Microfoni e Pickup.key

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MICROFONI E PICKUP
MICROFONI
PICKUP
Tommaso Rosati
Microfoni
Compressione/
Rarefazione dell’aria
Segnale elettrico
I microfoni sono dei trasduttori.
Permettono cioè di passare da compressione/rarefazione
dell’aria (cioè il suono udibile) a segnale elettrico.
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Tommaso Rosati
Microfoni
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Tommaso Rosati
Microfoni
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I microfoni possono essere divisi in categorie in base a vari criteri.
Divisione per metodi di funzionamento:
a Condensatore
Sono generalmente molto sensibili, più costosi e
quindi più adatti per le registrazioni in studio. Per
funzionare necessitano di un’energia ausiliaria che
prende il nome di phantom power (48v) che può
essere fornita attraverso il mixer a cui sono collegati
oppure con batterie interne al microfono.
funzionamento: Il diaframma, realizzato
generalmente con fogli di mylar dorati, funge da
armatura mobile di un condensatore a capacità
variabile. La tensione proveniente dalla phantom
power carica il condensatore. La tensione di uscita è
proporzionale agli spostamenti del diaframma e
quindi alla pressione sonora che li produce.
XLR
Tommaso Rosati
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Microfoni
a Condensatore
Neumann
M149
AKG
P170
SE Electronics
SE 4400A
Tommaso Rosati
Microfoni
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Dinamico (o a bobina mobile)
Sono generalmente meno sensibili agli
shock meccanici ed all'effetto Larsen (più
“duri”) e quindi adatti per il live.
Generalmente meno costosi dei
condensatori, non necessitano di phantom
power.
funzionamento: è costituito da un
diaframma al quale è collegata rigidamente
una bobina mobile che si muove tagliando
le linee di forza di un campo magnetico. La
tensione indotta che si preleva ai capi della
bobina risulta proporzionale alla velocità
con cui essa si muove, oltre che alla sua
lunghezza e alla induzione magnetica.
XLR
Tommaso Rosati
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Microfoni
Dinamico (o a bobina mobile)
Shure
SM58
Shure
SM57
AKG
D112
Tommaso Rosati
Microfoni
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a Nastro (ribbon)
E’ molto sensibile agli shock meccanici quindi
molto delicato. Può raggiungere un’elevata
sensibilità. Ottimo per registrare in studio.
funzionamento: è un caso particolare del
microfono a bobina mobile. L'elemento
fondamentale di questo microfono anziché una
bobina è un sottilissimo nastro metallico che
viene posto tra le espansioni polari (+ e -) di un
magnete permanente. Esso funge
contemporaneamente da elemento trasduttore di
energia sonora in energia meccanica e da
elemento trasduttore di energia meccanica in
energia elettrica. Tra le estremità del nastro è
prelevabile una forza elettromotrice che è
proporzionale alla velocità con cui esso si muove,
alla induzione magnetica e alla sua lunghezza.
XLR
Tommaso Rosati
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Microfoni
a Nastro (ribbon)
Royer Labs
R-122V
RCA
44BX
Sontronics
Apollo
(stereo)
Tommaso Rosati
Microfoni
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Microfoni “speciali”
a Contatto
Traduce in segnale audio le vibrazioni
dirette di un corpo a cui è appoggiato.
Permette di ottenere sonorità molto
particolari e riduce a zero il rischio di
effetto Larsen.
funzionamento: Il principio dei
microfoni a contatto è simile a quello
dei microfoni dinamici, ma invece di
trasdurre le vibrazioni dell’aria, la
membrana, molto rigida, trasduce le
vibrazioni dei corpi. Sono molto
semplici ed economici da costruire.
Jack TS
Tommaso Rosati
Microfoni
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Microfoni “speciali”
Idrofoni
Gli idrofoni nascono come
strumenti scientifici per lo studio
dei fondali marini, sostanzialmente
si tratta di membrane
microfoniche impermeabili che
captano le vibrazioni attraverso
l’acqua.
funzionamento: Gli idrofoni sono
dei microfoni dinamici piuttosto
sensibili.
Jack TS
Tommaso Rosati
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Microfoni
Dimensioni della capsula
Nei microfoni a condensatore le dimensioni della capsula o dimensioni del
diaframma (diaphragm dimension) determinano molte delle caratteristiche
del microfono.
