Termine composto col prefisso antropo

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Che cos'è l'antropologia?
Termine composto col prefisso antropo-,
Dal greco antico ἄνϑρωπος ànthropos = "uomo"
più il suffisso -logia, dal greco λόγος, lògos = "parola, discorso”
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Nel XVI secolo in Europa il termine antropologia indica
inizialmente : anatomia e fisiologia
XVIII secolo inizia ad essere utilizzato per indicare ciò che è fatto
dall'uomo.
Etnologia
L'etnologia nel XVIII secolo in Russia e in Austria
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Indica gli attributi culturali di gruppi etnici
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Studio delle differenze tra culture
In Germania e in Europa centrale si divide tra
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Volkskunde: studio del folclore e dei costumi sociali
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Volkerkund o ethnologie: etnologia comparata
In generale:
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Antropologia : studia ciò che è culturalmente generale
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Etnologia: studia ciò che è culturalmente specifico
L'approccio delle 4 aree
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Negli Stati Uniti e Canada l'antropologia include 4 sotto-discipline
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1) Antropologia Biologica:
Relazioni tra specie umane e primati superiori;
Relazione tra uomo moderno e i suoi antenati;
la genetica.
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2) Archeologia ( in Europa archeologia primitiva)
Ricerca di relazioni tra gruppi;
Ricostruzione della vita sociale di culture antiche.
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3) Antropologia linguistica:
Studio dei linguaggi e delle loro relazioni. Utilizza il metodo
comparativo.
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4) Antropologia culturale:
Diversità culturali;
Struttura sociale;
Simbolismo;
Ha contatti con tutte le altre sotto-discipline.
5) Antropologia culturale applicata ad altre discipline
La maggioranza degli antropologi rifiutano la divisione tra puro e
applicato perché in A. la teoria è di praasi accompagnata alla
pratica.
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In Antropologia Culturale
la teoria è sempre legata alla pratica
Teoria: prospettiva epistemologica
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4 elementi fondamentali:
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1) Domande: cosa voglio scoprire? perché può essere utile?
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2) Assunti: tesi di partenza
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3) Metodi: si sviluppano nel tempo, attraverso la comparazione
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4) Dati: saranno differenti a secondo della prospettiva teorica che
si segue
Pratica: l'attività di scrivere (etnografia) o di utilizzare altri mezzi,
come la cinepresa.
Aspetti dell'antropologia, in opposizione alla sociologia,
strettamente legati alla pratica:
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1) Osservare la società nel suo complesso
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2) Esaminare ogni società in relazione ad altre
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3) Metodo comparativo:rende più consapevoli gli antropologi
delle loro premesse teoriche, distinguendo la materia da altri
campi meno comparativi come la sociologia.
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Tra casi isolati
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All'interno di una regione
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Attraverso una comparazione universale.
Paradigmi in antropologia
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La nozione di PARADIGMA viene presa in prestito in A. dalla
filosofia della scienza.
Fondamentale il libro di Thomas Kuhn
La Struttura delle Rivoluzioni Scientifiche (1962)
Per Kuhn i paradigmi sono delle grandi teorie che contengono a
loro interno teorie più piccole
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Il paradigma può entrare in crisi ed essere sostituito
( es. fisica di Newton da quella di Einstein)
Prospettive teoriche:
diacroniche, sincroniche, interattive
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In A. la prospettiva teorica è la teoria di partenza in
competizione e in gerarchia all'interno di un paradigma
(cosmologia) più ampio
Es: evoluzionismo: enfatizza la crescente complessità della
cultura nel tempo
diffusionismo: enfatizza la trasmissione di idee da un luogo
all'altro.
Esse sono in competizione, cercano di spiegare in modo diverso i
mutamenti sociali.
Le prospettive teoriche si dividono in:
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DIACRONICHE: indicano la reazione che c'è nel tempo tra le
cose.
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Evoluzionismo
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Diffusionismo
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Marxismo (per certi aspetti)
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Approcci delle aree culturali (per certi aspetti)
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SINCRONICHE: cercano di spiegare il funzionamento di
particolari culture senza riferimento al tempo.
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Funzionalismo
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Strutturalismo
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Interpretativo
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INTERATTIVE: ha aspetti sia diacronici che sincronici,
comprendono coloro che studiano i processi sociali di tipo ciclico
o le relazioni di causa ed effetto.
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Approcci processuali
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Femminismo
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Post-strutturalismo
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Post-modernismo
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Transazionalismo
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Funzionalismo (per certi aspetti)
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Interpretativismo (per certi aspetti)
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Marxismo (per certi aspetti)
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La storia dell'A. si sviluppa passando dalla transizione di
prospettive diacroniche a sincroniche e da queste a quelle
interattive.
