Dottor Jekyll e Mister Hide in ognuno di noi? Si è tenuto sabato sera al teatro Verdi di Gorizia, lo spettacolo Dottor Jekyll e Mister Hide, musical ideato e scritto da Giancarlo Sepe, liberamente ispirato al racconto di Robert Louis Stevenson. Ottime prove dei protagonisti principali, le gemelle Kessler, interpreti del doppio che rappresenta sia il bene che il male e di uno straordinario Alessandro Benvenuti, nel ruolo dell’avvocato Utterson, rappresentante legale del Dotto Jekyll che finirà per rimanere affascinato dal suo doppio personaggio. Ottima scelta teatrale per quanto riguarda l’interpretazione del Dottor Jekyll e di Mister Hide affidata, in modo intelligente a due diversi attori che mettono in evidenza le caratteristiche principali del bene e del male. Assente per problemi di salute Rosalinda Celentano. Lo spettacolo è dinamico e con molti cambi di scena, in una scenografia semplice ma che porta però a immedesimarsi, al meglio, nell’epoca Vittoriana nella quale si ambienta il racconto. Siamo, infatti, nel 1888 a Londra: sono gli anni del Dr. Jekyll e Mr. Hide, di Jack lo squartatore e del grande successo dell’attore Richard Mansfield, che proprio nei primi giorni di quell’anno, si esibiva al Lyceum di Londra, in una trasposizione teatrale del romanzo di Stevenson. La rappresentazione, in un unico atto di un centinaio di minuti, rispecchia fedelmente il racconto inglese grazie ad un’alternanza significativa di musiche e scene opposte fra loro che induce il pubblico a riflettere sul dualismo fra bene e male proprio e insito in ognuno. La domanda che si coglie e che fa anche l’autore Giancarlo Sepe è: ci basta vivere, amare, lavorare, ballare e cantare o siamo portati a sfidare la gravità, il pericolo, la piattezza, la consuetudine, l’equilibrio e giocare con la vita, col corpo scosso con violenza dalla diversità? A ogni spettatore e lettore spazio per ogni risposta possibile nella prosecuzione del proprio personale cammino di vita. Rudi Buset [email protected] © Riproduzione riservata