Small diaphragm
Condenser (SDC)
< 1 inch (2,54 cm)
Large diaphragm
Condenser (LDC)
> 1 inch (2,54 cm)
Tommaso Rosati
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Microfoni
Dimensioni della capsula
Small diaphragm Condenser
(SDC)
< 1 inch (2,54 cm)
Disturbo intrinseco
Sensibilità
Capacità di far fronte a SPL importanti
Range di frequenze percepite
Influenza dell’ambiente
Range dinamico
Large diaphragm Condenser
(LDC)
> 1 inch (2,54 cm)
Tommaso Rosati
Microfoni
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Risposta in frequenza
La risposta in frequenza di un microfono è la sensibilità del microfono alle
diverse frequenze. E’ rappresentata in modo visuale tramite un diagramma
cartesiano che sei trova sulle istruzioni del microfono, ed è una curva che
rappresenta sulle ascisse la frequenza presa in esame, e sulle ordinate il
guadagno o l'attenuazione in dB della corrispondente frequenza.
Risposta in frequenza lineare
Tutte le frequenze udibili vengono riprese in modo
equivalente dal microfono. Questa risposta si adatta
ad applicazioni che necessitano di una riproduzione
naturale della sorgente sonora, senza alterare o
“colorare” il suono originale, per esempio, nelle
registrazioni.
Risposta in frequenza ottimizzata
Una risposta in frequenza ottimizzata è generalmente
pensata per enfatizzare una particolare sorgente
sonora in una certa applicazione. Per esempio, un
microfono può essere progettato per avere una
sensibilità elevata nella gamma tra 2 kHz e 8 kHz per
aumentare l’intelligibilità della voce dal vivo.
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Microfoni
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Risposta in frequenza
Frequency
response di
un Neumann
M 149
Tommaso Rosati
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Microfoni
Risposta in frequenza
Frequency
response di
un Beta SM57
Tommaso Rosati
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Microfoni
Risposta in frequenza
Frequency
response di un
Beta 58 A alle
diverse
distanze dalla
sorgente
Tommaso Rosati
Microfoni
Regolazioni (pad e low-cut)
PAD
Permette di attenuare la dinamica
del suono in ingresso.
Da utilizzare in caso di sorgenti
molto rumorose.
LOW-CUT filter
Permette di attenuare le frequenze
basse in ingresso.
Di solito si attiva il filtro low-cut per
ridurre il suono del vento, pop
vocali o altro disturbo.
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Tommaso Rosati
Microfoni
Pattern polari
La caratteristica polare, o
schema polare (pattern
polare), descrive la
sensibilità di un
microfono relativa
all’angolo di arrivo del
suono.
Descrive quindi come il
microfono sente i suoni
provenienti dalle diverse
direzioni.
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Tommaso Rosati
Microfoni
Pattern polari
Cardioide
Ha la sensibilità più elevata
direttamente in asse davanti alla
capsula e la sensibilità minima a
180° fuori asse, dietro alla
capsula.
Questa caratteristica polare lo isola da fonti
sonore indesiderate ed offre una maggiore
immunità all’innesco dell’effetto Larsen
rispetto ai microfoni omnidirezionali.
Un microfono cardioide è quindi
particolarmente adatto all’utilizzo sui palchi
con elevate pressioni sonore.
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Tommaso Rosati
Microfoni
Pattern polari
Supercardioide
Offrono un’apertura di ripresa in
asse più ristretta rispetto a quelli
con la caratteristica cardioide e
offrono una reiezione superiore
del suono ambientale. Ma sono
caratterizzati anche da un lobo di
sensibilità a 180° rispetto all’asse.
Quindi è importante posizionare i monitor
sul palco tenendo conto di questo fatto.
I microfoni con ripresa supercardioide
sono più adatti alla ripresa di sorgenti
individuali in ambienti rumorosi. Sono i più
resistenti ai problemi di feedback.
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Tommaso Rosati
Microfoni
Pattern polari
Omnidirezionale
Il microfono omnidirezionale ha
una sensibilità che non varia a
seconda dell’angolo dal quale
proviene il suono. Perciò, il
microfono non deve essere
puntato in una direzione specifica.
Questo è utile, soprattutto nel caso dei
microfoni lavalier (a clip per esempio sulle
giacche).
Uno svantaggio è che il microfono
omnidirezionale non può essere puntato per
evitare la ripresa delle sorgenti indesiderate
come, per esempio, gli altoparlanti
dell’impianto audio - fatto che può
provocare problemi di feedback.
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Tommaso Rosati
Microfoni
Pattern polari
Figura 8 (bidirezionale)
Un microfono con caratteristica
polare a figura di 8 riprende
sorgenti sonore dalle parte
anteriore e posteriore della
capsula, ma non dalle parti
laterali (a 90° fuori asse).
I microfoni con questa caratteristica polare
sono tipicamente microfoni a nastro o
microfoni a condensatore con diaframma
largo.
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Tommaso Rosati
Microfoni
Accessori
Supporto antivibrazione
(ragno)
Fondamentale in studio di
registrazione per i microfoni a
condensatore.