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I diacronici si concentrano su questioni teoriche globali
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I sincronici su specifiche società
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Gli interattivi si sono concentrati sulle situazioni sociali
Società e cultura
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Altro modo di classificare i paradigmi in antropologia è a secondo
che il loro interesse principale sia la società o la cultura
Inizialmente l'A. si occupa di conoscere la società
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Prospettive diacroniche: mutamento nel tempo
rapporti e funzioni
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Sincroniche: l'interesse si focalizza sulle relazioni tra individui
Più tardi interpretativisti e postmodernisti abbandonano
l'interesse verso la società e enfatizzano la cultura
Altre prospettive incorporano sia interessi per la cultura che per la
società.
Es: femminismo: relazione uomo donna (sociale) studio ordine
simbolico (culturale)
Concezione della storia dell'antropologia
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Essa dipende da come si guarda la storia della disciplina
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Evoluzione per stadi?
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Nuove idee?
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Stadi di sviluppo?
Interessante è la nozione di storia dell'antropologia di
Roy D'Andrade
che vede la disciplina essenzialmente come agenda Hopping
cambi di paradigma: quando il lavoro è troppo complesso è
necessario a volte ripartire da una nuova agenda, nuove teorie,
nuovi metodi, cambiare la prospettiva delle domande
Precursori della tradizione antropologica
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XV e il XVII secolo si sviluppa il nucleo delle idee che porta alla
nascita dell'antropologia, attraverso la sintesi tra i discorsi sulla
politica, religione, e il discorso filosofia.
Quindi dal punto di vista di storia delle idee l'A. viene fatta partire
dalle discussioni sul
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contratto sociale,
percezione della natura umana,
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diversità culturale
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Le idee in antropologia si sviluppano a partire dal forte interesse
riguardo le condizioni naturali dell'uomo.
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Nascono le idee sulla grande catena dell'essere che pone
l'uomo tra dio e gli animali
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Dibattiti del Settecento sulle origini del linguaggio
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Relazione tra uomo e quelli che oggi chiamiamo primati
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Il dibattito del XIX secolo tra poligenisti e monogenisti, cioè se
l'uomo appartiene ad un unica razza o meno.
Il diciassettesimo secolo
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Ugo Grozio, De jure belli ac pacis (1625):
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Riflessione sulla natura della società umana
(teoria giusnaturalistica)
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Grozio ritiene che le nazioni del mondo sono parte di una
società transnazionale soggetta alle leggi della natura. Egli è il
primo che tenta di dare una spiegazione della società senza
ricorrere alla teologia. Individua la natura socievole dell'essere
umano come origine della società. Grozio cerca la stabilità nella
certezza del diritto naturale.
Et haec quidem, quae iam diximus, locum aliquem haberent, etiamsi
daremus - quod sine summo scelere dari nequit- Deum non esse aut
ab eo non curari negotia humana. »
« E quanto abbiamo detto sopra resterebbe valido anche se
ammettessimo – il che non si può fare senza incorrere in grave
empietà – che Dio non esista o che non si curi delle questioni
umane »
(Ugo Grozio, De iure belli ac pacis, Proleg.11).
Grozio ammette la distinzione tra diritto divino e diritto naturale
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Samuel Pufendorf (1632-1694)
Impressionato dal lavoro di Grozio individua nel diritto naturale
la differenza tra legge che è sempre contingente, e la giustizia, la
quale appartiene ad un ordine più alto.
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Egli ritiene l'uomo un essere socievole per natura.
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Thomas Hobbes (1588-1679) filosofo e matematico britannico
Le sue teorie sul governo sono esposte sul
Leviatano (1651)
Il suo razionalismo va principalmente contro la Chiesa
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Contro le credenze e le superstizioni
Cerca della spiegazioni della vita attraverso un approccio
materialista
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La comunità è una creazione artistica
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Sostiene che gli uomini sono in natura tutti uguali
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Hobbes esalta l'idea di stato di natura: uguaglianza
in contrapposizione
allo stato di società: sottomissione ad una autorità.
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Lo stato di società non può essere nell'uomo naturale ma avviene
per convenzioni.
Il Leviatano è diretto alle monarchie, ma è applicabile a qualsiasi
governo.
Esso da massima autorità ad un monarca che delibera per il bene
della comunità, elimina ogni divisione dei poteri.
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Nella sua idea di governo non esiste la censura
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Aspetti negativo della filosofia di Hobbes
Presuppone che gli interessi dei cittadini siano tutti gli stessi.
Ciò è legato al presupposto che gli interessi del monarca siano gli
stessi di quelli dei sudditi.
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Non comprende l'importanza del conflitto tra le diverse classi
che Marx pone come causa principale dei mutamenti sociali.
John Locke
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John Locke (1632-1704) fiolosofo britannico, considerato il padre
del liberalismo.
