatola dovrà essere in grado di ospitare almeno tre frutti. I comandi funzionali dei circuiti luce
saranno distinti in più accensioni secondo le indicazioni riportate nelle tavole di progetto. Tutti i
comandi funzionali luce saranno preferibilmente dotati di lampada localizzatrice interna per la facile
localizzazione , e disposti ad altezza non superiore a 90 cm dal piano pavimento in ossequio ai
disposti di cui al DPR 27.04.1978 n° 384 (eliminazione barriere architettoniche).
Tutte le prese di corrente dovranno essere dotate di polo di terra, francamente connesso alla rete di
protezione e ciascuna di esse sarà alimentata dall'impianto attraverso un interruttore bipolare
(inserito sulla fase e neutro) magnetotermico di taratura tale da assicurare che vengano rispettate le
condizioni di protezione dalle sovracorrenti. In tal modo verranno sicuramente anche rispettate le
disposizioni contenute nella norma CEI 64.8, in materia di coordinamento delle sezioni del rame con
le rispettive protezioni a monte.
Le prese saranno incassate nelle pareti o applicate a vista alle pareti, secondo il tipo e la natura del
locale in cui sono installate, con privilegio della prima soluzione, incassata.
Gli utilizzatori di potenza unitaria superiori a 1.000 W saranno dotati di un proprio interruttore di
protezione e/o con interruttore di interblocco.
Distribuzione elettrica secondaria (tubazioni e condotti portatavi)
Per l’alloggiamento delle varie linee elettriche, sia ordinarie che particolari, dovranno essere previste
diverse canalizzazioni indipendenti e distinte.
Le linee dorsali interne saranno invece poste in colonne montanti o canalizzazioni dorsali di
distribuzione principale, a partire dal quadro generale.
Ciascuna colonna montante sarà posta in condotto realizzato in tubo di PVC pesante tipo K200,
rigido, di diametro da 32 a 50 mm incassato sotto traccia a parete e/o a pavimento e dotato di scatole
ad di ripresa e/o pozzetti, scelte in numero sufficiente, tale da far si che il condotto non presenti più di
due curve tra due di esse.
Le linee dorsali principali di distribuzione ai piani, saranno alloggiate in tubazioni disposte sotto
pavimento, di idonee dimensioni, indicate nelle planimetrie per i vari tratti. Le suddette tubazioni si
attesteranno a cassette di distribuzione alloggiate in specifiche colonne attrezzate.
La maggior parte dei componenti della canalizzazione sarà realizzata in materiale termoplastico ad
elevata resistenza meccanica; alcuni particolari, come finiture a filo pavimento direttamente
calpestabili, saranno in alluminio, in ottone o in acciaio.
Mediante opportuni accessori è possibile il raccordo alle colonne e da queste all’impianto a soffitto.
pag. 26
Per l’utilizzo specifico delle torrette a pavimento, il sistema di distribuzione sottopavimento sarò
costituito da canali, elementi intermedi, torrette ed accessori adatti alla realizzazione di impianti
elettrici a più servizi separati (energia, telefono e dati, ausiliari, come da particolari costruttivi a
progetto) negli ambienti riportati nelle tavole di progetto.
Le tubazioni anzidette dovranno presentare almeno 1/3 di superficie libera, in modo da facilitare future
aggiunte, e limitare le sovratemperature, specialmente in presenza di linee di grossa sezione.
Le varie dorsali elettriche dovranno essere distinte e tra loro separate, in modo tale da alloggiare
agevolmente le linee dorsali di forza motrice, illuminazione, linee privilegiate di sicurezza, e le linee di
segnale.
Le derivazioni dalla linea dorsale dovranno avvenire esclusivamente entro cassette specifiche, di
dimensioni e scomparti proporzionati ai circuiti elettrici previsti.