Ha lo scopo di attutire il più
possibile le vibrazioni
meccaniche provenienti
dall’asta e quindi dal terreno su
cui l’asta è appoggiata.
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Microfoni
Accessori
Filtro antipop (pop filter)
E’ usato soprattutto in studio e
serve per ridurre o eliminare
gli artefatti causati in
particolare da alcune
consonanti (per esempio la ‘p’)
che sono generati dall’impatto
dell’aria sulla membrana del
microfono mentre si registra
una voce. Permette anche di proteggere
il microfono dalla saliva che a
lungo andare può
danneggiarlo.
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Microfoni
Accessori
Filtro antivento (wind noise)
Consiste di un involucro
spugnoso che va montato sopra
la capsula del microfono e che,
come suggerisce il nome stesso,
rappresenta un efficace sistema
per ridurre il disturbo provocato
dal vento e dalle consonanti
sibilanti.
E’ fondamentale per la
registrazione in esterna (field
recording).
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Tommaso Rosati
Microfoni
Tecniche di ripresa stereofonica
L’utilizzo di due o più microfoni per creare un’immagine stereo
fornisce profondità e localizzazione spaziale di uno strumento
nella registrazione. Ci sono tanti diversi metodi per ottenere la
stereofonia.
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Tommaso Rosati
Microfoni
Tecniche di ripresa stereofonica
MICROFONI COINCIDENTI
Per questi tipi di microfonaggio, i
microfoni vengono collocati nello stesso
punto. Questo fa sì che ai due microfoni
arrivino due segnali pressoché identici,
e la differenza tra i due sarà dettata solo
dall’ampiezza e non dalla fase.
Per questo, un microfonagio di questo
tipo fornisce un segnale “monocompatibile” di frequente utilizzo in
ambito radiotelevisivo, ma anche nella
registrazioni di strumenti dalla spazialità
ridotta.
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Tommaso Rosati
Microfoni
Tecniche di ripresa stereofonica
La Tecnica X/Y
Utilizza due microfoni identici con
caratteristica polare cardioide, con le
capsule dei due posizionati proprio in
contatto una con l’altra (coincidenti) o
separate una dall’altra da meno di 30 cm
(quasi-coincidenti). I microfoni vengono
orientati uno verso l’altro ad un angolo da
90° a 135°, a seconda delle dimensioni
della sorgente sonora e dell’immagine
stereofonica desiderata. La coppia viene
posizionata con il punto centrale delle due
capsule puntato alla sorgente. I due
microfoni vengono indirizzati con il pan alla
destra e alla sinistra nel mix stereofonico.
A causa della vicinanza dei due microfoni, il suono arriva
alle due capsule nello stesso momento, riducendo (nel
caso della coppia quasi-coincidente) o eliminando
completamente (nel caso della coppia coincidente) i
problemi di sfasamento possibili con la tecnica A/B.
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Microfoni
Tecniche di ripresa stereofonica
La Tecnica M/S
La tecnica di ripresa stereofonica M/
S (Mid-Side - centro-lati) impiega
una capsula microfonica con
caratteristica polare cardioide ed
una capsula bidirezionale, a volte
alloggiate nella stessa unità,
configurate in modo coincidente. La
capsula cardioide (mid - centro)
viene puntata direttamente alla
sorgente sonora. Questa riprende
principalmente il suono in asse,
mentre la capsula bidirezionale
(side - lato) riprende a destra e
sinistra i suoni fuori asse della
capsula cardioide.
I due segnali vengono combinati tramite l’uso
di una matrice M/S, che permette di regolare la
spazialità dell’immagine stereofonica.
Regolando il livello del segnale “mid” rispetto
al segnale dei lati, si può creare un’immagine
stereo più ampia e più stretta, senza spostare i
microfoni. Questa tecnica è perfettamente
compatibile con la riproduzione in monofonia
e, conseguentemente, viene utilizzato
moltissimo nella applicazioni televisive,
radiofoniche e cinematografiche.
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Tommaso Rosati
Microfoni
Tecniche di ripresa stereofonica
MICROFONI VICINI
Queste tecniche prevedono l'impiego di due
microfoni posti ad una distanza di 15 – 20 cm
l’uno dall’altro. Questa è approssimativamente
la distanza media tra le orecchie umane. In
caso di sorgenti molto ampie o di esigenze
personali differenti, tanto le distanze quanto le
inclinazioni reciproche tra i microfoni possono
essere modificate.
Con questa configurazione, oltre alle differenze
di ampiezza, si è un grado di registrare anche
le differenze di fase tra i due segnali.
