Il fine della storiografia

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I principali orientamenti della storiografia greca possono essere così schematizzati:
Il fine della storia è:
ὠϕέλεια (= utilità)
TUCIDIDE
↓
fine pratico,
politico-militare:
la storia è “maestra di vita” in senso
spregiudicato ed anti-moralistico:
fornisce ai politici gli strumenti per
comprendere i rapporti di forza fra gli
esseri umani ed i meccanismi che li
regolano, e per prevedere gli sviluppi
futuri delle crisi in atto (cfr.
Machiavelli). È proiettata nel futuro:
di qui la prospettiva monografica e
l’opzione in favore della storia
contemporanea (la crisi presente non
è che specimen del futuro).
↓
storiografia “pragmatica”
↓
storia come scienza
↓
indagine sulle cause profonde dei fatti
politico-militari
↓
POLIBIO
τέρψις, ἡδονή (= diletto)
← Genesi scritta
ISOCRATE
(per il suo pluridecennale magistero retoricopolitico e la prospettiva panellenica da lui
prediletta)
↓
fine pratico,
etico-politico:
la storia è “maestra di vita” in senso
moralistico: serve cioè ad educare i politici
grazie allo studio delle grandi personalità del
passato. È il complemento ideale della retorica,
disciplina
essenziale
per la formazione
dell’uomo di governo e strumento principe
dell’agire politico secondo Isocrate (cfr.
Cicerone). È proiettata nel passato: accetta il
presente come dato, vuole comprenderne le
radici; di qui la prospettiva universale.
↓
storiografia “moralistica”
↓
storia come opus oratorium maxime
↓
indagine sulla psicologia dei protagonisti della
storia
↓
EFORO, TEOPOMPO
(quest’ultimo influenzato anche
dall’impostazione tucididea).
Genesi orale →
↓
ERODOTO
↓
fine teoretico,
conoscitivo:
la storia non è maestra di nulla; manca in essa
l’elemento del ripetibile, essenziale per la
scienza, e le cause trascendenti ci sono
inconoscibili. Non se ne ricava neppure un
insegnamento morale, data la varietà e
contraddittorietà delle esperienze umane.
La si studia per il puro piacere di conoscere ciò
che è stato. È dunque proiettata nel passato: la
prospettiva è universale.
↓
storiografia “antropologica”, “etnografica”
(cfr. la moderna antropologia culturale)
↓
storia come arte
↓
rappresentazione mimetica della realtà
e della psiche umana:
↓
STORIOGRAFIA “TRAGICA”
(DURIDE E FILARCO)
la storia deve innescare un meccanismo catartico
(tipicamente artistico): suscitare emozioni (πάθη)
e purificare da esse.
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