Impianti elettrici a servizio degli impianti meccanici
Impianti elettrici a completamento degli impianti idrico-sanitari, riscaldamento, trattamento dell'aria ed
antincendio eseguiti dalla ditta fornitrice meccanica e costituiti principalmente da:
ƒ
ƒ
ƒ
quadri di protezione comando e distribuzione;
linee di alimentazione utenze (compresa la regolazione automatica);
prove di funzionamento.
Linee di alimentazione utenze
I cavi saranno multipolari, con conduttori di rame, isolati in pvc sotto guaina di pvc, di qualità
antifiamma e non propaganti l'incendio secondo norme CEI 20-22 II. Il conduttore di protezione sarà
inglobato nella formazione del cavo.
Saranno previste tutte le linee agli elementi in campo occorrenti per la regolazione, la sicurezza ed il
consenso delle utenze elettriche, eseguite con le stesse modalità dei circuiti di potenza.
I cavi per l’impianto di regolazione, controllo o comando saranno di tipo e formazione in conformità
alle richieste del fornitore delle apparecchiature.
Apparecchi illuminanti
E’ prevista la fornitura e l’installazione di corpi illuminanti nuovi, in grado di fornire un adeguato livello
di illuminamento, con un buon coefficiente di uniformità.
pag. 27
I parametri sopraesposti risultano concretizzati, negli interventi in progetto, con adozione di corpi
illuminanti appositamente concepiti, costituiti da:
Plafoniere di elevate prestazioni tecniche ed estetiche, per lampade fluorescenti neon, a scarica,
alogene e a Led, di diversa tipologia, tali da garantire tutte le installazioni di progetto.
In dettaglio, i principali aspetti tecnici cui dovranno rispondere le plafoniere previste in progetto,
risultano:
1.
2.
3.
4.
Dimensioni compatte ed adatte a tutti i tipi di lampade previste
Installazione ad incasso (controsoffitto) o a plafone con elementi specificatamente concepiti
Corpo in lamiera d’acciaio formato in un sol pezzo verniciato con trattamento chimico di superficie.
Equipaggiamento elettrico completo di lampade, reattori elettronici, morsetto con portafusibile e
fusibile, condensatori di rifasamento a fattore di potenza 0,9
5. Versione stagna (ove richiesta), minimo IP 44, nelle zone individuate a progetto.
Gli apparecchi illuminanti saranno previsti nei vari ambienti secondo i posizionamenti individuabili
nelle tavole di progetto e costituiranno la pluralità delle installazioni.
L’efficienza luminosa dovrà risultare compresa tra 65 e 90 Lumen/Watt con adeguata temperatura di
colore e durata media non inferiore a 9500 ore di funzionamento.
Sistema di controllo e gestione degli impianti (buiding automation)
E’ prevista la realizzazione di un sistema di gestione intelligente degli impianti di illuminazione
(building automation) che dovrà essere sviluppato secondo i criteri generali nel seguito indicati:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
configurazione del sistema decentralizzata, e/o centralizzata
ampia flessibilità che permette in caso di modifiche all'impianto di intervenire solo a livello di
programma di configurazione
elevata potenzialità in termini di funzioni d'impianto e di futura espansione,
possibilità della raccolta e visualizzazione dei dati gestionali,
bassissimo consumo dei componenti di sistema,
alta affidabilità,
riduzione rischio d'incendio.
Tutti i componenti del sistema (apparecchi di comando, rilevatori di stato, attuatori, utenze elettriche
ecc.) dovranno essere connessi, direttamente o attraverso opportuni dispositivi, a mezzo di unico
cavo ("bus") che percorre tutto l'impianto in qualsiasi topologia distributiva. I medesimi componenti
dovranno avere la possibilità di essere connessi al sistema senza alcun ordine particolare e
permettere futuri ampliamenti usando i diversi componenti compatibili.
Tutti i componenti del sistema devono comunicare tra loro usando il protocollo di standard europeo
EIB.
pag. 28
La trasmissione dei dati deve essere in forma seriale, bilanciata in banda base, asincrona. La velocità
di trasmissione non può essere minore di 9600 bps. Il numero minimo dei componenti collegabili nel
sistema non può essere minore di 11.520.