Questo da una parte migliora la resa
dell'effetto stereo ma pregiudica sensibilmente
la mono-compatibilità di questa tecnica.
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Microfoni
Tecniche di ripresa stereofonica
Tecnica ORTF (Organization Radio
Television Francaise)
Questa tecnica francese stabilisce di
posizionare i due microfoni a
condensatore con diagramma
polare a cardioide ad una distanza di
17 cm e ad un angolo di 110 gradi.
Tecnica NOS
Tecnica olandese. Prevede l'utilizzo
di due microfoni a cardioide posti a
30 cm di distanza con un angolo di
90 gradi.
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Tommaso Rosati
Microfoni
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Tecniche di ripresa stereofonica
MICROFONI LONTANI
I microfoni vengono posti anche a grande distanza gli uni dagli altri.
La distanza tra i microfoni dipende dalla dimensione della sorgente
sonora. La regola è di mantenere il rapporto 3:1 tra la distanza tra i
microfoni tra di loro e la distanza dei microfoni dalla sorgente sonora.
Queste tecniche impediscono di avere una compatibilità mono
dunque vengono utilizzate solo in determinati contesti.
Tommaso Rosati
Microfoni
Tecniche di ripresa stereofonica
La Tecnica della Coppia Distanziata (A/B)
Utilizza due microfoni con caratteristica
polare cardioide o omnidirezionale,
separati da una distanza da 1 a 3 metri e
indirizzati con il pan completamente a
destra e a sinistra nel mix. Questa tecnica
si usa spesso per la ripresa dell’immagine
stereo di un gruppo o di uno strumento.
La separazione stereofonica in questo
caso risulta molto ampia. La distanza tra i
due microfoni dipende dalle dimensioni
fisiche della sorgente sonora.
A causa della distanza relativamente grande tra i due
microfoni e la conseguente differenza nel tempo di
arrivo del suono ai microfoni, possono risultare delle
cancellazioni e delle somme a certe frequenze.
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Microfoni
Tecniche di ripresa stereofonica
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Tommaso Rosati
Microfoni
Tecniche di ripresa stereofonica
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Microfoni
esempi di posizionamenti
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Microfoni
esempi di posizionamenti
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Microfoni
esempi di posizionamenti
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Microfoni
esempi di posizionamenti
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Microfoni
esempi di posizionamenti
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Microfoni
esempi di posizionamenti
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Tommaso Rosati
Microfoni
esempi di posizionamenti
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Tommaso Rosati
Pickup magnetici
Sono i pickup responsabili di
trasdurre il suono di una chitarra
elettrica in segnale elettrico.
funzionamento: composto da una serie di
nuclei di materiale magnetico (uno per
ogni corda, posti poi in corrispondenza
delle stesse) intorno ai quali vengono
avvolte numerose spire di sottile filo
conduttore. Può essere attivo (richiede
energia attraverso batteria o phantom) o
passivo. La vibrazione della corda (di
metallo!) della chitarra produce
un'interferenza nel campo
elettromagnetico del nucleo che a sua
volta induce una debole corrente elettrica
nelle spire avvolte intorno (legge di FaradayNeumann-Lenz).
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Tommaso Rosati
Pickup magnetici
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In relazione al numero di avvolgimenti che compongono il pick-up, si
parla di single coil (una sola bobina), e humbucker (due avvolgimenti).
single
coil
Formato da una bobina di filo
molto sottile avvolta intorno ad un
certo numero di magneti.
Il suono è caratterizzato da una
timbrica brillante e definita e da
un certo carattere dato dal fatto
che rileva il suono in un punto
ben preciso della corda.
Non sono altro che due single coil accoppiati ma con
le bobine invertite magneticamente ed elettricamente
una rispetto all'altra (la corrente corre in direzione
opposta attraverso le due bobine ed i magneti sono
orientati anch'essi in maniera opposta).
Il suono del pickup humbucker è più pieno e meno
brillante del suono di un pickup single coil. Questo è
dovuto non solo alla sua struttura elettrica ma anche al
fatto che capta il suono di una porzione più ampia di
corda rilevando più armoniche.
humbucker
Tommaso Rosati
Pickup magnetici
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Tommaso Rosati
Pickup magnetici
La distanza di un pickup dalle corde determinerà il volume e timbro:
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più vicino il pickup alle corde: più volume, più acuti, meno sustain. Le frequenze acute sono infatti più sensibili alla distanza dalle corde di quelle basse. Siccome
le frequenza acute decadono più velocemente delle basse, un pickup caratterizzato da un
suono acuto (vicino la ponte) sembrerà avere meno sustain di uno posizionato al manico.
più lontano il pickup dalle corde e dal ponte: meno volume e meno acuti.
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