Filosofia politica: trattati sul governo 1686.
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Critica alla dottrina del potere ereditario, contro le teorie di Ribert
Filmer che fa derivare il potere politico da una autorità simile a
quella del padre. Per Filmer i re sono i discendenti di Adamo.
Si può accettare l'ereditarietà di fattori economici ma non di quelli
politici.
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Locke origina il governo da uno stato di natura governato dal
diritto naturale
Attraverso il contratto sociale nasce il governo civile, in cui gli
uomini cooperano in mutuo accordo.
Egli divide i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario
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Jean-Jacques Rousseau (1712-1778)
Cerca una teoria ideale dello stato di società
distinzione tra governo: desiderio dei ricchi di proteggere ciò che
hanno acquisito
Contratto sociale: si basa sul consenso democratico a vantaggio
di tutti.
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Rousseau
Discorso sull'origine della disuguaglianza (Ginevra 1753)
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Distingue tra disuguaglianza naturale: differenze, genetiche,
forza, intelligenza
disuguaglianze artificiali: emergono all'interno della società
quando un interesse particolare si sovrappone ad un interesse
generale.
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Rousseau
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Lo stato ha il compito di assicurare l'uguaglianza
incidendo direttamente nella struttura economica e garantendo
una generale ed equa distribuzione dei beni
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Contro l'idea di stato di natura: l'uomo ha dovuto lottare per
ottenere delle libertà,( l'uomo in natura non è più idealizzato).
La proprietà privata si giustifica in quanto spazio di lavoro
(chi è in vantaggio usa la proprietà per far lavorare gli altri)
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La nozione di selvaggio
A partire da Hobbes si ha la percezione che gli uomini siano dei
bruti addomesticati.
Con Locke la figura dell'uomo in natura si idealizza: immagina
un'epoca libera, in armonia con la natura.
Per Rousseau lo stato di natura corrisponde all'archetipo di chi
costituisce lo stato di società; esso può essere diverso in base
alle relazioni con l'ambiente.
Città come linguaggio comune a tutti i cittadini
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Sulla scia dell'emancipazione delle arti dal figurativo, l'architettura
si libera dagli elementi ornamentali.
L'ornamento è un delitto è un saggio del 1908 di Adolf Loos
contro il secessionismo viennese.
Peter Behrens (Germania 1868-.1940
Maestro di Le Crobusier, Hilberseimer, Gropius
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Fabbrica Turbine AEG, 1908.
Le Corbusier (1887-1965)
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L'unitè d'habitation 1947.
Le Corbusier
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Villa Savoye 1937
Ludwing Hilberseimer (1885-1967 Chicago)
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Progetto di architettura metropolitana
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Progetto metropolitano, Hilberseimer.
Piet Mondrian
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Ca' brutta, architetto Giovanni Muzio 1919, Milano
Palazzo Ruccellai, Leon Battista Alberti, Firenze 1446.
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Torre del municipio di Cracovia.
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Municipio Padova. Palazzo Pedrocchi
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Telemaco Signorini, Mercato vecchio di Firenze, 1882
12
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Riga 1
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Roma Fori Imperiali: parata fascista per la via monumentale
Basilica di San Pietro, Roma.
Quando nasce la civitas
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Con la divisione del Sacro Romano Impero (840), le comunità
locali vengono abbandonate a se stesse.
Nascono le corporazioni
Il ruolo militare diventa marginale, e la società si apre agli
immigrati.
La cittadinanza prima era legata solo a legami di sangue, gens,
clan
Anche nella polis greca erano cittadini apieno titolo soltanto i
discendenti dei fondatori
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Dopo la nascita delle corporazioni, attraverso la condivisione di
uno statuto, e il possesso di una casa, si diventava cittadini con
tutti i diritti.
Il cittadino può assumere cariche di rappresentazione politica.
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La città si sviluppa attraverso una deliberata volontà estetica dei
cittadini.
Se i cittadini sono tali perché hanno una casa, allora il sito e la
facciata diventano la rappresentazione dello status di ciascuno.
La nuova città è fatte di famiglie con case singole nate
spontaneamente, in cui generalmente al piano terra c'è il
laboratorio e in quello superiore l'abitazione.
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Elementi che contraddistinguono la città moderna:
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Il municipio
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La piazza: municipio, monumentale, mercato, sacra.
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Portici.
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Uffici postali
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stadi
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La sfera simbolica della città non è sotto il segno della razionalità
rispetto ad uno scopo.
Come nel caso dei cittadini e la loro casa, siamo sotto il segno del
dono, come desiderio di rappresentazione sociale.
In uno stato di democrazia il cittadino può scegliere tra diversi
temi collettivi.
La civitas diventa opera d'arte quando nelle sue strade si esprime
la volontà dei cittadini di rappresentare i propri ideali.
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