Impianto telefonico e trasmissione dati
E' prevista la realizzazione di una serie di prese telefoniche e di trasmissione dati nelle postazioni
riportate sulle tavole di progetto, con accentramento ad appositi sotto armadi secondari (a loroi volta
derivati dal centro stella principale esistente, nel locale portineria).
La trasmissione telefonica e dati interni (rete cablata) verrà predisposta per l’accentramento sui
suddetti armadi dovranno essere previsti in appositi contenitori addossati a parete, completi di portella
anteriore, di dimensioni utili tali da consentire una razionale distribuzione ed una facilità operativa di
collegamento (comprese le apparecchiature interne).
Le prese di prelievo del segnale saranno del tipo modulare, componibile con la serie civile prescelta
dalla Direzione Lavori. La comunicazione telefonica dovrà essere predisposta con apposito centralino
telefonico interno con installazione e messa in servizio e successiva programmazione.
Conduttori equipotenziali
I conduttori equipotenziali principali saranno costituiti da conduttori di rame, con sezione minima di 16
mmq, verranno utilizzati per la connessione delle masse estranee e dei conduttori equipotenziali
supplementari.
La messa a terra di protezione si comporrà dei seguenti elementi di impianto:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
rete generale di messa a terra con elementi artificiali e naturali ove utilizzabili
collegamento equipotenziale supplementare delle tubazioni metalliche di adduzione dei fluidi in
corrispondenza del loro ingresso nei locali. Il collegamento sarà eseguito tramite conduttore
isolato di idonea sezione protetto meccanicamente da un tubo flessibile di pvc e fascetta
metallica
collegamento equipotenziale dei canali metallici utilizzati per l'impianto di climatizzazione in
corrispondenza del punto di uscita dalla centrale tecnologica e del punto di ingresso al piano
dove il canale esce dal cavedio e comincia il percorso orizzontale.
Collegamento equipotenziale delle tubazioni metalliche di adduzione dei fluidi in corrispondenza
del punto di uscita della centrale tecnologica e del punto di ingresso al piano.
pag. 29
IMPIANTO DI RIVELAZIONE FUMI
L’impianto di rivelazione fumi presidierà tutti i locali della biblioteca. L’impianto sarà collegato
mediante apposita centrale a dispositivi di allarme ottici e acustici percepibili nei locali presidiati.
Sarà presente un sistema di allarme acustico e di altoparlanti per avvisare i presenti di un eventuale
pericolo. Il sistema verrà alimentato anche tramite batteria tampone per poter funzionare anche in
caso di mancanza di alimentazione elettrica per almeno 30 minuti primi.
Impianto di rivelazione incendio
A progetto viene prevista la fornitura e posa di un impianto di rivelazione incendio di tipo digitale, per
installazione interna, che costituirà un ampliamento funzionale delle installazioni preesistenti, gestite
da una centrale master esistente nel locale portineria.
L’impianto a progetto sarà quindi costituito principalmente da:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
concentratori di zona interfacciabili alla centrale master esistente;
rivelatori automatici di incendio;
avvisatori di incendio manuali e dispositivi di allarme;
rete distribuzione;
Consensi di attuazione per preallarme ed allarme;
Consensi a sistemi di estinzione incendi.
I rivelatori automatici saranno installati a soffitto lungo i vari ambienti (corridoi, locali tecnici, vani
corsa, condotte aria ecc.) e nei locali con carico di incendio elevato e sopra il contro soffitto ove
previsto, conformemente anche alle indicazioni del progetto di prevenzione incendi.
Il sistema dovrà quindi essere idoneo al ricevimento, controllo, registrazione e trasmissione dei
segnali inviati dai rivelatori collegati, e completo di dispositivi di attuazione degli allarmi (localizzati di
preallarme ed allarme ed a distanza) e dei consensi agli apparati di estinzione previsti.
La rete di distribuzione sarà eseguita in cavo flessibile di qualità antifiamma, non propagante
l'incendio secondo le norme CEI 20-22 II, in accordo con quanto richiesto dalla società fornitrice delle
apparecchiature.
La rete sarà posata in tubi di pvc rigido resistente alla prova del filo incandescente a 850°C, installato
a vista, o all'interno di canalette di pvc con identiche caratteristiche.
Le discese agli avvisatori manuali di incendio saranno eseguite con cavo entro tubazioni di pvc posate
sotto traccia.
Gli eventuali rilevatori automatici di incendio saranno di tipo ottico analogico indirizzabile, con
sensibilità di risposta regolabile in fabbrica, provvisti di zoccolo per l'innesto rapido di sensore e di led
di segnalazione per l'installazione nei punti indicati a progetto
Rivelatori automatici di tipo termovelocimetrico analogico indirizzabile provvisti di zoccolo per l’innesto
rapido e di led di segnalazione per l’installazione nella zona cucina.
pag. 30
Sono previsti, ad integrazione, avvisatori di incendio manuali costituiti da pulsanti installati in cassetta
con vetro frontale a frangere.
IMPIANTI PER ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
Per consentire una visibilità sufficiente, in condizioni di emergenza anche in ore serali o notturne, è
prevista l'installazione di un impianto di illuminazione di sicurezza.
Tale impianto sarà si realizzerà con l'adozione di due distinti sistemi con alimentazione autogena:
ƒ
ƒ
Impianti con alimentazione autogena alloggiata in alcuni degli apparecchi illuminanti
destinati all’illuminazione ordinaria degli ambienti (secondo quanto riportato nelle tavole di
progetto).
Impianti di illuminazione ordinaria commutati, in forma automatica al mancare
dell’alimentazione di rete, su alimentazione derivata da appositi soccorritori (U.P.S.)
In tal modo sarà assicurata una completa efficienza e sicurezza anche in condizioni di emergenza,
assicurando una efficace luce guida attraverso i vari locali, ben superiore al prescritto illuminamento
medio di 5 lux circa nei luoghi di transito, al fine della evacuazione in sicurezza dai locali.
E’ previsto per tutti gli impianti di illuminazione di sicurezza una autonomia minima di 1 (una) ora.
Come detto la disposizione dei predetti punti di illuminazione risulta dalle tavole planimetriche di
progetto. L'ubicazione dei vari apparecchi è stata prevista anche in modo tale da consentire una
facile individuazione dei percorsi di uscita sino all'esterno dell'edificio e, parallelamente, la loro
facile integrazione architettonica negli ambienti.
Per i soli locali tecnologici e per particolari locali all’uopo evidenziati si farà uso di plafoniere
autogene individuali con lampade a LED, con corpi illuminanti completamente indipendenti. Per tutti
gli impianti di illuminazione di sicurezza dovrà essere assicurata l’autonomia, a pieno carico, di
almeno un’ora.
L'impianto di illuminazione di sicurezza verrà distribuito su circuiti distinti e separati, ed alimentati
direttamente dai rispettivi quadri di piano o zona. Detti circuiti assicureranno l’illuminazione di
sicurezza tramite sorgenti autoalimentate individuali, come prima detto (apparecchi d'illuminazione
autonomi con complesso di autoalimentazione a mezzo di inverter ed accumulatore, avente
un'autonomia di funzionamento di almeno 1 ora, e circuito interno di autodiagnosi con indicatori di
tipo a LED).
Tutte le plafoniere di sicurezza dovranno essere dotate di targhetta con numerazione progressiva.
La disposizione dei punti di illuminazione di sicurezza risulta dalle tavole planimetriche di progetto.
Per consentire una maggiore efficienza e funzionalità dell’impianto, soprattutto nella successiva
fase di gestione da parte del personale, è stato previsto un impianto concepito per il controllo
automatico di funzionamento dell’illuminazione di emergenza, coincidente con il sistema di gestione
intelligente degli impianti (building automation).
pag. 31
Le caratteristiche elettriche dei corpi illuminanti dovranno essere le seguenti:
-
-
Plafoniera di tipo autoalimentato con accumulatore ermetico interno al Ni-Cd , ricarica in
tampone, idoneo all’alimentazione delle lampade di potenza indicata, intervento automatico al
mancare della tensione di rete, e ripristino immediato;
Alimentazione 220-230 V, 50 Hz, temperatura di esercizio conforme alla Norma EN 60588-222;
Possibilità di inibizione con comando unificato;
Autonomia 60 minuti, tempo massimo di ricarica 24 h
Le caratteristiche salienti del gruppo soccorritore previsto sono:
Alimentazione per impianti di illuminazione di sicurezza
Alimentazione da gruppi soccorritori:
Manica Meridionale: Gruppo soccorritore 1 - 220 V – 4 kVA – 3,2 kW di nuova installazione
Autonomia minima 1 ora
Manica Orientale: Gruppo soccorritore 2 - 220 V – 4 kVA – 3,2 kW di nuova installazione
Autonomia minima 1 ora
Alimentazione individuale:
Plafoniere autoalimentate con gruppo accumulatore interno
Predisposizione alimentazione di sicurezza per impianto illuminazione esterna (esistente):
Gruppo soccorritore 3 - 220 V – 4 kVA – 3,2 kW di sola predisposizione
Autonomia minima 1 ora
IMPIANTO DI SEGNALAZIONE LUMINOSA DI SICUREZZA
Ad integrazione dell'impianto di sicurezza è stata prevista la realizzazione di un impianto di
segnalazione luminosa delle uscite.
Tale impianto verrà realizzato con le medesime caratteristiche elencate nel punto precedente,
utilizzando però lampade del tipo permanente (S.A.) di potenza 18 W o PL 24 W
pag. 32
INDICE
1.1.
OGGETTO ................................................................................................................................ 1
1.2.
CONFORMAZIONE DEL PROGETTO..................................................................................... 2
1.3.
NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO................................................................................... 3
1.4.
DICHIARAZIONE DI CONFORMITA' ....................................................................................... 8
2.1.
PREMESSA ................................................................................................................................... 9
2.2.
SITUAZIONE IMPIANTISTICA PREESISTENTE.............................................................................. 9
2.2.1.
Impianto termico .................................................................................................................... 9
2.2.2.
Impianto idrosanitario ............................................................................................................ 9
2.2.3.
Impianto antincendio ........................................................................................................... 10
2.2.4.
Impianto elettrico ................................................................................................................. 10
2.3.
DESCRIZIONE SOMMARIA DELLE OPERE ................................................................................. 10
2.4.
CARATTERISTICHE FUNZIONALI IMPIANTI E TIPOLOGIA IMPIANTISTICA................................. 14
2.4.1.
Impianto termico .................................................................................................................. 14
2.4.2.
Impianto idrosanitario .......................................................................................................... 14
2.4.3.
Presidi antincendio .............................................................................................................. 15
2.4.4.
Impianti elettrici.................................................................................................................... 15
2.4.
IDENTIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI ....................................................................................... 17
2.4.1.
Impianto termico .................................................................................................................. 17
2.4.2.
Impianto idrosanitario .......................................................................................................... 21
2.4.3.
Impianto antincendio ........................................................................................................... 21
IMPIANTO ANTINCENDIO A NASPI ................................................................................................ 22
ESTRATTORI DI FUMO .................................................................................................................... 22
IMPIANTO ANTINCENDIO AUTOMATICO A ACQUA NEBULIZZATA............................................ 22
ESTINTORI........................................................................................................................................ 22
SEGNALETICA DI SICUREZZA........................................................................................................ 23
2.4.4.
Impianto elettrico ................................................................................................................. 23
IMPIANTO ELETTRICO .................................................................................................................... 23
IMPIANTO DI RIVELAZIONE FUMI .................................................................................................. 30
IMPIANTI PER ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA ........................................................................... 31
IMPIANTO DI SEGNALAZIONE LUMINOSA DI SICUREZZA.......................................................... 32
pag. 33
Scarica